PREVIDENZA INTEGRATIVA O COMPLEMENTARE Cap. IV-5
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1 International Association of Lions and Leo Clubs Distretto 108-Ia1 IL LAVORO E L IMPRESA PREVIDENZA INTEGRATIVA O COMPLEMENTARE Cap. IV-5 illustrazione di Gianni Chiostri Comitato Assise Italo Francesi Vademecum GIOVANI e LAVORO: ISTRUZIONI per l USO
2 Sintesi dei Contenuti Spiega la Previdenza Integrativa e cioè quella utilizzabile per il TFR in alternativa alla gestione dello stesso da parte dell azienda per cui si lavora. Indice LA PENSIONE TIPOLOGIE DI PREVIDENZA INTEGRATIVA O COMPLEMENTARE LA COSTITUZIONE DEI FONDI PENSIONE IL FINANZIAMENTO DEI FONDI PENSIONE LA GESTIONE FINANZIARIA I TRATTAMENTI EROGATI DAL FONDO LE PRESTAZIONI IN FORMA DI CAPITALE L EROGAZIONE DELLA RENDITA NOTE INFORMATIVE CHE COSA È LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE. CONSIGLI PRATICI. LE ALTERNATIVE DEL MERCATO FINANZIARIO
3 La Pensione Lo Stato non può garantire più ai giovani lavoratori un reddito in vecchiaia ed il risparmio accantonato durante la vita lavorativa, la così detta previdenza integrativa o complementare, dovrà integrare la pensione minima che lo Stato continuerà ad assicurare. In Italia è ancora prevalente un sistema di previdenza pubblica obbligatoria sostanzialmente garantista nei confronti dei lavoratori con notevole anzianità contributiva. Per il futuro e per le giovani generazioni si prefigura un regime previdenziale nel quale il calcolo della pensione è legato alla vita lavorativa e alla contribuzione accreditata (metodo contributivo). Poiché la prospettiva per il futuro è quella di un trattamento pensionistico obbligatorio pubblico destinato a subire forti cali di rendimento, i giovani sono indirizzati verso la costituzione di forme di previdenza complementare, al fine di assicurarsi più elevati livelli di copertura previdenziale. Un sistema previdenziale misto quindi che vede, da una parte, una componente di previdenza pubblica, per la quale i lavoratori sono obbligati ad iscriversi presso un ente previdenziale, fondato su un principio di solidarietà intergenerazionale tra i lavoratori in attività e quelli collocati a riposo. Un sistema cosiddetto a ripartizione, nel quale esiste un utilizzo immediato dei contributi versati dai lavoratori per pagare le prestazioni pensionistiche in essere, a prescindere dal metodo di calcolo della pensione (retributivo o contributivo). Dall altra parte una componente di previdenza complementare, nella quale i lavoratori si costituiscono volontariamente una previdenza aggiuntiva a quella obbligatoria tramite i fondi pensione, da istituire con la contrattazione collettiva. Questa previdenza aggiuntiva si basa sul sistema finanziario a capitalizzazione, nel quale a ciascun iscritto ai fondi pensione è accesa una posizione individuale e i contributi versati sono accumulati, ossia capitalizzati, mediante un determinato tasso di rendimento. Il grande dibattito che l argomento ha generato sarà fonte di attenzione costante soprattutto per i giovani lavoratori che, ben consapevoli del cambiamento in atto, desiderano vagliare le opportunità offerte dalle Aziende Assicurative e dai Fondi Pensione. Troveranno strumenti previdenziali diversificati per impostazione e rendimento, fondi pensione, assicurazioni pure o miste e tutte le migliori offerte, aggiornate con regolarità. La Previdenza Integrativa deve essere parte della strategia di gestione della retribuzione o dei guadagni che un giovane fa destinando parte delle entrate ad un fondo che possa costituire, al momento della quiescenza, un reddito sufficiente alle proprie necessità di vita. Prima si attiva oggi questo fondo di previdenza integrativa più basso sarà l importo da versare man mano nel corso degli anni. Tipologie di previdenza integrativa o complementare Per i lavoratori dipendenti e per i soci lavoratori di cooperative di produzione e lavoro possono essere costituite solo forme pensionistiche in regime di contribuzione definita; per i lavoratori autonomi e liberi professionisti possono essere costituite anche forme pensionistiche a prestazione definita. Nelle forme pensionistiche a contribuzione definita è stabilito quanto i lavoratori dovranno versare, individuando una percentuale di contribuzione a carico degli stessi (ed eventualmente del datore di lavoro), commisurata alla retribuzione. Tale meccanismo non consente di determinare l entità della prestazione pensionistica che sarà erogata dal fondo al momento della maturazione dei requisiti richiesti. La misura del trattamento pensionistico dipenderà dall andamento del mercato finanziario e dall abilità dei gestori finanziari dei fondi pensione. Nei regimi a prestazione definita l ammontare del trattamento pensionistico che sarà erogato al momento della maturazione dei requisiti richiesti è predeterminato, ossia conosciuto fin dall inizio. In tal caso occorrerà adeguare eventualmente il livello della contribuzione in base all andamento della gestione finanziaria del fondo o all andamento dei mercati finanziari. La prestazione prefissata viene calibrata su una certa quantità di contributi versati, sul tasso di rendimento e su un arco temporale di contribuzione previsto; al variare di uno di questi fattori occorrerà quindi adeguare il livello della contribuzione (in base all andamento della gestione finanziaria del fondo o all andamento dei mercati finanziari).
4 La costituzione dei fondi pensione Le forme pensionistiche complementari assumono la denominazione di fondo pensione. I fondi pensione sono associazioni riconosciute di diritto privato. Le fonti istitutive della previdenza complementare possono essere: contratti e accordi collettivi, anche aziendali; accordi tra lavoratori, promossi su iniziativa di sindacati firmatari di contratti collettivi nazionali di lavoro; accordi tra soci lavoratori di cooperative di produzione e lavoro, promossi da associazioni nazionali di rappresentanza del movimento cooperativo legalmente riconosciute; accordi tra lavoratori autonomi e tra liberi professionisti, promossi dai loro sindacati o associazioni di rilievo almeno regionale; regolamenti di enti o aziende, i cui rapporti di lavoro non siano disciplinati da contratti o accordi collettivi, anche aziendali; iniziativa di società abilitate alla gestione del risparmio collettivo, quali banche, società di intermediazione mobiliare (sim), imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (sgr). I fondi istituiti tramite la contrattazione collettiva, nella quale le parti sociali rappresentano i soggetti istitutivi, assumono la denominazione di fondi chiusi; quelli istituiti tramite le società abilitate alla gestione del risparmio assumono la denominazione di fondi aperti. Le scelte negoziali trovano rispondenza nello Statuto del fondo: organi sociali, prestazioni, finanziamento, contribuzione, gestione del patrimonio ecc. L adesione ai fondi pensione avviene tramite iscrizione volontaria dei lavoratori. Prima dell adesione al lavoratore deve essere consegnata una scheda informativa che illustri le caratteristiche e l organizzazione del fondo. I lavoratori, in caso di prima adesione alla previdenza complementare, potranno optare soltanto per il fondo pensione predisposto dal Ccnl loro applicato. Potranno invece scegliere un fondo aperto qualora non esista un fondo di natura collettiva e negoziale applicato all impresa presso la quale prestano la propria opera. Il finanziamento dei fondi pensione Al finanziamento dei fondi pensione possono concorrere: il contributo a carico dei lavoratori; il contributo a carico dei datori di lavoro; il Tfr (trattamento di fine rapporto). Il Tfr e i contributi a carico del lavoratore e del datore di lavoro vengono versati nel conto individuale del socio e formano, insieme ai rendimenti finanziari, il patrimonio individuale del socio. Il fondo pensione ha l obbligo di redigere il rendiconto individuale del patrimonio del socio e di portarlo a sua conoscenza entro tre mesi dalla chiusura di ogni esercizio con l indicazione del valore della quota e del numero di quote possedute. Il valore della quota indica, in ogni momento, l unità di misura del valore del patrimonio del fondo pensione. Dal momento in cui aderiscono al fondo, i lavoratori «acquistano» un numero di quote che corrisponde all ammontare dei contributi versati in ogni periodo. Da quel momento il patrimonio individuale del lavoratore viene valorizzato sulla base dei risultati ottenuti con la gestione finanziaria. Il valore complessivo del patrimonio del fondo pensione diviso per il numero delle quote possedute dall iscritto fino a quel momento fornisce, infatti, il valore della quota rivalutata. Il lavoratore verserà la contribuzione dovuta nel mese successivo, acquistando ulteriori quote al prezzo che queste avranno raggiunto per effetto della valorizzazione operata in base all andamento della gestione finanziaria. La gestione finanziaria Il fondo pensione, tranne che in alcune circostanze, non può gestire direttamente le risorse finanziarie reperite con la contribuzione degli associati ma deve ricorrere all attività di uno o più gestori finanziari in possesso degli opportuni requisiti di professionalità e onorabilità previsti dalla normativa vigente.
5 In particolare, la legge stabilisce che la gestione finanziaria delle risorse raccolte dalle forme pensionistiche complementari possa essere affidata, mediante convenzione: alle società di intermediazione mobiliare; alle società di gestione del risparmio, ovvero le società che gestiscono i fondi comuni di investimento mobiliare; alle imprese di assicurazione; alle banche autorizzate all attività di gestione dei patrimoni mobiliari. Il gestore o i gestori finanziari vengono selezionati dal Cda del fondo pensione che richiede, tramite una gara ad evidenza pubblica, offerte contrattuali tra di loro comparabili, distinte per ogni singolo servizio, a soggetti abilitati che non appartengano a identici gruppi societari e che non si trovino in una situazione di conflitto di interessi. I trattamenti erogati dal Fondo I trattamenti erogati dal fondo sono le pensioni di vecchiaia e di anzianità. I requisiti di accesso alle prestazioni sono definiti dalle fonti costitutive, nel rispetto dei seguenti criteri generali: le prestazioni pensionistiche per vecchiaia sono consentite al compimento dell età pensionabile stabilita nel regime generale obbligatorio di appartenenza, con un minimo di anni di partecipazione ai fondi pensione; le prestazioni pensionistiche per anzianità sono consentite alla cessazione dell attività lavorativa, con l iscrizione al fondo pensione da almeno 15 anni e il requisito di un età di non più di dieci anni inferiore a quella prevista per il pensionamento di vecchiaia. Le fonti costitutive, in deroga a quanto sopra stabilito, possono definire una gradualità di accesso alle prestazioni per anzianità in ragione dell anzianità assicurativa maturata dai lavoratori. Le prestazioni in forma di capitale Le prestazioni fondamentali sono erogate sotto forma di rendita. L iscritto al fondo può chiedere la liquidazione della prestazione pensionistica maturata in forma di capitale, per un importo non superiore al 50% dell importo maturato, salvo che la prestazione periodica risulti di ammontare inferiore al 50% dell assegno sociale di cui alla legge 335/95. In quest ultimo caso la prestazione potrebbe essere liquidata completamente in forma capitale. L erogazione della rendita La differenza tra il montante contributivo accantonato presso il fondo pensione, alla data in cui maturano i requisiti di accesso alle prestazioni del fondo medesimo e la parte eventualmente da liquidare in forma capitale costituisce l importo da convertire in rendita vitalizia. La rendita può essere erogata dal fondo pensione direttamente o indirettamente. Il fondo provvede a creare un opportuno sistema informativo, contabile e di controllo per l erogazione delle prestazioni. Contributo del Dipartimento Formazione della CISL Piemonte, tratte dalle dispense di formazione sindacale di Elio Corrente ed Angelo Marinelli.
6 NOTE INFORMATIVE Che cosa è la previdenza complementare. Il nostro sistema pensionistico è basato su due pilastri: pubblico e privato. Il sistema pubblico è obbligatorio e si attiva automaticamente quando si inizia a lavorare. Quello privato, azionato dal lavoratore serve a costruire una seconda pensione, complementare a quella pubblica. Il secondo pilastro, volontario, viene normalmente suddiviso in due gruppi: uno di autonomia collettiva e l altro di autonomia privata. Il primo gruppo è rivolto ai lavoratori dipendenti, lo strumento utilizzato è il cosiddetto: Fondo pensione negoziale o chiuso, vale a dire una forma pensionistica complementare istituita sulla base di contratti o accordi collettivi a cui possono aderire i lavoratori che fanno parte di un determinato settore. Il secondo gruppo, quello di autonomia privata, è accessibile a chiunque ne abbia interesse e gli strumenti utilizzati sono: Il Fondo Pensione Aperto, cioè una forma pensionistica complementare istituita da operatori privati. Piani Individuali Pensionistici (PIP) che sono forme di previdenza complementare aperte e che consentono anche forme di investimento speculativo. Le polizze di rendita previdenziale che sono forme di accantonamento individuale, altamente personalizzabile e con prestazione conosciuta e garantita alla scadenza. Di seguito diamo una sintetica descrizione di questi strumenti: 1. Fondi Pensione Chiusi o negoziali Sono istituiti da contratti o accordi collettivi o regolamenti aziendali che individuano i potenziali aderenti in base all appartenenza ad un determinato comparto merceologico (chimico, metalmeccanico ecc.) o territoriale (regione, provincia, ecc.) La gestione finanziaria delle risorse è affidata ad un gestore (Banche, SIM, Compagnie di assicurazione, Sgr) mentre i contributi sono custoditi dalla Banca Depositaria che svolge funzioni di controllo sui gestori. Alla data del pensionamento la prestazione viene erogata da una Compagnia di Assicurazione o direttamente dal Fondo. 2. Fondi Pensione Aperti Sono istituiti da Banche, SIM, Compagnie di Assicurazione, Sgr e prevedono adesioni in forma individuale o collettiva. In quest ultimo caso i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro anziché scegliere la strada del fondo pensione negoziale, se prevista, stipulano un accordo per l adesione collettiva ad uno o più Fondi Aperti. La gestione finanziaria dei Fondi Pensione Aperti viene, di norma, assolta dalla stessa società che li ha istituiti, mentre la Banca Depositaria è un soggetto esterno. L interesse dei lavoratori è tutelato dai responsabili del Fondo e dall Organismo di sorveglianza, che hanno il compito di controllare che l amministrazione e la gestione del Fondo avvenga nell esclusivo interesse dell aderente. 3. Forme individuali di previdenza. Possono essere attuate da specifici contratti assicurativi vita che devono però rispettare norme stringenti, simili a quelle dei fondi pensione. Come previsto per le altre forme di previdenza integrativa, le risorse finanziarie accumulate mediante queste polizze costituiscono patrimonio autonomo e separato rispetto alla Compagnia Assicuratrice. La stipula di tali contratti deve ovviamente avvenire con imprese assicurative autorizzate dall ISVAP (COVIP). In particolare le forme individuali di previdenza sono: PIP Piani Integrativi Previdenza che, a seguito di recenti riforme sono diventati fiscalmente piuttosto attraenti, particolarmente per i lavoratori autonomi, e che hanno la caratteristica di potersi configurare anche sotto l aspetto di investimenti finanziarti speculativi. Polizze Previdenziali di Rendita che godono di particolari garanzie in quanto presentano un consolidamento annuo dei risultati raggiunti dalla gestione. Hanno una prestazione già predefinita
7 alla stipula del contratto e garantita alla scadenza che permette di prendere con maggiore consapevolezza le proprie decisioni operative. NOTA SULLA FISCALITA Ricordiamo che per tutte le forme di previdenza si va dalla deduzione dal reddito imponibile annuo fino a un massimo di 5164,57 (Fondi Pensione PIP) per raggiungere la totale detassazione sulle prestazioni a scadenza (Polizze Previdenziali di Rendita). Consigli pratici. Costruirsi una pensione integrativa è un problema abbastanza complesso; in questo campo è assolutamente da evitare il fai da te. Occorrerà quindi affidarsi ad un consulente finanziario esperto in materia previdenziale, in grado di valutare le risorse e le modalità ottimali per assicurare la continuazione nel tempo delle scelte effettuate ed il raggiungimento degli ineludibili obiettivi prefissati. Sono decisioni che, dopo attente valutazioni, una volta prese devono essere mantenute costanti nel tempo se si vuole ottenere il ricercato valore di pensione integrativa a scadenza. Le valutazioni iniziali cambiano ulteriormente in base ad altri parametri tra i quali: l impiego in un settore pubblico piuttosto che in quello privato, avere un lavoro dipendente o autonomo o essere dei professionisti. Purtroppo negli ultimi anni si è rilevato che con grande difficoltà un lavoratore al primo impiego riesce a destinare una parte del suo reddito annuo per accantonamenti previdenziali oltre a quanto già prelevato automaticamente dallo Stato. Teniamo presente che il capitale accumulato nel tempo dovrà avere un montante di una consistenza tale da assicurare un adeguata pensione integrativa a scadenza. Difficilmente questo potrà avverarsi se i versamenti annui saranno inferiori ai 2000,00 e dureranno meno di 30/40 anni. Peraltro bisogna considerare che, normalmente, aumentando il reddito nel corso della vita lavorativa un giovane potrà sottoscrivere nuovi e più importanti piani di versamenti che, cumulandosi nel tempo, porteranno ad avvicinarsi agli obiettivi desiderati. Infine è bene precisare che vi sono, specialmente nel campo finanziario, diverse altre possibilità per poter accumulare capitale nel tempo. La differenza fondamentale è che solo con la previdenza assicurativa e in particolare solo con le Polizze Previdenziali di Rendita si conosce sin dall inizio l importo della pensione a scadenza che, oltre a rappresentare una prestazione certa e garantita, è ancorata alla curva dei tassi finanziari e quindi all andamento inflazionistico del Paese che ci vedrà futuri pensionati. Le Alternative del Mercato Finanziario Fondo per Imprese Industriali ed Artigiane Edili: Deutsche Bank: Altri Fondi pensione (dal portale INTRAGE): omplementari Fondi Pensione per Tipologia di Destinatari (fonte patronato INAS della CISL): lions dr.giorgio Borello European Financial Advisor Consulente finanziario F&F Banca-Gruppo Deutsche Bank giorgio.borello@db.com
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