Ruolo della Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche
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1 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Ruolo della Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche Bologna 8 maggio 2012 Giuseppe Diegoli Servizio Veterinario ed Igiene degli alimenti Regione Emilia Romagna 1
2 Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE Servizio Emergenza Sanitaria LINEE-GUIDA PER L'AZIONE VETERINARIA NELLE EMERGENZE NON EPIDEMICHE settembre 1998 Prof. Adriano Mantovani 2
3 Mensa Villa Sant Angelo 3
4 Prof. Adriano Mantovani 4
5 Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile Servizio Emergenza Sanitaria Comunicato relativo al decreto del Ministro dell Interno delegato per il coordinamento della protezione civile 13 febbraio 2001, concernente: Adozione dei Criteri massima per l organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi. (Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale serie generale n. 81 del 6 aprile 2001). Definizione di maxi-emergenza evento che supera le normali capacità di risposta di una struttura sanitaria 5
6 Ruolo della funzione sanitaria Decreto del Ministero dell Interno del 13 febbraio 2001: Adozione dei Criteri di massima per l organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi Piano nazionale Piano regionale Piano provinciale Piano comunale 1.7 Funzione di supporto n.2 Sanità umana e veterinaria, assistenza sociale 6
7 Compiti in Emergenza del Dipartimento Sanità Pubblica Vigilanza igienico-sanitaria controlli sulle acque potabili fino al ripristino degli acquedotti; disinfezione e disinfestazione controllo alimenti, distruzione e smaltimento avariati; raccolta e smaltimento animali morti; sorveglianza epidemiologica ed eventuali profilassi; sanità e benessere degli animali; sostegno psicologico alla popolazione e ai soccorritori; sanità pubblica nei centri di accoglienza assistenza sanitaria di base e specialistica 7
8 Risposta in emergenza e terrorismo Protezione Civile/ Difesa civile Funzioni del Dipartimento Sanità Pubblica: Assistere e consigliare gli operatori di prima risposta in materia di salute pubblica, ambientale e di sicurezza. Limitare, e cercare di prevenire ulteriori lesioni o malattie mediate dall ambiente. Facilitare e assistere i Servizi di emergenza nel ripristino dei servizi essenziali. 8
9 Risposta in emergenza e terrorismo Protezione Civile/ Difesa civile Attività: Mettere a disposizione del personale di prima risposta tutte le professionalità del DSP; Mantenere i collegamenti con gli altri Dipartimenti dell AUSL. Esprimere pareri in materia di salute pubblica, di salute ambientale e di sicurezza Destinazione e trasporto di materiale biologico o chimico Sequestri, vincoli e prescrizioni. 9
10 Risposta a incidenti e al terrorismo Attività: Formare ed informare sulla salute pubblica gli operatori di prima risposta e la comunità. Sovrintendere e fornire consulenze in materia di salute / ambiente e sicurezza in particolare su questi temi. 10
11 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica nelle emergenze ATTIVITA INTERDISCIPLINARE PER IL CONTROLLO DEI CONTAMINANTI AMBIENTALI Con Delibera regionale 735/2011 del 30 maggio 2011 è stato istituito il Gruppo regionale per il monitoraggio ed il controllo dei contaminanti nell ambiente, nelle produzioni animali e nelle produzioni vegetali della Regione Emilia Romagna, di cui fanno parte Regione, le Aziende Sanitarie, l Arpa e l Istituto Zooprofilattico 11
12
13 L Unità di Crisi Nazionale per la sicurezza di alimenti e mangimi è coordinata dal Ministero della salute Direzione generale per l igiene e la sicurezza degli alimenti e nutrizione Il Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi dell'italia è stato recepito con l Intesa Stato Regioni e Province Autonome del 24 gennaio 2008 Non sono le allerte 13
14 Regione Emilia Romagna Protezione Civile PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza luglio 2010 Le componenti del sistema sanitario regionale integrate nella protezione civile 14
15 Regione Emilia Romagna Protezione Civile La finalità della Protezione Civile: Tutelare l integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi 15
16 Protezione Civile PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza luglio 2010 Le componenti del sistema sanitario regionale integrate nella protezione civile La pianificazione e la gestione dei soccorsi sanitari vengono spesso inquadrate nell ambito della sola medicina d urgenza, in realtà le problematiche interessate possono ricondursi ad un settore ampio e riferito a molteplici attività connesse a: Primo soccorso e assistenza sanitaria Interventi di sanità pubblica, anche veterinaria Assistenza psicologica e sociale alla popolazione. 16
17 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza La struttura del Servizio sanitario regionale è costituita da: 11 Aziende Usl,dalle Aziende Ospedaliero- Universitarie di Bologna, Modena, Parma, Ferrara; dall Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e dall Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna Per l ottimizzazione e l efficienza dei servizi sono state istituite tre Aree vaste: Emilia nord (Aziende sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena), centro Emilia (Aziende sanitarie provincia di Bo e Ferrara) e Romagna (Aziende sanitarie di Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini). 17
18 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza Il sistema sanitario di emergenza urgenza è organizzato in Centrali Operative 118 che gestiscono e coordinano gli interventi sanitari attraverso: Bologna; Ferrara; Modena; Parma; Reggio Emilia; Piacenza; Romagna. Nell immediatezza di un evento calamitoso è la centrale operativa 118 ad applicare i protocolli operativi pianificati per dare inizio alla risposta sia in termini di primo soccorso ed assistenza sanitaria e in caso di interventi di Sanità Pubblica. 18
19 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLE EMERGENZE Ogni evento calamitoso prevede l intervento della componente sanitaria, attraverso attivazioni di protocolli ed attraverso modalità strettamente connesse alla tipologia di evento, del territorio e diverse a seconda del sistema antropico in cui questo si verifica. 19
20 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza FUNZIONE DI SUPPORTO 2 Sanità assistenza sociale e veterinaria. L integrazione e il coinvolgimento nella fase di pianificazione delle diverse componenti del comparto sanitario a tutti i livelli territoriali determinano l elemento fondamentale al fine di ottenere risposte adeguate ed efficaci in caso di emergenza. Risultano fondamentali a tal proposito la definizioni di protocolli operativi condivisi sia tra tutte le componenti sanitarie sia tra tutte le strutture ed Enti facenti parte del Sistema di Protezione Civile. Il Dipartimento di Sanità Pubblica è inserito nella colonna mobile regionale Le componenti professionali della colonna mobile regionale si occupano di interventi specialistici necessari nelle attività di protezione civile 20
21 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza Tali pianificazioni dovranno considerare le attività così semplificate: Primo soccorso e assistenza sanitaria: soccorso immediato ai feriti; aspetti medico legali connessi al recupero e alla gestione delle salme; gestione di pazienti ospitati in strutture ospedaliere danneggiate o in strutture sanitarie campali; fornitura di farmaci e presidi medico-chirurgici per la popolazione colpita; assistenza sanitaria di base e specialistica. 21
22 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza Interventi di sanità pubblica: vigilanza igienico-sanitaria; controlli sulle acque potabili disinfezione e disinfestazione; controllo degli alimenti e distruzione e smaltimento degli alimenti avariati; sorveglianza epidemiologica e profilassi delle malattie trasmissibili; problemi di natura igienico-sanitaria derivanti da attività produttive e da discariche abusive; smaltimento dei rifiuti speciali; verifica e ripristino delle attività produttive; aspetti di sanità animale. 22
23 PIANO OPERATIVO REGIONALE DI EMERGENZA ( art. 12, comma 1, legge regionale 1/2005) Bozza Interventi di sanità pubblica: Attività di assistenza psicologica e di assistenza sociale alla popolazione: assistenza psicologica; igiene mentale; assistenza sociale, domiciliare, geriatrica. I primi soccorsi urgenti vengono effettuati dalle strutture competenti presenti sul campo o in prossimità del territorio interessato dall evento. L attività assistenziale veterinaria è sufficiente venga attivata dopo 24 ore dal disastro 23
24 Emergenze non epidemiche del bestiame e degli animali d affezione Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna. Sono da prevedere interventi in caso di Rischio idraulico Rischio da frana Rischio da eventi meteorologici estremi: vento, mareggiate, nebbie, neve, grandine, gelate, calore Rischio dighe Rischio sismico Rischio chimico-industriale e trasporto sostanze pericolose Rischio Incendi boschivi Rischio legato al trasporto animale 24
25 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Emergenze non epidemiche del bestiame e degli animali d affezione. Animali da reddito Devono essere previsti piani di evacuazione del bestiame (trasporto e strutture di ricovero), l assistenza veterinaria, l alimentazione, l abbeveraggio. Nel Rischio idraulico e nel rischio sismico devono essere previsti anche piani per la raccolta e distruzione delle carcasse. Collaborazione di ditte di trasporto e per le zone impervie mezzi fuoristrada ed elicotteri. Per la predisposizione dei Piani i Servizi Veterinari hanno a disposizione l anagrafe zootecnica con georeferenziazione degli allevamenti. 25
26 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Emergenze non epidemiche del bestiame e degli animali d affezione. Animali d affezione In tutti i casi in cui siano previsti massivi piani di evacuazione della popolazione deve essere anche prevista la presenza di 1 animale da compagnia ogni 10 abitanti (cani gatti) devono quindi essere individuate modalità di stabulazione, assistenza veterinaria, alimentazione, abbeveraggio Consentire il ricovero uomo/animale nello stesso Centro facilita l accettazione del ricovero alle persone colpite da un disastro ambientale 26
27 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna La preparazione all emergenza.i Servizi Veterinari delle AUSL della Regione Emilia Romagna sono i referenti territoriali per l organizzazione delle attività e per la predisposizione dei Piani. Il primo passo nella preparazione di un Piano di Emergenza è valutare le possibili cause di rischio nel territorio Nella preparazione dell emergenza devono essere coinvolte le Associazioni degli allevatori per la programmazione delle attività a tutela degli gli animali da reddito per prevedere un sistema di mutuo soccorso e collaborazione in emergenza e per individuare eventuali strutture di ricovero a livello Comunale, Provinciale, Regionale. 27
28 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna La preparazione all emergenza La programmazione delle attività deve essere prevista a livello Provinciale e a livello Regionale Per le Province sono le AUSL in collaborazione con la Protezione Civile individuano le procedure per eventi in cui le risorse locali siano sufficienti alla risoluzione delle emergenze. A livello Regionale deve essere prevista l attivazione del Tavolo di Coordinamento Regionale presieduto dal Responsabile del Servizio Veterinario della Regione, dai Responsabili dei Servizi veterinari coinvolti dall evento, dalle associazioni Allevatori Il Tavolo collabora direttamente con la cabina di regia della Protezione Civile Regionale 28
29 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Le risorse regionali per la gestione delle emergenze. Per l implementazione del Servizio Veterinario Regionale nelle emergenze epidemiche e non epidemiche dovrebbero essere attuate le seguenti azioni. Task force regionale per le emergenze: individuare per ogni AUSL almeno 1 veterinario, 1 medico, 1 tecnico Formalizzare la composizione del gruppo, funzioni, ruoli e responsabilità Individuare specifici programmi formativi 29
30 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Le risorse regionali per la gestione delle emergenze Coinvolgere le associazioni allevatori nelle attività di programmazione, nella predisposizione dei piani di emergenze e nella individuazione delle strutture di ricovero utilizzabili in regione in caso di evacuazione di animali. Nell esecuzione di un trasferimento di animali preventivo il fattore più importante è il tempo Coinvolgere le associazioni animaliste nelle attività di programmazione, nella predisposizione dei piani di emergenze e nella individuazione di modalità di ricovero di animali da compagnia utilizzabili in regione in caso di evacuazione di animali e per le attività di cattura di animali da compagnia. 30
31 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Le risorse regionali per la gestione delle emergenze. Materiali e mezzi. Acquisizione di materiali per la costruzione di strutture di ricovero in emergenza di animali da reddito; organizzazione per il montaggio Acquisizione di materiali per la costruzione di strutture di ricovero in emergenza di animali da compagnia Acquisizione di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse di animali Clinica mobile per animali d affezione 31
32 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Le risorse regionali per la gestione delle emergenze. Formazione operatori Dipartimento Sanità Pubblica L AUSL di Forlì organizza dal 2006 la formazione Corsi residenziali in collaborazione con la Protezione Civile anche in Campo prima accoglienza Emergenze epidemiche Emergenze sismiche Emergenze chimiche Gestione campi di prima accoglienza 32
33 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Le risorse regionali per la gestione delle emergenze. Esercitazioni Programmare per il 2012 una esercitazione regionale sulle emergenze non epidemiche con la collaborazione di : Protezione Civile Servizio Veterinario della Regione e delle AUSL Associazione allevatori Associazioni animaliste Ordine dei Medici Veterinari Ditte per lo smaltimento delle carcasse di origine animale Trasportatori ed elicotteristi 33
34 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche PRIMO INTERVENTO Sanità Animale - Igiene delle produzioni Identificazione degli allevamenti interessati dall evento Identificazione delle priorità Organizzazione delle squadre intervento in con VVFF e Protezione Civile Organizzazione dei Liberi Professionisti per le attività di assistenza Attività da garantire 1. Eutanasia animali non curabili o non gestibili 2. Alimentazione / abbeveraggio 3. Mungitura 4. Gestione del latte 5. Vigilanza igienico-sanitaria 6. Distruzione / rimozione carcasse 7. Sorveglianza epidemiologica ed eventuali profilassi 8. Cattura animali vaganti 9. Organizzazione ricoveri e assistenza animali da compagnia 10. Assistenza Sanitaria in collaborazione Liberi Professionisti 34
35 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche Medio periodo Sanità Animale Igiene delle produzioni Valutazione dei danni Allontanamento animali da strutture non agibile e costruzione strutture di emergenza Valutazione stato sanitario della popolazione animale Valutazione della qualità delle produzioni zootecniche Ripristino della distribuzione mangimi foraggi Gestione e assistenza degli animali d affezione al seguito dei proprietari Cattura cani vaganti Gestione colonie feline 35
36 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche Alcuni esempi pratici In caso di movimentazione di scrofe allattanti con prole occorre: identificare la covata usando codice di scrofa per la ricostituzione del nucleo In un ora da una squadra di sei persone possono essere caricati : volatili Il trasporto di animale da reddito in condizione di lesione grave che lo rende inidoneo al trasporto (zampa fratturata a seguito di fuga dalla stalla per evento alluvionale) costituisce illecito amministrativo per violazione art. 7 primo comma del D leg.vo 25 luglio 2007 n. 151 applicativo del Reg. CE 1/
37 Stalla colpita dal sisma Sant Eusanio 37
38 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche PRIMO INTERVENTO Igiene degli alimenti Identificazione delle strutture di lavorazione/deposito alimenti interessati dall evento Identificazione delle priorità Organizzazione delle squadre di intervento Attività da garantire 1. Vigilanza ispezione dei depositi di alimenti di origine animale 2. Vigilanza ed ispezione dei centri per la preparazione pasti 3. Distruzione e smaltimento alimenti avariati; 4. Controlli delle acque potabili fino al ripristino degli acquedotti; 38
39 Suddivisione alimenti origine animale nelle celle frigo 39
40 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica Veterinaria nelle emergenze non epidemiche Medio periodo Sanità Animale Igiene degli alimenti Valutazione dei danni Ripristino della macellazione Ripristino delle lavorazioni dei prodotti di origine animale Controllo degli alimenti destinati alla popolazione colpita 40
41 Villa Sant Angelo 41
42 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica nelle emergenze non epidemiche IPOTESI SQUADRA PRONTO INTERVENTO SANITA PUBBLICA IN EMERGENZA NON EPIDEMICA Medico Igienista Medico Veterinario Tecnico della Prevenzione Dotazioni Vettura attrezzata con navigatore? Palmare di servizio con numeri utili? Idonei indumenti protettivi per il personale? DPI? Razione emergenza 48 ore? Manuali operativi emergenze?????? 42
43 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica nelle emergenze non epidemiche IPOTESI SQUADRA PRONTO INTERVENTO SANITA PUBBLICA IN EMERGENZA NON EPIDEMICA La squadra di pronto intervento si reca sul posto ed aggiorna in merito alla situazione la Direzione del DSP in sede Attivare Collaborazione Istituto Zooprofilattico Sperimentale Agenzia Regionale Protezione Ambiente Agire in Coordinamento con: Prefettura Vigili del Fuoco Protezione Civile Funzione 2 o Funzione sanitaria (118?) Forze dell Ordine 43
44 Formazione al personale delle mense 44
45 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità pubblica nei Centri di accoglienza E essenziale, sia nella fase di pianificazione, sia nelle prime fasi di allestimento di un centro di accoglienza, la presenza di un responsabile sanitario esperto in sanità pubblica. Afferisce alla Funzione 2 Sanità umana e veterinaria - assistenza sociale, è responsabile delle misure adottate per garantire il mantenimento dei requisiti igienico - sanitari all interno del campo. Un sanitario igienista ogni 3000/4000 persone assistite. Sul territorio nazionale, il responsabile è individuato tra il personale del Servizio Sanitario Nazionale Locale, e opera in coordinamento con il Dipartimento di Prevenzione, e le altre strutture sanitarie. 45
46 Mensa Sant Eusanio 46
47 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica nei centri di accoglienza Competenze del responsabile di sanità pubblica durante la fase di allestimento del campo individuazione dell area dove collocare la/le cucine da campo, la mensa, fornendo indicazioni circa la dislocazione dei vari settori funzionali e delle attrezzature, in modo tale da garantire il mantenimento dei requisiti igienici. individuazione delle aree e delle caratteristiche strutturali del magazzino degli alimenti, tenendo conto della necessità di rotazione delle scorte e del corretto impiego delle temperature di conservazione; individuazione delle aree dove collocare i servizi igienici, fornendo precise disposizioni sulle caratteristiche strutturali necessarie, il collegamento degli scarichi, l eventuale necessità di creare aree da utilizzare come antibagno; 47
48 Villa Sant Angelo sotto la pioggia 48
49 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Sanità Pubblica nei centri di accoglienza individuazione delle aree in cui stoccare i rifiuti concertando con i responsabili del campo le soluzioni più idonee alla raccolta e smaltimento ; verifica delle risorse idriche e dell eventuale necessità di interventi di potabilizzazione e individuazione delle aree dove collocare i punti di approvvigionamento idrico. interventi di bonifica e/o di disinfestazione per l eliminazione di eventuali artropodi ed in generale di eventuali vettori meccanici o biologici di malattie infettive;. 49
50 Formazione al personale delle mense 50
51 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna Regione Emilia Romagna Esperienza in Abruzzo Alcune riflessioni dopo l esperienza Abruzzo 1. Viene riconosciuto il ruolo della Sanità Pubblica nelle Emergenze 2. Si inizia un percorso di formazione specifico 3. Gli operatori della Sanità Pubblica acquistano coscienza del loro ruolo 4. Inizia la collaborazione con altri Enti (Protezione Civile, 118) 51
52 Gli Alpini di Forlì 52
53 Piazza D Armi sotto la pioggia 53
54 Controllo fornitura carne 54
55 Definizione del ruolo del Dipartimento di Sanità Pubblica In quanto professionisti della salute pubblica siamo i referenti per la valutazione e la gestione degli eventi che hanno conseguenze su: - La salute pubblica - La qualita della vita - I determinanti di rischio. 55
56 Definizione del ruolo del Dipartimento di Sanità Pubblica A seguito di incidenti rilevanti, soltanto una parte della popolazione risulta fisicamente traumatizzata, mentre la grande maggioranza è composta da individui sani; La fase drammatica dell emergenza sanitaria è concentrata nelle prime 48/72 ore, nelle quali la competenza appartiene esclusivamente al Pronto Soccorso sanitario Emergenza 118 ; La Sanità Pubblica interviene successivamente con il compito di mantenere la salute della popolazione a un livello prossimo a quello che ha preceduto l evento, sino al ripristino delle condizioni ambientali iniziali. 56
57 Definizione del ruolo del Servizio Veterinario Nel medio periodo compiti aggiuntivi del servizio veterinario nelle grandi emergenze sono anche: La tutela del benessere animale La salvaguardia del patrimonio zootecnico dell area Il ripristino delle attività produttive zootecniche Il ripristino delle attività di trsformazione dei prodotti di origine animale 57
58 Grazie 58
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