GEOGRAFIA ECONOMICA. II modulo dell Area didattica composta Geografia antropica ed economica. Geografia antropica ed economica. Geografia antropica
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1 GEOGRAFIA ECONOMICA II modulo dell Area didattica composta Geografia antropica ed economica Geografia antropica ed economica I semestre II sottoperiodo II semestre III sottoperiodo Geografia antropica Geografia economica GEOGRAFIA M-GGR/01 GEOGRAFIA POLITICO-ECONOMICA M-GGR/02 1
2 PRESENTAZIONE * quale geografia? * Bibliografia e referenti * Organizzazione della didattica * Finalità del modulo * Istruzioni per l uso Bibliografia FREQUENTANTI: S. Conti, P. Giaccaria, U. Rossi, C. Salone, Geografia economica e politica, Pearson Mondadori. Milano, 2014 pp appunti delle lezioni NON FREQUENTANTI: S. Conti, P. Giaccaria, U. Rossi, C. Salone, Geografia economica e politica, Pearson Mondadori. Milano, 2014 pp G. Dematteis - C. Lanza - F. Nano - A. Vanolo, Geografia dell'economia mondiale, UTET. Torino,
3 ORARI Docente: Prof.ssa ALESSANDRA GHISALBERTI Orario delle lezioni: Mercoledì ore 9 11 Aula 2, Salvecchio Giovedì ore 9 11 Aula 2, Salvecchio Venerdì ore 9 11 Aula 2, Salvecchio Mail per fissare il ricevimento: alessandra.ghisalberti@unibg.it Organizzazione della didattica Lezioni frontali Teoria/ metodologia Applicazione: casi di studio 3
4 Finalità del modulo 1. Geografia = disciplina teoricamente attrezzata per la risoluzione di problematiche della contemporaneità 2. Fornire strumenti critici per affrontare le sfide della GLOBALIZZAZIONE da un punto di vista geografico attraverso l analisi dei TERRITORI DELL ECONOMIA IN RETE Istruzioni per l uso a) Assialità del modulo: - lavorare all interno - interazione fra i diversi momenti b) Svolgimento dell esame: - scritto - conoscenza della materia - proprietà espositiva - capacità critica c) Preparazione dell esame: - lavoro nel corso - bibliografia di base - bibliografia integrativa/appunti 4
5 Mondializzazione /globalizzazione Mondializzazione/Globalizzazione SPAZIO GEOGRAFICO globale locale dall approccio areale all approccio RETICOLARE Luoghi Aree Territori Reti Percorsi RETE Punti transizione Nodi urbani 5
6 Le spinte globali merci intensificazione scambi/flussi MOVIMENTO informazioni persone MIGRAZIONI, TURISMO, PENDOLARISMO, determinano mutazioni nei sistemi socio-territoriali Migrazioni e globalizzazione Da relazioni binarie paese di partenza/paese di approdo A relazioni multilaterali in prospettiva sistemica Da spazi migratori con funzioni uniche A spazi migratori con funzioni multiple: aree di partenza/transizione/approdo Da percorsi migratori unici A percorsi migratori multipli: transahariani, transamericani, di accesso all UE 6
7 Spazio SOCIETA Territorio Processo di territorializzazione E costitutivo di una società E riflesso dell azione sociale E condizione dell azione sociale Strutture Pratiche Simboli STRUTTURAZIONE REIFICAZIONE DENOMINAZIONE T E R R I T O R I O Contesti operativi Materialità Designatori SPAZIO Spazio e territorio: gli atti territorializzanti 7
8 Processo di territorializzazione Autocentrato Eterocentrato Fa riferimento ad una comunità insediata che definisce attraverso esso la propria qualità sociale e garantisce il proprio funzionamento e la propria riproduzione Sfugge al controllo della comunità locale. Diventa il prodotto di un altro corpo sociale e una delle condizioni per la sua esistenza Lo spazio geoeconomico 8
9 Territorio, regioni e reti La geografia non si occupa di singoli oggetti presi isolatamente, ma delle relazioni che legano tra di loro tali oggetti sulla superficie della Terra. L insieme delle relazioni che legano tra loro oggetti e soggetti localizzati sulla superficie terrestre costituisce lo spazio geografico. Se in questo spazio geografico isoliamo le relazioni che riguardano l economia, otteniamo lo spazio geo-economico. Le relazioni che legano oggetti e fenomeni sulla superficie della Terra si dividono in due grandi tipi: orizzontali e verticali. Le relazioni orizzontali (o anche interazioni spaziali) intercorrono tra i soggetti e quindi tra le diversi sedi di questi soggett (relazioni di scambio e di circolazione: di merci, persone, denaro, informazioni, servizi, decisioni ecc.). Le relazioni verticali (o anche ecologiche), riguardano invece il rapporto delle singole attività economiche con le caratteristiche dei luoghi in cui esse hanno sede. 9
10 L insieme formato dalle relazioni verticali e orizzontali e dagli oggetti e soggetti che tali relazioni legano tra loro e al suolo prende il nome di territorio. L ordine complessivo che queste relazioni assumono in un territorio costituisce l organizzazione territoriale La geografia economica studia la gran varietà dei tipi di organizzazione territoriale, che incidono sulle attività economiche. L organizzazione territoriale viene analizzata considerando tre ordini di fatti le condizioni naturali le condizioni ereditate dal passato l organizzazione attuale 10
11 Il valore economico del territorio Nelle società pre-mercantili e pre-industriali, il valore del territorio dipendeva principalmente dalla sua attitudine a soddisfare consumi locali. Nella società capitalistica il territorio assume un valore di scambio, un tempo legato principalmente alla minore o maggiore fertilità del suolo, in seguito alla posizione. In questo tipo di economia è fondamentale organizzare il territorio in modo da ottenere dal «capitale terra» la maggior resa economica possibile. A seconda della posizione nel territorio una impresa può infatti avere delle economie o diseconomie. economie esterne o esternalità positive: sono i vantaggi che una impresa ottiene grazie alle condizioni favorevoli della sua posizione nel territorio diseconomie esterne o esternalità negative: sono gli svantaggi per le imprese o per gli abitanti legati a una localizzazione nel territorio non favorevole per chi lo occupa economie di agglomerazione: sono gli incrementi di produttività che le imprese realizzano concentrandosi in certe aree, perché la vicinanza di più imprese può ridurre i costi 11
12 infrastrutture tecniche (strade, fognature, acquedotti, linee elettriche ecc.) facilità di scambi di merci, informazioni e servizi tra le imprese agglomerate; Economie di urbanizzazione presenza di servizi pubblici (o infrastrutture sociali) sviluppo parallelo dei servizi privati per le famiglie La regione geografica è costituita da un insieme di luoghi contigui; tali luoghi hanno qualche caratteristica comune o qualche relazione preferenziale tra loro; essi si distinguono e si differenziano rispetto ai luoghi circostanti, che presentano caratteristiche e connessioni tra loro diverse e che quindi appartengono ad altre regioni. 12
13 Le regioni economiche formali (o omogenee o uniformi) in base a certi attributi che caratterizzano pressappoco allo stesso modo tutti luoghi che le compongono, ad esempio regioni risicole, regioni industriali, urbane. funzionali individuate in base a relazioni orizzontali, Le regioni funzionali possono essere: monocentriche quando le relazioni spaziali - e quindi i flussi - fanno capo a un unico centro; policentriche quando non c è una gerarchia tra i centri, ma ognuno di essi si specializza in funzioni particolari ed è perciò connesso agli altri da relazioni di complementarità. 13
14 Una regione considerata al tempo stesso per i suoi caratteri formali e funzionali è una regione complessa. Un particolare tipo di regione complessa è la regione programma (o regionepiano o regione-progetto) che corrisponde all ambito territoriale entro cui si svolgono interventi programmati. Per esempio: in Italia l area di un piano territoriale di sviluppo; in Europa l area entro cui operano i protocolli della Convenzione Alpina. 14
15 Regioni gerarchiche Tra i diversi centri c è una gerarchia, legata al numero e alla qualità di servizi che ciascun centro offre; saranno di livello più alto i centri più forniti in quantità e qualità, che quindi attirano maggiori flussi di persone, di livello inferiore gli altri. La struttura delle regioni gerarchiche è stata descritta dal geografo tedesco Walter Cristaller con il modello delle località centrali Con questo nome si intendono i centri di offerta di servizi che servono ciascuno un area circostante, la cui ampiezza dipende dal numero e dalla rarità dei servizi offerti del centro. La gerarchia delle località centrali genera perciò una gerarchia di regioni funzionali corrispondenti a aree di gravitazione di diversa ampiezza, inscatolate le une dentro le altre. 15
16 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Valorizzare il territorio mediante un turismo sostenibile Creare un network multilivello di città europee relativo alla creatività (università) alla mobilità (aeroporti) alla progettazione territoriale (enti locali) Analizzare i territori in rete per sondare la possibilità di una progettazione turistica condivisa s-low Turismo s-low SLOW SOSTENIBILITA Esperienza e fruizione consapevole del territorio con la partecipazione delle comunità locali S - L O W LOW COST SMART INNOVAZIONE ICT Le tecnologie sono sistemi abilitanti l accessibilità reale e virtuale dei territori CONNETTIVITA Riconfigurazione del concetto di vicinato (prossimità/lontananza) e di city user CENTRALITÀ DEI TERRITORI. IN RETE 16
17 Aeroporto Internazionale «Il Caravaggio» DIMENSIONAMENTO Classifica italiana: 8 4 Passeggeri: ca QUALIFICAZIONE 105 città collegate 33 paesi collegati CRESCITA ESPONENZIALE ( ) DIMENSIONAMENTO Studenti: ca QUALIFICAZIONE Classifica MIUR (su 8 cluster): 3 Provenienza straniera: 208 ca Lauree internazionalizzate Criteri per l identificazione delle città cluster CRITERI IDENTIFICATIVI Dimensioni demografiche Localizzazione Centro storico Università CRITERIO DINAMIZZANTE Tipologia scalo aereo area urbana OCSE < ab. prossimità di una città metropolitana di pregio storico artistico presenza di un campus o sede universitaria servito da compagnie low cost 17
18 città metropolitane città cluster Amburgo Lubecca Cambridge Londra Collegamento con Bergamo Bruxelles con altre città cluster Charleroi Beauvais Parigi Bergamo Milano Santander Bilbao Barcellona Girona Criteri Aeroporto low-cost collegato a BGY Città di piccole-medie dimensioni (< abitanti) 3. Vicinanza a metropoli (> abitanti) 4. Centro storico di rilievo 5. Università Network città cluster CITTÀ MEDIO-PICCOLE sfide Far fronte alle sfide della mondializzazione: coniugare competitività economica, sostenibilità ambientale e coesione sociale Competizione con le metropoli in termini di: vantaggi: laboratori ideali per la sperimentazione di nuove tecnologie poli dell innovazione e della creatività (Università) centri con una più elevata qualità della vita - massa critica - risorse - capacità organizzativa 18
19 MONITORAGGIO DELLE RISORSE E DELLE INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI PER OGNI CITTÀ CLUSTER RISORSE CULTURALI siti UNESCO borghi storici castelli edifici storici patrimonio religioso heritage industriale ecomusei, musei etnografici RISORSE NATURALI siti Natura 2000 parchi locali, regionali e nazionali riserve naturali monumenti naturali e altre aree protette orti botanici laghi, fiumi, cascate alberi monumentali MICRO-IMPRENDITORIA (basata su marchi di qualità) RICETTIVITÀ (Eco-Label, Legambiente Turismo, ) alberghi diffusi bed & breakfast ostelli agriturismi rifugi campeggi bike hotels house swapping RISTORAZIONE (Slow Food, biologici, Zero Km, Mille Sapori, ) osterie e locande ristoranti agriturismi enoteche MOBILITÀ SOSTENIBILE piste ciclabili rete sentieristica recupero viabilità antica veicoli elettrici trasporto pubblico a basse emissioni barche a vela, traghetti a energia solare, 19
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