I giovani e il mercato del lavoro 4 seminario Lunedì 28 Maggio 2012 Fondazione Marco Biagi. Il quadro europeo

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1 I giovani e il mercato del lavoro 4 seminario Lunedì 28 Maggio 2012 Fondazione Marco Biagi Il quadro europeo prof. Paola Villa Dipartimento di Economia Università degli Studi di Trento paola.villa@unitn.it

2 1. LE SFIDE CHE I GIOVANI DEVONO AFFRONTARE Completare l istruzione > abbandoni scolastici Acquisire le competenze richieste dalle imprese > mismatch occupazionale (competenze offerte e domandate) > sottoutilizzo del capitale umano (soprattutto laddove si osserva un peggioramento della qualità del lavoro) Transizione scuola-lavoro > ricerca del primo impiego (mancanza di esperienza lavorativa, scarsa conoscenza del MdL, assenza di relazioni professionali) > disoccupazione giovanile (molto più elevata del totale) Passaggio dai lavori a termine (precari) a lavori standard > rischio di percorsi accidentati, effetti di scoraggiamento

3 I GIOVANI A RISCHIO (15-29 ANNI) Il tasso di disoccupazione giovanile è un indicatore importante per analizzare le difficoltà che i giovani incontrano nel mercato del lavoro ma incompleto. OECD (2010), Off to a Good Start? Jobs for Youth [analisi avviata nel 2006 su 16 paesi: BE, DK, FR, EL NL, NO, PL, SK, ES, UK, Aus, NZ, Can, US, Jap, Korea] Nel periodo prima della crisi le condizioni occupazionali dei giovani erano migliorate, ma si rilevavano delle criticità: solo una quota dei giovani entrava velocemente in un profilo occupazionale con prospettive di carriera. Per descrivere i giovani più a rischio vengono introdotti due concetti: Left behind youth > inattivi, perché scoraggiati (sono quelli che non ce la fanno: giovani che non hanno completato gli studi, immigrati, residenti nelle aree svantaggiate) Poorly integrated new entrants > giovani con percorsi accidentati (alternano lavori precari con periodi di disoccupazione) Nell UE27 (media ) circa 1/5 dei giovani (15-29) sono a rischio: 55% left behind e 45% poorly integrated Ma con differenze significative tra i paesi: incidenza elevata (oltre il 20%): ES, PL, IT, FR, BE incidenza bassa (meno del 20%): UK, NO, NL, AT, DE

4 ALCUNI INDICATORI PER MISURARE LE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI 1) Tasso di occupazione giovanile (% sulla popolazione di anni) 2) Tasso di disoccupazione giovanile (% sulla forza di lavoro di anni) 3) Tasso di disoccupazione relativo giovani/adulti (rapporto UR / UR 25-54) 4) Incidenza della disoccupazione giovanile sulla popolazione (% popolazione 15-24) 5) Incidenza della disoccupazione di lunga durata (% disoccupazione giovanile) 6) Incidenza dell occupazione a termine tra i giovani (% occupazione giovanile) 7) Incidenza del lavoro part time tra i giovani (% occupazione giovanile) 8) Incidenza di giovani NEET (% popolazione di anni) 9) Abbandoni scolastici (% popolazione di anni) 10) Tasso di disoccupazione relativo bassa/alta istruzione (rapporto UR Isced<3 / UR Isced>3)

5 Giovani e mercato del lavoro in Italia, UE e Oecd, 2000 e Italia UE 21 Oecd 34 Italia UE 21 Oecd ER ,8 40,7 44,0 20,5 33,7 37,8 2. UR ,7 16,9 14,6 27,9 22,2 18,9 3. UR /UR ,5 2,3 2,5 3,7 2,7 2,6 4. %U /Pop ,7 7,6 6,9 7,9 8,9 8,2 5. % U lunga durata 58,2 26,5 20,1 44,4 27,7 22,6 6. % E a termine 26,1 32,3 31,5 46,7 39,6 38,0 7. % E part time 10,6 17,2 20,0 21,5 24,7 27,6 8. % NEET 23,1 13,6 13,2 18,1 11,2 12,8 9. % abbandoni sc. 30,0 19,9 22,7 20,3 15,1 19,6 10. UR low / UR high 1,1 2,6 2,5 0,9 2,3 2,2 Fonte: Oecd, Scoreboard for youth, in:

6 2. LE RIFORME AL MARGINE, I LAVORI A TERMINE E LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO Negli ultimi decenni molti paesi hanno adottato riforme con l obiettivo di ridurre EPL (BE, DK, DE, EL, ES, FR, IT, NL, PT, SE) Flessibilità al margine: deregolamentazione dei contratti a termine introduzione e/o potenziamento del lavoro interinale altre forme di lavori a termine (lavoro parasubordinato) In tutti i paesi i lavori a termine sono andati aumentando UE15: dal 11,5% nel 1995 al 14,2% nel 2011 (v. figura) In tutti i paesi i lavori a termine sono più diffusi tra i giovani Nel 2011 (UE15): 43,2% tra i giovani; 10,7% tra gli adulti (v. figura) Ma vi sono differenze significative tra i paesi: diffusione dei lavori a termine (v. figura) tipologie (es: apprendistato: AT, DE, NL, DK lavori a termine: ES, FR, IT) probabilità di transizione da contratti a termine a contratti standard

7 L incidenza del lavoro a termine sull occupazione dipendente nell UE15 e in Italia, totale e giovani (15-24 anni) per sesso UE totale IT totale EU giovani M IT giovani M 20 EU giovani F IT giovani F

8 L incidenza dei contratti a termine sul totale dei contratti per età nell UE, 2010 Age profile EU average 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0, Fonte: EC (2011), Employment and Social Developments in Europe 2011, Chart 15 (p. 23).

9 L occupazione a termine nei paesi dell UE27 per i giovani e per il totale dell occupazione, 2010 (incidenza percentuale) Fonte: EC (2011), Employment and Social Developments in Europe 2011, Chart 14 (p. 23).

10 L incidenza dei contratti a termine sul totale delle assunzioni per classi di età nei paesi dell UE27, 2010 (%) ,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 EU-27 SI PT ES PL SE FR IT NL DE FI LU GR IE HU CZ BE SK CY DK LV AT UK BG MT EE RO LT Fonte: EC (2011), Employment and Social Developments in Europe 2011, Chart 18 (p. 24).

11 OSSERVAZIONI Flessibilità al margine e dinamica dell occupazione: fluttuazioni cicliche più marcate Le implicazioni negative: i contratti a termine presentano due penalizzazioni rispetto ai contratti standard: livelli salariali più bassi: -14% (media EU26 su dati SES nel 2006) le imprese investono molto meno in formazione (EL, NL, ES, IT, PT, ) Trampolino o trappola? la probabilità di ottenere un lavoro standard (dopo un anno) è più elevata tra i giovani con lavori a termine che tra i giovani disoccupati differenze significative per livello d istruzione differenze molto marcate tra i paesi (v. figura) L elevata incidenza dell occupazione a termine tra i giovani è il fattore cruciale che spiega la marcata penalizzazione durante la crisi e le differenze osservate tra i paesi (il caso della Spagna è emblematico)

12 I tassi di transizione dai contratti a termine ai contratti permanenti nei paesi dell UE27, 2010 (media ) Fonte: EC (2010), Employment in Europe 2010, Chart 29 (p. 24).

13 3. L IMPATTO DELLA CRISI SUI GIOVANI In tutti i paesi la crisi ha colpito molto duramente i giovani. Nell UE27, nel periodo 2007q3 2011q3: Occupazione: milioni (15-24 anni); (25-64 anni) Disoccupazione giovanile: da a La caduta della domanda di lavoro ha avuto un impatto maggiore sull occupazione giovanile: per la maggiore incidenza dei lavori a termine le scelte strategiche delle imprese: last-in first-out Aumento del tasso di disoccupazione molto più marcato per i giovani rispetto agli adulti. Per l UE27 (v. figura) : giovani: dal 15% (2008m3) al 22,6% (2012m3) -> punti percentuali adulti: dal 5,7% (2008m3) al 8,9 (2012m3) -> punti percentuali Ma si osservano differenze significative tra i paesi nei livelli della disoccupazione giovanile (v. figura): Molto elevata: ES, EL Elevata: SK, LV, PT, IT, IE Bassa: DE, AT, NL, DK

14 Il tasso di disoccupazione dei giovani, degli adulti e totale nell UE27, 2008m m03 (%) meno di 25 anni anni Totale 2007M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M03 Fonte: Eurostat database [une_rt-m].

15 Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nei paesi dell UE27, 2008m m03 (%) M M Fonte: Eurostat database [une_rt-m].

16 OSSERVAZIONI Dal 2007 ad oggi la disoccupazione giovanile è cresciuta molto, superando (per UE15) gli alti livelli della metà degli anni 90. Le proiezioni di medio-lungo termine (ILO: ; OECD: ) indicano solo miglioramenti marginali nelle condizioni dei mercati del lavoro dei giovani (v. figura): > persistenza nel tempo di alti tassi di disoccupazione giovanile La disoccupazione giovanile is only the tip of the iceberg (ILO 2012b: 13): i giovani soffrono più degli adulti per la mancanza di lavori di qualità lavori a termine e rischio di povertà alcuni giovani prolungano la permanenza del sistema scolastico (e cresce la disoccupazione tra i laureati in alcuni paesi) effetti di scoraggiamento (aumento dei giovani inattivi) -> NEET Blemishes or lasting scars? Lunghi e persistenti periodi di disoccupazione e instabilità lavorativa nella fase iniziale della vita lavorativa rischiano di produrre effetti negativi persistenti: sui livelli salariali futuri (carriera lavorativa) sulle prospettive occupazionali (inserimento stabile, in lavori di qualità) Problema: che fare?

17 Il tasso di disoccupazione giovanile per area geografica, e previsioni al 2013 (dati trimestrali) 24 Europe OECD United States Japan Non seasonnally adjusted observed data. Source: OECD (2010), Off to a Good Start? Jobs for Youth and OECD (2010), Economic Outlook, No. 88.

18 4. IL RUOLO DELLE POLITICHE OECD (2010): preoccupazione per i più svantaggiati (left behind, poorly integrated new entrants) programmi per assistere i giovani nella ricerca del lavoro estensione delle misure di protezione sociale (sussidio di disoccupazione) apprendistato e altri programmi di alternanza scuola-lavoro programmi ad hoc per i gruppi più svantaggiati (misure specifiche) coinvolgimento di tutte le parti sociali, in particolare le imprese (con l introduzione di sussidi ma molto mirati) EC (2010): preoccupazione per la marcata e crescente segmentazione del MdL come effetto delle riforme al margine e gli effetti negativi di lungo periodo (lasting scars): orientamento generale (EES): ridurre la segmentazione attraverso l implementazione di un riforme orientate alla flexicurity contratto unico (ma accompagnato da altre misure ) ILO (2012a, 2012b): politiche macroeconomiche e politiche per la crescita politiche attive del lavoro miglioramento delle politiche per la protezione sociale dei giovani dialogo sociale e partnership (governo, imprenditori, sindacati e altre organizzazioni) sistemi informativi e analisi (per monitorare i MdL e disegnare politiche del lavoro efficaci)

19 ILO report Global Employment Trends for Youth 2012 Nearly 75 million youths across the world will stay unemployed in This accounts for 12.7% of the global youth labour force aged 15 to 24. The number is an increase of 4 million since The crisis-linked withdrawal from the labour market is particularly strong in developed economies, with an 18% youth unemployment rate being projected for The rate would even be higher if one takes into account the 6.4 million youth worldwide who have either given up searching for a job or have decided to prolong their studies due to the extremely adverse conditions in the labour market. The rate is not expected to come down until at least Further pressure on unemployment rates is expected when those extending their stay in the education system because of limited job prospects eventually enter the labour market. Jose Manuel Salazar-Xirinachs, Employment Sector executive director: The youth unemployment crisis can be beaten but only if job creation for young people becomes a key priority in policy-making and private sector investment picks up significantly. This includes measures such as offering tax and other incentives to enterprises who hire young people, efforts to reduce the skills mismatch among youth, entrepreneurship programmes that integrate skills training, mentoring and access to capital, and the improvement of social protection for the young.

20 Bibliografia EC (2010), «Youth and segmentation in EU labour markets», in Employment in Europe, Luxembourg: Publication Office of the European Union (pp ) EC (2012), Employment and Social Developments in Europe 2011, Luxembourg: Publication Office of the European Union ILO (2012a), Global Employment Trends for Youth 2012, Geneva ILO (2012b), The Youth Employment Crisis. Time for Action, Geneva Oecd (2010), Off to a Good Start? Jobs for Youth, Paris O Higgins (2010), The impact of the economic and financial crisis on youth employment, Employment Working Paper No. 70, Ilo, Geneva Scarpetta S., Sonnet A., Manfredi T. (2010), Rising Youth Unemployment During the Crisis: How to prevent Negative long-term Consequences on a Generation?, Oecd Social Employment and Migration Working Papers, No. 106, Oecd Publishing Scarpetta S., Sonnet A. (2012), Challenges Facing European Labour Markets: Is a Skill Upgrade the Appropriate Instrument?, Intereconomics, 1 (pp. 4-10) Villa P. (2011), I giovani e il marcato del lavoro in Italia, la Rivista delle Politiche Sociali, n. 3, luglio (pp )