Rivista mensile della XIII e della XVIII Comunità Montane dei Monti Lepini a cura della Compagnia dei Lepini S.c.p.A. n 8 luglio-agosto 2005.

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1 Rivista mensile della XIII e della XVIII Comunità Montane dei Monti Lepini a cura della Compagnia dei Lepini S.c.p.A. n 8 luglio-agosto 2005 Per i golosi di eventi apagina13 Sviluppo locale, la Compagnia fa il punto apagina16 Milani prende per mano gli escursionisti apagina22 Dici prosciutto, dici Bassiano apagina30 Studiando il territorio apagina32 Le nuove amministrazioni di Artena e Montelanico oltre 300 appuntamenti tutti da gustare

2 ENTI PARTECIPANTI Provincia di Roma Provincia di Latina di Artena di Priverno di Bassiano di Prossedi di Carpineto Romano di Roccagorga di Rocca Massima di Cori di Roccasecca dei Volsci di Gorga di Segni di Maenza di Sermoneta di Montelanico di Sezze di Norma di Sonnino Estate lepina, un occasione per fare sistema editoriale 2 3 il progetto S.T.I.Le. Compagniadei Lepini la società è strumento operativo dei soggetti privati per: REALIZZARE servizi di consulenza, assistenza, tutoraggio per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese nel settore turistico; PROMUOVERE e realizzare processi di sviluppo di sistemi di qualità per le imprese e per la produzione del territorio a valenza turistica; PROMUOVERE e realizzare processi di innovazione e di sviluppo tecnologico ai fini di una più efficace ed efficiente fruizione del territorio; ELABORARE e realizzare programmi formativi adatti alla qualificazione e riqualificazione degli operatori del settore turistico; PROGRAMMARE e realizzare interventi coordinati ed integrati tra Pubblico e Privato, finalizzati alla valorizzazione turistica del territorio, delle imprese e delle produzioni. la società è strumento operativo degli enti locali per: GESTIRE gli interventi del programma S.T.I.Le. (organizzazione e gestione wellcome points; organizzazione e gestione dei servizi accessori quali aree parking, aree verdi attrezzate, itinerari culturali, storici, ambientali); ORGANIZZARE eventi, manifestazioni,fiere, spettacoli, mostre di interesse sull intera area; ORGANIZZARE e gestire attività di promozione, a fini turistici, dell area sui mercati nazionali ed internazionali; ORGANIZZARE e gestire attività di comunicazione, pubbliche relazioni ed immagine per l area dei Monti Lepini; ELABORARE e realizzare modelli gestionali innovativi del patrimonio culturale, storico, artistico del territorio. XIII Comunità Montana XVIII Comunità Montana Roberto Campagna Direttore l estate sui Monti Lepini è stata sempre ricca. Ed alcune, come per esempio la sagra del prosciutto di Bassiano e il Pallio della Carriera di Dimanifestazioni Carpineto, a cui dedichiamo due distinti servizi, camminano ormai da sole, nel senso che non hanno più bisogno di essere pubblicizzate. La prima, senza nulla togliere alle altre sagre che si svolgono nei Lepini, ha anticipato i tempi: quando nessuno parlava di valorizzare i prodotti tipici per garantire lo sviluppo territoriale, nella patria di Aldo Manuzio si inventarono una quarantina d anni fa questo avvenimento e la lavorazione del prosciutto, poi, è diventata il cardine dell economia locale. Insomma, il prosciutto di Bassiano da salume tipicamente domestico si è trasformato nel principe dei salumi dei Monti Lepini e della provincia di Latina conquistando prestigio e mercato. Certo, non è stata la sagra ad avviare e a determinare questo processo, ma sicuramente ha contribuito molto. E l ultima domenica di luglio, come tradizione vuole, Bassiano continua ad essere preso d assalto dai turisti. Ed è quello che succede nell altro versante dei Monti Lepini, a Carpineto Romano, in occasione del Pallio della Carriera. Molto più giovane della sagra del prosciutto di Bassiano (il Pallio ha soltanto tredici anni), questa manifestazione ha bruciato le tappe diventando la più prestigiosa del Lazio e tra le più seguite a livello nazionale. Oggi i suoi dirigenti sono i leader regionali nel campo delle rievocazioni storiche e una loro proposta di legge dovrebbe mettere ordine nel settore e favorirne la crescita. La formula vincente è stata molto semplice: oltre agli aspetti folcloristici, è stata curata la cultura e la storia non solo dell avvenimento ma anche della città. Cultura e storia che comprendono pure le tradizioni gastronomiche. E così le osterie rionali, dove i piatti della cucina locale e le antiche ricette la fanno da padrone, sono diventate, insieme allo stesso Pallio, un occasione di sviluppo economico. Dunque, queste due manifestazione e tante altre, come la sagra delle sette minestre di Pisterzo, la Festa di Montefortino di Artena e il Festival della Collina di Cori, sono appuntamenti consolidati che caratterizzano l estate sui Monti Lepini. Averli raccolti e calenderizzati per il terzo anno consecutivo, insieme a tante altre manifestazioni minori, ma non per questo meno importanti, è anche un modo per fare sistema. Quel sistema di cui hanno bisogno i Lepini per vincere.

3 4 intervento Il gemellaggio come risorsa culturale e sociale Quando natura, saperi e sapori s intrecciano intervento 5 Franco Solli Presidente XIII Comunità Montana dei Monti Lepini e Ausoni Poco tempo fa una nostra delegazione si è recata a Edmonton in Canada per uno scambio culturale con la comunità italiana locale. Molti sono i connazionali che sono emigrati all estero per cercare lavoro e una vita migliore. Molti sono tornati, molti altri sono ancora li a ricordare il bel paese da dove sono partiti. Pur mancando dall Italia da tantissimi anni fa un certo effetto vedere come questi connazionali siano ancora legati alle tradizioni e al sentire proprio del nostro popolo. Questo ci deve far riflettere. Troppo spesso trascuriamo chi, pur abitando lontano, ha lasciato in Italia una parte del suo cuore. Queste persone vorrebbero comunicare con noi, vedere i luoghi della loro infanzia o della loro giovinezza. Per questo è importante che vengano pensati degli interventi mirati a rendere questi individui più partecipi del nostro vivere. La globalizzazione dei mezzi di comunicazione può darci un grande aiuto. Grazie alla televisione via satellite e ad internet si possono scambiare un mole considerevole di informazioni a grande velocità. Anche i metodi tradizionali però vanno più che bene. Mi riferisco ai gemellaggi. Ormai da moltissimo tempo tutti i comuni del comprensorio hanno contatti stabili con uno o più paesi esteri. Alcuni creano contatti con comunità con cui non hanno rapporti di sangue, ossia dove non ci sono comunità di italiani. Altri invece hanno creato dei veri e propri ponti tra le comunità di origine e quelle trapiantate all estero. Entrambe le tipologie di gemellaggio hanno un grande valore sia culturale che sociale. Culturale perché si allargano gli orizzonti e si entra in contatto con modi di pensare e tradizioni diverse. Sociale perché i cittadini delle due città interessate, potranno incontrarsi e vivere fianco fianco per qualche periodo dell anno. Soprattutto per i giovani questa è un esperienza altamente formativa. Per tutti questi motivi pensiamo che una politica seria per i gemellaggi vada perseguita con costanza e convinzione. Quirino Briganti Presidente XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini II Monti Lepini presentano l estate del 2005 con un calendario ricco di oltre 300 appuntamenti tra feste, sagre, rassegne di cultura musicale, teatrale e cinematografica, iniziative eno-gastronomiche e momenti di approfondimento di storia ed arte locale. Il nostro proposito è quella di fornire l immagine di un territorio nella sua unitarietà, valorizzando, non solo, quelle che sono le manifestazioni d eccellenza, presenti da decenni nelle attività culturali lepine, ma anche l insieme degli eventi in una visione integrata della programmazione. L idea forte di questo progetto resta il territorio che fa da sfondo alle manifestazioni spettacolari. L unione delle risorse ambientali e culturali è infatti il punto di forza su cui bisogna insistere. I Lepini, con il loro ingente e suggestivo patrimonio ambientale, le città d arte, la produzione tipica e le peculiari tradizioni, lanciano la sfida di uno sviluppo ancorato alla propria identità. Il nostro territorio vanta origini antichissime ed è stato teatro di importanti avvenimenti storici. Rilevanti sono le testimonianze di resti paleolitici, mura ciclopiche, ville romane e centri storici di grande suggestione dove nell impostazione urbanistica si fondono il medioevo con il rinascimento ed il neoclassico. Il patrimonio storico-artistico, gli aspetti ambientali e la produzione tipica rappresentano un elemento identificativo dell intera area. La programmazione integrata a carattere culturale messa in campo grazie all impegno dei comuni, delle associazioni del territorio e della Compagnia dei Lepini, è coerente con il percorso condiviso che faticosamente stiamo portando avanti per accompagnare il processo di sviluppo turistico. I primi risultati sono sotto gli occhi di tutti. La scommessa è comunque grande e soltanto con il fattivo impegno di tutti gli attori coinvolti potremo vedere realizzato il nostro sogno. Nei lepini si profila un estate dove si intrecciano cultura, natura e saperi. Un occasione da non perdere.

4 6 E... state sui Lepini! primo piano 7 Nuova serie Edito dal 1989 Numero LUGLIO-AGOSTO 2005 Direttore Roberto Campagna Condirettore Giacomo Benedetti Fotografia Pietro Mastrantoni Progetto Grafico Fabio D Achille Studio24 Impaginazione Fabio D Achille Gianna Pellecchia Stampa Grafica 87 Srl Editori XIII Comunità Montana dei Monti Lepini Priverno (LT) Piazza Tacconi, 2 info.montilepini@libero.it XVIII Comunità Montana di Monti Lepini Segni (RM) Via Petrarca, 4 Redazione Compagnia dei Lepini Sezze Via Umberto I, 46/48 Segni (RM) Via Petrarca, 4 editoriale pag. 3 Estate lepina, un occasione per fare sistema interventi Presidenti CM pag. 4 Il gemellaggio come risorsa culturale e sociale pag. 5 primo piano pag. 7 E... state sui Lepini Quando natura, saperi e sapori s intrecciano attualità pag. 13 Sviluppo locale, la Compagnia fa il punto ambiente pag. 16 Milani prende per mano gli escursionisti focus pag. 18 Alla scoperta di... Roccamassima pag. 21 Intervista al Sindaco economia pag. 22 Dici prosciutto, dici Bassiano Storia&Cultura pag. 26 Ecco la terra dei... cavalieri dal territorio pag. 29 I vini laziali sfidano le bontà lepine pag. 30 pag. 32 pag. 34 Studiando il territorio Artena e Montelanico, due sindaci per vecchi e nuovi scenari Un popolo di partigiani sommario Simone Di Giulio Oltre 300 appuntamenti riempiranno l estate. Si va dal teatro alle iniziative enogastronomiche dalla musica e allo sport. Per non perdersi in questo mare di iniziative è stata realizzata una guida molto dettagliata Arriva l estate e i Monti Lepini si mettono a disposizione di turisti e residenti realizzando tantissime manifestazioni tese a valorizzare il territorio e tutte le sue ricchezze. C è davvero da perdersi in tutte le manifestazioni che renderanno meno afosa la stagione più calda dell anno. E ce n è per tutti i gusti, tra feste rionali, patronali, attività dedicate ai giovani, concerti, pali storici e tanto altro ancora. Uno sforzo enorme, tra comuni, enti pubblici e privati, associazioni di vario genere, fino alle forme di volontariato dei cittadini che capiscono l importanza di realizzare manifestazioni qualitativamente valide per far innamorare i tanti turisti che affolleranno i nostri paesi durante la stagione estiva. Anche per questa estate la promozione globale degli eventi è stata appannaggio della Compagnia dei Lepini che, in collaborazione con le due Comunità Montane dei Lepini, la XIII e la XVIII, con i Comuni, sotto il patrocinio della Comunità Europea, della Repubblica Italiana e della Regione Lazio, ha stilato un calendario completo di tutte le manifestazioni che si svolgeranno nell area dei Lepini. E' stata realizzata una brochure intitolata Lepini d estate, per i golosi di eventi, oltre 300 appuntamenti tutti da gustare, nella quale sono riportati nel dettaglio tutti gli appuntamenti dell estate lepina, comprensivi di informazioni dei luoghi che saranno protagonisti delle manifestazioni. La prima conferenza stampa di presentazione si è tenuta a Bassiano, nei locali del Ristorante Il Torrione. Una serata importante, nella quale attraverso gli interventi degli amministratori locali si è cercato di far capire l importanza della creazione di un sistema nella gestione del territorio, un territorio ricco di arte, storia, cultura, tradizione enogastronomica, un territorio produttivo e sfruttabile in maniera costruttiva, ma che troppo spesso trova i suoi protagonisti isolati in una situazione che non riesce a portare i benefici che ci si potrebbe attendere. "Il sistema Lepini - ha spiegato il presidente della Compagnia dei Lepini Giancarlo Siddera - ha bisogno di iniziative di questo genere. Solo mettendo insieme le forze di tutti gli attori coinvolti nei processi di sviluppo economico si potranno raggiungere gli obiettivi prefissati". La pubblicazione è stata presentata anche alla stampa del versante romano nell'ambito della seconda edizione de "I rossi alla riscossa". Anche in quest'occasione tutti gli amministratori intervenuti hanno rimarcato con forza la necessità di continuare sulla strada intrapresa da qualche anno. "Il comprensorio lepino - ha affermato Quirino Briganti, presidente della XVIII Comunità Montana - ha delle grandi potenzialità che per certi versi restano ancora inespresse. Abbiamo imboccato la via giusta per farlo esprimere al meglio. Tra qualche tempo i Lepini saranno un vero e proprio prodotto". Lo scorso anno un rapido conteggio delle manifestazioni le attestò intorno alle 200, quest'anno c'è stato un aumento esponenziale che le ha portate a 300. Andiamo a vedere cosa accadrà sui Monti Lepini in questa interessantissima estate 2005.

5 Per fare solo qualche esempio... primo piano 8 9 primo piano LUGLIO 3 domenica Priverno ore 18,45 - Abbazia di Fossanova Momenti Musicali 2005 Concerti di Polifonia e Organo A cura dell Ass.ne Musicale Francesco Landini ore 19,30 - Ex Infermeria di Fossanova 39 Festival Pontino - Musiche classiche a cura del Campus Internazionale di Musica AGOSTO 1 lunedì Sermoneta Chitarra festival Fabrizio Caroso rassegna internazionale di chitarra 5 venerdì Roccamassima Ricotta in piazza Preparata da pastori locali e servita calda 10 domenica Carpineto Romano Apertura Mostre: I cimeli di Leone XIII ed il Museo d Arte Sacra Simulacrum dal 16 al 17 Carpineto Romano Fiera dell artigianato, dell antiquariato, mostra artistica, liscio e non solo ore 21,00 P.zza Regina Margherita dal 16 al 23 Segni Apertura della Mostra Estemporanea 17 domenica Bassiano Le Bande Musicali in piazza 18 lunedì Segni ore 17,00 Presentazione degli Statuti Signini del XV secolo ore 21,30 - Piazza Santa Maria Teatro dialettale in vernacolo signino con la compagnia La Cugna dal 20 al 24 Sonnino Gruppi folk dell Europa nell ambito della Sgrilla folk festival Piazza Garibaldi 6 sabato Pisterzo Maratona e sagra delle sette minestre 7 domenica Montelanico Giornata dell archeologia Segni Giostra del maialetto accompagnata dal corteo storico Dall 8 al 14 Segni Settimana del teatro dialettale Dall 11 al 13 Priverno (Borgo di Fossanova) Festa Medioevale 13 sabato Festa rassegna organistica Internazionale Concerto di Pietro delle Chiaie Roccagorga Fiera di merce e bestiame e Sagra della carne di capra 19 venerdì Priverno Festa grande a mezzanotte come 2000 anni fa Visite guidate ai nuovi scavi

6 primo piano primo piano SETTEMBRE 1 giovedì Roccagorga Fiera di Merci e Bestiame dal 2 al 4 Priverno VII Memorial Daniele Rossi Concorso Ippico Nazionale 3 sabato Artena XIII Festa di Montefortino Apertura delle cantine nel Centro Storico, mostre, degustazione, intrattenimento, passeggiate a dorso di mulo Prossedi Sagra della capra con degustazione dal 3 al 4 Norma Festa di SS. Maria Rifugio dei Peccatori 4 domenica Carpineto Romano Pallio della Carriera Cori Lago Cantato, dedicato al canto 18 domenica Montelanico Festa Padronale in onore di S.S. Maria del Soccorso 22 giovedì Maenza Fiera Le Fischie 24 sabato Artena Commemorazione della nascita di Giuseppe Mazzini in collaborazione con la XVIII Comunità Montana dal 25 al 29 Sermoneta Fiera di S. Michele SAGRA DELLA ZUPPA DI FAGIOLI DI SEZZE Zuppa di fagioli a volontà a Sezze il 6 e 7 agosto prossimi. Da undici anni ormai l Associazione Noi di Suso organizza in località Chiesa Nuova la Sagra della zuppa di pane con fagioli. Sotto un boschetto, che assicurerà riparo dalla calura estiva, si potrà gustare la famosa zuppa setina con la cipolla fresca, le olive ed un buon bicchiere di vino. La distribuzione della minestra si terrà alle 19 di sabato e alle 12 e alle 19 di domenica. La Sagra è un occasione per fare un salto nel passato alla riscoperta delle antiche usanze locali. Ci saranno gruppi folkloristici, stand enogastronomici e di artigianato locale. Verrà inoltre preparata in diretta la ricotta e il maestro Gambarelli terrà una dimostrazione di lavorazione e decorazione della ceramica. L ambiente si presta benissimo ad una manifestazione del genere. Gli alberi poi saranno abbelliti da una mostra fotografica dedicata alla bonifica dell Agro Pontino. E' diventata in pochi anni uno degli appuntamenti più importanti dell estate setina. L evento viene citato accanto ai grandi eventi della tradizione locale (la Sagra del Carciofo e la Processione del Venerdi Santo) e addirittura la stampa nazionale se n è occupata. La scelta della protagonista della due giorni poi non poteva essere più azzeccata. Oltre ad essere buonissima, la zuppa di pane con fagioli è uno dei piatti più caratteristici della cucina setina. La ricetta utilizzata è quella delle nonne e gli organizzatori sudano letteralmente sette camice per trovare gli ingredienti per preparare tante minestre. Senza il finocchio selvatico però, la zuppa non sarebbe la vera zuppa. GLI APPUNTAMENTI MUSICALI Tante le manifestazioni musicali che si sviluppano nell'arco dell'estate sui Monti Lepini. Oltre ai concerti di noti artisti invitati dagli organizzatori degli eventi, i Lepini si contraddistinguono per l'occhio di riguardo nei confronti delle compagnie popolari che ripropongono canzoni storiche della tradizione contadina. Ma a farla da padrone assoluto nell'estate sui Lepini è la musica classica. E la palma di leader in questo settore va alle città d'arte di Sermoneta e Priverno, che mettono a disposizione la magia dei loro luoghi più belli per l'organizzazione di eventi di carattere musicale. A Priverno l'abbazia di Fossanova ed il Castello di San Martino sono protagonisti del XXXIX Festival Pontino a cura del Campus Internazionale e Momenti Musicali 2005, organizzato dall'associazione musicale Francesco Landini. Sermoneta ed il suo meraviglioso Centro Storico invece saranno protagonisti del Festival Musicale Pontino e della Rassegna Musicale Fabrizio Caroso.

7 Il teatro sotto le stelle Sviluppo locale, la Compagnia fa il punto attualità primo piano Dopo il grande successo ottenuto nella passata edizione, anche per l'estate 2005 la Compagnia dei Lepini ha deciso di proporre la manifestazione Pageant. Pageant è un contenitore di spettacoli teatrali per i paesi dei Monti Lepini, un esperimento di circuitazione teatrale estiva, un progetto strategico la cui organicità è volta ad affiancare all attività di spettacolazione iniziative di sensibilizzazione del pubblico e di attrazione turistica che ne garantiscano la ripetitività. L evento vuole essere, come nella passata edizione un passo verso l allargamento delle proposte di carattere culturale e spettacolare di questo territorio. Il titolo Pageant richiama un mondo quello medievale in cui il teatro, e lo spettacolo in genere, rinacquero dopo la crisi subita con le ondate di invasioni barbariche. I pageant erano i carri attrezzati con cui le compagnie girovaghe nel medioevo raggiungevano i centri più sperduti dell Europa per portarvi uno spettacolo capace di raccogliere attorno ad esso tutta la comunità. L obiettivo della Compagnia dei Lepini sarà di nuovo quello di stimolare il pubblico a vivere spazi e luoghi della città attraverso l esperienza dell evento, promuovendo la funzione culturale dello spettacolo quale mezzo di comunicazione e di aggregazione. La prima edizione della manifestazione ha consentito la circuitazione di tre spettacoli teatrali: Il burbero benefico di Carlo Goldoni (Compagnia teatrale Le Colonne ), Il suono e il silenzio di Giancarlo Loffarelli (Gruppo musicale Fiati ensemble ), Storie di carta di Vincenzo Castrichini (Compagnia teatrale Matutateatro ), rappresentate in dieci comuni dei Monti Lepini. Tutti gli spettacoli sono stati presentati al cospetto di un nutrito pubblico. Complessivamente, ai dieci spettacoli hanno assistito all incirca persone, con una ripartizione media di 350 persone a spettacolo. In questa edizione gli spettacoli proposti saranno quattro: Variazione sul tema di Giancarlo Loffarelli, presentata dalla Compagnia Teatrale Le Colonne, Golondrinas messaggeri di cultura, presentata da Novecento, Canzoni Popolari presentato da Duodurante e Romeo e Giulietta di William Shakespeare, portata in scena dall'associazione culturale Matutateatro. Hanno partecipato alla realizzazione dell'importante evento di circuitazione teatrale sui Monti Lepini la XIII e XVIII Comunità Montana e la Regione Lazio. Scopo principale del progetto è quello di perseguire e raggiungere due obiettivi fondamentali: sviluppare uno spirito di solidarietà fra i vari Comuni, favorendo una partecipazione economica ed organizzativa proporzionale alle reali disponibilità di ciascun ; favorire la circuitazione di artisti locali al fine di valorizzare la tipicità delle proposte culturali di coloro che vivono ed animano la vita artistica dei Lepini e che costituiscono, conseguentemente, una chiave di attrattiva del territorio IL CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI Le Colonne presenta Variazione sul tema 1 agosto Gorga 2 agosto Segni 5 agosto Prossedi 25 agosto Roccagorga 28 agosto Sezze Novecento Presenta Golondrinas messaggeri di cultura 1 agosto Bassiano 22 agosto Roccasecca 29 agosto Sezze 1 settembre Carpineto Duodurante Presenta Canzoni popolari 6 agosto Roccasecca 7 agosto Bassiano 16 agosto Gorga 17 agosto Prossedi Matutateatro Presenta Romeo e Giulietta 4 agosto Roccagorga 5 agosto Carpineto 19 agosto Segni Il 25 giugno si è tenuto a Carpineto un convegno nel quale si è discusso, oltre che della crescita del territorio, delle ricadute economiche del Pallio della Carriera e dei problemi dell occupazione Giacomo Benedetti Ai venticinque mestieri di cui argomenta nel suo libro fresco di stampa Roberto Campagna, ne va aggiunto un altro ha sostenuto con vivace arguzia il presidente della Compagnia dei Lepini Giancarlo Siddera ed è quello di operatore dell Ente Pallio della Carriera di Carpineto Romano. Due sono state, infatti, le tematiche centrali del convegno svoltosi sabato 25 giugno a Carpineto Romano: la presentazione del libro di Roberto Campagna Un mestiere vale l altro, 25 modi per non rischiare di passare la vita alla ricerca di un posto di lavoro, e l analisi della tesi di laurea proposta dal professor Lorenzo Venzi, ordinario di Estimo presso l Università La Tuscia di Viterbo ed elaborata dal giovane laureato Daniele Vittori. A questi due momenti di discussione squisitamente accademici, è il caso di dire, ne va aggiunto un terzo altrettanto importante e di valenza parimenti culturale: la degustazione di prodotti tipici del comprensorio e di vini pontini, allietata dalla coinvolgente esibizione del gruppo di etnomusica Compagnia Popularia di Carpineto Romano. Il riuscitissimo appuntamento, sia in virtù dell alto profilo degli interventi, sia per la massiccia partecipazione di un numeroso ed attento pubblico, si è svolto nell incantevole convento di S.Agostino, da cui sono partiti per altra casa religiosa gli ultimi frati agostiniani. Questo luogo di studi, di preghiera e di accoglienza è ancora funzionante grazie all impegno volontario di un gruppo di giovani. La manifestazione è stata organizzata con l intento di mettere insieme, entro un sistema a struttura reticolare, più soggetti ed Enti, con il fine di concorrere a dare delle indicazioni ed aprire un confronto con dati certi e documentati, per lo sviluppo e l occupazione del territorio lepino. In un ottica intercomunale ed interprovinciale la Compagnia dei Lepini, la XIII e la XVIII Comunità Montana, il di Carpineto Romano e l Ente Pallio della Carriera, nel nome dell unitarietà del patrimonio storico-culturale ed umano delle genti lepine, hanno lanciato delle idee progettuali forti, per il rilancio dell economia del comprensorio e del turismo in particolare. Le finalità primarie infatti della Compagnia dei Lepini sono concorrere a creare, con il Progetto STILe (Sviluppo Turistico Integrato dei Lepini), le condizioni, con interventi generali, per lo sviluppo dell economia e la valorizzazione turistica dell area lepina. Di tutto rispetto le argomentazioni degli intervenuti al dibattito: il sindaco Emilio Cacciotti ed il vicesindaco Matteo Battisti di Carpineto, il già citato presidente della Compagnia dei Lepini Giancarlo Siddera, il presidente della XVIII Comunità Montana Quirino Briganti, il vicepresidente della XIII Comunità Montana Marino Truini, il direttore generale della Cna di Latina Enzo Vaccarella, il professore dell Università della Tuscia Lorenzo Venzi e l autore della ricerca Daniele Vittori. Ha concluso i lavori il consigliere regionale Domenico Di Resta. Un mestiere vale l altro di Roberto Campagna è ambientato entro un contesto spazio-temporale ben definito: la pianura pontina, la fase storica e culturale del post-moderno e della complessità e il tempo Illibro della flessibilità del lavoro dopo la riforma Biagi. Dopo il crollo delle attese legate ad una crescita

8 Un aiuto concreto per i giovani attualità 14 attualità esponenziale del benessere legato all industrializzazione, nuove forme di lavoro, nuove professioni sono richieste. E qui sta la novità del libro: come conoscere quali nuove professioni o quali nuovi mestieri sono richiesti dal mercato del lavoro, mentre è in atto ancora la fase della terziarizzazione dell occupazione. L autore ha compiuto una riuscita operazione di definire due filoni per individuare i mestieri: i mestieri legati alla new economy ed i mestieri tradizionali, rivisitati alla luce della nuova tecnologia. Ma che cos è esattamente questo libro? Esso è sicuramente destinato ai giovani. E una guida? Boh! dichiara provocatoriamente l autore La cosa certa è che questo libro contiene venticinque modi per non rischiare di passare la vita alla ricerca di un posto di lavoro. Una certezza è che esso è un piccolo ed elementare tentativo di descrivere le dinamiche future del mercato locale del lavoro. Il Pallio della Carriera e le sue ricadute economiche Pallio della Carriera si inserisce nel più ampio contesto territorio della XVIII Comunità Montana e dell area di intervento del programma STILe. Concorre, così, a dare un L Ente suo specifico e concreto contributo per lo Domenico Di Resta sviluppo socio-economico, oltre che culturale, di queste zone montane ad economia marginale. Lo testimonia un interessante e documentato lavoro di ricerca scientifica promossa dal professore Lorenzo Venzi dell Università de La Tuscia di Viterbo e realizzata da Daniele Vittori. Il Pallio della Carriera oltre che fattore di salvaguardia e valorizzazione della memoria storica, ora si propone come veicolo di promozione turistica e di sviluppo economico non solo della comunità di Carpineto ma anche dell intero comprensorio. Il lavoro di ricerca parte dalla comparazione dei dati raccolti nell arco di quattro anni ( ) attinenti alle varie attività svolte da ciascuno dei sette Rioni Storici che formano l Ente Pallio. Nel mese di agosto il numero degli abitanti aumenta, secondo fonti dei vigili urbani, di unità. Ogni sera le presenze nelle hostarie Rionali si aggirano intorno alle unità, con punte massime nei sabati e nelle domeniche. Le hostarie sono frequentate per il 40% dai residenti e per i restante 60% dai forestieri. Così documenta l andamento finanziario Daniele Vittori nella sua ricerca: Le sole associazioni rionali muovono a Carpineto un rilevante volume d affari, ed è importante che quasi tutte le uscite vanno a beneficio degli esercizi commerciali locali. Le entrate complessive delle associazioni sono pari allo 0,36 del Prodotto Interno Lordo (PIL) di Carpineto che è pari a 55,2 milioni di euro. Considerato che continua Vittori le entrate sono state pressoché equivalenti alle uscite, si è realizzato un flusso di cassa aggiuntivo che resta prevalentemente nell economia locale. Ma il Pallio è e rimane una manifestazione con finalità prevalentemente di socializzazione. L autentico e irrepetibile valore primario è il rapporto umano tra i soci, contro l isolamento o la impersonale massificazione. Nel periodo del Pallio tutti gli abitanti del paese collaborano per la buona riuscita della manifestazione. È una palestra di incontro e di dialogo. Il consigliere regionale Domenico Di Resta si è fatto carico di presentare alla nuova giunta regionale del presidente Marrazzo di presentare una specifica legge regionale a sostegno degli Enti o associazioni che organizzano rievocazioni storiche di qualità. Enzo Vaccarella Direttore generale della Cna di Latina Oggi, in modo paradossale, i giovani vivono il problema delle sempre più numerose informazioni. Districandosi fra internet, televisione, stampa ed altri mezzi di comunicazione, si può accedere ad un ampia informazione, tra cui è difficile individuare immediatamente quella utile alle reali esigenze poste. La domanda da porsi pertanto è: ma l informazione giusta qual è? Io credo che i libro Un mestiere vale l altro, tende a dare una risposta concreta a quei giovani che si accingono, in tempi brevi o in prospettiva, a porsi il problema della ricerca di un posto di lavoro. Interessante è che il libro, fornisce indicazioni mirate, con una duplice impostazione. Praticamente le informazioni e le conoscenze che esso vuole trasferire, sono rivolte sia ai giovani in cerca di un lavoro dipendente, sia ai giovani che vogliono scommettere su se stessi, avviando un attività imprenditoriale, mettendosi in proprio, sfruttando le opportunità presenti sul territorio. Il libro in sostanza svolge un lavoro di servizio, selezionando, con professionalità e competenza, le occasioni che il territorio offre, mettendolo a disposizione dei giovani e meno giovani con particolare riferimento alle loro esigenze. Vagliando tutte le informazioni presenti nei vari canali di comunicazione, l autore offre ad essi, una guida concreta ed un percorso conoscitivo delle problematiche, che attengono alla ricerca o alla creazione di un posto di lavoro. L esperienza ci insegna che a volte, quello che manca è lo strumento per far incontrare la domanda e l offerta a tutti i livelli. Ritengo, quindi, che il libro sia stato pensato e scritto, proprio per rispondere a questa carenza. Io sono fra quelli che ritengono i giovani capaci di affrontare e costruire il loro futuro. Essi hanno idee e volontà per fare. Le Istituzioni e le forze sociali, con spirito sussidiario, devono dare loro servizi e strumenti, che ne favoriscano le scelte nel contesto socio - economico - produttivo territoriale. Questo si può e si deve fare. Il libro ne è un esempio. 15

9 Milani prende per mano gli escursionisti ambiente ambiente Fino a poco tempo fa, i sentieri che conducono alle diverse cime del comprensorio, erano appannaggio degli esperti. Oggi, grazie alla guida del giovane arrampicatore, le montagne nostrane non avranno più segreti anche per i semplici appassionati Ipigri possono voltare pagina, la guida dei Monti Lepini di Stefano Milani non fa per loro. E si, alzarsi la mattina prima del sole, caricare lo zaino e inizare la salita non è proprio da tutti, ci vuole passione, la stessa passione che anima Stefano. Certo, lo sforzo verrà più che ripagato, le foto che corredano l agile pubblicazione ne sono testimonianza eloquente. Il testo, edito dalle Edizioni il Lupo, una casa editrice specializzata in guide naturalistiche, è corredato da una cartina molto dettagliata dove sono riportati minuziosamente tutti gli itinerari descritti (22 escursioni a piedi, 6 in mountain bike e 7 falesie per l arrampicata sportiva). Stefano Milani è un giovane con una grande passione per la montagna. Fin da bambino, appena il tempo glielo permetteva scappava nel suo mondo e ci restava il più possibile. Poco più di dieci anni fa conosce l arrampicata, ne resta affascinato e nel 1997 diviene istruttore nazionale Uisp. Stefano conosce a mena dito tutti i percorsi e qualche anno fa ha ideato questa guida per permettere a tutti gli appassionati di conoscere a fondo questa realtà. Non bisogna pensare che solo gli esperti possano affrontare i sentieri descritti da Milani. Per ogni percorso è indicata la difficoltà, il dislivello da affrontare e il modo in cui è segnato il percorso, più di qualche itinerario può essere affrontato anche senza una grande preparazione. Fino a pochi anni fa, riguardo alle indicazione, c era anarchia totale: ogni associazione aveva una propria teoria. Oggi le bandierine bianche e rosse sono utilizzate quasi da tutti, una bella semplificazione per gli appassionati, soprattutto per quelli alle prime armi. Negli ultimi anni si è passati anche da una segnaletica laconica ad una molto dettagliata. Certo, il pericolo di perdersi è sempre in agguato, molta attenzione e un po di senso dell orientamento sono quindi d obbligo. Gli itinerari sono tutti interessanti, descriverne uno in luogo di un altro sarebbe quasi un ingiustizia: la cosa migliore è prendere lo zaino e avventurarsi per questi stupendi sentieri. Il territorio montuosa dei Lepini ha una forma ovoidale e tocca il territorio di tre province (Roma, Latina e Frosinone). Il comprensorio è formato da due catene Lacatena principali divise dalla profonda valle Montelanico-Carpineto-Maenza. Esistono quindi i Lepini orientali e quelli occidentali. Prima di quest ultimi si trova una piccola fascia detta pre-lepinica (Monte Corbolino, Furchiaverchia, Bufala e Acquapuzza). Le cime principali dei Lepini occidentali sono il Semprevisa (1536 m), il Capreo (1430), il Lupone (1378) e l Erdigheta (1339). Quelle più alte della parte orientale sono il Malaiana (1480), l Alto (1416), il Gemma (1460) e il Caccume (1095). Sotto il punto di vista geologico la catena è costituita essenzialmente da calcari cretacei di origine mesozoica intercalati in modo discontinuo da calcari marmosi negli strati più alti. Questa composizione da vita al paesaggio carisico che è una delle caratteristiche più interessanti del comprensorio. Sono circa 200 i fenomeni di questo tipo (grotte, abissi, doline, campi carsici e chitots, ossia dei massi di forma conica che spuntano da terra). La circolazione idrica superficiale è fortemente condizionata da questa conformazione. Non a caso infatti non esistono corsi d acqua perenni e quelli stagionali sono rari e di bassa portata. Stesso discorso per laghi o stagni. Le precipitazioni abbondanti filtrano nel sottosuolo e alimentano diverse sorgenti di alta quota (S. Angelo, S. Serena, Rapiglio, Sambuco). Queste stesse acque, penetrando ancora più nel terreno, alimentano importanti sorgenti (anche sulfuree) alla base del comprensorio. Un tempo queste acque andavano a finire nella palude, oggi sono opportunamente incanalate verso il mare. (R.L.)

10 Alla scoperta di... Roccamassima focus focus Paolo Mastrantoni È il paese più alto dei Lepini. Bisogna salire un bel po ma il viaggio scorre tranquillo senza noia alcuna, ci si ritrova a 735 metri sul livello del mare quasi senza accorgersene. Il paesaggio che accompagna la scalata fa dimenticare tutto: boschi, oliveti, prati e animali che pascolano tutt intorno, un vero spettacolo. Questo piccolo gioiello incastonato proprio nel cuore del comprensorio non è però solo natura, è anche arte e cultura. Un po di storia. Sulle origine di Roccamassima non c è accordo: alcuni studiosi affermano che fu fondata cinque secoli prima della nascita di Cristo, altri invece sostengono che nacque molto dopo. A sostenere la prima ipotesi fu il Nibby nella sua opera del 1849 Analisi storico-topografica-antiquaria della carta dei dintorni di Roma. Questo autorevole studioso del XIX secolo afferma che: A primo aspetto ravvisasi per la posizione di un antica fortezza, la quale non potè essere se non quella detta dagli antichi scrittori Carventum ed Arx Carvetana. Il Nibby cita poi le fonti dove si può trovare qualche frammento di storia di Roccamassima. Possiamo ricordare ad esempio la Storia di Roma e della sua fondazione di Tito Livio. Per altri studiosi Roccamassima risale alla prima metà del 400 d.c. Sarebbe stata edificata degli abitanti di Velletri che abbandonarono il loro paese per sfuggire alle invasioni dei Goti e dei Vandali. Secondo altri infine l insediamento risalirebbe all VIII secolo d.c. quando sorsero sui Lepini diverse rocche fortificate. Inizialmente Roccamassima faceva parte del feudo giuliano insieme a Giulianello e dal 1202 fu sotto il controllo degli Annibaldi che edificarono diverse opere di fortificazione. In particolare a quest anno risale la bolla papale di Innocenzo III Quia per tuae... che autorizzava gli homines de Juliano ad edificare una rocca per la difesa del territorio. Considerato che la rocca venne costruita sul monte Massimo, il paese prese il nome di Roccamassima. I successivi secoli sono segnanti da un susseguirsi di feudatari. E interessante ricordare che sotto la reggenza dei Conti furono instaurati dei parziali istituti di autogoverno. Nel 1597 Roccamassima passò nelle mani del cardinale Antonio Maria Salviati poi, alla fine del settecento, divenne proprietà dei Borghesi che la vendettero infine ai Doria Pamphili. Per cento anni il paese fece parte della circoscrizione di Velletri prima di passare nel 1932 nella neocostituita provincia di Littoria. Cosa c è da vedere Roccamassima conserva ancora intatte le strutture di un tempo. Tra i siti più importanti possiamo ricordare la chiesa di San Michele Arcangelo. L edificio fa parte di un complesso che si è sviluppato nel corso dei secoli. La struttura religioso risale al XIII secolo ed è di stile rinascimentale a navata unica con sei cappelle laterali. Nel corso degli ultimi lavori è stato ricostruito il campanile reso pericolante dai molti fulmini che lo avevano preso come bersaglio. La chiesa è dotata di un bel soffitto a botte decorato a cassettoni. Al centro dell Abside è posizionata la copia di un dipinto di Guido Reni che ritrae San Michele mentre uccide il demonio. All interno della chiesa si trova anche un organo a trasmissione meccanica dotato di 1063 canne. E uno degli strumenti più grandi della provincia. Da visitare anche la chiesa di San Rocco risalente al XVI secolo. Accanto alla struttura principale si trova un vecchio convento dei Padri della dottrina cristiana ormai abbandonato. LE MANIFESTAZIONI Rassegna organistica Roccamassima Si tiene ogni anno ad agosto presso la chiesa di San Michele Arcangelo. Quella del 2005 è la sesta edizione. La rassegna si è imposta in poco tempo come uno degli appuntamenti più importanti della stagione musicale provinciale. Merito del superbo organo e degli importanti interpreti che ogni anno vengono invitati ad esibirsi. Tra gli altri possiamo ricordare il maestro Gunther Kaunzinger (Germania), J. Paradel Solé (Spagna) e il maestro J. E. Goettsche (Usa). Premio Goccia d oro Alle olive e all olio Roccamassima ha voluto dedicare una manifestazione di poesia e pittura che quest anno è giunta alla seconda edizione. L iniziativa è stata ideata dall associazione Mons. Giuseppe Centra. L amministrazione è stata felice di accogliere questa proposta che rende giustizia ad una dei prodotti più importanti del territorio. Dalla precedente edizione è nata anche una pubblicazione che raccoglie tutte le liriche e i quadri finalisti al concorso. La risposta degli artisti è stata ottima in entrambe le edizioni.

11 Intervista al Sindaco focus focus Fai fiorire il tuo paese Simpatica iniziativa ideata dalla Pro-loco locale. In pratica tutti i cittadini possono ornare i loro balconi e i loro giardini e partecipare al concorso che incoronerà il balcone più bello o l aiuola più fiorita. Questa iniziativa è molto interessante perché coinvolge tutta la cittadinanza e nello stesso tempo contribuisce a rendere più belle le vie del paese. Quando si dice due picconi con una fava... Rally e Slalom tortuose di Roccamassima sono ideali per le gare di rally. La seconda domenica di febbraio si tiene una gara della coppa Axai. Il percorso si snoda per circa sette Levie chilometri sulla strada che va da Contrada Boschetto al paese di Roccamassima. Quest anno si tiene la seconda edizione. La gara di slalom si tiene invece la prima domenica si giugno sul medesimo tratto di strada ma su una distanza minore (circa quattro chilometri). Ogni anno sono moltissimi i piloti di levatura nazionale che si iscrivono alla competizione. PRODOTTI TIPICI Il pane ARoccamassima vengono sfornati due tipi di pane. Uno bianco e uno nero. Il bianco viene prodotto con farina di grano tenero e cotto a legna. Il pane nero viene invece preparato con una parte di farina integrale e una di farina bianca. Anche questo viene cotto a legna. Una curiosità: le pagnotte scure si riconoscono, oltre che dal colore, da un piccolo buco sulle crosta. Quelle bianche invece vengono segnate con due tagli. Olio e olive Salendo a Roccamassima si incontrano moltissimi uliveti. La particolarità di questa zona è che la maggior parte delle olive vengono servite in tavola. L amministrazione ha anche richiesto e ottenuto il marchio di qualità delle olive: La gaeta di Roccamassima. E stato redatto un disciplinare a cui i produttori devono sottostare per avere il marchio. Attualmente sono diverse le aziende che hanno fatto richiesta e ottenuto l importante riconoscimento. iristoranti Da Pinocchio Contrada Tinello Tel Da Renato Via di Cori, 87 Tel La Pergola Via Del Municipio Tel Angelo Tomei guida la giunta che governa Roccamassima. Il primo cittadino ha 43 anni, è sposato ed è padre di una bambina. Si divide tra il lavoro presso l Agenzia Sviluppo Lazio e il municipio. Prima di diventare sindaco ha ricoperto l incarico di vicesindaco con delega ai lavori pubblici. Su cosa sta lavorando la giunta da Lei presieduta? Stiamo portando avanti i progetti iniziati o solo progettati dalla precedente amministrazione. Si tratta di lavori che toccano diversi ambiti. Tra questi possiamo ricordare la riqualificazione del centro storico e delle piazze principali, la costruzione di nuovi tratti fognari, l arredo urbano e un altra serie di interventi tesi a rendere più vivibile il paese. Abbiamo messo in cantiere anche una serie di importanti interventi indispensabili per il rilancio economico dell area. Cosa avete previsto per il rilancio turistico dell area di Roccamassima? turistico è intimamente legato allo sviluppo economico. Anche gli interventi che ho appena ricordato rientrano in un progetto globale di rilancio Losviluppo dell area. Riguardo invece ai progetto propriamente legati al turismo posso ricordare la realizzazione dell ostello della gioventù. Lo stabile è pronto ad accogliere l arredo per cui abbiamo stanziato 230 mila euro. I posti letto saranno 20. Pensiamo di ideare una serie di pacchetti turistici per permettere ai visitatori di pernottare a Roccamassima e di visitare tutti i Lepini....e per quanto riguarda lo sviluppo dell intero comprensorio? Penso che sia importante instaurare un rapporto tra le diverse realtà. La nostra amministrazione ad esempio ha collaborato attivamente con Artena per definire il progetto della strada Roccamassima-Artena che faciliterà non poco la comunicazione tra i due versanti dei Lepini. Riguardo agli enti sovracomunali quali la Comunità Montana e le società di sviluppo turistico quali la Compagnia dei Lepini, è importante che i comuni presentino loro idee e progetti al fine di trovare una strategia vincente per l intera area. È infine importante che la Compagnia dei Lepini si faccia conoscere, non solo dagli addetti ai lavori e dagli amministratori, ma anche dai cittadini che potranno così capire quanto si sta facendo per aiutare il comprensorio. Che tipo di rapporto ha con la cittadinanza? Amministrare un piccolo paese è facile e difficile allo stesso tempo. La cosa che amo è il rapporto diretto con i cittadini. Ti incontrano per strada, ti fermano e ti dicono cosa va e cosa non va. Queste informazioni sono importanti per gli amministratori che possono avere così un riscontro immediato sul loro operato. La trasparenza è una delle cose a cui tengo di più. Ho intenzione di organizzare periodiche assemblee pubbliche per presentare e discutere dei progetti e delle iniziative promosse dalla giunta che presiedo. In più abbiamo sperimentato un nuovo tipo di comunicazione. Normalmente i bilanci sono appannaggio quasi esclusivo degli esperti. Noi abbiamo semplificato il tutto e lo abbiamo distribuito tra la popolazione. Nei bar e in tutti gli esercizi commerciali si poteva trovare il documento completo. L iniziativa ha avuto un buon successo, sicuramente continueremo su questa strada.

12 Dici prosciutto, dici Bassiano economia economia La lavorazione del principe dei salumi dei Monti Lepini è la principale attività del paese di Aldo Manuzio. Ogni anno gli viene dedicata una sagra Stella TeodonioDall unione armonica tra le tradizioni familiari, i metodi e le tecniche di un tempo e le più recenti acquisizioni che la tecnologia propone, nasce un prodotto unico, dal colore rosso pallido, dal sapore dolce, dalla consistenza morbida. Il prosciutto di Bassiano è il risultato di un attenta lavorazione delle materie prime, cui segue una lunga stagionatura in un micro-clima ideale, creato dalle temperature costanti e dall incontro tra le brezze marine e l aria delle colline che circondano il piccolo centro dei Monti Lepini. I segreti per ottenere un buon prosciutto sono sei: poco sale, nessun conservante, aria giusta, stuccatura accurata e tempo, molto tempo. Viceversa le fasi di lavorazione non sono molte, ma richiedono una cura attenta dei dettagli e capacità tecniche che si acquisiscono solo con una lunga esperienza. Dal raffreddamento della coscia appena macellata per 24 ore a 0, si passa poi alla fase di rifilatura, quindi la salatura, la pressatura e la massaggiatura, il riposo per 60/90 giorni, il lavaggio, l'asciugatura, la sugnatura (che consiste nel cospargere la coscia con un composto di grasso di maiale, sale e pepe per mantenerla morbida e proteggerla da agenti esterni o da piccoli insetti), la stagionatura e, finalmente, dopo più di un anno potremo degustare il prosciutto crudo finito. Le fasi di lavorazione determinante per ottenere un buon prosciutto? La bontà e la qualità delle materie prime, da cui prende vita l intero processo. Maiali provenienti da allevamenti italiani, di cui L elemento i responsabili ed i proprietari del Prosciuttificio di Bassiano conoscono alimentazione e storia evolutiva. Tra gli otto e i dieci mesi d età, del peso compreso tra i 160 e i 180 chilogrammi, con un buon rapporto tra la parte magra e la parte grassa, sono questi i parametri considerati nella scelta dei maiali. Perché è proprio dalla scelta degli animali, che forniranno le carni, che parte la produzione artigianale del prosciutto di Bassiano. Le cosce che verranno utilizzate sono fresche, non disossate e dopo essere state raffreddate e rifilate, vengono di nuovo selezionate per escludere quelle che non rispondono ai parametri voluti o che presentano difetti. Nella fase di raffreddamento le cosce vengono poste in apposite celle, dove ogni loro parte, anche le particelle più interne, viene portata ad una temperatura di 0. La rifilatura è una fase fondamentale: non serve soltanto per eliminare le parti superflue e dare forma al prosciutto, ma è una fase fondamentale per la buona riuscita del prodotto. Dalla salatura dipendono, invece, i tempi di stagionatura del prosciutto e il suo sapore. Più si vuole ottenere un prosciutto dolce, meno sale deve essere utilizzato e più tempo le cosce di maiale devono trascorrere a stagionare. Il tempo è una dimensione fondamentale per la corretta maturazione della carne, cui si unisce il microclima delle colline di Bassiano. Le cosce vengono stagionate a seicentocinquanta metri sopra il livello del mare, in una zona incastonata tra la costa, dalla quale arrivano le benefiche brezze marine, e le montagne dei monti Lepini, in primis la Sempreviva, che permettono di mantenere temperature e tassi di umidità costanti. Le condizioni microclimatiche sono importanti sia per dare al prodotto finito le sue qualità organolettiche, sia per consentirne una corretta stagionatura, senza ricorrere a conservanti artificiali, come i nitriti, che ne altererebbero la genuinità e la fragranza. La fase di salatura, effettuata con il solo sale marino, dura tra le tre e le quattro settimane, ad una temperatura costante mantenuta tra gli 0 e i 4, protegge il prosciutto dall invecchiamento. Segue un periodo di sosta di circa due mesi, dopo il quale le cosce vengono lavate per rimuovere il sale in eccesso e poste in appositi locali ad una temperatura di Ed ora arriva il difficile: la conciatura e l aromatizzazione delle carni. Un segreto che a Bassiano non vogliono rivelare,

13 24 economia 25 economia che custodiscono da quando i loro contadini uccidevano, nel periodo di Natale, i maiali allevati nel corso dell anno, dai quali ricavavano ottimi prosciutti. Da lì parte una tradizione secolare, che Ruggero Reggiani continua a portare avanti con gelosa solerzia, miscelando gli stessi fattori vincenti dei secoli passati. E bisogna dirlo: il sapore del prosciutto di Bassiano è inconfondibile già dal primo assaggio, una sapore che lo rende unico. In ultimo, lenta, accurata, controllata, la stagionatura. Occorrono tra i dodici e i quattordici mesi per ottenere un prosciutto di qualità, E qui come amano dire nel Prosciuttificio di Bassiano non è solo merito nostro. La ventilazione, le temperature ed il grado di umidità delle colline, dove stagionano le cosce del prosciutto di Bassiano, fanno il resto. Qui l'ambiente - Si legge sul sito del prosciuttificio ( - è ideale per l'uomo e... ottimo per il prosciutto. Matura lentamente, senza scosse e diventa Signore, acquista Casata: Prosciutto di Bassiano. Noi li seguiamo con amore, tutti quei bei prosciutti appesi, giorno per giorno favorendone la ventilazione o proteggendoli, a secondo del favore del clima, controllando con metodo e attenzione perchè tutto l'impegno iniziale trovi la giusta conclusione in una perfetta stagionatura. E gli impianti ce lo consentono, e una lunga esperienza ci guida. E il risultato finale ci inorgoglisce: sappiamo di fare un prosciutto di caratteristiche superlative; sappiamo che col nostro marchio sigliamo la bontà del prosciutto. Così nasce il vero prosciutto di Bassiano, un prosciutto di montagna dal sapore intenso e dal gusto profondo, con un rapporto equilibrato tra il grasso e il magro, che garantisce dolcezza e sapidità. INTERVISTA A RUGGERO REGGIANI Qual è la caratteristica distintiva dei vostri prosciutti? L artigianalità. Anche se gli impianti sono tra i più moderni, sulla maturazione e stagionatura dei nostri prosciutti influisce in maniera determinante il microclima della nostra zona, l aria di Bassiano. Siamo ancora tra i pochi prosciuttifici in Italia ad eseguire una stagionatura naturale, non forzata, anche se alcune volte siamo costretti a correggere temperatura e tassi di umidità. Un mix tra territorialità e tecnologia? Certo, il territorio è una componente essenziale per la produzione dei nostri prosciutti, d altronde qui, da sempre, contadini e allevatori hanno prodotto ottimi prosciutti. Noi speriamo e crediamo di continuare a farlo, nonostante le difficoltà intervenute nel frattempo. A cosa si riferisce? Soprattutto a difficoltà di ordine economico. Con la crisi e la recessione, che attanagliano l Italia, le famiglie tendono a risparmiare, affidandosi a prodotti meno costosi, ma di qualità inferiore. Devo dire, tuttavia, che le nostre produzioni hanno risentito marginalmente del periodo di crisi, siamo riusciti nonostante tutto a mantenere invariate le vendite. Anche grazie alla qualità dei vostri prodotti? Sicuramente. La qualità dei nostri prosciutti ci permette di poterne valorizzare e mettere in risalto le differenze rispetto ai prodotti commerciali. Produciamo un prodotto di nicchia, qualitativamente elevato, che commercializziamo soprattutto nella regione Lazio attraverso una fitta rete di rappresentanti sul territorio, che si rapportano con negozi specializzati e supermercati attenti ai prodotti di qualità. Ma importantissimo è anche il passaparola. Come nasce il vostro prosciuttificio? Il Prosciuttificio di Bassiano è stato fondato nel 1964 da mio suocero, Astro Muratori, per produrre un prosciutto secondo la tradizionale ricetta bassianese. Noi cerchiamo di continuare la sua opera nel miglior modo possibile, accogliendo le sfide della globalizzazione dei mercati e dell entrata di nuovi concorrenti, mantenendo inalterate le caratteristiche dei nostri prosciutti. La storia di Astro Muratori Tratto dal libro di Roberto Campagna La Fabbrica dei sapori, Angelus Novus edizioni, 2000 Nel 1965 Astro Muratori aprì il primo stabilimento a Bassiano, ma già produceva prosciutti da parecchi anni. Li lavorava sempre nel piccolo centro lepino e poi li rivendeva all ingrosso e al dettaglio nel negozio di salumi che aveva a Latina. Sì, lui era un commerciante che divenne imprenditore lentamente. Una trasformazione che iniziò nei primi anni 60, allorché decise di comprare le cosce fresche di maiale in Umbria e Toscana per farle appunto stagionare a Bassiano. Da buon commerciante aveva capito che era molto meglio, e più redditizio, produrli da solo i prosciutti. E da buon intenditore di salumi sapeva bene che quelli di Bassiano erano e sono i migliori della zona. E l aria, il luogo, la collina a farli diventare così buoni. Nel piccolo centro lepino, però, non c era una produzione vera e propria: ogni famiglia ammazzava il maiale, quasi sempre allevato a jo mandriglio, ne ricavava salsicce, lonze, pancetta, guanciale, lardo e prosciutti per il consumo domestico. C erano solamente le trattorie e i macellai che ne lavoravano qualche centinaio. Perché si chiese il vecchio Astro non produrli in grosse quantità e tentare di conquistare i mercati?. E così fu. Prese in affitto tutta la parte alta del vecchio edificio che ora, ristrutturato, ospita il, e alcuni locali accanto all allora asilo, e cominciò la stagionatura di un migliaio di prosciutti. Fu un successo. Questa attività andò avanti per alcuni anni: le cosce arrivavano fresche, rifilate, salate ed aromatizzate e ripartivano ben essiccate dopo mesi di stagionatura. Destinazione: Latina, Roma, le altre città laziali, la Toscana, l Umbria e le Marche. La stessa zona dell attuale mercato della società Prosciutto di Bassiano. Da allora riferisce Reggiani non è cambiato niente, pure il mercato è lo stesso, anche se sono ovviamente aumentati sia il numero dei prosciutti prodotti che i clienti. Non solo, ma i quattro ampliamenti dello stabilimento, realizzati in tutti questi anni, non hanno minimamente modificato né la struttura né l organizzazione dell azienda. All inizio dell attività il prosciuttificio di Bassiano lavorava duemila cosce l anno. Ora, da alcuni anni, la produzione si è stabilizzata a 35 mila pezzi. Ne arrivano 700 la settimana. Ogni prosciutto fresco pesa in media nove chili. (...) Nel 1980 Astro Muratori, insieme all Icar di Borgo San Michele, aprì, a poche centinaia di metri dal proprio stabilimento, l altro prosciuttificio di Bassiano. Questa nuova avventura è durata solamente dieci anni: nel 1990 i titolari del Prosciutto di Bassiano sono usciti dalla società.

14 Ecco la terra dei... cavalieri storia&cultura storia&cultura Quattro paesi del comprensorio fanno rivivere ogni anno la magia dei tempi passati. Tra cavalieri, dame di corte e giullari per le vie dei centri storici si rivivono quei giorni lontani e affascinanti Stefano GelsominiC era una volta, tanto tempo fa, un corteo che attraversava il paese, allagandolo di colori, canti e musica, al passaggio dei principi e delle principesse. Vesti sontuose di tessuti preziosi mai visti prima e gioielli ed armi splendenti nel sole, e cardinali di porpora vestiti, e dame di compagnia e animali. C era una volta una guerra simulata per il possesso del Palio da mostrare nella propria chiesa rionale o per lo sguardo rapido fugace e ricco di promesse di una ragazza al vincitore della tenzone; e alla fine della giornata banchetti pantagruelici e danze canti lazzi entro il perimetro delle mura. C era una volta un mondo che un giorno all anno, almeno uno, si fermava in contemplazione di un sogno, c era una volta e c è anche oggi nei nostri borghi sparsi sui Lepini la voglia di sognare ancora attorno al senso di appartenenza ad una comunità, di trovarsi stretti dietro ad un lavoro lungo un anno, silenzioso, fatto di piccoli gesti, di manualità e di arti ormai quasi dimenticate, che ancora respirano, perché nei sogni tutto è possibile: i vestiti si ricamano a mano: le stoffe, i colori, i dettagli degli abiti, soprattutto quelli dei nobili, sono pazientemente studiati e riprodotti dalle donne con certosina applicazione che ha del miracoloso oggi come oggi dove tutto è fatto a macchina, ore ed ore che non hanno prezzo passate a disegnare e riprodurre gioielli e/o bottoni, armi o pastorali, ciocie o calzari... si passano giorni e mesi attorno ai cavalli per addestrarsi alla corsa e prepararli al combattimento della giostra, si studiano le ricette dei secoli passati preparandole meticolosamente e pazientemente da riproporre nelle fraschette. C era una volta un borgo che si fermava e festeggiava, c è oggi un borgo che si ferma e festeggia, aprendo le porte ai viandanti perché più si è più la festa è bella. Carpineto Romano Pallio della Carriera Corre l anno 1621, allorchè il cardinale Pietro Aldobrandini, nipote del papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini), lascia in eredità alla sorella Donna Olimpia Aldobrandini il ducato di Carpineto. Il Pallio ripropone alcuni aspetti della vita sociale, economica e religiosa di Carpineto, così come si rinvengono negli Statuti e Ordinanze del Esso è correlato alla festa di S. Agostino, patrono di Carpineto, occasione in cui si correva il Pallio della Carriera. Il corteo è aperto dagli sbandieratori carpinetani, la cui professionalità raggiunta è loro valsa l inclusione tra i soci aderenti alla Federazione Italiana Sbandieratori, in virtù del parere favorevole della Federazione Italiana dei Giochi Storici. Il loro corteo che ordinatamente sfila è composto da 23/25 figuranti comprendenti: l alfiere, i musicisti, gli sbandieratori. Il Pallio della Carriera ha acquisito, tra gli altri, anche il merito di aver fatto ritrovare il gusto di antichi sapori. E il cibo è anche il principale protagonista della Cena del Cardinale, una sontuosa rievocazione gastronomica, prologo di grande effetto scenografico ai festeggiamenti del Pallio: figura centrale è il Cardinale Pietro Aldobrandini, nipote del Papa Clemente VIII ( ). Nella Chiesa di San Pietro e nell annesso convento che, affidato ai francescani, divenne un importante luogo di studi filosofici e teologici, il cardinale Pietro Aldobrandini si fece allestire un appartamento ove alloggiava nelle rare visite a Carpineto: qui, nel chiostro seicentesco della Chiesa, allietata da musiche del XVII secolo, si svolge la Cena, il cui numero e qualità delle portate è frutto di attente ricerche storiche. L onore del menu è concesso ogni anno a rotazione allo staff di una delle hostarie rionali. La cena è preceduta dalla sfilata di un policromo corteo i cui figuranti sono il Cardinale Aldobrandini e gli ecclesiastici suoi dignitari, Donna Olimpia, il suo consorte, il principe Gian Francesco Aldobrandini, ed altri scelti personaggi del più nutrito treno storico che sfila il giorno in cui si correrà il Pallio. Il drappo che andrà al Rione vincitore, quest anno è stato realizzato dal maestro Alessandro Kokocinski. Il giorno che conclude il complesso evento, tra una policroma cornice di pubblico plaudente è, per questa edizione 2005, domenica 4 settembre. Un lungo e variopinto corteo attraversa le vie del centro lepino. Presso il campo sportivo si svolge la gara equestre all anello, tra i sette cavalieri. Al Rione vincitore viene assegnato il drappo artistico che verrà conservato nella chiesa di riferimento. Cori Palio della Madonna del Soccorso Cori è una cittadina rinascimentale, custode delle sue fiere e tradizioni, e sa riportare il turista in un passato rievocato nostalgicamente nel Carosello Storico. Il Palio della Madonna del Soccorso si corre nella terza decade di giugno-luglio con sfilate in costume rinascimentale, cene, concerti, sfide e giuramenti, che hanno reso Cori unica nella sua storia. Questa manifestazione nasce, come la si vede attualmente, nel lontano 1937 e trova la sua origine negli antichi Statuti Coratini : è la rievocazione dei festeggiamenti che, nella prima metà del XVI secolo si tenevano in onore della Madonna del Soccorso, apparsa a Cori nel 1521, ed in onore di Sant Oliva, patrona della città fin dal XII secolo. In quell occasione tutta la città partecipava all offerta dei ceri alla Madonna per ringraziarla delle numerose grazie ricevute e per implorare la protezione della comunità. Il corteo, composto da circa 400 figuranti vuole rievocare quei momenti di grande unione spirituale e di festa del paese. Lo aprono i personaggi della Comunità che gestivano il potere politico: dopo i Paggi con festoni ed il Vessillifero con il Gonfalone comunale, ecco apparire maestosi il Capitano Generale a cavallo con gli Armigeri di scorta ed il Barbaresco, seguito dai Valletti recanti il Palio, dal Podestà, dal Giudice, dal Notaio dei Malefici, dal Notaio del Banco Civile e dal Notaio Cancelliere; quindi seguono il Camerlengo, gli Armigeri con balestra e i Birri. Quindi dopo la Comunità seguono i tre gruppi delle Porte: ogni porta è annunciata dal vessillifero, dal Capitano a cavallo con Barbaresco, Archibugieri, Priore e Consiglieri in toga, quindi la Priora e Damigelle, Dame e Gentiluomini. Chiudono la sfilata gli Armigeri a cavallo e i Cavalieri che si combateranno nel Palio. Il Bravium (oggi detto Palio), durante il quale gli addetti alla difesa delle tre porte della cittadina: Porta Ninfina il cui motto è Viribus unitis -, Porta Signina - Excelsior -, Porta Romana - Per aspera ad astra, si sfidavano per dimostrare la loro migliore preparazione, oggi è una entusiasmante corsa all anello. Accompagnano il corteo storico i celebri sbanidieratori di Cori, che si esibiscono nelle strade cittadine durante tutto il percorso. Priverno Palio del Tributo Il caratteristico Palio del Tributo viene festeggiato la domenica coincidente o successiva al 29 giugno. Fu istituito - ricorda lo storico Edmondo Angelini - nel E una rievocazione storica di avvenimenti documentati dal XVI al XIX secolo, ma le sui origini possono risalire

15 28 storia&cultura all inizio del XIV secolo, allorché i castelli di Roccagorga, Asprano, Maenza, Prossedi e Sonnino pagavano un tributo alla città di Priverno. Tale situazione fu spesso fonte di contrasti. La consegna del Tributo avveniva, con una cetra solennità, il giorno di S.Pietro (29 giugno) durante il quale venivano effettuate una parata militare, da Piazza del alla chiesa rurale di S. Pietro, e una corsa di cavalli, da Porta Posterla a Porta Castana. A partire da questi elementi, la rievocazione storica, ambientata agli ultimi decenni del XVI secolo, si svolge in tre momenti: corteo storico per le vie di Priverno, in ricordo della Parata militare; la consegna del Tributo, nella gradinata monumentale della Piazza del ; la corsa all anello in sostituzione, per motivi di sicurezza, della corsa lunga. La corsa all anello, come nel Cinquecento e durante i secoli precedenti, secondo le disposizioni statutarie (1573), si corre un Piazza del, con cavallo sellato e lancia militare senza ferro Dopo la consegna del Palio al cavaliere vincente - continua Edmondo Angelini - la manifestazione si conclude con l offerta del vino che vuole ricordare l analoga offerta che si faceva ai soldati a chiusura della parata militare. Per l anno 2005, conclude Edmondo Angelini, i dirigenti del Palio, hanno ritenuto opportuno non allestire la manifestazione. Artena Palio delle Contrade Nasce nel 1990 e si svolge nel mese di Agosto: vede il momento centrale nelle sue 18 competizioni d ispirazione quasi contemporanea e/o riproponenti antichi lavori agricoli, come la battitura del grano, per ricreare le quali venne stabilito di prendere in considerazione l intero arco temporale che va dal diciannovesimo secolo ai primi decenni del ventesimo, con la precisa volontà di riprendere e rinverdire le tradizioni popolari artenesi. Il Palio delle Contrade affonda le sue radici nei secoli: la ricerca storica ha stabilito, infatti, che tra XVIII e XIX esisteva un Palio della Maddalena, il quale era già previsto negli Statuti del 1468, e che alla Maddalena Penitente, in loco, era dedicato fin dal XII secolo un lebbrosario. Il Palio delle Contrade è aperto dal corteo inaugurativo alla cui testa marciano una coppia di buoi, a ricordo di quando Artena era la sede dell università dei Boattieri (categoria forte alla fine del XIX secolo e che raggiunse il suo apice dopo l ingresso nel 1900: era composta da chi custodiva, commerciava bovini o con essi lavorava a pagamento la terra degli altri), seguita dai costumi e dalle immagini dell Artena di un secolo fa, per ricordare e non dimenticare una condizione di vita di solo qualche anno addietro. Nelle contrade sono allestiti ottimi stand gastronomici che permettono di assaporare il meglio della tradizione culinaria dei Lepini. È allo studio la rievocazione storica del corteo che accompagnò l arrivo di papa Paolo V e della sua corte a Montefortino (antico nome di Artena): papa Paolo V si mosse lungo la via Latina dalla sua villa vicino a Frascati assieme alla sua corte e al nipote, il cardinale Scipione Borghese, il quale aveva acquistato nel 1614 il feudo di Montefortino. Un simile corteo era talmente inusuale che destò una forte impressione nella popolazione. La manifestazione I rossi alla riscossa è stata riproposta a Segni nel cortile della XVIII Comunità Montana, nell ambito della festa di Santa Anatolia. Oltre 400 persone hanno potuto gustare le delizie enogastronomiche del comprensorio Sede della XVIII Comunità Montana di Segni, seconda puntata de I rossi alla riscossa. Nel maggio scorso Roccagorga aveva ospitato questo evento dove le migliori etichette locali sposano la cucina tipica del comprensorio, venerdi 8 luglio è toccato a Segni. La manifestazione è stata organizzata dalla Compagnia dei Lepini, dalla Provincia di Roma, dalla XVIII e XIII Comunità Montane e dal comune di Segni. Rispetto alla prima edizione, il programma è leggermente variato. L evento enogastromico è stato inserito all interno di un programma più ampio che prevedeva una conferenza stampa per la presentazione dell opuscolo curato dalla Compagnia dei Lepini sull estate 2005 e un altra serie di iniziative legate alla festa in onore di Santa Anatolia. L incontro è stato anche un occasione per fare il punto sulla situazione del comparto turistico nell area Lepini. Hanno preso la parola Quirino Briganti, presidente della XVIII Comunità Montana, Renato Cicciotti, sindaco di Segni, Piero Cascioli, assessore alla Cultura del comune di Segni, Emilio Cacciotti, sindaco di Carpineto, Matteo Battisti, vicesindaco dello stesso comune e Giancarlo Siddera e Fabrizio Di Sauro, rispettivamente presidente e direttore della Compagnia dei Lepini. Dopo la conferenza stampa è stata la volta dei festeggiamenti per Santa Anatolia. Infine è arrivato il momento dei vini. Le etichette proposte erano Il Rosso dei Dioscuri della cooperativa agricola Cincinnato. Il Rosso del Tufaliccio Igt Lazio dell azienda agricola biologica di Marco Carpineti. Il Preludio Circeo Rosso Doc della azienda agricola Sant Andrea. Il Cabernet Sauvignon Igt Lazio dell azienda agricola Casal del Giglio. L ultimo vino della selezione era il Circeo Rosso Doc dell azienda agricola Ganci & Milone. Queste etichette hanno sposato alcuni prodotti e piatti della tradizione locale. Oltre al prosciutto I vini laziali sfidano le bontà lepine di Bassiano, hanno riscosso un grande successo anche i formaggi locali. Un piatto molto particolare presente sui banchi d assaggio era Jo appallocco, un pietanza a base di fave lesse e ripassate in padella, tipico dell area romana dei Monti Lepini. Oltre 400 sono state le persone che hanno preso parte all iniziativa. Anche il tempo è stato particolarmente clemente: né caldo né freddo. L ambiente poi era molto suggestivo. La nuova sede della XVIII Comunità Montana era un tempo un istituto scolastico gestito da religiose. Un rilevante intervento di ristrutturazione ha restituito al paese di Segni uno dei palazzi più belli del centro storico. Il bilancio della serata è senz altro positivo, iniziative del genere dimostrano come sia possibile ideare progetti vincenti partendo dalle piccole cose: una serata a tema, un buon vino e tanta creatività e voglia di fare. L incontro è stato anche un occasione per fare il punto sulla situazione del comparto turistico nell area STILe Francesco Scacchetti dalterritorio 29

16 30 Studiando il territorio dalterritorio 31 dalterritorio Paolo Tomasi Consigliere Cai Le scuole di Carpineto, Montelanico e Segni hanno avviato un progetto denominato Montagna, Ambiente e Cultura allo scopo di conoscere l assetto idrogeologico del comprensorio Con una festosa celebrazione il 1 giugno a Carpineto, il 6 a Montelanico e l 8 a Segni, in località Pantano, le scuole primarie hanno concluso un programma iniziato lo scorso marzo, in collaborazione con il Club Alpino Italiano Sezione di Colleferro-Anagni, denominato Montagna, Ambiente e Cultura. Il progetto ha interessato le scolaresche sull evoluzione del territorio, in funzione dell inurbamento dell area Lepina (con una presentazione del Prof. Gioacchino Giammaria), sull assetto idrogeologico dell area Lepina, con particolare riguardo al fenomeno del carsismo (tenuto dal geologo Dr. Geminiano Montecchi). Inoltre, le medesime scuole hanno partecipato con le socie CAI Vincenzina Colagiacomo e Loretta Proja, ad escursioni a Pian della Faggeta ed a Campo di Segni, per riscontrare sul territorio quanto appreso nelle conferenze e per raccogliere idee e materiali per delle elaborazioni grafiche in laboratorio. Durante il corso gli alunni hanno potuto visitare le mura ciclopiche ed il Museo Archeologico di Segni apprendendo preziose informazioni storico-archeologiche dal Direttore del Museo Dr. Francesco Cifarelli e della Dr.ssa Federica Colaiacomo. Vale la pena di rammentare che il Museo di Segni ha appena ricevuto dalla Regione Lazio il "Marchio di Qualità", riconoscimento assegnato ad un ristretto numero di musei nell'intera Regione e che La scuola di Segni ha anche attivato un progetto collegato denominato La scuola va in montagna premia la qualità dell'azione della struttura. Il coordinamento di tutto il progetto nelle diverse scuole è stato affidato alla socia Club Alpino Italiano Marianna Sposi che, insieme alle insegnanti, ha curato in particolare i laboratori che si sono svolti lungo tutto l arco temporale del progetto, con utilizzo di svariate tecniche grafico-pittoriche. Il lavoro si è articolato in pannelli ed elaborati esposti in una mostra per le famiglie, allo scopo di trasmettere alle stesse l impegno didattico profuso. Si è trattato di uno sforzo collettivo che ha visto impegnati gli alunni su obiettivi qualificanti. Infatti, alla base del tutto vi erano pochi ma significativi elementi. In primo luogo, la capacità di collegare in rete informazioni ed interessi comuni al territorio lepino, abbracciando più paesi e superando le singole comunità, per favorire il dialogo corale. In secondo luogo perché si è creduto che valesse la pena di investire sui bambini, focalizzando storia e cultura locale, per preservare valori e tradizioni che, se non coltivati, potrebbero comportare fratture tra l ambiente ed il vivere sociale. Infine perché, come Cai, si è inteso trasmettere il concetto che andare in montagna non significa solo arrampicare, quanto avere la cultura della protezione e della valorizzazione dell ambiente. Percorrere anche un agevole sentiero dà il senso della scansione dei ritmi naturali, che accompagnano l ordinato scorrere del vivere sociale. Questo è un messaggio di grande valore da trasmettere soprattutto nell età evolutiva degli alunni. L inquinamento non è solo quello dei rifiuti, ma anche il distacco culturale tra l ambiente ed il nostro viverlo. Infatti, il territorio ed il contatto con l ambiente sono in grado di offrire elevati contenuti formativi ed educativi. Riportare la persona umana verso l ambiente e la natura, per rispettarla e non più degradarla con il progresso tecnologico. L entusiasmo con il quale le insegnanti e gli alunni hanno seguito il progetto ha portato le scuole ad arricchire lo stesso con nuovi elaborati e risultati del tutto inattesi. La scuola di Segni ha anche attivato un progetto collegato denominato La scuola va in montagna. Un sentito grazie a Quirino Briganti, presidente della XVIII Comunità Montana, per aver seguito con passione, sin dall inizio, questo progetto, come alle singole Amministrazioni Comunali, cui è stato chiesto di favorire, per quanto possibile, l ordinato svolgimento del progetto. Infine, ma non per questo meno importante, un grazie sentito alle Dirigenti Scolastiche e, soprattutto, all intero corpo insegnante, per la condivisione dei valori culturali del progetto, ed alla cui sapiente didattica e capacità relazionale con i bambini è stata affidata la parte più significativa per il successo dell iniziativa. Gli studenti hanno partecipato ad escursioni a Pian della Faggeta e al Campo di Segni per toccare con mano quanto appreso in classe

17 32 dalterritorio Nelle elezioni per il rinnovo del consiglio e della giunta del comune di Artena, il centro-destra ha passato il testimone al centro-sinistra. Maria Luisa Pecorari, candidata sindaco della coalizione risultata vincente, lavora da quel giorno con la stessa passione che ha dedicato ai giovani nella sua lunga carriera scolastica. Come ha trovato Artena quando si è insediata? Ho trovato una città con grandi potenzialità ancora inespresse. Non mi sento di dire che la precedente amministrazione ha lavorato male, qualcosa è stato fatto ma restano i grandi nodi da affrontare. Il problema del traffico, della viabilità e dei parcheggi sono emergenze a cui bisogna porre subito rimedio. Quali sono i progetti più importanti su cui state lavorando? La viabilità, la creazione di nuovi parcheggi, la riqualificazione del centro e delle dimore storiche. Sono queste le priorità a cui la giunta da me presieduta sta lavorando. Possiamo dire che questi interventi sono le fondamenta su cui costruire il nuovo volto del paese. Senza una base infrastrutturale adeguata non si può pensare nessun progetto serio per rilanciare l area. Ci sono poi un altra serie di progetti che mi stanno molto a cuore e che riguardano soprattutto i giovani. Dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni abbiamo a disposizione gli spazi adeguati per vivere la loro giovinezza in modo sano e costruttivo. Ecco quindi l idea di un oratorio interparrocchiale, di nuova sede per la biblioteca comunale, del polo culturale e di una serie di impianti sportivi. Siamo molto interessati anche alle problematiche relative ai disabili e anche per questo abbiamo in cantiere degli interventi. Il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico è infine un altra priorità dell amministrazione. Realizzeremo il progetto già finanziato delle precedente giunta che prevede alcuni interventi presso il parco archeologico e l apertura di un nuovo museo. Artena e Montelanico due sindaci per vecchi e nuovi scenari Quel è la ricetta vincente per lo sviluppo locale e turistico? Per creare sviluppo bisogna investire sulla qualità. Artena è un paese ricco di risorse ed attrattive. Possediamo il più grande centro storico non carrozzabile d Europa e questa è una caratteristica su cui puntare. I grandi centri sono caotici e industrializzati, noi possiamo offrire un prodotto molto diverso. I grandi centri hanno grandi alberghi noi dobbiamo promuovere le esperienze di albergo diffuso. Valmontone ha il suo outlet, noi potremmo realizzare un outlet all incontrario ossia un centro in cui siano la tipicità e l artigiano ad essere protagonisti. Così facendo non si attirano solo turisti. Non sono pochi infatti coloro che fuggono da Roma alla ricerca di luoghi più vivibili, Artena è pronta ad intercettare questi cittadini potenziali. Come si può passare dalla teoria alla pratica? Lavorando sodo e non cercando di fare tutto da soli. I paesi lepini sono per molti versi simili, si deve quindi pensare un azione comune per la creazione di un pacchetto che includa le peculiarità di ogni realtà. Non bisogna considerare i confini dei muri invalicabili, è indispensabile cooperare, solo uniti si vince. Infine è necessario un approccio pragramatico anche a costo di essere criticati. Chi è Maria Luisa Pecorari ha cinquattasette anni è sposata ed ha due figli. È dirigente scolastico presso l ufficio scolastico regionale del Lazio. Dal prossimo anno sarà in pensione. È alla sua prima esperienza politica in senso proprio anche se ha passato tutta la sua carriera lavorativa ad ascoltare e risolvere i problemi di alunni, famiglie e di insegnanti. Accettando di rappresentare la coalizione di centro-sinistra ha voluto mettere questa esperienza al servizio di Artena. Le due città dell area romana dei Lepini hanno da poco nuove amministrazioni. I neo primi cittadini illustrano il loro programma amministrativo e gli obiettivi che intendono raggiungere Dopo un anno di commissariamento si riparte spediti. La giunta guidata dal giovane Simone Temofonte non ci ha pensato due volte ed ha subito iniziato a lavorare per recuperare il tempo perduto. Molti i progetti riesumati e molti quelli nuovi di zecca messi in cantiere. Il sindaco è una persone estremamente disponibile che parla a tutto campo sul passato, il presente e il futuro del paese che amministra. Come ha trovato Montelanico quando si è insediato? Dopo un anno di governo tecnico è difficile trovare un paese in buone condizione. Per un anno non si è fatta politica, non si è esercitata la funzione di indirizzo e buona parte dei progetti che già erano stati finanziati sono stati bloccati. Noi consideriamo il commissariamento come una parentesi su cui non giova rimanere a pensare, l importante è ripartire con il piede giusto. Quali sono i progetti più importanti su cui state lavorando? Sicuramente la nostra priorità è dare un nuovo volto al paese. Non si tratta però solo di pensare una riqualificazione estetica. Certo, la viabilità, l arredo urbano e tutti gli altri servizi di interesse collettivo dovranno essere potenziati ma quando parlo di nuovo volto intendo soprattutto interventi di natura culturale. Montelanico ad esempio avrà tra qualche tempo il museo del Risorgimento e delle bandiere. Questo tipo di allestimento è unico in Italia e l idea sta riscuotendo un grande successo. Puntiamo su questo periodo storico non a caso. Vogliamo riscoprire quelle figure che hanno portato alto il nome del nostro paese come Don Francesco Raimondi, primo sindaco di Montelanco e unico sacerdote/sindaco della storia italiana. Era un progressista e lavorò a stretto contatto con Mazzini. Un altro fronte su cui siamo molto attivi è quello dei gemellaggi. Ci siamo da poco legati con il paese francese di Lagnes ed abbiamo in programma altri progetti del genere. Così facendo daremo la possibilità ai nostri giovani di uscire dai confini territoriali per entrare in contatto con persone e culture diverse. Quel è la ricetta vincente per lo sviluppo locale e turistico? Riguardo a Montelanico, al di là delle infrastrutture che sono indispensabili, bisogna puntare su due filoni principali. Quello storico e quello ambientale. Riguardo al primo ho già ricordato la figura di Don Francesco a cui voglio aggiungere padre Duilio Capozzi medaglia d argento al valore per il servizio prestato a Cefalonia durante i tristi giorni del massacro. Questi cittadini illustri, oltre ad essere importanti per la storia del paese, possono contribuire a mostrare una Montelanico diversa. Riguardo al secondo filone bisogna ricordare gli ambienti naturali incantevoli che si trovano nel nostro territorio. Per lo sviluppo turistico è necessario curarli e valorizzarli. Come si può passare dalla teoria alla pratica? L unione fa la forza. E importante uscire dai confini comunali per entrare in contatto con le altre realtà vicine. Anche i rapporti con gli enti sovracomunali sono importanti. La nostra giunta ha un ottimo rapporto con la XVIII Comunità Montana e questo ci permette di pensare in grande. Bisogna credere in quello che si vuole ed impegnarsi a fondo. Le parole senza fatti sono veramente poca cosa. (P.M.) Chi è Simone Temofonte ha trent anni è laureato in giurisprudenza e prossimamente sosterrà l esame per l iscrizione all albo degli avvocati. Prima di diventare sindaco è stato per quattro anni consigliere comunale e per due anni assessore e vicesindaco con delega allo sport, turismo e cultura. Da sempre attivo nell associazionismo, suona la fisarmonica in un gruppo di musica folk ed è un appassionato di calcio. dalterritorio 33

18 34 Un popolo di partigiani dalterritorio Fernanda Spigone Presentato a Segni il libro Monti Lepini : occupazione, resistenza, liberazione di Franco Caporossi. Il volume ricostruisce le lotte per la liberazione del paese dal fascismo 2 giugno, presso la sala polifunzionale di via Traiana in Segni, nel quadro delle celebrazioni per i 60 anni della Resistenza, è stato presentato al Loscorso pubblico il testo Monti Lepini 1943/44 dello scrittore lepino Franco Caporossi. L opera, la cui seconda edizione è stata patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dell Amministrazione Provinciale di Roma, dalla XVIII Comunità Montana e dal di Segni, si connota come una ricca fonte di notizie relative a quel periodo, notizie che investono non soltanto il movimento dei resistenti, il loro modo di contrastare l occupante, i loro nomi ed i loro gruppi organizzati, ma spaziano su altri dettagli della vita quotidiana, quali i prezzi dei generi alimentari, dei biglietti degli autobus, sul tipo di cibo con cui allora, fra mille povertà, ci si nutriva, il tutto con una dovizia di particolari davvero interessante. Il prefatore dell opera, lo scomparso Ettore Mario Cappucci, afferma che in questo libro Uomini, donne e bambini della gente lepina hanno la loro nobile collocazione in una delle più belle pagine della più recente loro storia... storia scritta dalla gente lepina col col sangue, con le sue sventure, con tutto il peso della sua ricca umanità. Infatti, in essa, il Caporossi non si rivela uno storico cronologico punto e basta, così come era nella teoria storiografica di Gramsci, ma è vichiano poichè palpita, partecipa, freme insieme ai suoi personaggi e vede, nel popolo che dipinge, l attore della storia. Il testo è ricco di belle immagini che attutiscono la cruda realtà di allora: c è il ragazzo che corre all impazzata sul campo di neve immacolato per dare l idea di svariate direzioni e confondere e depistare l inseguitore, c è la vecchina di Carpineto che continua a filare indifferente al tafferuglio caotico che ha dintorno, c è il biondo ragazzo tedesco ucciso mentre riprendeva la nostra bella natura lepina in un acquarello nel tentativo di dipingere la pace, e molte altre, alcune più delicate altre inquietanti. Veramente toccante quella del Natale 1943 allorchè la voce bianca di un piccolo cantore supinese venne accompagnata dal coro possente delle voci dei Tedeschi: Tedeschi e bimbo sono l immagine di un umanità comunque consanguinea che non dovremmo mai perdere di vista. Alla presentazione dell opera, molto apprezzata dal numeroso pubblico, hanno preso parte, oltre a Quirino Briganti, presidente della XVIII Comunità Montana, Renato Cacciotti, sindaco di Segni, Piero Cascioli, assessore alle politiche culturali del di Segni, Luigi Zaccheo, apprezzato e conosciuto scrittore nonchè presidente del Consorzio Biblioteche lepine, Annalisa Ciccotti bibliotecaria del di Segni, Massimo Rendina, presidente Anpi (Associazione nazionale Partigiani di Roma e del lazio) e l On. Vincenzo De Vita assessore alla cultura della Provincia di Roma. A quest ultimi due sono state offerte due medaglie simbolo della Comunità Montana realizzate dallo scultore Giuseppe Cherubini.

19 G ustiamoci Tra Roma e Napoli, nei paesi delle antiche terre dei Volsci, tra vecchie tradizioni e nuovi percorsi, la storia e la cultura abitano in un ambiente ancora incontaminato. Enei centri storici gli antichi sapori - prosciutto di Bassiano, mozzarella di bufala, tartufo nero di Carpineto, formaggi e carni ovi-caprine, maroni di Segni, zuppa di fagioli, mazzalaccardi, broccoletti, carciofi di Sezze, dolci e vini di Cori - ti conquistano per sempre. Artena Bassiano Carpineto Romano Cori Gorga Maenza Montelanico Norma Priverno Prossedi Roccagorga Rocca Massima Roccasecca dei Volsci Segni Sermoneta Sezze Sonnino Compagniade I N S I E M E N E I L E P I N I XIII Comunità Montana XVIII Comunità Montana

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