Decisione N del 13 giugno 2016

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1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) SIRENA (RM) SILVETTI (RM) SCIUTO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) PETRILLO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore ESTERNI - MASSIMO CARATELLI Nella seduta del 10/12/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica Fatto La ricorrente, con riferimento a un rapporto di mutuo ipotecario accordato dalla resistente per un importo di euro ,00, contesta il mancato rimborso parziale del premio pagato per euro 4.750,00, ma non goduto, relativo a una polizza assicurativa sottoscritta a copertura del rischio di perdita d impiego, in data 31 agosto 2010, contestualmente al mutuo, e dietro esplicito sollecito dell istituto bancario medesimo. In particolare, in base alla dinamica riferita da parte attrice, la cliente, il 6 novembre 2014, estingueva anticipatamente in via parziale il prestito, versando l importo di euro ,00. Il 14 gennaio 2015 la proponente contattava l istituto di credito convenuto per la ripetizione di quota parte del premio; questi riscontrava negativamente l istanza eccependo che le condizioni generali di polizza all art. 3.4 accordavano il rimborso degli oneri non goduti Pag. 2/6

2 solamente in caso di estinzione anticipata totale del finanziamento. L intermediario invitava, al contempo, la cliente a contattare direttamente la compagnia di assicurazione referente del contratto per ottenere i chiarimenti del caso. Parte attrice ritiene tali giustificazioni prive di fondamento: a suo dire, da un lato, infatti, anche la banca è tenuta al rimborso degli oneri non goduti, stante lo stretto rapporto negoziale tra il contratto di mutuo e quello assicurativo; dall altro lato, la restituzione è dovuta anche in caso di estinzione anticipata parziale, venendo in parte meno il rischio che era stato coperto mediante la stipula della polizza. Per tutto ciò premesso, la ricorrente propone ricorso all ABF, chiedendo il rimborso pro quota degli oneri pagati e non goduti, oltre al riconoscimento di un importo pari a euro 500,00, quale indennizzo per la mancata disponibilità delle somme a lei legittimamente spettanti e per quanto speso al fine di tutelare i propri diritti. Alle contestazioni replica la convenuta. L istituto di credito rileva, prima di tutto, come non possa che risultare destituita di fondamento l istanza di parte attrice tesa a ottenere, dalla banca, la ripetizione degli oneri pagati e asseritamente non goduti. Invero, precisa l intermediario che, sebbene sia innegabile [l esistenza del] collegamento negoziale tra il contratto di finanziamento e quello assicurativo, nel caso di specie si controverte sulla corretta applicazione di condizioni generali di polizza, disciplinanti il rapporto intrattenuto con l assicurato, rispetto alle quali l intermediario non può che eccepire la propria carenza di legittimazione passiva, ove una conclusione diversa vedrebbe la banca costretta, in caso di giudizio di merito, ad argomentare su questioni di contrattualistica attinenti specificamente al ramo assicurativo e su un rapporto giuridico del quale essa non è parte. Peraltro, per dirimere la controversia è ineludibile un sindacato di merito sulla corretta interpretazione dell articolo 3.4 della polizza, il quale elenca le cause tassative al sussistere delle quali l assicurato può richiedere, entro certe tempistiche, il rimborso dei premi. Ne deriva l istituto la manifesta incompetenza dell ABF a esprimersi su tale punto. Rileva altresì la banca che la richiesta di risarcimento del danno e quella di refusione delle spese legali avanzate da parte attorea sono generiche, non provate e, conseguentemente, non possono essere accolte. Per tutte le ragioni sopra esposte, la resistente ritiene che nessuna responsabilità o violazione possa essergli contestata, e chiede dunque all Arbitro di voler Pag. 3/6

3 preliminarmente pronunciare l inammissibilità del ricorso o, in subordine, di voler respingere tutte le richieste prospettate dalla controparte. Diritto In via preliminare, si deve disattendere l eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dall intermediario resistente. La Legge n. 221/2012, che più specificamente regola la materia della restituzione di quota parte degli oneri assicurativi, si limita infatti a ribadire quanto già noto in relazione all obbligo restitutorio dell assicuratore in caso di estinzione anticipata di un prestito protetto da apposita polizza, ma non prevede che la relativa responsabilità rivesta natura esclusiva con il conseguente venir meno del solidale coinvolgimento dell intermediario. In tal senso si è pronunciato il Collegio di coordinamento di questo Arbitro nelle Decisioni n del 22 settembre 2014 e n del 21 giugno L eccezione pregiudiziale è, pertanto, infondata. Quanto allo storno degli oneri percepiti anticipatamente, è opportuno anzitutto rammentare che tale questione è stata più volte portata all attenzione dei tre Collegi dell ABF (v. tra le altre, Dec. n del 25 luglio 2013). Gli approfondimenti effettuati, da ultimo anche da parte del Collegio di coordinamento (v. Dec. cit.), hanno consentito di ritenere che, in caso di estinzione anticipata di un prestito, l onere economico del contratto di assicurazione, per il collegamento funzionale che lega tale contratto a quello di finanziamento, deve essere annoverato tra i costi del credito presi in considerazione dall art. 125-sexies, comma 1, TUB ai fini della determinazione del diritto di rimborso del cliente. Nel caso di specie è, peraltro, la stessa resistente, con proprie controdeduzioni, a riconoscere il collegamento funzionale tra i due contratti. Ciò posto, nella controversia in esame, si deve ritenere che, sussistendo appunto il collegamento negoziale di cui si è detto, la parziale estinzione anticipata del mutuo abbia fatto, in parte, venir meno la ragione giustificatrice del contratto accessorio di assicurazione, determinando così il suo scioglimento automatico. Nella quota parte in cui il capitale è stato rimborsato alla banca resistente è, infatti, evidentemente venuto meno il rischio che era stato assicurato mediante la stipulazione del contratto collegato. Pag. 4/6

4 La convenuta ha eccepito che, secondo quanto statuito dall art. 3.4 delle condizioni generali di polizza, la restituzione della parte di premio relativa al periodo di assicurazione non goduto sarebbe dovuta soltanto nel caso di anticipata estinzione totale del finanziamento. L eccezione è, tuttavia, infondata. Posto che le clausole contrattuali di cui si tratta non sono state individualmente negoziate dalle parti contraenti, si rileva d ufficio che, ai sensi dell art. 36 del d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo), esse sono nulle, in quanto determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi previsti dal contratto, violando la buona fede. L anticipata estinzione del finanziamento, per quanto parziale, determina, infatti, in misura corrispondente l automatica risoluzione del contratto accessorio di assicurazione, cosicché la parte di premio che corrisponde alla frazione non goduta di copertura assicurativa del rischio è ormai indebita e deve essere restituita al solvens. L esclusione di tale azione di ripetizione consentirebbe alla banca di lucrare un arricchimento ingiustificato a spese del cliente e tale squilibrio di diritti e di obblighi contrattuali sarebbe contrario al principio generale della buona fede contrattuale (v. tra le altre, Dec. n. 449 del 22 gennaio 2013). Al fine di determinare la parte di premio che l istituto di credito è tenuto a restituire, si deve premettere che la parzialità del rimborso anticipato da parte della ricorrente implica che anche la restituzione del premio assicurativo da parte della resistente sia parziale, e più precisamente che quest ultima debba avvenire nella stessa misura in cui il finanziamento è stato anticipatamente rimborsato. Ciò posto, si deve pertanto applicare all importo anticipatamente corrisposto da parte attrice a titolo di premio assicurativo, pari a euro 4.750,00, il quoziente che si ottiene dividendo l importo iniziale del finanziamento in linea capitale, ovvero euro ,00, per l importo del rimborso anticipato, corrispondente a euro ,00. In base alle considerazioni su illustrate, il Collegio, in accoglimento del ricorso, dispone dunque che l intermediario provveda al rimborso a favore della cliente di oneri assicurativi non maturati, che liquida in complessivi euro 2.200,00. All accoglimento del ricorso nei termini sopra indicati consegue, oltre alla corresponsione degli interessi legali dalla data del reclamo, il rimborso delle spese di assistenza professionale, liquidate in via equitativa in euro 250,00. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio dispone che l intermediario corrisponda alla parte ricorrente la somma di euro 2.200,00, oltre interessi legali dalla data del reclamo al saldo, nonché l importo di euro 250,00 per spese di assistenza professionale. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e alla parte ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6