Comunità di Pronta Emergenza per Minori Il Ponte Via del Pilastro 13/2 Bologna. Resoconto Statistico 2012

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1 Comunità di Pronta Emergenza per Minori Il Ponte Via del Pilastro 13/2 Bologna Resoconto Statistico 212 a cura di: Servizio Minori Gruppo CEIS Sito web info@gruppoceis.org

2 Comunità di Pronta Accoglienza Il Ponte Questo presidio di Pronta Accoglienza per minori in temporaneo stato di abbandono nasce, con 12 posti residenziali, nel Novembre 21, in concomitanza con la chiusura della struttura Casa dell Amicizia di Corticella, da una convenzione tra il Comune di Bologna (Settore Coordinamento Servizi Sociali) e il Centro di Solidarietà di Modena (CEIS). Nel 24 il CEIS e la Cooperativa Sociale Sole ad esso collegata, in ATI con altri Enti Sociali, si sono aggiudicati il bando per la gestione del Centro di Pronta Accoglienza (Comunità Il Ponte), per un massimo di 12 posti per minori di età compresa fra i tredici ed i diciotto anni. Nel 27 la Cooperativa Elios (nata per scissione dalla Cooperativa Sole nello stesso anno) ed il CEIS, in ATI con altri Enti, si sono nuovamente aggiudicati il bando per la gestione del Centro di Pronta Accoglienza (Comunità Il Ponte) e servizi ad esso collegati, per minori di sesso maschile di età compresa fra i tredici ed i diciotto anni per 12 posti complessivi. Nel 28 la comunità è stata inserita all interno del progetto del comune di Bologna del Programma Nazionale ANCI di protezione dei minori stranieri non Accompagnati Fase I. Nel 29 è proseguita l esperienza con la Fase II, che si è conclusa a fine 211. Nel novembre 29 il Comune di Bologna, e l ASP Irides subentrata nella committenza da gennaio 21, hanno rinnovato lo stesso contratto per la gestione del Centro di Pronta Accoglienza (Comunità Il Ponte) per ulteriori due anni, come previsto dal bando. Dal 1 luglio 211 la Comunità Il Ponte si è trasferita da via S. Isaia n.4 a via Del Pilastro n. 13/2. A maggio 212 ASP Irides ha messo a bando la gestione del servizio di pronta accoglienza maschile, che si è aggiudicato l ATI composta da Consorzio Gruppo CEIS cooperativa sociale (capofila) e Società Dolce Cooperativa sociale. Il Consorzio Gruppo CEIS ha demandato la gestione del servizio, aggiudicatasi fino al 31 ottobre 215, alla cooperativa sociale Elios. I minori arrivano in Comunità accompagnati esclusivamente dalle Autorità di Pubblica Sicurezza o dai Servizi Sociali di ASP Irides, e vengono qui consegnati agli operatori; questi ragazzi in larga maggioranza sono stati fermati per controlli, furti, spaccio, e quindi, risultando privi di documenti e regolare permesso di soggiorno, sono affidati alla Comunità per disposizione della Magistratura. Altre volte i minori autonomamente denunciano alla Questura la propria minore età, l assenza di dimora o famigliari in Italia, e così viene disposto l accompagnamento presso la Comunità. In altri casi vengono accompagnati dagli operatori sociali dei quartieri i minori del territorio di Bologna che necessitano di una collocazione temporanea in situazioni di urgenza, perché la permanenza presso il nucleo familiare non è giudicata positiva. Il Servizio di Pronta Accoglienza è attivo 24 ore su 24, fino all esaurimento dei posti disponibili (n 12). Tuttavia in casi in cui fosse necessaria l accoglienza del minore in nome del suo preminente interesse, è possibile l accoglienza in deroga al numero massimo dei posti disponibili, su disposizione del settore coordinamento servizi sociali del comune di Bologna. L entrata è improvvisa e preceduta unicamente da una telefonata da parte del Pronto Intervento Sociale che avvisa dell imminente arrivo del ragazzo, comunicando le generalità ed il motivo dell accoglienza dello stesso.

3 I minori non hanno obblighi giudiziari di permanenza; quando si verifica l abbandono della comunità da parte del minore solitamente avviene nei primi giorni di presa in carico. I ragazzi che arrivano in Comunità hanno un età che varia mediamente tra i 15 e i 18 anni, anche se fino all accertamento, farà testo l età che essi dichiarano di avere; proprio per questo entro pochi giorni dall ingresso viene richiesto, solitamente alla famiglia di origine, di presentare la documentazione atta a dimostrare lo status di minorenne. Dal momento che i nuovi ingressi in Comunità avvengono in modo repentino e improvviso, un problema da affrontare è quello di integrare i nuovi minori nel gruppo di quelli già presenti per favorire e promuovere i processi educativi: a tale scopo, attraverso attività di colloquio individuale e di gruppo vengono spiegate le regole di vita comunitaria e avviene una sorta di contratto tra il minore e la Comunità stessa. Il primo colloquio individuale, fatto al momento dell ingresso in struttura del minore, serve ad avere un primo quadro del vissuto dello stesso, partendo dalla sua situazione familiare, dai motivi che lo hanno spinto a venire in Italia (se straniero) arrivando fino alle aspettative che nutre verso il nostro Paese. Risulta fondamentale la reale volontà del ragazzo nel prestare le proprie energie e la propria volontà al progetto che gli verrà proposto, a questo scopo i primi momenti di vita in Comunità, con l accettazione delle regole e della vita in comune, sono di grande importanza e permetteranno agli operatori del centro di tratteggiare un primo profilo del ragazzo. In un secondo momento si passa ad una fase di intervento più mirata: si approfondisce la conoscenza del percorso scolastico pregresso, delle competenze e degli interessi del minore, per individuare se il suo progetto prevederà l assolvimento dell obbligo scolastico con l inserimento nelle scuole pubbliche del territorio; o dell obbligo formativo con la scelta del centro di formazione professionale più idoneo (di durata annuale e biennale che rappresentano un ottima risorsa e la possibilità concreta di alternare alla teoria scolastica, una pratica lavorativa, con la possibilità di stage o borse lavoro). Per i minori che arrivano in Italia ad anno scolastico avviato, per i quali dunque l inserimento all interno delle scuole pubbliche deve essere posticipato, la comunità attiva fin dai primi giorni di permanenza un progetto di alfabetizzazione L2 denominato Mosaico, realizzato presso il villaggio del Fanciullo da personale della scrivente cooperativa, con frequenza di due mattine alla settimana, inoltre collabora con altri enti ed istituzioni, che attuano corsi di alfabetizzazione e laboratori creativi, dando una possibilità ulteriore, ai ragazzi, di fare esperienza di gruppo. Per tutti i minori accolti, fin dal primo momento dell inserimento, è attivato un rigoroso screening sanitario per l accertamento di eventuali patologie presenti, e per la tutela e prevenzione futura. La Comunità è strutturata in base alle esigenze dei singoli e del gruppo, nel pieno rispetto della vita comune: alla mattina si inizia la giornata insieme facendo colazione, quindi chi ha impegni all esterno esce di casa, mentre chi è arrivato da poco rimane in struttura per provvedere alla pulizia delle camere e degli spazi comuni, alla preparazione dei pasti, alla piccola manutenzione. Quasi tutti poi tornano per pranzo e nel pomeriggio i ragazzi possono uscire liberamente o impegnarsi in attività ricreative e di socializzazione svolte con la preziosa presenza di volontari e/o tirocinanti. Punto importante e cruciale è, infatti, quello della gestione del tempo, delle energie, delle motivazioni: trattandosi prevalentemente di adolescenti stranieri si ha a che fare con tutte le problematiche legate alla presenza in luoghi che non sono familiari, lontano dalla famiglia d origine e dagli amici, a queste si aggiungono le problematiche relative alla ricerca di identificazioni più stabili e mature di quelle pre-adolescenziali, che stanno per essere abbandonate.

4 L adolescenza, momento di trasformazione per eccellenza, costringe i ragazzi ad affrontare realtà esterne ed interne complesse e difficili da gestire, e nel caso di minori stranieri a cio si aggiunge la difficoltà di elaborare un nuova identità in un contesto culturale diverso rispetto ai riferimenti sperimentati nel periodo dell infanzia. Alla persona è richiesto di incanalare moltissime energie per affrontare questo passaggio obbligato nella maniera meno traumatica possibile. In questo caso l esperienza e la professionalità degli operatori/educatori all interno della comunità è fondamentale per permettere di comprendere il contesto culturale in cui si trovano, fare esperienza di relazione con adulti significativi ed elaborare modalità di adattamento salvaguardando il legame identitario con le proprie origini. Il compito degli operatori è di offrire opportunità, stimolare, motivare e rafforzare l autostima e la percezione di sé come individuo completo. La volontà del minore nell aderire al progetto proposto, nello spendersi e lottare per il proprio futuro è la condizione fondamentale per intraprendere un cammino educativo e formativo che porti a risultati duraturi. Quando i minori saranno pronti a proseguire questo percorso potranno essere trasferiti nelle comunità di seconda accoglienza, in accordo con il servizio sociale di ASP Irides. Questo passaggio avviene normalmente entro i cento giorni dall arrivo in Pronta Accoglienza Si è constatato come gli operatori/educatori siano fondamentali per costruire il gruppo, mantenere le regole e progettare il futuro: l équipe di lavoro è composta dal responsabile/coordinatore e da operatori, che lavorano sui turni settimanali, in quanto la struttura deve essere ricettiva 24 ore su 24; le professionalità comprendono psicologi, educatori professionali, mediatori culturali. Collaborano con il lavoro dell équipe tirocinanti di Scienze della Formazione, Scienze dell Educazione e di Psicologia dell Università di Bologna. Il lavoro principale è quello di coinvolgere i minori nella vita della Comunità, fatta di regole, di diritti e di doveri, di rispetto e di aiuto reciproco. In altre parole si cerca di riprodurre nel piccolo quelle che sono le regole del vivere civile scritte nella carta costituzionale. La formazione interna è fondamentale e quindi si tengono riunioni settimanali di equipe e riunioni mensili di supervisione, nonché è offerta la possibilità di partecipare a momenti formativi promossi dai Servizi Sociali, dall A.U.S.L. o da CEIS Formazione.

5 STATISTICHE E GRAFICI PONTE ANNO 212 Tab. 1 PRESENZE MINORI COMUNITA IL PONTE 1 GENNAIO DICEMBRE 212 Flusso* Presenze effettive totale 226 Totale 189 maschi 226 maschi 189 * N.B. Nel computo del flusso sono compresi 1 minori che erano presenti in struttura al 1/1/212 Tab. 2 ANDAMENTO ANNO 212 FLUSSO IN INGRESSO ingressi 1 trimestre ingressi 2 trimestre ingressi 3 trimestre ingressi 4 trimestre Graf. 2 Andamento anno 212 flusso in ingresso Trim. 2 Trim. 3 Trim. 4 Trim. La differenza tra il flusso e le presenze effettive indica i minori che sono stati riaccompagnati più di una volta in struttura. Nel 211 a fronte di circa lo stesso numero di presenze effettive si era avuto un flusso di 267 minori. Questo dato indica una maggior adesione ai progetti da parte dei minori accolti. Come si evince da tabella 2 e grafico 2 nel corso del 212 c è stato un progressivo diminuire del flusso in ingresso, probabilmente dovuto al riassestarsi della crisi negli stati del Nord Africa, iniziata ad aprile 211.

6 Tab. 3 PRESENZE MINORI 1 GENNAIO DICEMBRE 212 PER NAZIONALITA NAZIONALITA PRESENZE EFFETTIVE FLUSSI AFGANA 3 3 ALBANESE ALGERINA 1 1 BENGALESE 76 8 BOSNIACA 5 5 CINESE 1 1 CROATA 2 3 EGIZIANA 4 5 ITALIANA 6 6 IVORIANA 2 2 KOSOVARA 1 1 LIBICA 1 4 MALIANA 2 2 MAROCCHINA 3 3 MOLDAVA 3 3 NIGERIANA 2 2 PAKISTANA POLACCA 1 1 RUMENA RUSSA 2 2 SENEGALESE 2 5 SERBA 4 5 TUNISIA TOTALE Come si evince da tabella 3, nel 212 il flusso maggiore di minori è stato dal Bangladesh, in aumento rispetto del 15% rispetto al flusso totale del 211. Per questa etnia non c è sostanziale differenza tra flusso e presenza effettiva (cfr, grafici 3.1 e 3.2). La seconda nazionalità maggiormente presente è quella rumena, che sostanzialmente si attesta ai valori del 211. In questo caso la differenza tra flusso e presenze effettive è marcata, con lo stesso decremento sia nel 211 che nel 212. Prevalentemente si tratta di minori rom di origine rumena presenti nei campi a Bologna, che accedono più volte alla pronta accoglienza, dove rimangono per una breve permanenza. Rispetto al 211 c è stata una drastica diminuzione dei minori tunisini, che restano comunque la terza nazionalità più presente. Per questa gruppo sia nel 211 che nel 212 c è una differenza tra flusso e presenza effettiva. Da registrare una ripresa nel flusso dei minori albanesi.

7 Graf. 3.1 Confronto principali flussi per "nazionalità" Albanese Bengalese Bosniaca Egiziana Italiana Marocchina Pakistana Rumena Tunisina Graf. 3.2 Confronto principali presenze effettive minori per "nazionalità" Albanese Bengalese Bosniaca Egiziana Italiana Marocchina Pakistana Rumena Tunisina

8 Tab. 4 Accompagnamenti per flussi numero minori CARABINIERI 14 POLFER 37 POLIZIA DI STATO 4 POLIZIA MUNICIPALE 11 QUESTURA 138 PRIS 1 SERVIZI SOCIALI 21 TOTALE 226 Graf. 4.1 Confronto flussi per "tipo di accompagnamento" Carabinieri Polfer Polizia di Stato Polizia Municipale Questura - UPGSP Pris Servizia sociali Nel corso del 212 la maggioranza degli accessi sono avvenuti attraverso gli uffici centrali della Questura di Bologna (Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico - UPGSP). Si tratta dell Ufficio a cui si rivolgono i minori che si dichiarano di essere senza parenti. Questo dato, in linea con quello rilevato nel 211, corrisponde all incirca a quello dei minori che sono accompagnati in comunità per presenza volontaria. (cfr. Tab. 5) La seconda fonte di accesso, in diminuzione rispetto al 211, è quella della Polizia Ferroviaria (Polfer). Bologna resta infatti un importante crocevia ferroviario: diversi minori sprovvisti di biglietto del treno vengono fatti scendere dai convogli durante i normali controlli. In linea con il 211 gli accessi che avvengono direttamente attraverso i servizi sociali che sono la terza fonte di accesso.

9 Tab. 5 Motivo dell ingresso n minori n minori Art. 73 D.P.R 39/9 (spaccio) 1 Resistenza a pubblico ufficiale 3 Colto in flagranza di reato 2 Occupazione abusiva/sgombero 8 Concorso in furto aggravato 1 Parcheggiatore abusivo 1 Dimesso da Ospedale 1 Presenza Volontaria 126 Evasore (No ticket bus/treno) 6 Scarcerazione 3 Furto 12 Trasferito da altra struttura 2 Tentato furto 4 Accoglienza temporanea 1 Ricettazione 1 Dimesso da altra comunità 2 Identificazione 51 Disagio familiare 1 TOTALE 226 Graf. 5.1 Confronto principali flussi per "motivo dell'ingresso" No ticket bus o treno Identificazione Sgombero Scarcerazione Furto Resistenza pub ufficiale Presenza volontaria Il motivo principale dell ingresso dei minori resta la presenza volontaria degli stessi presso gli uffici delle forze dell ordine o dei servizi sociali per chiedere aiuto. Questo dato è in linea con quello del 211 seppur a fronte di un flusso totale minore rispetto allo scorso anno. Il secondo motivo all ingresso è quello dell identificazione, in forte diminuzione rispetto al 211. Si tratta di minori fermati in città dalle forze dell ordine per accertamenti o controlli e riconosciuti privi di parenti.

10 Tab. 6 Flussi maschili pre età ANNO TOTALE TOTALE 226 Graf. 6.1 Confronto flussi per "anno di nascita" Come si evince dalla tabella 6 il flusso principale dei minori in ingresso è nato tra il 1994 e il 1996, cioè ha un età compresa tra i 16 e i 18 anni (non compiuti), con una media intorno ai 17. Nel raffronto con l anno precedente si può rilevare come tra il 211 e il 212 vi sia una diminuzione nell ingresso di minori di 15 e 16 anni, rispetto alla fascia di età dei diciassettenni che resta in entrambe le annate la più numerosa.

11 Tab. 7 Fascia oraria in cui i minori sono stati accolti DALLE 8: ALLE 2: DALLE 2: ALLE 8: % 6% Graf. 7.1 Fascia oraria accoglienza minori 4% 6% Minori accolti dalle ore 8. alle 2. Minori accolti dalle ore 2. alle 8. Come si evince dalla tabella 7 e dal grafico 7.1 gli ingressi dei minori avvengono con una leggera prevalenza durante le ore notturne. Rispetto al 211 la percentuale di accoglienza notturna è in leggero aumento, passando dal 57% (211) al 6 % (212).

12 Tab. 8 Periodo di permanenza in struttura 24 ORE DA 1 A 7 GIORNI DA 8 A 15 GIORNI DA 16 GIORNI AD 1 MESE DA 1 MESE IN POI IN COMUNITA AL 1 Gennaio Graf. 8.1 Confronto periodo di permanenza minori in comunità ore Da 1 a 7 giorni Da 8 a 15 giorni Da 16 giorni a 1 mese Da 1 mese in poi In comunità a fine anno Come si evince dal grafico 8.1, nel confronto tra le annate 211 e il 212 c è stata una diminuzione sensibile dei minori che si allontanano dalla comunità nell arco delle 24 ore (solitamente brevi permanenze), che resta comunque la fascia più consistenze di permanenza in struttura. Sostanzialmente in linea con il 211 le altre fasce di permanenza.

13 Tab. 9 DESTINAZIONE MINORI PER FLUSSI TOTALE IN COMUNITA AL 1 GENNAIO AFFIDAMENTO 11 CONSEGNATO AI SERVIZI SOCIALI 1 BREVI PERMANENZE 96 DIMESSO PER RAGGIUNGIMENTO MAGGIORE ETA 1 DIMESSO SU INDICAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI 3 TRASFERITO C/O ALTRE COMUNITA 15 TOTALE 226 Graf. 9.1 Confronto destinazione minori per flussi In comunità al 1 gennaio Affidamento Brevi permanenze Trasferito presso altre comunità Dimesso per raggiunta maggiore età Dimesso su indicazione dei servizi sociali Come si evince dal grafico 9.1, nel confronto tra le annate 211 e il 212, pur in una diminuzione del flusso complessivo, è sostanzialmente lo stesso il numero dei minori che sono trasferiti in altre comunità per la prosecuzione del progetto, mentre diminuiscono le brevi permanenze. In aumento i progetti di affidamento.

14 Tab. 1 DESTINAZIONE MINORI PER PRESENZE EFFETTIVE TOTALE % IN COMUNITA AL 1 GENNAIO ,5 AFFIDAMENTO 11 6 DIMESSO PER RAGGIUNGIMENTO MAGGIORE ETA 1,5 BREVI PERMANENZE PROGETTI ATTUATI (trasferimenti + riconsegna) TOTALE Graf. 1.1 Confronto destinazione minori per presenze effettive In comunità al 1 gennaio Brevi permanenze Affidamento Progetti attuati Dimesso per raggiunta maggiore età Come si evince dalla tabella 1 e dal grafico 1.1, il raffronto delle destinazioni dei minori per presenze effettive tra le annate 211 e il 212, è sostanzialmente analogo a quello per flussi. In questo caso si può dedurre come i minori che sono entrati più di una volta in pronta accoglienza sono quelli che si sono allontanati nel giro di poco tempo (brevi permanenze).

15 Tab.11 DETTAGLIO TRASFERIMENTI MINORI C/O COMUNITA (per flussi) TOTALE TRASFERITO C/O COMUNITA CASA DELLE FRAGOLE 2 TRASFERITO C/O COMUNITA ALTA AUTONOMIA MERCURIO 4 TRASFERITO C/O COMUNITA ALTA AUTONOMIA NETTUNO 7 TRASFERITO C/O COMUNITA PARIDE COLFI 1 TRASFERITO C/O COMUNITA LA CORTE 1 TRASFERITO C/O COMUNITA LA MONGOLFIERA 4 TRASFERITO C/O COMUNITA ASS. ILITHYIA 1 TRASFERITO C/O COMUNITA MARIA IMMACOLATA 4 TRASFERITO C/O COMUNITA GIOVANNI DANIELI 12 TRASFERITO C/O COMUNITA PORTE SULLA CITTA 1 TRASFERITO C/O COMUNITA LA BRICOLA 8 TRASFERITO C/O COMUNITA LA VILLETTA ONLUS 1 TRASFERITO C/O COMUNITA SAN MARTINO 7 TRASFERITO C/O COMUNITA' VILLAGGIO DEL FANCIULLO 7 TRASFERITO C/O COMUNITA ZENIT 2 TRASFERITO C/O COMUNITA CASA DEL VIANDANTE 1 TRASFERITO C/O ISTITUTO SALESIANI GAVINELLI 6 TRASFERITO C/O COMUNITA ANTHEA 2 TRASFERITO C/O COMUNITA AUGUSTA PINI 2 TRASFERITO C/O COMUNITA CA DEI GIOVANI 2 TRASFERITO C/O COMUNITA CASA DEL GIOVANE 3 TRASFERITO C/O COMUNITA CASA DELLE NUVOLE 2 TRASFERITO C/O COMUNITA DON BOSCO 8 TRASFERITO C/O COMUNITA IL SOLCO 4 TRASFERITO C/O COMUNITA LA PROVVIDENZA 5 TRASFERITO C/O COMUNITA PINOCCHIO 1 TRASFERITO C/O COMUNITA PODERE SERRA 4 TRASFERITO C/O COMUNITA SAN FILIPPO NERI 2 TRASFERITO C/O COMUNITA SAN MAURIZIO 1 TOTALE 15

16 FLUSSI MASCHILI DAL 23 AL 212 Tab. 12 FLUSSI MASCHILI DAL 23 AL 212 ANNO FLUSSI Graf Andamento flusso Osservando l andamento del flusso complessivo nel decennio si possono spiegare le fluttuazioni consistenti tra il 26 e il 27 in corrispondenza dell entrata nella UE della Romania, con la conseguente riduzione di accessi di minori rumeni, meno motivati ad un percorso comunitario finalizzato alla regolarizzazione della permanenza sul territorio italiano, e il picco tra il 21 e il 211 in seguito alla cosiddetta Emergenza Nord Africa. Nel 212 il flusso si attesta ai livelli del 28 in seguito all eccezionale flusso dal Bangladesh, come si vedrà meglio nel grafico successivo (cfr Graf. 13.1)

17 FLUSSI MASCHILI PER PRINCIPALI NAZIONALITA DAL 23 AL 211 Tab. 13 Flussi maschili per principali nazionalità dal 23 al 212 NAZIONALITA Afgana Albanese Algerina Marocchina Moldava Pakistana Rumena Tunisina Bengalese Graf Andamento flusso per principali nazionalità Afgana Albanese Algerina Marocchina Moldava Paksitana Rumena Tunisina Bengalese

18 CONCLUSIONI: Nel 212 il Ponte ha accolto 226 minori, il flusso è in diminuzione rispetto al 211 durante il quale vi era stata la cosiddetta emergenza Nord Africa, con consistente arrivo di minori dai centri del sud Italia; il flusso è comunque maggiore rispetto al biennio precedente. Questo dato è spiegabile sia in seguito all onda lunga della primavera araba, sia ai consistenti arrivi dal Bangladesh, che si rileva in continuo aumento nell ultimo triennio. Si registra anche una ripresa del flusso di minori albanesi, mentre sono praticamente interrotti gli arrivi di minori dal Marocco. I ragazzi rom di origine rumena, spesso vivono nei campi nomadi nella cintura cittadina con le loro famiglie; sono nati nella maggior parte dei casi in Italia, sono privi di qualsiasi istruzione e sono solitamente dediti all attività di accattonaggio. Con essi è molto difficile attuare progetti educativi a lunga durata, in quanto vi è una difficoltà nell aggancio dovuta essenzialmente all incompatibilità esistente tra i modelli e i valori veicolati dal nucleo di origine e i percorsi proposti all interno delle nostre strutture protette. Sono stati accolti anche alcuni ragazzi italiani o di origine straniera ma residenti sul territorio di Bologna e collocati nella Pronta Accoglienza per richiesta dei servizi sociali. Tra questi segnaliamo anche l accoglienza di minori italiani o stranieri residenti in altri territori del paese ed accompagnati in Pronta Accoglienza perché fermati dalla Polizia Ferroviaria sui treni in transito in città. L accoglienza viene effettuata per il 6% dei casi durante le ore notturne e gli abbandoni volontari dei minori avvengono per lo più nelle prime 24 ore di permanenza. Il motivo principale dell ingresso resta la presenza volontaria dei minori presso le forze dell ordine, ed in secondo luogo l identificazione da parte delle medesime nei pattugliamenti in città. I dati rilevati nel 212 ci confermano l utilità sul nostro territorio del modello di Pronta Accoglienza nel corso degli anni sperimentato, capace di accogliere e rispondere con flessibilità ad un target di minori estremamente variabile sia per l origine culturale che per le problematiche e i bisogni espressi: nella stessa comunità sono infatti stati accolti minori stranieri non accompagnati, che minori del territori di Bologna, perché temporaneamente allontanati dalla famiglia, che minori di altri territori, ma identificati in città senza riferimenti parentali.

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