L Accordo di Partenariato Federica Busillo Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica
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1 L Accordo di Partenariato Federica Busillo Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica Regione Emilia Romagna Bologna, 22 ottobre 2014
2 PROGRAMMAZIONE Principali elementi di novità del quadro regolamentare Quadro strategico comune Accordo di partenariato Programmi operativi Quadro Strategico comune per i 4 fondi SIE [fondi della politica di coesione, fondi per lo sviluppo rurale e per il settore marittimo e la pesca], che rafforza il coordinamento delle diverse filiere di programmazione Ruolo chiave dei fondi SIE per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 (lotta alla povertà e inclusione sociale, istruzione, mercato del lavoro, R&S, ambiente ed energia) Coerenza della politica di coesione con la nuova governance europea (Raccomandazioni specifiche per Paese e Programmi Nazionali di Riforma) Orientamento ai risultati (focus su risultati e indicatori per la misurazione dei progressi) Concentrazione tematica su obiettivi coerenti con la strategia Europa 2020 (cd. ring fencing) Attenzione alla coesione sociale con obiettivo tematico dedicato (OT9) Condizioni a garanzia di investimenti efficaci (cd. Condizionalità ex ante) Accresciuta attenzione al ruolo del partenariato attraverso il nuovo «Codice di condotta europeo» 2
3 Programmazione : regioni ammissibili e risorse disponibili Politica di coesione: 351,8 miliardi di euro nel Bilancio comunitario Italia (FESR + FSE) 31,1 mld EUR Regioni meno sviluppate: 22,2 mld EUR (PIL pro capite < 75 % della media UE a 27) Regioni in transizione: 1,3 mld EUR (PIL pro capite tra >= 75 % e < 90 % della media UE a 27) Regioni più sviluppate: 7,6 mld EUR (PIL pro capite >= 90 % della media UE a 27) + 1,1 mld EUR alla Cooperazione territoriale europea. + YEI 567,5 mln euro + 20 mld EUR di cofinanziamento nazionale 3
4 Ambiti di intervento dei Fondi SIE: 11 Obiettivi tematici OT 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OT 2 Agenda digitale OT 3 Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI) OT 4 Energia e trasporti urbani sostenibili OT 5 Clima e rischi ambientali OT 6 Tutela dell ambiente e promozione dell uso efficiente delle risorse OT 7 Trasporto sostenibile OT 8 Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori OT 9 Inclusione sociale e lotta alla povertà OT 10 Istruzione, competenze e apprendimento permanente OT 11 Rafforzamento della capacità istituzionale delle Autorità pubbliche e delle parti interessate e un amministrazioni pubblica efficiente 4
5 PROGRAMMAZIONE Avvio del dialogo strategico con la Commissione e gli stakeholders nazionali Quadro Strategico Comune: orientamenti per i 4 Fondi (14 marzo 2012) Position paper CE sull Italia (novembre 2012) Proposta italiana sul metodo di programmazione «Metodi e obiettivi per uso efficace dei fondi europei» (dicembre 2012) Partendo dagli orientamenti comunitari definiti per l uso dei quattro fondi (FESR, FSE; FEASR, FEAMP), la CE ha inquadrato nel Position Paper le principali criticità del contesto socio economico e istituzionale dell Italia. L Italia ha definito le innovazioni di «metodo» per una programmazione più efficace.
6 Raccordo con Europa 2020 e Semestre europeo Il "semestre europeo" PROGRAMMAZIONE Nell ambito della governance economica europea, le Raccomandazioni specifiche per Paese (Art. 148 del TFUE), che intervengono negli ambiti di policy rilevanti per la Politica di coesione, e i traguardi della Strategia Europa 2020, orientano la programmazione e la sua attuazione. gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Commissione Europea Annual Growth Survey Proposta raccomandaz ioni (CSR) Consiglio dell'unione Europea (ECOFIN) Dibattito e orientam. Adozione raccom. Parlamento Europeo Dibattito e orientam. Consiglio Europeo Consiglio europeo di primavera - Linee guida sulla crescita Approvaz Raccomanda zioni Stato membro.attuazione raccomandazioni predisposizione PNR approvaz e notifica PNR e PSC attuazione raccomandazioni.. Politiche per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Politica di Coesione
7 Quadro strategico comune Negoziato con la CE per l avvio della programmazione Documento che definisce a livello di Stato membro i fabbisogni di sviluppo, gli obiettivi tematici della programmazione, i risultati attesi e le azioni da realizzare con l intervento dei Fondi strutturali. Accordo di Partenariato Negoziato «informale» CE-Italia Avvio del dialogo informale (dicembre 2012) Trasmissione alla CE delle bozze di AP (aprile 2013; dicembre 2013) Osservazioni informali CE (marzo 2014 ) Con l approvazione dei Regolamenti prende avvio il negoziato formale CE-Italia L Italia trasmette ufficialmente la proposta di AP alla CE (22 aprile 2014). Partenariato multilivello Negoziato «formale» CE-Italia Osservazioni CE all AP ( 9 luglio 2013) Recepimento osservazioni e trasmissione versione definitiva ( agostosettembre 2014) Decisione comunitaria di approvazione dell AP (ottobre 2014 ) Programmi Operativi Trasmissione PO (entro il 22 luglio) Negoziato sui PO per approvazione (in corso)
8 IL CONFRONTO PARTENARIALE: Il documento «Metodi ed obiettivi» Il confronto pubblico sulla programmazione è partito dalla presentazione da parte del DPS d intesa con il MLPS e il MPAAF del documento «Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari » presentato nel Consiglio dei Ministri il 17 dicembre Il documento ha individuato: 7 Innovazioni di metodo 3 Opzioni strategiche su Mezzogiorno, città e aree interne 11 Aree tematiche comuni all UE
9 Le 7 innovazioni di Metodi e Obiettivi che hanno orientato la preparazione dell Accordo di Partenariato Per superare le cause dell insoddisfacente impiego dei fondi strutturali 2 1 Gli obiettivi sono definiti sotto forma di risultati attesi in termini di qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese RISULTATI ATTESI L Accordo di Partenariato e i Programmi operativi conterngono indicazioni non generiche ma circostanziate delle azioni da finanziare AZIONI I PO associano ogni azione i tempi previsti di attuazione TEMPI previsti e sorvegliati Il coinvolgimento del partenariato è rafforzato ed esteso alla fase discendente della programmazione. Saranno coinvolti nella valutazione pubblica aperta tutti i soggetti influenzati. PARTENARIATO mobilitato E garantita trasparenza e apertura delle informazioni, anche a beneficio del partenariato mobilitato. 6 7 E centrale la valutazione di impatto delle azioni sulla qualità di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese. VALUTAZIONE di impatto E rafforzato il ruolo del Centro nel monitoraggio continuo e sistematico dell attuazione e nel supporto alle autorità di gestione dei fondi europei. E dato spazio ad azioni di coprogettazione a gestione del Centro. PRESIDIO NAZIONALE TRASPARENZA
10 OPZIONI STRATEGICHE Tre opzioni strategiche per l impiego dei fondi, emerse dal rilancio del programma e suggerite dal dibattito europeo e nazionale. Strategia Aree Urbane Ruolo delle Città come luoghi di sviluppo della competitività e dell innovazione e delle politiche di inclusione e lotta alla povertà (FESR+FSE) Strategia Aree Interne Luoghi di promozione della diversità naturale e culturale per la tutela del territorio e il contrasto al declino demografico attraverso la leva dell integrazione fra Fondi (FSE+FESR+FEASR) Le Scelte strategiche Strategia Aree del Mezzogiorno Il Mezzogiorno accusa due deficit essenziali: un deficit di cittadinanza e un deficit di attività produttiva privata, manifatturiera, agricola, commerciale e di servizi del welfare industriale. (FSE+FESR+FEASR+FEAMP)
11 Il CONFRONTO PARTENARIALE PRIMA FASE: TAVOLI TEMATICI Il percorso partenariale è proseguito con l istituzione di 4 TAVOLI TEMATICI. Il coordinamento amministrativo e tecnico dei lavori dei tavoli tematici è stato svolto dal DPS, dal MLPS, dal MPAAF e dal MIUR Tavolo A Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione Obiettivi tematici collegati: OT1- OT2-OT3-OT4-OT5- OT6-OT7-OT8-OT9-OT10- OT11 4 incontri (13/02/13-21/02/13-28/02/13-11/03/13) Tavolo B Valorizzazione, gestione e tutela dell ambiente Obiettivi tematici collegati: OT2-OT4-OT5- OT6-OT7 4 incontri (12/02/13-19/02/13-26/02/13-05/03/13) Tavolo C Qualità della vita e inclusione sociale Obiettivi tematici collegati: OT2-OT6-OT7-OT8- OT9-OT10 5 incontri (13/02/13-20/02/13-27/02/13-06/06/13-04/04/13) Tavolo D Istruzione formazione e competenze Obiettivi tematici collegati: OT1- OT2-OT9- OT10 4 incontri (14/02/13-21/02/13-28/02/13-07/03/13) Gli incontri dei tavoli tematici hanno avuto avvio il 12 febbraio 2013 e sono terminati il 4 aprile 2013
12 Il CONFRONTO PARTENARIALE: TAVOLI TEMATICI Ai tavoli hanno preso parte oltre 600 rappresentanti Amministrazioni Centrali interessate per materia Regioni Partenariato economico e sociale «rilevante» Associazioni degli Enti Locali Rappresentanti della Società Civile Tutti i documenti circolati nel corso del confronto tecnico sono stati resi disponibili su on line Pervenuti oltre 300 contributi scritti
13 Il CONFRONTO PARTENARIALE PRIMA FASE: LE AUDIZIONI Per ogni tavolo tecnico sono state organizzate audizioni tematiche per garantire ampia condivisione del metodo di lavoro e dei contenuti della strategia Audizioni Tavolo A Audizioni Tavolo B Audizioni Tavolo C Audizioni Tavolo D 22/07/13: Occupazione formazione, competenze, istruzione 06/03/13: 1) Ricerca, innovazione, competitività, accesso al credito; 2) Accesso a tecnologie dell informazione e della comunicazione; 3) Audizione soggetti che ne hanno fatto richiesta 15/3/2014: Sistemi di trasporto sostenibili e strozzature nelle principali infrastrutture di rete 08/03/13: Efficienza energetica 14/03/13: Clima e rischi ambientali 27/02/13: Qualità della vita e inclusione sociale 27/02/13: Contrasto alla povertà e alla marginalità estrema 20/03/13: 1) Inserimento lavorativo dei disabili; 2) Interventi di inclusione lavorativa per fasce maggiormente vulnerabili e a rischio discriminazione; 3) Attività economiche a contenuto sociale; 4) Educazione alla cultura della legalità 27/02/13: Occupazione, formazione, competenze, istruzione 19/03/13: Occupazione, formazione, competenze, istruzione
14 Il CONFRONTO PARTENARIALE: SECONDA FASE Alla prima fase di confronto partenariale è seguita ad Aprile 2013 la trasmissione alla Commissione europea di una versione preliminare di alcune sezioni dell Accordo e un primo confronto con la Commissione europea Nei mesi successivi il confronto è proseguito a ritmi molto intensi con l obiettivo di pervenire a una maggiore concentrazione delle scelte di intervento, affinando la proposta strategica e la sua articolazione a livello di categorie di regioni grazie a un processo iterativo di rilevazione delle priorità di programmazione. Grande attenzione è stata dato in tutto il processo partenariale alla costruzione dello «Schema Risultati attesi-azioni». L Italia è l unico Paese europeo che ha scelto di predisporre, a corredo dell Accordo di Partenariato, ancorché non previsto dai regolamenti comunitari, tale schema, che identifica, per ciascun campo di intervento individuato dai regolamenti comunitari (Obiettivo tematico), gli specifici risultati verso cui gli investimenti programmati devono tendere nonché le singole azioni da finanziare per il loro conseguimento. Lo strumento ha consentito di orientare in maniera più stringente la stesura dei Programmi operativi, aumentandone trasparenza e verificabilità
15 Accordo di Partenariato: la proposta strategica in sintesi Si basa su un analisi del contesto che tiene conto di: Analisi delle fragilità delle diverse aree del Paese e degli squilibri territoriali, e individuazione delle leve su cui è opportuno agire nei vari territori rispetto ai diversi Obiettivi Tematici Obiettivi della Strategia Europa 2020 su: mercato del lavoro, ricerca e innovazione, ambiente e energia, istruzione, inclusione sociale Raccomandazioni specifiche «rilevanti» del Consiglio europeo all Italia sui principali nodi strutturali del Paese che i fondi europei possono contribuire ad affrontare 15
16 La proposta strategica in sintesi Grandi obiettivi condivisi (contributo dei diversi OT) Si conferma l attenzione ai temi della ricerca e innovazione e della competitività del sistema produttivo (Obiettivi tematici 1 e 3), in stretto collegamento con le c.dette strategie di specializzazione intelligente e con l obiettivo prevalente di rafforzare la capacità innovativa del sistema produttivo, prevedendo anche schemi di finanziamento in grado di avvicinare anche piccole imprese, con più ridotta capacità innovativa. Si interviene in misura considerevole sul finanziamento delle infrastrutture per la banda ultra-larga e dei servizi ICT per cittadini e imprese (Obiettivo tematico 2), nell ambito della più ampia pianificazione nazionale, il cui perfezionamento rappresenta una specifica condizionalità ex ante. Di rilievo è anche l azione riguardante il risparmio energetico e il trasporto pubblico sostenibile, le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e la tutela degli asset naturali e culturali nonché l uso efficiente delle risorse ambientali (Obiettivi tematici 4, 5 e 6). Gli interventi sulle infrastrutture di trasporto (Obiettivo tematico 7) saranno realizzati soltanto nelle regioni meno sviluppate e riguarderanno il potenziamento delle direttrici ferroviarie e progetti di rafforzamento della logistica a servizio del sistema produttivo. 16
17 La proposta strategica in sintesi Grandi obiettivi condivisi (contributo dei diversi OT) Oltre all importante azione di sostegno all occupazione dei diversi target di popolazione (Obiettivo tematico 8) e all intervento specifico sui giovani tramite il programma dedicato sono previste misure di rafforzamento dei percorsi di istruzione e degli ambienti educativi, azioni di formazione mirata rispetto alle esigenze del sistema imprenditoriale, e di promozione del raccordo tra sistema educativo e mercato del lavoro (Obiettivo tematico 10). A queste misure si aggiunge l intervento sul contrasto alla povertà e all esclusione sociale attraverso la presa in carico dei soggetti maggiormente vulnerabili e il miglioramento dell accesso ai servizi di base (Obiettivo tematico 9). Infine, l azione di rafforzamento della capacità amministrativa (Obiettivo tematico 11) prevede misure di rafforzamento della capacità amministrativa delle Autorità di gestione dei Fondi e azioni più generali di modernizzazione della Pubblica amministrazione negli ambiti rilevanti per la politica di coesione (regolamentazione dell attività d impresa, trasparenza e open government, giustizia civile, prevenzione e lotta alla corruzione, sviluppo di competenze professionali nei settori rilevanti l impiego dei fondi). 17
18 ALCUNI RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE PARTENARIALE Obiettivo Tematico 1 Agire sul CAPITALE UMANO (le cui azioni complementari sono previste nell OT10) attraverso strumenti di sostegno all inserimento nelle imprese di ricercatori di alto profilo e Dottorati industriali Obiettivo Tematico 3 Mirare su azioni di rapida e semplice esecuzione finalizzate ad ampliare la platea delle imprese beneficiarie; Sostegno alle imprese sociali, anche in forma cooperativa Obiettivo Tematico 9 Costruzione di meccanismi di coordinamento tra responsabili regionali della programmazione sociale Valorizzare l innovazione sociale come leva per il cambiamento Attenzione al disagio abitativo Obiettivo Tematico 10 Un offerta formativa in linea con le esigenze del territorio e la domanda delle imprese
19 Allocazione FS (FESR+FSE) agli Obiettivi Tematici (solo risorse comunitarie, milioni di euro correnti) (*) Il Negoziato sui PO potrà comportare modifiche nelle allocazioni delle risorse. AP settembre
20 Allocazione FESR + FSE agli Obiettivi tematici per categorie di regioni (solo risorse comunitarie, milioni di euro correnti) AP settembre 2014 (*) Il Negoziato sui PO potrà comportare modifiche nelle allocazioni delle risorse. 20
21 Allocazione FESR, FSE Rispetto della regola di concentrazione tematica (solo risorse comunitarie, milioni di euro correnti) Le scelte operate nell ambito dell Accordo di Partenariato rafforzano le regole di concentrazione delle risorse definite dai regolamenti comunitari sulle priorità di investimento connesse alla strategia di crescita dell Unione (Europa 2020). Accordo di Partenariato Italia - Rispetto delle soglie minime di concentrazione delle risorse dei fondi strutturali fissate dal Regolamento UE di disposizioni comuni Allocazione FESR su OT1-OT2-OT3-OT4 (mln di euro) Allocazione FESR su OT4 (mln di euro) Allocazione FSE su OT9 (mln euro) Allocazione AP Italia Allocazione Reg. UE 8.456,9 (53,3%) Allocazione AP Italia Allocazione Reg. UE 2.233,5 (14,1%) 1.600, , , ,0 Allocazione AP Italia Allocazione Reg. UE 890,2 (22,2%) 1.274,9 (22,8%) ,2 (86,6%) 615,0 (76,6%) ,0 (23,6%) 132,1 (16,4%) 800,0 600,0 400,0 200,0 103,8 (20,5%) 0 regioni più sviluppate (vincolo UE 80%) regioni in transizione (vincolo UE 60%) regioni meno sviluppate (vincolo UE 50%) 0 regioni più sviluppate (vincolo UE 20%) regioni in transizione (vincolo UE 15%) regioni meno sviluppate (vincolo UE 12%) - regioni più sviluppate (vincolo UE 20%) regioni in transizione (vincolo UE 20%) regioni meno sviluppate (vincolo UE 20%) AP settembre
22 11 Programmi nazionali Sono previsti Programmi Nazionali che coprono tutte le categorie di regioni nei seguenti ambiti: «Per la Scuola», in attuazione di risultati dell OT10 e OT11 (FSE e FESR, plurifondo) «Sistemi di politiche attive per l Occupazione» in attuazione di risultati dell OT8 e OT11 (FSE, monofondo) «Inclusione», in attuazione di risultati dell OT9 e OT11 (FSE, monofondo) «Città metropolitane», in attuazione dell agenda urbana per quanto riguarda le 14 città metropolitane (FESR e FSE, plurifondo) «Governance e Capacità istituzionale», in attuazione di risultati dell OT11 e a supporto di altri risultati di diversi OT (FESR e FSE, plurifondo) Iniziativa Occupazione Giovani (in attuazione YEI) (FSE, monofondo) Sono previsti Programmi Nazionali che operano nelle regioni in transizione e meno sviluppate negli ambiti: Ricerca e Innovazione (FESR, FSE, plurifondo) Imprese e Competitività (FESR, monofondo) Per le sole regioni meno sviluppate sono previsti Programmi Nazionali/Multiregionali negli ambiti: Infrastrutture e reti (FESR, monofondo) Cultura (FESR, monofondo) Legalità (FESR, FSE, plurifondo) 22
23 Condizionalità ex ante (Art. 19 e Appendice XI Reg. UE 1303/2013) Prerequisiti di efficacia degli investimenti finanziati individuati dal regolamento, la cui sussistenza è condizione per l accesso ai fondi Verifica del rispetto dei pre-requisiti a carico degli Stati membri (Stato centrale, Regioni), in coerenza con l assetto istituzionale amministrativo e Piani d azione concordati con CE in caso di mancato soddisfacimento DUE TIPOLOGIE DI CONDIZIONALITA EX ANTE Condizionalità riguardanti il quadro normativo, regolatorio, di organizzazione istituzionale e il relativo adeguamento a standard di livello europeo (e.g. pieno recepimento Direttive comunitarie, ad esempio in materia di ambiente ed energia, adeguamento della normativa e delle procedure riguardanti gli appalti e aiuti di stato) Condizionalità riguardanti la sussistenza di strategie/pianificazioni settoriali (e.g. Strategia di specializzazione intelligente, Strategia per la crescita digitale, Piano di investimenti per la rete NGN, Piani nazionali trasporti e logistica, Strategia nazionale di inclusione sociale..) 23
24 Condizionalità ex ante (Piani d Azione) CONDIZIONALITÀ EX ANTE AUTOVALUTAZIONE PIANI D AZIONE 1.1 Ricerca e innovazione PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MIUR, MISE 1.2 Infrastrutture per la ricerca e l innovazione NON SODDISFATTA PIANO D AZIONEMIUR 2.1 Crescita digitale NON SODDISFATTA PIANO D AZIONE FUNZIONE PUBBLICA, AGENZIA PER L ITALIA DIGITALE 2.2 Infrastruttura di reti d accesso di nuova generazione PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MISE (NGN) 4.1 Efficienza energetica di infrastrutture, edifici pubblici e PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MISE abitazioni 6.1 Settore delle risorse idriche PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MATTM, MPAAF 7.1 Trasporti NON SODDISFATTA PIANO D AZIONE MIT 7.2 Ferrovie NON SODDISFATTA PIANO D AZIONE MIT 7.3 Altri modi di trasporto NON SODDISFATTA PIANO D AZIONE MIT 9.1 Inclusione attiva PARZIAMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MLPS B4 Appalti pubblici PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE DIP POLITICHE EUROPEE, MIT, DS, MEF B5 Aiuti di Stato PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MISE, DIP POLITICHE EUROPEE, MIPAAF, DPS B6 Normativa ambientale PARZIALMENTE SODDISFATTA PIANO D AZIONE MATTM 24
25 Accordo di Partenariato e Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA) Nel quadro della strategia dell Obiettivo Tematico 11 - Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un amministrazione pubblica efficiente, l Accordo di Partenariato indica il PRA come lo strumento operativo attraverso il quale ogni amministrazione titolare di PO assume precisi impegni di riorganizzazione amministrativa e revisione delle procedure di attuazione, con riferimento a precisi cronoprogrammi e a target di miglioramento predefiniti, periodicamente monitorati.
26 Il PRA come strumento operativo Strumento operativo di management trasparente che necessita di essere aggiornato e monitorato continuamente. Ogni intervento proposto nel PRA deve essere identificato in termini di responsabilità, destinatari, cronoprogramma, indicatori e target. Valutazione indipendente a due anni dall avvio
27 Responsabilità politica e responsabilità di attuazione del PRA Il PRA richiede mobilitazione e impegno diretto da parte dei vertici politici dell Amministrazione. L individuazione del Responsabile PRA (referente unico per l attuazione) deve essere collegata a espliciti poteri di impulso e intervento per orientare e sostenere i cambiamenti organizzativi attesi.
28 L elaborazione del PRA segue il processo di approvazione dei PO PO Presentazion e PO Negoziato PO Adozione TEMPI PREVISTI PER L ELABORAZIONE DEL PRA 31/07/ /10/ /12/2014
29 Grazie per l attenzione! federica.busillo@dps.gov.it
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