IL SECONDO PILASTRO DELLA PAC: LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE
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1 IL SECONDO PILASTRO DELLA PAC: LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE La politica di sviluppo rurale si è rafforzata e confermata come secondo pilastro della politica agricola comune (PAC). Con la riforma si è voluto migliorare la competitività del settore agricolo e forestale, rafforzare i legami tra l'attività primaria e l'ambiente, migliorare la qualità della vita nelle aree rurali, dare impulso alla cooperazione e all'innovazione e incentivare la diversificazione dell'economia nelle comunità rurali. BASE GIURIDICA Articoli da 38 a 44 del trattato sul funzionamento dell'unione europea (TFUE) Regolamento (UE) n. 1303/2013 [1] Regolamento (UE) n. 1305/2013 [2] Regolamento (UE) n. 1306/2013 [3] OBIETTIVI La politica agricola e rurale svolge un ruolo fondamentale nella coesione territoriale, economica e sociale dell'unione e nella protezione dell'ambiente. Va ricordato che l'agrosilvicoltura è un settore caratterizzato dai suoi legami con le risorse naturali. L'agrosilvicoltura copre il 78% del territorio dell'unione. La superficie agricola utilizzata è pari a oltre 170 milioni di ettari. L'agricoltura è anche il settore che utilizza maggiormente l'acqua nonché il principale produttore di biomassa a fini energetici. Assieme alle misure di mercato (primo pilastro), la politica di sviluppo rurale (secondo pilastro) è diventata una componente essenziale del modello agricolo europeo fondato sulla multifunzionalità dell'attività agricola. Il suo obiettivo principale è di creare un quadro coerente e sostenibile che salvaguardi il futuro delle aree rurali, basandosi in particolare sulla sua capacità di fornire una gamma di servizi pubblici che trascendono la semplice produzione di alimenti e sulla capacità delle economie rurali di creare nuove fonti di reddito e di occupazione proteggendo la cultura, l'ambiente e il patrimonio delle aree rurali. CONTENUTO DEL REGOLAMENTO (UE) N. 1305/2013 Per garantire lo sviluppo sostenibile delle aree rurali, il secondo pilastro della PAC dovrà concentrarsi su sei priorità: il trasferimento di conoscenze e l'innovazione in agricoltura, silvicoltura e nelle zone rurali; la redditività delle aziende agricole, la competitività di tutti i tipi di agricoltura in tutte le regioni e la promozione di tecnologie agricole innovative e la gestione sostenibile delle foreste; l'organizzazione della catena alimentare, incluse la trasformazione e [1]GU L 347 del , pag [2]GU L 347 del , pag [3]GU L 347 del , pag Note sintetiche sull'unione europea
2 la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi in agricoltura; il ripristino, la tutela e la valorizzazione degli ecosistemi che sono correlati all'agricoltura e alla silvicoltura; la promozione dell'utilizzo efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a bassa emissione di carbonio nel settore agricolo, alimentare e forestale; la promozione dell'inclusione sociale, della riduzione della povertà e dello sviluppo economico nelle aree rurali. Nell'ambito del programma finanziario pluriennale , il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) è stato dotato di 85 miliardi EUR. Inoltre, gli Stati membri possono decidere di trasferire dal primo al secondo pilastro fino al 15% della propria dotazione per i pagamenti diretti nonché i fondi risultanti dalla limitazione o dalla riduzione dei pagamenti diretti. Il FEASR contribuisce alla realizzazione della strategia Europa 2020 promuovendo uno sviluppo rurale sostenibile in tutta l'unione europea, a complemento degli altri strumenti della PAC, della politica di coesione e della politica comune della pesca. Gli Stati membri sono tenuti a firmare un contratto di partenariato che rifletta l'approccio strategico comune dell'ue per ciascuno Stato membro, definendo in che modo essi coordinano le varie politiche e utilizzano i fondi strutturali e d'investimento europei (regolamento (UE) n. 1303/2013). Nel nuovo periodo di programmazione gli Stati membri dovranno spendere almeno il 30% dei fondi per lo sviluppo rurale che ricevono dal bilancio dell'ue per talune misure relative all'agricoltura biologica, alle zone soggette a vincoli naturali, alla gestione del suolo e alla lotta contro il cambiamento climatico, e almeno il 5% per l'approccio LEADER [4]. Per conseguire gli obiettivi corrispondenti alle sei aree prioritarie, gli Stati membri devono elaborare un programma di sviluppo rurale basato su un insieme di misure: A. Innovazione e trasferimento delle conoscenze Questo obiettivo fondamentale (e più specificamente il previsto Partenariato europeo per l'innovazione «PEI» in materia di produttività e sostenibilità agricola) deve essere raggiunto attraverso varie misure di sviluppo rurale come il «trasferimento di conoscenze», la «cooperazione» e gli «investimenti in immobilizzazioni materiali». Il PEI intende promuovere l'efficienza nell'uso delle risorse, la produttività e uno sviluppo dell'agricoltura e della silvicoltura a basse emissioni, rispettoso del clima e resistente al cambiamento climatico. Questo obiettivo deve essere raggiunto attraverso una maggiore cooperazione fra l'agricoltura e la ricerca in modo da accelerare i trasferimenti tecnologici agli agricoltori. Occorre introdurre misure rafforzate nel settore dei servizi di consulenza destinati alle aziende agricole (incluse misure atte a promuovere l'attenuazione del cambiamento climatico e l'adattamento a quest'ultimo, ad affrontare le sfide ambientali e a dare impulso allo sviluppo economico e alla formazione professionale). B. Investimenti, ammodernamento, ristrutturazione delle aziende agricole, giovani agricoltori e piccoli agricoltori Nel campo della ristrutturazione delle aziende agricole, degli investimenti e dell'ammodernamento sono disponibili misure che includono aliquote di sostegno più elevate quando son o collegate a progetti PEI o a progetti connessi. Per i giovani agricoltori è disponibile una serie di misure che include sovvenzioni per l'avviamento di imprese (fino a EUR), investimenti generali in immobilizzazioni materiali, servizi di formazione e di [4]«Liaison Entre Actions de Développement de l Économie Rurale» (Collegamento fra le azioni di sviluppo dell'economia rurale). Note sintetiche sull'unione europea
3 consulenza. Ai piccoli agricoltori sono offerti aiuti all'avviamento (fino a EUR) o misure di ristrutturazione. C. Pagamenti agro-climatico-ambientali, agricoltura biologica e Natura 2000 È disponibile una serie di pagamenti agro-climatico-ambientali al fine di preservare e promuovere i cambiamenti necessari nelle pratiche agricole che apportano un contributo positivo all'ambiente e al clima. Queste misure devono essere incluse nei programmi di sviluppo rurale, ponendo l'accento su contratti comuni, su un'adeguata formazione/informazione e una maggiore flessibilità al momento di prorogare i contratti iniziali. Inoltre, viene introdotta una misura distinta per sostenere l'agricoltura biologica. D. Sistemi di qualità Si devono destinare fondi per sostenere la partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità come la denominazione di origine protetta (DOP), l'indicazione geografica protetta (IGP) e la specialità tradizionale garantita (STG), nonché a sistemi di etichettatura biologica, inclusi i regimi di certificazione agricola riconosciuti dagli Stati membri. Questo aiuto si limita a EUR per azienda. E. Sistema di gestione dei rischi Le assicurazioni e i fondi di mutualizzazione per i danni alle coltivazioni causati dalle condizioni metereologiche o da malattie animali (attualmente disponibili nel quadro del primo pilastro in virtù dell'articolo 68 del regolamento (CE n. 73/2009) sono estese in maniera da includere un nuovo strumento di stabilizzazione del reddito sotto forma di contributi finanziari a fondi di mutualizzazione che offrono un risarcimento agli agricoltori colpiti da un drastico calo del reddito (fino al 70% delle perdite qualora il reddito cali del 30%). F. Organizzazione dei produttori È concesso un sostegno alla creazione di organizzazioni dei produttori, sulla base di un piano d'attività e limitato a entità definite come PMI, allo scopo di adeguare la produzione e i prodotti dei soci alle esigenze del mercato, di permettere la commercializzazione in comune, di centralizzare le vendite e di assicurare la fornitura all'ingrosso nonché di migliorare l'organizzazione e i processi innovativi. G. Boschi, zone montane e zone soggette a vincoli naturali Occorre rafforzare le misure forestali e offrire un sostegno più lineare attraverso sussidi e pagamenti annuali. Per le aree montane e le terre agricole a nord del 62º parallelo, si possono concedere aiuti fino a 450 EUR/ettaro (un aumento rispetto ai 250 EUR/ettaro). Entro il 2018 si applicheranno nuove delimitazioni per le aree soggette ai vincoli naturali basate su otto criteri biofisici. Al fine di preservare o migliorare l'ambiente in determinate aree, gli Stati membri si riservano il diritto di definire aree soggette a vincoli naturali fino al 10% delle superfici agricole. H. LEADER, servizi di base, rinnovamento dei villaggi e attività non agricole Viene posta una maggiore enfasi sull'approccio LEADER, sulla sensibilizzazione e su altre forme di sostegno preparatorio a favore di strategie di promozione della flessibilità a operare con altri fondi a livello locale, come la cooperazione urbano-rurale. LEADER sarà ormai l'approccio comune a uno sviluppo locale di tipo partecipativo finanziato dai seguenti fondi PEI: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAM) e il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR). I servizi di base e il rinnovamento dei villaggi, come gli investimenti nell'infrastruttura a banda larga e nell'energia rinnovabile, possono andare oltre la rilocalizzazione di attività su piccola Note sintetiche sull'unione europea
4 scala o la riconversione degli edifici, attualmente previste. I fondi possono anche essere utilizzati per attività non agricole collegate alle comunità rurali. Nel nuovo periodo di programmazione gli Stati membri e le regioni avranno anche la possibilità di progettare sottoprogrammi tematici che affrontano in dettaglio temi specifici: giovani agricoltori, piccole aziende agricole, aree montane, donne in ambito rurale, attenuamento e adeguamento al cambiamento climatico, biodiversità e filiere corte. Aliquote di sostegno più elevate saranno disponibili in taluni casi per tali sottoprogrammi. RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO Le discussioni sul futuro della PAC dopo il 2013 sono iniziate in Parlamento ancor prima che la Commissione presentasse la sua comunicazione e le sue proposte legislative. L'8 luglio 2010 Il Parlamento ha approvato una risoluzione basata su una relazione di iniziativa [5]. In tale risoluzione il Parlamento ha sottolineato la necessità di una nuova PAC forte, sostenibile, giusta, più semplice e dotata dei mezzi sufficienti per conseguire i suoi obiettivi. Il Parlamento ha fissato delle priorità per la nuova PAC del XXI secolo: la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, il commercio equo, il mantenimento dell'attività agricola su tutto il territorio dell'unione, la qualità delle derrate alimentari, la tutela della biodiversità e la protezione dell'ambiente, la giusta remunerazione dei beni pubblici forniti dagli agricoltori e, infine, uno sviluppo rurale fondato sulla creazione di posti di lavoro «verdi». Queste priorità sono state confermate nella risoluzione del 23 giugno 2011 [6] sulla comunicazione della Commissione dal titolo «La PAC verso il 2020» (COM(2010) 0672). Il Parlamento ha parimenti adottato numerose risoluzioni su alcune questioni complementari alla riforma della PAC: redditi equi per gli agricoltori e un migliore funzionamento della catena alimentare in Europa [7], riconoscimento dell'agricoltura come settore strategico nel contesto della sicurezza alimentare [8], l'agricoltura dell'ue e il commercio internazionale [9], il deficit di proteine vegetali nell'unione [10], e la catena di approvvigionamento dei fattori di produzione agricola [11]. Infine il 13 marzo 2013 il Parlamento ha approvato una serie di risoluzioni sulle proposte legislative relative alla PAC [12], e il testo modificato è divenuto il mandato negoziale con il Consiglio. Dopo oltre 40 triloghi, il 26 giugno 2013 è stato raggiunto un accordo politico. Tuttavia, sono stati ancora necessari alcuni arbitraggi per chiarire taluni aspetti finanziari dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale. Una volta risolte queste questioni, il Parlamento ha approvato una serie di risoluzioni [13] il 20 novembre 2013, immediatamente dopo l'adozione del pacchetto finanziario, ribadendo il proprio parere favorevole sui nuovi regolamenti agricoli. In seguito a modifiche al secondo pilastro introdotte nel testo finale su iniziativa del Parlamento europeo, gli Stati membri sono tenuti a spendere almeno il 30% dei finanziamenti per lo sviluppo rurale provenienti dal bilancio dell'unione per talune misure collegate all'agricoltura biologica, alle aree soggette a vincoli naturali, alla gestione fondiaria e alla lotta contro il cambiamento climatico nonché a evitare il doppio finanziamento tra queste misure e il sostegno all'ecologizzazione nel primo pilastro. [5]Risoluzione del Parlamento europeo, dell'8 luglio 2010, sul futuro della politica agricola comune dopo il 2013, GU C 351 E del , pag.103. [6]Risoluzione del Parlamento europeo del 23 giugno 2011 sulla PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio, GU C 390 E del , pag. 49. [7]GU C 308 E del , pag. 22. [8]GU C 136 E dell' , pag. 8. [9]GU C 199 E del , pag. 48. [10]GU C 199 E del , pag. 58. [11]GU C 227 E del , pag. 3. [12]P7_TA(2013)0084, P7_TA(2013)0085, P7_TA(2013)0086 and P7_TA(2013)0087. [13]P7-TA_(2013)0490, P7-TA_(2013)0491, P7-TA_(2013)0492 and P7-TA_(2013)0493). Note sintetiche sull'unione europea
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