DOCUMENTI DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) PIANO DI EMERGENZA (PED)

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1 Regione Molise I Dipartimento della Presidenza della Giunta Regionale Servizio di Protezione Civile Ing. Sergio Di Pilla Campobasso, 14 marzo 2017

2 La pianificazione d emergenza in materia di dighe si compone di due distinti documenti principali: DOCUMENTI DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) PIANO DI EMERGENZA (PED)

3 Le disposizioni transitorie e finali della direttiva stabilivano che, entro un anno dalla sua pubblicazione, la Direzione generale per le Dighe definiva, d intesa con le regioni, il Dipartimento della protezione civile e il Dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell interno, un programma di aggiornamento, coordinato a livello regionale, dei DPC già approvati, che avevano la necessità di essere modificati ed integrati secondo i criteri e le disposizioni ivi contenuti. L'approvazione da parte della Direzione generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche ed elettriche del programma triennale di aggiornamento dei documenti di protezione civile delle grandi dighe a scala nazionale, avvenuta il , ha previsto l inserimento in priorità 1 della diga di Ponte Liscione, ovvero ha stabilito che l'aggiornamento del Documento di Protezione Civile (DPC) vigente doveva avvenire entro un anno (novembre 2016)!!!

4 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) PREDISPOSTO da: UTD Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in collaborazione con Autorità Idraulica Regione Gestore UTD APPROVATO da: PREFETTO che lo notifica e ne trasmette copia a: Autorità Idraulica Regione Provincia Comuni interessati Dipartimento PC VVF

5 1993 Piano di Emergenza Diga di Ponte Liscione Pref CB TIME-LINE 2001 Documento di Protezione Civile Diga di Ponte Liscione Pref CB 8 luglio 2014 Direttiva PCM Dighe 4 novembre 2014 G.U. n. 256 del 4 novembre 2014 (Disposizioni transitorie e finali) art. 5: entro un anno dalla pubblicazione della direttiva, il MIT Direzione Generale per le Dighe, doveva approvare un programma di aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile già approvati. 4 dicembre 2014 Decreto del Prefetto di Campobasso: costituzione di un gruppo di lavoro per l aggiornamento del Piano di Emergenza Liscione (1993) 30 ottobre 2015 Atto di approvazione del MIT del programma di aggiornamento: diga di Ponte Liscione in priorità 1 (aggiornamento DPC entro )

6 TIME-LINE 26 gennaio 2016 Il Ministero incaricato della redazione/aggiornamento del DPC Liscione ha chiesto alla Regione Molise le seguenti informazioni: 1.Individuazione dell AUTORITA IDRAULICA competente per l asta fluviale a valle della diga; 2.Convalida da parte dell Autorità idraulica, con il supporto del CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO e in coerenza con gli atti di pianificazione di bacino per rischio idraulico, della portata massima transitabile in alveo a valle dello sbarramento Q Amax, indicata dal GESTORE; 3.Definizione da parte dell Autorità idraulica, con il supporto del CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO e in coerenza con gli atti di pianificazione di bacino per rischio idraulico, della portata Q min soglia di attenzione scarico diga e di eventuali soglie incrementali Q tenuto conto della portata di cui sopra e delle criticità dell alveo di valle; 17 febbraio incontro (Protezione Civile, Prefettura, Molise Acque, VVF, Molise Acque, Provincia CB, AdB Biferno) 29 febbraio 2016 La Pref Cb fa confluire all interno del nuovo gruppo di lavoro ormai operativo presso il Servizio Regionale di Protezione Civile, quello precedentemente costituito con proprio decreto

7 TIME-LINE 9 marzo incontro (Protezione Civile, Difesa Suolo, Molise Acque, Molise Acque, Provincia CB) 11 aprile 2016 DGR n Nomina Autorità Idraulica (Regione Molise Direttore Servizio Difesa Suolo) - Costituzione Commissione Consultiva per il supporto alle specifiche mansioni di cui alla Direttiva Dighe 13 aprile riunione commissione analisi delle problematiche 5 maggio 2016 DGR n Integrazione Commissione Consultiva per il supporto alle specifiche mansioni di cui alla Direttiva Dighe 18 maggio riunione commissione analisi delle problematiche

8 TIME-LINE 21 settembre 2016 Trasmissione dello schema di DPC predisposto dal Ministero UTD Napoli 3 ottobre riunione commissione possibilità di esecuzione di una prova di scarico controllata 27 ottobre 2016 Atto di convalida dell Autorità Idraulica dei dati necessari al completamento del DPC di competenza regionale, determinati con il supporto del gruppo di lavoro Qmax, Qmin, Q 12 gennaio 2017 Trasmissione del DPC predisposto dal Ministero UTD Napoli a seguito delle osservazioni effettuate nell ambito del concorso di cui al punto 2.1 della Direttiva

9 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) Il Documento di Protezione Civile (distinto e propedeutico al Piano di emergenza ) stabilisce per ciascuna diga le specifiche condizioni per l attivazione del sistema di protezione civile e le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative da attuare:

10 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC)

11 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC)

12 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC)

13 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC)

14 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC)

15 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC)

16 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) SOGLIA DI ATTENZIONE SCARICO DIGA Q min = 70 m 3 /s SOGLIE INCREMENTALI Q = 30 m 3 /s

17 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) ALTRE DISPOSIZIONI GENERALI PROCEDURE DI COMUNICAZIONE - Per eventi sismici o idraulici di forte intensità per i quali si verifichi la temporanea interruzione delle comunicazioni, sia di rete fissa che mobile, e/o problemi sulla viabilità, il Gestore dovrà acquisire con ogni mezzo disponibile le informazioni dalla diga, chiedendo l eventuale supporto alle strutture operative territoriali di protezione civile, se necessario, anche per l accesso alla diga da parte dell Ingegnere responsabile e di altro personale tecnico incaricato. I flussi informativi e/o le richieste di supporto dovranno in tali condizioni convergere verso le Sale operative e/o verso i Centri di coordinamento dell emergenza attivatisi, in particolare in presenza di danni, anomalie o malfunzionamenti, nelle more del ripristino delle comunicazioni.

18 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) ALTRE DISPOSIZIONI SULLE MANOVRE DEGLI ORGANI DI SCARICO - Le manovre degli organi di scarico devono essere svolte adottando ogni cautela al fine di determinare un incremento graduale delle portate scaricate, contenendone al massimo l entità che, a partire dalla fase di pre-allerta per rischio diga e in condizioni di piena, non deve superare, nella fase crescente, quella della portata affluente al serbatoio; nella fase decrescente la portata scaricata non deve superare quella massima scaricata nella fase crescente. - Per le paratoie ad apertura automatica, le cautele sulla gradualità di apertura devono essere garantite attraverso l adozione di dispositivi e controlli idonei ad evitare aperture repentine con significative differenze tra l incremento della portata in ingresso al serbatoio ed incremento della portata scaricata. - in occasione di eventi di piena significativi, la Protezione Civile regionale, sentito il gestore, può disporre manovre degli organi di scarico allo scopo di creare le condizioni per una migliore regolazione dei deflussi in relazione ad eventi alluvionali previsti o in atto. Delle predette disposizioni viene data comunicazione all UTD e al Prefetto. - in assenza di evento di piena, previsto o in atto, il Gestore, secondo quanto previsto dal FCEM e dalla Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. DSTN/2/22806 del 13/12/1995, è tenuto a non superare, nel corso delle manovre degli organi di scarico connesse all ordinario esercizio, la massima portata transitabile in alveo a valle dello sbarramento contenuta nella fascia di pertinenza idraulica (Q max = 100 m 3 /s).

19 DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) Questione lasciate aperte dal DPC: 1. Modalità di Allertamento degli enti locali, anche al di fuori dei Comuni (Consorzi, Provincia, Enti Gestori Servizi Essenziali ) 2. Scenari di Allagamento 3. Istituzione del servizio di piena 4. Modello di Intervento 5. Piano di emergenza 6. Periodo transitorio

20 PIANO DI EMERGENZA (PED) PREDISPOSTO e APPROVATO da: REGIONE Dipartimento di PC in collaborazione con Prefettura: cura l attivazione delle strutture statali Provincia prevedono una specifica sezione nella pianificazione provinciale Comuni interessati: prevedono una specifica sezione nei propri piani di emergenza I PED devono considerare quanto previsto nei DPC e devono riportare: -Gli scenari riguardanti le aree potenzialmente interessate dall onda di piena -Le strategie operative per fronteggiare l emergenza (allertamento, salvaguardia, assistenza e soccorso) -Il modello di intervento fino alla modifica del DPC restano ferme le disposizione contenute nei documenti di protezione civile già approvati, ad eccezione dell obbligo di estendere anche alla protezione civile regionale le comunicazioni da essi disciplinate All attuazione della presente direttiva si provvede nell ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

21 PIANO DI EMERGENZA (PED) Dettaglio sugli eventi storici significativi: 23,24,25 gennaio ,22 aprile ,6 marzo ,27 novembre 2015 gennaio 2017

22 PIANO DI EMERGENZA (PED) Classificazione sismica dell area relativa al corpo diga, ai sensi delle Norme Tecniche per le costruzioni di cui DM 14/01/2008

23 PIANO DI EMERGENZA (PED) Dati idrologici a monte e a valle della diga, con dettaglio sulle manovre di scarico dalla diga, sui deflussi del Biferno e sulle stime delle portate al colmo del torrente Cigno

24 PIANO DI EMERGENZA (PED) Elenco degli enti da allertare, inserendo, oltre ai Comuni, anche: Provincia Consorzi di Bonifica Consorzio Industriale ANAS Società Autostrade RFI Gestori Servizi Pubblici

25 PIANO DI EMERGENZA (PED) Scenari di allagamento per portate conseguenti all'apertura totale dello scarico di fondo diga di Ponte Liscione (536 m 3 /s), all'apertura totale dello scarico di fondo più evacuazione attraverso le paratoie dello scarico di superficie (951 m 3 /s), a collasso della diga (fonte: studi ERIM 1998) C.U.G.RI.: correttamente impostato e l approssimazione dei risultati ottenuti è da ritenere accettabile in relazione alle finalità di Protezione Civile. Scenari di allagamento per portate pari a 100 m 3 /s e 200 m 3 /s (fonte: studi Regione Molise 2016) modelli bidimensionali di simulazione di propagazione dell onda di piena sulla base dei rilievi disponibili, che, sebbene sia una metodologia comunque valida dal punto di vista teorico, per la situazione in cui versa il fiume Biferno a valle della diga presenta elevati livelli di incertezza.

26 PIANO DI EMERGENZA (PED) Ai Comuni e ai Consorzi a valle dell invaso verranno fornite: - Scenari di allagamento - Tabella da popolare in merito agli elementi ricadenti nell area di possibile inondazione - Tabella da popolare in merito alle aree di accoglienza e alle vie di fuga per un eventuale evacuazione

27 PIANO DI EMERGENZA (PED) SCENARI DI ALLAGAMENTO

28 PIANO DI EMERGENZA (PED)

29 PIANO DI EMERGENZA (PED)

30 PIANO DI EMERGENZA (PED) TABELLE DA COMPILARE

31 PIANO DI EMERGENZA (PED)

32 PIANO DI EMERGENZA (PED) DPCM : laddove il servizio di piena non sia regolato ed organizzato dalla regione, esso deve essere individuato all'interno di una più generale attività di presidio territoriale idraulico che consiste nelle attività di: rilevamento, a scadenze prestabilite, del livelli del corso d'acqua; osservazione e controllo dello stato delle arginature e ricognizione delle aree potenzialmente inondabili, soprattutto nei punti ritenuti "idraulicamente critici", anche al fine di rilevare situazioni di impedimento al libero deflusso delle acque; pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n. 523/1904 e primi interventi urgenti ai sensi della legge n. 225/1992, tra cui la rimozione degli ostacoli, anche causati da movimenti franosi, smottamenti spondali, accumuli detritici, che possono impedire il rapido defluire delle acque, la salvaguardia delle arginature e la messa in sicurezza delle opere idrauliche danneggiate. A tale attività è auspicabile partecipino: - i Corpi dello Stato - il Volontariato - Organizzazioni su base regionale, provinciale e comunale - Gli enti pubblici e privati preposti alla bonifica, alla difesa del suolo e del territorio, alla gestione di opere idrauliche e per l'irrigazione e la regolazione delle acque, nonché alla gestione della viabilità

33 PIANO DI EMERGENZA (PED) Definire le attività da seguire in funzione delle competenze assegnate dalla normativa ed in relazione alle varie fasi di allertamento previste nel DPC

34 CONCLUSIONI - DPC in via di approvazione da parte della Prefettura di CB - PED in fase di stesura ed approvazione compilazione delle schede da parte degli enti locali e consorzi definire il modello di intervento e il servizio di piena - nella predisposizione del PED, collaborano con la regione e la prefettura, secondo il principio di adeguatezza e nel rispetto dei criteri di efficacia ed efficienza della loro azione amministrativa, i comuni e la provincia - nelle more della definizione del PED, i comuni elaborano una specifica sezione nel piano di emergenza comunale o intercomunale. A tal fine gli enti competenti (regione, provincia, prefettura, distretto idrografico, UTD Dighe) forniscono ai comuni tutte le informazioni utili relativamente ai dati sulla pericolosità e sul rischio per la definizione dello scenario di riferimento

35 PROPOSTE - Comunicazione ufficiale da parte del Servizio di Protezione Civile dell attivazione dell Area download del sito ufficiale in cui sono caricati gli scenari di allagamento e in cui, nei prossimi giorni, verrà caricata la bozza del piano di emergenza al fine di attuare la collaborazione con gli enti interessati di cui al punto 4 della Direttiva - Convocazione del gruppo di lavoro istituito con DGR, allargato ai rappresentanti degli enti locali, consorzi e gestori di servizi essenziali per la discussione del modello di intervento e l integrazione dei dati relativi agli esposti - Analisi e recepimento delle osservazioni e/o modifiche alla bozza di piano - Approvazione del Piano con Delibera di Giunta Regionale

36 GRAZIE PER L ATTENZIONE Ing. Sergio Di Pilla Servizio di Protezione Civile Regione Molise dipilla@protezionecivile.molise.it AREA DOWNLOAD:

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