MANUALE DI ISTRUZIONI PRESCRIZIONE PER L UTILIZZO E LA MANUTENZIONE

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1 EDILMATIC SRL - Uffici e stabilimento: Via Gonzaga, Pegognaga (MN) Italia Tel fax info@edilmatic.it internet: Capitale sociale ,00 i.v. - Cod. Fisc. e Part.Iva Reg.Imprese MN Cod. ID. CEE: IT Sistemi di ancoraggio di appoggio e di sollevamento per elementi prefabbricati Accessori, fissaggi e minuterie metalliche. PRESCRIZIONE PER L UTILIZZO E LA MANUTENZIONE EDIZIONE 04 del 07/07/2004 OGGETTO: Linee di sicurezza ELS10 ELS20 FABBRICANTE: EDILMATIC srl INDIRIZZI: via Gonzaga, Pegognaga - Mantova - Italia Tel. : Fax.: E.mail:info@edilmatic.it Internet: Approvazione: (il Responsabile Aziendale) Luitprandi Giorgio Emissione: (il Resp.Gestione Qualità) Magnani ni Fabio

2 Via Gonzaga, Pegognaga (MN) Italia INDICE 1 DESCRIZIONE DEL SISTEMA Generalità DESCRIZIONE DEI COMPONENTI Colonna Terminale con Tenditore Tenditore Dispositivo di arresto Molla Colonna Iniziale Boccola di Fissaggio Esagonale FUNE Moschettone Colonna Intermedia Perno di Aggancio e Scatola di protezione con Tappo in Moplen PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO Predisposizione dei Perni di Aggancio Distanze minime dai bordi dei Manufatti Fissaggio delle Colonne Messa in tensione della FUNE PRESCRIZIONI PER LA MANUTENZIONE E IL CONTROLLO Verifiche prima di ogni utilizzo Verifiche periodiche Accorgimenti durante l utilizzo Stoccaggio Trasporto PRESCRIZIONI DI UTILIZZO Raccomandazioni Indicazione delle prestazioni Operazioni ed Utilizzi non consentiti PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO MARCATURE Marcature sulle Colonne Marcatura sulla fune Posizione delle Marcature Marcature su Perni e Scatole PRESCRIZIONI PER IL FISSAGGIO CON TASSELLI Generalità Scelta del tipo di ancorante Distanze dal Bordo Esempi pratici Montaggio Raccomandazioni Pag. 2

3 1 DESCRIZIONE DEL SISTEMA 1.1 Generalità Le linee di sicurezza Edilmatic ELS10 ed ELS20 sono dispositivi di ancoraggio provvisori e portatili (secondo UNI EN 795 maggio 1998 [EN 795:1996] e EN 795/A1 ottobre 2000) predisposti per il collegamento di sistemi di protezione contro le cadute dall alto con dispositivi di fissaggio che utilizzano linee d ancoraggio flessibili orizzontali (classe C).Il sistema è essenzialmente costituito da COLONNE di acciaio, da fissare ad ancoraggi preventivamente predisposti nei manufatti in calcestruzzo, e da una FUNE in Polietilene, tesa fra le COLONNE, per consentire l aggancio delle persone durante le fasi di lavoro. Per il fissaggio delle COLONNE, sono utilizzati dei PERNI DI AGGANCIO filettati, dotati di SCATOLA DI PROTEZIONE, da inserire nei casseri prima e/o durante il getto dei manufatti.la SCATOLA applicata ai PERNI DI AGGANCIO è provvista di TAPPO; togliendo lo stesso, è resa utilizzabile, la filettatura ricavata sul PERNO DI AGGANCIO: le COLONNE sono poste con il foro, in prossimità del PERNO DI AGGANCIO, e rese solidali al manufatto con l impiego della BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE. Le linee di sicurezza Edilmatic possono essere eseguite in diverse configurazioni: ELS 10 = ELS 20 = Lunghezza compresa tra 6 e 10mt con l utilizzo di 2 COLONNE Colonna Iniziale + Colonna terminale con Tenditore ed Arresto FUNI da L=10mt e da L=15 mt Lunghezza compresa tra 11 e 20mt con l utilizzo di 3 COLONNE Colonna Iniziale + Colonna Intermedia + Colonna terminale con tenditore FUNI da L=15mt da L=20mt e da L=25mt Questo manuale di istruzioni è stato approvato dall Organismo Notificato ITALCERT, viale Sarca, MILANO Italia, in occasione della procedura di certificazione per dispositivi di protezione individuali appartenenti alla III a categoria come definita nella Direttiva europea 89/686/CEE Nelle Fig. 00 e 01 riportate di seguito sono schematizzate le disposizioni e gli accessori per la realizzazione delle tipologie di linea. Pag. 3

4 COLONNA TERMINALE (per Tenditore) da 6 a 10 mt. FUNE IN TENSIONE COLONNA INIZIALE MESSA IN TENSIONE PERNO DI AGGANCIO FORCELLA DI RINVIO MESSA IN SICUREZZA (cordino rimanente) BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE FORCELLA DI AGGANCIO INIZIALE PERNO DI AGGANCIO Fig. 00 nella configurazione semplice da 6 a 10m (ELS10) da 11 a 20 mt. COLONNA TERMINALE (per Tenditore) FUNE IN TENSIONE FUNE IN TENSIONE COLONNA INIZIALE MESSA IN TENSIONE COLONNA INTERMEDIA FORCELLA DI RINVIO PERNO DI AGGANCIO MESSA IN SICUREZZA (cordino rimanente) BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE FORCELLA DI AGGANCIO INIZIALE PERNO DI AGGANCIO Fig. 01 : linea doppia da 11 a 20m (ELS20). Pag. 4

5 2 DESCRIZIONE DEI COMPONENTI Tutti i componenti delle Linee di Sicurezza Edilmatic ELS10 e ELS20, sono stati ottimizzati in modo da non provocare alcun danno autogeno, con materiali innocui al contatto. Tutte le superfici di contatto con l utilizzatore, sono prive di spigoli, protuberanze o zone taglienti tali da poter arrecare danno alle persone. Di seguito si elencano i componenti, con schizzi illustrativi e caratteristiche dei materiali impiegati. Pag. 5

6 2.1 Colonna Terminale con Tenditore E una colonna ricavata da acciaio tipo CORTEN assimilabile al tipo S355JR (UNI EN 10025) con dimensioni 70x50x2.5xL=800mm con PIASTRA BASE in acciaio S355JR (UNI EN 10025) forata all estremità per consentire l accoppiamento con la BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE. Nella parte superiore è applicata una PULEGGIA DI RINVIO in Alluminio per lo scorrimento della FUNE. La COLONNA è provvista di FORCELLA DI SICUREZZA, ottenuta per deformazione a freddo di tondo in acciaio, per l avvolgimento della parte restante della FUNE, dopo la messa in tensione. Il TENDITORE e il DISPOSITIVO DI ARRESTO sono preventivamente inseriti nella colonna. Le sedi per i 2 elementi sono ottenute da tubo in Acciaio. Sulla PIASTRA BASE è applicata una FORCELLA DI RINVIO con Puleggia di alluminio come quella presente nella parte superiore, per far scorrere la FUNE durante l operazione di messa in tensione. La FORCELLA DI RINVIO è in acciaio S355JR (UNI EN 10025).L assemblaggio dei componenti è effettuato con saldatura. La COLONNA, il TENDITORE e il DISPOSITIVO DI ARRESTO sono forniti zincati (colore giallo per le colonne e bianco per il tenditore e il dispositivo di arresto) con Zincatura elettrolitica a freddo (UNI ISO 2081). COLONNA TERMINALE con TENDITORE Componente MATERIALI Caratteristiche Corpo Centrale Piastra base Puleggia superiore Forcella di Rinvio Rinforzi Laterali S355JR UNI EN S355JR UNI EN ALLUMINIO S355JR UNI EN S275JR UNI EN R 510 N/mm 2 A 20 R 510 N/mm 2 A 20 R 295 N/mm 2 A50 8 R 510 N/mm 2 A 20 R 430 N/mm 2 A 20 FORCELLA DI RINVIO RINFORZI LATERALI PULEGGIA in ALLUMINO PERNO GUIDA DISPOSITIVO DI ARRESTO TENDITORE Parte Anteriore CORPO CENTRALE FORCELLA DI SICUREZZA FORO PER FISSAGGIO PIASTRA BASE Pag. 6

7 2.2 Tenditore E un componente speciale ottenuto da lavorazione meccanica di acciaio PR80 UNI EN E provvisto di foro per l inserimento della FUNE. E fissato alla COLONNA TERMINALE mediante Anello Elastico UNI 7435 da applicare nella sede preposta sul TENDITORE stesso. Viene fornito zincato (colore bianco)con Zincatura Elettrolitica a freddo UNI ISO TENDITORE Componente MATERIALI Caratteristiche Tenditore PR80 UNI EN R= 740 N/mm 2 R s = 520 N/mm 2 FORO PER FUNE SEDE PER ANELLO ELASTICO 2.3 Dispositivo di arresto E un componente speciale ottenuto da acciaio S355JR (UNI EN 10025) E fissato alla COLONNA TERMINALE con Copiglia Elastica (UNI 8833-A5) inserita nel foro predisposto. Viene fornito zincato (colore bianco) con Zincatura Elettrolitica a freddo UNI ISO DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO Componente MATERIALI Caratteristiche Dispositivo S355JR UNI EN R 510 N/mm 2 A 20 Foro per copiglia Pag. 7

8 2.4 Molla E ottenuta per deformazione a freddo, con acciaio Inox AISI 302 (UNI X10CrNi 1809). Viene applicata al DISPOSITIVO DI ARRESTO per facilitare le operazioni di messa in tensione della FUNE ed evitare il ritorno del TENDITORE sia nella fase di tesatura che nell eventualità di una caduta dell operatore. MOLLA (per Disp.di bloccaggio) Componente MATERIALI Caratteristiche Molla AISI 302 UNI X10CrNi 1809 R= N/mm 2 R p = 185 N/mm Ø 20 Pag. 8

9 2.5 Colonna Iniziale E una colonna ricavata da acciaio tipo CORTEN assimilabile al tipo S355JR (UNI EN 10025) con dimensioni 70x50x2.5xL=800mm con PIASTRA BASE in acciaio S355JR (UNI EN 10025), forata all estremità per consentire l accoppiamento con la BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE. Nella parte superiore è applicata una PULEGGIA DI RINVIO in alluminio per lo scorrimento della FUNE. Sulla PIASTRA BASE è applicata una FORCELLA DI AGGANCIO in acciaio S355JR (UNI EN 10025) per l attacco del MOSCHETTONE della FUNE. L assemblaggio dei componenti è effettuato con saldatura. La COLONNA è fornita zincata (colore giallo) con Zincatura Elettrolitica a freddo UNI ISO 2081 COLONNA INIZIALE Componente MATERIALI Caratteristiche PULEGGIA in ALLUMINO PERNO GUIDA Corpo Centrale Piastra Base Puleggia superiore Forcella di aggancio Rinforzi Laterali S355JR UNI EN S355JR UNI EN ALLUMINIO S355JR UNI EN S275JR UNI EN R 510 N/mm 2 A 20 R 510 N/mm 2 A 20 R 295 N/mm 2 A50 8 R 510 N/mm 2 A 20 R 430 N/mm 2 A 22 FORCELLA AGGANCIO RINFORZI LATERALI CORPO CENTRALE FORO PER FISSAGGIO PIASTRA BASE Pag. 9

10 2.6 Boccola di Fissaggio Esagonale E una boccola speciale, ottenuta da acciaio tipo PR80 (UNI EN 10277). La parte superiore è di forma esagonale per consentire il corretto bloccaggio delle COLONNE, con l utilizzo di una chiave dinamometrica CH=24. Nella parte inferiore è ricavata una filettatura interna M16 per l accoppiamento con il PERNO DI AGGANCIO nel manufatto. La boccola è fornita zincata (colore bianco) con Zincatura elettrolitica a freddo UNI ISO BOCCOLA DI FISSAGGIO (Esagonale) Componente MATERIALI Caratteristiche ESAGONO per BLOCCAGGIO Boccola Esagonale PR80 UNI EN R= 740 N/mm 2 Rs= 520 N/mm 2 M FUNE E una FUNE in fibra polietilenica HT (DYNEEMA) del tipo DSK 75 RACE, ad altissimo modulo elastico, con rivestimento in calza di Poliestere di colore rosso.e di diametro Ø 8mm con un Carico di Rottura medio di R=3940daN, Modulo Elastico medio E=1539 kn e tenacità di 3.5 N/tex. (valori riferiti al diametro specifico della FUNE). Ad un estremità è provvista di impiombatura con REDANCIA in acciaio, per l inserimento del moschettone; l impiombatura è protetta da una guaina in gomma termoretraibile. L altra estremità è libera, con cucitura di sicurezza con filo di nylon, protetta da guaina in gomma termoretraibile. Redancia FUNE Caratteristiche Carico di rottura Modulo Elastico Tenacità Peso Valori 3940 dan 1539 kn 3.5 N/Tex 50 g/m Pag. 10

11 2.8 Moschettone E un Moschettone unificato, testato secondo la direttiva Europea 89/686/CEE in ottemperanza alla norma UNI EN 362, in acciaio ricotto zincato.e dotato di ghiera di sicurezza, con un carico massimo di esercizio di 4000daN Specifiche: Marca : Modello : PETZL KADOR / M73 80 mm MOSCHETTONE 125 mm Componente MATERIALI Caratteristiche Moschettone UNI EN 362 EN Portata 4000daN 50 mm Nota: E vietato l impiego di moschettoni diversi da quelli forniti con le linee di sicurezza. Pag. 11

12 2.9 Colonna Intermedia E una colonna ricavata da tubolare in Acciaio S235JR di dimensioni 70x30x3xL=800mm con PIASTRA BASE in acciaio S355JR forata al centro per consentire l accoppiamento con la BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE. Nella parte superiore è applicata una Puleggia in alluminio per lo scorrimento della FUNE. L assemblaggio dei componenti è effettuato con saldatura. La COLONNA è fornita zincata (colore giallo) con Zincatura elettrolitica a freddo UNI ISO PULEGGIA in ALLUMINO PERNO GUIDA COLONNA INTERMEDIA Componente MATERIALI Caratteristiche Corpo Centrale Piastra base Puleggia superiore Rinforzi Laterali S235JR UNI EN S355JR UNI EN ALLUMINIO S275JR UNI EN R 360 N/mm 2 A 20 R 510 N/mm 2 A 20 R 510 N/mm 2 A50 8 R 430 N/mm 2 A 20 RINFORZI LATERALI CORPO CENTRALE FORO PER FISSAGGIO PIASTRA BASE Pag. 12

13 2.10 Perno di Aggancio e Scatola di protezione con Tappo in Moplen Il PERNO DI AGGANCIO, è l inserto che deve essere predisposto nei manufatti, per consentire l attacco delle COLONNE, con l ausilio delle BOCCOLE DI FISSAGGIO ESAGONALI. E in Acciaio Bonificato (30MnB3 Classe 8.8) dalle elevate caratteristiche di resistenza, con la testa allargata per consentire un buon ancoraggio nel CLS; è filettato M16 nella parte superiore. Viene fornito già assemblato con la SCATOLA DI PROTEZIONE e TAPPO DI CHIUSURA superiore, per proteggere la filettatura durante il getto del CLS. La SCATOLA DI PROTEZIONE e il TAPPO sono ottenuti da stampaggio di polietilene speciale ad alta densità (MOPLEN) che è in grado di sopportare le escursioni termiche, senza deformarsi. Il perno in acciaio è zincato elettroliticamente a freddo UNI ISO 2081 (colore giallo); la SCATOLA DI PROTEZIONE e il TAPPO sono di colore giallo per una facile individuazione dell inserto.su tutti i componenti è presente una marchiatura di identificazione, a garanzia della qualità del prodotto, che riporta il codice identificativo del prodotto (ELS10/20) TAPPO Marchiatura di identificazione PERNO DI AGGANCIO Componente MATERIALI Caratteristiche Perno in acciaio 30MnB3 UNI EN Bonificato Classe 8.8 R= N/mm 2 Re= 400 N/mm 2 HDT (Mpa) = Scatola e Tappo MOPLEN Re (Mpa) = 28 Mod.Elastico (Mpa) = 1150 SCATOLA IN PLASTICA PERNO IN ACCIAIO Marchiatura di identificazione Pag. 13

14 3 PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO 3.1 Predisposizione dei Perni di Aggancio Il PERNO DI FISSAGGIO può essere inserito nei manufatti in diversi modi: 1) Il PERNO DI AGGANCIO con SCATOLA DI PROTEZIONE, può essere introdotto nei casseri, fissandolo all armatura, con l utilizzo di filo di acciaio; il fissaggio può essere applicato in qualsiasi punto dell inserto, sia nella zona della SCATOLA DI PROTEZIONE sia nella zona del perno in acciaio. SCATOLA in MOPLEN ARMATURA FILO ACCIAIO PERNO DI AGGANCIO 2) Il PERNO DI AGGANCIO con SCATOLA DI PROTEZIONE, può essere inserito dall alto nei casseri, con CLS allo stato semi/fluido prestando attenzione che il CLS aderisca bene a tutto l inserto senza provocare distacchi; è consigliabile vibrare leggermente il CLS nella zona circostante alla SCATOLA DI PROTEZIONE per facilitare l aderenza del CLS. Occorre controllare che il PERNO non sprofondi nel CLS; la forma particolare del componente dovrebbe scongiurare questo problema. SCATOLA in MOPLEN PERNO DI AGGANCIO CALCESTRUZZO SEMI/FLUIDO 3) Il particolare materiale utilizzato per la costruzione del PERNO DI AGGANCIO (30MnB3 bonificato Classe 8.8) consente di fissare il perno alle armature dei manufatti, anche mediante saldature leggere; il perno può essere quindi, facilmente predisposto e fissato prima del getto, per evitare spiacevoli spostamenti durante le vibrazioni. SALDATURA LEGGERA SCATOLA in MOPLEN ARMATURA PERNO DI AGGANCIO Pag. 14

15 Per tutte e tre le soluzioni applicabili, occorre comunque rispettare sempre le seguenti prescrizioni: a) Il PERNO DI AGGANCIO deve essere inserito perfettamente nel CLS NO SCATOLA DI PROTEZIONE POSIZIONATA NELLA ZONA DEL PIANO DI CALPESTIO PIANO DI CALPESTIO SI PIANO DI CALPESTIO b) Il PERNO DI AGGANCIO deve essere sempre collocato con la SCATOLA DI PROTEZIONE rivolta verso l alto, o comunque nella direzione dove è previsto il piano di calpestio degli operatori. c) Il PERNO DI AGGANCIO con SCATOLA DI PROTEZIONE deve essere posizionato in modo che la parte superiore della SCATOLA DI PROTEZIONE sia in piano rispetto all estradosso (piano di calpestio) del manufatto. SCATOLA DI PROTEZIONE IN PIANO RISPETTO ALL'ESTRADOSSO DEL MANUFATTO (piano di calpestio) NO PIANO DI CALPESTIO SI PIANO DI CALPESTIO d) Il PERNO DI AGGANCIO con SCATOLA DI PROTEZIONE deve essere posizionato in modo che l asse del componente sia il più possibile perpendicolare rispetto al piano di calpestio e comunque alla linea della fune. ASSE DEL PERNO PERPENDICOLARE RISPETTO AL PIANO DI CALPESTIO NO PIANO DI CALPESTIO SI PIANO DI CALPESTIO d) La SCATOLA DI PROTEZIONE in moplen applicata sul PERNO DI AGGANCIO è di colore giallo intenso, tale da poter essere facilmente identificabile anche in condizioni di scarsa visibilità o nel caso in cui il componente sia stato annegato nel CLS, non perfettamente in piano rispetto alla linea di calpestio. SCATOLA DI COLORE GIALLO FACILMENTE INDIVIDUABILE Pag. 15

16 3.2 Distanze minime dai bordi dei Manufatti Rispetto al bordo laterale del manufatto (dl), il PERNO DI AGGANCIO deve essere posizionato ad una distanza non inferiore ai 12cm. Rispetto al bordo esterno del manufatto (de), il PERNO DI AGGANCIO deve essere posizionato ad una distanza non inferiore ai 20cm. Tali distanze sono state calcolate per un CLS classe RcK 35N/mm 2 senza armatura aggiuntiva (riferimento punto 7) Nei casi in cui le distanze dai bordi dovessero essere necessariamente inferiori, si consiglia di contattare il fabbricante per prescrizioni più dettagliate. Fabbricante: EDILMATIC srl via Gonzaga, Pegognaga - Mantova - Italia Tel.: Fax.: dl 12cm de 20cm Pag. 16

17 3.3 Fissaggio delle Colonne L operazione è molto semplice (vedi Figure 1 e 2).Occorre togliere il TAPPO dalla SCATOLA DI PROTEZIONE, solidale al PERNO DI AGGANCIO.Accertarsi che la parte filettata del PERNO DI AGGANCIO sia il più possibile priva di residui di CLS e che nella zona di appoggio della PIASTRA BASE non vi siano sporgenze di CLS eccessive tali da pregiudicare la stabilità della COLONNA stessa (Fig.3). Posizionare la COLONNA, con il foro al di sopra della SCATOLA DI PROTEZIONE ed inserire la BOCCOLA DI FISSAGGIO ESAGONALE; avvitare la stessa fino al bloccaggio della COLONNA. Per l operazione è consigliato l utilizzo di una chiave dinamometrica CH=24mm; la coppia di serraggio minima da applicare è di 8kgmt. Fig.1 Fig.2 Fig.3 NO SI ASPERITA' ECCESSIVE ASPERITA' ACCETTABILI Pag. 17

18 3.4 Messa in tensione della FUNE Dopo la predisposizione delle colonne occorre mettere in tensione la FUNE. Partendo dalla COLONNA INIZIALE (senza tenditore) agganciare il MOSCHETTONE (in dotazione con la FUNE) alla FORCELLA DI AGGANCIO ed inserire il capo libero della fune nella parte superiore della COLONNA, tra Perno guida e PULEGGIA in alluminio; tendere la FUNE fino alla COLONNA TERMINALE. Allo stesso modo, passare il capo libero della FUNE nella parte superiore della COLONNA TERMINALE, ed esternamente passare attraverso FORCELLA DI RINVIO (sulla piastra di base) fino ad arrivare all inserimento del capo libero della FUNE nel TENDITORE. Occorre infilare la FUNE nel foro predisposto nel TENDITORE e avvolgerla attorno alla sua parte cilindrica con almeno 3 o 4 giri. Sarebbe opportuno, prima dell avvolgimento, recuperare una parte di FUNE, mettendola in trazione a mano, per poi procedere all avvolgimento. A questo punto, con una normale chiave CH=24mm, iniziare a tendere la FUNE con la massima forza che l addetto riesce a sviluppare; in fase di tensionamento assicurarsi che almeno per 1 o 2 giri la FUNE si sovrapponga su se stessa. Assicurare la parte rimanente di FUNE alla FORCELLA DI SICUREZZA. Per tendere la fune occorre utilizzare una chiave dinamometrica: la coppia di serraggio minima da applicare dovrà essere di 5kgm. Nel caso in cui la chiave dinamometrica non fosse disponibile, tendere la fune con la massima forza sviluppabile manualmente. Infatti, nelle prove sperimentali effettuate, si è verificato che una persona normale, tensionando a mano la FUNE con l ausilio di una normale chiave CH=24mm, riesce a sviluppare tranquillamente 1000N di forza ritenuta sufficiente a garantire il corretto funzionamento del sistema. riportiamo di seguito un riepilogo illustrato delle operazioni da eseguire Pag. 18

19 Riepilogo illustrato FASE 1 Agganciare il MOSCHETTONE alla FORCELLA DI AGGANCIO posta sulla PIASTRA BASE della COLONNA INIZIALE FASE 2-3 Far scorrere la FUNE fino alla parte superiore della COLONNA e passare la FUNE nello spazio tra perno guida e PULEGGIA in alluminio. 3 alla COLONNA con TENDITORE 4 FASE 4 Tendere la FUNE fino alla COLONNA TERMINALE 2 FASE 5 Arrivati alla COLONNA TERMINALE, far passare il capo libero della FUNE nella parte superiore della colonna, nello spazio tra perno guida e PULEGGIA in alluminio. FASE 6 Far scorrere la FUNE nella parte inferiore della colonna FASE 7-8 Rimanendo nella zona esterna della colonna, inserire il capo libero della FUNE nella FORCELLA DI RINVIO sfruttando la PULEGGIA in alluminio, e risalire verso il TENDITORE. 1 5 dalla COLONNA INIZIALE 4 FASE 9 Inserire il capo libero della FUNE, nel foro del TENDITORE; durante l inserimento, recuperare più FUNE possibile, ed iniziare ad avvolgerla attorno allo stesso per almeno 3 o 4 giri. A questo punto, iniziare a tendere la FUNE con chiave dinamometrica (CH= 24mm) applicando una coppia di serraggio pari 5kgm. Nel caso in cui la chiave dinamometrica non fosse disponibile, tendere la fune con la massima forza sviluppabile manualmente. Infatti nelle prove sperimentali effettuate si è verificato che una persona normale, tensionando a mano la FUNE con l ausilio di una normale chiave CH=24mm, riesce a sviluppare tranquillamente 1000N di forza ritenuta sufficiente a garantire il corretto funzionamento del sistema. In fase di tensionamento assicurarsi che almeno per 1 o 2 giri la FUNE si sovrapponga su se stessa. 6 Arrivo FORO PER FUNE FUNE RESTANTE (10) ARRIVO FORCELLA DI SICUREZZA FASE 10 Assicurare la parte restante di FUNE alla FORCELLA DI SICUREZZA Pag. 19

20 4 PRESCRIZIONI PER LA MANUTENZIONE E IL CONTROLLO 4.1 Verifiche prima di ogni utilizzo Le linee di sicurezza Edilmatic ELS10 ed ELS20 vengono consegnate in scatole di cartone ondulato, con tutti gli accessori necessari per il montaggio, in funzione della lunghezza richiesta (ELS10 = da 6 a 10mt ELS20 = da 11 a 20mt). Su ogni colonna è indicata la data di fabbricazione dal 2004.Per ogni componente la durata limite massima è di 5anni, superata la quale, si deve provvedere alla sostituzione completa del sistema. Prima di ogni utilizzo, controllare lo stato di conservazione di tutti i componenti con riferimento particolare al TENDITORE e al DISPOSITIVO DI ARRESTO che devono presentare un accoppiamento pulito e regolare con i fori predisposti sulle COLONNE. Il TENDITORE ed il DISPOSITIVO DI ARRESTO sono forniti zincati. Prima di ogni utilizzo controllare lo stato della zincatura: non si devono riscontrare zone ossidate. Qualora fossero riscontrate ossidazioni, i componenti dovranno essere sostituiti. Prima di ogni utilizzo, verificare lo stato di manutenzione delle filettature delle BOCCOLE DI FISSAGGIO ESAGONALI. Non devono presentarsi ammaccature nei filetti. Prima di ogni utilizzo lubrificare la filettatura (es. grasso spray TECNIKA ). Le boccole vengono fornite zincate elettroliticamente. Prima di ogni utilizzo controllare lo stato della zincatura: non si devono riscontrare zone ossidate. Qualora fossero riscontrate ossidazioni od ammaccature, il componente dovrà essere sostituito. Prima di ogni utilizzo, verificare lo stato dimensionale delle COLONNE con particolare attenzione alla rettilineità del corpo centrale e dei rinforzi laterali e alla planarità della piastra base. Non devono presentarsi deformazioni superiori a ± 1cm. Qualora fossero riscontrate deformazioni, le COLONNE dovranno essere sostituite. Prima di ogni utilizzo, verificare l integrità delle saldature di tutti i componenti delle COLONNE. Non devono presentarsi distacchi o interruzioni nelle saldature. Qualora fossero riscontrati distacchi o interruzioni, le COLONNE dovranno essere sostituite. Prima di ogni utilizzo, verificare lo stato del trattamento di zincatura delle COLONNE. Non devono presentarsi zone ossidate poiché l acciaio potrebbe perdere le sue caratteristiche meccaniche e compromettere la funzionalità del sistema. Qualora fossero riscontrate ossidazioni, le COLONNE dovranno essere sostituite Prima di ogni utilizzo, verificare lo stato di conservazione della FUNE. Controllare che non compaiano chiazze bianche sulla stessa. Questo indicherebbe che la protezione in poliestere esterna di colore rosso è usurata a tal punto da rendere visibile l anima interna, di colore bianco, della FUNE. Controllare inoltre che la FUNE non presenti sfilacciature. In questi casi la FUNE dovrà essere sostituita. Pag. 20

21 Prima di ogni utilizzo controllare lo stato di conservazione della redancia in acciaio posta come terminale della FUNE: non si devono riscontrare zone ossidate. Qualora fossero riscontrate ossidazioni, la FUNE dovrà essere sostituita. Tabella di riepilogo (Riferimento Punto 4.1) ELEMENTI DA CONTROLLARE BOCCOLE DI FISSAGGIO ESAGONALI COLONNE CONTROLLO DA ESEGUIRE Controllo integrità della filettatura Controllo integrità saldature Controllo planarità della piastra base Controllo rettilineità del corpo centrale AZIONE DA INTRAPRENDERE IN CASO DI NON CONFORMITA Sostituire il particolare Sostituire il particolare FUNE STATO GENERALE DELLE ZINCATURE LEGGIBILITA DELLA MARCATURA Controllo evidenza di zone bianche Controllo presenza di sfilacciature Non devono presentarsi zone ossidate in nessuna zona delle colonne e in nessuno dei componenti del sistema Sulle etichette tutte le diciture devono essere chiaramente leggibili Sostituire i/il particolare Sostituire il particolare Comunicare al fabbricante per la sostituzione del particolare o dell etichetta 4.2 Verifiche periodiche I controlli sulle linee di sicurezza ELS10 ed ELS20, devono essere eseguiti con regolarità, a garanzia dell efficienza e della durata delle linee di sicurezza e quindi della sicurezza dell utilizzatore. Le linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 sono soggette a controlli periodici almeno ogni 12 mesi, tenendo in considerazione la frequenza di utilizzo e i fattori ambientali di impiego, che devono essere effettuati dal fabbricante o da personale autorizzato dallo stesso. I controlli periodici dovranno riguardare: - lo stato generale delle colonne - lo stato delle saldature delle colonne - il corretto accoppiamento dei tenditori e dei dispositivi di bloccaggio con le loro sedi predisposte nelle colonne - lo stato del rivestimento superficiale di zinco (stato della zincatura) - lo stato delle funi in dotazione con relative radance Nelle ultime pagine del presente Manuale di Istruzioni, sono allegate (in facsi-mile) le schede di registrazione dei controlli periodici da eseguirsi con indicazione delle caratteristiche dei componenti Per ogni punto del controllo dovrà essere indicato un grado di giudizio: Buono Sufficiente Insufficiente. Qualora si registrasse un insufficiente grado di conservazione il/i componenti devono essere sostituiti. Pag. 21

22 4.3 Accorgimenti durante l utilizzo Si raccomanda di non urtare la FUNE con oggetti particolarmente taglienti che potrebbero danneggiare le fibre superficiali e comprometterne la durata nel tempo. Prima di ogni utilizzo, in fase di montaggio della linea, verificare che all interno della SCATOLA DI PROTEZIONE del PERNO DI FISSAGGIO, non vi siano corpi estranei che possano pregiudicare il corretto accoppiamento con le BOCCOLE DI FISSAGGIO ESAGONALI. Per questo, si consiglia di togliere i tappi di chiusura, solo al momento dell utilizzo del sistema; durante lo smontaggio della linea riapplicare i tappi di protezione, soprattutto se i PERNI DI AGGANCIO devono essere riutilizzati per altri montaggi della linea stessa. Evitare il posizionamento delle linee di sicurezza in asse ai manufatti dato che sarebbe ridotta la pedonabilità del piano calpestio.occorre comunque rispettare le distanze dai bordi minime prescritte (Riferimento punto cm dal bordo laterale / 20cm dal bordo esterno). 4.4 Stoccaggio Dopo l utilizzo pulire tutti i componenti prima dello stoccaggio.per la pulizia usare solamente aria compressa. Non stoccare i componenti delle linee ELS10 ed ELS20, in ambienti umidi e conservarli ben puliti e asciutti. Non vi sono particolari indicazioni per lo stoccaggio della FUNE; le sue prestazioni sono garantite anche con considerevoli escursioni termiche: l unica raccomandazione è di evitarne il contatto con fonti dirette di calore e lo stoccaggio in ambienti esposti direttamente al sole o con temperatura superiore a 70 C. Riguardo alle basse temperature occorre evitare lo stoccaggio in ambienti con temperature inferiori ai 20 C. 4.5 Trasporto E consigliabile trasportare le linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 nei luoghi di lavoro, all interno degli imballi originali. Per il trasporto nella zona effettiva di montaggio e per il montaggio stesso, utilizzare guanti da lavoro per salvaguardare l operatore dai rischi meccanici. Pag. 22

23 5 PRESCRIZIONI DI UTILIZZO 5.1 Raccomandazioni Per l utilizzo delle linee di sicurezza EDILMATIC nelle versioni ELS10 ed ELS20, l operatore deve dotarsi di imbracatura conforme alla UNI EN 361, assorbitore di energia con doppio cordino conforme alla norma UNI EN 355, e connettori conformi alla norma UNI EN 362. Esempio di assorbitore con doppio cordino e connettori conforme alla UNI EN 355 Esempio di Imbracatura classica conforme alla UNI EN 361 Esempio di attrezzatura accessoria completa indossata (imbracatura/assorbitore/doppio cordino e connettori) Pag. 23

24 Per l utilizzo di singole linee con campata compresa tra 6mt e 10mt (ELS10) è consentito l utilizzo di assorbitori di energia con cordino singolo conformi alla UNI EN 355 e connettore conforme alla norma UNI EN 362. Nell eventualità di montaggi di singole linee contigue (con campata compresa tra 6mt e 10mt) l operatore deve dotarsi di assorbitore di energia con doppio cordino conforme alla norma UNI EN 355, e connettori conformi alla norma UNI EN 362 per il passaggio in sicurezza da una linea all altra. Nel caso di utilizzo di più linee di sicurezza ed agli angoli, il passaggio da una tratta all altra, deve essere eseguito con doppio moschettone, uno che rimane su una linea e l altro che viene agganciato alla seconda, con il successivo recupero del primo. L altezza minima consentita (T min ) per l utilizzo delle Linee di sicurezza EDILMATIC nelle versioni ELS10 ed ELS20 è di 7mt rispetto al piano di calpestio dell operatore. Nella progettazione del sistema si è tenuto conto dei seguenti fattori: - L altezza delle colonne è di 80cm dal piano di calpestio - L abbassamento massimo della linea è di 1mt - Il tirante d aria massimo prescrivibile (T)per assorbitori con doppio cordino conformi alla UNI EN 355 che è di 6.75mt Nel caso peggiore quindi avremo: T min = (6.75mt + 1mt) 0.8mt = 6.95mt [ 7mt ]. prescrizione Edilmatic In generale per la determinazione dell altezza di utilizzo delle Linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 occorre tener conto della formula indicata di seguito: Pag. 24

25 Per l utilizzo occorre sempre e comunque tener conto delle prescrizioni relative all assorbitore di energia con doppio cordino conforme alla norma UNI EN 355, e connettori conformi alla norma UNI EN 362 soprattutto quelle relative al tirante d aria ammissibile. Riportiamo di seguito 2 esempi di altezza minima di utilizzo con 2 diversi tipi di assorbitori con doppio cordino e connettori. Esempio 1 Cordino con assorbitore L = 1.15mt Estensione dell assorbitore dopo caduta = 0.7mt Esempio 2 Cordino con assorbitore L = 2mt Estensione dell assorbitore dopo caduta = 1.75mt Pag. 25

26 La predisposizione delle linee di sicurezza, va effettuata a terra visto che in tali condizioni l operazione è più agevole; in caso contrario è previsto l utilizzo di un altro sistema di sicurezza (cestelli, gru.) per l istallazione della linea. Evitare, in caso di montaggio a terra della linea, il successivo contatto con le catene di sollevamento, dato che urti accidentali alle COLONNE o alla FUNE, potrebbero compromettere il funzionamento della linea. In fase di utilizzo delle linee considerare l eventualità che la presenza di spigoli eccessivamente acuminati o bordi taglienti, potrebbero danneggiare in modo grave il cordino con assorbitore di energia; considerare l eventualità di utilizzare cordini con assorbitori di energia dotati di manicotti protettivi. Le linee di sicurezza EDILMATIC nelle versioni ELS10 ed ELS20 sono da considerarsi come un sistema individuale e vanno utilizzate solo da una persona per volta. Le linee di sicurezza EDILMATIC nelle versioni ELS10 ed ELS20 vanno utilizzate correttamente evitando, al termine dell utilizzo, di gettare a terra da qualsiasi altezza, le colonne e/o tutti i componenti del sistema. Si raccomanda, prima dell impiego delle linee di sicurezza, di prevedere un piano di emergenza tale che, in caso di caduta, le operazioni di recupero dell utilizzatore possano essere eseguite con efficacia e in assoluta sicurezza. Per l utilizzo delle linee si raccomanda, di tenere conto dell effetto pendolo che si verifica nelle in caso di caduta, in modo da poter predisporre, nella zona d impiego,un area sufficientemente libera da ostacoli in modo da evitare urti all utilizzatore nell eventualità di una caduta. In fase di utilizzo sarebbe consigliabile, ove possibile, di prevedere la predisposizione delle linee di sicurezza più in alto rispetto al punto di attacco previsto sull imbracatura dell operatore. E consigliabile evitare l utilizzo delle linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 in aree con presenza di reagenti chimici aggressivi che potrebbero alterare le caratteristiche del sistema. Questa prescrizione riguarda soprattutto agenti chimici aggressivi che potrebbero corrodere il rivestimento di zinco delle colonne o intaccare la calza protettiva in poliestere delle funi. Pag. 26

27 5.1.1 Indicazione delle prestazioni Dalle prove effettuate comprensive degli esami tecnici di verifica e dei calcoli di progetto, risulta che la forza massima ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali di estremità ed intermedi, verificata con prove di Prestazione dinamica eseguite come prescritto dalla normativa UNI EN 795, è di 17000N. Pag. 27

28 5.2 Operazioni ed Utilizzi non consentiti Non sono consentite linee con lunghezza maggiore di 20mt e deviazioni della stessa; Non utilizzare le linee di sicurezza ad un altezza inferiore ai 7mt rispetto al piano di calpestio dell utilizzatore. Comunque occorre sempre rispettare il tirante d aria ammissibile specificato per l imbracatura con assorbitore di energia. Le linee non devono essere ancorate su più elementi ma devono essere installate nell ambito di uno stesso elemento, nella logica del montaggio a terra. Non sottoporre a sollecitazioni inutili sia la FUNE, che le COLONNE. In caso di caduta, NON PIU UTILIZZARE la linea sollecitata e tutti i suoi componenti e provvedere alla sua sostituzione. In caso di caduta, NON PIU UTILIZZARE il PERNO DI AGGANCIO presente nel Manufatto. Le linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 vanno utilizzate in conformità con le istruzioni riportate nel presente Manuale. E vietato l utilizzo delle Linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 in modi non conformi con le istruzioni riportate nel presente Manuale. Non sono ammesse modifiche, anche di entità non ritenuta rilevante, alle linee di sicurezza e a tutti i suoi componenti Qualsiasi riparazione che si ritenga necessaria per il corretto funzionamento delle linee, dovrà essere eseguita esclusivamente da Edilmatic oppure seguendo sue procedure, da personale autorizzato da Edilmatic stessa. Per l utilizzo delle linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 deve essere preposto unicamente personale competente ed addestrato, affiche l impiego avvenga in sicurezza degli operatori stessi. E vietato l utilizzo delle linee di sicurezza a persone sotto l effetto di alcolici Le linee di sicurezza ELS10 ed ELS20 devono essere utilizzate da personale in buone condizioni di salute accertate e tenendo conto di possibili effetti collaterali, incompatibili con il lavoro in quota, dovuti all eventuale assunzione di farmaci. Pag. 28

29 6 PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO Le linee di sicurezza EDILMATIC ELS10 e ELS20 sono progettate per essere utilizzate su manufatti di calcestruzzo con classe di resistenza RcK al momento dell utilizzo di almeno 35N/mm 2. In caso di calcestruzzo avente una classe di resistenza inferiore contattare l Ufficio Tecnico Edilmatic srl, al n telefonico Pag. 29

30 Via Gonzaga, Pegognaga (MN) Italia 7 MARCATURE 7.1 Marcature sulle Colonne Su tutte le COLONNE utilizzabili per la realizzazione della linee è applicata un etichetta identificativa divisa in 2 parti, come illustrato nelle immagini riportate di seguito. Nella parte superiore, diversa per ogni tipo di colonna, sono illustrate le istruzioni per il corretto montaggio della colonna stessa, per la tesatura della FUNE e le prescrizioni relative alla distanza dal suolo, all utilizzo di assorbitore d energia e al numero massimo di lavoratori collegabili. E inoltre indicato il nome del componente e il nome del fabbricante. alla COLONNA con TENDITORE 3 EDILMA TIC ELS10 - ELS20 COLONNA INIZIALE Agganciare il Moschettone alla Forcella di sicurezza 2 - Far scorrere la fune Passare la fune tra Perno e ruota ed andare alla COLONNA TERMINALE PARTE SUPERIORE Collegabile per un singolo operatore Utilizzare imbracatura con assorbitore di energia con doppio cordino UNI EN 355 con connettori UNI EN 362 min. 7mt. Utilizzare ad un altezza non inferiore ai 7mt dal suolo (rispetto al piano di calpestio) 0426 EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON FUNI ELS10 o ELS20 - kn 39 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia PARTE INFERIORE Pag. 30

31 ..Illustrazioni delle parti superiori delle etichette alla COLONNA con TENDITORE EDILMA T IC ELS10 - ELS20 1 COLONNA INIZIALE 1 - Agganciare il Moschettone alla Forcella di sicurezza 2 - Far scorrere la fune 3 - Passare la fune tra Perno e ruota ed andare alla COLONNA TERMINALE 2 dalla COLONNA INIZIALE EDILMA TIC ELS10 - ELS20 COLONNA con TENDITORE 1 - Passare la fune tra Perno e ruota 2 - Far scendere la fune e passarla nella Forcella di rinvio 3 - Inserire la Fune nel foro del tenditore ed iniziare l'avvolgimento Arrivo Terminale 4 - Assicurare la parte restante di fune al perno anteriore alla COLONNA con TENDITORE 1 dalla COLONNA INIZIALE EDILMA TIC ELS 20 COLONNA INTERMEDIA 1 - Passare la fune tra Perno e ruota Collegabile per un singolo operatore Utilizzare imbracatura con assorbitore di energia con doppio cordino UNI EN 355 con connettori UNI EN 362 Collegabile per un singolo operatore Utilizzare imbracatura con assorbitore di energia con doppio cordino UNI EN 355 con connettori UNI EN 362 Collegabile per un singolo operatore Utilizzare imbracatura con assorbitore di energia con doppio cordino UNI EN 355 con connettori UNI EN 362 min. 7mt. Utilizzare ad un altezza non inferiore ai 7mt dal suolo (rispetto al piano di calpestio) min. 7mt. Utilizzare ad un altezza non inferiore ai 7mt dal suolo (rispetto al piano di calpestio) min. 7mt. Utilizzare ad un altezza non inferiore ai 7mt dal suolo (rispetto al piano di calpestio) ETICHETTA COLONNA INIZIALE (parte superiore) ETICHETTA COLONNA TERMINALE CON TENDITORE (parte superiore) ETICHETTA COLONNA INTERMEDIA (parte superiore) Pag. 31

32 Nella parte inferiore dell etichetta, viene riportata la marcatura CE, il numero dell organismo di controllo riconosciuto, i riferimenti normativi adottati, il codice lotto del componente con l anno di fabbricazione e una breve nota anagrafica del fabbricante EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON FUNI ELS10 o ELS20 - kn 39 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON FUNI ELS10 o ELS20 - kn 39 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON FUNI ELS 20 - kn 39 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia ETICHETTA COLONNA INIZIALE (parte inferiore) ETICHETTA COLONNA TERMINALE CON TENDITORE (parte inferiore) ETICHETTA COLONNA INTERMEDIA (parte inferiore) 7.2 Marcatura sulla fune Su ogni fune nella zona della redancia è applicata un etichetta identificativa con l indicazione del fabbricante e della tipologia di fune con indicazione della lunghezza, del carico di rottura, dei riferimenti normativi adottati, del codice lotto e una breve nota anagrafica del fabbricante. Indicazione del fabbricante Indicazione del tipo di Fune e della Lunghezza Richiamo a leggere le istruzioni per l uso Marcatura Ce e Indicazione dell organismo Notificato ITALCERT viale Sarca, Milano Italia che interviene nella fase di controllo del prodotto finito ai sensi dell articolo 11 D.e. 89/686 EDILMAT IC Fune ELS10-kN 39 / L = 10mt 0426 EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON SISTEMA ELS10 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia Riferimenti normativi Numero lotto Anagrafica del fabbricante Pag. 32

33 EDILMAT IC Fune ELS10-kN 39 / L = 10mt 0426 EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON SISTEMA ELS10 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia Etichetta su Fune da 10mt EDILMAT IC Fune ELS10-kN 39 / L = 15mt 0426 EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON SISTEMA ELS10 o ELS20 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia Etichetta su Fune da 15mt EDILMAT IC Fune ELS20-kN 39 / L = 20mt 0426 EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON SISTEMA ELS20 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia Etichetta su Fune da 20mt EDILMAT IC Fune ELS20-kN 39 / L = 25mt 0426 EN 795: EN 795/A1:2000 Lotto n... / UTILIZZARE UNICAMENTE CON SISTEMA ELS20 EDILMATIC - Pegognaga (MN) - Italia Etichetta su Fune da 25mt Pag. 33

34 7.3 Posizione delle Marcature Le Marcature sono presenti sia sulle colonne che sulla fune e sono rappresentate a mezzo di etichette adesive applicate in stabilimento, in fase di finitura del prodotto. Sulle colonne è presente un etichetta (vedi punto 7.1) posizionata sul corpo centrale delle stesse ad un altezza di circa 34 cm rispetto alla piastra di base ed hanno dimensioni di ingombro massime pari a 5.5 cm di larghezza e 19cm di altezza come illustrato nello schema riportato di seguito. POSIZIONE ETICHETTA Parte Specifica 19 cm Parte Generale 5.5 cm 34 cm Colonna Terminale Colonna Intermedia Colonna Iniziale Come indicato al punto 7.2 sulle funi per la realizzazione della linea orizzontale è applicata un etichetta identificativa del tipo di linea di appartenenza e del carico di rottura della stessa, oltre che al logo del fabbricante della linea stessa (EDILMATIC). L etichetta è applicata in fase di imballaggio della fune nella zona della redancia in acciaio sulla parte in PVC termoretraibile nero, come evidenziato nella foto sotto. Posizione etichetta Redancia PVC termoretraibile Pag. 34

35 7.4 Marcature su Perni e Scatole Nel PERNO DI AGGANCIO nella SCATOLA DI PROTEZIONE e nel TAPPO DI CHIUSURA, in rilievo, è indicata la sigla della linea e il marchio dell azienda. TAPPO DI CHIUSURA Marchiatura di identificazione SCATOLA DI PROTEZIONE Marchiatura di identificazione PERNO DI AGGANCIO Pag. 35

36 8 PRESCRIZIONI PER IL FISSAGGIO CON TASSELLI 8.1 Generalità In caso di necessità particolari, le Colonne delle linee di sicurezza, nelle configurazioni ELS10 ed ELS20, possono essere fissate ai manufatti mediante Ancoranti (Tasselli).In questi casi occorre rispettare le distanze dai bordi prescritte di seguito, e soprattutto le prescrizioni per la posa indicate dal fabbricante in funzione della tipologia di ancorante che si utilizza, con riferimento particolare allo spessore minimo di calcestruzzo necessario e ai tempi di attesa prima dell impiego nel caso ci si orientasse verso la scelta di ancoranti chimici La posa degli ancoranti dovrà essere eseguita sotto la sorveglianza di un professionista abilitato che valuti l idoneità della struttura portante e la correttezza delle operazioni di predisposizione degli ancoranti e del fissaggio delle colonne. 8.2 Scelta del tipo di ancorante La scelta dell ancorante deve comunque tenere conto delle sollecitazioni indotte nel sistema in caso di caduta. Da progetto, la forza massima consentita sugli ancoraggi di estremità, è pari a 17000N e tutti i componenti della linea, sono stati progettati per resistere al doppio della forza indicata; tale forza genera una sollecitazione a trazione nella zona di fissaggio delle colonne e quindi nel calcestruzzo pari a 90000N (N s,d ) e di conseguenza la scelta dell ancorante dovrà essere effettuata in funzione di questo carico che può essere assunto come dato di progetto. Pag. 36

37 8.3 Distanze dal Bordo Nel caso di utilizzo di ancoranti la distanza minima dai bordi del manufatto è maggiore rispetto allo standard prescritto con l impiego del Perno di Aggancio (vedi punto 3.2 ) La distanza minima sia rispetto al bordo laterale (dl) che rispetto al bordo esterno(de) non deve essere inferiore ai 20cm [de = dl 20cm]. Non sono ammesse distanze inferiori. Tali distanze sono state calcolate per un CLS classe Rck N/mm 2 Nei casi in cui il calcestruzzo presentasse una resistenza cubica con classe inferiore, le distanze dovranno essere necessariamente aumentate e dovrà essere rivalutata la possibilità di utilizzare gli ancoranti.in questi casi, si consiglia di contattare L Ufficio Tecnico della EDILMATIC per prescrizioni più dettagliate. dl 20cm de 20cm Pag. 37

38 8.4 Esempi pratici Riportiamo di seguito un esempio di scelta di ancorante e di modalità di posa per meglio illustrare il problema. Prendendo in considerazione la gamma di tasselli della ditta HILTI Italia spa per un carico di progetto a trazione di 90000N con Calcestruzzo Rck N/mm 2 vengono proposte due 2 tipologie di ancoranti chimici: a) ancoraggio con RESINA TIPO HIT-RE BARRE FILETTATE HAS-M24 b) ancoraggio con FIALE TIPO HVU M24 + BARRE FILETTATE HAS-M24 Per entrambe le soluzioni la resistenza finale utile di progetto è di N (N r,d ) superiore quindi alla forza di trazione considerata pari a 90000N (N s,d ) con coefficiente di sicurezza di 1.8 in accordo con ETAG Annex C [N s,d = 90000N < N r,d =101000N] Lo spessore minimo di calcestruzzo richiesto è di 270mm Dati generali di posa Classe di resistenza del CLS.. Rck N/mm 2 Resina/fiala da utilizzare HIT-RE 500 / HVU M24 Barra filettata in acciaio classe 5.8. M24 Diametro foro nel calcestruzzo(mm).. 28 Profondità del foro (mm) 215 (210 per HVU) Profondità effettiva di posa (mm) Coppia di serraggio (Nm) Di seguito riportiamo tabelle riassuntive riguardo alle modalità di posa e alle prescrizioni sui tempi di utilizzo forniti dal produttore degli ancoranti Pag. 38

39 Modalità di posa RESINA HIT RE forare la superficie in cls; - pulire accuratamente il foro con un getto d'aria ( 5x) - passare nel foro lo scovolino ( 5x) - ripulire accuratamente il foro con un getto d'aria ( 5x) - iniettare la resina HIT RE 500 all'interno del foro; - inserire manualmente la barra in acciaio a aderenza migliorata con movimento rotatorio al fine di distribuire la resina uniformemente su tutta la superficie; - a + 20 C la resina è poliaddizionata dopo circa 12 ore dopo la posa i ferri non vanno toccati fino all avvenuta poliaddizione. Per diversi valori di temperatura di posa, si faccia riferimento alla seguente tabella. Temperatura 40 C 30 C 20 C 10 C 0 C -5 C meno di -5 C Tempo di lavoro in cui l ancorante può essere inserito e sistemato. 12 min. 20 min. 30 min. 2 ore 3 ore 4 ore non consentito Tempo d indurimento prima di poter caricare completamente l ancorante. 4 ore 8 ore 12 ore 24 ore 50 ore 72 ore Modalità di posa FIALA HVU - forare la superficie in cls; - pulire accuratamente il foro con un getto d'aria ( 5x) - passare nel foro lo scovolino ( 5x) - ripulire accuratamente il foro con un getto d'aria ( 5x) - inserire la fiala HVU all'interno del foro; - inserire l ancorante; - attendere che sia trascorso il tempo di gelificazione; - attendere che il composto indurisca; - serrare alla coppia prescritta. Temperatura pari o superiore a 20 C da 10 C a 20 C da 0 C a 10 C da 5 C a 0 C Tempo di lavoro in cui l ancorante può essere inserito e sistemato. 8 min. 20 min. 30 min. 1 ora N.b.: meno di -5 C non consentito Tempo d indurimento prima di poter caricare completamente l ancorante. 20 min 30 min 1 ore 5 ore Pag. 39

40 8.5 Montaggio Dopo aver posizionato l ancorante, seguendo tutte le prescrizioni di cui sopra, basta predisporre le colonne con i fori posteriori (foro centrale per la colonna intermedia) al di sopra delle barre filettate sporgenti dal manufatto e serrare con Dadi e Rondelle fornite in dotazione con gli ancoranti o fornite dalla EDILMATIC, rispettando le coppie di serraggio prescritte per il tipo di ancorante scelto. I dadi sono M24 con CH=36 mentre le rondelle sono di 45mm (vedi Fig.1 e 2) Fig.1 Fig Raccomandazioni Abbiamo illustrato un esempio esplicativo dell utilizzo dei tasselli prendendo come riferimento 2 tipologie di ancoraggi proposti da una sola azienda. Occorre considerare che le aziende produttrici e fornitrici di ancoranti sono svariate e svariate sono le tipologia di ancoranti proposti. Per la scelta del tipo di ancorante si deve sempre fare riferimento al carico a trazione di progetto prescritto dalla EDILMATIC che è sempre di 90000N (N s,d ). Per il posizionamento degli ancoranti si deve sempre fare riferimento alle distanze minime dai bordi prescritti dalla EDILMATIC che valgono sempre [d e = d b = 20cm ] Per il posizionamento occorre sempre rispettare lo spessore di calcestruzzo minimo prescritto dalle aziende fornitrici (per l esempio riportato lo spessore minimo richiesto è di 270mm) La scelta dell ancorante dovrà inoltre effettuarsi con riferimento al carico prescritto considerandolo di tipo statico che equivale a far lavorare l ancorante in campo elastico, senza permettere che si raggiungano deformazioni permanenti che comportano la sostituzione del fissaggio. Pag. 40

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