GESTIONE SICUREZZA CONTRATTO D APPALTO relativo ALL INSTALLAZIONE DI NUOVI GRUPPI DI CONTINUITÀ CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

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1 GESTIONE SICUREZZA CONTRATTO D APPALTO relativo ALL INSTALLAZIONE DI NUOVI GRUPPI DI CONTINUITÀ (Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO San Marco 2322 Palazzo Ferro Fini, VENEZIA TABELLA DI EMISSIONE Data emissione Revisione n Il Committente Dr. Roberto ZANON R.L.S. (p. p. visione ed avvenuta consultazione) Dr. Giuseppe SARTORI 26/04/ POLISTUDIO S.p.A. SOCIETÀ DI INGEGNERIA via Cimarosa n CEREGNANO (RO) Tel r.a. Fax Cap. Soc int. vers. Iscrizione Registro Imprese di Rovigo C.F. e P.IVA info@polistudio.it

2 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 2 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. SOMMARIO 1. ASPETTI GENERALI... 3 PREMESSA... 3 VERIFICA DEI REQUISITI... 3 REGOLE GENERALI... 3 STRUTTURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE... 3 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI... 4 COSTI RELATIVI ALLA SICUREZZA DESCRIZIONE DEI LAVORI IN APPALTO INFORMAZIONI DELLA DITTA COMMITTENTE... 7 INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE... 7 SEDE DELLE RIUNIONI DI COORDINAMENTO PER GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE... 8 AREE DOVE DEBBONO ESSERE SVOLTI I LAVORI E TIPOLOGIA DEI LAVORI SVOLTI... 8 DISPONIBILITÀ DI SERVIZI IGIENICI... 8 DISPONIBILITÀ DI SPOGLIATOIO... 8 DISPONIBILITÀ DI PLANIMETRIE SU RETE FOGNARIA, TELEFONICA, DISTRIBUZIONE ACQUA, GAS (SE NECESSARIE)... 8 CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO... 8 COLLOCAZIONE DEGLI APPARECCHI TELEFONICI DA UTILIZZARE PER COMUNICAZIONI... 8 PIANO DI EMERGENZA E/O COMPORTAMENTO DA ADOTTARE IN CASO DI EMERGENZA... 8 LAVORATORI DEL COMMITTENTE CHE COLLABORANO CON LA DITTA APPALTATRICE / SUB APPALTATRICE ALL'ESECUZIONE DEI LAVORI OGGETTO DELL APPALTO... 9 LUOGHI PRESSO I QUALI È DATA LA POSSIBILITÀ DI ORGANIZZARE UN DEPOSITO DEI MATERIALI DELLA DITTA APPALTATRICE / SUB APPALTATRICE... 9 PUNTI DELL ALIMENTAZIONE ELETTRICA OVE È POSSIBILE INSTALLARE QUADRI ELETTRICI DI DERIVAZIONE PER EVENTUALI ALLACCIAMENTI... 9 ATTREZZATURE DI PROPRIETÀ DEL COMMITTENTE MESSE A DISPOSIZIONE CON L'EVENTUALITÀ DELL'USO PROMISCUO... 9 ZONE AD ACCESSO CONTROLLATO PER LE QUALI È NECESSARIA UN AUTORIZZAZIONE SCRITTA DEL COMMITTENTE RISCHI DA INTERFERENZE LAVORI DI RESTAURO CALCESTRUZZI DELLA FACCIATA DI INGRESSO DI PALAZZO FERRO-FINI, NONCHE LAVORI DI RIFACIMENTO DELLE FACCIATE INTERNE DI PALAZZO FERRO FINI COSTI PER LA SICUREZZA COOPERAZIONE E COORDINAMENTO ALLEGATI Estratto del documento di valutazione dei rischi, al fine di fornire all appaltatore dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti, in cui l appaltatore è destinato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività (lettera b, comma 1, art. 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.); Modulo M 01/P04 - Verbali di cooperazione e coordinamento; Modulo M 02/P04 - Informazioni trasmesse dalla ditta appaltatrice. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

3 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 3 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. 1. ASPETTI GENERALI PREMESSA Il Consiglio Regionale del Veneto si pone come obiettivo quello di minimizzare il rischio di incidenti e/o infortuni durante l esecuzione di attività affidate in incarico a ditte esterne/lavoratori autonomi. La sicurezza del lavoro risponde ad un interesse prioritario del Consiglio Regionale del Veneto, sia per ragioni sociali, morali e d immagine, che per ragioni pratiche di regolarità e puntualità nella realizzazione dei lavori. Con il presente documento, il Consiglio Regionale del Veneto intende inoltre garantire il rispetto, da parte dell impresa esterna/lavoratori autonomi, dei regolamenti e delle procedure interne finalizzate a tutelare la sicurezza fisica dei propri beni. Relativamente a tale obiettivo, per quanto non specificatamente riportato nel presente, si dovrà fare riferimento al referente dell ente. VERIFICA DEI REQUISITI La capacità tecnica, organizzativa ed economica dell impresa esterna e/o dei lavoratori autonomi, in relazione alle dimensioni e caratteristiche dell appalto assegnato, o del servizio appaltato, così come la regolare iscrizione della medesima al registro ditte, o nell albo provinciale delle imprese artigiane ed in possesso da parte del titolare e/o amministratore dell impresa di requisiti tecnico professionali adeguati, sono presupposti essenziali per l affidamento all impresa medesima dei lavori. L esistenza di tali requisiti viene verificata dall Ente, tramite il personale referente, mediante l acquisizione dei documenti richiesti con apposito modulo M 02/P04 e da allegare al presente documento. REGOLE GENERALI Le imprese esterne/lavoratori autonomi, per quanto di loro competenza, devono comunque ed in ogni caso garantire le condizioni di sicurezza in ogni fase lavorativa connessa all appalto assegnato, nel rispetto delle normative vigenti sia per quanto riguarda le modalità operative, sia per quanto riguarda le macchine/attrezzature impiegate. Tali condizioni devono essere volte alla tutela sia dei propri dipendenti sia di altri soggetti che, a vario titolo e comunque motivatamente, possono trovarsi all interno dell area interessata dai lavori durante l esecuzione degli stessi. STRUTTURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE Il presente documento, comprende gli adempimenti previsti dall art. 26 del D.Lgs. 81/08 s.m.i., ed è suddiviso per paragrafi che di seguito vengono descritti: Par. 01 aspetti generali con l illustrazione delle metodologie di valutazione; Par. 02 elenco delle tipologie lavorative svolte da ditte esterne/lavoratori autonomi (descrizione dei lavori in appalto); Par. 03 informazioni dell ente committente; Par. 04 suddivisa per lavorazioni che le ditte esterne/lavoratori autonomi andranno a svolgere; in ognuna vengono riportate (rischi da interferenze): la valutazione dei rischi da interferenze suddivisi in funzione di chi li determina (committente o appaltatori); le misure di prevenzione e protezione per l eliminazione o la riduzione al minimo di detti rischi suddivise anch esse in funzione di chi ne ha la responsabilità d attuazione; stima dei costi relativi alla sicurezza; Par. 05 cooperazione e coordinamento. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

4 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 4 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I rischi da interferenze dall ambiente di lavoro/reparto vengono analizzati come di seguito specificato: indicazione del contratto/attività svolta da ditte esterne e successiva descrizione con eventuali riferimenti ai reparti frequentati; valutazione dei rischi per la sicurezza e salute in tre fasi: 1. individuazione dei rischi per la sicurezza e salute, suddivisi in funzione del soggetto che li determina, 2. stima dell'entità globale del rischio; 3. individuazione delle misure di prevenzione e protezione a carico del committente e/o delle appaltatrici. Individuazione e quantificazione dei costi per la sicurezza. Per quanto riguarda il punto 2 della valutazione, R (rischio) è il prodotto tra la probabilità (P) ed il danno (D), di seguito si riportano le definizioni: Probabilità: si tratta della probabilità che i possibili danni si concretizzino. La probabilità sarà definita secondo la seguente scala di valori: P DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE 1 Improbabile 2 Poco probabile 3 Probabile 4 Molto probabile Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco probabili Non si sono mai verificati fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe incredulità Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca probabilità Si sono verificati pochi fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato Danno: effetto possibile causato dall'esposizione a fattori di rischio connessi all'attività lavorativa, ad esempio il rumore (che può causare la diminuzione della soglia uditiva). L entità del danno sarà valutata secondo la seguente scala di valori: D DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE 1 Lieve danno lieve incidente che non provoca ferite e/o malattie 2 Medio ferite/malattie di modesta entità (abrasioni, piccoli tagli) 3 Grave ferite/malattie gravi (fratture, amputazioni, debilitazioni gravi, ipoacusie); incidente/malattia mortale 4 Molto grave incidente mortale multiplo Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

5 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 5 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Rischio: probabilità che sia raggiunto un livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un pericolo da parte di un lavoratore. Nella tabella seguente sono indicate le diverse combinazioni: P R > 8 Rischio elevato R 8 Rischio medio DOVE R 3 Rischio basso R = 1 Rischio minimo D I fattori di rischio presi in esame sono quelli di seguito specificati: RISCHI PER LA SICUREZZA RISCHI PER LA SALUTE VIE DI CIRCOLAZIONE, STATO DEI PAVIMENTI E DEI PASSAGGI PRESENZA DI SCALE ED OPERE PROVVISIONALI RISCHI TRASMISSIBILI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO LUOGHI DI DEPOSITO ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E/O MUTAGENI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI ESPOSIZIONE AL RUMORE, INFRASUONI, ULTRASUONI RISCHIO ELETTRICO ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI APPARECCHI A PRESSIONE E RETI DI DISTRIBUZIONE MICROCLIMA APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI RISCHIO D INCENDIO E/O ESPLOSIONE N.B. Nel paragrafo 04, i fattori di rischio assenti, rispetto all elenco di cui sopra, presuppongono comunque un processo di valutazione che ha avuto come risultato l assenza di rischio. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

6 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 6 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. COSTI RELATIVI ALLA SICUREZZA La quantificazione dei costi della sicurezza, è sta condotta, come suggerito dalla Determinazione n 3 del 5 marzo 2008 dell Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, in analogia agli appalti di lavori, alle misure di cui l'art. 7, comma 1, del D.P.R. n 222/2003 (ora punto 4, Allegato XV del D. Lgs. 81/08). Così come previsto dall art. 26, comma 5 primo capoverso, per la quantificazione dei costi della sicurezza, non soggetti a ribasso d asta, al fine di adottare le misure di prevenzione protezione definite nel presente documento, per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze riferiti allo specifico appalto, vengono prese in considerazione due tipologie di rischio: rischi da interferenze tra le varie ditte/lavoratori autonomi presenti; rischi trasmissibili dall ambiente di lavoro solo qualora esulino dai rischi specifici e prevedibili della normale attività della ditta appaltatrice e non siano ragionevolmente valutabili dal datore di lavoro della stessa ditta (es. qualora un elettricista operi in un ambiente con presenza di rischi biologici, i DPI conseguenti sono costi della sicurezza). La stima dei costi della sicurezza, effettuata e più avanti specificata è analitica per singole voci, riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali vigenti nell'area interessata, o sull'elenco prezzi delle misure di sicurezza del committente. Si precisa inoltre che in caso di subappalto gli oneri relativi alla sicurezza non devono essere soggetti a riduzione e vanno evidenziati separatamente da quelli soggetti a ribasso d'asta nel relativo contratto tra la ditta aggiudicataria e l eventuale subappaltatore o subappaltatori. Inoltre non è da escludere che nella fase di cooperazione e coordinamento che precede la stesura finale del DUVRI da allegare al contratto, emerga la necessità di apportare modifiche al documento già posto a base d'appalto. In tale ipotesi è prevista la possibilità per l'appaltatore di presentare proposte integrative al DUVRI, proposte che: dovranno essere presentate entro trenta giorni dall'aggiudicazione e comunque prima della firma del contratto, naturalmente saranno oggetto di attenta valutazione da parte del committente. Oltre a quanto sopra, non è possibile escludere che nel corso dell espletamento dei servizi appaltati (cooperazione e coordinamento), emerga la necessità di apportare modifiche al documento. Anche in tale ipotesi è prevista la possibilità sia per il committente, sia per l'appaltatore di presentare proposte integrative al DUVRI. Al presente documento sono inoltre allegati i seguenti documenti: Modulo M 01/P04 - Verbali di cooperazione e coordinamento (documenti da utilizzare per modifiche, integrazioni, ecc. rispetto quanto inizialmente previsto nel presente documento); Modulo M 02/P04 informazioni trasmesse dalla ditta appaltatrice, debitamente compilato, firmato e con gli allegati richiesti. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

7 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 7 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. 2. DESCRIZIONE DEI LAVORI IN APPALTO Di seguito vengono elencati tutti i lavori che presumibilmente verranno svolti dalla ditta e/o lavoratori autonomi esterni. LAVORAZIONI SVOLTE DA DITTE ESTERNE/LAVORATORI AUTONOMI LAVORI DI RESTAURO CALCESTRUZZI DELLA FACCIATA DI INGRESSO DI PALAZZO FERRO-FINI, NONCHE LAVORI DI RIFACIMENTO DELLE FACCIATE INTERNE DI PALAZZO FERRO FINI. NB QUALORA DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ VENGANO IDENTIFICATE ULTERIORI LAVORAZIONI SVOLTE DA DITTE ESTERNE, SARÀ NECESSARIO AGGIORNARE IL PRESENTE DOCUMENTO. 3. INFORMAZIONI DELLA DITTA COMMITTENTE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE Sedi oggetto dei lavori/servizio appaltato: Il committente: Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione: Addetto Servizio Prevenzione e Protezione: Medico Competente: Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Referenti per i lavori/servizio in oggetto: PALAZZO FERRO FINI Dr. Roberto ZANON Per. Ind. Lorenzo BELLONI Dr. Guido GATTI Dr.ssa Giovanna LUPI Dr. Giuseppe SARTORI Arch. Nerio SOPRADASSI (Resp.Ufficio Tecnico) Dr. Guido GATTI Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

8 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 8 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. SEDE DELLE RIUNIONI DI COORDINAMENTO PER GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Le riunioni di coordinamento vengono svolte, presso gli uffici della sede di Campo Manin, oltre alle sedi oggetto di intervento. AREE DOVE DEBBONO ESSERE SVOLTI I LAVORI E TIPOLOGIA DEI LAVORI SVOLTI Ogni singola attività elencata nel DUVRI viene svolta presso le seguenti sedi del Consiglio Regionale: Palazzo Ferro Fini: piano terra (facciata cortile interno), Palazzo Ferro Fini: (cavedio interno), DISPONIBILITÀ DI SERVIZI IGIENICI È previsto che il Consiglio Regionale del Veneto, metta a disposizione delle ditte esterne i servizi igienici presenti presso le varie sedi oggetto di intervento. DISPONIBILITÀ DI SPOGLIATOIO In relazione all entità dei lavori, qualora le ditte/imprese esterne avessero necessità di disporre di spogliatoi dovranno coordinarsi con i referenti dell Ente. DISPONIBILITÀ DI PLANIMETRIE SU RETE FOGNARIA, TELEFONICA, DISTRIBUZIONE ACQUA, GAS (SE NECESSARIE) In caso di necessità richiederle ai referenti dell Ente committente. CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO In caso di necessità richiedere ai referenti dell Ente o comunque al personale dell Ente in servizio presso la sede oggetto di intervento. COLLOCAZIONE DEGLI APPARECCHI TELEFONICI DA UTILIZZARE PER COMUNICAZIONI In caso di necessità chiedere al personale dell Ente. PIANO DI EMERGENZA E/O COMPORTAMENTO DA ADOTTARE IN CASO DI EMERGENZA Il Consiglio Regionale del Veneto dispone di protezioni attive e passive, ha adottato le procedure/istruzioni per la gestione delle emergenze, che risultano esposte presso i locali. In caso d emergenza, il personale esterno, non dovrà compiere alcuna manovra o azione, se non quella di avvertire immediatamente gli addetti dell Ente presenti, allontanarsi dall evento seguendo le istruzioni impartite dal personale addetto. In ogni caso, percorrendo le vie d esodo e senza utilizzare gli ascensori presenti, dovrà con calma e senza correre portarsi all esterno della sede nel punto di raccolta indicato. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

9 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 9 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. LAVORATORI DEL COMMITTENTE CHE COLLABORANO CON LA DITTA APPALTATRICE / SUB APPALTATRICE ALL'ESECUZIONE DEI LAVORI OGGETTO DELL APPALTO Non è prevista nessuna attività lavorativa in collaborazione con la/e ditta/e appaltatrice/i e/o con i lavoratori autonomi. Eventualmente, in caso di necessità, bisognerà accordarsi con i referenti dell Ente per i lavori/servizi in oggetto, ed attuare un idoneo coordinamento redigendo un apposito verbale. LUOGHI PRESSO I QUALI È DATA LA POSSIBILITÀ DI ORGANIZZARE UN DEPOSITO DEI MATERIALI DELLA DITTA APPALTATRICE / SUB APPALTATRICE Qualora sia necessario organizzare un deposito di materiali, concordare l area con i referenti dell Ente per i lavori/servizi in oggetto. PUNTI DELL ALIMENTAZIONE ELETTRICA OVE È POSSIBILE INSTALLARE QUADRI ELETTRICI DI DERIVAZIONE PER EVENTUALI ALLACCIAMENTI È previsto l utilizzo dell impianto elettrico da parte della ditta esterna; qualora si presenti la necessità di allacciamenti elettrici concordare le modalità operative con i referenti dell Ente committente. ATTREZZATURE DI PROPRIETÀ DEL COMMITTENTE MESSE A DISPOSIZIONE CON L'EVENTUALITÀ DELL'USO PROMISCUO Nessuna attrezzatura viene messa a disposizione alla/e ditta/e appaltatrice/i e/o ai lavori autonomi (in particolare scale portatili). Tuttavia in caso di necessità sarà necessario rapportarsi con i referenti dell Ente per i lavori/servizi in oggetto ed attuare un idoneo coordinamento. ZONE AD ACCESSO CONTROLLATO PER LE QUALI È NECESSARIA UN AUTORIZZAZIONE SCRITTA DEL COMMITTENTE È vietato l accesso a qualsiasi area/locale non esplicitamente autorizzato. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

10 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 10 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. 4. RISCHI DA INTERFERENZE Il presente paragrafo illustra i possibili rischi, le successive misure da adottare per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze (DUVRI) e gli eventuali costi della sicurezza. In essa, dunque, non sono riportati i rischi propri dell'attività dell appaltatore/affidatario, in quanto trattasi di rischi per i quali l'obbligo di redigere un apposito documento di valutazione e di provvedere all'attuazione delle misure necessarie per ridurre o eliminare al minimo tali rischi rimane in capo all appaltatore/affidatario stesso. Il presente paragrafo, relativo alla valutazione dei rischi (DUVRI) effettuata prima dell'espletamento dell'appalto, dovrà essere necessariamente aggiornato in caso di situazioni mutate, quali l'intervento di subappalti, o di forniture e posa in opera diverse dall oggetto dell appalto, ecc... L'aggiornamento della valutazione dei rischi da interferenze deve essere inoltre effettuato in caso di modifiche di carattere tecnico, logistico o organizzativo resesi necessarie nel corso dell'esecuzione dell'appalto o allorché, in fase di esecuzione del contratto, emerga la necessità di un aggiornamento del documento. Come previsto al comma 3, art. 26, D.Lgs. 81/08 e s.m.i., il presente documento, ai fini dell affidamento del contratto e a quest ultimo da allegare, è stato redatto dal Consiglio Regionale del Veneto ovvero dal soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell appalto in questione. LAVORI DI RESTAURO CALCESTRUZZI DELLA FACCIATA DI INGRESSO DI PALAZZO FERRO-FINI, NONCHE LAVORI DI RIFACIMENTO DELLE FACCIATE INTERNE DI PALAZZO FERRO FINI. Le attività appaltate si riferiscono a lavori di ordinaria manutenzione di tipo edile, e su strutture metalliche, come: rifacimento e riordino di parti di muratura, solai, soffitti, pavimenti (compresi quelli in moquette), sottotetti, intonaci, piccole riparazioni di tetti con sostituzione di tegole, impermeabilizzazioni, manutenzione di scale in acciaio, e modeste opere murarie in genere escluse dal campo di applicazione del Titolo IV del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.. RISCHI PER LA SICUREZZA DOVUTI AD INTERFERENZE VIE DI CIRCOLAZIONE, STATO DEI PAVIMENTI E DEI PASSAGGI Descrizione rischio Scivolamento e/o inciampo e successiva possibile caduta a terra. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore / Deposito di materiali e/o attrezzature lasciate momentaneamente lungo le vie di circolazione. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 2 Rischio (PxD) 4 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore / Evitare, per quanto possibile, di depositare a terra materiali e/o attrezzature lungo le vie di transito. Installare idonea segnaletica di sicurezza. Interdire, mediante l installazione di barriere e/o recinzioni, in modo tale da impedire il passaggio o l accesso alle aree e/o locali dove vengono svolte le attività. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

11 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 11 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Descrizione rischio Scivolamento e successiva possibile caduta a terra. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore Nessuno. Pavimentazione bagnata in seguito alle lavorazioni previste nell appalto. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 2 Rischio (PxD) 4 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore Nessuna. Si prevede la regolare pulizia della pavimentazione dei locali, al fine di garantire le normali condizioni di igiene, e l immediata bonifica di eventuali sostanze e/o prodotti accidentalmente caduti a terra. Descrizione rischio Per gli addetti possono concretizzarsi ferite lacero-contuse e contusioni, specie agli arti inferiori. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore Nessuno. Nel caso di urti accidentali e/o inciampi contro i materiali in deposito, provvisoriamente posizionati a terra per esigenze di lavorazione. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 2 Rischio (PxD) 4 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore Nessuna. È necessario che gli spazi di lavoro siano sempre mantenuti in ordine e in condizioni di massimo sgombro; sarà opera dei lavoratori garantire che gli spazi di lavoro e in particolare le vie d uscita, le porte e i corridoi, siano sempre mantenuti sgombri da qualsiasi genere di materiale, anche in deposito temporaneo. L operatore dovrà far allontanare eventuali persone nei pressi della zona di lavorazione. L operatore dovrà recintare, delimitare o interdire l accesso alle aree interessate dai lavori. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

12 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 12 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. SCALE ED OPERE PROVVISIONALI Descrizione rischio Intralcio lungo i passaggi. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore / Può rendersi necessario adoperare scale portatili e/o trabattelli, tale utilizzo potrebbe ridurre le dimensioni dei passaggi, impedendo o limitandone il passaggio. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 1 Rischio (PxD) 2 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore A meno di specifica autorizzazione è vietato concedere in uso scale portatili all impresa esterna. Ove possibile, evitare di ostruire i passaggi, in caso contrario provvedere a delimitare e segnalare la lavorazione in corso. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

13 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 13 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Descrizione rischio Accidentale rischio di caduta materiali dall alto, con possibile danno al personale operante o presente nelle vicinanze. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore / Alcune lavorazioni prevedono per l addetto l accesso a punti in altezza che possono comportare il rischio evidenziato. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 3 Rischio (PxD) 6 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore A meno di specifica autorizzazione è vietato concedere in uso scale portatili all impresa esterna. È vietato sostare o transitare presso la zona sottostante la lavorazione. Utilizzare le scale e/o il tra battello conformemente ai dettami normativi applicabili. Nel trasporto a spalla di scale portatili e/o degli elementi del tra battello nella zona di lavoro interessata, tenerli inclinati, mai orizzontali, specie quando la visuale è limitata come ad esempio nelle svolte. È vietato tollerare la sosta o il transito presso la zona sottostante la lavorazione o all interno delle aree delimitate.. A meno di specifica autorizzazione è vietato utilizzare scale della committenza. Gli operatori della ditta appaltatrice dovranno segnalare e delimitare in maniera chiaramente visibile l area interessata dai lavori. Se possibile, si raccomanda di eseguire a terra le lavorazioni necessarie, anziché sostare in quota. Sarà cura dei lavoratori di controllare che presso le zone in quota non rimangano attrezzi di lavoro o componenti materiali che potrebbero accidentalmente cadere a terra. Concordare con la committenza la possibilità di effettuare i lavori in orari diversi o comunque di prevedere sempre la delimitazione fisica delle aree di lavoro tra lavoratori di ditte diverse. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

14 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 14 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. RISCHI TRASMISSIBILI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO Descrizione rischio Proiezione di schegge e/o di materiale. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore / L utilizzo di alcune attrezzature quali ad esempio il flessibile, il trapano portatile, possono creare proiezione di materiale ed urtare le persone nelle vicinanze. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 2 Rischio (PxD) 4 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore / Posizionarsi in modo tale che le schegge e/o le scintille e/o le particelle di materiale non interessino lavoratori di altre ditte o della committenza. Sfasare temporalmente le lavorazioni. Allontanare le personale nelle vicinanze, durante l utilizzo di attrezzature manuali che possano verificare il rischio di proiezione di schegge, scintille e/o materiale. Quando necessario, interrompere le attività lavorative per consentire il passaggio in sicurezza. L ordine di interrompere le attività lavorative dovrà essere dato da personale della ditta appaltatrice, all uopo incarico per evidenziare la necessità di transito da parte di qualsiasi persona non direttamente interessata ai lavori. Descrizione rischio Scottature per contatto accidentale con parti calde. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore / L utilizzo di alcune attrezzature, che durante il normale funzionamento, sono soggette a riscaldarsi. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 1 Danno 2 Rischio (PxD) 2 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore / L operatore non dovrà mai per nessuna regione lasciare incustodite attrezzature con parti calde a portata di mano. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

15 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 15 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. LUOGHI DI DEPOSITO Descrizione rischio Urto, inciampo e successiva possibile caduta a terra. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore Nessuno. Depositi temporanei di materiale/attrezzatura non adeguatamente delimitati o segnalati oppure per stoccaggio non ordinato. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 2 Rischio (PxD) 4 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore /. Eventuali materiali necessari alle lavorazioni, oggetto dell appalto, potranno essere posizionati di volta in volta, nei pressi dell area interessata alle attività, alle condizioni di seguito specificate: organizzare il deposito in maniera ordinata; al termine delle lavorazioni è necessario rimuovere eventuali depositi di materiali o attrezzature; gli operatori dovranno far osservare il divieto per le persone non interessate all operatività di sostare nei pressi della zona di lavorazione e stoccaggio, durante le operazioni di deposito e prelievo dei materiali/attrezzature. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

16 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 16 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. RISCHIO ELETTRICO Descrizione rischio Elettrocuzione. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore / Attrezzature in tensione, lasciate incustodite. La mancanza di manutenzione delle attrezzature ad alimentazione elettrica può comportare il rischio di elettrocuzione, non solo per l appaltatore, ma anche per le persone nelle vicinanze. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 3 Rischio (PxD) 6 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore Il personale non dovrà per nessun motivo utilizzare attrezzature degli addetti esterni. È vietato utilizzare attrezzature non conformi ai requisiti di sicurezza. Tutte le attrezzature utilizzate devono essere sottoposte a periodica manutenzione. Coordinamento con i referenti del committente per l esatta individuazione dei punti di allacciamento. L operatore non dovrà mai per nessuna ragione lasciare incustodite attrezzature in tensione. Il personale non dovrà per nessun motivo utilizzare attrezzature del committente. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

17 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 17 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. MEZZI DI TRASPORTO Descrizione rischio Investimento di persone a terra durante la guida del veicolo, scontri con altri mezzi in transito ed urti con strutture fisse. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore Nessuno. Durante gli accessi alla sede oggetto dei lavori/servizi, con utilizzo di automezzi. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 1 Danno 3 Rischio (PxD) 3 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore Nessuna. Durante la guida dei mezzi, gli operatori dovranno rispettare rigorosamente le indicazioni della segnaletica orizzontale e verticale presente e procedere a passo d uomo. Per l autista vige l obbligo di prestare particolare prudenza durante la circolazione in aree di transito in cui sia prevedibile la presenza di persone a terra e di porre attenzione ad eventuali ostacoli fissi ed agli altri mezzi contemporaneamente circolanti, nonché punti ciechi; in questo caso segnalare la propria presenza con il clacson. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

18 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 18 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. RISCHIO D INCENDIO E/O D ESPLOSIONE Descrizione rischio Rischio d incendio. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore In alcuni locali e/o aree, sono presenti materiali combustibili e/o sostanze infiammabili Incauta o accidentalmente introduzione di fonti d ignizione, quali fiamme libere, scintille, ecc., da parte dell operatore. Durante l attività di impermeabilizzazione con utilizzo di fiamme libere, necessarie all attività. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 1 Danno 3 Rischio (PxD) 3 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore Nessuno. È assolutamente vietato fumare, in particolare durante l impiego di attrezzature che producono scintille o fiamme libere. Qualora per esigenze di lavorazione sia necessario l impiego di attrezzature che producono scintille o fiamme libere, coordinarsi col personale dell Ente; in generale sarà necessario impedire fisicamente il contatto tra i materiali combustibili/prodotti infiammabili e le sorgenti d innesco. Inoltre nelle vicinanze delle aree oggetto di intervento è necessaria la presenza di almeno un estintore a polvere, per ogni attrezzatura a fiamma libere, più uno di riserva. In caso di incendio, provocato o avvistato, avvisare immediatamente il referente dell Ente ed attenersi agli ordini impartiti dagli addetti alla gestione delle emergenze, in particolare è previsto che ciascun lavoratore abbandoni nel più breve tempo possibile la propria postazione di lavoro, raggiungendo il luogo sicuro. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

19 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 19 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI AD INTERFERENZE ESPOSIZIONE AL RUMORE, INFRASUONI, ULTRASUONI Descrizione rischio Esposizione al rumore. Fattori determinati dal committente Fattori determinati dall appaltatore Nessuno. Durante l utilizzo di apparecchiature/attrezzature rumorose. Valutazione complessiva del rischio da interferenza Probabilità 2 Danno 1 Rischio (PxD) 2 Misure di prevenzione e protezione atte a eliminare/ridurre i rischi dovuti ad interferenze Misure a carico del committente Misure a carico dell appaltatore Nessuno. Concordare con il committente gli orari di utilizzo delle attrezzature e delle attività rumorose. L operatore durante le attività rumorose o che prevedono l impiego di attrezzature rumorose deve mantenere chiuse le porte di ingresso dei locali oggetto di intervento. Durante le suddette attività sarà vietato sostare nella zona adiacente all area di lavoro. Tale divieto sarà esplicitato con apposita cartellonistica. Se richiesto dal committente, dovranno essere momentaneamente interrotte le attività. Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

20 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 20 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. COSTI PER LA SICUREZZA Di seguito si riportano i costi relativi alla sicurezza, che si ricorda non sono soggetti a ribasso d asta. Tuttavia non è da escludere nelle fasi di cooperazione e di coordinamento, sia per l attività che precede la stesura finale del DUVRI, ma anche per motivi ed esigenze diverse e non imputabili all appaltatore, sia nel corso dell espletamento dei lavori appaltati, la necessità di apportare ed attuare eventuali misure di prevenzione e protezione, diverse o in aggiunta a quelle individuate nel documento unico di valutazione dei rischi da interferenza (es. intervenute esigenze di carattere tecnico, logistico ed organizzativo, variazioni ambientali od operative inizialmente non prevedibili, ecc). In tale ipotesi è prevista la possibilità sia per il committente, sia per l'appaltatore di presentare proposte integrative al DUVRI, che potrebbero comportare una rideterminazione dei costi per la sicurezza del lavoro, da riconoscere all appaltatore. Tali costi della sicurezza verranno specificatamente riportati nel verbale di cooperazione e coordinamento (Modulo M 01/P04). Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

21 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GESTIONE SICUREZZA NEI CONTRATTI D APPALTO E/O D OPERA Revisione 00 del 26/04/2011 Pagina 21 di 21 Articolo 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. 5. COOPERAZIONE E COORDINAMENTO Al fine di promuovere le azioni di cooperazione e coordinamento ai sensi dell art. 26 del D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro della ditta appaltatrice dovrà accettare le disposizioni contenute nel presente documento e quindi sottoscriverlo insieme al datore di lavoro committente. Ogni parte (datore di lavoro, committente ed appaltatore) ha fornito le informazioni riguardanti i rischi che reciprocamente potrebbero essere trasmessi, anche tramite lo scambio di specifica documentazione. Il committente ha verificato l idoneità tecnico professionale attraverso l acquisizione del modulo M 02/P04, e degli allegati richiesti. Con la firma riportata in calce la ditta appaltatrice attesta: di aver preso atto delle informazioni di carattere generale dell Ente committente; di aver preso atto delle dettagliate informazioni ricevute sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui l appaltatore è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione all attività; di aver preso atto delle dettagliate informazioni sui rischi interferenziali e sulle misure di prevenzione e protezione; dell avvenuto coordinamento degli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori di tutte le parti, in quanto è avvenuto, attraverso i documenti di cui si allega copia, uno scambio reciproco di informazioni al fine di eliminare i rischi dovuti alle eventuali interferenze tra i lavori svolti dalle parti; che rimane a carico della ditta appaltatrice la valutazione e l adozione di idonee misure di prevenzione e protezione inerenti i rischi della propria attività. In corso d opera, se dovessero venirsi a modificare le condizioni sopra esposte, sarà cura dei vari Datori di Lavoro promuovere una nuova iniziativa di coordinamento e cooperazione. Per quanto non contemplato ai punti precedenti o nel presente documento, si riportano di seguito le ulteriori osservazioni intervenute durante il presente incontro tra le parti: 1) 2) 3) 4) Data Consiglio Regionale del Veneto Il Committente Datore di Lavoro Appaltatore: Dr. Roberto ZANON.... Polistudio S.p.A. Società di Ingegneria

22 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 1 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI SOMMARIO DESCRIZIONE... 2 RISCHI PER LA SICUREZZA VIE DI CIRCOLAZIONE, STATO DEI PAVIMENTI E DEI PASSAGGI PRESENZA DI SCALE ED OPERE PROVVISIONALI RISCHI TRASMISSIBILI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO LUOGHI DI DEPOSITO RISCHI ELETTRICI APPARECCHI A PRESSIONE E RETI DI DISTRIBUZIONE APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO RISCHIO D INCENDIO E/O D ESPLOSIONE ALTRI RISCHI PER LA SICUREZZA RISCHI PER LA SALUTE ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E/O MUTAGENI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI RISCHI FISICI RUMORE CAMPI ELETTROMAGNETICI INFRASUONI ULTRASUONI MICROCLIMA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI ALTRI RISCHI PER LA SALUTE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

23 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 2 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI DESCRIZIONE L edificio, nasce dall'unione di due palazzi contigui, realizzati tra la fine del XIV e la metà del XVI, soggetto a diverse ristrutturazioni e destinazioni d uso fino a diventare Sede del Consiglio Regionale del Veneto negli anni settanta del secolo scorso. L edificio è distribuito su diversi piani ed è costituito da diversi locali come riportato nelle planimetrie di seguito riportate. PIANO TERRA FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

24 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 3 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI PIANO PRIMO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

25 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 4 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI AMMEZZATO PIANO TERRA FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

26 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 5 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

27 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 6 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

28 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 7 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

29 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 8 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

30 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 9 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

31 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 10 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

32 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 11 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

33 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 12 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

34 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 13 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI RISCHI PER LA SICUREZZA 01 VIE DI CIRCOLAZIONE, STATO DEI PAVIMENTI E DEI PASSAGGI La circolazione delle persone avviene generalmente in condizioni di sicurezza; all interno dei vari locali e lungo i percorsi esistenti, infatti, non è previsto il transito dei mezzi e le dimensioni delle vie di circolazione sono tali da non costituire pericolo, prive di ostacoli a terra e adeguatamente illuminate in carenza di luce naturale. La pavimentazione si presenta ovunque regolare e non si individuano altre criticità. o Per le necessarie operazioni di pulizia della pavimentazione, è possibile che occasionalmente si concretizzi il rischio di scivolamento e conseguenti cadute. Probabilità Danno Rischio (P x D) Misure di prevenzione e protezione Normalmente è prevista la pulizia della pavimentazione dei locali al di fuori dell orario di lavoro. Qualora tale condizione non sia rispettata per esigenze particolari, sarà necessario segnalare il pericolo di scivolamento. o È possibile la presenza di materiale a terra (faldoni di carta, scatoloni depositati temporaneamente, etc); la loro presenza può costituire un rischio per le persone che accedono al reparto, relativamente alla possibilità di inciampo, ma anche alla possibilità di contusioni specie agli arti inferiori in caso di urti accidentali. Probabilità Danno Rischio (P x D) Misure di prevenzione e protezione È prevista l immediata rimozione da terra di qualsiasi tipo di materiale che possa costituire possibilità d inciampo per le persone presenti all interno del reparto. o Durante i giorni di accesso del pubblico agli uffici, le vie di transito, ed in particolare i corridoi, potrebbero risultare affollati, pertanto sussiste il rischio di urti, inciampo, etc contro altre persone presenti in reparto. Probabilità Danno Rischio (P x D) Misure di prevenzione e protezione Le persone dovranno attenersi alle normali regole di prudenza procedendo cautamente senza correre. POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

35 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 14 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI 02 PRESENZA DI SCALE ED OPERE PROVVISIONALI o All interno dell edificio sono presenti delle scale fisse per l accesso ai piani superiori. Nonostante le scale siano dotate di parapetto anticaduta, la relativa percorrenza determina, in genere, il rischio di caduta a terra, con conseguenze di danno non trascurabili. Probabilità Danno Rischio (P x D) Misure di prevenzione e protezione Per ridurre le possibilità di incidenti, il sistema di sicurezza dell Ente prevede che gli utenti, consapevoli del rischio, evitino di correre lungo i gradini o di attuare altri comportamenti pericolosi per limitare eventuali situazioni di danno. Inoltre, al fine di ridurre la possibilità di scivolamenti, il Datore di lavoro ha previsto l applicazioni sui gradini di idonee strisce antiscivolo. Quale ulteriore misura di prevenzione gli utenti sono informati nel percorrere la scala servendosi del corrimano, specialmente durante la discesa. 03 RISCHI TRASMISSIBILI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO Di seguito vengono riportati i rischi trasmissibili delle attrezzature presenti in reparto: Rischi trasmissibili R (PxD) Quando Dove o Elettrocuzione e/o folgorazione 3 (1x3) Nel caso in cui vi sia contatto indiretto con parti normalmente non in tensione, ma che possono trovarsi in tensione a causa di un guasto d isolamento. Nel caso in cui vi sia contatto diretto con parti direttamente in tensione (scatole di derivazione aperte, conduttori scoperti ecc.). In prossimità di macchine, impianti ed attrezzature a funzionamento elettrico, in caso di contatto. (segue tabella) POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

36 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 15 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI Misure di prevenzione e protezione Per ridurre la possibilità di incidenti alle persone presenti nell edifico e/o danni alle cose, i lavoratori sono addestrati ad impiegare le macchine e le attrezzature a disposizione conformemente a quanto riportato nei relativi libretti d uso ed a non modificarne in nessun modo alcuna parte o funzione. Si ricorda inoltre che non è possibile utilizzare attrezzatura non di proprietà dell Ente quali ventilatori, fornellini, etc; nell eventualità sarà necessario chiedere il permesso al proprio superiore. È prevista la Verifica periodica dell impianto di terra (DPR 462/01). 04 LUOGHI DI DEPOSITO All interno del reparto sono presenti scaffalature ed armadi, adibiti all immagazzinamento dei fascicoli cartacei che determinano rischi specifici per le persone che si trovano a transitare o sostare nei pressi, come riportato nella seguente tabella. Stoccaggio e prelievo dei materiali: Rischi trasmissibili o Rischio di caduta accidentale dei materiali prelevati o depositati manualmente o Rischio di cedimenti strutturali. o Rischio di ribaltamento. o Rischio di caduta improvvisa dei materiali accatastati, ad esempio per cedimenti strutturali dei sistemi di trattenuta del materiale cartaceo, in caso di sovraccarico. R (PxD) 4 (2x2) 3 (1x3) Misure di prevenzione e protezione Al fine di tutelare l incolumità dei presenti, il sistema di sicurezza dell Ente prevede: il divieto di avvicinarsi all operatore durante le fasi di prelievo o deposito manuale dei materiali; la valutazione preventiva della percorribilità delle vie di transito; l informazione e la formazione dell addetto sui rischi trasmissibili dall attività svolta e sulle necessarie misure di prevenzione e protezione correlate; verifica del carico massimo applicabile sui ripiani prima di stoccare i materiali (etichette di portata massima espressa in kg/m 2 ); Per ridurre la possibilità di incidenti alle persone e/o danni alle cose, i lavoratori sono a conoscenza della necessità di non sovraccaricare i ripiani, inoltre il sistema di sicurezza dell Ente prevede: il divieto per tutte le persone, compreso l operatore, di arrampicarsi sulle scaffalature per raggiungere i ripiani più alti; il divieto per tutte le persone di sostare nei pressi delle scaffalature durante le operazioni di deposito e prelievo dei materiali; lo stoccaggio dei materiali più pesanti sui ripiani più bassi delle scaffalature e degli armadi; l informazione e la formazione dell addetto sui rischi trasmissibili dall attività svolta e sulle necessarie misure di prevenzione e protezione correlate; un programma di manutenzione e verifica dello stato di conservazione delle scaffalature. POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

37 Documento di valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Sezione 02.1 Emissione 01 Revisione 00 del 02/11/2009 Pagina 16 di 28 Scheda di reparto PALAZZO FERRO FINI 05 RISCHI ELETTRICI o Anche se all interno del reparto non si ravvisano particolari problemi connessi a questo fattore di rischio, non può essere del tutto esclusa la possibilità di contatti indiretti fra parti del corpo umano e parti divenute in tensione a seguito di malfunzionamenti o guasti d isolamento non tempestivamente individuati. Probabilità Danno Rischio (P x D) Misure di prevenzione e protezione Al fine di garantire i requisiti di base di sicurezza elettrica, gli impianti in funzione sono stati oggetto di progettazione ed installazione secondo la regola dell arte e conformemente alla normativa vigente (legge 186/68, legge 46/90 o D.M. 37/08, Norme C.E.I., marcatura CE, ecc.). Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal D.P.R. 462/01 (entrato in vigore il 23 gennaio 2002), concernente le verifiche ispettive degli impianti di terra, degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione, l Ente provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all A.R.P.A. ovvero ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive. Per ridurre ulteriormente i rischi elettrici, è prevista la collaborazione di tutti i lavoratori, in merito all individuazione visiva di danneggiamenti o rotture di cavi elettrici, prolunghe, prese od altri componenti elettrici, con successiva segnalazione del problema riscontrato al preposto. Divieto assoluto di effettuare qualsiasi intervento sugli impianti elettrici e sulle attrezzature elettriche nonché modificare prolunghe prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Divieto di effettuare collegamenti elettrici ad albero di natale ; tale collegamento determina sollecitazioni a flessione sugli alveoli delle prese, fino a provocare l uscita del frutto fissato alla scatola con griffe ed è, inoltre, pericoloso perché può provocare sovratemperature localizzate, con pericolo di incendio. POLISTUDIO Società di Ingegneria S.p.A.

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