EDIFICABILITÀ IN ZONA AGRICOLA L.R. 11/2004 E SMI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "EDIFICABILITÀ IN ZONA AGRICOLA L.R. 11/2004 E SMI"

Transcript

1 EDIFICABILITÀ IN ZONA AGRICOLA L.R. 11/2004 E SMI MANUALE GENERALE Versione Pagina 1 di 39

2 SOMMARIO 1 PREMESSA FONTI RMATIVE DEFINIZIONI INTERVENTI AMMESSI APPROVAZIONE DEI PIANI AZIENDALI RICHIEDENTE IL PIA AZIENDALE RICHIEDENTE E FASCICOLO AZIENDALE PIA AZIENDALE CONTENUTI ARTICOLAZIONE Dati riepilogativi e dichiarazioni Relazione tecnica FASI PROCEDURALI PRESENTAZIONE DEL PIA AZIENDALE Modalità per la presentazione tramite SUAP Modalità per la presentazione piani aziendali - impianti per la produzione di energia PROTOCOLLAZIONE TERMINI DEL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIA ED APPROVAZIONE DEL PIA AZIENDALE Raggiungimento requisiti minimi Deroghe Congruità interventi con finalità agricolo-produttive Edificazione delle case di abitazione CONCLUSIONE DELL ISTRUTTORIA Cenni sul repertorio DEROGHE ALLA PRESENTAZIONE DEL PIA AZIENDALE CONTROLLI Controlli ai sensi del d.p.r. 445/ Particolari gestioni - biogas APPENDICE I - ALLEGATI Allegato A1 - Checklist istruttoria Allegato A2 - Verbale istruttorio Allegato A3 - Modello approvazione/parziale approvazione Allegato A4 - Modello non approvazione Allegato A5 - Verbale di sopralluogo Allegato A6 - Dichiarazione annuale di connessione impianto biogas Allegato A7 - Check list - Verbale istruttorio controllo a campione connessione annua impianto. 36 Pagina 2 di 39

3 1 PREMESSA Il presente documento indica le procedure, le modalità ed i documenti per la corretta gestione delle attività relative al rilascio dei pareri sui Piani aziendali di cui alla legge regionale n. 11/2004 e successive modifiche ed integrazioni. La relativa normativa, modulistica e documentazione di supporto è consultabile nel sito internet dell AVEPA all indirizzo 2 FONTI RMATIVE Il rilascio dei pareri sui piani aziendali presentati ai fini dell edificabilità in zona agricola trova fondamento nelle seguenti disposizioni: - Legge regionale 18 dicembre 1993, n. 51: Norme sulla classificazione dei territori montani; - Legge regionale 9 settembre 1999, n. 39: Modifica della legge regionale 3 luglio 1992, n. 19 «norme sull istituzione e il funzionamento delle comunità montane» e successive modifiche ed integrazioni; - Deliberazione del Consiglio regionale n. 72 del 15 giugno 2006: Attribuzione della classificazione di territorio montano a superfici territoriali di undici Comuni del Veneto. Legge regionale 18 dicembre 1993, n. 51, articolo 2. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 26); - Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40: Nuove norme per gli interventi in agricoltura; - Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11: Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio; - DGR n dell 8 ottobre 2004: Atti di indirizzo ai sensi dell'art. 50 della l.r. 23 aprile 2004, n. 11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio ; - DGR n del 29 ottobre 2004: Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40, art. 11. Linee guida per la costituzione del Fascicolo aziendale e per l'anagrafe del Settore primario. Deliberazione della Giunta regionale 10 settembre 2004 n. 111/CR; - Legge regionale 26 giugno 2008, n. 4: Disposizioni di riordino e semplificazione normativa - collegato alla legge finanziaria 2007 in materia di governo del territorio, parchi e protezione della natura, edilizia residenziale pubblica, mobilità e infrastrutture; - DGR n. 172 del 03 febbraio 2010: Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, art. 44, comma 6. Individuazione delle caratteristiche tecnologiche che distinguono le diverse tipologie di serre, nonché gli elementi accessori al loro funzionamento (allegati: A, B e C); - DGR n. 329 del 16 febbraio 2010: Atti di indirizzo ai sensi dell'art. 50, comma 1, lett. d), della l.r. 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" Modifiche ed integrazioni; - DPCM 22 luglio 2011: Comunicazioni con strumenti informatici tra imprese e amministrazioni pubbliche, ai sensi dell'articolo 5-bis del Codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni; - DGR n del 7 dicembre 2011: Semplificazione dei procedimenti nel settore primario. Approvazione disposizioni relative all'adozione di uno schema di conto economico aziendale unificato e di una procedura semplificata per la stesura del piano aziendale informatizzato utilizzato per l'approvazione di talune misure del Programma di sviluppo rurale del Veneto. DGR n del 27 luglio 2010; - DGR n del 7 dicembre 2011: Semplificazione dei procedimenti nel settore primario. Disposizioni sulle qualifiche professionali richieste agli operatori del settore agricolo. DGR n del 27 luglio Decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, articolo 1 e ss; - DGR n. 856 del 15 maggio 2012: Atti di indirizzo ai sensi dell articolo 50, comma 1, lettera d), della l.r. 23 aprile 2011, n. 11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio. Modifiche ed integrazioni alla lettera d) Edificabilità zone agricole, punto 5) Modalità di realizzazione degli allevamenti zootecnici intensivi e la definizione delle distanze sulla base del tipo e della dimensione dell allevamento rispetto alla qualità e quantità di inquinamento prodotto. Deliberazione/CR n. 2 del 31 gennaio 2012; - DGR n del 25 giugno 2012: Semplificazione dei procedimenti nel settore primario. Conto economico aziendale unificato e procedura per la stesura del piano aziendale informatizzato. Approvazione degli aggiornamenti dei documenti che costituiscono il Piano aziendale per l'edificabilità in zona agricola di cui alla l.r. 11/2004; - DDR n. 84 del 30 luglio 2012: Approvazione delle note di compilazione relative allo schema di Conto economico aziendale di cui alla DGR n del 7 dicembre 2011; - DGR n. 88 del 7 agosto 2012: Individuazione delle aree e dei siti non idonei alla costruzione e all'esercizio di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse, da biogas e per produzione di biometano, ai sensi del paragrafo 17.3 delle "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati Pagina 3 di 39

4 da fonti rinnovabili", emanate con il decreto del Ministero dello sviluppo economico 10 settembre 2010 e dell'articolo 33, lettera q) dello Statuto regionale. Proposta per il Consiglio regionale; - DCR n. 38 del 02 maggio 2013: Individuazione delle aree e dei siti non idonei alla costruzione e all'esercizio di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse, da biogas e per produzione di biometano, ai sensi del paragrafo 17.3 delle "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili" emanate con il decreto del Ministro dello sviluppo economico 10 settembre (Proposta di deliberazione amministrativa n. 55); - DGR n del 28 giugno 2013: adempimenti di cui agli artt. 4, 5 e 6 del d.l. 18/10/2012, n. 179/2012, convertito in legge 17/12/2012, n Disposizioni relative alle comunicazioni telematiche tra la Regione, i cittadini e le imprese: trasmissione dei documenti regionali tramite casella di posta elettronica certificata; - DGR n del 30 dicembre 2013: Semplificazione dei procedimenti nel Settore primario. Atti di indirizzo ai sensi dell art. 50, comma 1, lett. d), della l.r. 23 aprile 2004, n. 11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio. Modifiche alla lett. d) Edificabilità zone agricole, punto 1): Definizione dei parametri di redditività minima delle imprese agricole sulla base di quanto stabilito dalla Giunta regionale ai sensi dell articolo 18 della LR 40/2003 e punto 2): Definizione dei parametri per la redazione e per la valutazione della congruità del piano aziendale di cui all articolo 44, comma 3 ; - DPR n. 160 del 7 settembre 2010: Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; - DDR n. 25 del 18 marzo 2014: Deliberazione della Giunta regionale n del 30 dicembre 2013 Semplificazione dei procedimenti nel Settore primario. Atti di indirizzo ai sensi dell art. 50, comma 1, lett. d), della LR 23 aprile 2004, n. 11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio. Modifiche alla lett. d) Edificabilità zone agricole, punto 1): Definizione dei parametri di redditività minima delle imprese agricole sulla base di quanto stabilito dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 18 della l.r. 40/2003 e punto 2): Definizione dei parametri per la redazione e per la valutazione della congruità del piano aziendale di cui all'articolo 44, comma 3. Indicazioni operative per la presentazione del Piano aziendale. 3 DEFINIZIONI Attività produttive: le attività di produzione di beni e servizi, incluse le attività agricole, commerciali e artigianali, le attività turistiche e alberghiere, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari e i servizi di telecomunicazioni, di cui alla lettera b), comma 3, dell'articolo 38 del decreto-legge 1 ; Comunicazione unica: l'istituto di cui all'articolo 9 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n ; Dichiarazione di conformità: l'attestazione della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa per la realizzazione, la trasformazione, il trasferimento e la cessazione dell'esercizio dell'attività di impresa 3 ; Impianti produttivi: i fabbricati, gli impianti e altri luoghi in cui si svolgono tutte o parte delle fasi di produzione di beni e servizi 4 ; Imprenditore agricolo: come definito dalla LR n. 40 del 2003 art. 2 comma 1 lettera a) è colui che esercita le attività previste dall articolo 2135 del codice civile; si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli e i loro consorzi quando utilizzano, per lo svolgimento delle attività di cui all articolo 2135 del codice civile, prevalentemente prodotti dei soci ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura e allo sviluppo del ciclo biologico, come indicato all articolo 1 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57 ; Imprenditore agricolo professionale: come definito dal decreto legislativo 29 marzo 2004 n. 99 è Imprenditore agricolo professionale (IAP) colui il quale svolgendo attività agricola ai sensi dell articolo 2135 del codice civile, in qualità di titolare di impresa agricola ovvero di socio di società agricola, possiede contemporaneamente: a) il requisito del tempo, dedicando all attività agricola almeno il 50% del proprio tempo di lavoro, ridotto al 25% per gli imprenditori che operano nelle zone svantaggiate individuate dalla Regione Veneto ai sensi dell art. 17 del reg. (CE) 1257/1999 (ora art. 50, par. 4 del reg. (CE) 1698/2005); 1 DPR 160/ DPR 160 / DPR 160/ DPR 160/2010 Pagina 4 di 39

5 b) il requisito del reddito, ricavando dalle suddette attività agricole almeno il 50% del proprio reddito globale da lavoro, ridotto al 25% per gli imprenditori che operano nelle zone svantaggiate individuate dalla Regione del Veneto ai sensi dell art. 17 del reg. (CE) 1257/1999 (ora art. 50, par. 4 del reg. (CE) 1698/2005); c) conoscenze e competenze professionali ai sensi dell art. 5 del regolamento (CE) n. 1257/1999 e smi (requisito della professionalità); SCIA: Segnalazione certificata di inizio attività. Riguarda tutti gli interventi non soggetti a procedure edilizie quali la Comunicazione di inizio lavori, l Attività di edilizia libera e Permesso di costruire. Vale per i lavori di restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria di parti strutturali e cambi di destinazione d uso. La SCIA sostituisce la DIA, qualora non siano presenti vincoli di natura ambientale, paesaggistica o culturali. Le attività soggette a SCIA possono essere iniziate a partire dalla data della sua presentazione all amministrazione competente. PAS: Procedura abilitativa semplificata. E una sorta di SCIA semplificata cui si fa ricorso quando si parla di impianti a fonti rinnovabili. La PAS è stata introdotta nel nostro ordinamento dall art. 6 del d.lgs. 28/2011 (il c.d. Decreto Romani); PAT: Piano di assetto del territorio comunale. E lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio comunale, individuando le specifiche vocazioni e le invarianti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze dalla comunità locale 5. PATI: Piano di assetto del territorio intercomunale. E lo strumento di pianificazione intercomunale finalizzato a pianificare in modo coordinato scelte strategiche e tematiche relative al territorio di più comuni 6. PI: Piano degli interventi comunali. È lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità 7 ; Piano aziendale: documento redatto da un tecnico abilitato del settore secondo i parametri indicati dal provvedimento di cui all'articolo 50, comma 1, lettera d), n. 2 8 ; rappresenta l'elemento centrale ed essenziale per la descrizione della situazione aziendale e costituisce il riferimento per la compilazione del conto economico e della relazione tecnica; PTCP: Piano territoriale di coordinamento provinciale. È lo strumento di pianificazione che delinea gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell assetto del territorio provinciale in coerenza con gli indirizzi per lo sviluppo socio economico provinciale, con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali 9. PTRC: Piano territoriale regionale di coordinamento in coerenza con il PSR di cui alla l.r. 29 novembre 2009 n. 35 Nuove norme sulla programmazione, indica gli obiettivi e le linee principali di organizzazione e di assetto del territorio regionale, nonché le strategie e le azioni volte alla loro realizzazione 10. Può prevedere che le opere, gli interventi o i programmi di intervento di particolare rilevanza per le parti significative del territorio siano definiti mediante appositi progetti strategici; PUA: Piano urbanistico attuativo. Può essere di iniziativa pubblica o privata o, congiuntamente, di iniziativa pubblica e privata; esso definisce l organizzazione urbanistica, infrastrutturale ed architettonica di un insediamento 11. Sportello unico agricolo: sportello operativo provinciale dell AVEPA; Sportello unico per le attività produttive (SUAP): l'unico punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti la sua attività produttiva, che fornisce una risposta unica e tempestiva in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni, comunque coinvolte nel procedimento 12 ; Struttura agricolo - produttiva: è l evoluzione del più tradizionale concetto di annesso rustico, come definito dalla previgente normativa regionale in materia (l.r. 58/1978, l.r. 24/1985) e dalle relative circolari applicative, 5 L.r. 11/ L.r. 11/ L.r. 11/ L.r. 11/ L.r. 11/ L.r. 11/ L.r. 11/ DPR 160/2010 Pagina 5 di 39

6 in tale concetto rientrano la diversificazione delle attività dell azienda, la tutela dell ambiente naturale, la riconversione delle produzioni agricole che vanno ad affiancarsi alle più tradizionali attività finalizzate al miglioramento della qualità dei prodotti, alla riduzione dei costi di produzione, al miglioramento delle condizioni di igiene e benessere degli animali 13 ; VAS: Valutazione ambientale strategica. Processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi - ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale; Nuovo allevamento: insediamento zootecnico agricolo produttivo o intensivo realizzato ex-novo 14 ; Ampliamento di un allevamento: intervento di modifica di allevamento pre-esistente che determina un aumento del numero di capi allevabili 15 ; Adeguamento tecnologico di un insediamento zootecnico: intervento di adeguamento degli insediamenti zootecnici esistenti che non comporta aumento della consistenza di allevamento, atto a migliorare l impatto ambientale generato dai medesimi allevamenti con l adozione di soluzioni tecniche considerate MTD o a queste assimilabili; in tale fattispecie ricadono anche gli interventi di adeguamento alle norme sul benessere animale, che possono comportare anche un aumento della superficie di allevamento. L insediamento mantiene la qualifica di allevamento esistente 16 ; Riconversione di un insediamento zootecnico: intervento che comporta il cambio di utilizzazione di insediamenti zootecnici esistenti, con passaggio ad una diversa tipologia di allevamento. Gli interventi di riconversione richiedono una verifica ex-novo al fine di un corretto inserimento nel territorio, pertanto sono equiparati ai nuovi allevamenti qualora l intervento comporti il passaggio ad una classe dimensionale o di punteggio superiori 17 ; Trasferimento di un insediamento zootecnico: intervento che comporta lo spostamento permanente dell insediamento zootecnico esistente da un sito di allevamento (che viene ridotto di consistenza, ovvero dismesso o riconvertito) ad un altro sito di allevamento che viene attivato ex novo o ampliato come potenzialità o riconvertito ad altra specie; sono equiparati ai nuovi allevamenti nel caso di attivazione ex novo, di ampliamento della consistenza potenziale (espressa attraverso la tipologia dell allevamento e del carico animale allevabile), o di riconversione con passaggio ad una classe dimensionale o di punteggio superiori 18 ; Vasca o concimaia coperta o chiusa: tutte le strutture agricole - produttive destinate al deposito temporaneo degli effluenti zootecnici o dei materiali ad essi assimilati, comprese quelle finalizzate al trattamento termico e/o meccanico dei liquami, che risultano caratterizzate in forma stabile da manufatti e/o apprestamenti di copertura o chiusura di qualsiasi genere o tecnologia in grado di assicurare efficacemente, per tutta la durata del periodo di stoccaggio, l assenza di infiltrazione e/o di contatto delle acque meteoriche con gli effluenti zootecnici. Tali strutture devono altresì concorrere alla limitazione della diffusione di odori 19 ; Migliori tecniche disponibili (MTD): insieme delle tecnologie e dei processi, riguardanti la progettazione, la costruzione, la manutenzione e la conduzione degli allevamenti, che sono considerate le più efficaci per il raggiungimento di un alto grado di protezione dell'ambiente, ampiamente sperimentate, ritenute valide tecnicamente ed economicamente, nonché ragionevolmente accessibili agli operatori del settore 20 ; Serra: è un manufatto di protezione (semiforzatura o forzatura) praticabile, atto a creare, per la maggior parte della superficie coperta (>80%), le condizioni climatiche più favorevoli alla propagazione e all allevamento delle piante erbacee, arbustive e arboree 21 ; Fascicolo aziendale: è parte integrante dell Anagrafe del Settore primario ed è unico per ciascun soggetto registrato nell Anagrafe; esso è costituito da una componente cartacea ed una componente elettronica. La componente cartacea contiene tutti i documenti atti a comprovare la situazione così come registrata nella parte elettronica; la componente elettronica rappresenta l insieme dei dati gestiti nell archivio anagrafe per ciascun soggetto censito; 13 DGR 3178 dell 8 ottobre DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 15 DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 16 DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 17 DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 18 DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 19 DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 20 DGR 856 del 15 maggio allegato A lettera d 21 DGR 172 del 3 febbraio 2010 Pagina 6 di 39

7 Nesso funzionale: riguarda la congruità dimensionale della struttura agricolo - produttiva rispetto alle attività aziendali; Attività connesse: l articolo 2135 del codice civile definisce connesse le attività esercitate dall imprenditore agricolo dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell azienda normalmente impiegate nell attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e ospitalità ; Variante al piano aziendale: modifica dell originario piano aziendale. 4 INTERVENTI AMMESSI La legge regionale n. 11/2004 al comma 1 dell articolo 44 ammette nella zona agricola, in attuazione di quanto previsto dal PAT e dal PI, esclusivamente interventi edilizi siano essi destinati alla residenza che a strutture agricolo - produttive purché funzionali all esercizio dell attività agricola, così come definite con provvedimento della Giunta regionale ai sensi dell'articolo 50, comma 1, lettera d), n. 3. La Giunta regionale con DGR n dell 8 ottobre 2004 e smi ha stabilito che, ai fini dell edificazione in zona agricola, è necessario che venga approvato da parte dei Servizi Ispettorati regionali per l agricoltura (ora Sportelli unici agricoli dell AVEPA) competenti per territorio, apposito Piano aziendale, redatto da un tecnico abilitato del settore. 5 APPROVAZIONE DEI PIANI AZIENDALI Con DGR n del 30 dicembre 2010 la Giunta regionale del Veneto ha costituito lo Sportello unico agricolo e con successiva DGR n. 301 del 15 marzo 2011 ha determinato il subentro dell AVEPA nella gestione dei procedimenti regionali già di competenza dei Servizi Ispettorati regionali per l agricoltura. Tra questi anche quelli relativi all approvazione dei piani aziendali per l autorizzazione all'edificazione in zona agricola di cui alla l.r. 11/2004. Le procedure relative all approvazione del Piano aziendale sono attualmente dettagliate: nella DGR n. 3178/2004 e smi che ha definito gli atti di indirizzo ai sensi dell'art. 50 della l.r. 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio"; nella DGR n. 2112/2011 che, nello specifico, all allegato A approva il modello di conto economico da allegare all istanza e all allegato B dà attuazione agli Indirizzi per la razionalizzazione e semplificazione del Business plan on line (BPOL); nella DGR n. 1223/2012 che sostituisce integralmente l originario punto 2), della lettera d), degli atti di indirizzo, approvati con DGR 8 ottobre 2004 n. 3178; nella DGR n del 30 dicembre 2013 che ridefinisce i punti 1) e 2) degli atti di indirizzo ai sensi dell art. 50 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11: Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio lett. d) Edificabilità zone agricole, modificando il procedimento per l edificabilità in territorio agricolo, snellendo l onere documentale a carico delle imprese agricole. La medesima DGR dispone che l AVEPA proceda all informatizzazione del piano aziendale, sulla base dei modelli dei documenti che costituiscono il piano aziendale (Dati riepilogativi e Dichiarazioni, Conto economico, Relazione tecnica) allegati alla stessa, i quali devono essere considerati quale riferimento per i contenuti informativi. nel DDR n. 25 del 18 marzo 2014 che fornisce ulteriori indicazioni operative per la presentazione del Piano aziendale prevedendo inoltre un periodo transitorio, fino al 31 marzo 2014, durante il quale era consentita la presentazione dei Piani aziendali in forma digitale o cartacea, anche utilizzando la vecchia modulistica in sostituzione di quella approvata con la DGR 2879/2013, direttamente agli Sportelli unici agricoli dell AVEPA. 6 RICHIEDENTE IL PIA AZIENDALE Il comma 2 dell articolo 44 della l.r. 11/2004 stabilisce che gli interventi edilizi in funzione dell attività agricola sono consentiti, previa presentazione di un piano aziendale, all imprenditore agricolo in possesso dei seguenti requisiti minimi: Pagina 7 di 39

8 1. iscrizione all anagrafe regionale; 2. occupazione di almeno una unità lavorativa a tempo pieno regolarmente iscritta nei ruoli previdenziali agricoli presso l INPS; 3. redditività minima. 6.1 RICHIEDENTE E FASCICOLO AZIENDALE Tutti i procedimenti di competenza dell AVEPA, compresi quelli connessi all erogazione di aiuti, contributi o premi comunitari, nazionali o regionali, sono gestiti a partire dall anagrafe delle imprese come stabilito dal DPR 503/1999. Il fascicolo aziendale viene costituito contestualmente alla registrazione all Anagrafe del Settore primario, di cui è parte integrante, secondo le modalità stabilite dalle Linee guida per la costituzione e tenuta del fascicolo aziendale e per l Anagrafe del Settore primario approvate dalla Giunta regionale del Veneto con DGR n del 26 novembre 2004 e attuate con decreto del Dirigente dell Unità complessa Sistema informativo settore primario e controllo n. 16/SISP del 24 dicembre 2004 così come modificate dalla DGR n del Il richiedente che intende presentare il piano aziendale deve preventivamente costituire e/o aggiornare il fascicolo aziendale. Questo può essere fatto presso: il CAA al quale il richiedente ha conferito od intenda conferire mandato; l AVEPA qualora il richiedente non abbia conferito mandato ad alcun CAA. In questo caso lo Sportello unico agricolo competente è quello della provincia in cui ha sede legale il richiedente. Nel caso in cui l azienda abbia costituito il fascicolo aziendale presso un organismo pagatore diverso dall AVEPA e debba presentare l istanza di approvazione del piano aziendale in Veneto, dovrà provvedere alla costituzione di analogo fascicolo aziendale presso l organismo pagatore del Veneto (tramite CAA o Sportelli unici agricoli). 7 PIA AZIENDALE 7.1 CONTENUTI Il piano aziendale deve contenere 22 : a. le dichiarazioni relative a: - iscrizione all anagrafe regionale; - occupazione di almeno una unità lavorativa iscritta ai ruoli previdenziali agricoli presso l INPS; - possesso del requisito di redditività minima; b. la descrizione analitica dei fattori costitutivi l azienda agricola di seguito elencati: - numero di occupati; - dettaglio delle superfici; - coltivazioni e allevamenti; - produzioni realizzate; - attività connesse; - fabbricati esistenti. c. la descrizione dettagliata degli interventi edilizi, residenziali o agricolo produttivi che si ritengono necessari per l azienda agricola, con l indicazione dei tempi e delle fasi della loro realizzazione, nonché la dichiarazione che nell azienda agricola non sussistono edifici recuperabili ai fini richiesti. Ai fini della verifica del possesso del requisito della redditività minima, si dovrà preventivamente procedere a quantificare il reddito aziendale. A tal fine la DGR n del 30 dicembre 2013 ha stabilito che lo stesso venga calcolato tenendo conto della situazione produttiva aziendale e applicando a questa i valori standard di reddito così come definiti all allegato B della DGR 2113/2011 e smi. 22 DGR n del 30 dicembre 2013 Pagina 8 di 39

9 In attesa dell informatizzazione del piano aziendale, l AVEPA ha predisposto apposito foglio di calcolo per la determinazione della redditività aziendale. Nei casi in cui l azienda ritenga che i valori tabellari non siano congrui alla propria situazione produttiva aziendale, può calcolare la propria redditività aziendale presentando un Conto economico redatto utilizzando il relativo applicativo BPOL. 7.2 ARTICOLAZIONE Il piano aziendale si articola nei seguenti documenti: 1. Dati riepilogativi e dichiarazioni come approvato all allegato A della DGR n del 30 dicembre 2013; 2. Relazione tecnica dettagliata, come da modello approvato all allegato A della DGR n del 30 dicembre La relazione contiene la descrizione dell azienda e degli interventi edilizi, residenziali o agricolo produttivi, che si ritengono necessari per l azienda agricola, con l indicazione dei tempi e delle fasi della loro realizzazione, nonché la dichiarazione che nell azienda agricola non sussistono edifici recuperabili ai fini richiesti. E firmata dal richiedente e da un tecnico abilitato professionista iscritto ad un ordine professionale inerente il settore agricolo e forestale; 3. Allegati: Progetto esecutivo che secondo quanto stabilito dalla DGR n del 30 dicembre 2013 deve essere redatto in formato dwg o altro formato compatibile e costituito da tre tavole, di cui una relativa all inquadramento territoriale, una relativa allo stato di fatto e una terza relativa allo stato di progetto, opportunamente firmate; Conto economico (qualora necessario), a firma del responsabile aziendale e del tecnico abilitato o foglio di calcolo per la determinazione della redditività aziendale (solo fino all informatizzazione del piano aziendale) Dati riepilogativi e dichiarazioni La scheda relativa ai dati riepilogativi e alle dichiarazioni così come approvata all allegato A della DGR n del 30 dicembre 2013 prevede che vengano fornite una serie di informazioni relative a: soggetto richiedente; tipologia degli interventi che si intendono effettuare; riepilogo dei dati economici dell azienda. Contiene inoltre una sezione relativa alle dichiarazioni che il richiedente deve sottoscrivere. Fatti salvi i contenuti di cui alla DGR n del 30 dicembre 2013 questa scheda potrà subire delle modifiche in fase di implementazione nell applicativo Relazione tecnica Si compone di quattro sezioni: descrizione dell azienda La situazione aziendale è attestata da: dati presenti nel fascicolo aziendale per quanto riguarda la ripartizione colturale; dati dichiarativi per quanto riguarda: - gli allevamenti; - le attività connesse; - gli impianti per la lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti; - i fabbricati e/o strutture per l attività aziendale; - l organizzazione di vendita; - il parco macchine ed attrezzature; - la manodopera; - altro. Pagina 9 di 39

10 descrizione dell intervento in progetto La descrizione deve in particolare: - identificare le superfici oggetto di intervento mediante i dati identificativi catastali; - dimostrare il legame tra il volume delle attività aziendali e il dimensionamento degli interventi in progetto; - descrivere i tempi e le fasi di realizzazione; - indicare il rapporto di copertura ottenuto rapportando la superficie coperta con la superficie del corpo aziendale in cui verrà costruito l edificio. Quest ultimo aspetto è di fondamentale importanza per l individuazione del nesso funzionale tra allevamento ed azienda agricola e per la verifica del coefficiente di copertura per la realizzazione delle serre; - nel caso di serre, contenere le schede descrittive debitamente compilate di cui alla DGR 172/2010 allegato A. reddito aziendale Con DGR n del 30 dicembre 2013 la Giunta regionale ha stabilito che anche per i procedimenti tesi ad ottenere l autorizzazione ad edificare in territorio agricolo, vengano utilizzate per il calcolo del reddito aziendale le procedure semplificate già applicate ai fini del rilascio del riconoscimento della qualifica di Imprenditore agricolo professionale (IAP). Pertanto, la redditività aziendale: - in presenza di situazioni ordinarie, risulta dall applicazione dei parametri convenzionali di redditività da attività agricole, approvati con DGR 2113/2011 e smi, agli specifici ordinamenti produttivi delle aziende agricole, alla data del 10 novembre dell ultima annata agraria conclusa, sulla base dei dati presenti a fascicolo aziendale integrati all occorrenza con dati compilativi dichiarati. In attesa della completa realizzazione dell applicativo dedicato, questi dati vanno inseriti nell apposito foglio di calcolo per la determinazione della redditività aziendale (allegato B); - per le situazioni non ordinarie, ovvero qualora il richiedente ritenga che i parametri convenzionali non siano adeguati alla determinazione della propria situazione aziendale, deriva dall utilizzo del Conto Economico (Business Plan On Line - BPOL), al quale deve essere allegata la relativa documentazione di supporto. CASI PARTICOLARI Al fine di garantire l insediamento dei giovani in agricoltura, per le aziende condotte da giovani imprenditori agricoli (età inferiore ai 40 anni all atto di presentazione del piano aziendale), insediati da non più di cinque anni nell azienda, in condizioni ordinarie, il riferimento della situazione produttiva aziendale viene fatto alla data di presentazione della domanda e non alla data del 10 novembre dell annata agraria conclusa. Gli stessi, in situazione di non ordinarietà, possono dimostrare il raggiungimento della redditività minima mediante la compilazione del BPOL; in questo caso, però, le voci che concorrono alla composizione del reddito aziendale sono di natura previsionale. I consorzi, le società e le associazioni di imprese che effettuano il trattamento di digestione degli effluenti zootecnici e di biomasse vegetali, in assenza di poste economiche-finanziarie relative ad eventuali proventi derivanti dalla vendita di energia ed altri prodotti o servizi, nel calcolo della redditività che deve essere effettuato obbligatoriamente tramite BPOL, determinano il ricavo afferente all attività di trattamento sommando il valore di mercato delle biomasse vegetali e degli effluenti di allevamento immessi nell impianto nel corso di un esercizio annuale. calcolo della superficie aziendale da sottoporre a vincolo di non edificazione La formula da applicare per il calcolo della superficie aziendale da sottoporre a vincolo di non edificazione, per il per i soli interventi con finalità residenziali, è la seguente: Pagina 10 di 39

11 Superficie da vincolare = redditività minima (mc in progetto + mc esistenti) superficie Reddito netto x x aziendale dell azienda In particolare va verificato che le particelle da vincolare comprendano obbligatoriamente il mappale su cui insisterà il nuovo fabbricato e i mappali più vicini. Ulteriori specifiche relative alla superficie da vincolare sono dettate al punto 7 dell allegato A della DGR 3178/2004 e smi. 8 FASI PROCEDURALI 8.1 PRESENTAZIONE DEL PIA AZIENDALE Le istanze di approvazione del piano aziendale pervengono all AVEPA esclusivamente con Posta elettronica certificata (PEC) tramite gli Sportelli unici per le attività produttive (SUAP) comunali ovvero tramite scrivania virtuale, non appena attivato il relativo sistema. Verranno attivate sette scrivanie virtuali, una per provincia e quindi ogni SUA avrà accesso alla corrispondente scrivania provinciale. Con questo sistema sarà possibile accedere in tempo reale alla consultazione del piano aziendale e relativa documentazione necessaria ai fini istruttori. Nel momento in cui l istanza collegata alla richiesta di approvazione del piano aziendale verrà protocollata allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP), ci sarà un invio telematico di notifica al relativo SUA, notifica che verrà protocollata tramite Docway. Questo permetterà di ottemperare a quanto disposto dalle recenti normative che regolano i rapporti tra imprese e amministrazioni pubbliche, quali il DPCM 22 luglio 2011 e il DPR 160/2010, che prevedono, che a decorrere dal 1 luglio 2013, l interlocazione tra imprese e amministrazioni pubbliche avvenga esclusivamente per via telematica e che individuano negli Sportelli unici per le attività produttive (SUAP), istituiti presso i Comuni, gli unici soggetti di riferimento per le imprese. Il decreto della Regione - Sezione agroambiente n. 25 del 18 marzo 2014 fornisce ulteriori indicazioni operative per la presentazione del Piano aziendale prevedendo inoltre un periodo transitorio, fino al 31 marzo 2014, durante il quale è stata consentita la presentazione dei Piani aziendali in forma digitale o cartacea, anche utilizzando la vecchia modulistica in sostituzione di quella approvata con la DGR 2879/2013, direttamente agli Sportelli unici agricoli dell AVEPA. A partire dal 1 aprile 2014 i piani aziendali devono essere presentati solamente per il tramite dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) comunale, congiuntamente alla presentazione di una domanda di permesso di costruire, di una Dichiarazione di inizio attività (DIA), di una Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), avente ad oggetto interventi destinati sia a strutture agricolo produttive che a residenza. Lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) comunale provvede ad inoltrare il Piano aziendale allo Sportello unico agricolo dell AVEPA per il seguito di competenza. Qualora il richiedente sia già in possesso di attestato di approvazione del Piano aziendale, deve allegare l attestazione e gli elaborati progettuali timbrati e firmati alla domanda presentata allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP). Sempre a partire dal 1 aprile 2014, i piani aziendali finalizzati al rilascio dell autorizzazione alla costruzione e all esercizio di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse e da biogas, sono inoltrati allo Sportello unico agricolo dell AVEPA solamente dall Amministrazione competente al rilascio dell autorizzazione stessa, Comune o Sezione agroambiente, a seconda che l impianto sia soggetto a Procedura abilitativa semplificata (PAS) o ad Autorizzazione unica. Gli interventi in variante al permesso di costruire rilasciato realizzati in territorio rurale ai sensi dell art. 44 della l.r. 11/2004, possono essere eseguiti mediante presentazione di una Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) ai sensi dell art. 23 bis del DPR 380/2001. Qualora la fattispecie degli interventi eseguiti in variante richieda l espressione del parere da parte del competente Sportello unico agricolo dell AVEPA, si devono applicare le disposizioni del comma 2 dell art. 23 bis del DPR 380/2001, che prevedono la presentazione contestuale della segnalazione certificata di inizio attività e della domanda di approvazione del Piano aziendale in variante; in tal caso, l'interessato può dare inizio ai lavori solo dopo la comunicazione da parte dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) dell'avvenuta acquisizione del medesimo parere dello Sportello unico agricolo dell AVEPA o dell'esito positivo della conferenza di servizi. Pagina 11 di 39

12 8.1.1 Modalità per la presentazione tramite SUAP Il richiedente/professionista che intende presentare una domanda di permesso di costruire o una DIA o una SCIA per le quali sia prevista l approvazione di un piano aziendale secondo quanto previsto dalla l.r. 11/2004 e smi deve accedere al portale dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) del comune competente per territorio. Per i comuni del Veneto che aderiscono ad Infocamere, l accesso alla pagina iniziale del portale dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) può essere effettuato mediante il link: Per l accesso diretto allo sportello territoriale di interesse, il link è: Dal portale è possibile consultare l'elenco dei procedimenti di competenza dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) e compilare, firmare e inviare una pratica per l avvio o l esercizio di un attività nel territorio del Comune. Per i comuni che esercitano le funzioni inerenti lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) in forma singola, il richiedente/professionista deve rivolgersi direttamente al comune competente per territorio Modalità per la presentazione piani aziendali - impianti per la produzione di energia Per la presentazione dei piani aziendali finalizzati al rilascio dell autorizzazione alla costruzione e all esercizio di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse e da biogas, si rimanda a quanto già indicato al paragrafo 8.1 terzo capoverso. 8.2 PROTOCOLLAZIONE Il piano aziendale costituisce un allegato alla domanda di permesso di costruire, alla DIA, alla SCIA e, nel caso di impianti per la produzione di energia, alla PAS e alla richiesta di autorizzazione unica. Pertanto la protocollazione è unica e avviene, da parte dell ente competente a seconda della tipologia, a cura dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) o del Comune o della Sezione regionale agroambiente, che provvede al trasferimento della documentazione in via telematica ai vari Enti/Amministrazioni coinvolti nell espressione di pareri, fra cui l AVEPA. L AVEPA al ricevimento del piano aziendale provvede alla relativa registrazione. Con scrivania virtuale attiva verrà protocollata la notifica relativa all invio telematico del piano aziendale. 8.3 TERMINI DEL PROCEDIMENTO I termini di conclusione del procedimento amministrativo, al cui interno si inserisce l approvazione del piano aziendale da parte dell AVEPA, seguono quanto indicato dall art. 7 del DPR 160/2010 che stabilisce che lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP): può, entro trenta giorni dal ricevimento dell istanza, richiedere documentazione integrativa sulla base delle segnalazioni pervenute dai vari enti. A tale scopo l AVEPA provvede a segnalare allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) l eventuale carenza di documentazione necessaria ai fini istruttori e a registrare nell apposita sezione della check-list le risultanze di tale controllo. Decorso tale termine dalla richiesta da parte dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) l istanza si intende correttamente presentata; decorsi i termini di cui al punto precedente, qualora siano pervenuti tutti gli elementi necessari per la valutazione, adotta il provvedimento conclusivo entro i trenta giorni successivi. A tal fine l AVEPA provvede ad inoltrare allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) le risultanze finali dell istruttoria tecnico-amministrativa, redatte secondo i modelli allegati, al fine di permettere la conclusione del procedimento edificatorio nei termini suindicati; può indire una conferenza di servizi ai sensi e per gli effetti previsti dagli articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, qualora sia necessario acquisire intese, nulla osta, concerti o assensi di diverse amministrazioni pubbliche. Pagina 12 di 39

13 La conferenza dei servizi è sempre indetta nel caso in cui i procedimenti necessari per acquisire le suddette intese, nulla osta, concerti o assensi abbiano una durata superiore ai novanta giorni ovvero nei casi previsti dalle discipline regionali. La conferenza di servizi può essere indetta anche su istanza del soggetto interessato o dell'agenzia per le imprese, qualora istituita. Qualora venga indetta la Conferenza dei servizi, il dirigente dello Sportello unico agricolo dell AVEPA competente per territorio, parteciperà alla stessa, potendo eventualmente avvalersi della delega di firma nei confronti di un proprio collaboratore. Nel caso in cui il parere sia positivo e definitivo può essere valutato l inoltro del parere in luogo della partecipazione alla Conferenza dei servizi. Per le istanze presentate dal richiedente direttamente agli Sportelli unici agricoli, fino al 31 marzo 2014, l iter istruttorio si conclude, entro il termine di 90 giorni dalla data di presentazione. Per le istanze finalizzate al rilascio dell autorizzazione alla costruzione e all esercizio di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse e da biogas, presentate tramite comune o Sezione regionale agroambiente i termini del procedimenti sono 90 giorni dalla presentazione dell istanza, fatta salva l eventuale interruzione dei termini per la richiesta di integrazione documentale. 8.4 ISTRUTTORIA ED APPROVAZIONE DEL PIA AZIENDALE L approvazione del piano aziendale da parte dello Sportello unico agricolo dell AVEPA presuppone la sussistenza di tutti i requisiti prescritti dall art. 44 e l accertamento della congruità dell intervento rispetto alla realtà aziendale nonché della finalità agricolo-produttiva. L AVEPA, secondo quanto previsto dall art. 71 del DPR 445/2000, effettua, tramite gli Sportelli unici agricoli, idonei controlli a campione (anche attraverso strumenti informatici o telematici) sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive contenute in almeno il 5 % delle pratiche ricevute, ed in tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi. Al fine di evitare successive pronunce produttive di effetti giuridici negativi nella sfera del destinatario, i controlli devono essere effettuati prima del rilascio del provvedimento definitivo. Il campione viene selezionato da ogni sportello sulla base di un estrazione casuale. Le risultanze dei controlli vengono comunicate all ufficio coordinamento attività regionali delegate. Per le istanze presentate tramite lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) i tempi e le modalità per la conclusione dell istruttoria e il rilascio del relativo parere sul Piano aziendale da parte dello Sportello unico agricolo dell AVEPA sono quelli disposti dal DPR n. 160/2010, capo IV - Procedimento ordinario, art. 7 - Procedimento unico. A conclusione dell iter istruttorio, lo Sportello unico agricolo dell AVEPA rilascia, nei tempi di cui al punto precedente, l attestazione di approvazione del piano aziendale, che verrà trasmessa via PEC o scrivania virtuale direttamente allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP)competente. L ufficio attività regionali delegate della sede provvede ad attivare un sistema di monitoraggio mensile sulle istanze prevenute agli Sportelli unici agricoli Raggiungimento requisiti minimi La sussistenza dei requisiti minimi viene dichiarata dal produttore ai sensi del DPR 445/2000; pertanto può essere oggetto di controllo da parte dell AVEPA. I requisiti minimi presuppongono: - l iscrizione all anagrafe regionale confermata dalla costituzione/aggiornamento del fascicolo aziendale di cui al DPR 503/1999; - l iscrizione ai ruoli previdenziali agricoli presso l INPS che può riguardare oltre alla figura dell imprenditore titolare dell azienda, anche il coadiuvante familiare e/o il dipendente a tempo indeterminato; - il possesso di un determinato reddito: la verifica del raggiungimento dei requisiti minimi viene effettuata dal funzionario dello Sportello unico agricolo mediante applicazione dei parametri convenzionali agli specifici ordinamenti produttivi delle aziende agricole, previsti per il riconoscimento della qualifica IAP con DGR 2113/2001 e smi, secondo quanto definito dalla Giunta regionale con DGR n del 30 dicembre Pagina 13 di 39

14 I dati relativi alla situazione produttiva aziendale derivano da quanto presente in fascicolo aziendale integrati, qualora necessario, dai dati compilativi così come esplicitati al paragrafo La redditività aziendale deve essere uguale o superiore alla redditività minima di riferimento ( reddito soglia ). Con DGR n del 30 dicembre 2013 la Giunta regionale ha aggiornato e modificato i valori di riferimento, a seconda della tipologia di intervento e in relazione alla zona altimetrica come da tabella di seguito riportata: Tipologia di intervento Abitazione Strutture agricolo produttive Redditività minima (reddito soglia) valori validi per il triennio Pianura Collina Montagna 70% reddito di riferimento: euro ,00 50% reddito di riferimento: euro ,00 70% reddito di riferimento: euro ,00 40% reddito di riferimento: euro 9.200,00 70% reddito di riferimento: euro ,00 30% reddito di riferimento: euro 6.900,00 Ai fini della verifica, in fase istruttoria, della corretta classificazione dei comuni si fornisce di seguito il link per accedere all elenco dei comuni del Veneto con rispettiva zona altimetrica: Per quanto riguarda i comuni montani, le informazioni reperite attraverso il collegamento sopra indicato devono essere integrate con quanto previsto dalla DGR 72/ Deroghe Il reddito soglia può non essere raggiunto, senza inficiare il rilascio di un parere positivo, nei casi in deroga, previsti dalla norma che di seguito si riportano: o interventi non connessi all aumento della produzione ma resi obbligatori per il rispetto delle norme in materia di ambiente, igiene, benessere degli animali 23 ; o interventi realizzati da Regole di cui alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 26 Riordino delle Regole, da fondazioni ed istituti nonché dagli enti pubblici territoriali e da società o enti dagli stessi costituiti o prevalentemente partecipati 24 ; o impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili e assimilate in deroga al comma 2 articolo 44 della l.r. 11/2004 realizzati da società e cooperative agricole, di trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti derivanti dalle aziende dei soci 25 ; o interventi realizzati dagli Enti pubblici gestori di aziende agroforestali, iscritti al Registro imprese - REA 26. In particolare non è necessaria alcuna informazione riguardante il reddito nel caso in cui gli interventi vengano realizzati nelle zone agricole ubicate nelle zone montane di cui alla l.r. 39/1999 e smi, per aziende in cui vi sia:.l occupazione di almeno un unità lavorativa a tempo pieno nei ruoli previdenziali agricoli presso l INPS da almeno 3 anni comporta la conseguente sussistenza del requisito di redditività minima Congruità interventi con finalità agricolo-produttive Per gli investimenti con finalità agricolo - produttive viene verificata la congruità tecnica dell intervento edilizio in progetto, in relazione alle attività aziendali; in particolare lo Sportello unico agricolo deve valutare la congruità del loro dimensionamento rispetto alle attività aziendali, sulla scorta della documentazione progettuale, come definito nel provvedimento di cui al punto 3, lett. d), comma 1, art. 50 della l.r. 11/2004. In particolare, in fase di istruttoria si deve verificare: a) per gli allevamenti: la sussistenza del nesso funzionale e la determinazione della classe dimensionale 23 Comma 2 bis articolo 44 l.r. 11/ Comma 2 ter bis articolo 44 l.r. 11/ Comma 7 bis articolo 44 l.r. 11/ DGR n del 30 dicembre 2013 Pagina 14 di 39

15 - la sussistenza del nesso funzionale viene verificato mediante l utilizzo di apposita tabella, di cui al punto 3, lett. d), comma 1, art. 50 l.r. 11/2004. Si deve stabilire se i parametri per il riconoscimento del nesso funzionale tra allevamento ed azienda agricola sono rispettati; in caso diverso l allevamento risulta di tipo zootecnico intensivo e deve essere trattato come previsto al punto 5 della norma di cui sopra; - la determinazione della classe dimensionale, necessaria ai fini del calcolo delle distanze che gli allevamenti devono avere dai limiti delle zone non agricole, dai confini di proprietà e dalle abitazioni non aziendali, viene effettuata secondo quanto previsto dall allegato A della DGR 856/2012. b) per i manufatti ed impianti per la sosta, la prima lavorazione, la trasformazione, la conservazione e la valorizzazione dei prodotti: il rapporto di connessione - in questo caso si tratta di stabilire se i fabbricati in progetto sono destinati ad attività connesse come definite dall articolo 2135 del c.c. e si ritiene soddisfatto qualora le attività medesime abbiano ad oggetto prodotti ottenuti per una percentuale superiore al 50% dalla coltivazione dei fondi/allevamenti gestiti dal richiedente mediante l utilizzo di attrezzature e risorse proprie; c) per le strutture per la coltivazione, protezione o forzatura delle colture: il limite del rapporto di copertura rispetto alla superficie complessiva del fondo di proprietà. La verifica va fatta sulla base delle indicazioni contenute nella DGR 172/2010 e relativi allegati. d) per tutte le altre tipologie di intervento con finalità agricolo-produttiva: la necessità ai fini dell esercizio delle attività agricole ovvero che il manufatto richiesto sia coerente con l indirizzo produttivo dell azienda; e) per gli impianti di biogas: - il rapporto di connessione: in questo caso si tratta di stabilire se i fabbricati in progetto sono destinati ad attività connesse come definite dall articolo 2135 del c.c.; - la classe dimensionale: va determinata sulla base dell allegato A della DGR 856/2012; - l installazione in area idonea: va controllato che l area su cui verrà installato l impianto di biogas soddisfi quanto stabilito con DCR n. 38/2013. Più specificatamente si tratta di appurare che l area/sito destinato all impianto rispetti quanto previsto ai punti I e J dell allegato A alla DGR 88/2012 riguardanti le aree e i siti non idonei alla costruzione e all esercizio di impianti di biogas Edificazione delle case di abitazione In base a quanto previsto dal comma 4 lettera b) dell articolo 44 della l.r. 11/2004 e dall allegato A alla DGR n del 28 luglio 2009, in zona agricola, è consentita la realizzazione di interventi edilizi per nuove case di abitazione, qualora non esistenti nell azienda agricola, fino ad un limite di 600 mc per ogni azienda agricola, ampliabili di 100 mc per ogni familiare e/o addetto regolarmente occupato come unità lavoro, documentabile con l iscrizione agli specifici ruoli previdenziali presso l INPS, e comunque non oltre i 1200 mc. Il limite di 100 mc diventa di 200 mc qualora si tratti di ampliamento di case di abitazione esistenti prima dell entrata in vigore della l.r. 11/2004. Nello specifico, l allegato A alla DGR n del 28 luglio 2009 riporta il seguente schema esemplificativo delle possibilità edificatorie di una nuova abitazione nel caso di imprenditore agricolo singolo o associato con preesistenza di una abitazione. PRESUPPOSTI DI LEGGE Sussistenza requisiti art. 44, comma 2 Imprenditore agricolo titolare di azienda agricola con: - iscrizione al SISP - redditività minima - lavoratore iscritto INPS Art. 45, comma 1: disponibilità di superficie aziendale da FORMA DI CONDUZIONE AGRICOLO SINGOLO IMPRENDITORE (ditta individuale) IMPRENDITORE AGRICOLO ASSOCIATO DOTAZIONE DEL PATRIMONIO AZIENDALE Abitazione preesistente necessaria e funzionale allo svolgimento attività agricola Abitazione preesistente è DISPONIBILITÀ Abitazione preesistente in proprietà o altro diritto reale dell Imprenditore Agricolo Abitazione preesistente da comodato o affitto COLLOCAZIONE TERRITORIALE Nel fondo/i aziendale In area contigua ai fondi aziendali (zona agricola o altra zona compatibile con l uso residenziale) In area non contigua (ma, ad esempio, agevolazioni PPC) Non significativo POSSIBILITÀ DI COSTRUIRE NUOVA CASA DI ABITAZIONE SI Pagina 15 di 39

16 sottoporre a vincolo di non edificazione secondo le modalità d cui al punto 7, lett. d) Atti di indirizzo Art. 44, comma 3, lett. c): nell azienda agricola non sussistono edifici recuperabili ai fini residenziali (società agricola) IMPRENDITORE AGRICOLO SINGOLO (ditta individuale) IMPRENDITORE AGRICOLO ASSOCIATO(società agricola) necessaria e funzionale allo svolgimento attività agricola e conferita nel patrimonio societario Abitazione preesistente necessaria e funzionale allo svolgimento attività agricola e non conferita nel patrimonio societario Abitazione preesistente recuperabile ai fini residenziali Abitazione preesistente in proprietà di tutti i soci imprenditori agricoli, che conferiscono la propria attività lavorativa a favore della società, dei familiari, o degli addetti Abitazione preesistente N in proprietà di tutti i soci imprenditori agricoli, che conferiscono la propria attività lavorativa a favore della società, dei familiari, o degli addetti Abitazione preesistente in proprietà o altro diritto reale dell Imprenditore Agricolo Abitazione preesistente da comodato o affitto Nel fondo/i aziendale In area contigua ai fondi aziendali (zona agricola o altra zona compatibile con l uso residenziale) In area non contigua (ma, ad esempio, agevolazioni PPC) Non significativo Nel fondo/i aziendale In area contigua ai fondi aziendali (zona agricola o altra zona compatibile con l uso residenziale) Non significativo SÌ SÌ 8.5 CONCLUSIONE DELL ISTRUTTORIA A conclusione dell istruttoria tecnico-amministrativa il funzionario dello Sportello unico agricolo provvede alla registrazione degli esiti nell apposita check-list (allegato A1) e alla conseguente stesura del verbale istruttorio (allegato A2) cui segue il rilascio, da parte dello Sportello unico agricolo, dell attestazione di approvazione/approvazione parziale/diniego del piano aziendale (allegati A3 e A4). Tali attestazioni, redatte sui modelli allegati, vengono inoltrate allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP), al comune o alla sezione regionale Agroambiente al fine dei relativi adempimenti di competenza. L inoltro avverrà, a seconda dei casi, tramite PEC o scrivania virtuale Cenni sul repertorio Ai fini di una più razionale gestione informatica dei documenti relativi ai pareri rilasciati dagli Sportelli unici agricoli per l approvazione dei piani aziendali, con decreto del Direttore n. 59 del Istituzione del repertorio denominato 'Piani aziendali legge 11/2004' per la registrazione particolare dei pareri per l'approvazione dei piani aziendali previsti dalla legge regionale 11/2004 in materia di edificabilità in zona agricola - è stato istituito un apposito repertorio denominato «Piani aziendali legge 11/2004». Il predetto repertorio è gestito mediante l applicativo Docway nell ambito del sistema di gestione informatica dei documenti dell Agenzia. I documenti prodotti ai fini del rilascio del parere di approvazione dei piani aziendali sono comunque soggetti anche alla registrazione di protocollo, pertanto sugli stessi saranno riportate le segnature archivistiche riferite, rispettivamente, al registro di protocollo ed al repertorio «Piani aziendali legge 11/2004». Dal momento che tutte le richieste di approvazione dei piani aziendali e relativi rilasci di pareri sono gestiti tramite SUAP/comune/Sezione regionale Agroambiente, si rende necessario, in fase di repertoriazione, indicare in oggetto i dati identificativi del richiedente (ragione sociale/denominazione e CUAA). 9 DEROGHE ALLA PRESENTAZIONE DEL PIA AZIENDALE Fermo restando le deroghe già previste dall articolo 44 della legge regionale n. 11/2004 e smi si precisa, come previsto all allegato A della DGR n del 30 dicembre 2013, che: - nel caso di varianti non sostanziali ovvero di modifiche di modesta entità che non alterino la natura e le finalità di interventi edilizi già approvati dal competente Sportello unico agricolo (tipologia, funzionalità, Pagina 16 di 39

17 dimensionamento e idoneità tecnica) non è necessario che il richiedente presenti un nuovo piano aziendale; - viceversa, qualora si intendano apportare varianti sostanziali al progetto originario ovvero modifiche che incidono sulla tipologia, finalità, funzionalità, dimensionamento e idoneità tecnica è necessario che venga presentata una variante all originario piano aziendale. Rientrano in quest ultima fattispecie modifiche progettuali che comportino la non completa realizzazione degli interventi previsti dal piano aziendale, secondo il programma temporale degli interventi riportato nel piano stesso; in tal caso, infatti, lo Sportello unico agricolo dovrà effettuare una nuova istruttoria per valutare la necessità, la congruità e funzionalità, nonché l idoneità tecnica degli interventi residui rispetto a quelli originariamente assentiti. Viene inoltre stabilito che: il piano aziendale può essere modificato per adeguarlo a programmi comunitari, statali o regionali, o qualora intervengano cause di forza maggiore e circostanze eccezionali come esplicitate nel medesimo allegato; non è necessario acquisire una nuova approvazione di piano aziendale per realizzare strutture di completamento collegate in modo diretto alla funzionalità delle strutture aziendali esistenti, rimanendo in capo direttamente alle Amministrazioni comunali l approvazione di detti investimenti dettagliati nello stesso allegato; in presenza di permesso di costruire in sanatoria per i casi di interventi edilizi che producono modifiche di modesta entità rispetto al progetto autorizzato, non è richiesta l approvazione del piano aziendale, rimanendo in capo alle Amministrazioni comunali la pronuncia in merito alla conformità degli interventi alla disciplina urbanistica ed edilizia. È previsto che anche il professionista incaricato possa attestare la modesta entità degli interventi in progetto. A tal fine la Regione - Sezione agroambiente - provvederà a fornire apposita modulistica che verrà inserita nel portale dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) di Infocamere. 10 CONTROLLI L istruttore, nel momento in cui procede all istruttoria, effettua i controlli previsti nella sezione 1 della checklist e provvede a registrarne gli esiti nella medesima. Qualora ritenuto opportuno può essere effettuato un sopralluogo al fine di acquisire ulteriori informazioni necessarie ai fini istruttori. I relativi esiti devono essere evidenziati nell apposito verbale di sopralluogo (allegato A5) CONTROLLI AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 Tutte le dichiarazioni rese in domanda, ai sensi del d.p.r. 445/2000 possono essere oggetto di controllo da parte dei funzionari dell AVEPA. I controlli riguardano: la regolare iscrizione nei ruoli previdenziali agricoli presso l INPS di almeno una UL; la veridicità della dichiarazione della presenza di familiari e/o addetti regolarmente iscritti all INPS; la veridicità delle dichiarazioni inerenti le attività agricole non rilevabili a fascicolo; l insediamento del giovane da non più di 5 anni. Come previsto all allegato A della DGR n del 30 dicembre 2013 l AVEPA effettua idonei controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive presentate ed in tutti i casi in cui sorgano fondati dubbi. Il campionamento viene fatto sulla base di un fattore casuale di rappresentatività e l estrazione del campione avviene da parte dei singoli Sportelli unici agricoli competenti per territorio, secondo modalità che vengono comunicate dal Settore controlli e attività delegate. Il campione è pari ad almeno il 5% delle istanze presentate; tale percentuale può essere aumentata sulla base degli esiti dei controlli precedenti. I controlli vengono effettuati prima del rilascio del provvedimento definitivo, al fine di evitare successive pronunce produttive di effetti giuridici negativi nella sfera del destinatario. I controlli effettuati vanno registrati nell apposita sezione 1 della check-list istruttoria (allegato A1). Pagina 17 di 39

18 L esito negativo del controllo determina la non approvazione del piano aziendale PARTICOLARI GESTIONI - BIOGAS Gli impianti di biogas, oltre ad essere sottoposti ai controlli campionari di cui al paragrafo precedente, sono soggetti ad ulteriori controlli derivanti da quanto disposto con DGR n del 30 dicembre Premesso che la produzione di energia da attività agricola, per essere considerata connessa deve rispettare quanto previsto dal terzo comma dell articolo 2135 del codice civile, la DGR n del 30 dicembre 2013 stabilisce le modalità di verifica del permanere del rapporto di connessione dell impianto di biogas. In particolare prevede che: - entro il 28 febbraio di ogni anno l azienda deve presentare una dichiarazione ai sensi del d.p.r. 445/2000, attestante il mantenimento del rapporto di connessione dell impianto all attività agricola (allegato A6); - a seguito della dichiarazione di cui sopra, viene meno l obbligo di presentare tutta la documentazione prevista nell allegato B alla DGR n del 19 maggio 2009 e normalmente dettagliata nella singola DGR di autorizzazione alla costruzione e all esercizio dell impianto di biogas; - l AVEPA procede annualmente all estrazione di un campione pari al 20% delle dichiarazioni sostitutive presentate nell anno, attivando i relativi controlli; - le aziende che non presentano la dichiarazione sostitutiva di sussistenza della connessione sono obbligatoriamente sottoposte al controllo del mantenimento del rapporto di connessione. Pertanto l AVEPA procede ogni anno con l estrazione del campione da sottoporre a controllo sulla base di un fattore casuale di rappresentatività e di un analisi del rischio. Il campione deve rispettare la percentuale minima prevista dalla DGR; tale percentuale può essere aumentata sulla base degli esiti dei controlli precedenti. Le modalità di controllo vengono definite ed aggiornate dal Settore controlli e attività delegate. I controlli vengono eseguiti dagli Sportelli unici agricoli competenti per territorio e registrati nell apposita checklist - verbale istruttorio (allegato A7). Gli esiti dei controlli vanno comunicati alla Sezione agroambiente per il seguito di competenza. Pagina 18 di 39

19 11 APPENDICE I - allegati Pagina 19 di 39

20 SPORTELLO UNICO AGRICOLO DI 11.1 Allegato A1 - Checklist istruttoria CHECKLIST ISTRUTTORIA PER L APPROVAZIONE DEL PIA AZIENDALE L.r. 23 aprile 2004, n DGRV 8 ottobre 2004, n e smi Ditta: CUAA: Domicilio o sede legale: Rappresentante legale (per persone giuridiche): SUAP: N. pratica SUAP: Numero protocollo SUAP: Data protocollo SUAP: Numero protocollo SUA: Data protocollo SUA: Tipologia di intervento 1 : Codice intervento 1 : 1 TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE COD. CASE DI ABITAZIONE NUOVA COSTRUZIONE A AMPLIAMENTO B SERRE / FUNGAIE C MAGAZZINI D STRUTTURE AGRICOLO - PRODUTTIVE IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE / COMMERCIALIZZAZIONE E STALLE / PRODUZIONI ITTICHE F MALGHE / RIFUGI / BIVACCHI G AGRITURISMO H Pagina 20 di 39

Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11: Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio

Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11: Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11: Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio RELATORE Maria Culella 15 aprile 2014 CONTENUTI REQUISITI MINIMI SEMPLIFICAZIONI REDDITIVITÀ MINIMA

Dettagli

IL DIRETTORE DELLA SEZIONE AGROAMBIENTE

IL DIRETTORE DELLA SEZIONE AGROAMBIENTE DECRETO N. 25 DEL 18 MARZO 2012 OGGETTO: Deliberazione della Giunta regionale n. 2879 del 30 dicembre 2013 Semplificazione dei procedimenti nel Settore primario. Atti di indirizzo ai sensi dell art. 50,

Dettagli

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE 5512 25/06/2014 Identificativo Atto n. 497 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE APPROVAZIONE DEL MODELLO UNICO PER LA PRESENTAZIONE DI ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE,

Dettagli

Comune. di Borgo a Mozzano GUIDA ALLA PRESENTAZIONE ON LINE DI PRATICHE SUAP [2013]

Comune. di Borgo a Mozzano GUIDA ALLA PRESENTAZIONE ON LINE DI PRATICHE SUAP [2013] Comune di Borgo a Mozzano GUIDA ALLA PRESENTAZIONE ON LINE DI PRATICHE SUAP [2013] - 1 - PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE È PREVISTO L OBBLIGO DI PRESENTAZIONE DI TUTTE LE PRATICHE E LORO INTEGRAZIONE ESCLUSIVAMENTE

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 32 31 marzo 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo Aziendale

Dettagli

LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4

LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 6232 LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell impatto ambientale),

Dettagli

REGOLAMENTO SPESE DI ISTRUTTORIA AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE (D.P.R. 59/2013) Art 1 Principi generali

REGOLAMENTO SPESE DI ISTRUTTORIA AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE (D.P.R. 59/2013) Art 1 Principi generali REGOLAMENTO SPESE DI ISTRUTTORIA AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE (D.P.R. 59/2013) Art 1 Principi generali In attuazione del disposto dell articolo 52 del D.Lgs. 446 del 15.12.1997 e successive modifiche

Dettagli

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio Impiego del PRA e della Modulistica-tipo per l'attestazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 11.5 delle Norme del PTCP per gli interventi in definiti significativi dagli strumenti urbanistici

Dettagli

DATI IDENTIFICATIVI DEL SUAP. Tipologia Il Comune esercita le funzioni inerenti il SUAP in associazione con altri Comuni e non e' capofila

DATI IDENTIFICATIVI DEL SUAP. Tipologia Il Comune esercita le funzioni inerenti il SUAP in associazione con altri Comuni e non e' capofila Il sottoscritto Davide Colloca, codice fiscale CLLDVD71C23I968S, in qualità di Responsabile SUAP del Comune di ZERBOLO' (PV) dichiara che il Comune ha instituito lo Sportello Unico per le Attività Produttive

Dettagli

Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE

Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE SCHEMA DELIBERA DI ADOZIONE (PER PUBBLICAZIONE AI SENSI DELL ART. 39 DEL DLGS 33/2013) 1 REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) COMUNE DI SANT ANGELO A SCALA Provincia di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014 (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) Cod. SAS-PTI01 Data: 30/04/2012 Adottato con

Dettagli

ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA

ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Allegato 1 al decreto n. ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Modalità e condizioni per la presentazione della domanda di contributo per le assicurazioni nel settore OCM Vitivinicolo Campagna 2010 1 Sommario

Dettagli

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori

Dettagli

GUIDA ALLA PRESENTAZIONE DI PRATICHE EDILIZIE RESIDENZIALI PER VIA TELEMATICA

GUIDA ALLA PRESENTAZIONE DI PRATICHE EDILIZIE RESIDENZIALI PER VIA TELEMATICA GUIDA ALLA PRESENTAZIONE DI PRATICHE EDILIZIE RESIDENZIALI PER VIA TELEMATICA INTRODUZIONE Sempre di più l evoluzione normativa è rivolta a favorire l'uso dell'informatica come strumento privilegiato nei

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS

UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina lo svolgimento delle funzioni relative allo svolgimento

Dettagli

Decreto N 2100 del 15 Maggio 2012. Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale (PBURT/BD)

Decreto N 2100 del 15 Maggio 2012. Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale (PBURT/BD) REGIONE TOSCANA-GIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE PROGRAMMAZIONE AGRICOLA - FORESTALE. Il

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce

Dettagli

CONVENZIONE. Progetto per la semplificazione amministrativa. ComUnica la tua attività commerciale COMUNE DI

CONVENZIONE. Progetto per la semplificazione amministrativa. ComUnica la tua attività commerciale COMUNE DI Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Lecce COMUNE DI Progetto per la semplificazione amministrativa C O N V E N Z I O N E T R A - la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura

Dettagli

Settore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line

Settore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line Settore Affari Generali e Istituzionali Disciplinare per le Pubblicazioni on line ANNO 2014 INDICE Art. 1 Principi generali... 3 Art. 2 Modalità di accesso al servizio on line... 3 Art. 3 Atti destinati

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 37 del 17 03 2015 8883 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio 2015, n. 209 D.P.R. N.380/2001. Modulistica di riferimento per i procedimenti relativi

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

( B. U. REGIONE BASILICATA n. 2 del 19 gennaio 2010 )

( B. U. REGIONE BASILICATA n. 2 del 19 gennaio 2010 ) Legge regionale 19 gennaio 2010, n.1 Norme in materia di energia e Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale. D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 L.R. n. 9/2007 ( B. U. REGIONE BASILICATA n. 2 del

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali Decreto n. 1850 del 14/10/2015 Oggetto: Reg. (CE) 1698/2005

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento:

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento: DIREZIONE Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO Decreto N. 163 del 07-09-2015 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Piacenza

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Piacenza Allegato alla Determinazione del Commissario Straordinario n. 2/C del 02.07.2010 Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Piacenza Regolamento sui procedimenti amministrativi ai sensi degli

Dettagli

REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE ORGANIZZAZIONE

REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE ORGANIZZAZIONE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE ORGANIZZAZIONE AREA DI COORDINAMENTO ORGANIZZAZIONE. PERSONALE. SISTEMI INFORMATIVI SETTORE INFRASTRUTTURE E TECNOLOGIE PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 22 MARZO 2012 102/2012/R/EEL DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DELLO SCHEMA DI PIANO DECENNALE DI SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE, PREDISPOSTO DAL GESTORE DEL SISTEMA ENERGETICO

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

REGOLAMENTO ALBO ON LINE Allegato n. 4

REGOLAMENTO ALBO ON LINE Allegato n. 4 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO MASSA 6 Cod. fiscale 80002800458 P.zza Albania, 7 54100 Massa tel. 0585/833924 fax 0585/832559 e-mail: msic81200d@istruzione.it

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015

DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015 DELIBERAZIONE N X / 3299 Seduta del 16/03/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE COMUNE DI GALLICANO (Provincia di Lucca) REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE 1 INDICE 1. Oggetto.3 2. Accesso al servizio...3 3. Finalità della pubblicazione...3 4. Atti da pubblicare....3

Dettagli

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 45 del 05 aprile 2016 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica

Dettagli

Il Sottoscritto. Nome

Il Sottoscritto. Nome COMUNE DI GALLIATE Provincia di Novara Piazza Martiri della Libertà n. 28 - c.a.p. 28066 p. iva 00184500031 SETTORE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Sportello Unico Attività Produttive E-mail: sp.unico@comune.galliate.no.it

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali Decreto n. 1186 del 10/06/2015 Oggetto: Reg. CE n. 1308/2013

Dettagli

NOTIFICAZIONE E PUBBLICITÀ LEGALE DEGLI ATTI NELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIGITALE

NOTIFICAZIONE E PUBBLICITÀ LEGALE DEGLI ATTI NELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIGITALE Università degli Studi di Macerata NOTIFICAZIONE E PUBBLICITÀ LEGALE DEGLI ATTI NELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIGITALE La società dell informazione e della conoscenza Tutte le organizzazioni, pubbliche

Dettagli

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza dell'8 novembre 2001;

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza dell'8 novembre 2001; Decreto 28 febbraio 2002, n. 70 Servizi di telefonia per anziani Preambolo, Art.1, Art.2, Art.3, Art.4, Art.5, Art.6, Art.7, Art.8, Art.9, Art.10, Art.11, Preambolo IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE

Dettagli

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2014-2019 STRATEGIA 5.8 PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE AVVISO PUBBLICO MANIFESTAZIONE DI INTERESSE FINALIZZATA ALL'ACQUISIZIONE DI PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI

Dettagli

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 7213 LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO Art.

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 CODICE DELL AMMINISTRAZIONE DIGITALE (CAD) Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 Modifiche ed integrazioni introdotte dal decreto-legge 22 giugno 2012 n. 83 e 6 luglio 2012 n 95 (convertiti con modificazioni,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE LICEO SCIENTIFICO STATALE Galileo Galilei Via Anzio, 2 85100 Potenza Tel. 0971/441910 Fax 0971/443752 Sito web: www.lsgalileipz.gov.it - e-mail pzps040007@istruzione.it Casella PEC Liceo: pzps040007@pec.istruzione.it

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

I nuovi decreti applicativi

I nuovi decreti applicativi GIORNATA DI STUDIO: I NUOVI ADEMPIMENTI SULLA PREVENZIONE INCENDI Dalla semplificazione amministrativa alla gestione delle procedure I nuovi decreti applicativi Ing. Francesco Notaro, Nucleo Investigativo

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE VISTO il decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che all articolo 17, comma 1, stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese che intendono svolgere

Dettagli

REGIONE PUGLIA ASSESSORATO ALLA QUALITÀ DEL TERRITORIO Area Politiche per la Mobilità e la Qualità Urbana Servizio Assetto del Territorio

REGIONE PUGLIA ASSESSORATO ALLA QUALITÀ DEL TERRITORIO Area Politiche per la Mobilità e la Qualità Urbana Servizio Assetto del Territorio REGIONE PUGLIA ASSESSORATO ALLA QUALITÀ DEL TERRITORIO Area Politiche per la Mobilità e la Qualità Urbana Servizio Assetto del Territorio tavola rotonda su L INNOVAZIONE POSSIBILE: DEMATERIALIZZAZIONE

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti

Dettagli

COMUNE DI MODENA. DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE del Settore Pianificazione Territoriale e Edilizia Privata (16) Arch.

COMUNE DI MODENA. DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE del Settore Pianificazione Territoriale e Edilizia Privata (16) Arch. COMUNE DI MODENA DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE del Settore Pianificazione Territoriale e Edilizia Privata (16) Arch. Marco Stancari Prot. Gen: 2013 / 149006 - PT Numero d ordine: 1641 Registrata

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL VOTO MAGGIORATO

REGOLAMENTO PER IL VOTO MAGGIORATO Via Brera 21, 20121 Milano Capitale sociale i.v. Euro 306.612.100 Codice fiscale, Partita IVA ed iscrizione al Registro imprese di Milano n. 07918170015 Soggetta ad attività di direzione e coordinamento

Dettagli

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 39 del 16 aprile 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Comune di Casei Gerola. Regolamento Comunale Attività Edilizia. - Gennaio 2011 -

Comune di Casei Gerola. Regolamento Comunale Attività Edilizia. - Gennaio 2011 - Comune di Casei Gerola Regolamento Comunale Attività Edilizia - Gennaio 2011-1 INDICE articolo 1 articolo 2 articolo 3 articolo 4 articolo 5 articolo 6 articolo 7 articolo 8 articolo 9 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

REGIONE LIGURIA Assessorato alle Politiche attive del lavoro e dell occupazione, Politiche dell immigrazione e dell emigrazione, Trasporti

REGIONE LIGURIA Assessorato alle Politiche attive del lavoro e dell occupazione, Politiche dell immigrazione e dell emigrazione, Trasporti Allegato A) REGIONE LIGURIA Assessorato alle Politiche attive del lavoro e dell occupazione, Politiche dell immigrazione e dell emigrazione, Trasporti MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DEL REGISTRO DEI DATORI

Dettagli

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Documento n. 8 - Allegato al manuale di gestione PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI 1. Composizione del piano Il piano di conservazione oltre che dai seguenti articoli

Dettagli

Il protocollo informatico

Il protocollo informatico La dematerializzazione dei documenti amministrativi Il protocollo informatico Notaio Gea Arcella garcella@notariato.it Udine 22 novembre 2012 1 1.1 L'obbligo di registrazione dei documenti amministrativi

Dettagli

COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE Approvato con delibera di Giunta Municipale n. 9 del 10.01.2011 INDICE 1. Premessa 2. Accesso al servizio 3. Finalità della

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE (appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi) Approvato con delibera di G.C. n. 6 del 27.01.2011

Dettagli

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità) Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

PRESENTAZIONE PRATICHE TELEMATICHE SUAP

PRESENTAZIONE PRATICHE TELEMATICHE SUAP PRESENTAZIONE PRATICHE TELEMATICHE SUAP NOVITA NORMATIVA Dal 29 marzo 2011 sono cambiate radicalmente le procedure relative alle attività produttive in quanto, in base al nuovo D.P.R. n. 160/2010 ogni

Dettagli

CITTA' di TERMINI IMERESE

CITTA' di TERMINI IMERESE CITTA' di TERMINI IMERESE Secondo Settore: Territorio, Ambiente e Attività Produttive S.U.A.P. CARTA DELLA QUALITA DEI SERVIZI Sportello unificato per la ricettivita turistica: ESERCIZI DI AFFITTACAMERE

Dettagli

IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DELLA SALUTE Testo aggiornato al 20 settembre 2013 Decreto ministeriale 26 marzo 2013 Gazzetta Ufficiale 8 agosto 2013, n. 185 Contributo alle spese dovuto dai soggetti pubblici e privati e dalle società scientifiche

Dettagli

Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della

Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 e relative

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101 16959 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101 DGR 1079/2008. Linee Guida per i siti web delle Aziende ed Istituti Pubblici del SSR e per l utilizzo della posta elettronica certificata.

Dettagli

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E/O ESTIVA DEFINIZIONI

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E/O ESTIVA DEFINIZIONI ALLEGATO 1 IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E/O ESTIVA DEFINIZIONI Ai fini della presente determinazione si definisce impianto di climatizzazione un impianto tecnologico la cui produzione di calore

Dettagli

IL VICEDIRETTORE dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

IL VICEDIRETTORE dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ADM.MNUC Reg. Uff. n.104077 del 22/12/2014 IL VICEDIRETTORE dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli VISTO il Testo Unico di cui al Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, (T.U.L.P.S.), e successive modificazioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA

Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA Belluno 28 gennaio 2014 www.feinar.it PEC: Posta Elettronica Certificata Che cos'è e come funziona la PEC 3 PEC: Posta Elettronica

Dettagli

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Dettagli

DETERMINA DEL DIRETTORE GENERALE

DETERMINA DEL DIRETTORE GENERALE 1 DETERMINA DEL DIRETTORE GENERALE DELL AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLE MARCHE N. 122/DG DEL 25/11/2015 Oggetto: Nomina del Responsabile della conservazione dei documenti informatici

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

DETERMINAZIONE N. G10565 DEL 04 SETTEMBRE 2015

DETERMINAZIONE N. G10565 DEL 04 SETTEMBRE 2015 DETERMINAZIONE N. G10565 DEL 04 SETTEMBRE 2015 OGGETTO: Decreto Legislativo 27 maggio 1999 n. 165 - Decreto Ministeriale 27 marzo 2008 e D.G.R. 17 ottobre 2008 n. 725. Autorizzazione all attività di Centro

Dettagli

AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE DELLA PROVINCIA DI TREVISO **** REGOLAMENTO IN MATERIA DI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE DELLA PROVINCIA DI TREVISO **** REGOLAMENTO IN MATERIA DI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE DELLA PROVINCIA DI TREVISO **** REGOLAMENTO IN MATERIA DI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI Art. 1 Ambito di applicazione. Il presente Regolamento dà applicazione

Dettagli

Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Direzione Centrale Organizzazione

Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Direzione Centrale Organizzazione Roma, 18/04/2012 Circolare n. 56 Ai Dirigenti centrali e periferici

Dettagli

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n.41/2014 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI

Dettagli

4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3)

4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3) 4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3) 4.1 Autorizzazione per nido d infanzia, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi Tutti i servizi educativi gestiti

Dettagli

COMUNE DI MELITO DI NAPOLI Provincia di Napoli

COMUNE DI MELITO DI NAPOLI Provincia di Napoli COMUNE DI MELITO DI NAPOLI Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON- LINE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n.ro 154 del 28/10/2010

Dettagli

Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007

Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007 Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007 Comunicazioni obbligatorie telematiche dovute dai datori di lavoro pubblici e privati ai servizi competenti Pubbicato nella Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 Dicembre

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 1608 27/02/2014 Identificativo Atto n. 167 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO ASSEGNAZIONE DEI CONTINGENTI DI DOTI PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI DI QUALIFICA TRIENNALI DI ISTRUZIONE

Dettagli

Il Decreto del Fare : le novità per il settore privato

Il Decreto del Fare : le novità per il settore privato Direzione Legislazione Mercato Privato Il Decreto del Fare : le novità per il settore privato CAGLIARI, 27 settembre 2013 Semplificazioni in materia edilizia Art. 30 Semplificazioni per la ristrutturazione

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso

Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso IL PRESIDENTE Premesso che: - per progetti cofinanziati dal primo avviso di e-government, si intendono i progetti riportati negli allegati A e B del decreto

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli

FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N

FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N NOTA ESPLICATIVA AI FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N. 101, SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SISTRI

Dettagli

AL REGISTRO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETÀ FAMILIARE

AL REGISTRO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETÀ FAMILIARE DISCIPLINA RELATIVA All. D) DGR n..del.. AL REGISTRO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETÀ FAMILIARE 1. PREMESSA In attuazione di quanto previsto dall art. 36 della l.r. 14 febbraio 2008, n. 1 che

Dettagli

OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE

OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE VISTA la proposta di deliberazione in oggetto, munita dei prescritti

Dettagli

Il concetto di gestione dei rifiuti

Il concetto di gestione dei rifiuti Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

Oggetto: Riemissione pagamenti di aiuti e premi comunitari non andati a buon fine.

Oggetto: Riemissione pagamenti di aiuti e premi comunitari non andati a buon fine. ORGANISMO PAGATORE Ufficio Monocratico Via Palestro, 81 00185 Roma Tel. 06.49499.646 Fax 06.49499.757 Prot. N. UMU.2013.1147 (CITARE NELLA RISPOSTA) Roma li. 19 giugno 2013 A Tutti gli interessati Agli

Dettagli