La delocalizzazione produttiva e il (non) rispetto dei diritti dei lavoratori

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1 La delocalizzazione produttiva e il (non) rispetto dei diritti dei lavoratori I giovani nel mercato del lavoro che cambia: il punto di vista degli studenti Roma, 17 dicembre 2013 Sara Di Ninno Dottoranda in Ordine Internazionale e diritti umani

2 Cos è la delocalizzazione? E lo spostamento da parte di imprese di attività produttive al di fuori dei confini nazionali La delocalizzazione è un fenomeno strettamente connesso alla globalizzazione e all internazionalizzazione dei mercati. Influiscono fortemente: lo sviluppo delle tecnologie e dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell informatica. 2

3 Quali sono le motivazioni della delocalizzazione? «fisiologiche» - legate alla specializzazione e all utilizzo del «ricardiano» vantaggio comparato «patologiche» - legate non alla specializzazione ma alla deregolamentazione (minor costo dell attività d impresa) Quali sono le principali modalità di attuazione? contratti di fornitura/subfornitura apertura di aziende ex novo nel paese di delocalizzazione 3

4 Quali sono le conseguenze della delocalizzazione? Nei paesi che accolgono attività delocalizzate: - Creazione di nuovi posti di lavoro - Sfruttamento del lavoro (es. casi Nike, Nestlè, Benetton) Nei paesi che esportano le loro attività produttive: - Perdita di posti di lavoro - Tendenza al ribasso dei diritti dei lavoratori Compressione dei diritti dei lavoratori 4

5 Quale spazio occupano i diritti dei lavoratori nell attuale contesto del mondo «globalizzato»? DIRITTI ECONOMICI E SOCIALI Fondamentali diritti umani Diritto internazionale generale: - Ius cogens core labour standards - Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici sociali e culturali - Dichiarazioni/Convenzioni ILO - Soft Law 5

6 Diritto internazionale regionale: contesto europeo - Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell uomo - Carta sociale europea - Carta dei diritti fondamentali dell Unione Europea - Giurisprudenza della Corte di giustizia europea: casi Laval, Viking, Ruffert 6

7 Riconoscimento formale dei diritti ma mancanza di tutela effettiva La protezione dei diritti viene per la gran parte dagli ordinamenti giuridici statali, a danno dell uniformità e a vantaggio del dumping sociale 7

8 La delocalizzazione delle imprese italiane: l entità del fenomeno Difficoltà nel trovare una stima che risponda effettivamente alla realtà e che non sia settoriale e regionale fenomeno ampiamente sottostimato. Studio statistico ICSR parla della creazione di una percentuale di disoccupazione pari allo 0,2% connesso a fenomeni di delocalizzazione Albania Bulgaria Polonia Romania e le principali direttrici geografiche 8

9 Un esempio concreto della «convenienza della delocalizzazione» Elementi considerati ITALIA ALBANIA Evidenze della comparazione Quadro normativo Tipologie contrattuali lavoro subordinato L. n. 300/70; D. Lgs. n. 368/01; D. Lgs. n. 276/03; D. Lgs. n. 167/11; D. Lgs. n. 151/01; D. Lgs. n. 81/08; L. n. 604/66; D. Lgs. n. 61/00; L. n. 92/12; L. n. 68/99; L. n. 183/10. - Lavoro subordinato a tempo indeterminato; - lavoro sub. a tempo determinato (a-causale, causale, determinabile); - Apprendistato; - Contratto intermittente L. n. 7995/1995 Il quadro normativo di riferimento in Albania è decisamente più snello e più definito Contratto di lavoro ordinario, a tempo determinato o indeterminato L inquadramento contrattuale in Albania è più semplice Retribuzione La retribuzione minima è definita dai CCNL di settore in riferimento al livello di inquadramento. Varia sensibilmente nei diversi CCNL (Inoltre la maggior parte dei CCNL prevede almeno una mensilità di retribuzione aggiuntiva) La retribuzione minima è prevista per legge e non si differenzia per livelli di inquadramento. Per il 2013 è di Leke mensili (circa 153 ) La retribuzione minima in Albania è molto più bassa rispetto a quella italiana (ovviamente qui si ragiona in termini di valore nominale della moneta, e non di potere d acquisto della stessa) 9

10 Elementi considerati ITALIA ALBANIA Evidenze della comparazione Imposte e contributi sul lavoro Cessazione del rapporto Imposizione (a carico del lavoratore, trattenuta in busta paga) sul reddito (IRPEF) a scaglioni di reddito, con un minimo del 23% e un massimo del 43% Contribuzione complessiva tra il 35 e il 40% circa della retribuzione (a meno che non si tratti di contratto di apprendistato), di cui il 9,19% a carico del lavoratore, il resto a carico dell azienda Il recesso dal rapporto di lavoro deve essere motivato da una giusta causa o da un giustificato motivo (oggettivo o soggettivo). Nel caso di contratto a termine si può recedere solo per giusta causa Imposizione del 10% (con esenzione fino a Leke) Contribuzione: 16,7% a carico del datore di lavoro 11,2% a carico del lavoratore (27,9% complessivo) Dal rapporto di lavoro, previo preavviso, si può recedere liberamente. Se presente una giusta causa non occorre neanche il preavviso. Nel caso di licenziamento discriminatorio il datore di lavoro potrebbe essere condannato dal giudice al risarcimento al lavoratore di 12 mensilità In Albania la differenza tra la retribuzione netta e quella lorda è percentualmente più bassa rispetto all Italia. Stessa conclusione per il costo complessivo del lavoro che deve sostenere il datore di lavoro In Albania i datori di lavoro sono soggetti a vincoli minori rispetto all Italia, recedere da un contratto di lavoro è meno rischioso e meno costoso 10

11 La tendenza al ribasso dei diritti dei lavoratori Gli ordinamenti giuridici dei diversi Stati e gli stessi lavoratori competono per attrarre investimenti e per mantenere l occupazione A fronte di una maggiore offerta di forza lavoro le imprese offrono un trattamento (non solo economico) meno favorevole Dietro la «minaccia» di delocalizzare le imprese chiedono un abbassamento delle tutele dei lavoratori Contrazione dei livelli di tutela anche nei paesi occidentali 11

12 Esempi di carattere normativo Art. 8 D. L. 138/2011 permette alla contrattazione collettiva di prossimità di derogare a norme di legge Call center per gli operatori outbound è consentito l utilizzo di contratti a progetto (senza progetto!) con compensi molto bassi 12

13 Si pone la questione del bilanciamento tra ragioni dell efficienza economica e diritto del lavoro Qual è il ruolo del diritto del lavoro? Il diritto del lavoro nazionale non è più sufficiente alla soluzione del problema in un contesto globale le regole del gioco non possono essere locali 13

14 Riequilibrio della situazione socio-economica: interventi di carattere non meramente nazionale rafforzamento dei meccanismi di controllo degli strumenti giuridici internazionali esistenti (e per questo occorre che gli stati si rassegnino a cedere parte della loro sovranità nazionale) l inserimento di clausole sociali nei trattati e negli accordi commerciali la valorizzazione della contrattazione collettiva internazionale diffusione di informazioni sui metodi di produzione dei beni nei Paesi labour intensive per la discesa in campo dell opinione pubblica 14

15 Riequilibrio della situazione socio-economica: interventi di carattere nazionale Attrazione di capitali stranieri, in primo luogo attraverso una razionalizzazione e semplificazione del quadro normativo, per dare maggiore certezza e stabilità alle regole applicabili ai rapporti di lavoro Specializzazione in settori che non siano labour intensive Miglioramento delle infrastrutture Snellimento della burocrazia Riduzione del costo del lavoro e più in generale di impresa 15

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