IL FENOMENO DELLA FORMAZIONE DI MUFFE

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1 IL FENOMENO DELLA FORMAZIONE DI MUFFE Le muffe all interno degli alloggi si presentano quando ci sono le condizioni ambientali adatte al loro sviluppo, ovvero quando c è persistente umidità sulle superfici. molteplici. Le cause per cui sussistono problemi di umidità sulle superfici possono essere Tralasciamo in questa analisi i fenomeni connessi all uso esagerato di acqua per lavare le superfici ed affrontiamo il problema più diffuso connesso alla condensa. Se noi analizziamo il fenomeno dal punto di vista fisico riusciremo ad adottare degli accorgimenti che ci permetteranno di eliminare il fenomeno o quantomeno di contenerlo. In un ambiente chiuso, quale un locale di un alloggio, c è una certa quantità di vapor d acqua contenuto nell aria che è dovuto alla presenza di persone o alle attività ivi svolte. Tra le attività che producono vapore ci sono le docce, l asciugatura degli indumenti ed asciugamani, le pentole, gli umidificatori, ecc. diversi. Ovviamente tali attività possono essere svolte con diversa intensità dando degli effetti Per comprendere il fenomeno, se noi guardiamo il diagramma di Mollier o psicrometrico di seguito riportato, noteremo che c è una serie di linee curve che partendo dal basso a sinistra si alzano verso destra. Queste linee rappresentano l umidità relativa dell aria, ovvero la quantità percentuale di vapor d acqua contenuto nell aria ed indicano ambiente secco - curva più bassa (umidità relativa del 10%) o ambiente molto umido man mano che ci si avvicina alla curva più alta (umidità relativa del 100%). Il limite massimo di vapor d acqua che può essere contenuto nell aria ad una data temperatura, è quella corrispondente alla curva del 100%. Eventuale vapore in più precipita sotto forma di condensa e dove c è persistenza di condensa si sviluppa la muffa, ovvero la possibilità che cresca quel particolare fungo.

2 Se vogliamo evitare la formazione di muffa dobbiamo evitare di avere formazione di condensa e quindi dobbiamo cercare di mantenere l umidità relativa sotto la curva rappresentata dal 60% e superare tale limite solo occasionalmente per brevi periodi, tenendo conto che le pareti dell alloggio non presentano mai temperature superficiali costanti, in particolare le pareti esterne hanno sempre temperature inferiori a quella dell aria dell ambiente e negli angoli dei muri ed in corrispondenza di solai, pilastri e serramenti le temperature sono più basse di quelle delle pareti continue. È peraltro normale che la temperatura delle stanze sia inferiore a quella del soggiorno e del bagno inoltre il riscaldamento discontinuo porta ad abbassare ulteriormente le temperature per periodi più o meno lunghi. Mobili o quadri appoggiati alle pareti perimetrali impediscono che queste si riscaldino e permettono all umidità dell aria di condensare dietro tali ostacoli. Affrontando il problema dal punto di vista della fisica - tecnica, se noi consideriamo l alloggio tipo con temperatura dell aria ambiente di 20 C ed umidità relativa del 50%, punto A del diagramma soprastante, rappresentato all incrocio della linea rossa con la curva centrale rossa, siamo in una condizione di sicurezza.

3 Se noi nello stesso ambiente chiuso abbiamo temperature non omogenee, troviamo temperature più basse in qualche parte del locale e, pur restando il vapor d acqua contenuto nell ambiente invariato, la misura denominata umidità relativa, aumenterà man mano che si abbassa la temperatura in uno o più punti, in genere sulle pareti esterne, in quanto il fenomeno si sviluppa lungo una linea detta isoentalpica, che è rappresentata dalla linea inclinata A - B verso l alto a sinistra a partire dal punto di incrocio sopra indicato (T= 20 C - UR = 50%). Come si può notare tale linea intercetta la curva dell umidità relativa del 100% in corrispondenza a circa 14 C, ciò sta a significare che nei punti ove la temperatura superficiale è inferiore a 14 C si ha condensa. Più lungo è il periodo in cui si ha condensa più probabile è la formazione di muffa. Si può analogamente vedere che se noi fossimo partiti da una temperatura ambiente di 25 C ed umidità relativa del 50% (punto C), abbassando la temperatura avremmo avuto condensa a circa 18 C (punto D) (linea azzurra punteggiata). E inoltre da osservare che se noi fossimo partiti da una temperatura ambiente di 20 C ed umidità relativa del 70% (punto E) avremmo avuto condensa a circa 17 C (punto F) (linea verde tratteggiata). Il diagramma sopra riportato ci indica che per evitare di avere muffe o ridurne la quantità è necessario cercare di tenere temperature omogenee nel tempo e nei vari locali dell alloggio, mantenendo le temperature tra i 18 ed i 20 C ed evitare di generare alte quantità di vapore, arieggiando i locali dopo le docce ed evitare di asciugare panni in casa. Se avete una stufa a legna in cucina, evitare di mettere a bollire acqua nelle pentole o nella cosiddetta (vaschetta). Se da un lato la stufa a legna fa un caldo secco, il vapore che si sviluppa dalle pentole si diffonde nell alloggio e condensa nei punti più freddi di stanze o bagni al lato opposto dell alloggio. E interessante notare che per quanto riguarda la ventilazione dei locali nel periodo invernale è più opportuno arieggiare tutta la casa creando corrente e spalancando le finestre, per un breve periodo di tempo e alcune volte al giorno, in particolare appena fatta la doccia aprire le finestra del bagno tenendo sempre chiusa la porta del bagno verso il resto dell alloggio, per evitare che l umidità si propaghi a tutto l alloggio. Non è razionale arieggiare per minuti o più perché in questo caso, oltre ad espellere l aria umida si raffreddano ulteriormente le pareti esterne e si alimenta il fenomeno. Durante la stagione invernale non aprire i vasistdas o socchiudere le finestre per lungo tempo. In questo caso il flusso continuo di una quantità anche minima di aria fredda che lambisce e raffredda parti di parete può innescare i fenomeni di condensa.

4 E interessante notare che talvolta interventi di isolazione pesante realizzati in modo non omogeneo o discontinuo possono permettere che dei punti delle pareti si raffreddano in modo diverso e più accentuato di altri evidenziando il fenomeno su esposto. La società dispone di tecnici dotati di termocamere e datalogger, specializzati nella verifica di eventuali carenze costruttivi che possano generare fenomeni di condense. Tali verifiche possono essere fatte, per dare risultati attendibili solo nella stagione invernale. Di seguito riportiamo ad esempio due situazione aventi cause diverse. Nel diagramma seguente una situazione di gestione dell alloggio scorretta e che genera condense e muffe. Vediamo infatti temperature dell aria alte (mediamente 22,3 gradi) riga scura ed umidità relativa molto alta (spesso oltre il 64%) riga azzurra. n I q u e s t o s e c Nel caso seguente si riporta un esempio che solo l uso corretto della termocamera permette di analizzare nella sua natura e dimensione. Nella termografia successiva vediamo una situazione strutturale con grave ponte termico e notiamo le tre linee L1, L2, L3 lungo le quali sono state rilevate le temperature riportate nel diagramma sottostante.

5 Come si può notare mentre lungo la linea L1 la temperatura è pressoché costante e varia tra i 19 ed i 21 C, lungo la linea L2 la temperatura indica i ponti termici dei travetti del solaio sotto al poggiolo contenuti entro i 16,5 che comunque non generano problemi. Lungo la linea L3 è evidente il ponte termico d angolo non sufficientemente isolato con temperatura inferiore ai 13 C. In questo caso eccezionale è evidente che la causa della muffa non è imputabile all uso dell alloggio in quanto come indicato nella spiegazione dell uso del diagramma di Mollier se si hanno contemporaneamente temperature di 20 C e di 13 C, anche con umidità relativa del 50%, parametro normale per un alloggio nei punti a temperatura inferiore di 14 C si avrà comunque condensa e muffa. Trento, Il dirigente del Settore Servizi Patrimonio dott. ing. Giulio Giacomelli

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