I.C. 19 Santa Croce Scuola secondaria di I grado G. Verdi Anno scolastico 2011/2012

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1 I.C. 19 Santa Croce Scuola secondaria di I grado G. Verdi Anno scolastico 2011/2012 Presentazione a cura della classe II A Docenti: A. Bertoldi M. Composta

2 Con questa presentazione noi alunni della classe II A abbiamo voluto evidenziare alcuni aspetti sui quali ci siamo particolarmente soffermati durante la visita alla basilica di Santa Anastasia, splendido esempio di gotico italiano.

3 Localizzazione Storia Architettura

4 Localizzazione La chiesa sorge alla fine del decumano massimo dove i Romani avevano costruito il ponte detto Postumio. Tale ponte in epoca longobarda (VI-VIII secolo) era già crollato e qui fu costruita una chiesetta dedicata a dedicata a Santa Anastasia.

5 Chiesa di Santa Anastasia Decumano massimo

6 Storia La chiesa sorge su due precedenti edifici religiosi, uno di probabile epoca longobarda dedicato a Santa Anastasia, l altro di epoca franca dedicato a San Remigio. Verso la fine del 1200, sotto il vescovo Pietro della Scala, i Domenicani, ai quali era stata affidata la custodia delle due chiese, iniziarono la costruzione di un unica basilica dedicata a San Pietro da Verona martire, ma il popolo continuò a chiamarla Santa Anastasia. La costruzione continuò per tutto il 1300 e il 1400 e solo nel 1500 fu ultimata. La facciata, però, rimase incompiuta. I costi per l edificazione della chiesa furono sostenuti dagli Scaligeri, da Domenico Merzari, da Guglielmo da Castelbarco e dal popolo veronese. Fu consacrata nel 1471.

7 Guglielmo Da Castelbarco Signore della Vallagarina, fu uno dei personaggi di spicco della corte scaligera. Grazie al denaro e alle sue doti diplomatiche, riuscì ad ottenere il controllo di vari castelli in Trentino. Accolse Dante Alighieri nel suo castello di Lizzana (nei pressi di Rovereto) e diede inizio ai lavori per la costruzione della chiesa di Santa Anastasia. Promosse anche l'inizio della costruzione della chiesa di San Fermo. Dopo aver partecipato ad una battaglia in supporto degli Scaligeri, si spense presso il castello di Lizzana, il 6 settembre È sepolto nella bella arca gotica situata a fianco della chiesa di Santa Anastasia.

8 L esterno L interno

9 La facciata Rosone Lunette Architrave Formelle Pilastro centrale Portale La facciata, in cotto, è incompiuta. È divisa in tre parti che corrispondono alle navate interne. Presenta un semplice rosone e un portale biforo. Molte parti della facciata presentano simboli e colori dei Domenicani.

10 Il rosone Nel giorno dell'equinozio di primavera, poco prima dell'ora del tramonto, i raggi del sole percorrono quello che era il decumano massimo della città romana,ora corso Portoni Borsari e corso Sant'Anastasia, e entrano all'interno della chiesa attraverso il rosone, proiettando la luce sull'altare maggiore.

11 Il portale La facciata presenta un portale gotico del 1330 provvisto di una serie di cinque archi in marmo sovrapposti di colore rosso, bianco e nero.

12 Le lunette Il portale presenta tre affreschi del 1430 circa, molto rovinati, attribuiti a Giovanni Badile.

13 Le lunette Nella lunetta superiore è rappresentata una Trinità affiancata dalla Vergine e da San Giovanni Battista inginocchiati Nelle lunette inferiori è rappresentata l Adorazione della Trinità da parte dei Domenicani, guidati da San Pietro Martire (a sinistra) e dal popolo veronese, guidato da San Zeno (a destra). Sorreggono rispettivamente il vessillo dell Ordine e del Comune.

14 Sinopia Nel 1967 gli affreschi delle lunette, molto degradati, vennero staccati e le sinopie recuperate. Quella superiore è ora appesa all interno della chiesa nel transetto destro.

15 L architrave L architrave del portale fu scolpito dal cosiddetto Maestro di S. Anastasia nel Presenta rilievi raffiguranti i principali misteri cristiani.

16 L architrave sinistro A sinistra si osserva l Annunciazione dell Arcangelo Gabriele a Maria, al centro la Natività e a destra l Adorazione dei Magi.

17 L architrave destro A sinistra si osserva la salita al Calvario, al centro la Crocifissione e a destra la Resurrezione.

18 L architrave Ai lati dell architrave si osservano le figure di Santa Caterina d Alessandria, a sinistra, e di Santa Anastasia, a destra.

19 Il pilastro centrale San Pietro martire con il simbolo del sole San Tommaso d Aquino, con il simbolo della luna, mentre istruisce un frate San Domenico con il simbolo della stella

20 Le formelle A destra del portale si osservano due formelle che illustrano due episodi della vita di San Pietro Martire: quella in alto raffigura la Predica e quella in basso il Martirio. Sono attribuite al cosiddetto Maestro del 1436.

21 IL CAMPANILE Il campanile, completamente in cotto, fu terminato nel 1437.

22 L interno Struttura La volta Il pavimento Le acquasantiere Altare Centrego Le Cappelle

23 L interno L interno, a croce latina, è diviso in tre navate da dodici colonne in marmo rosso di Verona che sostengono gli archi e le volte. Sul transetto si aprono cinque cappelle. A sinistra si apre l antico oratorio del convento, la Cappella Giusti. Verso la fine del XVI secolo fu demolito il pontile, cioè la struttura muraria che sorgeva davanti al presbiterio tra la seconda e la terza coppia di colonne e separava il coro riservato ai frati dal resto della chiesa destinato ai laici. Tale struttura può essere tuttora osservata nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia.

24 Venezia: Santa Maria Gloriosa Dei Frari Interno Coro ligneo

25 La volta Le volte a crociera delle navate furono decorate tra il 1432 e il 1440, probabilmente da Giovanni Badile e dalla sua bottega.

26 La volta La volta della seconda campata reca la data 1437 e presenta immagini di frati domenicani uno dei quali regge il modello della chiesa di Santa Anastasia.

27 Il pavimento Il pavimento presenta motivi a pelta, cioè a scudo.fu iniziato nel 1462 nei colori nero e bianco, che richiamano i colori della veste dei frati domenicani, e del rosso che ricorda il sangue del martirio di San Pietro. Nella navata centrale, ai piedi del presbiterio, si osserva un rosone con lo stemma domenicano nel centro.

28 Le acquasantiere Le acquasantiere sono sostenute da due cariatidi dette i gobbi. Tradizionalmente i gobbi rappresentano le fatiche compiute dal popolo veronese per la costruzione della chiesa. I modelli delle statue sembra fossero i facchini che lavoravano nello scalo fluviale di Sottoriva. Il gobbo di sinistra è attribuito a Gabriele Caliari, padre del pittore Paolo detto il Veronese. È del La statua sorregge un bacile di bronzo. La pila dell acquasanta è ricavata da un capitello antico. È in marmo bianco forse per rappresentare i facchini che portavano la farina.

29 Le acquasantiere Il gobbo di destra è chiamato Pasquino perché fu inaugurato a Pasqua del1591 come conferma la data impressa sul bacile in marmo rosso di Verona. È opera di Paolo Orefice.

30 Altare Centrego Si trova nel transetto destro ed è dedicato a San Tommaso d Aquino. Fu costruito tra il 1488 e il 1502 per volontà di Cosimo Centrego e della moglie Orsolina Cipolla. La pala rappresenta la Madonna in trono fra i santi Agostino e Tommaso d Aquino che tiene nella mano sinistra il modellino della chiesa, forse santa Anastasia. In primo piano i due offerenti.

31 Cappelle Cappella Salerni Cappella Lavagnoli Presbiterio Cappella Pellegrini Cappella Cavalli Cappella Giusti Cappella del Rosario Cappella del Crocefisso

32 Cappelle laterali: Cappella del Crocefisso È la parte più antica della basilica perché qui era edificata l antica chiesetta preesistente alla basilica, dedicata a Santa Anastasia. L attuale sistemazione fu voluta da Francesco Pellegrini. Il crocefisso ligneo risale alla metà del 400

33 Cappelle laterali: cappella Giusti Sulla navata sinistra si apre la Cappella Giusti. Ad essa si accede attraverso una splendida porta intarsiata quattrocentesca da poco restaurata.

34 Cappelle laterali: cappella Giusti È quasi una piccola chiesa che serviva da sacrestia. L attuale altare è dedicato S. Vincenzo e risale al La pala è di Felice Brusasorzi, del 1598 circa, raffigura una Madonna col Bambino e Sant Anna, i Santi Agostino, Girolamo, Massimo, Gregorio e Vincenzo Ferrer.

35 Cappella Giusti Entrambe le pareti della cappella sono occupate da un coro ligneo, intagliato dal maestro Lorenzo di Santa Cecilia tra il 1491 e il Inizialmente era posizionato sopra il pontile situato davanti al presbiterio, ma nel 1591 fu trasportato nell abside maggiore della chiesa e successivamente, tra il 1940 e il 1942 venne trasferito nella cappella Giusti. Nel 1971 fu posto nella cappella un organo del XVIII secolo proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Chiavica. È uno dei più antichi di Verona

36 Cappella Giusti Le vetrate risalgono al 1460 e sono le più antiche di Verona. Mostrano lo stemma della famiglia Giusti.

37 Cappella Giusti Dal soffitto pende un timone di nave turca, portato a Verona come trofeo in seguito alla partecipazione alla battaglia di Lepanto.

38 Cappelle laterali: Cappella del Rosario La Cappella del Rosario fu eretta come ringraziamento alla Madonna per la vittoria della flotta cristiana sui Turchi a Lepanto nel Sopra l altare era stato collocato l affresco trecentesco della Madonna dell Umiltà di Lorenzo Veneziano, strappato nel 1586 dall altare di San Domenico, addossato al pontile della chiesa distrutto. In seguito ai recenti lavori di restauro, tale affresco è stato collocato nella cappella Pellegrini.

39 Le cappelle absidali: cappella Cavalli È la cappella della famiglia Cavalli il cui stemma si ripete sui pilastri d accesso. All interno ci sono opere di Altichiero (XIV secolo) e Martino da Verona (XV secolo).

40 Le cappelle absidali: cappella Pellegrini La cappella Pellegrini è la più famosa della chiesa per l affresco del Pisanello, un pittore e medaglista del 1400.

41 Le cappelle absidali: cappella Pellegrini È decorata con ventiquattro pannelli in terracotta, originariamente policromi, opera dello scultore toscano Michele da Firenze, raffiguranti scene della vita, della passione e della morte di Cristo. Risalgono al 1435 circa.

42 Le cappelle absidali: cappella Pellegrini In questa cappella è attualmente collocato l affresco trecentesco della Madonna dell Umiltà, precedentemente visibile nella cappella del Rosario. Raffigura La Madonna con il Bambino e i Santi Domenico e Pietro Martire che presentano due devoti inginocchiati identificati in Cangrande II Della Scala e sua moglie Elisabetta di Baviera.

43 L affresco del Pisanello Sopra l arco d accesso alla cappella Pellegrini è collocato l affresco del Pisanello. A causa dei danni provocati dalle infiltrazioni d acqua piovana dalla copertura, venne staccato nella parte sinistra nel 1891 e in quella destra nel 1900 e provvisoriamente collocato nella Cappella Giusti. Subì poi diversi spostamenti e solo nel dicembre 1996, dopo l importante mostra monografica sul Pisanello allestita a Castelvecchio, fu ricollocato nella posizione originaria, l attuale.

44 L affresco del Pisanello Originariamente era composto da due parti: quella destra, con il commiato di san Giorgio dalla principessa, ci è pervenuta in condizioni buone, quella sinistra, con il drago al di là del mare, è quasi totalmente perduta. La parte conservata ci mostra San Giorgio che sale sul suo cavallo per imbarcarsi ed andare ad uccidere il drago. Le armature e i paramenti dei cavalli sono molto ricercati così come le acconciature. Il paesaggio è fiabesco, con castelli turriti, tipici dello stile gotico internazionale.

45 Le cappelle absidali: Presbiterio Dedicato a San Pietro Martire, fu costruito con le sovvenzioni degli Scaligeri il cui stemma con il cane e la scala è dipinto ai lati dell arco di accesso. È da notare che nello stemma non c è l aquila in quanto a quell epoca gli Scaligeri non erano ancora vicari imperiali.

46 Le cappelle absidali: Presbiterio Sulla parete destra si osserva un grandioso affresco del Giudizio Universale, attribuito al Maestro del Giudizio Universale (4-5 decennio del XIV secolo)

47 Le cappelle absidali: Presbiterio Sulla parete di sinistra si trova il monumento funebre di Cortesia Serego, capitano di Antonio della Scala, morto in battaglia nel 1386.

48 Le cappelle absidali: cappella di Sant Anna o Lavagnoli È la prima cappella a sinistra del presbiterio ed è dedicata a Sant Anna. Apparteneva al canonico Filippo Furlani che poi la cedette alla famiglia Lavagnoli.

49 Le cappelle absidali: cappella Salerni È l ultima cappella absidale, posta alla base del campanile, originariamente dedicata a San Nicola, legata in seguito alla famiglia Salerni e passata poi all arte dei Molinari e Mugnai. Presenta diversi affreschi eseguiti tra la metà del secolo XIV e la metà del XV. Sulla parete sinistra si può osservare il monumento funebre di Giovanni Salerni del 1380.

50 Santa Anastasia Sant Anastasia da Sirmio nacque a Roma da una nobile famiglia. Dopo la morte del marito si recò a Sirmio, in Illiria, dove svolse la sua opera di assistenza ai cristiani perseguitati, in particolare curando quelli in carcere. Arrestata, fu arsa viva il 21 dicembre 304 durante l ultima persecuzione di Diocleziano. Fu sepolta a Bisanzio. Il suo culto fu diffuso in Italia dai Goti nel V secolo e quindi i Benedettini lo diffusero in Europa. È la protettrice dalla malattie e dagli inganni del demonio. È venerata sia dai cristiani che dagli ortodossi. Suoi attributi sono: la foglia di palma e il vaso di medicinali.

51 Santa Caterina d Alessandria La letteratura popolare presenta Caterina come una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili di Alessandria d'egitto. Qui, nel 305, arrivò Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Questi tentò inutilmente di convincerla a venerare gli dei e quindi le propose il matrimonio. Al suo rifiuto la condannò a una morte orribile: una grande ruota dentata avrebbe fatto strazio del suo corpo. La salvò un miracolo, ma successivamente venne decapitata. Secondo la leggenda alcuni angeli portarono il suo corpo da Alessandria fino al Sinai, dove ancora oggi l'altura vicina a Gebel Musa (Montagna di Mosè) si chiama Gebel Katherin. I suoi attributi sono la ruota, l anello, simbolo del matrimonio mistico, la palma, la spada, il libro, la corona.

52 San Tommaso d Aquino Tommaso d'aquino fu un frate domenicano, definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli è anche il punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica.

53 San Pietro Martire San Pietro Martire è rappresentato con l abito bianco e il mantello nero dei Domenicani. Tra i suoi attributi, i simboli del suo martirio: una mannaia conficcata in testa, o solo il segno della ferita, un pugnale nel petto e, a volte, la palma. Nacque a Verona alla fine del secolo XII in una famiglia eretica. Studiò diritto a Bologna e, affascinato dalle prediche di San Domenico, nel 1221 decise di entrare nell Ordine dei predicatori. Nel 1232 fu nominato da Papa Gregorio IX inquisitore per l Italia settentrionale. A Pietro, primo martire domenicano, fu sfondato il cranio con una mannaia e, secondo la tradizione, morì scrivendo con il suo sangue Credo in Deum.

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