Esperienze di inquinamento ambientale e alimentare da siti industriali. Michele Conversano
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1 Il caso Ilva: quali lezioni per il futuro? Esperienze di inquinamento ambientale e alimentare da siti industriali Michele Conversano
2 A Taranto Insediamento ARSENALE MILITARE Insediamento CANTIERI NAVALI Insediamento Stabilimento ITALSIDER (IRI) Nel 1994 viene ceduto al Gruppo RIVA (ILVA) Insediamento CEMENTIR Insediamento RAFFINERIA ENI
3 La popolazione abitanti abitanti
4 Delibera del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 1990; AREA AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE
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6 Stime delle emissioni in atmosfera
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9 17 Ottobre 1995 Collaborazione OMS, ISS, Università, società scientifiche, ASL
10 La ASL di Taranto ha quindi sviluppato nel tempo diverse azioni di natura ambientale, alimentare e sanitaria 1 a Linea di sviluppo 2 a Linea di sviluppo 3 a Linea di sviluppo Indagini epidemiologiche Monitoraggio delle matrici alimentari Studi di Biomonitoraggio Allevamenti zootecnici e carni Prodotti della pesca e impianti di mitilicoltura Ciò quale approfondimento indispensabile delle attività già intraprese negli anni precedenti
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12 MISA-2 Metanalisi Italiana Salute-Ambiente 2004 NO2 CO città n. (%) ICr 80% n. (%) ICr 80% Stima del numero di decessi annui attribuibili complessivamente agli inquinanti atmosferici Epidemiol Prev 2004;4-5: Bologna 95 (2.24) 63; (1.06) 32;58 Catania 45 (1.69) 30;60 23 (0.86) 16;30 Firenze 55 (1.36) 37;75 21 (0.52) 15;27 Genova 136 (1.75) 91; (1.54) 85;155 Mestre-Venezia 19 (1.13) 12;25 25 (1.49) 18;32 Milano 249 (2.34) 166; (2.88) 219;392 Napoli 457 (5.23) 305; (2.93) 181;330 Palermo 99 (1.90) 65; (2.32) 86;156 Pisa 9 (1.12) 6;13 14 (1.74) 10;18 Ravenna 22 (1.63) 14;29 12 (0.89)) 8;15 Roma 583 (2.74) 388; (3.26) 494;894 Taranto 19 (1.18) 13;26 27 (1.68) 19;35 Torino 171 (2.28) 114; (2.18) 116;210 Trieste 14 (0.68) 9;20 40 (1.96) 28;51 Verona 39 (1.91) 26;52 29 (1.42) 21;38 Stima metaanalitica Stima cittàspecifica a posteriori 2012 (2.46) 1339; (2.32) 1348; (2.72) 1180; (2.40) 1277;2613
13 STUDI EPIDEMIOLOGICI ASL TA 2004: Effetti a breve termine dell inquinamento atmosferico nella citta di Taranto. Studio MISA. Lo studio MISA I-II ha valutato gli effetti a breve termine dell inquinamento atmosferico sulla salute dei residenti della città di Taranto le concentrazioni di inquinanti atmosferici rilevate nei giorni precedenti l osservazione mostrano un associazione con la mortalità naturale e con il numero di decessi per tutte le cause e di ricoveri per malattie respiratorie e cerebrovascolari... G. Assennato, L. Bisceglia, A. Bruni, G. Ciaccia, S. Minerba. Studio MISA. Epidemiologia e Prevenzione, anno 28. Supplemento 4-5:
14 STUDI EPIDEMIOLOGICI ASL TA Studio caso-controllo relativo a casi di tumore incidenti nel comune di Taranto. per quanto riguarda il tumore polmonare, si evidenzia un associazione statisticamente significativa con la distanza della residenza principale dalle acciaierie S. Belli, A. Bruni, S. Minerba, A. Scarselli, A. Marinaccio, P. Comba, M. Conversano. Congresso AIE Palermo 2006.
15 RISULTATI SENTIERI Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento LA MORTALITÀ NEL SIN TARANTO STATTE Smr corretto per deprivazione (SMR ID); riferimento regionale ( ). Evidenza di associazione con esposizioni ambientali Sufficiente o Limitata P&R = impianti petrolchimici e raffinerie S = impianti siderurgici E = centrale elettrica M = miniere e/o cave AP = area portuale A = amianto/altre fibre Epiprev anno 35 (5-6) settembre-e&p dicembre 2011 Suppl. 4
16 Successivi STUDI EPIDEMIOLOGICI ASL TA 2009: Malignant cancer mortality in Province of Taranto (Italy). Geographic analysis in an area of high environmental risk. Analisi geografica ASL TA OER attraverso fonte RENCAM anni 2000/2004 e utilizzo SMR per confronto fra Taranto e Regione Puglia Il comune di Taranto presenta nel sesso maschile un eccesso di mortalità del 28% per il cancro del polmone e del 460% per il cancro della Pleura rispetto allo standard Regionale dei 15 tumori maligni che presentano eccessi di mortalità all interno della provincia di Taranto ben 11 concentrano il problema a livello del comune capoluogo Martinelli D, Mincuzzi A, Minerba S, Tafuri S, Conversano M, Caputi G, Lopalco PL, Quarto M, Germinario C, Prato R Malignant cancer mortality in Province of Taranto (Italy). Geographic analysis in an area of high environmental risk. Iournal of Preventive Medicine and Hygiene n.50. Settembre 2009:
17 2012 Risultati della perizia epidemiologica per la Procura di Taranto Forastiere F, Biggeri A,T riassi M. Conclusioni Perizia 2012
18 STUDI EPIDEMIOLOGICI ASL TA 2012: L incidenza della patologia oncologica a Taranto L'esame dell'incidenza dei tumori nel biennio nel SIN di Taranto mostra, rispetto al resto della provincia, eccessi per tutti i tumori, tumore maligno del polmone e linfoma non Hodgkin sia tra gli uomini che tra le donne. Inoltre si registra tra gli uomini un eccesso per il mesotelioma e tra le donne per il tumore della mammella. Per la maggior parte delle sedi l eccesso, seppur non sempre statisticamente significativo, è presente anche quando si utilizzano per il confronto i tassi Sud e Isole M. Conversano, A. Mincuzzi, S. Minerba, I. Rashid, P. Comba, S. Conti. Ambiente e Salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di Sanità Pubblica: 49-51,92.
19 Incidenza oncologica nel SIN di Taranto e nella provincia di Taranto, Maschi
20 Incidenza oncologica nel SIN di Taranto e nella provincia di Taranto, Femmine
21 Intensa collaborazione con l Autorità Giudiziaria che dà luogo alla Sentenza sui parchi minerali
22 La ASL di Taranto ha sviluppato diverse azioni di natura ambientale, alimentare e sanitaria 1 a Linea di sviluppo 2 a Linea di sviluppo 3 a Linea di sviluppo Indagini epidemiologiche Monitoraggio delle matrici alimentari Studi di Biomonitoraggio Allevamenti zootecnici e carni Prodotti della pesca e impianti di mitilicoltura Ciò quale approfondimento indispensabile delle attività già intraprese negli anni precedenti
23 Anche sulla spinta del rinnovato interesse delle associazioni ambientaliste, specie sul problema delle diossine nelle matrici alimentari, nel 2008 inizia Il caso diossine a Taranto Le diossine sono considerate sostanze con elevato potere tossico e cancerogeno. Il 90% viene assunto per via alimentare.
24 UOMO Animali produttori di alimenti per l uomo e loro prodotti (latte, uova, carni, prodotti ittici): elevata liposolubilità; si concentra nella materia grassa; Alimenti per animali produttori di alimenti per l uomo (pascolo, foraggi, mangimi) e vegetali da consumo umano (contaminazione superficiale) Aria (particolato), acqua (poco idrosolubile), suolo, sedimenti; Fonte della contaminazione (industria siderurgica, inceneritori, discariche, combustione delle plastiche, incendi, origine biogenetica)
25 Aggiornamento sugli Effetti dei PoliCloroBifenili I PCB provocano il cancro negli esseri umani, quindi saranno inseriti nel Gruppo 1 della classificazione IARC. E il verdetto a cui sono giunti 26 esperti provenienti da 12 Paesi che lo scorso mese di febbraio si sono incontrati presso la IARC di Lione al fine di aggiornare le valutazioni sulla cancerogenicità dei policlorobifenili (PCB) e dei bifenili polibromurati (PBB). Secondo lo IARC tutti i PCB possono portare a: formazione di specie reattive dell'ossigeno effetti genotossici, immunosoppressione, risposta infiammatoria effetti endocrini a vari livelli e tramite vie metaboliche differenti. Monograph IARC Working Group. Carcinogenicity of polychlorinated biphenyls and polybrominated biphenyls.the Lancet Oncology, Volume 14, Issue 4, Pages , April 2013
26 PCB cancerogeni certi per gli esseri umani L associazione tra esposizione a PCB e il melanoma è stata accertata sia in studi occupazionali sia di popolazione, sia in studi di coorte, sia in studi di tipo caso-controllo, ed è emerso un chiaro rapporto dose-risposta. Sono stati riportati eccessi di rischio anche per i linfomi non Hodgkin e per il cancro della mammella; l evidenza a favore di un associazione tra i PCB e queste neoplasie, biologicamente plausibile, è stata definita <<limitata>>. Monograph IARC Working Group. Carcinogenicity of polychlorinated biphenyls and polybrominated biphenyls.the Lancet Oncology, Volume 14, Issue 4, Pages , April 2013
27 Attivazione del Piano Straordinario per il controllo della presenza di diossina Piano di Monitoraggio e Sorveglianza Attiva dei prodotti di origine animale, della pesca e degli impianti di mitilicoltura nella Provincia di Taranto Delibera della Giunta Regionale n del 04/08/2009 DIEF 2009
28 Limite massimo residuale e vincolo sanitario sulla base del Reg CE 1881/2006 del 19 /12/ 2006 e Reg CE 1259/2011 Capi ovi-caprini abbattuti e distrutti n Allevamenti bovini e ovi-caprini sottoposti a controllo Campionamenti relativi a latte, prodotti a base di latte bovino e ovicaprino, muscolo, fegato e grasso ovi-caprino, uova di gallina, prodotti vegetali da foraggio n. 280 n Stabilimento di trattamento termico del latte sottoposto a controllo n. 1 Allevamenti ovi-caprini non conformi con capi già abbattuti e distrutti n. 13 Dati aggiornati al giugno 2013
29 Georeferenzazione del Monitoraggio straordinario Aziende zootecniche nell area di 20 Km dalla acciaieria ILVA di Taranto Allevamento conforme Allevamento oltre la soglia di azione Allevamento non conforme Dipartimento di Prevenzione IZS Teramo
30 Legge della Regione Puglia n.44 del 19 dicembre 2008 Articolo 2. Valori limite di emissione nell atmosfera Impianti di nuova realizzazione adeguarsi ai valori limite ottenibili con l applicazione delle migliori tecnologie disponibili. In particolare, in fase di esercizio, non devono essere superati i seguenti valori limite di emissione per i gas di scarico: a) Somma di PCDD e PCDF 0,4 nanogrammi TEQ su m 3 (ngteq/nmd) Tutti gli impianti già esistenti e in esercizio alla data di entrata in vigore della presente legge devono adeguarsi ai su citati valori limite valutati sulla base dei criteri indicati dal protocollo di Aarhus secondo il seguente calendario: a) a partire dal 1 aprile 2009: somma di PCDD e PCDF 2,5 ngteq/nmd; b) a partire dal 31 dicembre 2010: somma di PCDD e PCDF 0,4 ngteq/nmd
31 La conferma delle bassissime concentrazioni di diossine al camino dell impianto di agglomerazione di ILVA, crollate da 8 ngteq/nm 3 nel febbraio 2008 a ngTEQ/Nm 3
32 Inquinamento atmosferico oggi Confronto medie annuali di Benzo(a)pirene a Taranto * * Media parziale primo semestre 2013 Medie mensili di Benzo(a)pirene a Taranto Trend ARPA 2013
33 Considerazioni finali I dati disponibili mostrano, a partire dagli ultimi mesi dell anno 2012, un sensibile miglioramento di alcuni parametri di qualità dell aria (PM10, benzo(a)pirene, deposizioni atmosferiche) nei siti di Taranto limitrofi allo stabilimento siderurgico ILVA, con concentrazioni inferiori ai valori di riferimento, anche se tuttora maggiori, in generale, rispetto agli altri siti. Tale miglioramento può essere messo in relazione con il processo di adeguamento in corso nello stabilimento ILVA che vede, attualmente, spente diverse batterie di forni a coke, con conseguente sostanziale riduzione dell apporto emissivo degli impianti. Tale riscontro rappresenta una indubbia prova controfattuale dell attribuibilità ad ILVA degli alti valori osservati nelle precedenti serie temporali. Sotto questo profilo, si rafforzano le già acclarate evidenze contenute nella Relazione Tecnica Preliminare del e nelle Conclusioni del Monitoraggio diagnostico del Benzo(a)Pirene dell Arpa Puglia 2013
34 Considerazioni finali L ancor più chiara correlazione fra emissioni industriali del complesso siderurgico e qualità dell aria nel Quartiere Tamburi rende di particolare criticità il possibile riavvio di tali impianti, dopo i lavori programmati da ILVA, in relazione al verosimile, nuovo apporto emissivo ed al conseguente, possibile nuovo decremento dei livelli di qualità dell aria. Arpa Puglia 2013
35 Piani di monitoraggio Piano straordinario monitoraggio mitili MAPPATURA DI MAR PICCOLO E MAR GRANDE
36 Inquinanti prioritari nel Mar Piccolo e nel golfo di Taranto: analisi di rischio Distribuzione dei PCB nei Mari di Taranto Perfetta sovrapposizione tra la contaminazione dei sedimenti marini ed i risultati dei campioni di mitili allevati Prof.N.Cardellicchio- IAMC-CNR-Taranto Taranto Sotto la Lente ARPA-Bari 2008
37 Dalla valutazione mensile (anno 2011) del tenore di diossine e PCB-DL si evince la netta corrispondenza tra i valori di non conformità riscontrati nei mitili allevati nel primo seno e le analisi effettuate da CNR e ISPRA sui sedimenti prelevati nelle medesime zone di prelievo molluschi
38 Ordinanze del 15/04/2013 di Raccolta e distruzione dei mitili di taglia commerciale I seno Mar Piccolo Taranto del prodotto di due concessioni demaniali in deroga all ordinanza di spostamento in area Mar Grande previo campionamento Campionamenti Non conformi (1 trim) 56 2
39 Studi di biomonitoraggio nell area di Taranto Biomonitoraggio degli allevatori su sangue per diossine, PCB e metalli pesanti Biomonitoraggio metalli pesanti nelle urine in residenti Area a rischio di Taranto Studio nazionale multicentrico SEpiAs: Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da Arsenico di origine naturale o antropica Project LIFE08 ENV/IT/ WOMENBIOPOP : Ricerca di contaminanti ambientali nel sangue di donne in età riproduttiva
40 Studio esplorativo sul biomonitoraggio nell area di Taranto sugli allevatori nell ambito del programma strategico Ambiente e Salute L indagine stima il carico corporeo da contaminanti persistenti (diossine e metalli) assunti prevalentemente con la dieta negli allevatori delle aziende zootecniche che hanno mostrato alti livelli di contaminazione da diossine e DL-PCB delle matrici. Nel contempo lo studio prevede la possibile applicazione sul campo di indicatori di danno citogenetico e di suscettibilità genetica. Il confronto è stato effettuato su un totale di 38 masserie, collocate entro un raggio di 15 km dal polo industriale (13) rispetto ad un campione di aziende zootecniche oltre i 15 km (25). Sono stati eseguiti in tutto 45 campioni tra casi (Taranto) e controlli (Castellaneta Ginosa Laterza)
41 Project LIFE08 ENV/IT/ WOMENBIOPOP Studio sull esposizione ad inquinanti persistenti di origine ambientale (diossine e PCB) di donne in età riproduttiva (nullipare tra 20 e 40 anni) in 6 regioni italiane tra cui l area a rischio di Taranto per la Regione Puglia Lo studio caso-controllo ha coinvolto 43 donne per area di Taranto e 42 donne per l area di Laterza.
42 Biomonitoraggio Metalli Pesanti nelle urine studio caso controllo nei residenti Area a rischio di Taranto Lo studio ha la finalità principale di valutare l esposizione della popolazione generale residente nella città di Taranto a metalli pesanti (As, Cr, Hg, Mn, Pb) nelle urine e di confrontare i livelli delle sostanze misurate nei tarantini con quelli di campioni di popolazione residente in aree non inquinate Sono stati eseguiti 250 campioni tra casi (Taranto) e controlli (Laterza)
43 Studio nazionale multicentrico SEpiAs Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da Arsenico di origine naturale o antropica Il biomonitoraggio è stato effettuato tramite prelievi ematici su cui saranno dosati As e derivati Nelle 4 aree partecipanti allo studio: (Piemonte, Toscana, Puglia, Sicilia) su un campione di 50 soggetti saranno studiati i marcatori di suscettibilità, di danno precoce, gli indicatori clinici, oltre ai marcatori di esposizione, con l'obiettivo di verificare la relazione tra i diversi marcatori ed esposizione Nella area a rischio di Taranto sarà effettuata la valutazione di dati ambientali esistenti e di dati sanitari ricavati tramite protocollo di indagine, in quanto potenzialmente interessata da inquinamento ambientale da As di origine antropica.
44 È meritevole di nota il fatto che per favorire l arruolamento della popolazione eleggibile è stato decisivo il coinvolgimento diretto di: Associazioni ambientaliste e volontariato Scuole a ridosso dell industria MMG Laboratori di analisi locali (zona Centro, quartiere Tamburi, Laterza) Tribunale dei diritti del malato una Comunità ecclesiastica
45 Lettura comparata di alcuni esiti
46 Studio sugli allevatori Mediamente, i livelli ematici di diossine e PCB aumentano con l avvicinamento al polo industriale: ciò risulta congruente con i rilevamenti di non conformità alimentare riscontrati nelle masserie situate nella zona 15 km dall area industriale. Tale esito è compatibile con un impatto ambientale protratto. La differenza tra i due gruppi di allevatori diventa molto significativa all aumentare dell età, e ciò sta ad indicare che la sovraesposizione alimentare è durata nel tempo. Presentazione De Felip, Taranto,16 gennaio 2013
47 Tot TE (pgwho-te/g grasso) Concentrazione di diossine e DL-PCB in gruppi della popolazione italiana, valori medi Taranto, >15km dall'area industriale Taranto, <15km dall'area industriale Donne Provincia di Taranto Età Età Età Presentazione De Felip, Taranto, 16 gennaio 2013
48 NDL-PCB (ng/g grasso) Concentrazione di NDL-PCB in gruppi della popolazione italiana, valori medi Taranto, >15km dall'area industriale Taranto, <15km dall'area industriale Donne Provincia di Taranto Età Età Età Presentazione De Felip Taranto, 16 gennaio 2013
49 Studio Womenbiopop I risultati hanno mostrato che, per tutti gli inquinanti selezionati, tra cui diossine e policlorobifenili (PCB), le concentrazioni ematiche rilevate sono simili tra i due gruppi (area di Taranto e area rurale di controllo) e sovrapponibili con quelle osservate in altri studi condotti sulla popolazione generale italiana e in indagini simili effettuate in molti Paesi europei.
50 Legge Regionale 24 Luglio 2012, n. 21 Valutazione del danno sanitario VDS L Agenzia regionale dei servizi sanitari (AReS), l Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell ambiente della Puglia (ARPA Puglia) e l Azienda sanitaria locale (ASL) sotto il coordinamento di ARPA Puglia, devono congiuntamente redigere, con cadenza almeno annuale, un rapporto di Valutazione del danno sanitario (VDS) anche sulla base del registro tumori regionale e mappe epidemiologiche sulle principali malattie a carattere ambientale. La VDS è realizzata nell ambito delle competenze attribuite alla Regione in materia di protezione dell ambiente e della salute delle popolazioni.
51 Monitoraggio ambientale e sanitario Ma come conciliare ambiente e salute?
52 Il Referendum del 1993 Certamente non ha giovato il risultato del Referendum del 1993 (Abrogazione delle norme sui controlli ambientali effettuati per legge dalle ASL) che è esitato, di fatto, in una separazione tra AMBIENTE e SALUTE AMBIENTE SALUTE
53 Gli esiti e sovente, tra le strutture delle Agenzie per la Prevenzione Ambientale e i Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL. vi è stata scarsa, e talora critica, comunicazione e collaborazione
54 Errati convincimenti tutto ciò, nel tempo, ha ingenerato in alcuni l errata convinzione che le tematiche correlate all ambiente non rientrassero più nella sfera delle competenza della Sanità Pubblica
55 Atteggiamento di disinteresse facendo assumere agli operatori di Sanità Pubblica un atteggiamento di allontanamento e disinteresse, quasi abdicando al proprio ruolo
56 E anche laddove. le attività di epidemiologia ambientale e di tutela della salute pubblica sono state svolte sempre in maniera continua e collaborativa (vedi il Caso Taranto).
57 Tuttavia tutta questa gran mole di lavoro e di risultati non sono mai stati presi nella giusta considerazione da parte degli organi decisori centrali. Tanto meno nelle valutazioni di impatto ambientale o per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA)
58 La vicenda dell ILVA ci ha fatto comprendere che il rispetto delle leggi ambientali e dei loro limiti non sempre garantisce la salute dei cittadini e che, in alcuni casi, semplici misure di prevenzione possono ridurre sensibilmente il rischio di malattie. Bisogna perciò evitare il paradosso che gli studi sulla salute della popolazione pur con i loro limiti legati al tempo ed alle abitudini individuali vengano utilizzati nelle aule giudiziarie e non nei tavoli istituzionali
59 non siamo stati ascoltati a sufficienza non essendo stati affatto coinvolti in alcuna funzione dell AIA
60 Salvo poi essere invocati quando i buoi sono già scappati (intervento della magistratura)
61 L IDEA Piano Straordinario SALUTE e AMBIENTE per Taranto Centro Salute e Ambiente
62 Aree di intervento del Centro SALUTE & AMBIENTE
63 Piano integrato
64 I area EPIDEMIOLOGIA Registro Tumori Registro Patologie Registro Mortalità Reg. Malformazioni RENAM (Medicina del lavoro) Studi ad hoc A partire dall Epidemiologia Mappe epidemiologiche
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66 In collaborazione con Istituto Superiore di Sanità Salute infantile Biomonitoraggio con misurazione dei metalli pesanti nei bambini (età 14aa) nei quartieri a rischio con eventuale correlazione con lo sviluppo della funzione cognitiva. Salute materno-infantile Progetto CCM 2013 Prescrizione 93 AIA Presenza di contaminanti ambientali nel latte materno (diossina, PCB). Progetto CCM 2013 Rischio riproduttivo Sorveglianza su infertilità con particolare riguardo all endometriosi (diossina e PCB nel sangue). MACROAREA 2 LINEA DI INTERVENTO 2.1
67 MACROAREA 2 Valutazione dell'esposizione a inquinanti ambientali LINEA DI INTERVENTO 2.3 Valutazione dell esposizione a inquinanti di origine industriale in soggetti professionalmente esposti Obiettivi: Determinazione quantitativa di IPA presenti negli ambienti di lavoro ad alto rischio. Sintetica descrizione del disegno dello studio Verifica dell'esposizione professionale dei lavoratori nei reparti più a rischio dell'area; Campagna per la valutazione dell'esposizione professionale ad IPA dei lavoratori dei lavoratori della cokeria e degli altri reparti a rischio del siderurgico industriale (area lamiere, acciaio, ghisa); Risultati attesi Mappatura del rischio legato alla mansione professionale Deliberazione di Giunta Regionale n del 3 dicembre 2013
68 Le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro sono in linea con quelle per la prevenzione di altre malattie croniche: aterosclerosi, ipertensione, malattie cardiovascolari ischemiche, diabete, ecc. MACROAREA 3 Attività di Prevenzione, Promozione attiva della Salute e Sorveglianza Sanitaria LINEA DI INTERVENTO 3.3 Programma per la prevenzione del rischio cardiovascolare e per la salute respiratoria rivolta alla popolazione tarantina Obiettivi Riduzione degli eventi cardiovascolari acuti (IMA) tramite l attivazione di un programma di prevenzione cardiovascolare attraverso l utilizzo dello score del rischio cardiovascolare individuale (considerando come soggetti a rischio potenziale coloro che hanno RCI >5-9%) in definite fasce di età e in aree a maggior incidenza di IMA. Diagnosi precoce della malattie broncopolmonari croniche mediante la spirometria (con gold standard affidabile di riferimento).
69 Tutte le azioni descritte (e specie quelle relative alle attività previste per l Area EPIDEMIOLOGIA e per l Area MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA) dovranno essere oggetto di processi di informazione e comunicazione, obiettiva e trasparente, al fine di ristabilire un clima di fiducia fra cittadini e istituzioni. PUNTO INFORMATIVO Pertanto, nell ambito del Centro Salute-Ambiente è anche prevista l attivazione di un punto informativo a cui potranno accedere i cittadini.
70 MACROAREA 3 Attività di Prevenzione, Promozione attiva della Salute e Sorveglianza Sanitaria LINEA DI INTERVENTO 3.3 Programma per la prevenzione del rischio cardiovascolare e per la salute respiratoria rivolta alla popolazione tarantina Obiettivi Riduzione degli eventi cardiovascolari acuti (IMA) tramite l attivazione di un programma di prevenzione cardiovascolare attraverso l utilizzo dello score del rischio cardiovascolare individuale (considerando come soggetti a rischio potenziale coloro che hanno RCI >5-9%) in definite fasce di età e in aree a maggior incidenza di IMA. Diagnosi precoce della malattie broncopolmonari croniche mediante la spirometria (con gold standard affidabile di riferimento).
71 III area PREV. SECONDARIA ANAGRAFE ASSISTITI 1 2 Screening oncologici classici ca mammario ca cervice ca colon-retto Screening oncologici specifici MMG ANAGRAFE DEI SOGGETTI ELEGIBILI ANAGRAFE DEI SOGGETTI A RISCHIO DdP screening Vaccinazioni melanoma 3 Salute Respiratoria Attribuzione del rischio cardiovascolare + CLASSIFICAZIONE 4 Riduzione Rischio Cardiovascolare Approfondimento diagnostico A B C D Follow-up CARDIOLOGIA PNEUMOLOGIA DIABETOLOGIA IV area PREV. PRIMARIA
72 MACROAREA 3 Attività di Prevenzione, Promozione attiva della Salute e Sorveglianza Sanitaria LINEA DI INTERVENTO 3.4 Programma di prevenzione primaria sui corretti stili vita rivolta alla popolazione tarantina Obiettivi: Riduzione del rischio delle patologie cronico degenerative correlate agli scorretti stili di vita ed in particolare: al sovrappeso e all obesità all abitudine al fumo di sigaretta alla mancanza o all insufficienza di attività fisica
73 IV area PREVENZIONE PRIMARIA D RINFORZO FINE C B COUNSELLING COUNSELLING (+ terapia) A B 1 PROMOZIONE DI CORRETTI STILI DI VITA Educazione Alimentare Età evolutiva Età adulta Attività fisica Età evolutiva Età adulta ADESIONE NO FINE SI COUNSELLING CON PROPOSTE DI: 1. CONSULENZA SPECIALISTICA INDIVIDUALE 2. CORREGGERE LE ABITUDINI ALIMENTARI (gruppi nutrizionali) 3. RIDURRE O CESSARE il FUMO (corsi per smettere di fumare) 4. AUMENTARE L ATTIVITA MOTORIA (gruppi di cammino) C Lotta al tabagismo Età evolutiva Età adulta VALUTAZIONE A 6/12 MESI PER B e C ESITO POSITIVO RINFORZO FINE 2 EDUCAZIONE AMBIENTALE A NEGATIVO COUNSELLING INVIO AL MMG Ritorna a B VALUTAZIONE A 3/6 MESI: ESITO ESITO POSITIVO: RINFORZO NEGATIVO: TERAPIA
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75 Il fattore decisivo della comunicazione Fondamentale elemento per una efficace interazione con i decisori politici, il management strategico aziendale, le direzioni dipartimentali e distrettuali e con i numerosi stakeholder di riferimento
76 Corriere del Giorno, 17 gennaio 2013
77 Pubblicato online il 24 gennaio 2013
78 Analisi eseguite su 9 bambini da un laboratorio di analisi tarantino in base ad uno studio disegnato e condotto da due pediatri della provincia jonica
79 Il fattore decisivo della comunicazione Anche la comunicazione con la popolazione attraverso un'efficace, univoca e coerente diffusione delle informazioni è un elemento essenziale per la comprensibilità e lo sviluppo delle politiche per la salute
80 Necessità di sinergie Il caso ILVA di Taranto suggerisce la necessità di costruire dei gruppi di lavoro misti tra le istituzioni sanitarie (ISS e le AA.SS.LL dei siti inquinati) e ambientali (ISPRA e ARPA) per definire linee guida sulla valutazione di impatto sanitario e ambientale
81 Fondamentale deve essere l integrazione delle competenze ambientali ed epidemiologiche in un lavoro comune al fine di disporre di un sistema di valutazione integrata degli effetti di impatto ambientali e sanitari (VIIAS) dell inquinamento in grado di valutare la situazione esistente e i possibili scenari futuri nel contesto nazionale e locale
82 Ruolo delle Società Scientifiche È importante che la SITI e le altre Società Scientifiche sviluppino e sostengano iniziative di formazione finalizzate a costruire localmente le competenze tecniche necessarie e volte anche ad assicurare la possibilità di una conduzione multidisciplinare delle problematiche
83 Gruppo di lavoro Salute e Ambiente Proposta di piano formativo per gli Igienisti sul tema Salute e Ambiente
84 Bisogni formativi di epidemiologia ambientale per Igienisti sul territorio «Saper fare» Impatto di un attività produttiva/contaminazione ambientale: analisi ex ante (VIS/VIA) Impatto ambientale di un attività produttiva/contaminazione: analisi ex post (casi Savona, Taranto, Brescia, radio Vaticana, studio Sentieri sui SIN ) Rilevazione di un cluster di patologie
85 «Saper fare» Leggere documentazione e letteratura esistente, rendersi conto della natura e delle caratteristiche del problema da affrontare (agente/i in causa, effetti attesi, spazio, tempo, persone) Impostare un analisi di dati già disponibili e interpretarne i risultati Collaborare a un lavoro di ricerca con dati da rilevare e saperne interpretare i risultati Riconoscere i casi in cui serve una competenza di secondo livello (specialistica) in epidemiologia ambientale e saper interagire con chi è in grado di produrre tale evidenza
86 Livelli di competenza per analisi e gestione di problemi ambientali 3 livello Centri di riferimento nazionali, accademici ed istituzionali 2 livello Centri di riferimento regionali (agenzie o AUSL) 1 livello Operatori del territorio (AUSL)
87 Livelli dei percorsi formativi 3 livello 2 livello Master di epidemiologia e/o di Igiene ambientale, con moduli di epidemiologia ambientale Corso di perfezionamento 3-5 moduli distinti con attività di tirocinio e tesina 1 livello Corsi brevi (3-5 gg) a valenza applicativa
88 Esempi di percorso formativo Corso di perfezionamento in epidemiologia ambientale ❶ I moduli sono articolati tra loro, ma indipendenti: è possibile frequentare uno o più moduli ❷ La frequenza di tutti i moduli con discussione di un elaborato finale dà un titolo accademico (CFU) ❸ Ciascun modulo è articolato in una settimana (5 giorni), con frequenza obbligatoria ❹ Ogni modulo prevede una formazione in aula, con lezioni teoriche e discussione di casi pratici E prevista la frequenza di una struttura che si occupa istituzionalmente di epidemiologia ambientale
89 Esempi di percorso formativo Corso di perfezionamento o singoli corsi brevi IGIENE AMBIENTALE: fonti e caratteristiche degli inquinanti o gruppi di inquinanti, aspetti tossicologici e normativi, impatto sulla salute EPIDEMIOLOGIA DI BASE: disegno, analisi e interpretazione dei dati di studi epidemiologici EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE: corso sperimentato in Emilia-Romagna VIA E VIS (PROGETTO CCM VISPA USO DI BANCHE DATI CORRENTI: gestione e analisi di dati disponibili di routine in ambito sanitario per una prima valutazione di problemi locali
90 Il caso Taranto insegna che. Il sistema della prevenzione sanitaria (rappresentato dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL) ed ambientale (rappresentato dalle ARPA regionali) deve essere potenziato e deve lavorare in maniera integrata aumentandone l efficacia e l efficienza
91 La rete Ministero Salute ISS UNIVERSITA CITTADINI REGIONE DIPARTIMENTO di PREVENZIONE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
92 In tal senso, lo stesso sforzo di condivisione dimostrato può rappresentare un potente volano per avviare e consolidare sinergie positive tra Sanità Pubblica e MMG, tali da consentire una azione di rete forte DdP DdP MMG AREA DELLA PREVENZIONE DSS DSS Cure Primarie
93 Il consolidamento di sinergie tra Sanità Pubblica e Medicina del Territorio può e deve rappresentare un virtuoso modello cooperativo replicabile anche per estendere questa rete territoriale di alleanze all intera Area della Promozione della Salute, con rinnovate prospettive per gli interventi di Prevenzione Primaria e Secondaria
94 Potrebbe essere un possibile modello funzionale e operativo da replicare, specie in tutte le realtà dove, in particolare, più forte è la problematica sanitaria correlata ad ambiente e salute
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