6 La telematica e le reti di computer

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1 6 La telematica e le reti di computer Lo scambio di informazioni tra i computer è studiato dalla telematica. In questo capitolo vedremo alcuni aspetti tecnici che stanno alla base di questi scambi. Al livello più semplice, due calcolatori possono scambiarsi i dati tra di loro se sono collegati o direttamente o attraverso la linea telefonica con due modem. Nei due calcolatori ci devono essere due programmi che si fanno carico di trasmettere/ricevere, secondo delle regole predefinite dette protocollo, le informazioni che in tal modo possono essere scambiate. Se uno dei due calcolatori, detto server, opera in un ambiente multiutente e multitasking, ad esso si possono collegare, con questo metodo, contemporaneamente più calcolatori, detti client. Se il programma attivo in questi ultimi è un programma di emulazione di un terminale 1 è possibile accedere, con essi, ad un calcolatore remoto ed utilizzarlo, affidando alle risorse del calcolatore remoto l'elaborazione dei dati vera e propria. Le banche, per i loro servizi agli sportelli, usano dei personal computer che emulano dei terminali e con i quali, dalle agenzie, gli impiegati accedono al calcolatore centrale nel quale sono conservate tutte le informazioni richieste. Su di un principio diverso ci si basa, invece, quando ci troviamo di fronte ad una rete di calcolatori: non esistono, in generale, terminali (vale a dire postazioni predisposte a curare soltanto l'input/output, ma che affidano l'elaborazione ad un calcolatore remoto). Ogni calcolatore conserva la sua capacità di elaborazione autonoma, ma attraverso un collegamento speciale mette a disposizione degli altri calcolatori collegati (il termine che si usa per definire questa azione è condividere) alcune sue risorse alle quali gli altri calcolatori potranno accedere come se fossero proprie. L elaborazione (o per lo meno una parte rilevante di essa), però, non avviene presso il calcolatore che possiede le risorse, ma sempre presso il calcolatore che le richiede. Supponiamo, ad esempio, che un calcolatore condivida un programma; l esecuzione di questo non avviene presso il calcolatore sul cui disco è memorizzato (e che potrebbe non essere in grado nemmeno di eseguirlo) ma presso il calcolatore che lo manda in esecuzione (che deve essere, invece, in grado di eseguirlo). Le risorse condivise sono, di solito, aree di disco con dati o programmi, ma anche stampanti, o altre periferiche alle quali tutti i calcolatori della rete possono accedere. 6.1 Il funzionamento e la geometria di una rete I calcolatori di una rete sono tutti collegati tra di loro direttamente o indirettamente attraverso altri calcolatori. Ogni calcolatore della rete ha un nome che può essere numerico o alfabetico, che viene detto indirizzo e che deve essere unico all'interno della rete. Supponiamo, a titolo di esempio, che un calcolatore si chiami A e che voglia eseguire un programma che si trova su B. A manderà sul suo collegamento alla rete la richiesta per B. Tale richiesta sarà letta anche da C, D,... ma ignorata in quanto non indirizzata a loro. B, invece, riconoscerà la richiesta, preleverà dal disco il programma che A vuole eseguire e, appena il collegamento sulla rete è libero da altro traffico, metterà sulla rete le informazioni richieste specificando che sono dirette al calcolatore A. Ancora una volta gli altri calcolatori C, D,... ignoreranno le informazioni che saranno lette solo da A. Quando A riceverà il programma, lo potrà, finalmente, mandare in esecuzione. È implicito che se C o D non sono dei computer onesti, possono invece ascoltare le informazioni che B manda ad A; tale operazione va sotto il nome pittoresco di sniffing e può essere fatta per scopi legittimi (ad esempio verificare se una rete sta funzionando) o illegittimi (rubare informazioni sensibili che due computer si stanno passando. Una rete di calcolatori può essere catalogata a seconda della geometria dei collegamenti. Possiamo avere diverse geometrie, ognuna con dei pregi e dei difetti, per cui, a seconda dei casi, si usa una o l'altra. 1 Un terminale è, in pratica, un calcolatore predisposto soltanto per trasmettere i dati digitati sulla tastiera ad un altro calcolatore cui è collegato e visualizzare sul suo schermo quanto l'altro calcolatore ha elaborato. Questo lavoro può essere fatto fare ad un qualunque personal computer se su di esso si fa funzionare un apposito programma che lo trasforma in terminale. Questo programma viene detto di emulazione terminale. Il sistema operativo Windows ne possiede uno. P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/

2 La più semplice delle reti prevede un collegamento dei calcolatori ad anello in cui ogni calcolatore è collegato ad altri due. Una rete del genere ha come contropartita una certa fragilità, in quanto, se uno dei calcolatori è fuori uso o un collegamento è interrotto, la rete si blocca. Non è quindi una rete molto affidabile. Per migliorarne l'affidabilità il collegamento viene raddoppiato, in modo che se un nodo è fuori servizio la rete possa continuare a funzionare. Nella figura è indicato a tratteggio il secondo collegamento. Ha tuttavia anche dei vantaggi: costa poco, non ha bisogno di una stazione centrale ed è facilmente Figura 6.1: rete ad anello espandibile o modificabile. Nella nostra esperienza non abbiamo mai incontrato una rete ad anello, che, proposta dall'ibm, ha avuto una certa diffusione nei primi anni '90. Un altra geometria di collegamento è la cosiddetta rete a stella, in cui tutti i calcolatori, detti client, sono collegati ad un calcolatore centrale detto server che smista il traffico tra le varie macchine. In questo caso tutti i colloqui sono controllati dal server. Se uno dei calcolatori della rete o un collegamento si interrompe non succede nulla al resto della rete. Se però il server si blocca l intera rete si interrompe. Inoltre il server è un calcolatore in più, di solito abbastanza potente, il quale non può fare nient altro che gestire la rete. E una rete abbastanza veloce, soprattutto se il server è potente ed affidabile. Questo modello di rete non va confuso con il collegamento tra computer presentato all'inizio del capitolo. Là, tutta l'elaborazione era affidata al calcolatore centrale, Qui, invece, al calco- Figura 6.2: rete a stella latore centrale viene affidata la gestione delle risorse condivise ed il controllo del traffico sulla rete, ma l'elaborazione avviene sempre sui singoli calcolatori collegati. C è, poi, la cosiddetta geometria a bus, che collega tutti i calcolatori mediante un unico bus. È una rete che non ha bisogno del server, ma che nel contempo è abbastanza affidabile e che continua a funzionare anche se un collegamento si interrompe. La sola parte critica è il bus, ma trattandosi di un cavo, la sua rottura è un ipotesi abbastanza remota. Essa è caratterizzata dai collegamenti a T tra i calcolatori ed il bus. Il bus sul quale viaggiano tutte le informazioni è il collo di bottiglia della rete che, in caso di traffico molto elevato può evidenziare rallentamenti. Questo tipo di collegamento era abbastanza diffuso nelle cosiddette reti peer to peer, caratterizzate, appunto, dall assenza di un server, ma oggi è in disuso, sostituito dalla reti a switch (vedi più avanti). Figura 6.3: rete a bus La soluzione che al giorno d'oggi sembra essere la preferita, fa ricorso ai cosiddetti hub che collegano a stella un certo numero di calcolatori tra di loro. Lo hub, nella sua versione più semplice, non fa altro che ricevere i segnali da tutti i computer collegati e replicarli su tutti i collegamenti della stella, e quindi assomiglia, concettualmente, più ad una rete a bus, con tutto il bus concentrato nello hub stesso. L evoluzione intelligente dello hub è lo switch, che è in grado di riconoscere gli indirizzi dei calcolatori che sono ad esso collegati e di inviare il segnale solo ai calcolatori interessati, lasciando libero il resto della rete agli altri computer e così i 6.2 P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/2008

3 calcolatori A e B possono colloquiare tra di loro e contemporaneamente lo possono fare anche C e D della stessa rete. Gli switch, usati inizialmente su reti locali (vedi più avanti) di una certa complessità, con l'abbattimento dei costi, sono diventati l'elemento caratterizzante di quasi tutte le reti locali che oggi vengono installate. Reti complesse possono essere realizzate anche in modo misto. Possiamo avere, ad esempio, un bus al quale si collegano delle sottoreti, ognuna delle quali può avere una geometria diversa. Oppure avere un server al quale si collegano svariati bus, e così via. Si è parlato di collegamenti ma non del modo in cui essi sono fisicamente realizzati. Essi vengono realizzati o con cavi telefonici, o con cavi coassiali o Figura 6.4: rete a hub o switch con fibre ottiche o via onde radio. I primi vengono utilizzati per realizzare le reti a stella o con hub. I secondi (sono molto simili ai cavi delle antenne della televisione) sono usati per le reti a bus (e in questo momento sono in disuso). Le fibre ottiche, infine, sono costituite da un filo di vetro dentro al quale l'informazione viene fatta viaggiare modulando la luce emessa da un laser. Sono molto costose ma molto affidabili e veloci e consentono collegamenti abbastanza lunghi (30 km) 2. Oggi si stanno diffondendo le reti wireless che, essendo senza fili, usano usano un sistema di trasmissione ad onde radio per collegare i computer. La frequenza usata è di 2,4 GHz; è più o meno quella dei forni a microonde e quindi potenzialmente nociva, ma va detto che le potenze di trasmissione usate sono decisamente più basse (mediamente 1/5.000). Di solito la geometria usata in questo caso è quella a switch. Per distanze ancora maggiori, per motivi di costo, si preferisce fare ricorso ai ponti radio e ai collegamenti via satellite anziché al collegamento fisico via cavo. 6.2 La classificazione delle reti in base alle distanze di collegamento dei nodi Oltre che per il tipo di collegamento, le reti possono venir classificate in base alla distanza che separa i calcolatori collegati. La distanza del collegamento è importante in quanto, come si è accennato nel paragrafo precedente, la distanza implica, spesso, una diversa tecnologia di collegamento. Quando i calcolatori sono tutti nell ambito di un edificio, collegati con doppino telefonico o cavo coassiale, la rete si dice locale e viene definita con la sigla LAN (local area network); se invece si usano collegamenti wireless, la rete viene detta WLAN (wireless local area network). Il collegamento deve essere molto veloce e queste reti sono realizzate per consentire a più posti di lavoro di accedere alle informazioni che in tal modo non vengono duplicate (si pensi alle informazioni sul contenuto di un magazzino cui devono accedere svariati uffici: il magazzino stesso, l ufficio acquisti, l ufficio vendite, l'ufficio marketing e la contabilità; se ogni ufficio avesse la sua copia degli archivi succederebbe un disastro perché non sarebbero mai aggiornate). È molto interessante la trasparenza che si realizza con queste reti per cui ogni utente non si rende conto, data l elevata velocità di trasmissione, se i dati che sta usando si trovano sul suo computer o su di un altro. Anni fa le reti locali venivano realizzate con la geometria a bus e con collegamenti con cavi coassiali. Oggi, visto il basso costo di uno switch, vengono realizzate con la geometria a stella con lo switch a centro stella e collegamenti via cavi telefonici. Se l estensione della rete è maggiore, una città o una regione, la rete si dice di tipo MAN (metropolitan area network) o WAN (wide area network). In questi casi, per il collegamento, si 2 Non si pensi che il collegamento in fibre ottiche è più veloce perché in esso il segnale viaggia alla velocità della luce e negli altri no. La velocità dei segnali elettromagnetici nei mezzi è sempre molto vicina a quella della luce. La velocità di cui si parla è legata alla quantità di informazione che si riesce ad inviare sulla rete in un secondo nei vari modi di collegamento. P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/

4 usa la rete telefonica (dedicata o commutata) ed un opportuno modem. È evidente che la velocità di trasmissione dei dati è minore. Esistono più reti che copro l intera penisola italiana, suddivisie in sottoreti e a loro volta collegate tra di loro, alle quali chiunque, previo abbonamento, può accedere. Ogni calcolatore ad esse collegato ha un indirizzo; numerose centrali situate lungo la rete provvederanno ad instradare la richiesta di informazioni e la risposta tra due calcolatori coinvolti. In questo modo, una ditta di Milano, può mettere a disposizione le sue risorse per le filiali di Trieste, Roma, Napoli, Esistono, infine, le GAN (global area network) che collegano tra loro calcolatori collocati in diverse parti del mondo: per realizzare i collegamenti vengono usate le linee telefoniche, i collegamenti radio e satellitari. Spesso per effettuare il collegamento internazionale ci si appoggia ad una rete WAN che prevede la possibilità di effettuare anche questi collegamenti uscendo dall'ambito nazionale. Le reti MAN, WAN e GAN vengono dette, nel loro insieme, reti geografiche. 6.3 La classificazione delle reti in base al mezzo di trasmissione Abbiamo parlato sinora, per lo più, di calcolatori collegati tra di loro mediante fili. Abbiamo parlato, cioè, delle wired networks. Si stanno diffondendo però sempre più le reti che usano altri mezzi per il collegamento tra computer ed in particolare le onde radio; abbiamo le wireless networks. L'uso delle onde radio era molto comune già in passato per le grandi distanze e, per le grandissime distanze, il collegamento via satellite è praticamente obbligato. Di recente, però si sono diffuse le wireless LAN, le reti locali senza fili, dette anche WLAN. Ai calcolatori della rete vengono aggiunte delle periferiche dotate di ricetrasmittenti con le quali i calcolatori possono colloquiare tra di loro attraverso un impianto ricetrasmittente particolare che svolge le funzioni di un hub. Per la realizzazione di una rete nell'ambito di alcuni uffici, sta prendendo piede il protocollo WiFi, che risparmia la collocazione dei cavi della rete. Un altro protocollo, Bluetooth, è invece particolarmente adatto per collegare, senza fili, periferiche intelligenti (telefonini, stampanti, mouse...) ad un computer. Le reti wireless, ed in particolare le reti WiFi, consentono anche di offrire, in maniera semplice, la possibilità di collegare ad internet gli utenti che si trovano nel raggio del server, il cosiddetto access point; in questa ottica vengono usate, ad esempio, nei grandi alberghi, ma pongono particolari problemi di riservatezza: Il collegamento WiFi senza protezione crittografica 3 o il collegamento con protezione WEP sono considerati del tutto insicuri, in quanto con estrema facilità è possibile inserirsi nella rete dall'esterno, ascoltare ciò che andate scrivendo, accedere alle informazioni della vostra macchina. Per avere una ragionevole sicurezza è necessario far ricorso almeno al protocollo WPA che Figura 6.5 Access point di una rete wireless; collegato ad una rete di computer, la estende offrendo anche la funzionalità wireless. È riconoscibile per la presenza di una o due antenne di ricetrasmissione. Può essere pensato come lo hub della rete wireless. Figura 6.6 Adattatore wireless per l'interfaccia USB. Il sistema di ricetrasmissione è quella scatoletta verticale, delle dimensioni di una penna USB. Con essa è possibile connettere, via radio, un computer ad un wireless access point, se ne esiste uno attivo nell'ambiente in cui ci si trova. Questa periferica è già inserita all'interno dei moderni calcolatori portatili. 3 La crittografia è trattata nel capitolo 7 nel paragrafo sulla riservatezza della corrispondenza. 6.4 P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/2008

5 prevede il continuo aggiornamento della crittatura del segnale grazie all'inserimento di una buona, cioè lunga, parola chiave. 6.4 Il protocollo di trasmissione Quando due calcolatori, in generale diversi o per costruzione o per sistema operativo, vogliono collegarsi tra di loro devono definire un protocollo di trasmissione: devono cioè definire delle regole di trasmissione cui entrambi si debbono attenere. Tutti i protocolli moderni prevedono che in fase di trasmissione i dati vengano suddivisi in pacchetti, cioè in piccoli gruppi di dati. La suddivisione dei dati in pacchetti ha lo scopo di consentire un uso più efficiente delle linee di collegamento che, soprattutto nel caso di collegamenti lunghi, sono molto costose. Se ad una linea sono collegati più calcolatori, infatti, ogni calcolatore mette sulla linea i vari pacchetti che possono viaggiare mescolati tra di loro. Le centrali di instradamento provvedono a riconoscere le destinazioni dei singoli pacchetti e a smistarli, poiché ogni pacchetto ha al suo interno l'indirizzo del destinatario 4. Così, se un pacchetto si corrompe durante la trasmissione e giunge al destinatario rovinato (o non giunge affatto ed il destinatario si accorge che manca essendo i pacchetti numerati), è possibile chiedere la ritrasmissione del singolo pacchetto e non dell intero insieme di dati. Tutte queste procedure di scomposizione, ricomposizione e controllo fanno parte del protocollo. Supponiamo, allora, di avere due calcolatori, A e B, e che A debba trasmettere delle informazioni a B. Per ragioni di efficienza nella scrittura dei programmi, la trasmissione non avviene mai direttamente tra il programma applicativo del calcolatore A e quello del calcolatore B in quanto tali programmi sarebbero troppo rigidamente legati all'ambiente fisico in cui si trovano ad operare. Le informazioni che il programma applicativo in A deve trasmettere al programma applicativo in B vengono preparate secondo certe regole (protocollo) ed affidate, in cascata ad una serie di programmi specializzati che, applicando sempre dei protocolli predefiniti, le elaborano e le preparano per la trasmissione effettiva. Ognuno di questi programmi svolge alcune funzioni logicamente definite (suddividere i dati in pacchetti piccoli e di lunghezza fissa, aggiungere l indirizzo del destinatario, del mittente ed un numero progressivo, trasmettere effettivamente i dati,...). La ripartizione dei compiti su diversi programmi, fa sì che funzioni che potrebbero interessare più programmi applicativi o protocolli di trasmissione diversi siano svolte da un solo programma. Ad esempio un solo programma esegue la suddivisione in pacchetti, uno solo cura l'effettiva trasmissione dei dati e così via. I programmi applicativi ed i programmi che preparano i dati per la trasmissione, ignorano del tutto, ad esempio, i problemi fisici legati al collegamento, che vengono gestiti dall ultimo programma specifico che sa fare solo questo. In questo modo si isolano i vari problemi legati alla trasmissione ed è possibile riutilizzare al massimo i vari pezzi di software anche in situazioni diverse. Le operazioni che si svolgono in B, cioè in fase di ricezione, sono esattamente inverse. Un programma che interroga continuamente la linea di collegamento sente arrivare delle informazioni. Le acquisisce e le passa ad un altro programma che riconosce i pacchetti e, usando i numeri progressivi, li ricompone e li passa al programma che li ha richiesti. Per fare un esempio più concreto, di cosa significhi la suddivisione in tanti livelli a cascata, dimentichiamo per un attimo il computer e pensiamo alla necessità di comunicare con un amico cinese in Cina, che non conosce l'italiano. Noi conosciamo l'italiano e scriviamo una lettera in italiano; non conoscendo, poi, alcuno che sappia il cinese, troviamo un amico che prende la nostra lettera e la traduce in inglese. Un impiegato delle poste prende la nostra lettera in inglese e, fisicamente, ne cura la spedizione in Cina. Là succede il contrario: la posta la consegna; un 4 Pensate al potere immenso che viene ad avere chi controlla le centrali di smistamento che è in grado di conoscere tutte le informazioni che passano per il suo nodo. E non sempre chi ha accesso a queste informazioni è armato di buone intenzioni come è emerso da qualche fatto di cronaca del P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/

6 cinese che sa l'inglese la traduce e, finalmente, il vostro amico cinese può leggere quello che gli avete scritto, si spera senza errori di trasmissione. 6.5 Il collegamento tra i calcolatori Abbiamo parlato di collegamenti tra calcolatori. Vediamo ora di esaminare alcuni aspetti tecnici con lo scopo di dare alcune informazioni culturali. La tecnica di trasmissione è tutta un altra cosa e non ha a che vedere con quanto scritto nei paragrafi che seguono, ma esula dalle necessarie competenze di un utente medio La velocità di trasmissione Come si è già detto in una nota nel paragrafo sulla geometria delle reti, con il termine velocità di trasmissione non si intende la velocità cui viaggia il segnale sul filo, che è sempre molto vicina a quella della luce, ma la quantità di informazioni che si riesce a trasmettere in un secondo; in un gergo più tecnico viene detta anche larghezza di banda. Esaminiamo alcuni problemi legati alla velocità di trasmissione. Supponiamo di avere una conoscenza scolastica di una lingua straniera (l inglese per esempio) e di trovarci a parlare con un inglese che parla ad 80 parole al minuto. Saremo costretti a pregarlo di parlare più lentamente perché altrimenti non riusciremmo a seguirlo. Anche tra i calcolatori esiste la necessità di convenire a priori una certa velocità di trasmissione. Poiché i calcolatori trasmettono bit di informazione, la velocità di trasmissione si misura in bit al secondo (bps). Tipiche velocità di trasmissione vanno da alcune decine di bit al secondo delle trasmissioni su linea telefonica fatte con gli accoppiatori acustici del famoso film War games ai 56 kbps dei modem moderni usati per il collegamento ad Internet, ai 100 Mega bps delle reti veloci Collegamenti sincroni ed asincroni I collegamenti possono essere sincroni o asincroni. I computer, prima di iniziare a trasmettere si accordano su una velocità di trasmissione, vale a dire sulla frequenza con cui immettere e leggere i segnali elettrici corrispondenti ai bit. Accordare tra di loro due orologi per un lungo intervallo di tempo è un operazione quasi impossibile. Se voi prendete due orologi al quarzo e li regolate con una precisione del secondo, dopo una settimana (vale a dire dopo circa secondi) essi segneranno un tempo che quasi sicuramente differirà di alcuni secondi, vale a dire di alcune unità. Poiché un unità di tempo in un modem che trasmette a bps è 1/ di secondo, avremo sensibili differenze tra il tempo del calcolatore ricevente e quello che trasmette dopo pochi secondi. È quindi necessario sincronizzare continuamente i calcolatori che stanno colloquiando tra di loro. Questa operazione si può fare in diversi modi: Possiamo mettere un segnale di orologio comune a tutti i componenti. E' un'operazione analoga a quella di un gruppo di musicisti che per suonare in sincronia ricorrono ad un direttore d'orchestra (o un metronomo) che scandisca il tempo. La soluzione viene usata all'interno del calcolatore: sul bus esiste una linea sulla quale viene costantemente messo un segnale di sincronismo detto di clock. Questo metodo, ha però, un difetto: richiede che ci sia una linea da utilizzare per questo segnale aggiuntivo; nel caso di un collegamento via telefono vorrebbe dire attivare due collegamenti, anziché uno solo (e doppi costi). Dividiamo il messaggio in pacchetti di lunghezza convenuta, abbastanza piccola (qualche centinaio di byte) e nota ad entrambi i calcolatori. Prima della trasmissione di un pacchetto i due calcolatori si trasmettono dei segnali di sincronizzazione in modo da regolare la velocità di trasmissione sul più lento dei due; poi, effettuata questa sincronizzazione, il calcolatore trasmittente manda un pacchetto di dati che il calcolatore ricevente riesce a leggere correttamente in quanto i due calcolatori si sono accordati sulla velocità di trasmissione. Questo tipo di collegamento si dice sincrono. Realizziamo un collegamento asincrono. In questo caso l'unità di trasmissione è molto piccola (7 o 8 bit); come prima la lunghezza deve essere convenuta e nota ad entrambi i calco- 5 Attualmente nelle reti LAN si raggiungono velocità di 100 Mbps e, con le fibre ottiche, 1Gbps. 6.6 P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/2008

7 latori; entrambi hanno, poi, un'indicazione di massima della velocità di trasmissione, per definire la quale fanno affidamento sui loro orologi interni che si spera non siano troppo diversi tra di loro (la piccola dimensione del blocco di trasmissione fa sì che eventuali modeste differenze non siano critiche): il calcolatore che trasmette inizia mettendo un segnale di start, poi trasmette un piccolo gruppo di bit (7 o 8) alla velocità convenuta ed infine trasmette un segnale di stop. Il calcolatore che riceve il messaggio lo divide per 7 o per 8 (a seconda di quanto concordato) ed estrae le informazioni. Il metodo sincrono è usato nelle linee ad alta velocità, e consente un più efficiente uso della linea, in quanto la ridondanza dovuta ai segnali di sincronismo è minore che nel caso della trasmissione asincrona dove generalmente ogni 8 bit se ne devono aggiungere due di sincronismo provocando una ridondanza pari al 20% del messaggio. Poiché, però, quest'ultimo metodo è più semplice da realizzare, esso viene usato nei collegamenti dei modem sulle linee telefoniche Collegamenti dedicati e commutati Nel collegare tra di loro due computer possiamo tendere dei fili (che potrebbero anche fare parte della linea telefonica pubblica) che li colleghino in modo permanente: un tale collegamento si dice dedicato; è più affidabile, garantisce che la linea non sarà mai occupata, ma è più costoso. È possibile, invece, fare ricorso alle normali linee telefoniche. Ai due calcolatori sono assegnati due numeri di telefono, uno telefona all altro che risponde e poi iniziano la trasmissione. Per i disturbi presenti sulla rete questo collegamento è, generalmente, più lento e meno affidabile, ma anche meno costoso. Questo tipo di collegamento si dice commutato Il telefono Quando si devono collegare dei computer molto distanti tra di loro si fa ricorso al telefono. Il telefono è un invenzione meravigliosa, ma nata fondamentalmente per trasmettere segnali di tipo acustico. Per trasmettere altri tipi di segnali è necessario trasformarli, prima, in segnali acustici. A ciò, lo abbiamo visto nel capitolo 3, provvede il modem che trasforma i segnali elettrici tipici del calcolatore in fischi e sospiri che vengono inviati all altro capo del filo. Dall altra parte c è un altro modem che riceve questi segnali acustici e li ritraduce in segnali elettrici tipici del calcolatore. Se ci soffermiamo a riflettere su questa operazione noi potremo vedere l operazione in termini di linguaggi, segni, traduzioni e, quindi, di protocolli. Il calcolatore ha un suo linguaggio ed usa un alfabeto fatto di simboli particolari (onde elettriche a forma quadrata). Il modem interpreta i simboli e li traduce in altri simboli che vengono messi sulla rete telefonica. Dalla parte ricevente avviene il contrario. Ritroviamo, quindi, un discorso di linguaggi, di simboli e troviamo, per la prima volta, quello di traduzione da un insieme di significanti ad un altro. Questa traduzione non ha bisogno di intelligenza del messaggio da parte del traduttore in quanto esiste una corrispondenza biunivoca tra i due insiemi di segni, quelli del calcolatore e quelli messi sulla linea telefonica. 6.6 Il metodo client-server Nel collegamento tra calcolatori si fa ricorso, spesso, al metodo client-server. A parte il nome (server) questo metodo non ha nulla a che vedere con il server della rete a stella e riguarda, fondamentalmente, una tecnica di scrittura di programmi che devono colloquiare tra di loro in rete. Il server è un programma che viene eseguito su di un calcolatore (lo chiameremo A) sul quale trova determinate risorse: archivi dati, pagine web 6 memorizzate, Il client è un programma che si trova sul calcolatore B collegato ad A (A e B potrebbero essere lo stesso calcolatore in un ambiente multitasking) ed ha bisogno delle risorse che si trovano su A. Il client manda le ri- 6 Vedi il capitolo sull HTML. P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/

8 chieste al server, questi esegue tutte le operazioni, che potrebbero essere anche molto complesse, necessarie a reperire ed elaborare le informazioni e le manda, in un formato precodificato ed adatto alla trasmissione, al client che ne ha fatto richiesta. Questa tecnica di spezzare l elaborazione in due programmi, uno orientato verso l utente finale ed uno verso i dati memorizzati è molto diffusa. Ecco che il nostro browser internet è un HTTP- client e che il calcolatore del provider 7 ha un programma che va sotto il nome di HTTP-server. Quando trasferiamo dei dati attraverso internet usiamo un FTP-client e dall altra parte c è un FTP-server. E così via. Il calcolatore che nell agenzia della vostra banca si collega alla centrale per ricevere i dati del vostro conto corrente, usa un programma client e nel calcolatore della centrale c è un programma server, che gestendo da solo tutte le richieste, fa sì che le informazioni che elabora siano sempre contemporaneamente aggiornate e siano, quindi, corrette. Il concetto di client e server è molto generale. Molti programmi che operano sotto Xwindows, il sistema grafico usato su Unix e Linux, sono articolati al loro interno in un client che, appoggiandosi al sistema Xwindows, gestisce la parte grafica, ed un server che esegue le elaborazioni e prepara i risultati per il client, ed il tutto, spesso, viene realizzato in una macchina sola. 7 Vedi il capitolo su Internet 6.8 P. e A. Delise (2008) Informatica - inform06.odt 22/08/2008

9 7 Le nuove forme di comunicazione Nella storia dell uomo si assiste ad una notevolissima evoluzione delle forme di comunicazione. Inizialmente le informazioni si tramandavano oralmente; per via orale si sono tramandati i poemi omerici ed i più antichi libri della Bibbia. Poi, per garantire l'inalterabilità nel tempo e nello spazio delle notizie, ma con un probabile grande scandalo dei maestri di allora che vedevano nel supporto scritto una perdita della capacità di ricordare dell uomo, si cominciarono a trascrivere le informazioni in forma chirografica, vale a dire scritta a mano. La capacità di leggere e scrivere era riservata agli intellettuali e la produzione di un documento (scritto a mano su tavolette di argilla con scrittura cuneiforme prima, su papiro o su pergamena poi) era estremamente costoso. La carta, materiale essenzialmente povero sostituì la pergamena e la bella scrittura dell amanuense venne sostituita dalla stampa a caratteri mobili: il libro divenne più brutto, ma il suo costo scese e la sua diffusione aumentò sempre più; aumentò nel contempo la necessità, ben messa in luce dall'atteggiamento di Renzo nei Promessi Sposi, di saper leggere e scrivere per comunicare; esigenza che portò, pian piano, all istituzione delle scuole pubbliche che dovevano garantire a tutti l'acquisizione di tali abilità. Il XX secolo si è caratterizzato per la diffusione sempre più capillare della capacità di leggere e scrivere, ma anche dalla crisi della comunicazione a mezzo stampa; questa, infatti, ha bisogno del supporto cartaceo, un supporto ingombrante, non rinnovabile, la cui produzione ha un rilevante impatto ambientale ed il cui trasferimento fisico dal luogo di stampa a quello di fruizione è lento e costoso. La tecnologia, pertanto, sta sostituendo la comunicazione stampata con la comunicazione elettronica, che usa supporti spesso riutilizzabili, che è caratterizzata da una grandissima velocità di trasmissione a costi contenuti e sul cui impatto ambientale si preferisce non indagare: sono nati, così, prima il telefono, poi la radio e la televisione ed ora il computer con la telematica. La nuova forma di comunicazione ha bisogno di tecnologia sofisticatissima per poter essere realizzata e deve avere, come substrato, un efficiente e stabile sistema di diffusione dell'energia elettrica e di telecomunicazioni, ma è caratterizzata, nel contempo, da un estrema facilità d uso e, come già detto, da una grande velocità di diffusione delle informazioni; ha quindi delle caratteristiche di grande efficienza, ma anche di grande fragilità, come hanno dimostrato i numerosi blackout dei primi anni del XXI secolo. In questa sede affronteremo la capacità di comunicazione per mezzo del calcolatore, sia che esso si trovi collegato o no al filo del telefono. 7.1 La multimedialità Con il termine multimedialità si intende la possibilità che ha il calcolatore di usare in modo coordinato diverse forme di comunicazione: il testo, l immagine statica, il filmato, la parola ed il suono in generale. I primi calcolatori interagivano con l'utente attraverso una stampante ed una tastiera e pertanto privilegiavano il testo scritto. Con l avvento dei monitor con i tubi a raggi catodici, l invenzione delle schede audio, l uso dei CD ROM, il calcolatore ha cominciato ad usare altri strumenti per comunicare ed oggi ci sono programmi che fanno colloquiare il calcolatore attraverso immagini e suoni e nei quali la parte testuale tradizionale ha un ruolo molto modesto ed è prevalente, invece, la comunicazione attraverso le altre forme citate. Dovrebbe essere una facile profezia dire che ipertesti e multimedialità, uniti alla telematica, condizioneranno pesantemente le forme di comunicazione degli anni a venire: Internet, video on demand e TV via cavo in generale. La televisione, infatti, è già un mezzo multimediale; manca dell'interattività: possiamo solo, nell ora stabilita dal proponente, guardare ciò che ci viene proposto sia sotto forma di filmati che di commenti parlati ed abbiamo una modestissima possibilità di assumere un ruolo attivo nella comunicazione navigando nei testi di televideo e cambiando canale (e anche spegnendo il televisore e rinunciando alla comunicazione). P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

10 Il video on demand 1 e la TV via cavo si propongono di dare all'utente un ruolo più attivo nella scelta dei programmi da ricevere, ma l'interattività massima si ha con il calcolatore collegato ad Internet che presenta all'utente un immenso ipertesto nel quale, già ora è possibile visualizzare filmati, ascoltare notiziari e così via, nel momento desiderato. 7.2 Gli ipertesti Il testo su carta suppone da parte del lettore una lettura intrinsecamente sequenziale delle informazioni. Si comincia da in alto a sinistra della pagina 1, si legge fino in fondo alla pagina e poi si passa alla pagina 2 e così via. È evidente che "I promessi sposi" non possono essere letti che in questo modo. Non sempre, però, l esigenza di comunicare presuppone una tale lettura sequenziale: pensiamo all enciclopedia, all elenco telefonico, ma anche, se vogliamo, al libro di testo che, in base a conoscenze pregresse, ad interessi o a percorsi didattici diversi, può essere fruito in modi differenti; si pensi ad esempio alla lettura che fa dei Promessi Sposi lo studioso che vi cerca la definizione di Shakespeare come "un barbaro che non era privo d'ingegno" 2. Il libro a stampa, però, è comunque caratterizzato, per sua natura, da un'impaginazione fissa, da un inizio e da una fine precisi ed immutabili ed è ben definito ciò che è dentro e ciò che è fuori dal libro. L ipertesto, per contro, è caratterizzato da: collegamenti (in inglese links) attraverso parole calde (in inglese hot words) o icone ad altre parti del testo o anche ad altri testi: selezionando, generalmente con il mouse, una di queste parole o icone si apre la pagina cui esse fanno riferimento. Viene meno, così, la stabilità della struttura del libro. Anche nel libro a stampa era possibile il collegamento ipertestuale (i vedi... delle enciclopedie e le note a piè di pagina lo testimoniano), ma negli ipertesti elettronici il passaggio dal testo al riferimento è facilissimo e trasparente al lettore. testi quanto mai frammentati; alcuni sostengono che l unità debba essere una pagina che stia su una videata del computer con collegamenti alle pagine logicamente successive. Anche nel testo lungo, però, caratterizzato da legami ipertestuali esterni ad esso, il lettore può decidere, ad ognuno di essi di frammentare il testo, interrompendo la lettura e passando ad altre informazioni collegate. pagine che contengono al loro interno, oltre ai testi, comunicazioni multimediali, vale a dire immagini, filmati, suoni (si veda il paragrafo dedicato alla multimedialità). In questo caso il libro tradizionale si arricchisce di nuove forme di comunicazione e trasmissione delle informazioni. Rispetto, invece, alla tradizionale comunicazione radiotelevisiva, oltre alla citata interattività, l'ipertesto consente anche una scelta dei ritmi di trasmissione delle informazioni che possono venir adeguati alle esigenze di chi ascolta. Esistono, negli ipertesti, i cosiddetti strumenti di navigazione (navigare è il termine usato esprimere l'azione di leggere le informazioni contenute all interno di un ipertesto nella forma non sequenziale citata prima): un pulsante virtuale per tornare alla pagina letta precedentemente. Si noti che si torna alla pagina letta e non alla pagina precedente, in quanto, molto spesso, le pagine sono l una indipendente dall altra e, come si è già detto, è il lettore a decidere il percorso della sua lettura e quindi la struttura del "libro". un pulsante per passare alla pagina successiva (se ne esiste una) o se la storia della lettura del testo ne ha già una. Figura 7.1: I pulsanti di navigazione nel browser Mozilla. Le frecce nere a fianco dei pulsanti, fanno aprire una tendina con l'elenco completo delle pagine disponibili. È così possibile ritornare indietro o ripassare avanti per più di una pagina. un pulsante per tornare all inizio dell ipertesto, di solito detto Home, dove dovrebbe esserci una mappa che consente di iniziare a navigare e che viene detta mappa concettuale (evolu- 1 Con il temine video on demand si intende un televisore (o un calcolatore multimediale) collegato via cavo ad un fornitore di servizi. Con questo televisore l'utente può, all'ora voluta, usufruire di un servizio particolare (p. es. la visione di un film scelto all'interno di un paniere) 2 A. Manzoni, I promessi sposi, capitolo VII:... Tra il primo pensiero d'una impresa terribile, e l'esecuzione di essa (ha detto un barbaro che non era privo d'ingegno), l'intervallo è un sogno, pieno di fantasmi e di paure..... La frase di Shakespeare è tratta dal Giulio Cesare, Atto II, Scena I ( Between the acting of a dreadful thing And the first motion, all the interim is Like a phantasma, or a hideous dream ). 7.2 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

11 zione multimediale ed ipertestuale dell'indice del libro). Esistono ipertesti chiusi, che possono soltanto essere presi così come sono stati predisposti, non possono essere ampliati dall'utente ed hanno tutti i collegamenti ipertestuali con riferimenti all'interno dell'ipertesto stesso; in essi continua ad essere definito ciò che è dentro e ciò che è fuori: citiamo, ad esempio, le enciclopedie della prima generazione, i vocabolari e, in generale, i programmi sviluppati negli anni '90 con il sistema Toolbook della ditta Asymetrix Corporation. È questo, infatti, lo strumento che viene spesso usato per scrivere questi ipertesti. Questi ipertesti sono memorizzati su cdrom o su dischetti. Ci sono molte realizzazioni di ipertesti chiusi fatte nelle scuole e per le scuole. Gli ipertesti possono essere aperti: consentono di essere inglobati in altri ipertesti o di estendere le informazioni che fanno parte dell ipertesto accedendo, attraverso collegamenti, ad altri ipertesti (che, ad esempio, si trovano sulla rete): alcune enciclopedie recenti contengono, al loro interno, collegamenti a testi collocati altrove ed ai quali si può accedere per via telematica. Gli ipertesti aperti hanno, in generale, bisogno di un browser, un ambiente operativo che funga da contenitore degli ipertesti e che consenta e gestisca il passaggio da un testo ad un altro. È questa la soluzione adottata per gli ipertesti che si possono leggere su Internet ed il world wide web (www) è un grande, grandissimo ipertesto aperto. Come si è già evidenziato all inizio del paragrafo, non ogni libro può essere trasformato in ipertesto: quest ultimo rappresenta molto probabilmente il futuro del libro di testo scolastico, dell'enciclopedia e del libro per studiare, in generale, poiché consente sia all insegnante che all allievo di affrontare la lettura in modo estremamente personalizzato. La possibilità di aggiungere al testo forme di comunicazione multimediali in modo perfettamente integrato con la parte testuale amplificano moltissimo le possibilità di trasmissione dell informazione: si pensi, ad esempio, alla possibilità di comprendere il concetto musicale di fuga se, mentre si legge il testo che lo illustra, c è anche la possibilità di ascoltare le singole parti della fuga stessa in alcuni esempi. Abbiamo citato alcuni esempi classici di ipertesti (enciclopedie, vocabolari); ne citiamo altri diversi, per evidenziare la versatilità dello strumento: molti musei (il Louvre, gli Uffizi, i Musei Vaticani) hanno predisposto delle guide ipertestuali e multimediali; esistono guide all ascolto della musica classica che, mentre si ascolta la musica, fanno passare sullo schermo un commento a quanto si va ascoltando e lo spartito della musica stessa; abbiamo testi di consultazione delle leggi; iniziano ad uscire alcuni libri di scuola e così via. Abbiamo detto che "I Promessi Sposi" non possono essere letti in forma ipertestuale, ed è vero, ma attorno ad essi potremmo costruire un ipertesto formato da tutti i commenti critici. In tale modo il romanzo finirebbe con l'essere un substrato che supporta un dialogo complesso tra tutte le voci della critica, un'occasione per legare assieme culture diverse attraverso le quali il lettore si potrebbe muovere, grazie agli strumenti di navigazione, in modo a lui trasparente (ci sono belle edizioni della Bibbia realizzate in questo modo). Il lettore, che attraverso i legami ipertestuali (e la possibilità di estendere l'ipertesto), può costruirsi un percorso di lettura personalizzato, diventa, quasi, parte attiva nella stesura del libro e non più un semplice fruitore dello stesso. 7.3 La realtà virtuale Utilizzando la capacità del computer di coinvolgere, anche contemporaneamente, due dei nostri sensi, l udito e la vista, è possibile simulare con esso determinate situazioni reali, che reali non sono: da questo l ossimoro 3 del titolo. Già il cinema 4 e la televisione ci propongono un 3 Poiché dubitiamo che chi legge conosca il termine (si legge ossimòro o anche ossìmoro) e dubitiamo anche che vada a cercarne il significato sul vocabolario, ne diamo la definizione: è una figura retorica consistente nell affiancare nella stessa locuzione due parole che esprimono concetti contrari. Alcuni ossimori famosi sono rerum concordia discors, la concordia discorde delle cose di Orazio, le convergenze parallele tra la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista Italiano degli anni 70 teorizzate da Aldo Moro, uomo politico di quegli anni ucciso dalla Brigate Rosse, e ora realtà virtuale, appunto, dove realtà implica qualcosa la cui esistenza è in atto e virtuale ne limita l'esistenza alla sola potenzialità. 4 Fa parte della storia del cinema il racconto del panico che colse i primi spettatori quando i fratelli Lumiere proiettarono nella loro sala le immagini di un treno che arrivava in stazione dirigendosi, apparentemente, verso il pubblico. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

12 esempio di realtà virtuale 5, ma la capacità del calcolatore di rendere reale l apparente è molto maggiore a causa dell'interattività, vale a dire della possibilità di controllare l'evolversi nel tempo delle immagini e dei suoni. Abbiamo già, ad esempio, dei videogiochi nei quali la simulazione della realtà è molto spinta: se guardate un ragazzo intento a giocare con un programma di simulazione di una corsa automobilistica, ad esempio, lo vedrete piegarsi verso il centro della curva mentre sterza, irrigidirsi mentre frena: la vista gli fa assumere atteggiamenti che dovrebbero essere una conseguenza di sensazioni cinestetiche 6 che non esistono. Per utilizzare programmi che diano una buona simulazione della realtà in tempo reale è necessario avere dei calcolatori abbastanza potenti e dei sistemi video in grado di riprodurre molti colori con grande risoluzione. Oggi esistono sul mercato numerose schede grafiche specializzate proprio nella rappresentazione bidimensionale di scenari tridimensionali. Presto si diffonderanno periferiche particolari che garantiranno un coinvolgimento ancora maggiore: esistono già, ad esempio postazioni di pilotaggio di un automobile che sostituiscono il cambio e lo sterzo alla tastiera o al joystick; verranno tra breve sezioni video che resteranno solidali con la nostra testa e ci consentiranno di modificare, con il movimento del capo, la zona vista, e così via. Potrebbero avere anche delle implicazioni didattiche, ma questo è ancora da venire. 7.4 Internet I mezzi di informazione si premurano, continuamente, di informarci che esiste un fenomeno a livello mondiale detto Internet, responsabile indiretto di stupri, pedofilia 7, traffici finanziari illegali, catture clamorose di criminali, sinonimo del grande fratello di orwelliana 8 memoria, banca dati di infinite informazioni, occasione di incontri e matrimoni felici. Al di là della cronaca, cerchiamo di capire cos è e come funziona questa particolarissima rete multimediale; anche in questo caso la nostra presentazione sarà molto semplificata, ma speriamo abbastanza chiara. 7.5 Il collegamento ad Internet Alla base di Internet ci sono dei calcolatori collegati tra di loro da linee telefoniche (o ponti radio) che colloquiano usando dei protocolli predefiniti. Alcune di queste linee telefoniche, dedicate, sono in grado di trasmettere miliardi di bit al secondo e collegano vari punti di un territorio. Vengono dette dorsali: in Italia, inizialmente, ce n'erano due, una della Telecom ed una realizzata per le Università italiane. A queste due se ne sono aggiunte altre come conseguenza della liberalizzazione delle telecomunicazioni: Infostrada, Albacom, Edisontel, e così via hanno tutte, ormai, la loro dorsale in fibre ottiche che garantiscono la massima velocità di trasmissione. Le dorsali, attraversando la penisola, collegano tra loro i centri più importanti e ad esse, direttamente o tramite dei collegamenti secondari meno veloci (e quindi meno costosi), si attaccano dei calcolatori che risultano, pertanto, connessi tra di loro in una specie di ragnatela di collegamenti. A questi calcolatori, collegati alla rete in maniera permanente e detti nodi (perché se i collegamenti disegnano una rete di fili, i calcolatori sono ai nodi di questa rete), mediante una normale linea telefonica, possiamo collegarci noi usando il nostro personal computer. 5 Realtà virtuale rudimentale, quella della televisione, ma anche molto raffinata e pericolosa; si pensi a quante persone discutono delle vicende amorose dei personaggi delle telenovele come se fossero reali, o alle simulazioni giornalistiche che vi fanno vedere inviati in zone particolari e che sono, invece realizzate negli studi. 6 Si dicono cinestetiche o cinestesiche quelle sensazioni relative al movimento che noi abbiamo indipendentemente dal fatto che percepiamo il movimento stesso con gli altri sensi. 7 Sembra che la metà dei contratti Internet stipulati negli Stati Uniti abbiano come motivo la possibilità di consultare i siti erotici e pedopornografici. 8 Il Grande Fratello, non è solo il titolo di un fortunato esempio di TV spazzatura, padre, purtroppo, di tanti altri. È anche un personaggio, sempre citato ma che mai interviene in prima persona, di un romanzo di George Orwell, uno scrittore di lingua inglese della prima metà del XX secolo. I suoi romanzi più famosi sono La fattoria degli animali e In quest'ultimo, scritto negli anni '40 e pubblicato nel 1948, egli immagina che nel 1984 il mondo sia governato dal Grande Fratello che controlla ogni momento della vita degli uomini con l'aiuto di strumenti elettronici e la condiziona. In realtà la critica che egli muove all'evoluzione della nostra società è molto più complessa, ma i mezzi di comunicazione di massa, caratterizzati da un certo pressappochismo di fondo, lo citano solo per questo. 7.4 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

13 Ci sono, poi, alcuni punti in cui queste dorsali si incontrano e consentono lo scambio dei dati che hanno origine in una e destinazione in un'altra. Per dare un'idea del traffico sulla rete, il MIX, Milan Internet Exchange, il più importante di questi punti di scambio tra i vari provider italiani, in un momento morto come la notte di domenica 14 agosto 2005, ha scambiato 3 miliardi di bit al secondo, ma nel mese di aprile 2008 ha trattato una media di 19 miliardi di bit al secondo con punte di 36 miliardi di bit al secondo. Da alcuni nodi di queste dorsali partono, poi, dei collegamenti con gli altri Stati europei ed altri che, via satellite, collegano l Europa al resto del mondo, in modo che il nostro piccolo personal computer, quando si collega al telefono ad un nodo, si trova collegato, indirettamente, ad un numero immenso di calcolatori sparsi dappertutto sulla Terra. Sui nodi gli utenti collegati possono depositare delle informazioni rendendole pubbliche ed accessibili a chiunque. Generalmente, però, chi si collega ad un nodo non è necessariamente interessato alle informazioni in esso contenute, ma desidera accedere alle informazioni contenute in un altro nodo, collocato fisicamente da qualche altra parte nel mondo. Di questo altro nodo noi dobbiamo possedere l indirizzo, che può essere una sequenza di numeri (divisi a gruppi separati da punti e detti indirizzi IP; per esempio ) o anche alfanumerici (detti anche indirizzi DNS o nomi di dominio; per esempio e sono questi ultimi che, ormai, si usano quasi sempre, anche se dietro ad ognuno di essi c è sempre un indirizzo IP 9. Ogni calcolatore ha, poi, un numero suo , che corrisponde al pronome io: quando un calcolatore si rivolge a si rivolge a se stesso. Gli indirizzi DNS hanno delle parti fisse; per esempio.it vuol dire Italia,.uk Gran Bretagna,.org è un'organizzazione pubblica senza fini commerciali,.com è un'azienda,.edu un istituzione educativa e così via. Essi devono essere scritti facendo attenzione alle eventuali lettere maiuscole o minuscole che alcuni server web distinguono. Gli indirizzi devono essere unici. L unicità è garantita dalla Internet Assigned Numbers Authority, o da altri istituti nazionali, che provvedono all assegnazione della parte dell indirizzo relativa ai computer principali ai quali ci colleghiamo noi. Queste associazioni, esercitano l unica forma di controllo (per altro indispensabile) sulla rete. Ecco perché si parla, spesso, di Internet come di una rete anarchica. La nostra richiesta di avere delle informazioni contenute su di un computer remoto di cui forniamo l indirizzo arriva al nodo al quale siamo collegati per telefono. Esso individua una strada, che ritiene ottimale, per inviare la richiesta all indirizzo, generalmente appoggiandosi ad altri calcolatori intermedi. L instradamento avviene per passi successivi; il calcolatore di Trieste, per realizzare un collegamento con gli Stati Uniti può decidere di inoltrare la richiesta a un nodo di Milano; quest ultimo può valutare che la strada migliore è proseguire per la Germania oppure passare per Roma, e così via. Alla richiesta è associato l indirizzo del mittente, per cui il computer cui finalmente arriva la richiesta sa a chi rispondere ed inizia la risposta. Tutto il colloquio avviene spezzando, come si è già spiegato in un altro capitolo, le informazioni in pacchetti, ognuno dei quali, in teoria, potrebbe seguire una strada diversa. 7.6 Come ci si collega Nei primi anni '90, chi metteva a disposizione un nodo per il collegamento e forniva i servizi necessari (provider) voleva essere pagato. Oggi i più grandi provider offrono la possibilità di un collegamento di base gratuito, in cambio di parte del costo degli scatti telefonici e, naturalmente, di pubblicità. Servizi avanzati, come l'adsl, sono a pagamento. I provider più piccoli sopravvivono, invece, puntando sulla qualità dei servizi, soprattutto alle aziende. Per aprire un collegamento è necessario avere l hardware (telefono, modem e calcolatore). È poi opportuno effettuare un indagine tecnico/economica su quale sia il provider più vicino in termini telefonici, vale a dire quale abbia un POP (point of presence è l equivalente, da un punto di vista pratico, di quello che abbiamo chiamato prima nodo) nel vostro distretto telefonico o 9 In realtà ad un calcolatore possono essere, e di solito sono, associati anche più indirizzi. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

14 che sia, comunque, raggiungibile a costi bassi di tariffa. Ciò può implicare, soprattutto se prevedete un uso intenso della rete, anche la valutazione di scegliere un diverso fornitore del servizio telefonico o una tariffa adeguata. Quasi tutti i provider vi offrono un CD-rom con la possibilità di effettuare il collegamento automatizzato; aprire il collegamento è il momento più doloroso: di solito dovete trovare la linea libera o su un numero verde o su uno a costo ripartito (dipende dai provider) e seguire le istruzioni che vi vengono fornite. Un modo alternativo per aprire un collegamento è quello di fare ricorso a chi ne abbia già uno, non ha importanza con chi. In questo caso, però, la configurazione del vostro calcolatore va fatta manualmente ed è troppo lungo spiegare come in queste pagine, anche perché dipende da fornitore a fornitore. Nel creare il collegamento vi verranno chiesti i vostri dati anagrafici (di solito obbligatori, anche se non controllati), ed altri dati che sono facoltativi e servono al provider per classificare la vostra tipologia di utente e di consumatore e quindi inviarvi una pubblicità mirata. Noi preferiamo ridurre al minimo queste informazioni, vale a dire che abbiamo sempre messo solo i dati obbligatori, a difesa della privacy. Vi viene chiesto anche un nome utente (user name); su Internet voi sarete quel nome. Un provider non può avere due utenti con lo stesso nome. Se volete essere seri, potete provare con il vostro cognome e se non vi viene accettato, con il vostro nome.cognome (gli spazi non sono ammessi; si usano in alternativa alcuni separatori; ad esempio paolo.delise oppure paolo_delise) ma potete optare anche per un nome di fantasia. Di solito questo nome, poi, coincide con l indirizzo che vi viene assegnato per la posta elettronica (vedi più avanti). Alcuni provider vi assegnano un nome e vi consentono di cambiare, entro brevi termini, quello che vi è stato assegnato per la posta. Vi viene chiesta anche una parola chiave o password. La password, abbinata al nome utente, vi identifica. Il nome utente è pubblico, la password no. Chi conosce il vostro nome utente e la vostra password può fare finta di essere voi, spedire e leggere la posta a nome vostro, aprire, come caso estremo, un sito per pedofili facendo finta di essere voi. La password si può cambiare e va scelta con cura; dovrebbe essere abbastanza lunga (minimo sei lettere, ma sono poche 10 ) e non essere una parola o frase della lingua italiana (sconsigliatissima Nelmezzodelcammindinostravita o QuelramodellagodiComo) in quanto esistono dei programmi che tentano di riprodurre le password. Non dovrebbe essere il vostro cognome o la data di nascita in quanto facilmente ipotizzabili. Dovrebbe avere lettere maiuscole e minuscole e qualche numero. D alta parte è necessario scegliere una password che si possa ricordare facilmente; ad esempio Paolo Delise potrebbe scegliere come password DpEaLoIlSoE ottenuta alternando le lettere del cognome, maiuscole, e del nome, minuscole. Molto usato è il cosiddetto leet, ovvero la sostituzione di lettere dell'alfabeto con altri caratteri che assomigliano loro: PAOLODELISE potrebbe diventare, per esempio, P4OLOD3L Le password possono venir cambiate facilmente e di tanto in tanto può essere utile farlo. È possibile memorizzare la password su disco. Sul calcolatore di casa, che usate solo voi, può essere una buona scelta; ma sul calcolatore dell ufficio o se gli utenti sono più di uno, forse può non essere opportuno conservarla su disco. È assolutamente sconsigliato memorizzare la password sui calcolatori del laboratorio di informatica dell'università! 7.7 Il browser Il browser è lo strumento principe che vi consente di navigare su Internet attraverso il World Wide Web. Ce ne sono molti in circolazione: almeno due molto popolari: Microsoft Internet Explorer e Mozilla Firefox. Un altro che ha motivi di interesse è Opera. Tutti e tre affiancano al browser un gestore di posta (vedi più avanti), delle news ed altri strumenti per la scrittura degli ipertesti. Un quarto browser, molto sportano è Lynx, interessante proprio per la sua essenzialità. Ce ne sono, però, moltissimi altri che non citeremo, anche perché da un motore di rendering, ad esempio Geko, ne sono stati prodotti molti, Firefox, Netscape, Mozilla, Seamonkey, 10 Il famoso programma John the ripper che genera tutte le possibili parole trovò in 17 minuti la parola grongo che proteggeva una rete di 70 computer. Eppure non era della lingua italiana. 11 È inutile che le proviate per leggere la mia posta, non le userò mai. 7.6 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

15 e un'altra decina Microsoft Internet Explorer Internet Explorer è molto ben integrato con il sistema operativo Microsoft Windows e consente, nelle ultime versioni, il passaggio praticamente automatico dall ambiente locale alla rete e viceversa. Il suo orientamento verso un uso assolutamente amichevole ed adatto a persone prive di conoscenze tecniche, nonché la sua grande diffusione, ha fatto sì che si siano sviluppati molti strumenti (virus, cavalli di Troia, spyware ed altro) che, attraverso l uso di questo programma e, soprattutto, del gestore di posta con esso collegato, hanno violato l'integrità dei calcolatori degli utenti finali (purtroppo i calcolatori di molti utenti sono zeppi di malware). Una certa perplessità ha poi destato sempre lo stile della Microsoft nel gestire i problemi legati alla sicurezza. Internet Explorer cerca, all atto dell avvio, di collegarsi al portale della casa produttrice. Questo può non essere nel vostro interesse; basta aprire il menu Strumenti Opzioni e selezionare il pulsante pagina vuota (o indicare un file html da aprire) e poi il pulsante Applica in fondo alla pagina Mozilla Firefox Dal punto di vista della sicurezza sembra sia più affidabile il browser Mozilla Firefox ed il gestore di posta ad esso associato; esso sembra più sicuro se non altro per il fatto che, essendo meno usato, desta meno l interesse dei pirati informatici, che hanno come scopo quello di colpire il maggior numero di calcolatori possibile. Mozilla Firefox è un programma istituzionalmente gratuito, funziona su moltissimi sistemi operativi ed ha una caratteristica molto pregevole che è quella di poter bloccare la pubblicità che arriva automaticamente quando si visitano alcuni siti rendendo più veloce la navigazione. Anche Firefox tende, all atto dell avvio, a collegarsi al portale del motore di ricerca Google. Se questo non è nel vostro interesse, basta selezionare, a seconda delle versioni, il menu Modifica Preferenze oppure il menu Strumenti Opzioni e modificare la pagina iniziale. Non esistono sostanziali differenze nell'uso di Firefox o di Microsoft Internet Explorer anche se ci sono alcuni siti, progettati male, che funzionano solo con Microsoft Internet Explorer Opera Opera si distingue dagli altri perché è più piccolo e veloce e può funzionare anche su calcolatori vecchi, con poca memoria. Opera fa parte, in particolare, della famiglia del cosiddetto ad-ware, gratuito sì, ma che si riserva una piccola finestra sul vostro schermo per mandarvi della pubblicità Lynx È un browser molto particolare. Non è grafico, non riconosce i cookies, javascript, java, flash e non apre le finestre pop up. In apparenza dovrebbe essere un browser da evitare, ma proprio la sua rudimentalità lo rende molto adatto per verificare la fruibilità in condizioni critiche delle pagine (ad esempio da parte di software per ipovedenti) e per visitare siti poco affidabili nei quali si teme la presenza di software potenzialmente nocivo. 7.8 La posta elettronica o Abbiamo già visto che voi dovete fornire un indirizzo di posta elettronica. L indirizzo è fatto di due parti separate da un carattere detto chiocciola ma che è in realtà una a defor- P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

16 mata ed andrebbe letto at 12. Il vostro indirizzo sarà, allora e lo leggerete nomeutente at provider punto it (o, se proprio volete, nomeutente chiocciola provider punto it, ma quel chiocciola proprio non ci piace!). Per ricevere o spedire la posta si può operare in due modi: tramite world wide web o tramite gestore di posta. Nel primo modo, da qualunque calcolatore collegato ad Internet voi potete accedere al vostro provider e, dopo aver fornito il vostro nome utente e la vostra password, passare alla posta selezionando qualche pulsante che vedete sullo schermo. È un modo molto comodo che ha il difetto che, per leggere la posta dovete essere collegato alla linea telefonica e che per salvare la posta dovete salvare (download) i file html. L altro modo è quello di usare un gestore di posta POP3/SMTP (ne hanno uno sia Internet Explorer, che lo chiama Outlook Express, che Mozilla che lo chiama Thunderbird). Questi programmi vi consentono di scaricare l intera posta in un colpo solo e di leggerla, poi, con comodo senza essere più connessi al telefono, di gestire diversi indirizzi di posta, di smistare la posta in diverse caselle postali a seconda del contenuto o del mittente (filtraggio) e così via. In questo caso è necessario fornire al programma il nome del server POP3 (in Thunderbird lo si fa nel menu Modifica Proprietà e premendo il pulsante Aggiungi Account oppure anche selezionando l'apposito collegamento della finestra che si apre all'atto dell'avvio del programma). Ad esempio il server di libero (uno dei provider gratuiti) si chiama popmail.libero.it. Quello di clubnet.tin (un altro fornitore di servizi gratuiti facente capo alla Telecom Italia) si chiama box.clubnet.tin, e così via. Alcuni provider mettono a disposizione soltanto la gestione tramite world wide web. Lo stesso vale anche per spedire un messaggio: possiamo spedirlo tramite world wide web o attraverso un gestore di posta con il protocollo SMTP. Mentre la definizione del gestore POP3 non è legata al provider cui siete effettivamente collegati e potete andare a leggere la posta ricevuta su libero.it attraverso un calcolatore collegato a clubnet.tin.it 13, la spedizione della posta deve avvenire attraverso il server di posta del provider cui siete collegati. Per clubnet.tin si chiama mail.clubnet.tin.it per libero si chiama mail.libero.it. Vediamo un esempio di gestore della posta in arrivo e commentiamo i vari campi. 1. La finestra evidenziata con il numero 1 mostra l elenco delle caselle nelle quali il proprietario conserva la posta arrivata e le copie di quella spedita. Le caselle scritte in grassetto contengono posta non ancora letta. 2. Nella finestra 2 c è l elenco delle lettere conservate nella casella della posta in arrivo, detta INBOX. La prima colonna mostra il subject (in italiano oggetto), breve riassunto che il mittente ha messo per descrivere il contenuto della lettera. A destra, un puntino mostra le lettere già lette e un marcatore diverso quelle non lette; in questo caso sono tutte state lette. A destra ancora abbiamo l elenco dei nomi di chi ha inviato le lettere; per Figura Dovrebbero saperlo i ragionieri che usano il simbolo per separare il conto dare e quello avere nella contabilità manuale. 13 Questo era vero fino all'autunno Da allora almeno i due principali provider (tin e libero) hanno vincolato l'accesso con il protocollo POP3 a chi si collega direttamente ai loro servizi. C'è la possibilità di scavalcare la protezione usando i programmi disponibili all'indirizzo o con l'apposita opzione di Thunderbird P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

17 tutela della privacy di chi ha inviato le lettere, questi nomi sono stati coperti in parte. A fianco ancora appare la data di ricezione ed infine la priorità, che chi invia la lettera può mettere. 3. In questa finestra è mostrato il contenuto di una lettera ricevuta. Esso è suddiviso in due parti. Una, che potremo definire di intestazione, contiene l oggetto, la data di spedizione, l indirizzo di posta del mittente (cancellato), l indirizzo di posta del destinatario. Sotto si legge la lettera. Alla posta è possibile allegare dei file. Se essi sono molto grandi, più di qualche decina di kbyte 14, sarebbe bene chiedere prima al destinatario se desidera riceverli. Non è bello costringerlo ad attendere decine di minuti per ricevere un immagine o un programma che gli sono privi di qualsiasi interesse. Gli allegati alle lettere sono il più comune strumento per la propagazione dei virus. Va inoltre ricordato che molti provider pongono una dimensione massima agli allegati che è minore della capacità della casella di posta e che spesso allegati del tipo eseguibile (.exe,.com,.pif, ) non vengono accettati. Outlook (ma anche Netscape) consentono di inviare lettere formattate, con immagini inserite al loro interno e caratteri formattati. Non tutti i gestori di posta sono in grado di mostrare, poi, le lettere scritte in questo modo. A noi sembra corretto che, a parte qualche caso particolare, le lettere siano scarne ed essenziali, come quella mostrata nell esempio, proprio per evitare a chi le riceve lunghi tempi di ricezione e costi salati della bolletta telefonica. Dei due gestori di posta citati (ma ce ne sono molti altri: citiamo Eudora, Ximian Evolution,...) il più popolare è Outlook / Outlook Express della Microsoft. La nostra preferenza va però al gestore di posta di Mozilla Thunderbird che ha la possibilità di filtrare in modo semiautomatico la posta spazzatura e che sembra essere più protetto nei confronti dei virus (che di solito vengono scritti esplicitamente per Outlook). 7.9 Che fare con Internet? Internet sta diventando molto popolare perché è stata realizzata una forma di colloquio, tra gli utenti ed i siti, di tipo ipertestuale che consente una facile consultazione delle informazioni. Gli ipertesti sono scritti in un linguaggio abbastanza semplice, detto HTML (HyperText Markup Language) che consente di mantenere i file degli ipertesti a dimensioni relativamente contenute ed idonei quindi ad essere trasmessi sulle linee telefoniche in poco tempo. Gli ipertesti possono contenere al loro interno immagini, suoni (avete la possibilità di ascoltare il giornale radio del Friuli Venezia Giulia o del Veneto in qualunque parte del mondo attraverso Internet); in essi ci possono essere collegamenti ad ipertesti che si trovano sullo stesso nodo o anche su di uno distante migliaia di chilometri. Questi collegamenti logici ed i collegamenti fisici che ci sono al di sotto sembrano costruire una specie di ragnatela che copre il mondo intero (world wide web, appunto, che in sigla, viene scritto www o anche, più raramente, w3) Cercare le informazioni La quantità di informazioni disponibili su Internet è enorme e molto destrutturata, per cui si pone il problema di trovare ciò che si cerca. Sono stati realizzati, allo scopo, i cosiddetti motori di ricerca, dei sistemi di programmi che, collocati in alcuni nodi: esplorano in continuazione l intera rete, leggono i contenuti dei vari archivi dei calcolatori accessibili e costruiscono dei grandi indici ordinati sulle parole che essi ritengono importanti. offrono a chi si collega ad essi degli strumenti di consultazione, per via telematica, dei loro indici fornendo, per ogni parola o gruppo di parole il rimando ai siti in cui si trova l'informazione completa. Grazie al lavoro di questi motori è possibile, pertanto, rintracciare con una certa facilità le informazioni: basta formulare in modo opportuno le richieste. Resta sempre, è vero, il problema di scremare, dalla grande mole di informazioni che corrispondono alla ricerca, quelle che sono 14 Ricordando anche che la dimensione degli allegati spediti è 1,5 volte quella dell'allegato originale. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

18 veramente utili; va detto che anche se il 99,5% delle informazioni trovate dai motori di ricerca, è privo di interesse (se cerchiamo la parola Internet, ad esempio, troveremo la pubblicità di migliaia di provider americani o la lettera di qualcuno che ricorda i bei tempi in cui per usare Internet si faceva ricorso a telnet e non c'erano gli ipertesti; però cercando bene troveremo anche che esiste un libro in italiano che ne spiega l'uso e che non occorre acquistare in quando si può leggere gratuitamente in rete: vedi bibliografia). Il problema che, quasi sempre, si pone è formulare bene le ricerche in modo da non perdere le informazioni utili ma da non avere risposte con segnalazioni di migliaia di siti. Per farlo o seguiamo la struttura ad albero degli indici che alcuni motori ci propongono (sulla prima pagina troviamo poche voci generiche; selezionata quella che ci sembra facente al caso nostro si apre un altra pagina con altre sottovoci, e così via), oppure scriviamo, in un apposita finestra alcune parole che ci sembrano significative (alcuni motori le vogliono collegate con il + se vogliamo che siano tutte presenti nelle pagine cercate). I motori di ricerca più popolari sono, a livello internazionale, e, a livello locale, In realtà ce ne sono molti altri che qui non vengono citati. Talvolta i motori di ricerca hanno degli strumenti con i quali vengono informati delle pagine da voi scelte tra quelle proposte e quindi memorizzano la vostra navigazione, che, di conseguenza, non è anonima. Le informazioni reperite su internet non sono sottoposte ad alcun controllo. Questo dà, talvolta, a chi cerca, la percezione che esse siano più autentiche, meno filtrate e forse qualche volta questa impressione è anche vera (basti pensare al blog che è uno dei più cliccati d'italia proprio per la sensazione che dà, forse corretta, di fornire un'informazione genuina e al di fuori dei soliti canali istituzionali). Ma è anche vero che spesso sono errate o pesantemente falsate da qualche ideologia. Pertanto, nella ricerca sul web di informazioni è necessario usare sempre tanta prudenza e verificare, incrociando le notizie con altre fonti e filtrandole con il proprio buonsenso, l'attendibilità di quanto trovato Scrivere lettere Abbiamo già visto il discorso sulla posta elettronica. È un servizio molto valido, in quanto offre la velocità di trasmissione delle informazioni fornito dal telefono, ma il rispetto del destinatario che può leggere la posta quando lui lo desidera e non quando gli arriva, tipico della posta ordinaria. Attenzione, però, perché voi non avete, in pratica, modo di sapere se chi vi scrive è chi vi dice di essere. In generale è buona norma non rispondere mai a lettere il cui mittente vi sia sconosciuto (potrebbe essere un modo per avere conferma dell esistenza del vostro indirizzo e poi riempirvi la posta di pubblicità). Meditate anche sui contenuti delle vostre lettere: non sapete, in realtà, chi le leggerà. Nelle vostre lettere, inoltre, siate sobri. Non allegate una foto di 2 Mbyte, se non sapete che chi la riceverà la gradisce ed è disposto ad affrontare la lunga operazione di scaricamento che ne consegue. Ci sono, poi, i cosiddetti gruppi di discussione (newsgroup, forum), lettere che persone interessate ad un tema particolare pubblicano sulla rete ed alle quali altri rispondono, avviando una discussione pubblica su temi particolari. Queste discussioni sono raccolte per temi: abbiamo il gruppo it.scuola dove si discute della scuola in Italia, abbiamo centinaia di gruppi dove si discute di problemi legati all informatica, altri legati a problemi sociali. La consultazione mirata dei gruppi di discussione (soprattutto americani) può essere un buon punto di partenza per la stesura di una tesi: è un modo per conoscere qualcuno che si occupa degli stessi argomenti, e se non c è nessuno che abbia scritto qualcosa, è sempre possibile lanciare un messaggio di aiuto, sperando che qualcuno lo raccolga E-commerce, trading on line e home banking Tre parole stanno entrando prepotentemente nel linguaggio contemporaneo e sono legate ad internet: e-commerce, trading on line ed home-banking. Con il primo termine si intende l attività di aziende commerciali che svolgono la loro attivi P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

19 tà attraverso Internet. Collegandosi a questi siti è possibile consultare il listino, compilare un ordine e pagare. Alcune aziende italiane accettano il pagamento contro assegno; le aziende statunitensi accettano, di solito, solo il pagamento contro o bonifico bancario o carta di credito. Ed è questo uno degli aspetti più controversi, in quanto è capitato che i numeri delle carte di credito venissero letti da altri cui viene data la possibilità di usare il vostro numero di carta di credito per effettuare acquisti a vostro carico. Con gli anni, e dopo che si sono verificati alcuni importanti tentativi di frode, si sono messi a punto numerosi strumenti per contenere il fenomeno. È inutile raccomandare la massima prudenza e in particolare di mettere a punto tutti gli accorgimenti necessari per evitare di essere vittima di spyware, di software, cioè, che rileva quanto viene digitato a tastiera, password e numeri di carta di credito compresi, e invia le informazioni raccolte a qualche sito che illegalmente deterrà queste informazioni e ne farà l'uso che crede. Sempre nell'ambito dell'e-commerce si colloca il fenomeno delle aste on line, il cui eponimo è ebay: originariamente ebay si basava sulla messa all'asta un prodotto e la raccolta delle offerte che in un certo intervallo di tempo venivano fatte per lo stesso. Oggi tra i prodotti messi all'asta ci sono sempre più spesso prodotti messi in vendita da aziende e negozi ed acquistabili senza attendere la conclusione dell'asta. Con il termine trading on line si intende invece la possibilità che viene offerta all utente di consultare in tempo reale i listini di borsa ed effettuare in proprio attività di compravendita di azioni a seconda del valore del titolo in quel dato momento. Non essendo esperti di speculazioni borsistiche guardiamo a questa possibilità, la apprezziamo da un punto di vista tecnico, ma ce ne teniamo lontani in quanto ci risulta che, per uno che, forse, è riuscito a fare fortuna, ci sono altri che inesperti, ne sono usciti con le ossa rotte (chi ci guadagna sicuramente è il fornitore del servizio). Sempre legato al settore finanziario è il cosiddetto home banking che consente di consultare da casa il proprio conto corrente ed effettuare su di esso bonifici e giroconti con spese, talvolta, ridotte per le singole operazioni. Il servizio viene offerto praticamente da tutte le banche e dalle poste italiane. È un servizio molto comodo ed utile, ma è indispensabile avere la certezza che nel proprio computer non si siano installati programmi spyware. Inoltre chi usa questo servizio deve prestare attenzione al cosiddetto phishing: ci sono siti simili in tutto a quelli della banca ma che non hanno nulla a che vedere con la banca stessa e che si propongono solo di carpire le chiavi di accesso al vostro conto corrente ed i vostri dati personali. Se usate l'home banking, fate riferimento solo all'indirizzo che vi è stato dato per il collegamento e diffidate di siti che vi dicono di essere estensioni del sito ufficiale (per esempio non fidatevi di un eventuale sito in sostituzione di e così via). Diffidate, inoltre, delle mail che vi arrivano che sembrano provenire dalla banca e vi chiedono di collegarvi ad un sito che vi chiederà di fornire i vostri dati per verificare se sono corretti. Inoltre non lasciate mai che il browser memorizzi i dati di accesso alla banca Chat e instant messaging Le cosiddette chat lines sono costituite da gruppi di utenti che si collegano ad un server; ognu utente può inviare dei messaggi che vengono letti da tutti contestualmente alla loro scrittura. La chat corrisponde ad una specie di salotto aperto dove quello che dite viene inteso da tutti e tutti possono commentarlo. L'instant messaging svolge lo stesso servizio di invio di messaggi contestuale, ma il contenuto dei messaggi non è pubblico e vi accede solo un gruppo di utenti autorizzato. Google, Yahoo, Microsoft ed altri provider mettono a disposizione servizi di questo tipo. È inutile sottolineare che sono ambienti in cui è abbastanza facile simulare un'identità diversa dalla vera. A causa di ciò si verificano talvolta episodi spiacevoli che, purtroppo, finiscono in cronaca nera. Noi sconsigliamo a tutti di fornire nelle chat dati che fanno riferimento al mondo reale (indirizzo, numero di telefono propri o, peggio, di amici o conoscenti, ma anche semplicemente la città, l'età, il sesso); conosciamo ragazzi e ragazze che, per averlo fatto, hanno avuto problemi di una certa importanza. Meno rischioso è l'instant messaging soprattutto se è un'occasione per un gruppo di conoscenti, magari separati da distanze notevoli, per trovarsi e chiac- P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

20 chierare assieme Blog, Forum e Wiki I blog, i forum e i wiki sono degli strumenti con cui è possibile pubblicare testi o ipertesti sul web senza conoscere le regole dell'html. Sono tre strumenti diversi con caratteristiche diverse anche se ci sono delle sovrapposizioni. Presentiamo alcune loro caratteristiche e rimandiamo alle voci relative dell'enciclopedia Wikipedia (reperibile su internet all'indirizzo o, in italiano, it.wikipedia.org) dove chi è interessato può trovare maggiori informazioni. Blog: dall'inglese web log (registrazione sul web), è un diario pubblicato in rete; per farlo è necessario sfruttare certi programmi ed avere un provider che metta a disposizione il servizio. Un solo utente, o un numero limitato di utenti, è autorizzato a scrivere gli articoli. I lettori possono, di solito, aggiungere dei commenti. Molti sono i provider che forniscono il servizio di blog; tra i più popolari sembra essere Alcuni dei blog raggiungono decine di migliaia di contatti al giorno. Il blog italiano forse più contattato è, lo si è accennato prima, Forum: è uno strumento telematico che offre agli utenti la possibilità di scrivere dei messaggi che saranno pubblicati. Ad ogni messaggio è possibile rispondere. I messaggi sono raggruppati per temi. Lo strumento forum è molto usato per svariati scopi, che vanno dal confronto delle idee politiche alla richiesta di spiegazioni. Se dovete acquistare un prodotto (dalla lavatrice all'automobile) troverete di sicuro dei forum dove si parla dei pregi e dei difetti del prodotto che intendete acquistare. Purtroppo voi non sapete se l'elenco dei pregi non sia stato fatto dal produttore e quello dei difetti da un concorrente. In generale, non ci stancheremo di ripeterlo, voi non sapete chi è che scrive sul web. Wiki: è uno spazio web dove gli utenti (eventualmente registrati) possono scrivere (come in un forum), ma anche modificare quanto scritto da altri: è lo strumento principe per la scrittura cooperativa di testi. Il nome dovrebbe derivare da un termine della lingua hawaiana che significa rapido, veloce. L'esempio più grande e importante è l'enciclopedia multimediale ma molti luoghi di lavoro usano lo strumento wiki per la documentazione del lavoro svolto: la documentazione dello sviluppo del progetto avviene con l'intervento di tutti i partecipanti al progetto stesso. Va sottolineato ancora che tutti questi strumenti hanno, se applicati sullo spazio web, il difetto che non si è in grado di conoscere la vera identità di chi scrive, per cui può darsi che ci si trovi davanti ad interventi cervellotici, fatti per dare fastidio o che rappresentano opinioni estremamente personali. Va anche detto che, se questo è verissimo nei blog ed abbastanza vero nei forum, lo è meno nell'ambiente wiki (anche se non assente del tutto): l'enciclopedia Wikipedia è un prodotto estremamente interessante, dove tutti possono scrivere e tutti controllare e correggere quello che gli altri hanno scritto. Molto valido nelle sue voci tecnico scientifiche, sempre aggiornate, si è rivelato un po' più problematico nelle voci legate all'attualità, come le biografie dei politici; anche la voce Trieste, apparentemente innocua, è stata bloccata a lungo per le diverse opinioni nel tratteggiare la sua storia recente che provocavano cambiamenti continui e poco obiettivi. Comunque, nonostante questi problemi e anche se l'acribia di chi vuol essere persino troppo oggettivo porta qualche volta ad una certa pedante prolissità, nessuno può negare la generale buona qualità del prodotto che deriva proprio da questa forma di controllo diffuso VoIP e IPTV Il protocollo TCP/IP che è in grado di collegare tra loro due nodi della rete dando loro la possibilità di scambiarsi informazioni attraverso una rete di collegamenti condivisi tra più nodi, si è rivelato molto versatile ed ha risposto molto bene alle esigenze di trasmissione le più disparate. Si è iniziato trasmettendo testi, poi immagini ed ora anche suoni e filmati. Si hanno così i servizi VoIP e IPTV P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

21 VoIP: Voice over IP è il metodo di trasmissione di segnali audio attraverso il collegamento internet. Come già visto nelle schede audio, e come avviene con i telefonini GSM, chi trasmette digitalizza il segnale audio (vedi paragrafo sulle schede audio al capitolo 3), raccoglie i numeri conseguenti alla digitalizzazione in sequenze che vengono compresse per occupare meno spazio in fase di trasmissione ed inviate a chi ascolta sotto forma di pacchetti digitali. Chi ascolta esegue l'operazione opposta. Questo metodo sta segnando una rivoluzione nel mondo della comunicazione telefonica, consentendo l'abbattimento dei costi di trasmissione. Esso è già molto diffuso a livello di aziende, meno a livello di famiglie, anche se praticamente tutti i provider e le compagnie telefoniche offrono il servizio. Skype è stata, forse, la compagnia che ha offerto per prima il VoIP. La qualità dell'audio è, talvolta, meno buona che quella dei telefoni normali, ma i vantaggi nei costi, soprattutto sulle lunghe distanze, sono evidenti. Naturalmente c'è sempre un rovescio della medaglia; questi segnali passano attraverso dei computer ai quali può venir affidato il compito di analizzare in maniera automatica il contenuto delle conversazioni e sostituire a determinate parole i classici bip. Ha fatto molto scalpore la notizia che Skype, appunto, aveva adottato un servizio del genere per le comunicazioni con la Cina (le parole oscurate non sono le parolacce come avviene nella televisione spazzatura, ma quelle legate, piuttosto, al dissenso con chi governa). IPTV: Poiché nei pacchetti di dati è possibile digitalizzare qualsiasi informazione, anche le immagini televisive possono essere trasmesse via internet, a patto di avere una connessione che abbia una larghezza di banda (ovvero numero di bit da trasmettere in un secondo) sufficiente. Si possono realizzare due tipi distinti di televisione, uno che effettua la trasmissione in tempo reale, come la normale televisione e l'altro, che va sotto il nome di video on demand, che esalta l'interattività; l'utente può chiedere di vedere un particolare filmato o una particolare trasmissione all'ora voluta. Un caso particolare di IPTV è dato dal servizio offerto da dove chiunque, previa iscrizione, può pubblicare dei filmati e tutti li possono vedere. È il caso di ricordare che la pubblicazione delle immagini di persone (e ancor più di minori) è tutelata dalla legge e che la pubblicazione non autorizzata può portare a conseguenze di tipo penale Il peer to peer Di solito negli esempi di utilizzo sopra riportati c'è un client, l'utente, che si rivolge ad un server per usufruire di un servizio. Nel peer to peer (da pari a pari) la distinzione tra client e server viene meno e tutti i nodi possono essere contemporaneamente client e server. Questo metodo ha dato origine ad una rete di nodi che si configura dinamicamente nel tempo e che si è esaltata nel cosiddetto file sharing, in cui tutti i vari nodi che hanno già scaricato o stanno scaricando, un determinato file (spesso filmati o musiche, ma si basa su questo principio anche la distribuzione legale degli aggiornamenti di certi programmi), lo mettono a disposizione per gli altri che ne chiedono lo scaricamento (download). Per quanto riguarda le musiche ed i filmati, quasi sempre lo scaricamento avviene in violazione delle norme sul copyright ed in questo caso potrebbe avere spiacevoli conseguenze di tipo legale Per finire Ci siano permesse tre piccole riflessioni estemporanee: chi si collega ad Internet ha una sensazione di onnipotenza culturale. Ci si trova collegati ad un bagaglio immenso di informazioni ed il fatto stesso di averle a disposizione ci fa sentire di possederle, ma è solo attraverso la lettura delle stesse da parte nostra, la loro memorizzazione nella nostra testa, la meditazione su quanto letto, che faremo veramente nostre le notizie trovate, ma tutto questo costa la stessa fatica di trenta o trecento anni fa. L'informazione trovata su Internet non è certificata: non sappiamo chi l'ha scritta, non sappiamo se la notizia trovata è affidabile; tutte le notizie lette vanno prese con molto sospetto (a cominciare dalla storie strappalacrime di bambini ammalati che hanno bisogno di trova- P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

22 re qualcuno che li guarisca). Chi si collega ad Internet ha anche la sensazione di anonimato. Si è quello che abbiamo voluto essere nel momento in cui abbiamo dichiarato il nostro nome. Ma è un anonimato fasullo, valido per noi e per voi, ma non va dimenticato che tutto il traffico è controllato, e chi lo controlla può, sempre, risalire a voi e, attraverso il vostro numero di telefono e l uso che fate della rete, conoscervi, analizzare le vostre esigenze, i vostri desideri. Le vostre lettere possono essere lette senza che ve ne rendiate conto (ci sono servizi di posta che vi mandano in una finestra, pubblicità mirate scelte in base a quello che state leggendo nelle mail), quello che voi chattate potrebbe essere letto al di fuori del gruppo e, molto importante, associato a voi. E se pensate a questo come ad una possibilità remota, molto probabilmente siete in errore: per chi deve investire nella produzione di un articolo è troppo importante sapere quello che voi pensate e lo può fare senza fatica analizzando le vostre parole e l'argomento dei vostri discorsi I virus Gli organi di informazione danno spesso ampio spazio ai virus che si propagano su Internet. In realtà gli specialisti li dividono in molte categorie, virus, cavalli di Troia, back doors, phishing,...: noi, in questi appunti li chiameremo tutti virus. Cinque o sei anni fa, mediamente, nelle nostre caselle di posta ne arrivavano all'anno; da alcuni anni a questa parte ne arrivano 10 al giorno. Per difendersi, è possibile proteggere i calcolatori con opportuni antivirus, programmi che controllano la posta e tutto ciò che arriva da Internet. Cerchiamo di comprendere come arrivano e come si propagano questi programmi, in quanto da questa comprensione conseguiranno delle norme di comportamento per certi versi più efficaci dei programmi antivirus stessi. I metodi di propagazione sono sostanzialmente due: I programmi che arrivano come allegati alla posta. La tentazione è grande: vi arriva una lettera, spesso non molto chiara: ci sono delle frasi che di per sé hanno significato, ma, talvolta, la lettera in sé ne è priva; altre volte vi dicono guarda, sono il tal dei tali; hai un virus; ti mando l'antiviruis per pulirlo (è recente la lettera gentile ed intimidatoria nello stesso tempo, di un avvocato); talvolta il mittente è sconosciuto e talvolta no; a volte l'oggetto della lettera è in inglese. In calce alla lettera appare un allegato. Il nome del file è con l estensione.exe o.com o.doc o.xls o.ppt o.vbs, ma talvolta il gestore della posta vi dice che si tratta di un immagine o di un semplice collegamento ipertestuale. Voi fate clic per mandarlo in esecuzione ed il virus si installa nel vostro computer. Vi arriva una mail da qualcuno di cui vi fidate (banca che vi segnala anomalie nel conto corrente, Microsoft che vi propone di aggiornare il sistema perché siete vulnerabili ad un nuovo virus, Ufficio delle imposte che vi minaccia un'ispezione,...). La mail vi propone di fare clic su un link per sistemare le cose. Se voi fate click sul link indicato molto probabilmente iniziate un percorso che vi porterà o a fornire ad altri numero e password della vostra carta di credito o del bancomat, o a farvi installare un programma che trasmetterà ad altri le informazioni che digitare sulla tastiera. È bene chiarire alcuni punti: fino a quando non mandate in esecuzione il file allegato 15 o non fate click sui link che vi vengono proposti, voi siete tranquilli. Pertanto, quando ricevete una lettera con un file allegato, o una mail di quelle descritte sopra, dovete diventare subito sospettosi: una buona norma, se conoscete il mittente, è quella di scrivergli per sapere se ha inviato lui l allegato e cosa c è dentro. Se il programma è un programma con l estensione.doc o.rtf (che vengono aperti da Word) o.xls (aperto da Excel) o.ppt (aperto da Power Point), salvateli prima su disco, aprite il programma corrispondente e controllate nel menu Strumenti Opzioni Standard (in Word) e Strumenti Opzioni Generale negli altri, che sia attiva la protezione contro i virus macro. Aprite, a questo punto, il file che vi è arrivato. Se il programma vi avverte che esistono delle macro, molto probabilmente sarà meglio lasciare perdere di aprire quel file e comunque lo aprirete disattivando le macro. 15 Sembra che su Outlook express ed Outlook ci siano dei virus che si installano automaticamente alla semplice lettura della mail P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

23 I programmi anti virus sono molto utili: possono intercettare i virus che vi arrivano dalla rete con programmi tipo ICQ, o per posta elettronica; possono controllare che gli allegati alla posta siano privi di virus; possono controllare che il vostro sistema sia privo di virus e, se ne avete attivato qualcuno, possono cercare di disattivarlo. Ma vanno tenuti sempre aggiornatissimi; se non avete degli antivirus aggiornati rischiate di avere una falsa sensazione di sicurezza: gli antivirus vi sembrano promettere una protezione che in realtà non esiste più (è come andare a 200 all'ora pensando tanto ho l'air bag e l'abs ). Esistono antivirus gratuiti. Noi usiamo, per i sistemi Windows, l'antivirus scaricabile gratuitamente da che praticamente ogni giorno invia degli aggiornamenti. Ignoriamo tuttavia quanto sia efficace, sia perché usiamo poco il sistema operativo Windows sia perché siamo molto prudenti nell'aprire la posta elettronica e nel visitare siti web poco appropriati (se proprio dobbiamo farlo usiamo il browser lynx o una macchina virtuale, ma quest'ultimo metodo esula dallo scopo di questi appunti) I problemi delle nuove forme di comunicazione Lo sviluppo di queste nuove forme di comunicazione ha portato e, probabilmente, porterà ad una rapida trasformazione della nostra società con conseguenti vantaggi per la nostra vita. Esso ha portato, però, anche una serie di nuovi problemi che la società attuale è solo in parte preparata ad affrontare. Esaminiamone alcuni La riservatezza della corrispondenza Nella civiltà della carta chi spedisce una lettera sa che, ragionevolmente, la lettera non verrà aperta. La legge, inoltre, garantisce la riservatezza della corrispondenza ed esiste la polizia postale che vigila contro l'esecuzione di reati del genere. La comunicazione telematica ha modificato i termini del problema. Come possiamo essere certi che il messaggio contenente un'offerta per un appalto non verrà intercettato da qualche altro concorrente che ne trarrà indebito vantaggio? Se una lettera è stata aperta noi ce ne renderemo conto subito. Non c'è, invece, alcun modo per sapere se qualcun altro ha letto la nostra corrispondenza telematica che è passata, prima di arrivare a noi dal mittente, attraverso chissà quanti calcolatori (di solito almeno due e sicuramente uno) che hanno avuto la possibilità di memorizzarla ed analizzarla 16. Un programma, nemmeno troppo complicato, può leggere le vostre lettere, cercare in esse parole chiave che evidenzino i vostri interessi, le vostre idee, e così via e fornire a qualcuno, a vostra insaputa, un quadro di voi. La legge lo vieta ed impone dei controlli a riguardo, ma voi non sapete se questa legge viene rispettata, anche perché non è detto che sia il fornitore del servizio a controllarvi, ma potrebbe essere qualcuno che si è inserito ad insaputa vostra e sua. Per la riservatezza della corrispondenza si è pensato, almeno da parte delle grandi istituzioni (ma la tecnica è applicabile da ciascuno di noi), di utilizzare le tecniche crittografiche di cifratura che, da secoli, i militari ed i diplomatici hanno usato per tutelare le loro informazioni. Quando i dati vengono trasmessi da un calcolatore ad un altro, sono codificati come sequenze di bit che possono sempre essere interpretate come numeri. Per crittografare un messaggio abbiamo bisogno di un metodo di cifratura, che di solito conviene supporre essere noto a tutti, e di una chiave, che dovrebbe essere nota solo a chi scrive e a chi legittimamente può leggere il messaggio. La chiave è una particolare sequenza di bit, vale a dire un numero, che viene usata per eseguire delle operazioni complesse (il metodo) sulle sequenze di bit da trasmettere in modo da trasformarle. Chi riceve il messaggio cifrato deve essere in grado, eseguendo delle operazioni inverse, di ricostruire il messaggio originario. Vediamo come funziona con un semplicissimo esempio. 16 Le compagnie straniere che operano in Francia erano obbligate a depositare presso gli uffici di controspionaggio francesi le tecniche di crittografia usate. Per ammissione del capo di tali uffici, in tale modo è stato possibile aiutare le compagnie francesi a sottrarre alla concorrenza straniera contratti per più di un miliardo di dollari. Quando l'ibm si rese conto di ciò iniziò a mandare sistematicamente alla sua associata francese falsi messaggi (vedi in bibliografia l'articolo di Shearer e Gutman). P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

24 1. Supponiamo di aver codificato le lettere dell alfabeto inglese in modo che A=0, B=1, C=2, Z= A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z Aggiungiamo al numero corrispondente un altro numero fissato, che sarà la nostra chiave (ad esempio 13, ma ne abbiamo a disposizione 25, da 1 a 25 appunto). 4. Calcoliamo il resto per 26 (numero delle lettere dell'alfabeto). 5. Proviamo con il messaggio segreto e riservatissimo "AMO ANNA"; codificato con la tabella diventa come ; se ad ogni carattere aggiungiamo 13 e calcoliamo il resto della divisione per 26 troviamo il messaggio cui corrisponderà, in lettere dell'alfabeto, "NZB NAAN" e come tale verrà spedito. Vediamolo in dettaglio; la tabella di conversione da lettere a numeri è la seguente: Passiamo ora alla cifratura del messaggio: Messaggio iniziale A M O A N N A Codifica numerica Aggiunta della chiave Riduzione del codice a un numero da 0 a Scrittura del messaggio in forma alfabetica N Z B N A A N Chi lo riceve potrà decodificarlo a patto che conosca il metodo e sappia che la chiave è Passerà dalle lettere ai numeri come al punto 1 della codifica. 2. Toglierà ad ogni lettera codificata in un numero, Se il risultato fosse negativo, aggiungerà Passare di nuovo dai numeri alle lettere (provare per credere). Questo metodo, come è evidente, si può a mala pena definire una crittografia 17. Semplici analisi delle frequenze delle lettere e di alcuni gruppi di lettere significativi consentirebbero, anche a chi ignorasse la chiave, di ricostruire i messaggi in breve tempo. La versione moderna, sofisticata, di questo metodo si chiama DES (Data Encription Standard) ed è servita per codificare i messaggi negli ultimi trent'anni. Oggi è stata messa in crisi in quanto sono stati trovati alcuni metodi che la hanno violata 18. Essa, inoltre, con il diffondersi della comunicazione elettronica si è rivelata abbastanza inadatta per un altro motivo. Per crittografare un messaggio occorre una chiave, una sequenza di caratteri da combinare con il messaggio in modo da renderlo inintelligibile. Una banca, che è in contatto con migliaia di banche corrispondenti e crittografa i messaggi che invia ad esse, deve rendere note le sue chiavi crittografiche a tutti questi corrispondenti; quando una chiave segreta deve essere resa nota a migliaia di altre persone, questa chiave non è più segreta e non serve più a nulla. È come se dessimo la chiave di casa a tutte le persone che potrebbero venirci, per scopi leciti, a trovare. Chi entra in possesso della chiave può, infatti, farne un uso non lecito, crittografare con essa un messaggio e far credere che viene dalla banca in questione. 17 Questa forma di codifica sembra risalire a Giulio Cesare. Essa si trova ancora usata, in informatica, per mascherare messaggi che potrebbero far restar male chi li legge. Chi riceve il messaggio e lo decodifica sa che potrebbe trovare dentro qualcosa di potenzialmente offensivo; se non vuole essere offeso non lo decodifica. Girano così codificate barzellette oscene, storielle su vari gruppi etnici. Le storielle sui carabinieri, invece, si trovano scritte in chiaro in quanto il metodo viene usato, per lo più negli Stati Uniti e nasconde una certa dose di ipocrisia; se non volete offendere nessuno, non scrivete nulla che lo possa fare. Alcuni browser offrono la possibilità di decrittare testi cifrati in questo modo. 18 Una ditta che proponeva un nuovo sistema di cifratura bandì un concorso che invitava a decodificare un messaggio codificato con il DES. Nel 1997 alcune migliaia di computer distribuiti in rete nel mondo riuscivano a decodificarlo. Nel 1998 è stata, infine, costruita una macchina in grado di decifrare i messaggi codificati con questo metodo P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

25 Questi problemi hanno costretto ad inventare nuovi sistemi di cifratura che, da un lato, hanno aumentato la difficoltà di violazione del codice e dall'altro hanno reso asimmetrico il sistema di cifratura stesso: chi cifra il messaggio usa una chiave e chi lo decifra ne usa un'altra. In generale, chi vuol ricevere posta criptata usa appositi programmi per preparare due chiavi, una la tiene segreta e rende l altra pubblica. Chi gli vuol scrivere, usa la chiave pubblica per nascondere il messaggio. Solo il legittimo destinatario, con la sua chiave privata lo potrà leggere. Il metodo si differenzia dal DES per il fatto che le chiavi sono diverse. Pertanto, a titolo di esempio, la banca X darà a tutti i suoi corrispondenti la chiave di cifratura con cui scrivere alla banca stessa, ma se anche qualcuno di essi la divulgasse, ciò non sarebbe un dramma, in quanto la chiave per decifrare e leggere i messaggi non è stata resa nota 19. Le chiavi sono generate partendo da numeri primi molto grandi; solo così, infatti, è possibile garantire una buona riservatezza (e la lunghezza di questi numeri primi va incrementata continuamente per mettersi a riparo da possibili violazioni delle chiavi). Di conseguenza la ricerca matematica si è buttata a sviluppare tecniche per generare questi numeri primi (che fino a qualche decina di anni fa erano più che altro una curiosità matematica). Per curiosità vediamo come viene criptato dal sistema PGP, un sistema di crittografia forte, freeware ed a chiave asimmetrica, l'inizio della Divina Commedia. Il sistema è stato sviluppato da Philip Zimmermann che, siccome l'esportazione dagli Stati Uniti di sistemi di crittografia forte è vietato, ha dovuto affrontare 5 anni di processi per averlo reso pubblico. Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita. Ahi come a dire qual era è cosa dura esta selva selvaggia ed aspra e forte che nel pensier rinnova la paura. Tanto amara che poco è più morte BEGIN PGP MESSAGE----- Version: PGPfreeware for non-commercial use < pgp.com> qanqr1dbwu4ddle/ur1wxoiqcacbnbhbfrxkikqzcdgjfmvi3h0orjfy8pydh5j/ jpa1a3o70c+cwnyvd4ythxf01vr35ok4ebewhjszz83zv/ggbgjrnryg5fmyq6lp IJilMAuNEeN2Y+TGsc79KHRjNQD6+Z9GzNEs8Levb3xGxQR83v3kQwEZZsJFvl4t YAjO1peXNDf7NMollSgrkwAeNDKoy0Zznb/6m3yVlEFGOpdP5AuMblIpjL1h2CL7 M0CyWPzNbM42hXcKnYS0HGe03Os1Fuvy5awWNVBzyxYF2BlIgVqsnwks8Lk+JPJq IYovjI3MX58znf2w7mvKPO8FGqqW7CTHTtj9kUcFkf5c0hdoB/99rs6LSYJD0Y7g ehisvbnuni3tlxskdtdwv46r8dphuiykjhej0vjcathnqeva7nhmqoc3uxvlagh2 uwmfym5c/oxigxw3uf21/6f4ai2e+15ewzmljtdr7c2/z7iwesnp9irhafisqbns 9LBCLQ39Jozb1E3WzbrL0K8ajK5Oyg7LONqm8QzEiHJGpHk+tBA6E98k/Gbbeq8P DmuVPeMtdeLvwh3lEYi93PDR/te1Fm50KG/p+BsgRGuGcI7grd7+9TtkiOTY0As/ w7ixolkigzl0ermjcp754skzxjxqiipvhfflwj280d1mhokvtxifxobiydgrvvki RLfO2kdlycAAhEp1MzI/24H/04dFhemf7sjegLrM0Zadc80om5gwZsu0WFvTOZ1Y bdt1oaq+igadgw8iyti72iailbofnjsszx7e+/7lnylz/uidqt38prnhjamuydas V9XRhclxn9Ehtdov3sU2O9YHpGahGi9CtBqd+HX8JuMpEf8ozhY00Ulmx2j0vWFP LYg8iI2eXU0MZ66kRtg5fOyzpCDhKD2wDEtfXcftgD+bpE2AZniY4aszvzGITbEE dktuernnvjju =0yA END PGP MESSAGE----- I messaggi cifrati hanno un difetto: sono incomprensibili e quindi insospettiscono chi se li vede passare sotto gli occhi (e costui potrebbe essere anche un semplice programma che controlla la posta che passa per un certo nodo) e lo invitano a cercare di decrittare il messaggio 20. Un'altra tecnica usata è, allora, quella di nascondere i messaggi disperdendoli dentro a messaggi apparentemente innocui (generalmente ad immagini o suoni ma vanno bene anche resoconti di partite di calcio o listini di borsa) che ne risultano impercettibilmente modificati. Questa tecnica è nota anche con il nome di steganografia. Un opportuno programma riesce ad estrarre il messaggio nascosto che, però, passa inosservato attraverso i vari nodi. 19 Questo principio, realizzato con strumenti meccanici e non elettronici, viene applicato da moltissimi anni, ormai, dalle banche nelle casse continue, dove i clienti hanno una chiave per versare i soldi, e la banca ha una chiave diversa per aprire la cassa e raccogliere i versamenti. 20 L'operazione di nascondere il messaggio va, come si è già detto, sotto il nome di crittografia (critto deriva dal greco e sta per nascosto). Quella di trovare le regole e la chiave usate per nascondere l'informazione va sotto il nome di crittoanalisi. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

26 L'autenticazione della corrispondenza Nella civiltà della carta chi riceve una lettera sa che la firma è un'autenticazione affidabile del messaggio. Chi appone una firma in calce ad un documento sa di dover sottostare a determinati doveri e di acquisire, eventualmente, determinati diritti definiti, entrambi, dal contenuto del testo sottoscritto. La comunicazione telematica ha ancora una volta modificato i termini del problema. Come può la banca X sapere che il messaggio con l'ordine di pagamento arriva effettivamente dal cliente Y e non da qualcuno che simula il cliente Y? Il problema dell'autenticazione del messaggio è stato risolto, come per la cifratura, dai metodi a chiave asimmetrica, solo che in questo caso, la chiave privata e quella pubblica vengono scambiate. La chiave per la cifratura viene mantenuta segreta, mentre quella per la decifratura viene resa pubblica. Se riteniamo che un certo messaggio provenga da Y, basterà provare a decifrarlo con la chiave pubblica che appartiene ad Y. Se il messaggio proviene da Y esso risulterà leggibile, altrimenti no. Questo metodo va sotto il nome di firma elettronica del messaggio. Poiché il problema dell'autenticazione interessa principalmente gestori di carte di credito, notai ed enti pubblici, ed ha comunque implicazioni legali, è necessario che ci sia una regolamentazione a riguardo. L'Italia, con la legge 59 del 1997 ha definito il metodo di crittografia da usare se si vuole che il documento cifrato abbia valore legale e che la firma abbia valore agli effetti di legge. Chi vuole dotarsi di questo strumento dovrà acquistare il programma per le generazione della firma digitale, conservare in modo adeguato la chiave privata e consegnare in modo sicuro ad una apposita società di certificazione dell'autenticità, la chiave pubblica. Attualmente il sistema è gestito dalle Poste Italiane e da altri enti autorizzati ed è oneroso. Qui sotto sono riportati due esempi di lettere cui è stata apposta la firma digitale, sempre con PGP. Il secondo è leggermente diverso dal primo (è stato aggiunto uno spazio dopo "aggiungerò"), ma la firma digitale è completamente differente. Anche una piccola variazione del testo comporta una diversa firma digitale che, oltre a certificare la provenienza del messaggio, ne garantisce l'integrità. Primo messaggio: -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE----- Hash: SHA1 A questo messaggio aggiungerò, alla fine, la firma elettronica che ne garantirà la provenienza da me e l'integrità del messaggio stesso BEGIN PGP SIGNATURE----- Version: PGPfreeware for non-commercial use < iqa/awubpaja06kiwfghbrhbeqlvmacfbwau2fyh7jojdim82yevlluoqduaoni+ QgEvStoLRHXaXc+DR3s8CUTK =YgmQ -----END PGP SIGNATURE----- Secondo messaggio: -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE----- Hash: SHA1 A questo messaggio aggiungerò, alla fine, la firma elettronica che ne garantirà la provenienza da me e l'integrità del messaggio stesso BEGIN PGP SIGNATURE----- Version: PGPfreeware for non-commercial use < iqa/awubpajbeakiwfghbrhbeqisfqcgrbw2jtyxddbk1crlly0ybruzkpqaoir0 pdjigtfib4cj5xmkglluhxkg =/S END PGP SIGNATURE----- Se è nostro desiderio autenticare un messaggio, ma nel contempo mantenerlo segreto, dovremo eseguire un doppio passaggio: prima gli apporremo la nostra firma con la nostra chiave segreta e poi lo cifreremo con la chiave pubblica del destinatario. Quest ultimo, quando riceverà il messaggio, prima lo decifrerà con la sua chiave privata e poi verificherà la sua provenienza 7.18 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

27 con la nostra chiave pubblica. Può sembrare complesso, ma in realtà il procedimento è automatizzabile e non presenta grossi problemi. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/

28 7.20 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform07.odt 22/08/2008

29 8 L uso del calcolatore nella didattica Avendo parlato di multimedialità ed ipertesti e rivolgendosi questa dispensa ad allievi del corso di scienza della formazione, è d obbligo affrontare anche il discorso dell uso del calcolatore nella didattica. L informatica è entrata nella scuola prima come argomento tecnico e solo successivamente, con l evolversi degli strumenti, ha assunto quel ruolo pervasivo e trasversale a molte discipline. Oggi, come nell'ambito del commercio si sta diffondendo l'e-commerce, così nell'ambito della didattica si sta diffondendo l'e-learning (almeno a parole) che usa il calcolatore come supporto per la didattica e la valutazione. Prima di affrontare questo tema, però, vediamo di tracciare un breve percorso dell'introduzione dell'informatica nelle scuole italiane. 8.1 Il Piano Nazionale per l Informatica e gli altri progetti Inizialmente l informatica veniva insegnata a scuola o da insegnanti particolarmente sensibili al tema o come disciplina tecnica caratterizzante alcuni corsi particolari (i cosiddetti corsi per programmatori, ragionieri o periti industriali che fossero). Nel 1986 (e per sei anni) il Ministero della Pubblica Istruzione lanciò una grande operazione di aggiornamento dei docenti delle scuole medie superiori detta Piano Nazionale per l Informatica. Questo piano fornì a tutti gli insegnanti di matematica un mese di corsi di formazione, in regime di esonero dal servizio. L obiettivo principale del corso era quello di insegnare ai docenti a programmare in Pascal e ad usare gli strumenti informatici di allora. Era ancora un discorso molto tecnico. Vennero poi avviati numerosi progetti per la formazione dei docenti di altre discipline, essendosi nel frattempo diffusi in maniera massiccia alcuni strumenti informatici come i programmi di videoscrittura, i fogli elettronici e, più recentemente, gli ipertesti; un esempio abbastanza significativo è il progetto Re.T.E. che ha coinvolto docenti di diverse discipline (umanistico-letterarie) appartenenti ai medesimi consigli di classe. Iniziative del genere sono state prese anche per i docenti delle medie inferiori o delle elementari: in questi casi, però, l aggiornamento dei docenti è stato lasciato, spesso, all iniziativa delle strutture locali (scuole, IRRSAE/IRRE, ). Nel 2002 è partito un nuovo piano, denominato ForTIC, che si propone di aggiornare tutti i docenti di tutte le scuole alle nuove forme di comunicazione elettronica (conoscenze di base, telematica ed ipertesti) creando nelle scuole insegnanti con specializzazione diversificata, e di fornire i singoli istituti di attrezzature adeguate. 8.2 Obiettivi didattici Si sente spesso tra gli insegnanti, magari in forma non proprio esplicitata, il sillogismo: il buon insegnante è un insegnante moderno; l insegnante moderno usa le nuove tecnologie; io voglio essere un buon insegnante, quindi uso le nuove tecnologie (non importa come!). Questo sillogismo è perverso e fondamentalmente errato (anche da un punto di vista della deduzione logica): ci sono ottimi insegnanti all antica che non sanno nulla del calcolatore (e sbagliano perché dovrebbero imparare ad usare questo nuovo elettrodomestico come hanno imparato ad usare il videoregistratore, tanto per restare in campo didattico) e ci sono insegnanti per i quali l uso del calcolatore è un'occasione per perdere tempo (come con il videoregistratore, naturalmente). Ogni insegnante dovrebbe cercare di conoscere lo strumento computer, imparare a diventarne un utente consapevole (anche se non specialista) e poi valutare se e come introdurlo nella sua didattica per rendere quest ultima più efficace o efficiente. Vale a dire che dovrebbe chiedersi se esistono obiettivi didattici od educativi che potrebbero essere raggiunti prima o da un maggior numero di allievi attraverso l uso del calcolatore elettronico e degli strumenti informatici. Non deve, cioè, dire a se stesso insegno la storia con un ipertesto, ma piuttosto uso un ipertesto per insegnare storia perché con esso gli allievi acquisiranno meglio o prima le seguenti abilità:... P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform08.odt 22/08/

30 Guardiamo allora alcuni degli strumenti informatici disponibili con le loro possibili applicazioni didattiche. 8.3 Programmi di uso generale: il sistema di videoscrittura Il sistema di videoscrittura è il principe degli strumenti messi a disposizione dal calcolatore elettronico. Per colpa sua le macchine da scrivere sono scomparse dagli uffici e nella scuola persino il corso di dattilografia si è trasformato in corso della trattazione automatica del testo. È un poco come il trapano elettrico che ha fatto sparire quello a mano. Al di là dell uso nei corsi specifici, sarebbe bene che tutti gli allievi sapessero usare un programma di videoscrittura per scrivere relazioni, ma anche temi. È proprio dal punto di vista della composizione, la cui tecnica si modifica completamente con l'uso di un elaboratore di testi, che questo programma offre strumenti inaspettati. Viene, infatti, estremamente naturale iniziare uno scritto con uno schema che poi, pian piano, si amplia e sviluppa. La correzione del testo scritto, lo spostamento di una parte di esso da un punto ad un altro per migliorare la consequenzialità di quanto si va scrivendo sono operazioni facili ed il testo, dopo le modifiche, continua ad essere pulito, ordinato e perfettamente leggibile. L uso del programma di videoscrittura è consigliato a tutti gli insegnanti, anche come strumento per la produzione in proprio di testi. Come vedremo nelle esercitazioni è abbastanza semplice da usare, ma richiede che si coltivi una mentalità che potremmo definire algoritmica: bisogna imparare a conoscere ed applicare le regole rigide che il programma ha; bisogna educarsi, soprattutto all inizio, ad acquisire la consapevolezza di ciò che si sta facendo, rinunciando talvolta alla soluzione semplice per quella più corretta: ad esempio è vero che per appoggiare una data al margine destro possiamo premettere ad essa un numero adeguato di spazi, ma non va bene, perché esistono strumenti per fare questa operazione in modo automatico e che conserveranno il testo correttamente impaginato indipendentemente dalla dimensione della pagina sulla quale andremo a stampare. Il sistema di videoscrittura può rivelarsi utile per gli allievi ipovedenti, data la possibilità che esso offre di presentare il testo notevolmente ingrandito. Esistono, poi, soluzioni particolarissime per gli allievi ciechi, ma questo esula dallo scopo di questi appunti. 8.4 Programmi di uso generale: il foglio elettronico Il foglio elettronico è l altro grande strumento messo a disposizione. Esso crea all interno della memoria del calcolatore una tabella di dimensioni robuste (fino a 256 colonne e righe) nella quale si possono inserire scritte, numeri o formule che fanno riferimento ad altri dati inseriti in altri punti del foglio. Con i dati inseriti o calcolati si possono produrre grafici e stampe. L uso del foglio è un poco più lontano dalla mentalità dell insegnante di discipline umanistiche (anche se non è detto che non saprebbe che farsene), ma resta uno strumento estremamente versatile ed utile. È altrettanto semplice da usare, ad un livello di base, del sistema di videoscrittura. L inserimento di formule richiede, talvolta, alcune conoscenze più specifiche e l acquisizione di una mentalità che, forse, è più consona ad una formazione tecnico/scientifica, anche se tale affermazione non è vera del tutto. Poiché, con esso, è facilissimo gestire una piccola contabilità familiare, una piccola biblioteca, un sofisticatissimo registro scolastico con tabelle per valutare le prove degli allievi, o una tabella diacronico-sincronica degli eventi storici (e chi più ne ha più ne metta) esso è uno strumento che tutti gli insegnanti dovrebbero conoscere. 8.5 Programmi di uso generale: il software grafico Per le scuole elementari e medie, per l educazione degli allievi portatori di handicap, per le scuole ad indirizzo tecnico, possono essere molto utili i programmi per la produzione di grafici 8.2 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform08.odt 22/08/2008

31 e disegni. Essi appartengono a due grandi famiglie: i programmi di tipo tecnico (il programma più diffuso è l Autocad della ditta Autodesk) nei quali i singoli oggetti grafici disegnati conservano la loro identità e possono essere modificati in seguito; sono programmi abbastanza complessi per i quali non si intravede possibilità di utilizzo che non sia quella specifica di una professione; vengono usati nelle scuole ad indirizzo tecnico, come i geometri, i periti meccanici, elettronici,... i programmi per il disegno artistico. Essi consentono di disegnare a mano libera usando il mouse (difficilissimo!), ma mettono a disposizione anche alcuni strumenti pronti (rette, rettangoli, circonferenze, ellissi, archi,...). Danno, inoltre, la possibilità di inserire testi, di colorare superfici chiuse, di aggiungere parti di foto acquisite con lo scanner e di modificarle. 8.6 Programmi specifici Negli anni '80 accadeva che, di tanto in tanto, alcuni insegnanti si incontrassero in qualche convegno e si mostrassero i programmi che essi, talvolta assieme agli allievi, avevano scritto per la loro didattica o come conseguenza della stessa. Oggi molti libri di testo vengono dotati di programmi che li accompagnano e li integrano; si trova, poi, sul mercato molto materiale che può servire a migliorare la didattica. Possono essere molto utili, soprattutto se vengono integrati bene nell'attività didattica del docente e non restano un qualcosa di appiccicato, tanto per essere moderni. A nostro parere una grande occasione mancata è stata quella di produrre dei semplici videogiochi che si attivino solo in conseguenza di qualche esercizio didattico Simulazioni I programmi di simulazione simulano al computer l evoluzione nel tempo di un fenomeno; su questo fenomeno, talvolta, si può intervenire in tempo reale attraverso i comandi del calcolatore (mouse, tastiera, joystick) controllandone l'evoluzione per mezzo di eventi virtuali. I programmi di simulazione sono molto interessanti se simulano fenomeni difficili da osservare, oppure fenomeni che hanno bisogno di molto tempo per realizzarsi e che il calcolatore fa procedere in tempi più brevi, oppure, infine, fenomeni che sono molto costosi da realizzare. Spesso, invece, e soprattutto nei programmi didattici, si assiste alla realizzazione di programmi di simulazione che riproducono fenomeni che potrebbero benissimo essere osservati dal vero. In quest'ultimo caso il programma di simulazione è nocivo, negli altri casi può essere uno strumento molto utile. I programmi di simulazione, al di fuori del campo didattico, sono molto usati per l addestramento (per esempio dei piloti d'aereo) o per prevedere l evoluzione dei fenomeni al modificarsi delle condizioni (per esempio programmi di simulazione dell evoluzione dei mercati,...). Molti videogiochi sono in realtà dei sofisticatissimi programmi di simulazione che, sfruttando le potenzialità di calcolo e di rappresentazione della realtà (v. realtà virtuale) dei moderni computer, riescono a simulare l ambiente circostante in modo estremamente evoluto. Vale la pena citare, a puro titolo di esempio e senza nessuna pretesa di essere esaustivi, tra i programmi che stanno a metà tra il gioco e la ricerca scientifica, SimCity, che simula i problemi di pianificazione urbana e di amministrazione di una città e Sahel che simula le condizioni di vita di una famiglia contadina dell Africa che bisogna aiutare a sopravvivere Ipertesti e multimedialità Come si è già accennato nel capitolo precedente, gli ipertesti e la multimedialità avranno un grande impatto sull'evoluzione della didattica. L importante è che questi strumenti siano collocati dall insegnante in un quadro coerente, che siano strumenti finalizzati al più rapido o migliore apprendimento da parte degli allievi e non, come molto spesso succede con le videocassette, un modo per parcheggiare gli allievi per un poco di tempo liberando nel frattempo l insegnante dalla fatica di gestire una classe ed un ora di lezione in modo proficuo. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform08.odt 22/08/

32 8.6.3 False speranze Una speranza che va, purtroppo, ridimensionata è quella di chi si illude che l'uso del computer sia motivante per gli allievi; se è vero che alcuni allievi, più dotati di senso pratico, evidenziano doti inaspettate nel laboratorio di informatica, è anche vero che molti entusiasmi di chi associa l'uso del calcolatore con quello dei videogiochi, si smorzano rapidamente e con essi la motivazione a lavorare di più quando si vuole incanalare l'uso di un calcolatore nell'ambito di un'attività avente finalità didattiche L'handicap Il calcolatore può essere di valido aiuto per gli insegnanti di sostegno. Si è già accennato alla possibilità di utilizzo del programma di elaborazione di testi per gli allievi ipovedenti; esistono, però, molti programmi specifici che aiutano l'allievo portatore di handicap. Non è questa la sede per presentarli ed analizzarli, ma può essere interessante segnalare alcuni siti che su Internet offrono software gratuito. Segnaliamo in particolare, e anche in questo caso senza la pretesa di completezza: Il software di Cesare all'indirizzo presenta alcuni programmi ed una interessante raccolta di altri indirizzi dove cercare materiale Ivana all'indirizzo presenta una bella raccolta di programmi per le varie aree. 8.7 Internet a scuola Non si ripeterà mai abbastanza che non è tanto importante dire "Voglio fare lezione usando Internet" quanto avere un progetto didattico complessivo che preveda obiettivi didattici che possono essere raggiunti con maggior efficacia o efficienza usando Internet. Premesso questo, si ricordano alcune possibilità offerte dalla rete: collaborazione e comunicazione con realtà fisicamente distanti (da un punto di vista didattico anche pochi chilometri possono essere una distanza significativa sia da un punto di vista fisico che culturale), possibilità di ricerca di informazioni e possibilità di pubblicazione di lavori svolti a costi contenuti (ma senza lucro) Collaborazione e scambi culturali Un bellissimo esempio di collaborazione che si è avvalsa della telematica è il progetto GeGeo, avviato dall'irrsae Emilia Romagna nel quale scuole sparse nella regione hanno collaborato a distanza alla realizzazione di un ipertesto di geografia. Probabilmente ci saranno anche altri progetti di questo tipo, ma questo credo sia stato il primo, almeno in Italia. Un altro esempio molto significativo di utilizzo di Internet è stato il progetto Eratostene, condotto a livello planetario, con il quale, alunni di tutto il mondo hanno collaborato a calcolare il diametro della terra misurando la lunghezza dell'ombra proiettata da un bastoncino lungo un metro a mezzogiorno e in punti diversi della superficie terrestre. Ma non dimentichiamo anche la possibilità offerta agli studenti di entrare in contatto con altre culture. Nella comunicazione mediata dal computer non si vede fisicamente l'aspetto dell'interlocutore favorendo un'assenza di pregiudizi. Senza dubbio, per costruire una collaborazione didattica occorrerà che gli insegnanti definiscano a priori un progetto comune in cui tutti i partecipanti vengono dotati di strumenti di comunicazione per condividere le risorse informative ed i materiali di lavoro. Per i contatti e gli scambi si farà ricorso alla posta elettronica che ben si presta a mettere in contatto realtà non solo distanti ma anche con orari di accesso alle strutture diversi La ricerca di informazioni L'uso dei motori di ricerca consente di reperire una grande mole di informazioni, spesso poco 8.4 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform08.odt 22/08/2008

33 strutturate e non sempre affidabili, in quanto non sottoposte ad un controllo esterno prima di essere pubblicate. È compito dell'insegnante guidare gli allievi ad una valutazione critica del materiale rinvenuto ed alla sua organizzazione. Importante, durante le attività di ricerca, è che gli allievi si attengano ad un regolamento sottoscritto in cui si impegnano a rispettare alcune regole di accesso alla rete. Da un punto di vista dell'insegnante è, invece, opportuno che i genitori autorizzino l'attività, liberando così l'insegnante da alcune responsabilità. 1 In un altro capitolo sono stati elencati i principali motori di ricerca. Riportiamo qui alcuni indirizzi di riferimento per il reperimento di materiale didattico: Non possiamo, poi, dimenticare Wikipedia, l'importantissima enciclopedia libera disponibile in molte lingue e scritta dai partecipanti alla rete (chiunque vi può collaborare). Ricchissima di voci, soprattutto in inglese, ma ne ha, ad agosto 2008, oltre in italiano e qualche migliaio anche in latino, è uno strumento utile se si è dotati di spirito critico e si tiene sempre presente che qualche voce potrebbe presentare idee particolari di chi le ha scritte e che tutto va filtrato ed incrociato con altre informazioni reperite altrove La pubblicazione dei risultati Internet consente la pubblicazione a bassissimo costo dei lavori prodotti dagli alunni. È senza dubbio gratificante scoprire, dopo qualche mese, che qualcuno, inaspettatamente, ha letto il loro lavoro e scrive loro per contattarli. Nella pubblicazione dei lavori è bene, però, che gli eventuali contatti avvengano sempre attraverso la scuola per poter esercitare, comunque,. un controllo su chi prende contatti con gli allievi. Non si pubblicheranno, pertanto, gli indirizzi e- mail dei singoli alunni, ma solo quello della scuola. Per la pubblicazione delle pagine web esistono appositi programmi che ne agevolano la composizione. Il capitolo 15 si propone, tuttavia, di dare alcune semplici nozioni a chi desidera intraprendere questa iniziativa. 8.8 E-learning Con il termine inglese e-learning si intende l'uso coordinato di tecnologie multimediali, informatiche e telematiche per la realizzazione di un progetto didattico volto a migliorare la qualità dell'apprendimento, facilitando da un lato l'accesso alle risorse ed ai servizi e dall'altro facilitando lo scambio di informazioni e la collaborazione. In questo momento molte società si stanno attivando attorno all'e-learning, in quanto questa metodologia sembra promettere una scuola meno costosa per chi la organizza (probabilmente vero), interventi didattici più personalizzati (forse vero) ed un apprendimento che sfruttando gli strumenti informatici dovrebbe essere più accattivante e meno faticoso per gli allievi (probabilmente falso). 1 Nel libro di Pantò e Petrucco, Internet per la didattica, ed. Apogeo, questi aspetti sono trattati approfonditamente e si consiglia all'insegnante di leggere il testo prima di avviare un'attività in classe. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform08.odt 22/08/

34 8.6 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform08.odt 22/08/2008

35 9 Microsoft Windows Con il nome Microsoft Windows si intendono, in realtà, due grandi famiglie di sistemi operativi che all'aspetto esterno si assomigliano moltissimo, ma che in realtà, sotto il coperchio, nascondono alcune differenze; il primo, che di solito viene identificato con la sigla Windows 9x comprende i sistemi Windows 95, 98 e Me; il secondo, che di solito viene identificato con la sigla Windows NT, comprende le varie versioni di Windows NT, Windows 2000, 2003, XP e Vista. I primi erano orientati verso l'utente domestico, i secondi sono orientati verso l'utente professionale e curano più dei primi i problemi legati alla sicurezza ed all'accessibilità ai dati solo dagli utenti autorizzati. 1 In realtà XP ed il suo successore, Vista, si propongono di unificare le due utenze e vengono commercializzati in versioni adatte all'utente domestico o a quello professionale; la serie 2003 è particolarmente adatta alla realizzazione di server. Come si è già detto, Windows, in tutte le versioni, è un sistema operativo che presenta, verso l utente, un interfaccia grafica. L uso di tale sistema è abbastanza semplice per l utente inesperto anche se, proprio per la complessità interna necessaria a garantirne la facilità d'uso, esso si è rivelato, in certe occasioni, poco affidabile. Vediamo di esaminare quali sono le sue caratteristiche principali e le abilità che bisogna possedere per usarlo al minimo delle sue potenzialità, ma in maniera autonoma e, possibilmente, consapevole (sono queste due le condizioni per autoapprendere in seguito quanto non spiegato in questi appunti) L accensione del calcolatore Prima di accendere il calcolatore è indispensabile accertarsi che non ci siano dischetti inseriti nell unità del dischetto o nell'unità CD/DVD 3. Se nell unità è stato lasciato un dischetto, bisogna, prima di procedere, provvedere alla sua espulsione che si ottiene premendo il pulsante apposito. Il calcolatore ha un interruttore che gli dà la corrente per funzionare e che deve essere acceso. La sua posizione dipende dalla macchina; esso è caratterizzato da scritte del tipo POWER, ON/OFF, I/O ed è collocato, di solito, o nella parte anteriore del calcolatore (in tal caso, spesso, ha la forma di un pulsante) o nella parte posteriore (in tal caso ha l aspetto di un interruttore con due posizioni). Alcuni calcolatori possiedono due interruttori, uno dietro (a due posizioni e con la scritto I/O), ed uno davanti a forma di pulsante: devono essere accesi tutti e due, portando in posizione I quello dietro e premendo il pulsante davanti; generalmente, a meno che non temiate temporali e fulmini sulla rete elettrica, potrebbe bastare spegnerne uno, quello davanti. Nei moderni calcolatori il pulsante anteriore è controllato dal BIOS e dal sistema operativo. Se la macchina è accesa, la sua pressione per un attimo ne provoca lo spegnimento regolare. Se, al contrario, esso viene tenuto premuto a lungo, la macchina si spegne senza avviare la procedura di spegnimento regolare prevista dal sistema operativo. Questa operazione andrebbe fatta solo in situazioni di emergenza. Può accadere che, se il sistema ha perso il controllo della macchina, il pulsante divenga inefficace per effettuare lo spegnimento. In questo caso, per spegnere la macchina, non resta che o spegnere l'interruttore posteriore, se c'è, o togliere l'alimentazione staccando il filo. Per spegnere un portatile impazzito, una volta, si è dovuto aprire l'alloggiamento delle batterie e toglierle. 1 In realtà i virus usciti nel 2003 e 2004, annus horribilis per Windows, hanno preso di mira esplicitamente i sistemi di tipo NT e lasciato tranquilli gli utenti di 9x; ma questo è un altro paio di maniche. 2 Oggigiorno viene commercializzata, per l'utente domestico, la versione Windows Vista; poiché nella sede di Portogruaro è in uso il sistema Windows XP, in questi appunti faremo riferimento al gruppo Windows XP, anche se il passaggio da un sistema all'altro, per l'utente finale, è abbastanza indolore. 3 La presenza di floppy blocca l'avvio della macchina, quella di CD o DVD di tipo particolare può far ignorare al calcolatore il sistema operativo che si trova sul disco. È sempre possibile disabilitare questa possibilità, talvolta indispensabile, ma potenzialmente pericolosa, con la configurazione opportuna del firmware. Esistendo molteplici versioni di fimware, non è possibile indicare in questa sede il metodo da seguire. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

36 Quando si preme l interruttore di accensione, il calcolatore dà alcuni segni di vita: una ventola, posta sul retro comincia a girare, si sente qualche rumore prodotto dalla rotazione del disco, si accende qualche indicatore luminoso sul pannello frontale, qualche volta si sente un bip. Si dovrebbe accendere anche qualche indicatore luminoso (di solito piccolissimo) sul monitor. Sullo stesso, dopo qualche secondo si dovrebbero cominciare a leggere i messaggi di avvio del calcolatore. Se ciò non accade vuol dire che il monitor è spento e va acceso. Sarebbe buona regola accendere sempre prima il monitor del calcolatore (e spegnerlo per ultimo) anche se non è una tragedia accenderlo dopo. Se il monitor è collegato al calcolatore con due cavi (uno porta il segnale e l altro l alimentazione) allora quando spegnerete il calcolatore si spegnerà anche il monitor e, se non spegnerete l interruttore di quest ultimo, quando riaccenderete il calcolatore, il monitor si riaccenderà da solo. Se invece un cavo va al calcolatore ed uno alla presa di corrente, dovrete provvedere sempre all accensione separata dei due, ed in tal caso cercate di ricordarvi di accendere prima il monitor e poi il calcolatore (e viceversa allo spegnimento: prima il calcolatore e poi il monitor). I monitor moderni hanno una spia che ne indica l'accensione che può assumere due colori, di solito verde o arancio. Il colore verde indica che il monitor è acceso e che il collegamento con il calcolatore è funzionante. Il colore arancio indica che il monitor è acceso, ma non è attivo il collegamento con il calcolatore (il calcolatore è spento, il cavo è staccato, c'è un guasto). È opportuno prestare attenzione ad altri pulsanti che, talvolta, si trovano sulla parte anteriore del calcolatore: uno, importante, è il pulsante di RESET che consente di riavviare la macchina e va usato solo in casi di assoluta emergenza. Nelle macchine più recenti il pulsante di RESET non compare in quanto le sue funzioni sono svolte dal pulsante di accensione che ha il doppio comportamento descritto nel riquadro precedente. 9.2 L uso del mouse Il mouse, in Windows, ha un utilizzo standard; esso verrà illustrato anche in altri punti del testo, ma è opportuno riportare qui le operazioni possibili, non fosse che per riferimento lessicale; sul significato delle operazioni stesse entreremo in dettaglio più avanti. Clic: con questo termine si intende la pressione, a mouse fermo, del pulsante di sinistra ed il suo rilascio. Con un clic si attivano i pulsanti e le voci dei menù. Doppio clic: con questo termine si intende l esecuzione, in rapida sequenza, di due clic con il mouse fermo. Se il doppio clic non dà i risultati sperati vuol dire che è trascorso troppo tempo tra i due clic o si è mosso il mouse durante l operazione. È quest'ultima la causa più frequente di mancato funzionamento del doppio clic. Trascinamento: si esegue puntando il cursore del mouse sul punto voluto e, tenendo premuto il pulsante di sinistra, spostando il cursore in un altro punto. L operazione di trascinamento è molto comune ed il suo uso verrà illustrato in seguito. Clic con il pulsante di destra: un suo clic fa aprire un menù al volo, che si posiziona con uno degli angoli della finestra nel punto in cui si trova il cursore e che mostra un elenco di operazioni che potrebbero essere utili nel contesto in cui si opera. Non tutti i programmi attivano il pulsante di destra. 9.3 Le finestre Quando il calcolatore è avviato, noi abbiamo davanti il cosiddetto desktop, o piano della scrivania. Esso è, di solito, caratterizzato da uno sfondo (vedi Figura 9.1). Sopra a questo sfondo si vedono alcune icone. Sulla parte bassa si vede un tasto con la scritta Avvio (o Start a seconda delle versioni del sistema operativo). Se questo tasto non si dovesse vedere esso diventa visibile portando il mouse in basso a sinistra. In alcune configurazioni di Windows questo tasto è posto in altri punti ai bordi dello schermo; questa possibilità di personalizzazione di Windows rende difficile, in gene- 9.2 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

37 rale, una descrizione delle operazioni che sia univoca e valida per tutti i sistemi. Sta all'utente cogliere le eventuali differenze e capire quali sono le caratteristiche essenziali e quali no. In basso vediamo la cosiddetta Barra delle applicazioni: a destra, in un campo a parte, vediamo l ora; in quella stessa zona appare un disegno della stampante se è attiva la stampante, del modem se è attivo il modem e così via per i vari servizi che sono attivi. Nell'immagine si nota, sempre nel riquadro più a destra, un piccolo scudo, che nella realtà è giallo, con un punto esclamativo; esso indica che sono diponibili aggiornamenti al sistema scaricabili attraverso internet. Facendo doppio clic sui simboli collocati in basso a destra, si attivano i rispettivi programmi di controllo (della stampante, dell orologio,...). Facendo clic con il pulsante di destra sui gli stessi simboli, si può aprire un menù volante con alcune opzioni. Di solito, tra la varie opzioni c'è anche quella di chiudere il servizio. Figura 9.1 A sinistra troviamo il pulsante di Start di cui parleremo tra poco. Il resto della barra mostra le icone delle applicazioni che sono attive in questo momento. Un clic con il pulsante di sinistra apre (o chiude) la finestra dell'applicazione; un clic con il pulsante di destra apre un menù volante Il pulsante di Start/Avvio Facendo clic sul pulsante di Start (in Windows 95 si chiama Avvio) che si può attivare anche premendo il tasto contrassegnato dalla finestra simbolo di Windows 4 ) o tenendo premuti i tasti [Ctrl] + [Esc], si apre il menù di avvio. Questo menù può essere diverso da configurazione a configurazione, ma possiede sempre alcune voci fisse: Spegni computer o Chiudi sessione è la scelta da fare per chiudere il sistema; selezionando questa voce viene presentata una videata con alcune opzioni: di solito sceglieremo Spegni o Arresta il sistema. Basta pertanto premere il tasto di [Invio] o il pulsante OK sul video per chiudere il sistema 5. Il calcolatore lavorerà un poco e ad un certo punto si spegnerà da solo o, a seconda delle capacità del sistema, proporrà sullo schermo la frase Ora si può spegnere il computer. Solo a questo punto sarà opportuno spegnere il calcolatore. Spegnendolo in altri momenti, probabilmente non succede nulla di dannoso,...ma non è detto. All atto dell accensione il sistema effettua un controllo che lo spegnimento precedente sia avvenuto in modo regolare ed in caso contrario il disco di sistema viene sottoposto a controllo, rallentando nel complesso l'operazione. Va ancora ricordato che la finestra per lo spegnimento propone alcune opzioni. Alcune versioni di Windows propongono sempre come opzione prescelta lo spegnimento del sistema, altre, invece, l'ultima operazione eseguita: è necessario quindi osservare la finestra e scegliere l'operazione corretta (come sempre, del resto). 4 Questo tasto sarà indicato d'ora in poi con il simbolo [Win]. 5 Windows 98, alla chiusura, propone l ultima scelta fatta; gli altri di spegnere il sistema. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

38 La voce Disconnetti... seguita dal nome dell'utente propone di chiudere l'utente ma di lasciare accesa ancora la macchina. È un comando utile se si sono predisposte più utenze. Il resto della finestra è diviso in due colonne; la colonna di destra presenta le seguenti voci, che analizziamo partendo dal basso verso l'alto: La voce Esegui consente di mandare in esecuzione un qualsiasi programma di cui si conosca il nome e l esatta collocazione sul disco (può essere cercato sfogliando le varie cartelle). Cerca (o Trova nei sistemi 9x) consente di trovare un file di cui si conosce il nome ma di cui non si conosce la posizione sul disco (non si ricorda in quale cartella il file trova), o anche un file prodotto dopo una certa data o, ancora, un file che contenga un certo testo al suo interno. Se il calcolatore è collegato in rete con altri, il comando Cerca (o Trova) consente di trovare anche i calcolatori collegati in rete. L'utilizzo più comune (ed unico per un calcolatore domestico generalmente non collegato ad una lan 6 ), però, è il primo de- Figura 9.2 scritto, vale a dire la ricerca di files di cui si conosce solo parzialmente il nome e la collocazione. Le modalità di attivazione della ricerca sono proposte in un menù a sinistra che attiva una serie di attività guidate a seconda della voce del menù scelta. La voce Guida in linea attiva il manuale di aiuto presente nel sistema. Basterà digitare la voce che si cerca e seguire le indicazioni per trovare spiegazioni (non sempre esaurienti purtroppo) sull uso del sistema operativo. C'è ancora la possibilità di attivare l'aggiornamento del sistema, che potete fare solo se siete proprietari autorizzati del sistema e di tutti i pacchetti Microsoft installati sul vostro PC. Noi non possiamo che raccomandare, se volete utilizzare i prodotti Microsoft, di essere proprietari autorizzati dei prodotti stessi e di tenere sempre il sistema aggiornato. In alternativa è quasi sempre possibile usare sistemi operativi e programmi distribuiti gratuitamente (sistema operativo Linux, pacchetto OpenOffice.org, Gimp, Firefox, Thunderbird, ecc.). Impostazioni consente di scegliere i programmi predefiniti per lo svolgimento di determinate attivià, come la navigazione su internet, l'invio della posta, ecc.. La voce Pannello di controllo che consente di personalizzare la configurazione del sistema e di adattarla alle proprie esigenze. Consente anche di esaminare la configurazione del sistema stesso. Va da sé che se è sempre possibile esaminare il sistema, le modifiche possono essere fatte solo se si è ben consci di ciò che si sta facendo, pena il rischio di danneggiare il sistema. La voce Risorse di rete compare solo se siete collegati ad una rete e vi consente di vedere quali sono le risorse di rete (stampanti o partizioni di dischi su altre macchine) che potete utilizzare. La voce Risorse del computer vi presenta le risorse presenti sul vostro calcolatore (dischi, stampanti,...). Ci sono poi tre voci Documenti, Immagini, Musica che vi aprono le cartelle che vi sono state messe a disposizione per memorizzare musica, immagini e documenti. Sempre partendo dal basso verso l'alto, esaminiamo ora la colonna di sinistra. Tutti i programmi contiene l'elenco delle cartelle e programmi che avete installato e che potete mandare in esecuzione. Facendo clic su questa voce si apre un sottomenù che contiene molte altre cartelle e voci dipendenti dal sistema. Alcune, però, sono fisse ed utili. Accessori contiene programmi che sono associati al sistema operativo e che possono essere utili per ripulire il disco, controllarne lo stato, scrivere un testo,... A sua volta questa voce può avere al suo interno altre cartelle. Esecuzione automatica: contiene l'elenco dei programmi che vengono mandati in esecuzione all'avvio del sistema senza che l'utente intervenga. Capita che alcuni programmi si autoinstallino in questo menù, rallentando l'avvio della macchina ed appesantendo il sistema in generale. Può essere una buona politica, in questo caso, 6 Vedi capitolo P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

39 spostare i programmi altrove. La parte restante della colonna contiene i programmi di uso più comune o che, comunque, il sistema ha ritenuto di mettere in evidenza. Questo menù può essere personalizzato e le voci si possono agevolmente spostare per cui è necessario che l'utente sia pronto a trovarsi di fronte a videate anche abbastanza diverse da quella descritta. Per quanto riguarda il sistema Windows XP, in particolare, in tutto questo testo si farà riferimento alla cosiddetta nuova configurazione e non alla classica che è diversa da quella descritta sinora e simile a quella dei sistemi Windows 9X (per attivare quest'ultima basta fare clic su una zona vuota della barra delle applicazioni con il pulsante di destra, e alla voce Proprietà, nella scheda Menù di avvio scegliere menù di avvio classico) Le finestre delle applicazioni Se facciamo un doppio clic sull'icona Risorse del computer, una finestra si sovrappone parzialmente al desktop. In essa vediamo alcune caratteristiche fondamentali di tutte le finestre di Windows (non si guardi ai contenuti particolari, ma solo alla sua struttura): La riga titolo con l'intestazione ed alcuni pulsanti fondamentali La riga menù Una riga con alcuni tasti Un'area con i dati tipici del programma eseguito La riga titolo Oltre al titolo, abbiamo una piccola icona a sinistra, facendo clic sulla quale si apre un menù con alcuni comandi di controllo del programma e della finestra: icona molto importante in Windows 3.11, ha avuto, secondo noi, un'importanza molto minore nelle versioni successive dove esistono altri metodi per eseguire le stesse operazioni. Più importanti sono, invece, i tre tasti che si trovano sul lato destro e che possono assumere due configurazioni diverse. Il primo tasto, quello più a sinistra, serve per ridurre la finestra ad un'icona che nella riga di avvio del desktop. La finestra potrà essere di nuovo ripristinata con un clic o premendo il tasto di destra del mouse con il cursore posizionato sopra all'icona 7. Il tasto centrale può assumere due aspetti. Il primo, quello della parte superiore della Figura 9.4 qui a destra, appare se la finestra non occupa l'intero schermo. Una volta premuto questo tasto, la finestra si ingrandisce al massimo e il tasto centrale cambia aspetto assumendo la forma della seconda figura. In questo secondo caso, la pressione del tasto centrale riduce di nuovo la finestra ad occupare solo una parte dello schermo. La finestra ridotta può essere spostata posizionando il cursore del mouse sulla barra titolo e trascinan- Figura 9.4 do il cursore, e la finestra, nella nuova posizione. Può anche essere ridimensionata portando il cursore del mouse sui bordi della finestra. Il cursore cambierà la sua forma assumendo quella di una doppia freccia. Il trascinamento del cursore, in questo caso, farà cambiare le dimensioni della finestra. Il terzo tasto, quello più a destra, serve invece per chiudere la finestra e, se è il caso, l'applicazione che l'ha generata La riga dei Menù Figura 9.3 Sotto alla riga del titolo, spesso, c'è la riga con i menù. Facendo clic su una delle parole elencate, scende una specie di tendina che presenta altri comandi. Di solito, ma non è una regola assoluta, c'è: Una voce File che ha al suo interno i sottocomandi per salvare o caricare delle informazioni ed un comando per chiudere l'applicazione. 7 Nella traduzione italiana di Windows si parla di icone, ma il loro comportamento ha più del pulsante che dell'icona, prova ne sia che basta un solo clic per riespandere la finestra. Le icone vere e proprie si ativano con un doppio clic. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

40 Una voce Modifica che contiene al suo interno i comandi taglia, copia, incolla che vedremo più avanti. Una voce molto comune è, infine rappresentata dal? che abilita, se esiste, l'aiuto in linea. Se una voce del menù mostra alla sua destra una piccola freccia, significa che facendo clic su quella voce si aprirà a cascata un altro menù con altre voci e così avanti. Se una voce del menù ha una lettera sottolineata, significa che la pressione del tasto [Alt] assieme a quella del tasto corrispondente al carattere indicato sarà equivalente a fare clic con il mouse sulla voce del menù Le barre di scorrimento Se sulla finestra non è possibile visualizzare l'intero contenuto, appaiono, ai lati della finestra, una o due barre di scorrimento (orizzontale e verticale). Esse sono caratterizzate da una striscia sulla quale è disegnato un rettangolo mobile di colore più scuro. Trascinando questo rettangolino lungo la striscia, si fa scorrere il contenuto della finestra (vedi Figura 9.5). Se si fa clic con il mouse sui due tastini posti alle estremità della barra si otterrà, invece lo spostamento della finestra di un'unità di visualizzazione (una riga). Facendo invece clic nello spazio tra il rettangolino mobile e le estremità della barra si otterrà lo spostamento di una pagina. In alcune barre di scorrimento figurano altre frecce che servono a spostare la finestra in alcuni modi particolari; non essendo Figura 9.5 standard il loro significato, è necessario provarle di volta in volta. Alcuni mouse hanno, inserita tra i due pulsanti, una rotellina la cui rotazione equivale al trascinamento della barra verticale. La rotellina può venir usata anche per fare clic; il significato è equivalente a quello del clic col tasto centrale nei mouse a tre tasti. Non tutti i programmi riconoscono, tuttavia, la presenza della rotellina che, se non è riconosciuta, è inutile. Si rilegga, a tale proposito, quanto detto per la tastiera al capitolo 3, ovvero la rotellina funziona se esiste un programma apposito in grado di interpretare i segnali che la rotellina invia Modificare l aspetto di una finestra Una finestra che non occupa l intero schermo può essere spostata, ingrandita o rimpicciolita. Per spostare una finestra, basta portare il cursore del mouse sulla barra del titolo, fare clic con il pulsante di sinistra e trascinare il mouse. La finestra seguirà lo spostamento del mouse. Per ridimensionare una finestra, basta portare il cursore del mouse su uno degli angoli della finestra; il cursore assumerà la forma di una doppia freccia. Facendo clic con il pulsante di sinistra e trascinando il mouse, la finestra cambierà dimensione mantenendo fermo il vertice opposto a quello su cui state lavorando. Una dimensione sola della finestra può essere modificata anche portando il cursore su uno dei bordi e, quando assume la forma di una doppia freccia, trascinandolo fino ad avere la finestra della dimensione voluta. 9.4 Le cartelle Abbiamo già accennato altrove che il disco è organizzato in cartelle. È fondamentale saper 9.6 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

41 creare, aprire, cancellare le cartelle del disco. Prima, però, è bene conoscere l'organizzazione logica del disco L'organizzazione logica del disco Ogni unità disco o dischetto è individuata da una lettera seguita dai due punti. A: è il primo floppy disk, B:, se esiste, è il secondo, C: è il primo disco rigido, D: il secondo (o il CD), e così via. Un disco fisico può essere suddiviso in più unità con appositi programmi di partizionamento. L'operazione, che può dare dei benefici, non è difficile, andrebbe fatta dopo aver fatto una copia del disco e, comunque, da una persona esperta. Un disco diviso in due o più partizioni sarà visto dal sistema come due o più dischi. Per vedere l'organizzazione ed il contenuto di un disco dobbiamo fare ricorso al programma Risorse del computer, che si trova sempre sul Desktop e che ci mostrerà una finestra analoga, ma non identica, a quella qui riportata nella Figura 9.6. Le icone che noi vediamo corrispondono alla risorse disponibili: due cartelle accessibili all'utente, un disco rigido, il CD, il pannello di controllo che serve per modificare la configurazione del sistema (e di cui si sconsiglia l'uso all'utente inesperto), le stampanti (qui non presenti in quanto il sistema aveva la disponibilità soltanto di stampanti connesse ad una rete locale). Figura 9.6 È nostro interesse vedere l'organizzazione del disco C:. Faremo clic pertanto sull'icona relativa al disco rigido. Si aprirà una nuova finestra il cui contenuto dipende da macchina a macchina, ma che assomiglierà a quello riportato nella Figura 9.7 qui a fianco. In essa vediamo alcune icone corrispondenti ad alcune cartelle; non sono tutte le cartelle del disco C: ma solo quelle accessibili all'utente (Dpcuments and Settings, Master Design, Programmi, WINDOWS). Facendo doppio clic su una cartella, avremo la possibilità di visualizzarne il contenuto, che potrà essere di altre cartelle o di file. Ogni file è caratterizzato da un tipo definito dalle tre lettere della sua estensione e ad ogni tipo corrisponde un icona diversa a fianco del nome del file. Figura 9.7 Windows XP predispone per ogni utente una sua cartella Documents and Settings. È tuttavia essenziale che ogni utente sappia creare una cartella dove memorizzare i propri documenti e dati e la sappia rintracciare una volta creata. 8 Se un disco è ben organizzato in cartelle, sarà più semplice, reperire le informazioni in esso contenute: i nomi delle cartelle devono essere significativi, e le cartelle ben sistemate con una struttura ad albero. Per esempio Windows XP crea, per ogni utente, una cartella Documenti. Ognuno dovrebbe avere all'interno della cartella Documenti alcune altre cartelle, a seconda delle sue esigenze; ad esempio una cartella potrebbe essere Lettere, un'altra Esercitazioni, una terza Appunti, e così via.. Si tenga presente, tuttavia, che la creazione di una cartella legata ad un particolare utente corrisponde soltanto ad esigenze di ordine e spesso non protegge in alcun modo il suo contenuto da accessi non autorizzati. Nei sistemi operativi Windows 95 e 98 tutti possono accedere a tutto. In Windows XP esiste una protezione dei contenuti, ma nella quasi totalità dei sistemi do- 8 Nel capitolo su Excel vedremo che nel linguaggio della Microsoft il termine cartella ha un doppio significato che può dare origine a qualche ambiguità P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

42 mestici è possibile accedere legittimamente ad ogni informazione acquisendo i diritti di amministratore Configurazione della finestra Risorse del computer Molto probabilmente chi ha provato ad eseguire le operazioni indicate sul calcolatore di casa ha trovato che i nomi dei files sono privi dell estensione: ha letto, cioè, Autoexec e non Autoexec.bat e così via. È bene, secondo noi, avere invece la rappresentazione dell intero nome (ad esempio per tenere meglio sotto controllo i virus). In Windows 95 e 98 la personalizzazione della finestra si fa con il menù Visualizza Opzioni cartella. Scegliamo la scheda Visualizza. Troveremo una scheda del tipo di quella della Figura 9.8. È opportuno che l ultima voce, Nascondi le estensioni dei file per i tipi di file conosciuti, non sia spuntata. Se lo fosse, basta fare clic sul quadratino a sinistra della voce per eliminare la spuntatura. Consiglio anche di spuntare la voce successiva (Visualizza il percorso completo sulla barra del titolo) che vi consentirà di conoscere esattamente dove siete semplicemente guardando la barra del titolo. Una volta sistemate le cose, premete il pulsante Come cartella corrente posto nella parte alta della finestra, e da questo momento, la visualizzazione delle cartelle e dei file sarà come l avete impostata, e per tutte le cartelle. In Windows XP la stessa cartella si apre seguendo il percorso Start Pannello di controllo Aspetto e temi Opzioni Cartella e si aprirà la sottocartella Visualizzazione. Figura 9.8 Un comando molto utile, nella visualizzazione del contenuto di una cartella è il comando, presente nei menu della Gestione risorse, Visualizza Disponi Icone che fa aprire un menù che consente di ordinarle per nome, per tipo, per dimensione e per data. Selezionando due volte consecutive lo stesso ordinamento esso cambia da crescente in decrescente e viceversa. Generalmente le icone si tengono disposte per nome, ma in alcuni casi, come per il Backup incrementale (vedi più avanti) o, in generale, quando si ricorda la data di modifica di un file, ma non il suo nome, fa comodo averle ordinate per date. Un altro comando molto utile nella visualizzazione del contenuto di una cartella è il comando Visualizza Dettagli che consente di vedere delle icone molto piccole con accanto il nome del file, la sua dimensione, il tipo e la data dell'ultima modifica. Il comando Visualizza Elenco consente invece la visualizzazione ottimale del maggior numero possibile di file in una finestra, mostrandone le icone piccole ed il nome e riportando i nomi su più colonne adiacenti. Suggeriamo, infine, di controllare che il comendo Visualizza Barre degli strumenti mostri spuntata la voce pulsanti standard. La finestra vi dovrebbe mostrare, nella parte alta, una file di pulsanti con voci del tipo del tipo Cerca, Cartelle,... come nella Figura 9.7, che si possono rivelare utili in alcuni casi. In particolare, il pulsante Cartelle vi consentirà di avere sempre sulla colonna di sinistra la struttura delle cartelle e di sapere sempre con chiarezza in quale punto del disco vi trovate. La Figura 9.9 mostra l'aspetto della colonna di sinistra una volta premuto il pulsante Cartelle. Se trovate utile questa forma di visualizzazione, il modo più veloce per ottenerla è quello di premere contemporaneamente i tasti [Win]+[E]. 9 Figura Il significato del tasto [Win] è spiegato nella nota 4 a piè di pagina P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

43 9.4.2 Creare una cartella Vediamo adesso di creare una cartella, copiare in essa un file, cancellare un file e cancellare la cartella: sono tre operazioni fondamentali che consentono di eseguire la manutenzione di base del disco. Facciamo un doppio clic sull'icona Risorse del Computer; scegliamo il luogo nel quale vogliamo creare una cartella e facciamo doppio clic ancora per aprire l'unità. Se volessimo aprire la cartella all'interno di un'altra cartella esistente, dovremmo, con un altro doppio clic, aprire la cartella esistente, ripetendo, eventualmente, l operazione fino a quando non troviamo la cartella voluta. Facciamo clic sul menù File, poi sulla voce Nuovo ed infine sulla voce Cartella. Digitiamo il nome della cartella (Vi suggeriremmo, nelle esercitazioni di laboratorio, dove spesso gli utenti sono anonimi, di usare il vostro Cognome e Nome: per esempio Delise_Paolo; notate che non si è usato, anche se lecito, lo spazio, che in talune occasioni può dare problemi). Al termine premete [Invio]. Eseguiamo un doppio clic sulla cartella appena creata e possiamo constatare che è vuota. Per essere ordinati, chiudiamo tutte le finestre aperte. A seconda della configurazione del sistema potrebbe darsi che sotto alla finestra che stavamo usando fossero rimaste aperte in cascata tutte le finestre precedenti. Queste finestre potrebbero venir chiuse indipendentemente dalla chiusura o meno dell'ultima Cancellare un file o una cartella Per cancellare un file o una cartella basta renderla attiva facendo clic sull'icona corrispondente e poi premere il tasto [Canc]. Il file passerà nel cestino, che se era vuoto cambierà la sua icona sul desktop. In alternativa si può trascinare il file sul cestino Il Cestino Quando cancellate un file sul disco rigido, esso non viene fisicamente rimosso dal disco ma soltanto reso irreperibile e viene spostato nel cestino. Se voi volete recuperare un file cancellato, basta aprire il cestino, fare clic sul nome del file da recuperare e poi fare clic sul menù File e selezionare la voce Recupera. Per aprire il cestino avete l'apposita icona sul Desktop, che assume due aspetti diversi a seconda che il cestino contenga file di cui è possibile il recupero o sia vuoto. Se, disgraziatamente, l'icona sul Desktop dovesse mancare, basta o premere assieme i tasti [Win]+[E] o aprire le Risorse del computer, attivare, se non lo fosse, la barra degli strumenti come spiegato nel capitolo e, in fondo alla colonna di sinistra della finestra, comparirà la voce Cestino. Se selezionate la voce Svuota cestino 10, il cestino verrà svuotato e non potrete recuperare più alcun file che era contenuto in esso. Ogni tanto il cestino va svuotato, perché altrimenti il disco si riempie di oggetti inutili e non avete più spazio. La cancellazione di un file su di un floppy disk, contrariamente a quanto avviene sul disco rigido, rimuove definitivamente il file. Lo stesso vale se, attraverso la rete, cancellate un file che si trova su un calcolatore diverso. Una volta cancellato un file da un floppy disk o una volsta svuotato il cestino, il contenuto dei file potrebbe essere ancora recuperato, soprattutto se dopo la cancellazione non ci sono state riscritture. Occorre però far ricorso ad appositi programmi e per noi, in questo corso, una volta cancellato un file dal floppy o svuotato il cestino, il contenuto dei file sarà considerato definitivamente perduto. 10 La voce può, a seconda della configurazione della finestra, apparire nella colonna di sinistra o essere accessibile attraverso il comando File Svuota cestino P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

44 9.4.5 Copiare un file Ci sono molti modi per copiare un file da una cartella ad un'altra o da un supporto ad un altro. Qui descriveremo i due metodi che sono i più semplici da spiegare ed eseguire senza errori, ma che non sono necessariamente quelli che di solito vengono usati. In sede di esame, è importante che il candidato sappia eseguire una copia dei file, ma non importa come. Il metodo più semplice da descrivere è il seguente: Facciamo doppio clic su Risorse del computer, scegliamo l'unità disco dalla quale vogliamo leggere il file ed andiamo ad aprire la cartella sulla quale si trova il file che vogliamo copiare. Nel nostro caso apriremo la cartella Documenti\Immagini\Immagini Campione e cercheremo il file Inverno.jpg (sperando che ci sia, altrimenti va bene qualsiasi altro file). Apriamo di nuovo la finestra risorse e cerchiamo di visualizzare, usando le barre di scorrimento, la cartella che abbiamo creato al punto Spostiamo la finestra appena aperta in modo da vedere anche quella aperta al punto precedente. Evidenziamo nella prima finestra il file da copiare, facendoci sopra un solo clic. Eseguiamo il comando del menù Modifica Copia (basta anche premere i tasti [Ctrl]+[C]). Facciamo clic sulla barra del titolo della cartella creata. Eseguiamo il comando del menù Modifica Incolla (basta anche premere i tasti [Ctrl]+[V]) 11. In alternativa è utilizzabile bene anche il seguente metodo: Facciamo doppio clic su Risorse del computer, scegliamo l'unità disco dalla quale vogliamo leggere il file ed andiamo ad aprire la cartella sulla quale si trova il file che vogliamo copiare. Apriamo di nuovo la finestra risorse e cerchiamo di visualizzare, usando le barre di scorrimento, la cartella che abbiamo creato al punto Spostiamo la finestra appena aperta in modo da vedere anche quella aperta al punto precedente. Facciamo clic sulla prima cartella poi sul file che vogliamo copiare. Facciamo ora clic con il pulsante di destra e trasciniamo il file sulla cartella creata nell'altra finestra. Lasciamo andare il tasto del mouse. Il calcolatore mostrerà un menù che propone alcune scelte: Copia, Sposta, Crea Collegamento. 12 La copiatura crea una nuova copia nella nostra cartella. Se faremo modifiche al file copiato nella nostra cartella, l'originale non risulterà modificato. Lo spostamento trasferisce il file dalla cartella originale alla nuova. Nella cartella originale il file non si troverà più. La creazione del collegamento crea nella nostra cartella un nuovo nome del file che fa riferimento, però, al file vecchio. Ogni modifica fatta sul file con il nome nuovo o con il nome vecchio si applicherà a tutti e due i file, perché in realtà a due nomi corrisponde un file solo. Con entrambi i metodi è possibile selezionare più di un file ed eseguire la copiatura di un intero gruppo di file selezionati. Selezionando una cartella, sarà l'intero contenuto della cartella, oltre alla cartella stessa, ad essere copiato Le regole del backup Non ci si lasci ingannare dal fatto che questo è un paragrafo di terzo livello. Un utente che usa il calcolatore per conservare informazioni preziose (una tesi di laurea ad esempio) deve sapere che, con assoluta certezza ed indipendentemente dai suoi scongiuri, il calcolatore prima o dopo si romperà e quanto in esso contenuto andrà perso. Partendo da questa considerazione che è seria, è nata la legge di Murphy che, scherzando aggiunge, e si romperà quando farà il massimo danno (per esempio il giorno prima di mandare in stampa la vostra tesi di laurea!). Si raccomanda, quindi, una lettura accurata di quanto segue e la sua sistematica applicazione. 11 I comandi Copia, Taglia ed Incolla saranno descritti più in dettaglio nel capitolo su WinWord. 12 Questo non è il solo modo per effettuare la copiatura, ma è quello più facile da descrivere a parole e garantisce di operare in sicurezza; altri modi più semplici, in apparenza, richiedono parecchie spiegazioni sui loro automatismi e sulle condizioni in cui effettuano la copiatura o lo spostamento P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

45 Quando si memorizzano su un disco dei dati importanti (la contabilità di un'azienda, i capitoli di una tesi di laurea o di una dispensa di informatica) è importante evitare che ci sia una sola copia dei dati; il disco si potrebbe rompere ed i dati diventare inaccessibili. L'operazione di salvataggio delle informazioni su supporti diversi va sotto il nome di backup, o, se si preferisce la lingua italiana, creazione di una copia di sicurezza. Normalmente il calcolatore ha un disco rigido ed un floppy disk o un'unità di masterizzazione CD/DVD ed il backup si fa trasferendo i dati dal disco rigido al floppy disk o a un CD, eventualmente riscrivibile 13. Di solito, se i dati sono preziosi, si cerca di avere più di una copia, mantenendo nel contempo, una memoria storica del lavoro svolto. Si usano, di solito, un certo numero di dischetti (o gruppi di dischetti se uno non dovesse bastare, come capita sempre più spesso) che vengono usati a rotazione. Se volete limitarvi a due gruppi di dischetti, una volta ne userete uno ed una volta l'altro. Siccome, però, la perdita dei dati è più frequente di quanto non si creda, nel caso di un backup di dati che vengono modificati ogni giorno si suggerisce di usare un dischetto (o gruppo di dischetti se uno non basta), per ogni giorno della settimana più uno, fisso, dove si farà, comunque, la seconda copia di ogni giorno. In questo modo avremo due copie dell'ultimo lavoro e una copia dei sei giorni precedenti. I dischetti del backup andrebbero conservati in luogo diverso da quello dove si trova il calcolatore per evitare che un furto, un incendio o altro, possa rendere inutilizzabili entrambi. Nel caso di un backup fatto su un CD o un DVD, si potrebbe procedere in questo modo: acquistare un certo numero di CD o DVD riscrivibili (minimo due); fare a rotazione il backup sui due supporti; una volta alla settimana almeno fare un salvataggio su un CD o DVD normale, non riscrivibile e quindi non cancellabile. Talvolta, soprattutto in presenza di archivi molto grandi, si esegue, giornalmente, una copia delle sole variazioni, riservando, ad esempio, alla fine di ogni settimana una copia dell'intero archivio. Questa tecnica di backup va sotto il nome di backup incrementale. Nel caso di un backup incrementale i dischetti dovrebbero essere 14 e si eseguiranno ogni giorno due copie delle modifiche e due copie del salvataggio completo che si farà alla fine di ogni settimana. Si è fatto riferimento al tipico calcolatore con un disco rigido e un dischetto o un' unità di masterizzazione CD/DVD 14 o una presa USB con una memoria da collegare ad essa (penna USB). Per trasferire, sotto Windows, i dati contenuti in un'intera cartella da un'unità disco ad una di backup: attivare Risorse del computer aprire la cartella desiderata eseguire il comando Modifica Seleziona tutto portare il mouse sui files selezionati, senza fare clic fare clic con il pulsante di destra e scegliere il comando Invia a facendovi clic con il pulsante di sinistra. Apparirà una finestra che, tra l'altro, propone di inviare i dati sul floppy (XP vi propone anche il masterizzatore e la penna USB, se è collegata). Selezionate il comando con il pulsante di sinistra. Per trasferire, sotto Windows, alcuni file da disco rigido a floppy disk si deve: attivare Risorse del computer aprire la cartella desiderata tenendo premuto il tasto [Ctrl] selezionare, con il pulsante di sinistra, i files da trasferire portare il mouse su uno dei files selezionati, senza fare clic 13 Oggi viene usato sempre più il masterizzatore che ha la possibilità di memorizzare i dati su CD riscrivibili e che sostituisce egregiamente il dischetto la cui capacità, oggi, è troppo scarsa e l'affidabilità pure. 14 Sotto Windows XP la scrittura di un cd può essere eseguita, entro certi limiti, con le stesse istruzioni della copiatura da disco a dischetto; con gli altri sistemi Windows è necessario ricorrere ad un programma di masterizzazione, la cui descrizione esula dallo scopo di questi appunti. L'uso di un buon programma di masterizzazione è comunque consigliato anche con Windows XP per il miglior controllo sull'operazione di scrittura che questi programmi offrono P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

46 fare clic con il pulsante di destra e scegliere il comando Invia a facendovi clic con il pulsante di sinistra. Apparirà una finestra che, tra l'altro, propone di inviare i dati sul floppy (XP vi propone anche il masterizzatore e la penna USB, se è collegata). Selezionate il comando con il pulsante di sinistra. Per trasferire, i files modificati dopo una certa data, si deve: attivare Risorse del computer aprire la cartella desiderata eseguire il comando Visualizza Dettagli; i files vengono visualizzati in un elenco dove, oltre al nome, si legge anche la dimensione e la data di creazione eseguire il comando Visualizza Disponi icone Per data; se le date dovessero essere ordinate per data crescente, rieseguire il comando in modo da ordinare i files per data decrescente selezionare il primo file; premendo [Shift] selezionare l'ultimo file da trasferire; risulteranno selezionati tutti i files intermedi portare il mouse su uno dei files selezionati, senza fare clic fare clic con il pulsante di destra e scegliere il comando Invia a facendovi clic con il pulsante di sinistra. Apparirà una finestra che, tra l'altro, propone di inviare i dati sul floppy (XP vi propone anche il masterizzatore e la penna USB, se è collegata). Selezionate il comando con il pulsante di sinistra L'esecuzione dei programmi Se un programma resta memorizzato sull'unità di memoria di massa (disco o dischetto) esso non svolge le funzioni per le quali è stato scritto. Per rendere attivo un programma è necessario trasferirlo nella memoria centrale (RAM) e, attraverso le funzioni del sistema operativo, mandarlo in esecuzione. Il sistema operativo Windows può svolgere queste operazioni in svariati modi. Con il comando Esegui del tasto di Avvio Cercando il programma o con il comando Trova del tasto di Avvio o con il comando Risorse del computer; una volta trovato, basterà fare o doppio clic sul nome con il pulsante sinistro o clic con il pulsante destro e si seleziona sul menù che si apre il comando Apri. Se sul desktop esiste l'icona del programma, facendo doppio clic sull'icona con il pulsante sinistro oppure facendo clic con il pulsante destro e selezionando sul menù che si apre il comando Apri. Se il programma ha dei file che gli sono collegati (come ad esempio i file immagine per Paintbrush, o i file documento per Word, ), eseguendo uno dei metodi di cui al punti 2 o 3 sui file collegati. 9.5 Windows e la sicurezza Il sistema operativo Windows, derivato dal sistema MS DOS, è nato senza porsi troppi problemi relativi alla sicurezza. Essendo il sistema operativo più diffuso, questa sua caratteristica si è tradotta in un invito a nozze per schiere di programmatori malintenzionati. Con il termine malware si intende tutto quel software (virus, cavalli di Troia, buchi neri, programmi spia,...) che si installa nelle macchine, manomette il sistema operativo, arreca danni ai calcolatori in cui si è installato ed a quelli con i quali quel particolare calcolatore è in qualche modo in contatto (rete, scambio di dischetti), viola la privacy dell'utente,... Per rendere sicuro un sistema è necessario prendere alcune misure, che, in alcuni casi felici, possono essere preventive, nel senso che possono essere prese quando il sistema non è ancora stato infettato o quando è stato accuratamente ripulito. Altre misure, invece, servono a rimediare ai danni fatti dall'avvenuta violazione P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

47 9.5.1 Il firewall La quasi totalità dei calcolatori, oggi, è collegata in qualche modo ad internet. Soprattutto se avete un collegamento ADSL, i tentativi di accesso dall'esterno al vostro sistema sono molto frequenti. È di conseguenza necessario porre tra il calcolatore ed il mondo esterno un firewall (parete tagliafuoco), un programma, cioè, che intercetti tutto il traffico dati in entrata ed uscita dal calcolatore e lasci passare i dati buoni e scarti quelli cattivi. Può sembrare strano che vadano filtrati anche i dati in uscita, ma ci sono programmi che si installano nel vostro sistema e trasmettono tutto quello che state digitando (password, numeri di conto corrente, numero di carta di credito,...) e voi non desiderate che questi dati siano trasmessi a qualcuno. Se usate un sistema Windows precedente ad XP (95, 98, NT,...) dovete procurarvi un programma firewall specifico. Ne esistono alcuni che sono gratuiti per uso personale. Uno molto popolare è il programma Zone Alarm 15 che, una volta installato, ad ogni programma che tenta di mandare dati su internet vi chiede se tale accesso è da ritenersi autorizzato. Rapidamente il programma apprende quali sono i programmi autorizzati ad uscire e quali no e diventa trasparente, nel senso che, una volta istruito il firewall, non vi accorgete di averlo a meno che non ci siano tentativi di accesso o uscita abusivi o comunque non ancora previsti. Windows XP ha un firewall integrato che, se siete collegati ad internet, bisogna assolutamente tenere attivo. Tenere attivo vuol dire che prima di attaccare il calcolatore per la prima volta ad internet dovete assolutamente controllare attraverso la sequenza Start Impostazioni Pannello di controllo Centro di sicurezza PC che il firewall sia attivo. In presenza di una rete locale (LAN) da collegare alla rete telefonica con un collegamento ADSL, è possibile optare per un firewall che filtri tutto il traffico della rete. Si farà ricorso, allora, per il collegamento internet, ad un modem/router ADSL con funzioni anche di firewall. In un'ottica di risparmio è possibile sostituirlo con un modem attaccato ad un calcolatore, anche vecchiotto, sul quale si installerà un sistema operativo gratuito Linux (ad esempio la distribuzione Coyote Linux) che è in grado di svolgere egregiamente le funzioni di firewall. Ma la descrizione dell'installazione di un sistema del genere esula da questi appunti Gli antivirus Prima di mandare in esecuzione un qualsiasi programma scaricato da internet o avuto da un amico è necessario controllarlo con un antivirus aggiornato. Ci sono molti antivirus, alcuni a pagamento altri gratuiti. Sono a pagamento gli antivirus storici della McAfee e della Symantec. Di solito vengono concessi in prova per un mese, dopo di che bisogna o disinstallarlo o acquistarlo. Esistono, tuttavia, alcuni antivirus gratuiti; noi abbiamo trovato Avast, AVG, Antivir, Bitdefender di cui essitono edizioni a pagamento, ma che è possibile usare a scopo personale e CLAMAV che, invece, è un antivirus istituzionalmente gratuito che può essere utilizzato a costo zero anche dalle aziende. L'installazione e disinstallazione di un antivirus può talvolta dare problemi e richiedere la reinstallazione dell'intero sistema operativo. Pur raccomandando a tutti gli utenti di installare un antivirus, ricordiamo che è indispensabile un atteggiamento diffidente nei confronti della posta in entrata. Noi abbiamo avuto una volta un problema proprio per la falsa sensazione di sicurezza che l'antivirus ci dava. Ricordiamo che non sempre l'antivirus si aggiorna prima che vi arrivi una mail con il virus. Posta di dubbia provenienza, con allegati, con oggetti strani, deve venir cestinata senza nemmeno essere letta Gli antispyware Mandando in esecuzione programmi che promettono di svolgere determinate funzioni utili, ci si può ritrovare installati nel proprio sistema i cosiddetti spyware, programmi che raccolgono 15 È fondamentale, tuttavia, installare il programma prima di effettuare il primo collegamento ad internet. Quindi o lo trovate su un CD allegato alle riviste di informatica o lo scaricate da Internet usando un altro calcolatore che sia protetto. Abbiamo citato Zone Alarm, ma ce ne sono molti altri gratuiti. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

48 informazioni sulla vostra attività al computer e la trasmettono, a vostra insaputa, a qualcuno che è in ascolto da qualche parte. Di solito la conoscenza della vostra attività viene utilizzata per inviarvi pubblicità mirata, indirizzare la home page del vostro browser su qualche sito, ecc. In realtà questi programmi potrebbero raccogliere anche la password per aprire la vostra casella di posta, ed inviarla; potrebbero raccogliere la password del vostro conto bancario ed inviarla (e non è che questo vi renda felici). Esistono dei programmi che controllano che non ci siano spyware installati nella vostra macchina. Uno di questi si chiama AD-Aware, è prodotto dalla ditta Lavasoft e si può scaricare gratuitamente per uso personale. Sono sospettate di svolgere funzioni di spyware alcune toolbar che alcuni siti vi mettono a disposizione per rendervi più agevole l'uso della rete. Anche un browser è stato sospettato in passato di avere all'interno uno spyware. Non facciamo i nomi dei prodotti, poiché si tratta di sospetti, voci,... Se volete saperne di più basta leggere la voce spyware su Gli antidialer I dialer sono dei programmi che, a vostra insaputa, fanno comporre al modem un numero telefonico a tariffazione ripartita e sono responsabili di bollette astronomiche. Dovrebbero sempre, prima di installarsi, informarvi di quanto andate a pagare, ma le scritte sono spesso molto piccole ed a volte non ci sono. Resta il fatto fondamentale che spesso non leggiamo i messaggi (che non sono chiari) con la dovuta attenzione. Esiste un programma, StopDialers Lite edition, che è gratuito e vi chiede conferma ad ogni tentativo che un programma fa di collegarsi alla rete telefonica. Se ritenete di essere stati vittime inconsapevoli di dialer, dovete rivolgervi al vostro fornitore di servizi telefonici o alla polizia postale. Il problema apparentemente non riguarda chi ha le linee ADSL ma solo chi è collegato alla rete con un modem analogico o con un modem ISDN. In realtà, però, è sconsigliabile caricare il sistema di dialer che, anche se inutili vista l'adsl, lo appesantiscono e possono renderlo più instabile L'aggiornamento La casa Microsoft mette a disposizione gli aggiornamenti del sistema. Si tratta per lo più di aggiornamenti relativi alla sicurezza e quindi è quanto mai raccomandabile mantenere aggiornato il sistema. In particolare se avete il sistema operativo Windows XP, è obbligatorio installare il Service Pack 2 e mantenerlo sistematicamente aggiornato; meglio ancora installare tutti i service pack successivi e gli aggiornamenti. Con la sequenza di comandi Start Impostazioni Pannello di controllo Centro di sicurezza PC è possibile procedere all'aggiornamento sistematico. Va ricordato che recentemente la società Microsoft ha attivato una procedura per cui può accedere all'aggiornamento soltanto chi è in possesso di una copia ufficiale del sistema XP. Per Vista è già uscito il service pack 1. Non potete aggiornare un sistema di cui non siete i legittimi proprietari, per cui vi sconsigliamo di installare sistemi ricevuti da amici e che risultano di dubbia provenienza (non fosse che per il fatto che è illegale) L'avvio Molti utenti di Windows XP hanno preso la buona abitudine di proteggere l'accesso al proprio calcolatore con una password che viene chiesta all'avvio. È una protezione che ha significato se al vostro computer accedono altri utenti ai quali volete dare diritti limitati. Se avete questa esigenza, provate a premere il tasto [F8] mentre sta per partire il sistema operativo, vi si aprirà una schermata simile alla seguente: 9.14 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

49 Menu opzioni avanzate di Windows Selezionare un'opzione: Modalità provvisoria Modalità provvisoria con rete Modalità provvisoria con prompt dei comandi Abilita registrazione avvio Abilita modalità VGA Ultima configurazione sicuramente funzionante Modalità ripristino servizi directory Modalità di debug Disattiva riavvio automatico dopo errore di sistema Avvia Windows normalmente Riavvia Ritorna Con le frecce della tastiera portatevi su Modalità provvisoria e premete [Invio]. Oltre alla vostra utenza ne comparirà un'altra con il nome di Administrator, che, come lascia intendere il nome, è un'utenza molto potente. Se selezionando quest'utenza riuscite ad accedere al vostro sistema senza che vi venga chiesta una password, chiunque altro lo potrà fare. Se non volete che ciò accada, andate in Start Pannello di controllo Account utente, scegliete l'utente Administrator e cambiate la password; scegliete una password che non vi sia facile dimenticare, lunga almeno 8 caratteri, possibilmente con qualche numero, lettere maiuscole e minuscole e che non sia facile da ricostruire 16. Una volta cambiata la password, potete riavviare il sistema come avete sempre fatto. Attenti però a non combinare danni dimenticandovela. Se invece vi viene chiesta una password, voi non la conoscete e siete il proprietario del calcolatore, pretendete che chi vi ha installato Windows XP vi fornisca la password inserita Considerazione finale Per ogni problema vi abbiamo proposto la soluzione. Per il virus c'è l'antivirus, per lo spyware l'antispyware, e così via. Non vorremmo che queste considerazioni dessero, alla fine, una sensazione sbagliata di sicurezza e che per ogni guaio ci sia un rimedio. Sono norme minimali per garantire una certa sicurezza agli utenti collegati in rete. Se fate ricerche opportune con un motore di ricerca, però, troverete pagine e pagine dedicate a come fare per entrare in un sistema che opera con Windows XP. Vale, infatti, la regola fondamentale che una volta che aprite una porta, da essa può entrare un amico, ma anche un nemico, per quanto buona sia la serratura che usate. 9.6 Perché Windows? È un dato di fatto che i sistemi operativi della famiglia MS Windows sono i più diffusi in assoluto. Usava Windows circa il 95 % dei contatti che, su un sito web di cui abbiamo il controllo, hanno dichiarato il sistema operativo all'atto dell'accesso alle pagine, contro il 5% proveniente da altri sistemi (Linux, Mac, telefonini...). Non è giusto, però, sorvolare sul fatto che esistono altri sistemi operativi altrettanto semplici da usare, con pregi e difetti. Oltre al MacIntosh di cui abbiamo già parlato, e per restare nell'ambito dei personal computer, non possiamo non ignorare il sistema Linux, che, soprattutto con la distribuzione Ubuntu, vi fornisce un sistema facile da installare, che si autoaggiorna re- 16 Si cerchi la parola password nell'indice alfabetico, in fondo a questo testo, per essere rinviati ad una serie di consigli più dettagliati. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/

50 golarmente se vi collegate al web. Per l'uso corrente ha un'interfaccia utente che è quasi identica a quella di Windows e riesce a farvi avere, essendo meno ingordo di risorse, anche su macchine non proprio recentissime, l'ultimo grido in fatto di finestre, l'effetto tridimensionale sul desktop. Il tutto gratis, word processor e foglio elettronico compresi e secondo noi è sempre meglio avere software di cui si è legittimi proprietari piuttosto che software di provenienza illegale, come si potrebbe essere tentati di fare nell'ambiente Windows. A conferma di quanto detto, vale la pena ricordare che la ditta Asus è uscita, per prima, con un piccolo PC, dotato di tutto ciò che ad un utente può servire per un prezzo che va, a seconda dei modelli, dai 300 ai 400 euro e con il sistema operativo Linux preinstallato. Per correttezza bisogna dire che, non sappiamo se regolarmente o solo in determinate occasioni, la Microsoft mette in offerta per gli studenti universitari i suoi prodotti a prezzi molto scontati P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform09.odt 11/09/2008

51 10 Il programma Microsoft Word per Windows: introduzione Nella presentazione del programma WinWord e del programma Excel, in un capitolo successivo, si farà riferimento ai tasti presenti sulle barre. In realtà tali riferimenti potrebbero rivelarsi inesatti, in quanto queste barre sono facilmente personalizzabili dall'utente. Si spera che il sistema sul quale chi legge si eserciterà abbia una barra degli strumenti standard. La personalizzazione della barra degli strumenti esula, comunque, dagli scopi di questo testo. Il programma Word per Windows della Microsoft è un tipico programma di videoscrittura e quasi certamente il più diffuso sul mercato. Le caratteristiche del programma sono, però, molto simili a quelle degli altri programmi in commercio. Dobbiamo ricordare preliminarmente che il programma è molto complesso e non si può presentare in poche pagine. Va anche ricordato, che alcuni problemi si risolvono in modi diversi e che qui ne verrà, di solito, presentato uno solo. Per attivare il programma facciamo una delle seguenti operazioni: facciamo un doppio clic sull'icona presente sul desktop, se c'è; lo mandiamo in esecuzione attraverso il menù di avvio (generalmente il comando Start Programmi Microsoft Word, ma il percorso potrebbe essere personalizzato) attraverso la barra degli strumenti Office che talvolta è presente sul Desktop. In questi appunti si farà riferimento alle versioni 97, 2000 e 2003 molto simili tra di loro. Al momento è commercializzata la versione XP che, non essendo presente nei laboratori dell'università, sarà ignorata. Il passaggio da una all'altra versione, però, è abbastanza indolore Alcune caratteristiche fondamentali Gli elementi di base del testo Un testo, scritto con un qualsiasi programma di videoscrittura è strutturato secondo certi componenti. Li elenchiamo partendo dai più complessi fino agli elementi fondamentali: Il documento è l'insieme di tutto il testo scritto, dei formati usati, dell'impostazione della pagina, delle immagini e degli altri oggetti in esso inseriti. Il documento può essere salvato, aperto, eliminato, importato, Può possedere stili propri (vedi prossimo capitolo), font di caratteri propri, ecc. Le sezioni sono parti di un documento alle quali vengono assegnate delle impostazioni (di pagina, di margini, intestazioni di pagina, ) particolari. Generalmente, però, i documenti con cui avremo a che fare non saranno suddivisi in sezioni ed in queste note non vi faremo più riferimento. I paragrafi sono sequenze di parole concluse con un comando di ritorno a capo ([Invio] o [< ]). I paragrafi possono essere formattati con dei margini particolari, e sono caratterizzati dall'allineamento rispetto ai margini stessi, dall'interlinea, Le parole sono sequenze di caratteri alfabetici o numerici separati tra di loro da spazi, tabulazioni, interpunzioni o ritorni a capo. La parola, come unità a sé, viene presa in considerazione dal programma nel momento in cui viene attivato il controllo dell'ortografia. Viene presa anche in considerazione nel momento in cui è stata attivata l'opzione Seleziona automaticamente la parola intera nel menù Strumenti Opzioni Modifica e con il mouse si seleziona un testo. I caratteri sono gli elementi di base del testo; possono essere formattati in modo da avere P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.1

52 una dimensione o un aspetto particolare, possono essere visibili o nascosti. A tale proposito va notato che anche il carattere di [Invio] o [< ] genera un carattere nascosto al quale sono associate le caratteristiche del paragrafo Alcune caratteristiche di base del programma Se, scrivendo un testo, ci accorgiamo di avere premuto un tasto sbagliato sulla tastiera, lo possiamo annullare premendo il tasto [ ] che si trova in alto a destra della parte alfanumerica della tastiera sulla prima fila di tasti sotto i tasti funzione. Questo tasto non va confuso con la freccia a sinistra che si trova in basso o con quella sotto il 4 del tastierino numerico. Se vogliamo correggere un carattere possiamo spostare il cursore usando le frecce o il mouse e posizionarlo o a destra o a sinistra del carattere sbagliato. Se il cursore si trova a sinistra del carattere, premeremo [Canc], se si trova a destra del carattere premeremo [ ]. Ad esempio la parola Paolo, se il cursore si trova tra la a e la o come in Pa olo, premendo [ ] diventerà Polo e, premendo [Canc], Palo. Una parte del testo può essere selezionata facendo clic per posizionare il cursore prima del primo carattere da selezionare; si trascina, poi, il mouse a destra dell'ultimo carattere da selezionare; in questa operazione non occorre seguire le righe, basta trascinare il mouse direttamente alla fine del testo voluto. La selezione serve per formattare i caratteri, i paragrafi, tagliare una parte del testo 1, Se selezioniamo una parte del testo e poi premiamo un carattere qualsiasi, il carattere premuto andrà a sostituire il testo selezionato. Se il tasto premuto è [Canc], l'intero testo selezionato andrà cancellato. Per annullare l'ultima operazione fatta basta, tenendo premuto il tasto [Ctrl], premere il tasto [Z]. In Word 97 i tre tasti appaiono duplicati. Quelli collocati più in alto controllano la finestra del programma e quindi ingrandiranno o ridurranno o chiuderanno il programma; quelli sotto controllano in modo del tutto analogo la finestra del testo, che in questo modo può occupare tutto lo spazio assegnato al programma, può essere ridotta ad icona o può essere chiusa, mantenendo però attivo il programma. Nelle versioni successive appare duplicato solo il tasto di chiusura della finestra e con un formato diverso La finestra del programma WinWord La Figura 10.1 a pagina 10.3 mostra una pagina tipica di Word indicandone le caratteristiche principali. Si tenga presente, però, che l'aspetto della finestra può cambiare a seconda della personalizzazione che è stata fatta. La personalizzazione si fa attraverso i menù Strumenti Opzioni e Strumenti Personalizza. Si consiglia di provare le personalizzazioni una alla volta e di valutarne l'effetto prima di procedere con altre, per non confondere gli effetti di due o più interventi distinti L'apertura e la chiusura di un documento Quando il programma Word viene avviato, esso presenta un documento vuoto impostato con delle regole standard. In generale, però, ci sono tre comandi che controllano l'apertura e la chiusura dei documenti. 1 Generalmente Word per Windows si configura con la selezione automatica delle parole. È un opzione che ci sembra scomoda sia nell uso personale che da un punto di vista didattico. Consiglio di aprire subito il menù Strumenti Opzioni e, nella cartella modifica, disattivare l opzione Selezione parola automatica (in Office 97 e Seleziona automaticamente la parola intera nelle versioni successive), se è selezionata (il quadratino a fianco non deve essere spuntato) P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

53 Figura File Nuovo consente di aprire un nuovo documento. Di solito si sceglie il Documento vuoto. È possibile scegliere, opzionalmente, alcuni stili diversi di composizione. Altre opzioni presentate, spesso, richiedono il collegamento via Internet ad alcuni siti. 2. File Apri consente di aprire un documento esistente. Si presenta una finestra che mostra una cartella (la cartella dipende dalla configurazione di Word). È possibile aprire cartelle diverse fino a quando si trova il file cercato. Il documento cercato può venir aperto anche lanciando il comando Trova del tasto di avvio. Trovato il file, basterà fare doppio clic su di esso perché Word venga automaticamente avviato con il documento. 3. File Chiudi serve per chiudere un documento aperto. Se il documento è stato modificato (o anche se a Word sembra che il documento sia stato modificato) e non è stato salvato, Word chiede se si desidera salvare il file. Se il file ha già avuto un nome, esso viene salvato con il nome preesistente. Se non ha avuto un nome, si aprirà una finestra in cui si chiede il nome da dare il file e si può scegliere la cartella in cui salvarlo. Viene suggerito un nome tratto dalla prima riga del documento, una prassi che, secondo il nostro parere, va raramente bene L'impostazione della pagina Prima di iniziare a scrivere un testo, soprattutto se complesso, è opportuno definire le dimensioni della pagina: selezioniamo il menù File e la voce Imposta pagina. Si apre un insieme di cartelle. Una, Margini, consente di definire l'ampiezza dei margini della pagina. Un'altra, Dimensioni (Carta nelle versioni successive a Office 97), consente di definire le dimensioni della pagina. Per le stampanti che usano i fogli singoli, le dimensioni tipiche sono quelle del foglio A4. Per i moduli continui, le dimensioni più comuni sono 8,5x11 pollici o 8,5x12. È infine possibile personalizzare la misura del foglio dopo averla misurata accuratamente con un righello. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.3

54 È possibile modificare in ogni momento l'impostazione della pagina; si consiglia, però, di farlo subito, altrimenti si corre il rischio che, modificando la pagina a posteriori, si incontrino dei problemi con l'impaginazione delle immagini o delle tabelle eventualmente incluse nel testo. È comunque buona norma, dopo aver modificato l'impostazione della pagina di un testo già scritto, andare a verificarne l'aspetto pagina per pagina. Se cambiate l'impostazione della pagina in un documento già scritto, prestate attenzione al campo Applica a. Esso, di solito, propone la risposta Intero documento, ma, a seconda delle situazioni, può proporre anche risposte diverse (Al testo selezionato, Da questo punto in poi, Alla sezione, ).A seconda della risposta selezionata otterrete risultati diversi; il significato delle opzioni è abbastanza autoesplicativo e può, comunque, essere modificato La scrittura di un testo Il programma divide lo schermo in due zone, una adibita ai comandi ed una alla scrittura del testo. Per attivare i comandi basta portare il cursore del mouse sui vari tasti o sui menù. Per attivare la modalità di scrittura del testo basta fare clic sulla pagina. Se la pagina è vuota, il cursore si posiziona all'inizio della pagina. Prima di scrivere un testo dobbiamo tenere presente che quando il programma arriva in fondo alla riga, va alla nuova riga in maniera automatica. Il tasto di invio non va premuto se non per informare il calcolatore che si vuole andare a capo. Come si è già detto all'inizio del capitolo, il gruppo di righe concluse da un a capo prende il nome di paragrafo. Scriviamo, allora, il testo qui sotto riportato ricordando che l'impaginazione dello stesso può essere diversa da quella proposta in questa pagina (è tratto dall'apologia di Socrate pubblicata sul sito Internet Apologia di Socrate di Platone traduzione di Vito Stazzone PARTE PRIMA LA DIFESA DI SOCRATE I - UFFICIO DELL'ORATORE È DIRE LA VERITA' Io non so proprio, o Ateniesi, quale effetto abbiano prodotto su di voi i miei accusatori. Quanto a me, mentre li ascoltavo, divenivo quasi dimentico di me stesso: tale era il fascino della loro eloquenza! Eppure, se debbo proprio dirlo, non una parola di verità era in loro. Ma, tra tutte le loro menzogne, quella che mi ha maggiormente colpito è questa: essi dissero che dovevate stare bene in guardia per non lasciarvi trarre in inganno da me, essendo io un astuto parlatore. E questa mi è parsa la loro maggiore impudenza, in quanto si sono esposti con vergogna a farsi immediatamente smentire, giacchè vi mostrerò con i fatti come io non sia quell' "astuto parlatore" che dicono. A meno che essi non intendano per "astuto parlatore" chi dice la verità; in tal caso concedo loro di essere un "oratore", ma non certo alla loro maniera. Costoro dunque, ed amo ripeterlo ancora, poco o nulla hanno detto di vero; ma da me non udrete che la verità. E per Giove, o Ateniesi, io non parlerò a voi con linguaggio ornato intessuto di frasi e di parole belle ed eleganti, come sono usi fare costoro. Io vi parlerò invece così, semplicemente, come le espressioni si presenteranno a me, ma improntate tutte, ne sono certo, a giustizia: non aspettatevi dunque altro da me. Non starebbe infatti bene, o cittadini, che un uomo della mia età si presentasse a voi cincischiando i suoi discorsi, come fanno i nostri giovanetti. Ecco, anzi, o Ateniesi, ciò che vi chiedo e di cui vi supplico; se v'accorgerete che nel difendere la mia causa io mi esprimo con quelle stesse parole che sono solito usare sia nella pubblica piazza presso i banchi dei trapeziti, dove molti di voi mi hanno potuto ascoltare, sia altrove, non vi meravigliate e non protestate: pensate che è la prima volta che mi presento davanti a un tribunale, ed ho ben settant'anni; sono dunque inesperto del linguaggio d'uso come un forestiero. E se fossi presso di voi veramente un forestiero, voi certo mi scusereste se parlassi con l'accento e lo stile cui sono stato educato. Vi prego dunque, e mi pare bene a ragione, che lasciate che 10.4 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

55 io mi esprima alla mia maniera, buona o cattiva che sia. La sola cosa cui dovete badare, e badare molto scrupolosamente, è di vedere se io dica cose giuste o no. Questo, infatti, è l'ufficio proprio del giudice; quello dell'oratore è di dire la verità. Notiamo che alcune parole dovrebbero essere sottolineate in rosso (Socrate, Stazzone, giacchè, ). Sono parole che il programma non ha trovato nel vocabolario ed ha, di conseguenza, sottolineato per avvertire chi scrive di un possibile errore. Vedremo più avanti come si usa meglio il correttore ortografico e le informazioni da esso fornite Il salvataggio del testo Fare clic con il mouse sul menù File Salva con nome. Il programma propone una finestra del tipo riportato nella Figura 10.2 qui a fianco. Esaminiamo il contenuto dei vari campi. Il primo campo in alto contiene il nome della cartella nella quale si salverà il file. Per cambiarla basta fare clic sul tastino a fianco del nome. Apparirà la catena di cartelle aperte per arrivare a quella indicata. Ad esempio in questo caso noi vedremmo che Documents and Settings è una cartella del disco C:\. Per aprire la cartella che abbiamo creato nel paragrafo precedente e che si trovava come cartella di C:\, a pari livello di Figura 10.2 Windows, dovremo fare clic su C:\. Vedremo allora tutte le cartelle di C:\. Selezioneremo quella di nostro interesse e la apriremo facendo clic su di essa. In generale, in mancanza di indicazioni diverse all'atto dell'installazione, il programma propone la cartella C:\Documenti. Windows XP vi propone la cartella documenti della vostra utenza. I primi due pulsanti a fianco della finestra consentono di selezionare alcune cartelle particolari; il terzo consente di avviare una ricerca sul web, il quarto di eliminare un eventuale file che aveste selezionato, il quinto di creare una nuova cartella ed il sesto di modificare la visualizzazione dei file. Si provino ad usare i vari pulsanti per rendersi conto del loro modo di operare. La modalità di visualizzazione Dettagli consente, tra l'altro, di ordinare i file in modo diverso, secondo nome, data, dimensione, in modo da facilitarne la ricerca, facendo clic sull intestazione delle colonne: il primo clic ordina i files in modo crescente rispetto alla colonna, il secondo in modo decrescente. Nel rettangolo sottostante vediamo tutte le sottocartelle presenti nella cartella puntata ed i file di tipo DOC (documento Word) che troviamo nella cartella. Se vogliamo salvare il nostro file andando a sostituire un file già esistente potremo fare clic sul nome del file in questo rettangolo, altrimenti dovremo digitarne il nome nella finestra Nome file. Sotto ancora troviamo il Nome file. Se il nome del file è selezionato, come nella figura, basta scrivere il nuovo nome ed esso andrà a sostituire il nome già scritto Quando si salva per la prima volta un testo, viene proposto come nome, il contenuto della prima riga del testo stesso: è un suggerimento che, di norma, vale la pena evitare in quanto il nome è molto lungo, contiene spazi bianchi e non sempre è significativo.. Come già detto al punto precedente, se facciamo clic su uno dei nomi proposti nella finestra sopra a questa, il nome verrà automaticamente ricopiato in questa casella. Nel campo in basso, infine, troviamo il modo in cui vogliamo salvare il documento. Facendo clic sul tasto a destra possiamo scorrere tutti i possibili modi in cui salvare un testo. Generalmente si sceglie il formato Documento Word. Può essere interessante salvare il documento in modalità Rich Text Format (RTF) che consente un facile passaggio di un documento da una versione ad un'altra di Word (ad esempio se all'università avete una versione e a casa una molto più vecchia) o ad altri elaboratori di testi. Il salvataggio in modalità RTF può dare luogo a file molto più piccoli (se si tratta di documenti testo con poca formattazione) o a file immensi (se il documento ha dentro immagini). È possibile salvare il testo come semplice file di testo, o anche come documento HTML se lo volete pubblicare su internet, perdendo, però, parte della formattazione. Una volta definito il nome e la cartella premeremo il tasto Salva che farà memorizzare sul disco il file. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.5

56 Il pulsante Annulla consente di annullare la richiesta di salvataggio. Il pulsante Opzioni consente di modificare le caratteristiche del salvataggio. Si può, ad esempio, chiedere che ad ogni richiesta di salvataggio, la copia precedente venga conservata con il nome Backup di.wbk; si sconsiglia di usare l'opzione Salvataggio veloce che ha dato origine a documenti di dimensione via via crescente; si può attivare il salvataggio automatico ogni 5 o 10 minuti, ma non si scelgano intervalli di tempo troppo brevi, per evitare che il sistema passi il suo tempo a salvare e basta. È infine possibile proteggere con una parola d'ordine (password) il proprio file, in modo che altri non lo possano leggere o modificare, ma si badi bene a non dimenticare la parola d'ordine. Una volta salvato il file con un nome, nei salvataggi successivi basterà usare il comando Salva o premere semplicemente il tasto con il dischetto che generalmente è il terzo da sinistra sotto ai menù ed ha l immagine di un dischetto (lo si cerchi nella Figura 10.1). Data la facilità di salvare un file, consigliamo di farlo ogni tanto, soprattutto se ci si accinge a lasciare la tastiera per fare altro: rispondere al telefono, andare ad aprire la porta a qualcuno, Si eviterà così di vedere che, per una distrazione propria o altrui, il lavoro di una mattina è andato perduto (anche se si è scelta l'opzione del salvataggio automatico)! Nota molto importante L'esperienza insegna a non salvare mai direttamente i documenti su di un dischetto. È capitato, almeno con le versioni del programma fino alla 6 (e non si è voluto provare con le versioni successive), che l'intero documento andasse perduto per motivi che sono ancora oggetto di speculazione tra le vittime. Se volete salvare il documento su dischetto operate in questo modo: Salvate su disco in una cartella temporanea il contenuto del documento; Windows 9x ha sempre una cartella temporanea in C:\WINDOWS\TEMP; Windows XP ha sempre una serie di cartelle legate all'utenza con cui state lavorando. Supponiamo che lo abbiate chiamato DOCUMENTO.DOC (non chiamatelo, anche se non è vietato, con nomi contenenti spazi che potrebbero in taluni casi dare luogo a problemi; se volete inserire uno spazio nel nome usate la sottolineatura; ad esempio PAOLO_D.DOC). Alla fine della sessione di lavoro copiate il documento sul dischetto; nel capitolo precedente vi è stato spiegato come farlo. Se volete essere ragionevolmente sicuri che il documento sia stato memorizzato correttamente sul dischetto - tirate il dischetto fuori dall'unità; - reinseritelo (l'operazione serve ad azzerare la memoria di quanto scritto sul dischetto); - attivate una finestra MS-DOS con Avvio Programmi Prompt di MS DOS 2 ; - eseguite il comando COPY /B A:DOCUMENTO.DOC NUL: [Invio] - se ottenete messaggi di errore, probabilmente il dischetto è rovinato - se tutto è andato bene, date il comando EXIT [Invio] per chiudere la finestra MS-DOS Per ancora maggiore sicurezza, queste operazioni si possono fare su un altro calcolatore. Se volete eliminare dal disco le tracce del vostro lavoro, cancellate il file DOCUMENTO.DOC dalla cartella C:\WINDOWS\TEMP (o come si chiama la cartella su cui avete lavorato), aprite il cestino, selezionate DOCUMENTO.DOC e cancellatelo premendo il tasto [Canc]. Potrebbe darsi che in C:\WINDOWS\TEMP esista anche un file BACKUP DI DOCUMENTO.WBK. Lo potete eliminare con la stessa procedura I menù ed i pulsanti Con i comandi del menù si possono eseguire tutte le funzioni del programma. Segnaliamo il? che fa scendere una tendina con le varie forme di aiuto. In Office 97, la seconda voce, Sommario ed Indice, apre una guida ipertestuale che può essere consultata attraverso il sommario o un indice alfabetico. Nelle versioni successive si realizza una situazione analoga selezionando la prima voce del menù, Guida in linea per Microsoft Word. Non ci è mai sembrato interessante il menù di Office 97 Guida in linea e l'equivalente Mostra l'assistente di Office di Word 2000 o Si apre il cosiddetto Assistente di Office che talvolta è di intralcio, in quanto viene a coprire parte del foglio, ed impegnativo per le risorse del computer a causa delle numerose animazioni che, secondo noi, distraggono chi scrive. 2 In Windows XP, il comando si trova premendo il pulsante Start e seguendo i menù Tutti i programmi Accessori Prompt dei comandi, ma i menù possono essere personalizzati ed il percosrs, sulla vostra macchina potrebbe essere diverso P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

57 Alcuni dei comandi presenti nei menù possono essere attivati in modo veloce con l'uso dei tasti. Le voci dei menù hanno una lettera sottolineata; se tenendo premuto il tasto [Alt] si preme il tasto della lettera corrispondente si apre il menù richiesto. Le voci delle tendine hanno tutte una lettera sottolineata che attiva il comando corrispondente. In tal modo, premendo [Alt]+[S] [L] [L] attiveremo, ad esempio, la scelta della lingua da usare nel controllo ortografico. Purtroppo è stata sinora politica della Microsoft di non tenere costanti le lettere dei vari comandi, che sono cambiate nelle varie versioni per cui faremo raramente riferimento ai tasti in quanto raramente le usiamo. Sotto ai menù appaiono, di solito, una o più file di pulsanti. Fermando il cursore del mouse su uno di essi, appare una piccola scritta che ne spiega il significato. I pulsanti possono essere facilmente spostati; se ne possono aggiungere o togliere 3 ; per questa loro variabilità non faremo molto riferimento ad essi nel testo, anche se, in pratica, sono molto comodi ed usati I pulsanti possono essere visualizzati o meno usando il comando del menù Visualizza Barre strumenti. Appare una finestra nella quale sono segnate le barre strumenti che sono state selezionate o meno; per attivarle o disattivarle basta fare clic sulle singole voci. Si consiglia di avere sempre selezionate la barra strumenti standard e quella relativa alla formattazione. Le altre andrebbero attivate a seconda delle operazioni che si intende svolgere La formattazione dei caratteri I caratteri possono essere formattati attraverso il comando del menù Formato Carattere. Si apre una finestra con più cartelle (Tipo, Spaziatura e posizione, Animazione). Selezionate la cartella Tipo. In essa si può scegliere il tipo di carattere: il carattere con cui è scritto questo testo fa parte della famiglia dei caratteri "con le grazie": Times New Roman, Garamond, Bookman Old Style, I Figura 10.3 La scritta Aim realizzata, rispettivamente, con caratteri con le grazie, senza le grazie, con un carattere speciale per effetti particolari e titoli, con un carattere monospaziato (mentre i precedenti hanno la spaziatura proporzionale, come si vede dal confronto tra gli spazi occupati dalla i e dalla m), e con un carattere contenente simboli speciali. tipi di carattere Arial, Switzerland, Tacoma, sono invece della famiglia dei caratteri senza grazie (le grazie sono quei piccoli ornamenti che completano le lettere). Oltre al tipo di carattere è anche possibile modificare la sua dimensione. Per scrivere questo testo si è usato un carattere di dimensione 10, quello del titolo del paragrafo ha dimensione 12, ed è in grassetto e corsivo. Ci sono molte altre caratteristiche del formato dei caratteri (anche nelle altre cartelle) che siete invitati a provare. Per formattare una parte del testo ci sono due modi di operare: Prima di iniziare a scrivere il testo si definisce il formato del carattere. Una volta scelta una formattazione essa viene mantenuta fino a quando non viene modificata di nuovo. Dopo aver scritto il testo, lo si seleziona facendo clic con il mouse all'inizio della parte da formattare e trascinando il mouse fino alla fine del testo. Fatto questo si chiama il Formato Carattere e si sceglie il formato più opportuno. Figura 10.4 Se è attiva la barra strumenti della formattazione, riportata nella Figura 10.4 (se non c'è, per attivarla si usi il menù Visualizza Barre Strumenti e si spunti la voce Formattazione), è possibile selezionare il tipo del carattere dalla casella apposita. I caratteri disponibili sono visualizzabili premendo il tastino a destra del nome del carattere corrente. Vengono elencati prima gli ultimi caratteri usati, e poi tutti i caratteri disponibili in ordine alfabetico. A fianco di 3 Ad esempio, nella figura 10.1, il settimo pulsante da sinistra (identificato da α ), attiva la scrittura di formule matematiche e non appare nelle configurazioni standard P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.7

58 ogni carattere è indicato il tipo. I caratteri contrassegnati da due T affiancate sono i cosiddetti caratteri True Type che sono dimensionabili in modo arbitrario. La casella con il numero, a fianco del tipo del carattere, indica la dimensione dello stesso. Facendo clic sul tastino a fianco è possibile scegliere la misura del carattere voluta. Con i caratteri True Type è possibile inserire nel campo un numero arbitrario da 1 a 1638 (va da sé che sia 1 che 1638 sono poco utili). I tre tasti vicini, contrassegnati dalle lettere G, C ed S consentono di scrivere in grassetto, corsivo (italico o inclinato che dir si voglia) e sottolineato. L'ultimo tasto a destra, contrassegnato da una A e da una riga colorata sotto, consente di cambiare il colore del carattere, se la stampante lo permette. Si consiglia l'uso dei caratteri True Type, anche se, in fase di stampa, si possono ottenere risultati più veloci con altri tipi di carattere. Selezionando la formattazione caratteri da menù appare una finestra con tre cartelle. La più utile delle tre è senza dubbio la cartella Tipo che consente di sottolineare in vari modi, di scrivere esponenti o indici, di dare al carattere un aspetto particolare (utile per i titoli) con le opzioni Ombreggiato, Incassato,. La cartella Spaziatura e posizione consente di deformare il carattere allargandolo (con una proporzione superiore al 100%) o comprimendolo (con una inferiore). È possibile aggiungere una spaziatura aggiuntiva tra le lettere del carattere, o di spostare il carattere in alto o in basso rispetto alla riga. La Crenatura fa in modo che ci sia una parziale sovrapposizione dei caratteri, quando possibile; la parola WAVE non è crenata, mentre la parola WAVE sì, come si può notare dalla parziale sovrapposizione della W e della V con la lettera A. La cartella Animazione ha effetto solo sulla visualizzazione a video, in quanto, come certamente capite, non è possibile riprodurre testi animati con le stampanti. Esercitazione: nel testo dell'apologia di Socrate scrivete il titolo in carattere Times New Roman con dimensione 20, sottolineato ed in grassetto. Scrivete la frase "di Platone" in italico. Sempre in italico scrivete le parole "astuto parlatore" e trapeziti. Scrivete infine tutto il testo, tranne la prima riga di titolo, in carattere Arial La formattazione dei paragrafi Come si è accennato all'inizio, il testo è diviso in paragrafi, ognuno dei quali è caratterizzato dal fatto che è chiuso dal tasto di [Invio]. È possibile visualizzare un carattere corrispondente al tasto di invio (il programma usa il carattere per rappresentarlo) usando il pulsante della barra strumenti che ne riporta l'icona 4. In questo caso anche gli spazi vengono visualizzati con caratteri diversi a seconda che siano stati scritti con la barra spaziatrice o che siano stati inseriti dal calcolatore per scopi particolari, come la giustificazione del margine destro che vedremo tra poco. Per formattare un paragrafo si fa ricorso al menù Formato Paragrafo. Si apre una finestra con due cartelle: Rientri e spaziatura e Distribuzione testo. In Rientri e spaziatura è possibile definire l'allineamento del testo: allineato solo a sinistra, allineato a destra, giustificato (con entrambi i margini allineati come in questi appunti) ed infine centrato sulla riga. È possibile anche restringere i margini per quel particolare paragrafo (come potrebbe essere il caso di una lunga citazione). La voce Speciale consente di formattare dei paragrafi con la prima riga rientrata (stile molto usato in dattilografia) o con la prima riga sporgente. È infine possibile definire una diversa spaziatura tra un paragrafo e l'altro e l'interlinea all'interno del paragrafo stesso: normalmente il valore usato è Singola in cui è il programma che calcola l'interlinea in base al più grande carattere usato nella riga; Doppia, o 1,5 righe servono per dare un interlinea doppia o di 1,5 volte. Quando l'interlinea è più grande il testo si legge più facilmente. Ce ne sono altre tre: Esatta consente di definire quanti punti si vuole che abbia l'interlinea, Minima quanti punti abbia al minimo e Multipla se si vuole che l'interlinea sia sempre multipla di un certo numero di interlinee di base. La voce Livello Struttura sottintende un uso più sofisticato del programma ed esula da questi appunti. Si suppone che sia lasciato alla voce Corpo del testo. 4 Oppure il menù Strumenti Opzioni Visualizza e spuntando la voce Segni di paragrafo oppure, per vedere tutti i caratteri nascosti, la voce Tutto 10.8 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

59 La cartella Distribuzione del testo consente di impedire che in fondo o all'inizio della pagina ci siano righe isolate, consente di tenere il paragrafo sempre unito e di mandarlo a pagina nuova se non dovesse stare in una pagina, di legarlo con il paragrafo successivo in modo che stiano entrambi nella stessa pagina (una catena di paragrafi legati verrà tutta scritta su di una pagina, se possibile) o di andare a pagina nuova prima del paragrafo selezionato 5. Per scegliere il formato dei paragrafi si può: Decidere il formato da dare loro prima di iniziare a scrivere. Il formato scelto verrà mantenuto fino a quando non sarà modificato di nuovo. Posizionare il cursore in un punto qualunque di un paragrafo già scritto e poi modificare la sua formattazione. Selezionare, anche in modo parziale, uno o più paragrafi e poi modificare la loro formattazione. Per selezionare i paragrafi o si fa clic con il mouse su di un punto qualunque del primo e si trascina il mouse fino ad un punto qualunque dell'ultimo o, posizionato il cursore sul primo paragrafo, tenendo premuto il tasto di [Shift] ci si porta sull'ultimo paragrafo. Nella barra con gli strumenti troviamo (vedi Figura 10.4 e Figura 10.5) già predisposti alcuni pulsanti relativi ai paragrafi. I primi quattro da sinistra consentono l'allineamento a Figura 10.5 sinistra, al centro, a destra e giustificato. Il quinto ed il sesto trasformano i paragrafi in elenchi numerati e puntati (il cui stile può essere controllato meglio con il menù Formato Elenchi puntati e numerati e sui quali ci soffermeremo più avanti). L'ultimo controlla il margine sinistro del testo e fa rientrare il paragrafo di una quantità predefinita. Esiste anche uno che annulla il rientro; se non è visibile può essere reso tale facendo clic sull'estremità destra della barra: compare una tabella di alcuni comandi che non sono visualizzati come tasti; basta fare clic sul comando desiderato e questo si inserirà al suo posto nella barra. È questa l'operazione di personalizzazione delle barre dei pulsanti che rendono facilmente dissimili le singole installazioni del programma sulle diverse macchine. Figura 10.6 Anche il primo campo della barra, a sinistra della Figura 10.4, è relativo al paragrafo. Facendo clic sul tastino a fianco alla parola Normale si presentano alcuni stili di impaginazione. Gli stili presentati dipendono dai vari sistemi in quanto è abbastanza facile aggiungerne alcuni. Di solito esiste uno stile Normale ed alcuni stili Titolo. Sarebbe opportuno imparare a costruire i propri stili di scrittura, ma, pur essendo sostanzialmente semplice da fare, esula dallo scopo di questa lezione. Quando vorrete imparare a costruire un nuovo stile, fate ricorso alla guida in linea cercando la parola stili ed il sottoparagrafo creazione e modifica. Vedremo, comunque, nel prossimo capitolo qualcosa di più sul loro uso. Se abilitate il righello nel menù Visualizza avrete modo di vedere nella parte superiore e sul lato sinistro del foglio un'indicazione in centimetri della posizione in cui vi trovate sul foglio. Nella Figura 10.7 le frecce indicano, oltre al righello stesso, 4 punti fondamentali: Un cursore che ha la forma di un triangolo con la base in alto ed il vertice in basso) indica la posizione del margine sinistro della prima riga del paragrafo. Questo marginatore, come tutti Figura 10.7 gli altri, può essere spostato trascinandolo con il mouse. Un cursore posto a sinistra in basso che ha la forma di un rettangolino consente di muovere, trascinando con il mouse, entrambi i margini sinistri, che, se sono allineati, resteranno allineati e, se non lo sono, resteranno sfalsati, ma sempre solidali. Un cursore, posto sempre a sinistra, ma tra i due già citati, che ha la forma di un triangolo con la base in basso ed il vertice in alto e definisce il margine sinistro per le righe del paragrafo successive alla prima. Il cursore può essere posizionato trascinandolo con il mouse. Un cursore a destra che mostra la posizione del margine destro e la lunghezza in centimetri della riga. 5 Per andare a pagina nuova si usi sempre questo comando o quello Inserisci Interruzione. È, invece, gravemente sbagliato andare a pagina nuova battendo un opportuno numero di volte il tasto di invio. In questo caso, infatti, un'aggiunta di testo nei paragrafi precedenti provoca una perdita dell'impaginazione; se invece si usano i comandi citati, l'impaginazione resterà sempre a posto, controllata dal programma. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.9

60 Sulla riga grigia sottostante i marginatori, dei puntini indicano le posizioni del tabulatore. Premendo il tasto della tabulazione caratterizzato da una doppia freccia e che si trova a sinistra della lettera [Q], il cursore si sposta automaticamente sulla posizione successiva. Si possono inserire tabulazioni diverse con metodi diversi. Il più semplice da descrivere a parole è quello che si attiva con il menù Formato Tabulazioni: lì tutte le caratteristiche del tabulatore sono descritte e sono definibili. Il margine destro è uno solo e può essere spostato come gli altri trascinandolo con il mouse. Esercitazione: Centrate sulla riga le frasi "Apologia di Socrate", "di Platone" e "traduzione di Vito Stazzone". Giustificate i paragrafi di testo. Fate in modo che alla fine di ogni paragrafo ci sia un salto riga di mezza interlinea. Fate rientrare la prima riga di ogni paragrafo di un centimetro. Abbiamo accennato prima agli elenchi puntati e numerati: si tratta di un formato di paragrafo particolare e molto usato. In questo capitolo sono stati usati entrambi. Gli elenchi puntati scrivono il testo rientrato rispetto al margine sinistro ed evidenziano l'inizio del paragrafo con un simbolo sporgente particolare. Le possibili interlinee, ad esempio, sono state scritte facendo uso degli elenchi puntati. È stato scelto come simbolo un puntino, ma con il menù Formato Elenchi puntati e numerati è possibile modificare il simbolo da utilizzare per evidenziare i paragrafi. Per ritornare alla modalità normale, basta premere il tasto Elenchi puntati che si trova sulla barra strumenti o cancellare con il tasto [ ] il simbolo, o battere un secondo paragrafo a vuoto. Gli elenchi numerati inseriscono un numero, in modo automatico, davanti ad ogni paragrafo, che viene scritto rientrato a sinistra. La gestione della numerazione è automatica e viene mantenuta aggiornata inserendo o cancellando dei paragrafi. Con il menù Formato Elenchi puntati e numerati è possibile selezionare diverse forme di numerazione e anche il numero da cui la numerazione deve iniziare (premendo il pulsante Personalizza). Nel menù Formato Elenchi puntati e numerati esiste anche una cartella Struttura che consente di impostare la numerazione automatica dei titoli dei capitoli. Su questo, però, ci soffermeremo più avanti, quando parleremo di Stili La stampa Per stampare un testo basta fare clic sul pulsantino (generalmente il quarto da sinistra) con l'immagine di una stampante 6. Talvolta, invece di usare il pulsantino si preferisce andare al menù File Stampa che oltre a consentire la stampa presenta alcune opzioni. Potrete così scegliere quale stampante volete, se ne avete più di una, le proprietà della stampante, la qualità della stampa e quali pagine stampare. È possibile attivare anche il comando Anteprima di stampa che si trova nel menù File ed è rappresentato, anche, sulla barra strumenti, da un foglio di carta con la lente di ingrandimento. È utile soprattutto se non si lavora con la visualizzazione Layout di pagina La ricerca di un testo e la sua sostituzione È possibile cercare, all'interno di un testo, una o più parole ed eventualmente sostituirle con altre. Per attivare tale ricerca basta selezionare nel menù Modifica il sottomenù Trova. Generalmente la ricerca avviene ignorando la differenza tra lettere maiuscole e minuscole, a meno che non si selezioni la casella Maiuscole/minuscole che, se non è visibile, si attiva premendo il pulsante Altro. 6 Ciò presuppone che la stampante sia stata installata correttamente in Windows 9x. L'installazione e la sua difficoltà dipendono dalla stampante usata. Chi è inesperto farebbe bene a farsi aiutare da qualcuno che ne sa di più. Si tratta, comunque, di andare nel menù di Avvio, selezionare Impostazioni Stampanti e poi leggere molto attentamente i messaggi. Si suppone che la stampante non sia in rete, a meno che il vostro computer sia collegato in rete. Dovete poi scegliere dal menù il modello della stampante. Se tale modello non esiste, dovete selezionare il pulsante Disco ed usare il dischetto che vi dovrebbe esser stato dato con la stampante P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

61 Analoghe funzioni si trovano nel menù Modifica Sostituisci per sostituire un testo con un altro. Sia la ricerca che la sostituzione, se parte del testo è selezionata, si svolge in prima battuta, all'interno della selezione. Terminata la ricerca il programma chiede se proseguire la ricerca al di fuori della selezione. Premendo il tasto Altro è possibile specificare anche il formato di carattere paragrafo o altro che deve avere il testo cercato. Esercitazione: fate cercare al programma la parola giovanetti e fatela sostituire con giovani I comandi di taglia, copia ed incolla I comandi di Taglia Copia ed Incolla del menù Modifica e presenti anche nella barra strumenti sono molto importanti e consentono di trasferire informazioni da un punto all'altro del testo, ma anche da un programma ad un altro. Le icone dei primi tre tasti sono tipiche di quasi tutte le applicazioni Windows. La quarta è invece tipica del programma Word. Taglia: rappresentato da un pulsante con le forbici, consente di eliminare la parte del testo precedentemente selezionata che però non viene buttata via ma memorizzata per poter essere incollata in un altro punto o anche in un'altra applicazione. Il comando può essere realizzato con la tastiera premendo i tasti [Ctrl]+[X] o anche [Shift]+[Canc]. Copia: rappresentato da un pulsante con due fogli di carta, crea una copia della parte di testo selezionata nella memoria del programma, ma senza eliminare, la parte del testo selezionata che potrà essere incollata in un altro punto o anche in un'altra applicazione. Il comando può essere realizzato con la tastiera premendo i tasti [Ctrl]+[C] o anche [Ctrl]+ [Ins]. Incolla: rappresentato da un pulsante con una cartella sulla quale si sta per fissare un foglio, consente di incollare nel punto in cui si trova il cursore, le informazioni memorizzate da un comando Taglia o Copia precedente. Il menù Modifica presenta anche un comando Incolla speciale che consente di controllare il tipo di informazione da incollare e che andrebbe usato se non si ottengono i risultati voluti con il comando Incolla. Copia formato: rappresentato da un pennello, consente di copiare il formato di un paragrafo su di un altro. Premendo questo tasto, il formato del paragrafo e/o del carattere su cui si trova il cursore viene copiato. Il clic successivo con il mouse su di un altro paragrafo o su un altra selezione ricopierà qui il formato del precedente. Questo tasto è tipico di Win- Word. Esercitazione: Premendo il tasto di Avvio attraverso il menù Programmi Accessori mandate in esecuzione il programma Wordpad. Si tratta di un programma di videoscrittura più semplice di Word. Cercate di riconoscere in esso le funzioni descritte sinora (attraverso i tasti ed i menù). Word 2000 (e le versioni successive) presenta una caratteristica nuova: è possibile selezionare e copiare più parti una dopo l'altra, senza passare mai all'operazione di incolla. Si apre allora una finestra che mostra una serie di icone, ognuna facente riferimento ad una diversa operazione di copia, ed in fase di incolla è possibile incollarle tutte in un colpo solo o una alla volta Altre funzioni: Il programma Word ha moltissime funzioni; ne presentiamo alcune che sembrano più importanti delle altre. Alcune, che ci sembrano più sofisticate, saranno presentate nel capitolo successivo. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.11

62 Tabelle Per WinWord una tabella è un insieme di finestre, organizzate in una griglia, all interno di ognuna delle quali è possibile inserire uno o più paragrafi, indipendenti dal resto come formattazione. Il modo più semplice per costruire una tabella è fare clic sul pulsante inserisci tabella della barra strumenti. Si apre una griglia e con il mouse si seleziona il numero di righe e di colonne che la tabella dovrà avere (aggiungere in seguito una riga è molto semplice, aggiungere una colonna un po' meno). Sul foglio verrà creata una tabella con le caselle desiderate. In ogni casella si può inserire un testo arbitrariamente lungo e formattato come si desidera. La larghezza delle colonne può essere controllata direttamente con il mouse portando il cursore sulla riga di separazione tra due colonne; il cursore cambia la sua forma assumendo quella di una doppia freccia; si preme, allora, il pulsante di sinistra e si trascina il separatore fino a far avere alla colonna l'ampiezza voluta. La colonna a destra si modifica di conseguenza, in modo da lasciare fermi i margini successivi, se possibile. Se, prima di modificare un margine, selezionate una cella (per esempio facendo un doppio clic al suo interno) la modifica dei margini interesserà solo la cella selezionata. Lo stesso dicasi se, trascinando il mouse, ne selezionate più di una. Oltre che con il mouse, è possibile passare da una cella alla successiva premendo il tasto del tabulatore [ ]. Se si preme il tabulatore sull'ultima cella in basso a destra, alla tabella verrà aggiunta un'altra riga. Ci sono molti altri comandi per operare sulle tabelle. L'elenco completo si trova alla voce del menù Tabella. Fatta una tabella è possibile modificarne, con semplicità, l'aspetto. La modifica più frequente è quella dell'ampiezza delle colonne. Di solito l'ampiezza delle colonne che il programma propone all'atto della creazione della tabella, non è la ottimale. È possibile modificarla selezionando l'intera tabella con il menù Tabella Seleziona tabella e poi scegliendo il menù Tabella Altezza e larghezza celle. Esso consente di modificare, con due distinte cartelle, sia l'altezza che la larghezza delle celle. Nella cartella Colonna troviamo che possiamo dare alle colonne un'ampiezza voluta, ma possiamo anche dare il comando Adatta affidando al programma l'onere di scegliere l'ampiezza delle colonne che, a suo dire, meglio si confà alla colonna stessa. Un altro modo per regolare l'ampiezza delle celle è quello, accennato prima, di portare il cursore del mouse sulla separazione tra due colonne e di trascinare con il pulsante sinistro la riga alla posizione voluta. Dovendo modificare pesantemente una tabella si consiglia di procedere per approssimazioni successive. Esercitazione: costruite una tabella di 4 righe e 3 colonne. Nella prima colonna scrivete il vostro cognome e nome in grassetto Times New Roman dimensione 20 e centrato. Sempre nella stessa cella scrivete, sotto il cognome e nome, in Times New Roman italico, dimensione 10, il vostro indirizzo e numero di telefono. Selezionate tutto quello che avete scritto e copiatelo. Uno alla volta, incollatelo nelle celle della prima riga. Selezionate, poi, tutta la riga e copiatela. Incollatela nelle righe successive. Dopo aver osservato cosa succede, eliminate le righe superflue. (P. S.: vi siete fatti i bigliettini da visita). Come fareste ad inserire un po' di spazio Paolo Delise I.T.C. Carli - via Diaz, 20 TRIESTE Tel (040) sopra al cognome e sotto al numero di telefono? Se non sapete rispondere andate a leggere accuratamente la finestra che si apre con il menù Formato Paragrafo. Word 2000 offre qualche possibilità in più di controllo sulle tabelle dando al programma una maggior capacità di adattarle al contenuto Bordi e sfondo P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

63 Le tabelle, i paragrafi, le immagini possono avere un bordo o no. Generalmente i paragrafi ne sono privi, le tabelle e le immagini lo hanno. Per inserire un bordo ad uno o più paragrafi, è necessario selezionarli con il mouse. Una volta selezionati i paragrafi (ma anche le tabelle o le immagini), si attiva il comando dal menù Formato Bordi e sfondo. Appare una finestra formata da più cartelle: la cartella bordi consente di definire il tipo di bordo facendo clic sulle opportune icone che definiscono lo stile del riquadro e delle linee usate. Per definire i bordi ci sono alcuno tasti che propongono alcune bordature standard. Altrimenti è possibile scegliere lo stile ed il colore della linea e con i tastini attorno all'anteprima decidere quali lati bordare e quali no. È anche possibile scegliere uno stile per un bordo, poi cambiare lo stile e bordare in modo diverso un altro lato e così via. Su altre due cartelle è possibile selezionare il tipo di sfondo e il bordo da dare all'intera pagina. Si può, così, stampare in bianco su fondo nero. Non riteniamo di entrare ulteriormente nel merito, invitando chi lo desidera a provare ad ottenere i bordi voluti e ad usare l'aiuto in linea Disegni ed immagini Possiamo introdurre nel testo disegni prodotti con gli strumenti del programma oppure aggiungere un'immagine prodotta da un altro programma o raccolta con lo scanner. Le immagini della tastiera, del microprocessore 486 o della motherboard che sono state inserite nel capitolo 3, ad esempio, ma anche quelle dei pulsanti e delle barre inserite in questo,appartengono a questa seconda categoria; i disegni del dischetto, lo schema del calcolatore appartengono alla prima. In questa dispensa non tratteremo dei programmi per elaborare le immagini raccolte con lo scanner o con altri strumenti. Segnaliamo soltanto il programma Gimp, gratuito, che svolge egregiamente questo compito. L'inserimento di disegni con l'apposito strumento verrà illustrato nel capitolo Inserimento di immagini Supponiamo di avere un'immagine prodotta con altri programmi (o acquisita con un scanner) e memorizzata su di un file. Il tipo di file acquisibile dipende dalla configurazione del programma WinWord. Di solito dovrebbe essere in grado di leggere immagini di tipo BMP, GIF, JPG, PNG, DXF 7. Come già accennato, le tecniche di produzione di queste immagini dipendono dai programmi usati ed esulano dallo scopo di questi appunti. Lo stesso dicasi degli strumenti per acquisire un'immagine con lo scanner. Per inserire un'immagine dobbiamo usare il comando dei menù Inserisci Immagine. Ci vengono proposte due scelte: Clipart o File. La raccolta di clipart è In questo esempio viene mostrato come si inserisce l'immagine alla fine di questo testo. un'insieme di immagini su temi disparati predisposta dalla Microsoft o da altri produttori. Scegliendo File dobbiamo andare a cercare nella cartella opportuna l'immagine e selezionarla. L'immagine viene inserita nel testo come nella prima figura a Essa risulta occupare un'intera riga ed il testo si colloca sopra e sotto all'immagine fianco. Il testo si colloca sopra e sotto l'immagine stessa. L'immagine è contornata da 8 quadratini che la evidenziano. Se stessa. così 7 Le immagini di tipo BMP sono tipiche di Windows, non sono compresse ed occupano molto spazio; possono avere colori diversi ottenuti mescolando tra di loro 256 sfumature di rosso, 256 sfumature di verde e 256 sfumature di blu. Le immagini GIF sono compresse e possono avere fino ad un massimo di 256 colori; queste due caratteristiche le rendono molto più piccole delle immagini BMP; sono molto diffuse su Internet. Le immagini di tipo JPG possono arrivare fino a colori, ma comprimono l'immagine in modo da farle occupare meno spazio; la compressione, però, avviene a scapito della qualità; per questo motivo è una tecnica di compressione adatta per memorizzare immagini sfumate e meno per immagini a tratto o disegni tecnici. Le immagini PNG comprimono le immagini come le GIF, ma non hanno limitazioni sul numero di colori e i programmi che le producono non sono soggetti, come lo erano per le GIF fino a qualche tempo fa, a limitazioni legate a brevetti e proprietà del marchio. Le immagini di tipo DXF sono prodotte dai programmi per il disegno tecnico, come Autocad della ditta Autodesk; è un file testo che contiene le istruzioni necessarie a riprodurre il disegno; non si possono memorizzare foto in formato DXF. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.13

64 non fosse basta fare clic con il mouse sull'immagine stessa per ottenerlo. Possiamo, a questo punto, fare clic con il pulsante di destra del mouse e selezionare l'ultima voce del menù che appare, Formato immagine. Si apre una finestra con alcune cartelle che ci consentono di controllare il formato dell'immagine appena inserita. La cartella Bordi, ad esempio, ci consente di contornare l'immagine con un bordo, la cartella Disposizione del testo ci consente, scegliendo una delle icone della prima fila ed una della seconda, di controllare la posizione del testo e dell'immagine, ottenendo gli effetti usati, ad esempio, per inserire le immagini in questo testo. Se si sceglie di avere l'immagine circondata dal testo, dopo è possibile, posizionando il mouse dentro l'immagine stessa (il cursore assume la forma di una croce con quattro frecce), trascinare l'immagine stessa e collocarla nel punto più adatto. È possibile anche modificare le dimensioni dell'immagine posizionando il mouse su uno degli 8 quadratini che circondano l'immagine. Il cursore assume allora la forma di una doppia freccia. Trascinando l'immagine per uno dei quadratini dei lati essi si stira deformandosi. Trascinandola per uno dei vertici, invece, manterrà il rapporto tra larghezza e lunghezza. Ci sembra più comodo inserire le immagini nel testo dopo aver completato la scrittura dello stesso e nel momento in cui si sta curando l'impaginazione definitiva. L'inserimento delle immagini, inoltre, dà meno problemi se viene effettuato cominciando con quelle delle prime pagine e terminando con quelle delle ultime e non viceversa. Talvolta l'inserimento delle immagini dà qualche problema di impaginazione. Esercitazione: Con lo strumento Start Trova di Windows 98 (o Start Cerca di Windows XP facendo clic sulla voce Tutti i file o le cartelle) cercate un file di tipo *.bmp (Windows ne propone sempre alcuni) ed inseritelo nell'apologia di Socrate che avete appena scritto. Inseritelo, d esempio all'inizio della prima riga e fate in modo che il testo scorra attorno all'immagine. Se l'immagine che avete scelto non ha le dimensioni che vi piaccioni, provate a ridimensionarla Controllo ortografico Il programma ha la capacità di eseguire il controllo ortografico di ciò che si va scrivendo. Generalmente il programma è configurato in modo da sottolineare in rosso le parole errate. Premendo il tasto con le lettere ABC che si trova di solito sul lato sinistro della barra strumenti, si può attivare un controllo ortografico completo. Il controllo ortografico avviene confrontando ogni parola con un vocabolario che il programma ha al suo interno. Il controllo avviene senza la benché minima comprensione del testo. Se scrivessi "egli ha" senza l'acca davanti alla "a", il più classico degli errori di ortografia, il programma non lo riconoscerebbe in quanto anche la parola "a" esiste nel vocabolario. Lo stesso succederebbe se scrivessimo la frase "io vado a cassa alle dieci" in quanto la parola cassa esiste nel vocabolario. Al contrario, la parola "prerequisiti" provoca una segnalazione d'errore, in quanto non è presente nel vocabolario. Un discorso a parte meritano alcune parole accentate (né, perché, giacché, ) che, correttamente, il programma vuole scritte con l'accento acuto e non con quello grave, con cui le scriviamo di solito. Lanciando il correttore ortografico esso propone, per ogni parola sconosciuta, le eventuali parole con cui sostituirla e dà la possibilità di Cambiarla oppure Cambiarla tutte le volte che tale parola sconosciuta dovesse presentarsi, o, ancora, Ignorarla o, infine, Ignorarla tutte le volte che tale parola dovesse presentarsi. È possibile aggiungere anche una parola al vocabolario ed il vocabolario può essere diverso da documento a documento. Queste personalizzazioni possono essere definite attraverso il menù Strumenti Opzioni nella cartella Ortografia e Grammatica. Posizionando il mouse sulle parole sottolineate come errate e facendo clic con il pulsante di destra del mouse, vengono proposte, invece, le parole con cui sostituire la parola errata e viene data la possibilità di ignorare l'errore o di aggiungere la parola al dizionario. Aggiungere parole al dizionario può non essere una buona idea, in quanto parole rare o desuete aggiunte al vocabolario possono finire col mascherare possibili errori di ortografia. Si pensi, ad esempio, alla parola Delise, che il correttore ortografico segna come errata ma che, se inserita nel vocabolario, potrebbe mascherare un errore di battitura per Deluse (la i e la u sono adiacenti sulla tastiera). Noi, essendo questa una parola abbastanza usata nei nostri testi, l'abbiamo aggiunta al vocabolario; chi ci scrive una lettera una volta ogni tanto, farà bene, invece, a non inserirla P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

65 Nella versione WinWord italiana sono presenti due vocabolari, quello italiano e quello inglese. Selezionando una parte del testo è possibile definire la lingua cui fare riferimento. Il controllo avverrà solo per le lingue i cui vocabolari sono presenti nell'installazione. In commercio si trovano altri vocabolari per controllare le principali lingue. Per cambiare la lingua di un testo è necessario selezionarlo e con il comando del menù Strumenti Lingua Imposta lingua definire la lingua d usare. Non abilitate mai la correzione automatica, in quanto vi trovereste corrette in malo modo alcune parole e quasi tutti i cognomi. Alcune di queste correzioni automatiche sono finite nelle cronache dei giornali e, talvolta, hanno prodotto danni. Pur con queste limitazioni, il correttore ortografico si è rivelato uno strumento valido e molto utile alla scrittura di un testo corretto. Meno utile, pedante e talvolta anche fuorviante, si è rivelato il correttore grammaticale che, ricorrendo al menù Strumenti Opzioni ed alla cartella Ortografia e Grammatica può essere disabilitato facendo clic sulla casellina a sinistra della voce Controllo grammaticale ed ortografico. Sembra sia più utile ed interessante il correttore grammaticale della lingua inglese. Di una certa utilità è anche il vocabolario dei sinonimi che si attiva selezionando una parola e poi selezionando il comando del menù Strumenti Lingua Thesaurus. Viene presentata una finestra in cui, se possibile, per la parola indicata vengono mostrati i significati principali e, per ogni significato, i possibili sinonimi. Esiste poi anche la voce Contrari Sillabazione Un altro strumento che conviene abilitare sin dall'inizio della scrittura di un testo, soprattutto se si usa un calcolatore di una certa potenza, è la sillabazione automatica 8 che si attiva con il comando Strumenti Lingua Sillabazione. Suggeriamo di tenere attivata sia la sillabazione automatica che la sillabazione delle lettere maiuscole e porre l'area di sillabazione a 0,1. Se non si desidera sillabare una parola, basta definirla non come lingua italiana ma come Nessun controllo usando il menù Strumenti Lingua Imposta lingua. Talvolta il programma non riesce a sillabare parole composte con l'apostrofo (come ad esempio "dell'assemblea"). Se si desidera sillabare manualmente una parola in un particolare punto, basta posizionare il cursore in quel punto e, tenendo premuto [Ctrl], premere il segno [-]. Se si desidera controllare la sillabazione è possibile chiedere la sillabazione manuale. La sillabazione funziona abbastanza bene e non si sono riscontrati errori (che accadevano invece nelle prime versioni di Word per Dos) L'elaborazione di più documenti Molti elaboratori di testi, soprattutto quelli meno recenti, all'atto dell'apertura di un documento, chiudono l'eventuale documento che fosse già aperto. Il programma Word, invece, ad ogni comando File Nuovo o File Apri apre una nuova finestra con il nuovo documento, conservando, però, le eventuali altre finestre aperte. È possibile passare da una finestra ad un altra con il comando Finestra che mostra oltre a tre comandi, l'elenco di tutte le finestre aperte. È così possibile, copiare una parte di un documento ed inserirla in un'altra, o comunque lavorare parallelamente su più documenti. Le versioni più recenti di Word propongono l'elenco delle finestre aperte anche nella barra della applicazioni, presente di solito nella parte bassa del Desktop. Per non appesantire eccessivamente il sistema è bene ricordarsi di chiudere le finestre che non servono più con il comando File Chiudi quando la finestra è visibile. Gli altri comandi del menù Finestra consentono di aprire una nuova finestra (Finestra Nuova finestra) che mostrerà l'eventuale documento già aperto nella finestra attiva. Si potrà così passare rapidamente da un punto ad un altro del documento; suddividere lo schermo in più parti e visualizzando così, contemporaneamente, tutte le fi- 8 Può essere sconsigliato tenerla attiva solo se il calcolatore è molto lento (per esempio un 386) P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise 10.15

66 nestre aperte con il comando Finestre Disponi tutto; suddividere il testo che si sta osservando su due finestre indipendenti, in modo da vederne contemporaneamente due parti distanti, con il comando Finestra Dividi e posizionando la riga orizzontale che si muove assieme al mouse nel punto in cui si vuole avvenga la suddivisione La visualizzazione di due punti diversi del documento Come già accennato è possibile aprire due finestre diverse sullo stesso documento in modo da vedere due punti diversi dello stesso. Ci sono diversi modi per realizzare tale divisione. Il più semplice da descrivere è quello di eseguire il comando Finestra Dividi. Il cursore del mouse assume la forma di una doppia freccia che si trascina una riga orizzontale mobile. Questa riga indica il punto in cui desideriamo che lo schermo sia diviso a metà. Il clic del pulsante di sinistra fisserà la divisione della pagina nel punto voluto. Le due pagine che si vedono, in questo caso, sono indipendenti ed è possibile posizionarne una in un punto ed una in un altro (una finestra potrebbe essere puntata su di un testo e l'altra sul commento o sulla traduzione). La riga di divisione delle due finestre può essere trascinata, in ogni momento in modo da ridimensionarle. Se viene trascinata fino alla barra degli strumenti, la divisione viene chiusa. Un altro modo per chiuderla è digitare i comandi Finestra Rimuovi divisione La guida in linea (Help) Premendo il? del menù o il tasto [F1] si attiva l'ipertesto con il cosiddetto Help in linea. Nelle versioni meno recenti di Word, si apre una finestra con tre cartelle. La prima, Sommario, consente una lettura sistematica del manuale di aiuto, la seconda presenta un indice analitico dello stesso, la terza, Ricerca libera, costruisce un indice alfabetico con tutte le parole del testo e, a mio avviso, si è rivelata di modesta utilità perché eccessivamente ricca di parole. Talvolta nel testo dell'aiuto ci sono alcune parole colorate: sono le parole calde; facendo clic su di esse si apre una pagina che ne spiega il significato. Nelle versioni più recenti si apre una finestra con due possibilità principali, una casella Cerca dove si potrà digitare una parola o una frase chiave, come nella precedente Ricerca libera, ed un collegamento Sommario, del tutto analogo al Sommario di prima. Il menù? offre varie possibilità. Segnaliamo anche la Guida Rapida. Facendo clic con il mouse su di essa, il cursore del mouse stesso cambia forma ed assume quella di un punto di domanda. Usando questo mouse su di un comando del menù o su di un pulsante, si attiva automaticamente una spiegazione dello stesso. Come già detto prima, ci è sembrata, invece, di dubbia utilità, soprattutto quando si acquisisce una certa dimestichezza con il programma, l'attivazione dell'assistente di Microsoft Office, una finestra nella quale appaiono continuamente le indicazioni ed i suggerimenti per chi sta scrivendo. Secondo noi le sue immagini animate, che vorrebbero essere simpatiche, finiscono col distrarre chi lavora ed impegnano notevolmente le risorse del sistema P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform10.odt Paolo Delise

67 11 Il programma Microsoft Word per Windows: considerazioni avanzate 11.1 Gli stili Capita spesso al principiante che si trova ad avere a disposizione tutti i caratteri che Windows e Word mettono a disposizione dell'utente, di farsi prendere dall'euforia e di riempire il suo scritto di stili e di caratteri i più disparati. Un'eccessiva ricchezza di stili rende il testo poco gradevole a vedersi e chi si accinge a scrivere un documento importante, come potrebbe essere una tesi di laurea, dovrebbe, preliminarmente definire uno stile di massima ed il modo in cui vorrebbe strutturare il testo. Sulla barra dei formati, generalmente all'estrema sinistra, è aperta una finestra con la scritta Normale: è questo lo stile standard che può essere sostituito con altri stili. Se facciamo clic sul pulsantino a destra della scritta Normale vediamo che ci sono, già pronti, altri stili; vediamo, in particolare, che sono già pronti tre titoli. La presenza di tre titoli, consente di strutturare la titolazione del testo, come in questa dispensa, dove gli stili usati per i titoli sono, però, quattro. L'insieme dei formati che caratterizzano ogni stile (allineamento, caratteri, ) possono essere modificati usando il comando del menù Formato Stili e formattazione ( in Office 97 Formato Stile). Si selezionerà allora lo stile che si desidera modificare; il pulsantino alla destra aprirà un menù con la voce Modifica (in Office 97 basterà premere il pulsante Modifica) e, sulla nuova finestra, Formato. In questo modo potremo definire il formato che vogliamo dare al paragrafo, il carattere che ci aggrada, l'interlinea,. Gli stili predefiniti possono essere modificati: ad esempio è possibile trasformare i titoli in numerati, come è il caso dello stile adottato per questi appunti. È possibile, anche, creare nuovi stili: ad esempio si può creare uno stile particolare per i testi bordati: in questi appunti i testi bordati, oltre ad avere il bordo, sono sempre scritti in corsivo. In una tesi di laurea, ad esempio, potrebbe essere utile definire uno stile per la bibliografia (potrebbe ad esempio prevedere un rientro particolare sulle righe successive alla prima e una numerazione automatica) e così via. Vale la pena notare che se si aggiungono particolari elementi al testo (note, indici, ) gli stili disponibili si arricchiscono di altri stili predefiniti che possono essere modificati. In questi appunti, per esempio, lo stile delle note a piè pagina (Inserisci Note) è stato modificato per rimpicciolire il carattere ed avere un rientro sulle righe successive alla prima. L'uso degli stili richiede, da parte di chi scrive, uno sforzo progettuale ed una certa disciplina all'atto della scrittura del testo (è spesso più agevole cambiare al volo lo stile che ostinarsi a richiamare lo stile voluto), ma si viene ripagati con alcuni vantaggi: se domani si decide che un particolare stile va modificato, basterà modificarne la definizione per veder applicata la modifica all'intero documento. Gli stili possono essere modificati a livello generale, o a livello del singolo documento. È possibile anche creare un nuovo modello di stili (il modello corrente è NORMAL.DOT, ma questo esula dallo scopo di questi appunti) L'estetica Esistono, a proposito di stili, delle regole estetiche cui sarebbe bene ad attenersi nella scrittura di un testo. Va ricordato subito che: i segni di interpunzione (punti, virgole,...) devono essere scritti attaccati al carattere che li precede e seguiti da uno spazio, che manca molte volte nei testi di utenti inesperti; dopo l'apostrofo di un'elisione, invece, non va lo spazio, che invece va messo in tutti gli altri usi dell'apostrofo: l'accento di una lettera maiuscola o il troncamento (come in un po' di tempo. sta' fermo, da' un bacio alla zia ); dopo la parentesi aperta e prima della parentesi chiusa non va inserito lo spazio che invece deve esserci prima dell'apertura e dopo la chiusura delle parentesi. P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

68 Le lettere I margini della pagina dipendono dalla misura del foglio. Su un foglio A4 non dovrebbero eccedere i 3 cm. I margini destro e sinistro sono sempre uguali. Il margine superiore dovrebbe avere la stessa misura dei due laterali. Quello inferiore potrebbe avere una misura leggermente diversa. La lettera inizia con l'indirizzo del destinatario sulla sinistra 1 e la data sulla destra. Questo viene realizzato molto bene con una tabella di una riga e due colonne, senza bordo, con i paragrafi della cella di destra appoggiati a destra e quelli della cella di sinistra appoggiati a sinistra. La data può essere inserita in maniera automatica (e tenuta aggiornata) dal programma stesso. Basta, nel punto in cui si vuole inserire una data, attivare il menù Inserisci Campo e selezionare, nella tabella dei campi disponibili, Data ed ora. Potremo, in questo modo, inserire la data di stampa, la data dell'ultimo salvataggio ed anche selezionare un particolare formato per la data. Il destinatario e la data si collocano sempre nella parte alta del foglio. Se la lettera è una lettera formale, essa avrà, sotto al destinatario, l'oggetto, un breve riassunto della lettera con eventuali riferimenti in modo che il ricevente, leggendo l'oggetto, abbia subito un'idea esatta del contenuto e di conseguenza possa classificare la lettera (ci sarà ad esempio il numero di protocollo e data della lettera cui si risponde, o altre brevi notizie). L'oggetto si colloca nella parte alta del foglio, in una posizione più o meno alta, in modo da favorire una distribuzione esteticamente valida dell'intera lettera. Il testo della lettera deve essere centrato sul lato lungo del foglio. La lettera viene chiusa dall'identificazione di chi scrive e dalla sua firma. La firma, che attesta l'autore di quanto sopra scritto, deve essere l'ultima cosa che si legge spostandosi sulla lettera dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra. Se la lettera è una lettera personale e non una circolare, è bene che abbia un aspetto che non ricordi la stampa. Si eviterà, pertanto, di usare caratteri del tipo Times o Arial. Meglio usare il carattere Courier che richiama il carattere delle macchine da scrivere e dà a chi legge la sensazione di una lettera scritta esplicitamente per lui 2. La dimensione del carattere più adatta è la 12, la 11 o, eventualmente, la 10. Potete scegliere un'interlinea leggermente più grande di quella proposta (in Formato Paragrafo scegliete Interlinea Multipla ed assegnate, ad esempio il valore 1,2). Non occorre che il paragrafo sia giustificato, basta che sia allineato a sinistra. Importante è, invece attivare la sillabazione: un testo non sillabato dà l'impressione di eccessiva sciatteria. Se la lettera è composta da più paragrafi, è possibile lasciare un'interlinea tra un paragrafo e l'altro, oppure far rientrare la prima riga di ogni paragrafo di una quantità predefinita. Scegliete la forma che vi piace di più; usarle tutte e due assieme, invece, è troppo Una relazione o un articolo Se una lettera ha l'esigenza di apparire personale al massimo, una relazione, un articolo, una tesi o una tesina guadagnano, spesso, da un aspetto il più possibile tipografico. I margini destro e sinistro possono essere diversi se i fogli andranno cuciti sul margine sinistro. Se la stampa avviene su una faccia sola del foglio si può semplicemente ingrandire il margine sinistro di mezzo/un centimetro. Se invece i fogli vengono stampati su entrambe le facce (in fase di stampa esiste la possibilità di stampare solo le pagine pari o le pagine dispari) dobbiamo avere più grande il margine sinistro nella pagine dispari ed il destro nelle pagine pari. Questo si può ottenere attivando l'opzione pagine Affiancate in File Imposta pagina. Il margine sinistro cambia nome in margine interno e quello destro diventa esterno. L'impostazione dei margini viene scambiata nelle pagine pari rispetto a quelle dispari. Anziché impostare un margine sinistro diverso da quello destro si può definire, sempre in fase dell'impostazione della pagina, la Rilegatura. 1 L'indirizzo può essere collocato anche a destra se usate le buste con la finestra trasparente; il posizionamento corretto dell'indirizzo, in questo caso, esula dagli scopi di questi appunti. 2 Si attengono a questi principi tutte quelle organizzazioni che curano la vendita per corrispondenza e che ci inviano lettere che pur non essendo personali sono scritte in modo da sembrarlo P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

69 Il carattere da usare sarà uno a spaziatura proporzionale: Times o un altro carattere con le grazie è il carattere classico; il carattere Arial o, in generale, i caratteri senza le grazie danno al testo un aspetto più moderno. A parità di dimensione un testo scritto in Times occupa meno spazio che se scritto in Arial. L'interlinea può essere leggermente aumentata. I paragrafi saranno, di solito, giustificati e sarà attivata anche la divisione in sillabe. La giustificazione va evitata se si sta scrivendo in piccole caselle (come ad esempio all'interno di una tabella). In questo caso, infatti, la giustificazione può portare all'inserimento di molti spazi bianchi che danno un aspetto poco gradevole. Le pagine dovrebbero essere sempre numerate (tranne la prima, se essa contiene solo il titolo). La numerazione delle pagine e qualche altro argomento saranno trattati nei prossimi paragrafi La numerazione delle pagine Il modo più semplice per inserire il numero della pagina è usare il menù Inserisci Numeri di pagina. Appare una finestra che propone alcune opzioni; siete invitati a riflettere sulle varie opzioni che vi vengono proposte alla voce Allineamento. I numeri possono essere scritti in alto o in basso. Potete anche usare un particolare Formato. Con esso potete scegliere il tipo di numerazione (cifre arabe o romane, ), se volete che al numero di pagina sia premesso quello del capitolo (come in questi appunti), e da che numero volete iniziare (utile se avete diviso la tesi in più documenti, uno per capitolo, ad esempio). È possibile, invece dei numeri di pagina, mettere un'intestazione personalizzata, come in questi appunti. Per farlo si deve usare il menù Visualizza Intestazione e piè pagina. Il testo su cui si sta scrivendo diventa grigio ed non è più modificabile. Si apre, invece, una finestra dove è possibile scrivere un testo che apparirà come intestazione su tutte le pagine del documento. Facendo scorrere la pagina verso il basso, troveremo un'analoga finestra nella quale potremo scrivere un testo che apparirà sempre a piè di pagina. Sarà così possibile inserire in testa alla pagina un riferimento, ad esempio, al capitolo del libro, oppure, in calce alla pagina, qualche indicazione sulla proprietà intellettuale dell'opera. Per ritornare al testo vero e proprio basta fare un doppio clic sul testo stesso I campi In questo testo, a piè di pagina, oltre alle informazioni sull'autore, c'è la data del salvataggio e il nome del file: sono informazioni che servono, fondamentalmente, in fase aggiornamento del testo per identificare meglio la sua collocazione fisica e per poter, confrontando due stampe diverse, individuare la più recente. Queste informazioni potrebbero essere aggiornate ogni volta, ma sarebbe molto scomodo doversi ricordare di farlo. Ogni volta che si salva, infatti, bisognerebbe ricordarsi di cambiare la data e l'ora. È allora possibile inserire, non solo nelle intestazioni e a piè di pagina, ma anche nel testo vero e proprio, dei cosiddetti campi. Per farlo si usa il comando Inserisci Campo. Appare una finestra che. In alto a sinistra propone la lista delle categorie di campi possibili, e sotto (a destra in Office 97) la lista dei campi di quella data famiglia. Per mettere il nome del file, ad esempio, sceglieremo la famiglia di campi Informazioni documento ed il campo File name 4 ; per la data di salvataggio, invece, sceglieremo il gruppo Data ed ora ed il campo Savedate 5. Il programma mette a disposizione molti altri campi; siete invitati a soffermarvi a leggere i nomi dei campi possibili per essere in grado di usarli al bisogno. 3 Prima di iniziare a scrivere la tesi di laurea è bene consultare il relatore o la segreteria per conoscere se esistano o meno delle regole cui attenersi. Volevamo riportare in questa sede le norme, ma spesso cambiano da corso di laurea a corso di laurea e persino con il relatore. L'indicazione di foglio a4, carattere times new roman di dimensione 10-12, 2,5-3 centimetri di margine (un centimetro in più sul margine interno), interlinea 1,5 dovrebbero andare bene, ma nella nostra ricerca abbiamo trovato che ci sono corsi di laurea che vogliono le pagine stampate fronte e retro, tanto per dare un'idea della variabilità. 4 I nomi dei campi non sono stati tradotti in italiano. Speriamo che non sia troppo gravoso intenderne il significato. 5 Se si seleziona un campo della famiglia Data e ora è possibile assegnargli anche un formato premendo il pulsante Opzioni. Si selezionerà, allora il formato desiderato e poi si premerà il tasto Aggiungi al campo in modo da formattare correttamente il testo. P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

70 Come si è già detto i campi possono essere inseriti in qualunque punto del testo e la loro funzione è quella di garantire un aggiornamento automatico di determinate informazioni. Altri campi sono di uso meno immediato (Automazione documento, Equazione e formule) o particolare (Collegamenti e riferimenti) e su di essi non ci soffermeremo Sommario ed indice Con il termine sommario gli autori di Word intendono il tradizionale indice, analogo a quello che si trova all'inizio di questa dispensa. Con il termine indice intendono, invece, l'indice alfabetico, messo in fondo. Il programma è in grado di produrre entrambi in modo abbastanza agevole Sommario di un testo i cui titoli sono stati prodotti con gli stili Titolo 1. Si deve posizionare il cursore nel punto del testo in cui si desidera che inizi l'indice o il sommario. 2. Poi si digita il comando Inserisci Indici e sommario. Si apre una finestra con tre cartelle: Indice, Sommario e Indice delle figure. 3. Portarsi sulla cartella Sommario, selezionare uno stile opportuno, selezionare il livello di titolo massimo da indicizzare, definire l'eventuale carattere con cui riempire la tabulazione tra la voce dell'indice ed il numero della pagina. 4. Una volta definiti questi parametri, basterà premere Ok per avere l'indice fatto. 5. Guardando il sommario di questo testo si cerchi di capire qual è stato il carattere di riempimento e fino a quale livello si sono fermate le voci del sommario Sommario di un testo in cui non si sono usati gli stili Titolo La produzione automatica di un sommario usando gli stili Titolo 1, Titolo 9 è senza dubbio la più semplice ed è anche affettuosamente consigliata. Chi volesse, però, produrre un sommario personalizzato, senza far ricorso agli stili titolo, deve seguire una via più complessa. 1. Portarsi in un punto del testo cui si vuole far riferimento con una voce del sommario. 2. Tenendo premuti i tasti [Alt]+[Shift] premere il tasto [O]. 3. Scrivere la voce che si desidera appaia sull'indice come riferimento per il punto segnato. È possibile anche assegnare un Livello alla voce inserita; meno importante è invece l'assegnazione di un Identificatore di sommario che ha un interesse solo se si volessero realizzare sommari diversi e che si può lasciare sul valore C. Una volta definiti i vari campi si preme il tasto Segna. Quando si preme il pulsante Segna automaticamente viene attivata la visualizzazione dei testi nascosti, che si ottiene premendo il pulsante contrassegnato da sulla barra degli strumenti. Per disattivare tale visualizzazione, basta premere con il mouse, di nuovo, il pulsante virtuale, oppure usare il menù Strumenti Opzioni e nella cartella Visualizza disattivare la voce Tutti. 4. I punti 1, 2 e 3 vengono ripetuti per tutti i punti ai quali si vuole associare una voce di sommario. 5. Completata l'operazione si eseguiranno i quattro punti del paragrafo Gli indici alfabetici La costruzione di un indice alfabetico è simile a quella del sommario senza titoli: 1. Ci si deve portare sui punti in cui si vuole inserire una voce. Se la descrizione che si vuole appaia nell'indice è la stessa del testo, si può selezionare la parte del testo che interessa. 2. Tenendo premuti i tasti [Alt]+[Shift] premere il tasto [X]. 3. È possibile indicare una voce principale ed una secondaria; per esempio la voce principale potrebbe essere "Formato" e la voce secondaria "Carattere" oppure "Paragrafo", Generalmente verrà inserita nell'indice la pagina corrente, ma è possibile, attivando Riferimento incrociato inserire una dicitura del tipo Vedi. È anche possibile indicare un intervallo di pagine. Il testo potrà essere scritto in grassetto o in corsivo 4. Si preme il tasto Segna. Quando si preme il pulsante Segna automaticamente viene attivata la visualizzazione dei testi nascosti, che si ottiene premendo il pulsante contrassegnato da sulla barra degli strumenti. Per disattivare tale visualizzazione, basta premere con il mouse, 11.4 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

71 di nuovo, il pulsante virtuale, oppure usare il menù Strumenti Opzioni e nella cartella Visualizza disattivare la voce Tutti. 5. Si ripetono i punti 1-4 per tutti i punti in cui si vuole inserire una voce dell'indice analitico. 6. Una volta completato l'inserimento delle voci che costituiranno l'indice analitico si eseguiranno le seguenti operazioni: 7. Si deve posizionare il cursore nel punto del testo in cui si desidera che inizi l'indice. 8. Poi si digita il comando Inserisci Indici e sommario. Si apre una finestra con tre cartelle: Indice, Sommario e Indice delle figure. 9. Portarsi sulla cartella Indice, selezionare uno stile opportuno, selezionare, eventualmente, l'allineamento a destra del numero della pagina e definire l'eventuale carattere con cui riempire la tabulazione tra la voce ed il numero stesso. 10.Una volta definiti questi parametri, basterà premere Ok per avere l'indice fatto Le note È possibile inserire sia note a piè di pagina che in fondo al testo. Il modo più semplice per farlo è quello di usare i menù Inserisci Note e poi scegliere se si desidera la nota a piè di pagina o in fondo al documento. Il programma predisporrà gli opportuni riferimenti e si posizionerà nel punto in cui andrà inserita la nota. Una volta terminata la scrittura della nota, basterà premere il pulsante di destra e selezionare, nel menù volante che si apre, la voce Vai a nota a piè pagina. Un doppio clic sul simbolo della nota consente di passare dalla pagina alla nota oppure dalla nota alla pagina, a seconda del luogo in cui ci si trova. Lasciando il cursore del mouse fermo sul simbolo di rimando alla nota, sarà possibile leggerla in un piccolo riquadro giallo. Se si cancella, nel testo, il simbolo di riferimento della nota, l intera nota viene cancellata. Se si seleziona il simbolo e lo si sposta, la nota viene spostata. Invece di eseguire la sequenza dei comandi indicata prima, è possibile inserire le note a piè di pagina tenendo premuti i tasti [Ctrl]+[Alt] e premendo il tasto [F] La stampa unione La stampa unione consente di produrre delle lettere circolari personalizzate. Occorrono due archivi: uno con i dati che personalizzeranno le lettere (per esempio, i cognomi e nomi dei destinatari, gli indirizzi, ) ed uno con la lettera Il documento di origine dati Il documento di origine dati, che, come vedremo nel prossimo capitolo, può essere anche un foglio di lavoro Excel, contiene, ad esempio, gli indirizzi dei destinatari delle lettere. Esso ha una prima riga con i nomi dei singoli dati, separati da punti e virgola. Nel caso di indirizzi avremo, ad esempio, i campi Cognome; Nome; Via; Cap, Città; Sesso Il sesso, che sarà una M o una F ci consentirà di personalizzare meglio la lettera, ad esempio esordendo con "Gentile signora" se il sesso è femminile o con "Egregio signor" se il sesso è maschile. Le righe successive di questo documento saranno, tutte, composte da una serie di campi separati da punti e virgola: un campo, potrebbe essere, ad esempio 6 Delise; Paolo; via Diaz, 20; 34100; Trieste; M Aggiungiamo alcune altre righe (almeno una con il sesso F) e salviamo il documento con un nome, ad esempio indirizzi.doc. Chiudiamo questo documento e creiamone uno nuovo, con File 6 Si ricorda che la legge sulla privacy limita molto la possibilità di reperire e detenere informazioni su cittadini italiani e che il possesso di tali informazioni va comunque segnalato alle autorità competenti. P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

72 Nuovo da usare nel paragrafo successivo Il documento principale e l'unione 1. Eseguiamo il comando del menù Strumenti Stampa unione. 2. Facciamo clic su Crea sotto alla riga Documento principale. 3. Ci viene proposta una serie di possibilità: scegliamo Lettere tipo. 4. Ci viene chiesto se usare la Finestra attiva o un Nuovo documento. Per come abbiamo impostato il lavoro sceglieremo Finestra attiva. 5. Passiamo alla sezione Origine dati. Facciamo clic sul pulsante Dati e, poiché il file dati è già pronto, scegliamo la voce Apri origine dati. Andiamo a trovare il file Indirizzi.doc. Il programma ci informerà che nel testo non si fa riferimento a nessun campo e ci proporrà di modificarlo. Accettiamo. 6. Notiamo che sul documento è apparsa una nuova barra strumenti, con due tasti importanti: Inserisci campo unione che ci consentirà di inserire dentro i richiami ai vari dati (Cognome, nome, ) ed Inserisci campo word che ci consentirà di aggiungere ulteriori controlli. (ne useremo uno solo). 7. Cominciamo, scrivendo la data appoggiata a destra, e poi, appoggiato a sinistra vogliamo mettere l'indirizzo. Se dovessimo esprimerci a parole, diremmo che l'indirizzo è fatto dal Nome e Cognome; a capo metteremo la via e, a capo di nuovo, metteremo il Cap e la città. Per farlo non dovremo fare altro che premere il pulsante Inserisci campo unione e selezionare i nomi dei campi da inserire. Tra Nome e Cognome dovremo ricordarci di inserire uno spazio, e così pure tra il Cap e la Città. 8. Ora vogliamo iniziare la lettera con "Egregio signore" nel caso di un uomo e con "Gentile signora" nel caso di una donna. Attiviamo Inserisci campo word. Appare una finestra con alcuni campi: scegliamo il campo If che in inglese vuol dire Se. Se è un uomo 9. Scegliamo per Campo il valore Sesso, per criterio il valore Uguale a e come valore mettiamo M. Nella casella Inserisci il testo scriviamo Egregio signore e nella casella Altrimenti scriviamo Gentile signora. Premiamo, poi, il pulsante Ok. 10.Completiamo la lettera, per esempio con l'importante messaggio "questa è una prova di una stampa unione. Cordiali saluti." Completata la scrittura, possiamo, se lo vogliamo, possiamo salvare il documento. 11.Riattiviamo il comando Strumenti Stampa unione e attiviamo il comando Unisci. Ci viene proposto di effettuare la stampa o su di un nuovo documento o sulla stampante. Nel primo caso otterremo un nuovo documento con tante lettere quanti sono gli indirizzi, nell'altro le lettere andranno direttamente sulla stampante. È sempre buona norma verificare prima che il risultato sia quello voluto. Possiamo, a tale proposito, scegliere di stamparne solo alcuni di prova. Quando daremo il comando unisci, avverrà l'unione. Se visualizziamo il documento origine ed attiviamo la visualizzazione dei caratteri nascosti con il pulsante virtuale scopriamo che dietro ai campi unione ci sono in realtà dei comandi nascosti. Questi comandi si sarebbero potuti inserire con Inserisci Campo, ma il metodo proposto in questo capitolo, che è completamente guidato, è senza dubbio più semplice. Nelle esercitazioni avanzate verrà proposto un esercizio di stampa unione Gli strumenti per il disegno Word propone degli strumenti semplici per inserire dei disegni nel testo che si va scrivendo. Con il comando Visualizza Barra degli strumenti Disegno facciamo apparire una nuova barra degli strumenti. Essa può, come tutte le barre strumenti essere riposizionata sullo schermo. Riportiamo qui sotto alcune delle icone presenti spiegandone il significato Il primo tasto consente di disegnare una linea, il secondo una freccia il terzo ed il quarto rispettivamente un rettangolo o un ellisse. Nel caso della linea o della freccia, si fa clic sulla prima estremità e poi si trascina il mouse sull'altra estremità; quando si lascia il tasto del mouse viene disegnato l'oggetto. Nel caso del rettangolo e dell'ellisse le due estremità rappresentano due vertici opposti del rettangolo o del rettangolo entro cui verrà inscritta l'ellisse. Se, mentre si trascina il mouse, si preme il tasto di [Ctrl], il primo punto rappresenta il centro (della linea, dell'ellisse, ). Se invece si preme il tasto [Shift] disegneremo solo quadrati, circonferenze o rette inclinate di mul P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

73 tipli di 15 gradi (facilitando la tracciatura di linee verticali, orizzontali, ). I singoli oggetti tracciati conservano la loro identità; facendo clic su uno di essi quando il mouse cambia forma in una quadrupla freccia, riappaiono i quadratini che individuano l'oggetto. È allora possibile spostare o ridimensionare l'oggetto. È anche possibile cambiare gli attributi di colore di un oggetto selezionato. Basta usare i tasti riportati qui a fianco. Il primo controlla il colore del riempimento, il secondo il colore della linea, il terzo il colore del carattere. Sotto ad ogni simbolo è riportato un colore, che nell'immagine in bianco e nero non si nota. Facendo clic sull'immagine, l'oggetto selezionato verrà colorato, riempito, con il colore evidenziato. Questo colore può essere modificato facendo clic sul triangolino a destra dell'immagine. In questo caso appare uno schema di colori dal quale si può scegliere il colore opportuno. È molto importante ricordare che esiste anche il colore Nessuno, soprattutto per il riempimento. Se infatti volessimo usare un'ellisse per evidenziare una parte di testo, come in questo esempio, dovremo scegliere come colore di riempimento Nessuno, che è diverso dal colore bianco. Possiamo modificare l'aspetto della linea che disegna l'oggetto scegliendo lo spessore ed il tipo di tratto con i primi due tasti di sinistra della figura. Se l'oggetto è una retta può essere trasformato in una freccia di stile diverso con il tasto centrale. Gli ultimi due tasti, a destra, servono per aggiungere effetti speciali (ombreggiatura e tridimensionalità) agli oggetti grafici. I primi due tasti della barra consentono, con Disegno, di aprire un menù che presenta alcune opzioni, Raggruppare più oggetti grafici selezionati con la freccia a fianco, in modo che divengano un tutt'uno, oppure di Scomporre un raggruppamento nei suoi elementi costitutivi, consente, tra l'altro, di visualizzare un griglia, di portare in primo piano un oggetto grafico, in modo da ricoprire, di solito parzialmente, un altro oggetto grafico, di ruotare una figura, e così via. La freccia consente di selezionare oggetti grafici e disabilitare eventuali altre opzioni attive. Il menù Forme, infine, consente di reperire un archivio di forme già pronte (stelle, fumetti, ). Nella barra strumenti c'è anche la possibilità di inserire una casella di testo, vale a dire una casella che consente di inserire immagini o testi al suo interno in maniera indipendente dal resto del testo che può scorrere attorno alla casella, passare sotto alla casella in modo semitrasparente e così via. Gli effetti si possono controllare come nel caso della immagini (vedi capitolo precedente). Sulla barra degli strumenti viene ancora presentata la possibilità di costruire titoli con effetti speciali mediante lo strumento Wordart. È un metodo guidato il cui uso va molto bene per volantini pubblicitari, ma che va usato con una certa parsimonia, se non escluso del tutto, in un testo "serioso" come potrebbe essere una tesi di laurea L'equation editor La scrittura di formule matematiche è molto facilitata dall'equation editor. Chi volesse usarlo dovrà eseguire il comando Inserisci Oggetto e selezionare nella finestra l'oggetto Microsoft equation editor che deve essere stato installato all'atto dell'installazione di Word o in una fase successiva. Il suo uso è abbastanza semplice: si apre, in corrispondenza del cursore di word, una finestra di dimensioni variabili dentro alla quale verrà scritta la formula, ed una barra strumenti nuova con una serie di menù a tendina che propongono caratteri o simboli particolari e alcuni strumenti di impaginazione che consentono di scrivere frazioni o esponenti o coppie di parentesi che si autodimensionano al variare dell'altezza delle espressioni. Quando l'equation editor è attivo si modifica anche il contenuto del menù. Per disattivarlo basta fare clic con il mouse fuori dalla finestra. La formula è un oggetto; per modificarla basta fare un doppio clic su di essa; per cancellarla basta fare un clic su di essa in modo che sia evidenziata dagli otto quadratini neri e premere il tasto [Canc]. Non entriamo ulteriormente in dettaglio, visto che questi appunti si rivolgono a studenti di scienze dell'educazione, per i quali la scrittura di formule è, probabilmente, meno vitale di P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

74 quanto lo possa essere per uno studente di matematica o ingegneria. Invitiamo, chi ne dovesse avere bisogno ad autoapprenderne l'uso partendo dalle poche nozioni che abbiamo dato Le macro Le macro sono uno strumento molto sofisticato e potente con il quale è possibile aggiungere nuovi comandi al programma. Naturalmente tutta questa potenza si paga e per scrivere una macro sofisticata è necessario conoscere la programmazione del linguaggio Word Basic, che non è banale e raccontabile in poche righe. Word, però, mette a disposizione uno strumento che consente di scrivere sequenze di comandi senza avere alcuna conoscenza di programmazione. È necessario avere presente bene la sequenza di operazioni che si desidera compiere. Per esempio potremmo voler formattare più volte dei paragrafi restringendo sia il margine destro che il sinistro di un centimetro 7 e scrivendo il testo in corsivo. Per eseguire queste operazioni su di un paragrafo, dovremo portarci in testa al paragrafo, eseguire il Formato Paragrafo per modificare i Rientri a destra e sinistra. Dovremo, poi, modificare il carattere; se siamo all'inizio del paragrafo e tenendo premuti i tasti [Ctrl]+[Shift] premiamo [ ], l'intero paragrafo sarà selezionato. Potremo allora trasformarlo in corsivo premendo, ad esempio, i tasti [Ctrl]+[I]. Abbiamo supposto di dover fare questa operazione parecchie volte. Possiamo allora attivare il comando Strumenti Macro Registra nuova macro. Ci appare una finestra in cui alla macro viene proposto un nome (di solito del tipo Macro1 ), ma che possiamo modificare a nostro piacimento ed in modo che sia mnemonico. Ci viene chiesto se la macro va memorizzata in tutti i documenti(normal.dot) o solo nel documento in questione. Se la macro ha un uso generale la memorizzeremo in tutti i documenti, altrimenti solo nel documento in questione. Per rendere più semplice l'uso della macro stessa premeremo il pulsante Tastiera che ci consente di associare una combinazione particolare di tasti all'attivazione della macro. Se la combinazione particolare di tasti è già in uso, il programma la segnala. Sono libere, di solito le combinazioni di tasti [Ctrl]+[Alt]+[Shift]+[ ] (dove l'ultimo tasto è un tasto alfabetico). Supponiamo, ad esempio, di assegnare alla macro i tasti [Ctrl]+[Alt]+[Shift]+[A]. Appare sul foglio una piccola finestra con i due simboli tradizionali dei videoregistratori per lo Stop (a sinistra) e la Pausa (a destra). Il cursore del mouse assume la forma di una cassetta di mangianastri con una freccia vicino. Da questo momento in poi, tutto quello che verrà eseguito a tastiera sarà registrato nella macro. Pertanto se digiteremo i comandi necessari ad eseguire la particolare formattazione proposta all'inizio, essi saranno registrati. Quando abbiamo finito di eseguire la sequenza di operazioni necessarie, interromperemo la registrazione con lo Stop. Se non abbiamo commesso errori, da questo momento in poi, premendo i tasti [Ctrl]+[Alt]+[Shift]+[A] all'inizio di un paragrafo, gli faremo assumere la formattazione particolare. La fatica fatta per registrare la macro viene senza dubbio ripagata dalla comodità dell'uso successivo. Capita spesso di sbagliare nella registrazione delle macro o, comunque, capita di voler cancellare le macro inserite. Per farlo si eseguono i comandi Strumenti Macro Macro. Si aprirà una finestra con l'elenco di tutte le macro attive e dei tasti con i quali potremo Eliminare, Eseguire, Creare o Modificare una macro. Se volete rendervi conto di come funziona una macro, selezionatene una e poi andate ad eseguire il comando Modifica. Vi si aprirà una finestra con le istruzioni che sono state generate per eseguire quella macro. Per chiudere la finestra fate clic sul tasto con la X in alto a destra e ritornerete al testo. Se volete eliminarla, perché non vi serve più, premete il pulsante Eliminare Documenti lunghi Può capitare di dover scrivere un documento lungo, come questa dispensa o una tesi di laurea. È quanto mai sconsigliato scrivere l intero documento in un unico file. Il caricamento sarebbe lentissimo, e così pure lo spostamento all interno del documento. Inoltre, se abbiamo a disposizione solo dei floppy disk, avremo dei problemi per creare le copie di backup e dovremo fare ricorso ai cosiddetti compressori, come il programma commerciale pkzip o quello libero 7-zip. 7 Un'operazione del genere, in realtà, andrebbe fatta meglio con la creazione di uno stile. In questo caso, quindi, la macro ci consente di rimediare ad un nostro errore di progettazione o di riprogettare con facilità un documento P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

75 La strategia migliore è, senza dubbio, quella di spezzare il documento in tanti file (ad esempio uno per ogni capitolo). La fusione dei file in un unico testo avverrà con il comando Visualizza Documento master dato su di un documento vuoto. Si aprirà una nuova barra strumenti, riportata qui sotto. Ci interessa il pulsante indicato dalla freccia, che consente l inserimento di un documento secondario. Inseriremo i documenti che dobbiamo stampare, uno alla volta, nell ordine in cui vorremo che apparissero. È possibile salvare, poi, il documento master. Una volta creato il documento master è possibile stamparlo; le pagine risulteranno numerate da 1 in poi e così via. Più difficile è il discorso dell inserimento del sommario e dell indice. Se vogliamo inserire il sommario in testa al libro e l indice analitico in fondo, dovremo creare due files, uno per il sommario ed uno per l indice, nei quali metteremo le opportune intestazioni. Nel file del sommario, inseriremo l indice con il comando Inserisci Indice e sommario, ignorando il messaggio di errore che ne conseguirà. Proseguiremo, poi, ripetendo il comando Inserisci Campo Indici e sommario e selezionando il campo RD a fianco del quale scriveremo il nome del file dove cercare le voci dell indice (preferibilmente racchiuso tra virgolette). Conviene lavorare attivando la visualizzazione dei caratteri nascosti, o premendo il pulsante della barra degli strumenti o con il comando Strumenti Opzioni e spuntando la voce Tutti nella scheda Visualizza (nel blocco di opzioni caratteri non stampabili). Terminato l inserimento dei file, ci riporteremo sul messaggio di errore dell indice, faremo clic con il pulsante di destra, e selezioneremo la voce Aggiorna campo. Se non abbiamo commesso errori, verrà costruito il sommario. Le stesse operazioni si devono compiere per ottenere l indice alfabetico: dovremo solo selezionare l indice, anziché il sommario. A tale proposito, vale la pena ricordare che in questi appunti si è suggerito di usare, per l inserimento dell indice, il comando Inserisci Indice e sommario. Si sarebbero potuti usare, invece, i comandi Inserisci Campo Indici e sommario e selezionare TOC (table of contents) per l indice alfabetico, e Index per il sommario 8. Mentre, però, con il primo comando è abbastanza semplice scegliere il formato da dare agli indici, con il secondo è necessario uno studio maggiore I moduli Può capitare, a volte, di dover predisporre uno schema di testo in cui, su uno schema fisso, alcuni campi andranno riempiti o con valori diversi, o con valori scelti tra un certo insieme di valori possibili. Supponiamo di avere, a titolo di esempio, uno schema di domanda di iscrizione. Lo schema è riportato nel riquadro nella Figura In questo modulo ci sono alcuni campi marcati con sfondo grigio. Il primo può assumere due valori, il sottoscritto o la sottoscritta. Il secondo potrà assumere un valore qualunque, il terzo potrà essere o una a o una o. Il quarto potrà assumere un numero ordinale (primo, secondo,...). Ci sono, poi, due caselle che possono essere barrate o meno e la data. Tutto il resto della lettera è fissa ed immodificabile. Al Magnifico Rettore Il sottoscritto Cognome e nome chiede di essere iscritt al primo anno del corso di laurea in Scienze della formazione. Allega: Diploma di esame di stato Bollettino di versamento Con osservanza Portogruaro,Data Figura 11.1 Per ottenere ciò dobbiamo innanzitutto attivare il comando del menù Visualizza Barre degli strumenti Moduli che farà apparire la barra degli strumenti riportata nella Figura Non è colpa mia se è stato tradotto con sommario quello che in inglese era index e dando alla parola index un significato diverso. P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

76 Figura 11.2 Facendo clic sul primo pulsante della barra, inseriremo un campo libero, come ad esempio Cognome e Nome; il quarto pulsante premuto con il cursore sul campo appena inserito ci consente di inserire un descrittore del campo (Cognome e Nome ad esempio). Il secondo pulsante ci consente di inserire una casellina che, con il quarto pulsante, potremo inizialmente barrare o meno. Il terzo pulsante ci consente di inserire un elenco a discesa come la sottoscritta o il sottoscritto o l'anno di corso. I valori iniziali verranno forniti sempre attraverso il quarto pulsante che apre finestre diverse a seconda del campo. Saltiamo il quinto, sesto, settimo ed ottavo e nono pulsante, che consentono di inserire una tabella (in due modi), inserire una cornice o cambiare l'aspetto dei campi e di ripristinare i valori originali dei campi, una volta modificati. L'ultimo campo mostra un lucchetto. Premendolo, il documento non sarà più modificabile Figura 11.3 se non nei campi ed assumerà l'aspetto della Figura In essa si è già fatto clic sul pulsantino a fianco alla parola La sottoscritta e quindi appaiono le possibili alternative. Nel campo Cognome e Nome, invece, potremo scrivere un Cognome e nome, e così via Altri programmi di videoscrittura Microsoft Office Word non è l'unico sistema di videoscrittura. Riteniamo giusto soffermarci su OpenOffice.org (è questa la scrittura e denominazione corretta del prodotto) non prodotto dalla Microsoft, che è istituzionalmente gratuito e del quale si trovano versioni per Windows, Linux, MacIntosh, Sun 9. Esistono anche altri programmi di videoscrittura, come Kword, inserito nel pacchetto KDE per Linux, Abiword, Corel Wordperfect, per Windows, ecc. Passare da un sistema ad un altro non è difficile anche se non sempre la conversione di un documento da un sistema ad un altro dà dei risultati corretti 10. Per ragioni di costi e di compatibilità, la nostra scelta è andata su OpenOffice.org ed è su questo pacchetto e sulle differenze tra le varie versioni di Microsoft Word che ci soffermeremo. Dedicheremo alcune pagine ad evidenziare le differenze tra Office ed OpenOffice.org nella versione Le versioni recenti di Word La principale differenza tra Word 97 e Word 2000 appare nei menù. Mentre nel primo le tendine dei menù sono statiche e in ognuna sono leggibili tutte le possibili selezioni (tutt'al più disabilitate) in Word 2000 e successivi la tendina del menù mostra solo le opzioni usate più di recente o che il sistema ritiene più utili. Per vedere il menù completo è necessario attendere qualche secondo o fare clic sulla freccia verso il baso che appare sull'ultima riga del menù. Come già detto altrove, riteniamo che, soprattutto per chi sta imparando, questa scelta non sia una scelta felice. Secondo la nostra opinione i menù statici consentono, a chi cerca, di appren- 9 La Sun, produttrice di calcolatori di qualità e di famosi pacchetti software, come MySql, acquistato di recente, Java, sviluppato in proprio, VirtualBox, che consente di avere una macchina virtuale all'interno di un'altra, ed OpenOffice.org, acquistato dalla Star Office, ha ritenuto di rendere di pubblico dominio il codice sorgente di quest'ultimo pacchetto. 10 Questo è un problema molto importante. Addirittura documenti scritti con Windows Word 2 non sono stati letti e riprodotti correttamente con le versioni successive ed è stato questo problema ad indurci ad abbandonare, nell'uso corrente, il prodotto Microsoft per OpenOffice.org P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

77 dere mentre cerca. Per chi ha pratica, il menù statico consente di eseguire le operazioni in maniera automatica. Chi volesse riportare i menù in forma statica deve usare il menù Strumenti Personalizza e, nella scheda Opzioni deselezionare la voce nei menù visualizza per primi i comandi usati più di recente. Una novità veramente importante è la possibilità di selezionare più parti non consecutive del testo, di copiarle ed incollarle tutte assieme. È stata, inoltre, migliorata la possibilità di costruire le tabelle OpenOffice.org Writer Come già detto questo programma di videoscrittura è assolutamente gratuito e viene portato avanti dalla ditta Sun, produttrice di hardware e software di pregio, e da un gruppo di programmatori sparsi nel mondo che si sono impegnati a lavorare gratis. Pensiamo che, al momento, si tratti del concorrente più insidioso alla supremazia dei prodotti Microsoft e da alcuni anni questi appunti vengono scritti usando il prodotto in questione. All'avvio, l'apparenza è sostanzialmente identica: ci sono delle voci di menù, dei pulsanti ed un foglio su cui scrivere. Ma, trattandosi di un prodotto completamente diverso, va evidenziato che spesso la distribuzione delle voci nei menù è diversa: si consiglia, in generale, di pensare in termini di azioni che si vuol compiere: Inserisci, dai un Formato,... Alcuni dei menù sono dipendenti dal contesto e vale la stessa perplessità evidenziata per Word Alcune voci sono inserite in più menu, ad esempio nel menu Tabella ritroviamo la voce Inserisci, nel menu Inserisci, troviamo la voce Tabella. Diversa è la gestione del carattere di fine paragrafo. Quando si preme il tasto di invio, tutti questi programmi di videoscrittura associano al carattere nascosto di fine paragrafo gli attributi del paragrafo stesso. Portandosi in fondo al paragrafo e premendo [Canc] non si cancella solo il comando di ritorno a capo e si unificano i due paragrafi, ma si cancellano anche gli attributi del paragrafo; nel caso di Microsoft Word il paragrafo assumerà gli attributi del paragrafo successivo. Nel caso di OpenOffice.org Writer il comportamento è diverso: se vi portate in fondo al paragrafo e premete [Canc] il paragrafo che nasce dall'unione dei due paragrafi avrà il formato del paragrafo nel quale vi trovate, vale a dire che gli attributi del paragrafo verranno estesi al successivo; succede il contrario se vi portate all'inizio del paragrafo successivo e premete [Backspace] il paragrafo che nasce dall'unione dei due paragrafi avrà ancora il formato del paragrafo in cui vi trovate, cioè il successivo. Inoltre il programma preferisce, anche se non è obbligatorio, che non si formatti al volo un paragrafo, una pagina, e così via, ma che si definiscano a priori gli stili e che poi si applichino gli stili stessi, senza modifiche. Questa pratica, però, è fortemente consigliata anche in Microsoft Word ed è praticamente indispensabile in un progetto di ampio respiro come potrebbe essere una tesi di laurea. Nel prossimo capitolo mostreremo una tabella comparativa delle operazioni più comuni tra i diversi sistemi di videoscrittura Confronto tra Microsoft Word 97, Microsoft Word 2000/2003 ed OpenOffice.org Writer Va tenuto presente che i tre programmi contengono moltissime funzionalità che qui non vengono presentate. I programmi hanno, poi, delle funzionalità che sono loro caratteristiche. Nella tabella che segue viene presentato un confronto. Nella prima colonna è riportato, in ordine alfabetico, l'operazione da compiere, nella seconda come viene eseguita in Microsoft Word e nella terza come viene eseguita da OpenOffice.org. La prima colonna della tabella riporta, in ordine alfabetico, le azioni più comuni. Le due colonne successive danno l'indicazione su come operare in Microsoft Word e in OpenOffice.org Writer. P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

78 Per fare Casella di testo: inserimento Cercare e sostituire un testo Copiare, Tagliare Incollare Correzione e Formattazione automatica Office 97 Word e Office 2000 Word Inserisci Casella di testo Il flusso del testo esterno alla casella si controlla con il menù Formato Casella di testo. Si apre una finestra con 6 schede che consentono di modificare la posizione, le dimensioni ed il flusso del testo. In particolare lo scorrimento è controllato dalla cartella Layout in Word 2000 e Disposizione testo in Word 97 Modifica Trova Modifica Sostituisci Modifica Copia Modifica Taglia Modifica Incolla Word 2000 dà la possibilità di copiare più parti una dietro all'altra e di incollare una delle copiature o tutte Strumenti Correzione automatica OpenOffice.org Writer 2.4 Inserisci Cornice Si apre una finestra che presenta numerose schede che consentono a priori di dimensionare, posizionare ed in generale di definire le caratteristiche della cornice. In particolare la scheda scorrimento consente di definire lo scorrimento del testo esterno alla cornice attorno alla cornice stessa. Una volta creata la cornice è comunque possibile ridimensionarla, spostarla, Modifica Cerca e sostituisci Modifica Copia Modifica Taglia Modifica Incolla Strumenti Correzione automatica Data di salvataggio o di stampa Vedi: Inserire un comando di campo Elenchi puntati e numerati Formato Elenchi puntati e numerati Formato Elenchi puntati e numerati Anche in Formato Paragrafo esiste la possibilità di controllare gli elenchi puntati e numerati. File: aprire File Apri File Apri File: chiusura File Chiudi File Chiudi Formato carattere e paragrafo Formule matematiche Formato Carattere Formato Paragrafo Inserisci Oggetto e poi si seleziona Microsoft Equation Editor 3.0 Formato Carattere Formato Paragrafo Inserisci Oggetto Formula Questo equation editor ha un aspetto simile a quello di Microsoft Office, ma ha anche un modo parlato di scrivere le formule derivato da un analogo programma di Unix, che lo rende molto efficiente soprattutto quando si acquisisce una certa pratica P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

79 Per fare Indice: inserimento di una voce Inserire un comando di campo (data, numero di pagina, ) Lingua: impostazione Office 97 Word e Office 2000 Word Inserisci Campo Indici e sommario Una trattazione più dettagliata è presentata al capitolo 10.5 Inserisci Campo apre tutti i possibili campi; ne sono pronti a menù alcuni: Inserisci Data e ora Inserisci Numero di pagina Strumenti Lingua Imposta lingua Word 2000 riconosce automaticamente le lingue di cui possiede i vocabolari. OpenOffice.org Writer 2.4 Inserisci Indici Voce È possibile scegliere se la voce è del sommario o dell'indice analitico. Mentre in Word i campi indice appaiono quando si chiede la visualizzazione dei caratteri nascosti questo non succede in questo programma. Per leggere i campi indice è necessario portarsi sulla casellina grigia che lo rappresenta e selezionare il comando Modifica Voce di indice. Una volta aperta la finestra è possibile navigare tra una voce e le altre mediante due frecce che fanno passare alla voce precedente o alla voce successiva. Inserisci Comando di campo e poi si sceglie dalla voce del menù che appare la famiglia di comandi voluta: data, ora, numeri di pagina,. Formato Carattere Nel campo Lingua si sceglie la lingua. Esistono vocabolari per moltissime lingue ed anche per il latino. La configurazione delle lingue conosciute dal sistema avviene automaticamente all'atto dell'installazione, ma è possibile modificarla (ad esempio ampliando le lingue) con il menù Strumenti Opzioni e aprendo la voce Impostazioni lingue Nota a piè di pagina Inserisci Nota a piè di pagina Inserisci Nota a piè di pagina Ortografia: controllo Strumenti Controllo ortografia e grammatica È possibile attivare il controllo automatico che sottolinea le parole errate a mano a mano che vengono digitate. Strumenti Controllo ortografico È possibile attivare il controllo automatico che sottolinea le parole errate a mano a mano che vengono digitate. P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

80 Per fare Pagina: impostare un formato diverso ad una pagina rispetto alle altre (ad esempio per stampare orizzontalmente una tabella molto larga) Office 97 Word e Office 2000 Word 1. Posizionarsi all'inizio del testo il cui formato di pagina deve essere diverso 2. Eseguire il comando File Imposta pagina 3. Impostare la nuova pagina selezionando nella casella Applica a la voce Da questo punto in poi. 4. Per ritornare allo stile precedente, ripetere le stesse operazioni. OpenOffice.org Writer Posizionarsi all'inizio del testo il cui formato di pagina deve essere diverso 2. Eseguire il comando Inserisci Interruzione manuale di pagina 3. Con il cursore nella pagina di cui si vuole cambiare l'ordinamento, scegliere il nuovo stile di pagina (se non esiste bisogna prima crearlo) 4. Per ritornare allo stile precedente, ripetere le stesse operazioni. Pagina: impostazione File Imposta pagina Formato Pagina Non ha la rilegatura, ma se si sceglie il layout di pagina rispecchiato i due margini destro e sinistro diventano interno ed esterno rispetto alla rilegatura e, a questo punto, basta dare il margine interno più ampio di quello esterno. Riga a piè di pagina: inserimento Riga orizzontale di separazione Visualizza Intestazione e piè di pagina Visualizza Barra degli strumenti Disegno (se non è già visualizzata) Utilizzare il pulsantino con la linea per disegnare Inserisci Piè di pagina Inserisci Riga orizzontale Possiede anche gli strumenti di disegno, molto simili a Microsoft Word Salto pagina Inserisci Interruzione Inserisci Interruzione manuale Segnalibro 11 (per passare rapidamente da un punto ad un altro di un testo lungo). Sillabare un file Inserisci Segnalibro Per posizionare il cursore sul punto in cui è stato definito il segnalibro Modifica Vai a, selezionare nella finestra di sinistra la voce segnalibro e poi nella finestra di destra il segnalibro voluto. Strumenti Lingua Sillabazione Spuntare la voce sillaba automaticamente il documento Inserisci Segnalibro Per posizionare il cursore sul punto in cui è stato definito il segnalibro, portare il mouse in basso a sinistra dove si trova il numero della pagina corrente e fare clic col pulsante di destra. Si apre l'elenco dei segnalibri inseriti Selezionare l'intero documento con Modifica Seleziona tutto e poi Formato Paragrafo nella cartella Flusso di testo spuntare Sillabazione Automatica. Come si è già detto OpenOffice.org lavora meglio se ci si prepara in anticipo gli stili. Spuntando la casella in anticipo prima di iniziare ad usare il programma la sillabazione sarà automatica e subito. 11 Un segnalibro consiste in un nome associato ad un punto del testo P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

81 Per fare Office 97 Word e Office 2000 Word OpenOffice.org Writer 2.4 Stampa File Stampa File Stampa Stile: definizione Formato Stile Se non risulta spuntata la voce Formato Stilista fare clic su di essa. Si aprirà una finestra volante con la possibilità di scegliere, attraverso dei pulsanti, lo stile del paragrafo, del carattere, della cornice della pagina o della numerazione. Scelta una tipologia di stili, è possibile selezionare uno degli stili esistenti per applicarlo facendo doppio clic su di esso, oppure, con un clic con il pulsante di destra del mouse, decidere di modificarlo o di crearne uno nuovo. Tabella: aggiungere o togliere una riga o una colonna Tabella: inserimento Zoom: cambiare la dimensione del testo come è visualizzato Tabella Inserisci Righe,. Tabella Inserisci Tabella oppure con il pulsante che appare sulla barra degli strumenti (vedi capitolo precedente). Word 2000 presenta, rispetto a Word 97, qualche automatismo in più rispetto alla formattazione della tabella Modifica Zoom Tabella Inserisci Righe,. Tabella Inserisci Tabella La tabella può avere una riga titolo che viene ripetuta nelle pagine se la tabella stessa occupa più di una pagina; è possibile controllare la disposizione della tabella nella pagina. Modifica Zoom P. e A. Delise (2008)- Informatica - inform11.odt 22/08/

82 11.16 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform11.odt 22/08/2008

83 12 Il programma Excel, introduzione Il programma Microsoft Excel appartiene alla categoria dei fogli elettronici, programmi nati alla fine degli anni '70 con il programma Visicalc che venne indicato come una delle più importanti novità nel settore del software. Ad esso fecero seguito il Multiplan della Microsoft e, molto importante, il Lotus 123 che, per primo, unificò in un solo strumento la gestione del foglio elettronico, la gestione di archivi di dati e la possibilità di produrre grafici. Altri programmi seguirono: possiamo citare Reflex e Quattro, due interessanti prodotti della Borland, ma soprattutto Excel che attualmente ha il mercato ed è per questo che viene presentato in dettaglio. Come per il programma di elaborazione di testi, esiste un prodotto alternativo ad Excel e rigorosamente gratuito OpenOffice.org Calc che però non viene presentato Figura 12.1 in dettaglio in questi appunti essendo la parte dedicata ai fogli elettronici più ridotta e non essendoci differenze sostanziali tra i due, almeno per quanto viene qui presentato. In ognuna delle versioni citate, il foglio elettronico si presenta come una tabella a doppia entrata. Ogni casella della tabella è individuabile mediante la lettera della colonna ed il numero della riga (come nel famosissimo gioco della battaglia navale). Le colonne a disposizione sono 256 (individuate dalle lettere da A a Z e poi avanti da AA ad IV) e le righe In realtà poi sono di meno, perché le risorse effettive del calcolatore non è detto siano in grado di memorizzare tanti dati. In ogni cella noi possiamo inserire o un testo o un numero o una formula e costruire, così, una tabella in modo molto versatile. Come per il programma di videoscrittura valgono alcune considerazioni: si tratta di un programma molto vasto e complesso la cui presentazione completa esula dagli scopi di questo testo; è un programma di uso un po' meno generale del precedente e presuppone, soprattutto nei suoi usi più sofisticati, la necessità di risolvere problemi di natura scientifica. Per questi motivi di esso, qui, verrà data una presentazione estremamente semplice e di base: costruire una tabella, inserire qualche formula, produrre un grafico e portare la tabella ed il grafico in WinWord. Nella presentazione, inoltre, si supporrà che sia noto l'uso del programma Microsoft Word, presentato nei capitoli precedenti. È nostra opinione che il foglio elettronico Excel sia forse il migliore dei prodotti del pacchetto Office della Microsoft e ne potrebbe essere una prova il fatto che, praticamente, non viene più modificato dalla metà degli anni '90. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

84 12.1 Inserimento di dati All'avvio del programma la cella A1 risulta riquadrata in modo particolare: è la casella attiva in quel momento. Possiamo spostare la cella attiva in vari modi: facendo clic con il mouse su un'altra cella, con le frecce di direzione, con i tasti [Pag ] e [Pag ] o, infine, con il tasto [Invio]. A titolo di esempio costruiremo una tabella con l'andamento demografico di un paese cui daremo un nome arbitrario di Xyz. La tabella è mostrata nella figura a fianco. Per costruirla dobbiamo portare il cursore della cella in A1 e scrivere Anno. Poi lo porteremo, o con [Invio] o con [ ], in A2 e scriveremo 1550, e così via. Completati gli anni ci porteremo in B1 o facendo clic con il mouse sulla Figura 12.2 cella o usando i tasti con le frecce e scriveremo la seconda colonna. Completato l'inserimento dei dati selezioniamo il menù File Salva con nome e, allo stesso modo in cui salvavamo le informazioni di Word salviamo anche questi dati con il nome abitanti con il quale faremo loro riferimento in seguito L'apertura e la chiusura di una cartella 1 Quando il programma Excel viene avviato, esso presenta una cartella ed un foglio vuoto impostato con delle regole standard. In generale, però, ci sono tre comandi che controllano l'apertura e la chiusura delle cartelle, come in Word. File Nuovo consente di aprire una nuova cartella Excel. La cartella è composta da un numero standard di fogli, generalmente 3, ma possono essere aumentati o diminuiti. File Apri consente di aprire una cartella Excel esistente. Si presenta una finestra che mostra una cartella (cartella, questa volta, nel senso di Windows ed il cui nome dipende dalla configurazione di Excel). È possibile aprire cartelle (di Windows) diverse fino a quando si trova il file cercato. La cartella Excel cercata può venir aperta anche lanciando il comando Trova del tasto di avvio (ricordando che le cartelle Excel hanno estensione.xls). Trovato il file, basterà fare doppio clic su di esso perché Excel venga automaticamente avviato aprendo la cartella Excel in questione. File Chiudi serve per chiudere una cartella Excel aperta. Se essa è stata modificata (o anche se ad Excel sembra che sia stata modificata) e non è stata salvata, Excel chiede se si desidera salvare il file. Se il file ha già avuto un nome, esso viene salvato con il nome preesistente. Se non ha avuto un nome, si aprirà una finestra in cui si chiede il nome da dare al file e si può scegliere la cartella Windows in cui salvarlo La correzione di un errore Capita a tutti di sbagliare nella digitazione dei dati e di dover correggere il contenuto di una cella. Per farlo ci sono tre modi: Posizionare il cursore sulla cella da correggere e premere il tasto [F2]. La cella viene aperta in modalità editing ed il cursore viene posizionato alla fine del contenuto della cella. Allo 1 È doveroso notare come la traduzione italiana del programma sia stata infelice: si è dato il nome cartella a due cose diverse, l'insieme di tutti i dati di un foglio elettronico e la ripartizione logica del disco, che una volta veniva detta, con termine inglese, directory. Per rimediare a questa confusione, quando necessario chiameremo cartella Windows e cartella Excel le due diverse entità P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

85 stesso modo di WinWord è possibile spostare il cursore con le frecce orizzontali o con il mouse; è possibile cancellare con [Canc] o [Backspace]; è possibile selezionare una parte del testo e sostituirlo automaticamente con un'altra digitazione. Si noti che in questo caso la freccia a destra o a sinistra non fa passare alla cella adiacente avendo invece un significato per l'editing. Alla fine della correzione o si fa clic con il mouse su di un'altra cella, o si preme uno dei seguenti tasti: [Invio], [ ], [ ], [F2]. Gli effetti dei quattro tasti sono abbastanza evidenti. Suggeriamo, comunque di provarli. Fare doppio clic sulla cella. Per il resto valgono le considerazioni fatte al punto precedente. Portare il cursore sulla cella da correggere e fare clic sulla barra della formula (di solito, la terza riga delle barre) dove appare il contenuto della cella e poi modificare come indicato sopra La selezione di un'area Per selezionare un gruppo di celle avente forma rettangolare, basta portarsi su una cella di uno dei quattro vertici del rettangolo, fare clic e trascinare il mouse sul vertice opposto. Lo sfondo delle celle selezionate cambia colore rispetto alle altre. Se lo sfondo standard è di colore bianco, quello delle celle selezionate è di colore nero. Una delle celle del rettangolo sembra non selezionata, in quanto resta con lo sfondo di colore standard. È la cella che inizialmente era stata puntata. La minima selezione è costituita dalla cella puntata. La selezione può assumere forme diverse da quella del rettangolo, che è la più comune. Basta, dopo aver selezionato un primo rettangolo (o anche dopo aver semplicemente puntato una cella), spostare il mouse (senza fare clic) sul vertice di un altro rettangolo da selezionare (o su un'altra cella), premere il tasto [Ctrl] e, tenendolo premuto, fare clic e trascinare. È possibile, proseguendo in questo modo, selezionare somme indefinite di aree. La selezione di un'intera riga si fa semplicemente facendo clic sul numero che la identifica. Analogamente, la selezione di una colonna si fa facendo clic sulla lettera che la identifica. Una volta selezionata una riga (o una colonna) basta trascinare il mouse su righe o colonne adiacenti perché esse vengano automaticamente selezionate. Un'area selezionata può essere trattata con i comandi Modifica Taglia, Modifica Copia e Modifica Incolla per il cui uso si rimanda al paragrafo relativo nel capitolo 10. Premendo il tasto [Canc] viene cancellato il contenuto dell'area selezionata 2. La pressione di un qualsiasi altro tasto va a modificare soltanto il contenuto della cella inizialmente puntata. Se una volta modificato il contenuto della cella puntata si preme, anziché il tasto di [Invio], i tasti [Ctrl]+[Shift]+[Invio] il contenuto della cella puntata viene esteso all'intera selezione. Altri usi delle selezioni verranno illustrati più avanti in questo capitolo I menù ed i pulsanti Pur essendo diversi sotto alcuni aspetti, i menù ed i pulsanti sono analoghi a quelli di Word. Vedremo l'uso di alcuni di essi nei paragrafi seguenti La formattazione È possibile dare un formato al testo delle celle. Esso si applica alla cella puntata o al gruppo di celle selezionate. La formattazione non prevede un tasto per il paragrafo giustificato (è possibile selezionarlo però nel corrispondente menù di cui parleremo più avanti). In compenso è possibile scrivere un'intestazione alla tabella in una cella, selezionare la cella ed alcune celle adiacenti e poi con il quarto tasto della formattazione (Unisci e centra) fare in modo che il testo risulti centrato sulla selezione. 2 Il contenuto, ma non gli eventuali formati assegnati alle celle; può così capitare di cancellare una data e di inserire nella stessa cella un numero, che verrà, però, presentato ancora come se fosse una data, fino a quando non se ne modificherà il formato. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

86 Notiamo dalla tabella che il programma ha usato, automaticamente, criteri diversi di formattazione per le scritte (Anni, abitanti) che sono appoggiate a sinistra e per i numeri che sono appoggiati a destra. Il controllo completo della formattazione delle celle si ha con il menu Formato Celle che presenta una finestra con molte cartelle che consentono di controllare: Il formato dei numeri nella cartella Numero che possono poi essere formatati in modo generico, in formato valuta, in modo data 3, e così via. Il formato si applica alla cella o al gruppo di celle che sono state selezionate. È, a tal proposito, possibile selezionare un'intera riga o un'intera colonna facendo clic sull'intestazione che le identifica (la lettera per la colonna ed il numero per la riga) L'allineamento; si noti la possibilità di scrivere in modo obliquo per ottimizzare il riempimento delle celle in particolari situazioni. Il carattere in modo del tutto analogo a quello di WinWord. Si noti che tutta la cella ha lo stesso carattere (la possibilità di dare solo a parte della cella un formato è apparente). I bordi con una finestra simile a quella di WinWord. Lo sfondo con la cartella Motivo. La cartella Protezione consente di bloccare le celle selezionate. Con il comando del menù Strumenti Protezione è possibile impedire la modifica del contenuto delle celle bloccate in un particolare foglio di lavoro o nell'intera cartella. Alcuni formati possono essere modificati con i tasti presenti sulla barra degli strumenti. È così possibile modificare facilmente il numero dei decimali: il tasto più a destra decrementa i decimali e quello a fianco li aumenta; il tasto con il simbolo % invece scrive i numeri in forma percentuale, quello con i soldi (il primo a sinistra o anche il quarto) premette al numero il simbolo, mette due decimali dopo la virgola ed il punto inserisce nel numero il separatore delle migliaia 4. Nel menù Formato è possibile formattare anche le righe e le colonne definendo l'altezza e la larghezza delle celle; in questi formati la voce Adatta fa sì che l'altezza e la larghezza della colonna vengano adattate per visualizzare al meglio i dati in esse contenute. A tale proposito vale la pena sottolineare il comportamento del programma quando la cella è troppo stretta per visualizzare il dato: se il dato è di tipo testo e la cella adiacente è vuota essa sarà utilizzata per visualizzare la parte del dato che non sta nella cella; se il dato è di tipo testo e la cella adiacente è piena, il dato viene troncato, ma solo in visualizzazione e allargando la cella sarà possibile vedere le informazioni troncate; se il dato è un numero che non può essere scritto nella cella e non è stata scelto alcun formato per la visualizzazione, il programma tronca i decimali o adotta la notazione esponenziale 5. Se il numero è formattato o non è comunque possibile visualizzarlo, la cella viene riempita da una sequenza di ######. Il menu Formato Formattazione automatica consente di dare in modo automatico un aspetto particolare ed elegante alla tabella che si sta preparando. 3 Le date vengono, in realtà, memorizzate all'interno del foglio come il numero di giorni trascorsi da un ipotetico 0 gennaio dell'anno 0. Per questo motivo le date possono essere sommate tra di loro, ad una data è possibile aggiungere un numero ed ottenere un'altra data, due date possono essere sottratte ed ottenere un numero di giorni, e così via. 4 Gli Stati Uniti invertono, rispetto a noi ed ai tedeschi, il significato del punto e della virgola: il punto separa i decimali e la virgola raggruppa le migliaia. Noi facciamo riferimento alla versione italiana di Excel che ha, correttamente, invece, la virgola per i decimali ed il punto per le migliaia. La scelta è comunque regolata da Windows con i comandi Start Pannello di controllo Data, ora, lingua e opzioni internazionali Modificare il dormato dei numeri, data, ora. Si apre una finestra con varie cartelle: la prima consente di modificare l'impostazione dello stato, le altre di cambiare i formati di scrittura dei numeri, della valuta, della data e dell'ora. 5 Nella notazione esponenziale, molto usata nell'ambito scientifico, il numero è scritto nella forma ± x,xxxxe± yy. Il primo ± è il segno del numero, la sequenza x,xxxx è composta dalle cifre che costituiscono il numero, indipendentemente dalla posizione della virgola nel numero stesso, che viene messa sempre in seconda posizione ed, eventualmente, arrotondata ad un numero ridotto di cifre. La lettera E è un separatore; il gruppo ± yy è l'esponente di una potenza di 10 necessaria per rimettere a posto la virgola. Ad esempio il numero ,45678 verrebbe scritto 1,234568E+8 che si legge 1, P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

87 12.7 Le formule: prime nozioni Oltre ad inserire dati è possibile anche aggiungere formule. Per scrivere una formula dobbiamo risolvere due problemi: informare il sistema che quella che si sta inserendo è una formula e poter usare nelle formule il contenuto delle celle già riempite. Vediamo come è stato risolto il problema con un esempio. Riprendiamo il foglio abitanti. A partire dal secondo dato vogliamo aggiungere una colonna in cui appaia l'incremento annuo degli abitanti. La formula da utilizzare è I a, b = N b N a b a dove I a,b è l'incremento tra gli anni a e b, N b ed N a sono gli abitanti nei due anni. Per inserire una formula dobbiamo iniziare a scriverne il testo con il carattere = 6. Ciò significa che quando il contenuto di una cella inizia con = non verrà scritto così Elemento Cella corrispondente com'è ma verrà interpretato come una formula, e nella cella apparirà il della formula risultato del calcolo. Nella cella C3 noi vogliamo calcolare l'incremento di abitanti dal 1550 al 1730, vale a dire I 1550,1730. Cerchiamo i nomi delle I 1550,1730 C3 N celle al cui contenuto dobbiamo fare riferimento. Si riportano i risultati 1550 B2 N 1730 B3 in questa tabellina qui a fianco. La formula che scriveremo avrà, anziché N b, N a, i riferimenti delle celle corrispondenti. Con la tecnica tipi- b A3 a A2 ca dei linguaggi di programmazione che trasformano le scritture su più piani tipiche della matematica in scritture su una linea, la formula diventa =(B3-B2)/(A3-A2) Si notino le parentesi che si sono dovute aggiungere in più ed il simbolo / per indicare la frazione o divisione. A tale proposito ricordiamo che l'addizione e la sottrazione saranno indicate con il + ed il - rispettivamente, la moltiplicazione 7 con il simbolo * e l'innalzamento a potenza con ^. Le parentesi, siano rotonde, quadre o graffe, sono scritte sempre come rotonde e, ad ogni parentesi aperta deve corrispondere una parentesi chiusa. Così, ad esempio, la famosa formula risolutiva che dà la prima delle soluzioni delle equazioni di secondo grado x 1 = b b2 4ac 2a si scriverà x 1 = b radq b 2 4 a c / 2 a. Ritornando al nostro esempio, inseriamo la formula =(B3-B2)/(A3-A2) nella cella C3 e, una volta premuto invio, leggiamo nella cella non la formula, ma il numero 3,632432, risultato del calcolo. Ritorniamo con il cursore sulla cella. Notiamo che mentre in essa appare il risultato, sulla casella della formula, in alto, continua ad apparire la formula stessa. La formula appare ancora anche sulla cella se facciamo il doppio clic per modificarne il contenuto. Per inserire questa formula nelle celle successive abbiamo tre metodi di cui uno, quello di riscrivere la formula in ogni cella, mutatis mutandis, lo scartiamo subito non perché sbagliato ma perché noioso e lungo, perché a riscrivere più volte la formula si rischia di sbagliare e perché, soprattutto ne esistono altri di migliori. Possiamo ricopiare la formula nelle celle successive semplicemente portando il mouse sul simbolo in basso a destra del contorno della cella: il cursore del mouse assume la forma di una croce, anziché di una freccia; facciamo allora clic e trasciniamo il cursore fino alla cella C17. La colonna si riempirà delle formule corrette e ne mostrerà i risultati. L'altro modo, leggermente più complesso, ma di uso più generale, fa riferimento agli strumenti Taglia, Copia ed Incolla. Cancelliamo prima il contento delle celle C4... C17. Per farlo selezio- 6 In realtà sono anche altri i caratteri con i quali può iniziare una formula, ad esempio + o -, ma ci sembra particolarmente significativo l'= e ad esso faremo riferimento. Per scrivere una stringa di testo che inizia con il carattere = sarà, invece, necessario racchiudere la stringa stessa tra virgolette. 7 La moltiplicazione deve essere sempre esplicita; la scrittura 4ab deve essere scritta 4*a*b. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

88 niamole con il mouse e poi premiamo [Canc]. Passiamo ora al nuovo metodo. Portiamo il cursore della cella in C3. Eseguiamo il comando Copia (o con il tastino con i due foglietti di carta posto a fianco delle forbici, o con il comando Modifica Copia del menù). La cella assume una evidenza di tipo particolare. Portiamo il cursore del mouse sulla cella C4 e trasciniamo fino a C17. Poi premiamo il tasto Incolla che si trova alla destra di quello di Copia. La cella C3 continua a restare evidenziata. Se noi volessimo ricopiare la formula in altri punti del foglio, basterebbe selezionare le celle volute e premere di nuovo Incolla. L'operazione di copia merita una riflessione: se andiamo a vedere le formule nelle celle oggetto di copiatura, per esempio la cella C10, notiamo che i riferimenti delle formule si sono modificati; in C10 abbiamo, ad esempio, la formula =(B10-B9)/(A10-A9). Questo è avvenuto perché i riferimenti alle celle sono relativi. Quando noi nella cella C3 abbiamo scritto B3, il programma ha memorizzato l'informazione come la cella che si trova sulla stessa riga ed una colonna a sinistra; A2 è la cella che si trova una riga sopra e due a sinistra, e così via. In questo modo la copiatura ha potuto aggiornare correttamente i risultati. Può capitare che non vogliamo che tale aggiornamento avvenga e che le formule facciano sempre riferimento alla stessa cella (sarebbe stato il caso, ad esempio, se avessimo voluto tenere il 1550 come anno di base). In questo caso possiamo fissare in modo assoluto la riga o la colonna premettendo al loro identificativo il simbolo del $. Così se avessimo voluto tenere fissa B2 avremmo dovuto scrivere $B$2 o anche, in questo caso, B$2 in quanto non si modificava mai la colonna. Esercitazione: provate ad aggiungere un'altra colonna in cui calcolate l'incremento annuo percentuale (per chi non ha dimestichezza con le formule, in D3 scriveremo =C3/B2). Ricopieremo la formula nelle righe sottostanti e poi, dopo aver selezionato i valori con il Formato Celle, selezioneremo la forma percentuale con, ad esempio, una cifra decimale. Salviamo il risultato col nome Abitanti I riferimenti alle celle: considerazioni avanzate Abbiamo già visto come si fa riferimento ai contenuti delle celle: si indica la lettera (o la coppia di lettere) che individua la colonna ed il numero della riga; per esempio C13, AE173,. Questo riferimento è relativo, nel senso che se nella cella E12 facciamo riferimento alla cella C2, questo viene memorizzato come 2 colonne a sinistra e 10 righe in alto. Ciò fa sì che, come già visto, all'atto della copiatura di una cella cambino i riferimenti. I riferimenti possono essere resi assoluti premettendo un $ all'indicazione della colonna o della riga. Sono così riferimenti corretti, $C$2, C$2, $C2 che rendono assoluto il riferimento sia alla riga che alla colonna (nel primo), alla sola riga (nel secondo) e alla colonna (nel terzo). Il riferimento assoluto o relativo ha senso solo nel caso in cui le formule debbano essere copiate mantenendo intatto il riferimento Riferimenti a gruppi di celle Come vedremo più avanti, nei grafici e nelle funzioni, occorre, talvolta, fare riferimento ad un intervallo di celle. Un intervallo è un gruppo di celle, adiacenti tra di loro, appartenenti tutte ad una riga, ad una colonna o ad un'area rettangolare. Queste tre situazioni sono tutte definibili mediante una cella di inizio ed una di fine. Le due celle sono separate da un doppio punto. A5:A10 indica le celle della colonna A che vanno dalla riga 5 alla 10, C3:F3 indica un gruppo di celle della riga 3 che va dalla colonna C alla colonna F; B2:F5 indica un gruppo di celle individuate nell'angolo in alto a sinistra dalla cella B2 ed in basso a destra dalla cella F5. Invece dei : è possibile digitare due volte il punto Fogli multipli Vale la pena ancora notare che, nella parte bassa della pagina appaiono tre indicatori Foglio1, Foglio2 e Foglio3. Ogni cartella può avere più fogli. Se la cella si trova su di un foglio diverso bisogna indicarlo nel suo riferimento. Il nome del foglio va premesso all'indirizzo della cella e separato da questo da un punto esclamativo: Foglio1!B3, Foglio3!C5:F12 e così via P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

89 Nomi Se le formule sono tante ed i riferimenti alle celle sono numerosi, conviene dare alle celle o ai gruppi dei nomi. Ciò si può fare con il comando Inserisci Nome Crea. Si apre una finestra che mostra i nomi già definiti. Daremo un nome che sia significativo, quindi non Giorgio o Luisa, ma meglio X, Y, Dati, Produzione, ed indicheremo l'intervallo individuato dal nome. Se il riferimento è assoluto non ci sono problemi; se il riferimento è relativo (senza i $ per intenderci) il riferimento è relativo alla posizione della cella attiva nel momento in cui si definisce il nome I grafici Talvolta vale più un disegno che cento tabelle per descrivere un fenomeno o un problema. Il foglio elettronico consente di produrre facilmente dei grafici dai dati delle tabelle. Ritorniamo alla tabella che abbiamo costruito nei paragrafi precedenti. Vorremmo rappresentare i dati in un grafico cartesiano per evidenziare l'andamento della popolazione. Per inserirlo o ricorriamo al menù Inserisci Grafico o premiamo il tastino che di solito si trova sulla prima riga della barra strumenti. Il programma risponde mostrando una videata in cui si presentano vari tipi di grafici. Un esempio della videata è riportato nella figura 12.3 qui a fianco. La scelta del tipo di grafico non dipende solo da motivi estetici. Ogni problema ha la sua forma di rappresentazione più adatta. Istogramma: è un grafico in cui ogni valore viene rappresentato da una barra verticale. Lo useremo per rappresentare dati essenzialmente discreti 8. In realtà nella letteratura statistica il termine istogramma viene riservato ad un tipo di grafico particolare in cui non è l'altezza della barra ma l'area a definire la sua intensità. Le due forme di grafico coincidono solo se le basi dei rettangoli sono sempre uguali, cosa vera nell'istogramma prodotto da Excel. La rappresentazione tridimensionale (abbreviata con 3D) che il programma propone Figura 12.3 è molto bella ma di lettura meno agevole e la useremo quando i fattori estetici sono prevalenti su quelli funzionali. Barre: analogo all'istogramma, ma con l'asse x in verticale. Verrà quindi usato quando ci sono molti valori per l'asse x. Linee: serve a rappresentare i dati in un piano cartesiano. Vale la pena notare, però, che i valori sull'asse x sono, come per i due casi precedenti, delle modalità e vengono riportati sull'asse x nell'ordine in cui appaiono nella tabella da cui si origina il grafico e sempre equispaziati. Torta: serve per rappresentare dei dati in modo da evidenziare i rapporti percentuali che esistono tra di essi. Dispersione XY: sotto questo nome troviamo il classico grafico cartesiano. Si suggerisce di provare a rappresentare i dati della popolazione con un grafico di tipo Linee e poi con uno di tipo Dispersione XY. Dal confronto dei due si comprenderà molto bene quale sia la differenza. Area: analogo al tipo linea, evidenzia, però, l'area sottesa dalla curva con l'asse x. Anello: analogo al grafico a torta, consente la rappresentazione contemporanea di più serie che vengono visualizzate con anelli concentrici, favorendo molto la possibilità di confronti. Non ammette la rappresentazione 3D. Radar: associa l'asse x ad una direzione angolare (coordinate polari). Utile quando si vogliono associare delle intensità a delle direzioni (si pensi ad esempio ad un grafico dei gior- 8 Discreto viene qui usato per indicare una grandezza che assume valori discontinui. Se per esempio riportiamo in grafico la produzione di frumento negli anni di un certo territorio, non ha senso supporre che se nel 1984 la produzione fu di un milione tonnellate e nel 1985 di tonnellate ci sia un valore intermedio per l'anno 1984,5. I valori possono essere solo discreti, 1984, 1985,... Al contrario, se riportassimo il mio peso negli anni i dati varierebbero con continuità in quanto ha senso supporre che tra il mio peso nel 1984 ed il mio peso nel 1985 ce ne sia anche uno per ogni istante di tempo intermedio tra i due. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

90 ni di vento in funzione della sua direzione, o all'intensità di interscambi economici con diverse zone geografiche). Superficie: serve per rappresentare su una superficie due o più serie di dati. Bolle: associa ad ogni punto del piano XY una circonferenza di raggio pari a quello di una terza serie Z. Azionario: Rappresenta contemporaneamente tre valori (o quattro) sull'asse delle ordinate. Serve, istituzionalmente, per rappresentare i valori azionari, ma nella sua prima versione, risulta molto adatto a rappresentare dei dati frutto di medie di osservazioni caratterizzate anche da errori. Cilindri, Coni e Piramidi: servono per produrre istogrammi o grafici a barre usando queste figure geometriche anziché le barre tradizionali. Per produrre un grafico XY sugli abitanti nei secoli per il nostro villaggio, dobbiamo selezionare l'area dei dati A1:B17 e poi facciamo clic sul pulsantino dell'autocomposizione del grafico. Ci viene proposta la videata sul tipo dei grafici e selezioniamo il tipo Dispersione XY. Dei sottotipi proposti selezioniamo quello che nella figura sopra è presentato in nero. La differenza tra le varie scelte è abbastanza evidente. La differenza tra i grafici della seconda riga e quelli della terza è che nella terza l'interpolazione dei punti avviene con segmenti rettilinei, mentre nella seconda con curve. Premendo il tasto Avanti si passa al passaggio 2. La finestra è composta di due cartelle: la prima, Intervallo di dati ci propone l'intervallo di dati da utilizzare per il grafico e, per il modo in cui stiamo operando, l'intervallo è già scelto bene. Possiamo, inoltre, dire se le serie di dati sono in righe o in colonne. Excel riconosce che probabilmente i dati sono in colonne e ci propone questa soluzione; se facciamo clic sulla voce righe abbiamo la possibilità di vedere come cambia il grafico nell'anteprima. Manteniamo attiva la voce Colonne. La cartella Serie vi propone le varie serie per l'asse x, per l'asse y e per il titolo del grafico. Se le volessimo cambiare, basterebbe fare clic sui pulsanti a fianco delle finestre con gli intervalli e selezionare sul foglio gli intervalli voluti. Proseguiamo con il passaggio successivo che ci propone un lungo elenco di cartelle: sono cartelle abbastanza semplici da usare e siete invitati a provare come cambia l'aspetto del grafico al variare delle opzioni presentate. L'anteprima del grafico vi mostra subito come si modifica il grafico. Siete invitati a fare pure tutte le prove che volete, ma alla fine rimettete i valori originali, se volete trovare una corrispondenza tra quello che vi verrà proposto più avanti e quello che avete ottenuto voi. L'ultima finestra vi chiede se volete che il grafico venga inserito in un foglio a parte o come oggetto del foglio corrente. Selezioniamo la seconda opzione. Se avete seguito le indicazioni datevi dovreste ottenere una pagina analoga a quella della figura Notiamo alcuni difetti del risultato ottenuto e vediamo come porvi rimedio: 1. Vorremmo un'immagine più grande: basta portare il mouse su uno degli otto quadratini neri che ci sono attorno al disegno. Il cursore assume la forma di una doppia freccia. Trasciniamo il cursore con il mouse. Il grafico cambia forma e si ingrandisce. Se volessimo spostarlo, inve- Figura 12.4 ce, basterebbe posizionare il mouse all'interno del grafico e trascinarlo per spostare il disegno dove più ci aggrada. Attenzione a non uscire dalla videata e a fare un grafico esageratamente grande. 2. L'asse delle ascisse inizia con 0, ma noi vorremmo che iniziasse con 1500: 12.8 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

91 basta fare un doppio clic sui numeri dell'asse x. Si presentano una serie di cartelle con le quali possiamo modificare la dimensione o il tipo del carattere usato, l'allineamento e anche la scala. scegliamo un valore minimo di 1500, uno massimo di 2000, una graduazione principale di 100 ed una secondaria di 50. Per vedere la graduazione secondaria è necessario abilitarla nella cartella motivo. 3. Non ci piace avere la griglia solo sull'asse y: il modo più semplice è andare sul menù Grafico Opzioni grafico e selezionare griglia. Disabilitiamo la griglia sull'asse y 4. Non ci piace il colore dello sfondo del grafico: basta fare doppio clic sullo sfondo ed andarlo a modificare assieme anche al colore del riquadro. 5. Non ci piace lo stile della linea: basta fare doppio clic sulla linea ed andarlo a modificare in una finestra che contiene molte altre cartelle. Provate a fare prove sul significato delle varie opzioni, cambiandole una alla volta. Il discorso sui grafici non può ritenersi esaurito. Consigliamo, ad esempio, di provare a costruire una tabella, ad esempio con i dati delle ultime elezioni e a produrre delle torte ed in generale di provare tutti i grafici in modo da saperli usare all'occorrenza Le formule: le funzioni Il foglio elettronico mette a disposizione dell'utente anche una libreria molto vasta di funzioni che vanno dal calcolo di una media a quello di un logaritmo a quello di una rendita finanziaria 9. La libreria è molto vasta e non verrà presentata se non per alcune funzioni più importanti; presenteremo, invece, con un certo dettaglio, il modo con cui andare a cercare le funzioni. Prendiamo di nuovo il file Abitanti1. Nella cella C18 vogliamo inserire la media degli incrementi (che è un numero assolutamente privo di significato ma che ci serve solo per esercizio). Posizioniamoci in C18 e cominciamo a scrivere una formula con il carattere =. Possiamo poi andare avanti e scrivere =media(c3:c17) che ci darà nella cella il risultato voluto. In generale però non siamo così fortunati da sapere già che funzione vogliamo inserire. Sulla barra degli strumenti troviamo un tasto con la scritta f x (che può essere ottenuto anche con il menù Inserisci Funzione). Appare una finestra in cui vengono mostrate le funzioni usate di recente e le famiglie delle funzioni delle librerie. Ogni funzione è identificata da un nome seguito da una parentesi aperta, dagli argomenti (se ce ne sono più di uno vanno separati da ;) e conclusa da una parentesi chiusa. Se la funzione restituisce un numero (come ad esempio radq(c3) che calcola la radice quadrata della cella c3), la funzione può essere inserita in una qualsiasi formula. Se nelle celle A1, A2 ed A3 di un foglio nuovo inseriamo i coefficienti A, B e C di un'equazione di secondo grado (per esempio 1, 5 e 6), in B1, potremo scrivere la già citata formula risolutiva per ottenere una delle soluzioni =(-A2+RADQ(A2^2-4*A1*A3))/(2*A1) Scrivete in B2 la formula dell'altra equazione (basta mettere il segno - prima di RADQ). Provate ora a cambiare i coefficienti e a scrivere 7 al posto di 6. Le due soluzioni saranno caratterizzate dalla scritta #NUM con la quale il programma ci informa che le soluzioni non sono reali. 9 Le funzioni sono tutte caratterizzate da un nome, seguito da una parentesi aperta, da alcuni eventuali argomenti, separati tra di loro da ; e terminano con una parentesi chiusa. Così se in A5 abbiamo un numero RADQ(A5) fornirà la radice quadrata del numero; se in A2, A7 e A9 abbiamo 3 numeri, MAX(A2;A7;A9) restituirà il massimo dei valori contenuti nelle tre celle. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

92 12.11 La guida in linea Come il programma Word anche Excel ha un buon sistema di aiuto in linea che si usa allo stesso modo, per cui non ne parliamo e rimandiamo al capitolo precedente Trasferire tabelle e grafici da Excel a WinWord Abbiamo visto che Microsoft Word ha la possibilità di costruire tabelle e grafici. Dobbiamo però riconoscere che le possibilità di Excel sono molto superiori, non fosse altro che per la possibilità di inserire formule 10 e per la facilità che viene offerta di tradurre i dati numerici in veste grafica. Ci sono due modi per farlo, uno più semplice ma meno elastico ed uno più elastico ma di uso più complesso. In tutti e due i modi si suppone che siano attive le due applicazioni (WinWord ed Excel) e che in una ci sia il testo sulla quale si vuole inserire la tabella o il grafico e che nell'altro ci sia la cartella con i dati Metodo Copia e Incolla Attiviamo Excel e selezioniamo la parte del foglio che vogliamo ricopiare nel testo. Eseguiamo il comando Modifica Copia (o premiamo il tasto equivalente). Passiamo a Word e posizioniamo il cursore sul punto in cui vorremmo inserire la tabella. Eseguiamo il comando Modifica Incolla (o premiamo il tasto equivalente). Verrà inserita la tabella con un formato sostanzialmente equivalente a quello che aveva in Excel. Essa è, però, a tutti gli effetti, una tabella di Word e può essere manipolata con i comandi del wordprocessor. Per copiare un grafico si opera allo stesso modo. Per selezionarlo basta fare clic su di esso in modo che risulti evidenziato dagli otto quadratini neri attorno al suo bordo. Una volta inserito il grafico, esso può essere ridimensionato nel modo che si ritiene più opportuno Metodo Copia e Incolla Speciale Se la tabella copiata avesse avuto delle formule e avessimo dovuto modificare i dati sorgente, avremmo dovuto intervenire a correggere manualmente anche i risultati delle formule. È possibile inserire nel testo una tabella in cui, alla modifica dei dati corrisponde la modifica anche di eventuali campi derivati. Basta, all'atto dell'incollare, scegliere, dal menù, il comando Modifica Incolla speciale. Selezioniamo l'opzione Incolla collegamento ed il tipo opportuno (Foglio di lavoro Excel o Grafico di Excel) ignorando eventuali altri suggerimenti (Testo formattato RTF). Se la cartella di Excel è stata salvata, facendo clic sulla tabella (o sul grafico) si aprirà una finestra con il foglio elettronico; modificando i valori nel foglio, che deve essere salvato, essi risulteranno modificati automaticamente anche nel testo e con essi risulteranno modificati i dati derivati o i grafici importati Inserimento Oggetti Esistono altri due metodi, uno attivabile con il comando Inserisci Oggetto e l'altro premendo il tasto Foglio di lavoro Excel che si trova sulla barra strumenti. Soprattutto il secondo è adatto per inserire tabelle nuove, delle quali non esista già una cartella. Chi fosse interessato a questi altri metodi è invitato a sperimentarli L'uso di Excel per la realizzazione di piccoli archivi Con Excel è possibile realizzare una semplice gestione di un archivio dati. Un esempio semplicissimo è il file abitanti che abbiamo creato all'inizio. La prima riga contiene le intestazioni dei campi, ogni colonna contiene un insieme omogeneo di dati (anni, abitanti). Ogni riga contiene un caso particolare (gli abitanti di un certo anno). Vediamo di realizzarne un altro più signifi- 10 Anche word ha una rudimentale capacità di inserire formule all'interno delle tabelle, ma le sue potenzialità non sono nemmeno confrontabili con quelle di Excel (alemno fino alla versione Office 97) P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

93 Cognome Nome Città Via Cap Telefono Pinco Marco Trieste Diaz Pallino Giuseppe Pordenone Cadorna Tizio Maria Pordenone Colleoni Caio Anna Trieste Bixio Sempronio Luca Portogruaro Garibaldi Pinco Giovanni Trieste Lamarmora Pinco Carla Portogruaro Cantore Tizio Antonia Monfalcone Garibaldi Tabella 12.1 cativo, ma che rispetti queste stesse regole. La Tabella 12.1 presenta una parte di un'ipotetica rubrica di indirizzi. È abbastanza semplice da realizzare in Excel, basta ricordare, però che sia il numero di telefono che il Cap possono iniziare anche con 0. Se noi scriviamo un numero che inizia con lo 0, Excel, automaticamente, lo toglierà via. Per vedere lo 0 dovremo formattare le celle come testo usando il comando Formato Celle e nella cartella Numero sceglieremo la voce Testo. Realizzata questa tabella, con il menu Dati possiamo eseguire varie operazioni. Vediamo l'uso di alcuni dei comandi del menu Dati. Per gli altri, rimandiamo l'utente interessato alla guida in linea di Excel L'ordinamento La prima voce del menu Dati è Ordina. Si apre una finestra nella quale possiamo scegliere di ordinare i dati in base al contenute delle varie colonne che vengono denominate con il nome messo nella prima riga. L'ordinamento può essere crescente (da A a Z e da 0 a 9) o in ordine decrescente. A parità di valore della prima casella si può selezionare una seconda (e poi una terza) casella che controlli l'ordinamento: possiamo così ordinare i dati prima per Cognome e, a parità di Cognome, per Nome. È possibile ordinare i dati anche se non c'è la riga di intestazione: basterà selezionare il pulsante opportuno, nella finestra; in questo caso le colonne vengono denominate come Colonna A, Colonna B,. Figura I filtri La seconda voce propone l'uso dei filtri. Illustreremo solo l'uso dei filtri automatici. Essi consentono di visualizzare solo i dati che obbediscono a determinati criteri Supponiamo che il foglio abbia solo la tabella; se così non fosse dovremmo posizionare il cursore sulle caselle dell'intestazione, ma quando si parla di archivi dati è bene che il foglio contenga solo la tabella. Eseguiamo il comando Dati Filtro Filtro automatico. A fianco di ogni intestazione appare un piccolo pulsantino. Facendo clic su di esso, scende una finestra: nella figura qui accanto vediamo il contenuto della stessa per la colonna Cognome. Figura 12.6 Selezionando la voce (Tutto) viene eliminato ogni filtro che, eventualmente, fosse già stato inserito sul Cognome. Selezionando (Primi 10) vengono visualizzati solo le prime 10 righe. Selezionando (Personalizza) si apre una finestra con la quale possiamo porre alcuni criteri: possiamo chiedere che vengano visualizzati i cognomi maggiori o eguali ad un certo cognome, minori o uguali ad un certo altro cognome, e così via. Possiamo chiedere anche che si realizzi una condizione AND 11 : per esempio chiedendo che il cognome sia maggiore di A e minore di B, vedremo solo i cognomi che iniziano con la lettera A. Possiamo chiedere anche che si realizzi la condizione OR 12 : per esempio chiedendo che il cognome sia maggiore di Z 11 AND in inglese è la congiunzione "e". Quando due condizioni sono legate dalla congiunzione "e" verranno visualizzati i dati che le soddisfano entrambe. 12 OR in inglese è la disgiunzione debole "o" (in latino VEL e non AUT). Quando le condizioni sono legate dalla disgiunzione "o" verranno visualizzati i dati che soddisfano almeno una delle condizioni (almeno una vuol dire una o tutte e P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

94 o minore di B vedremo tutti i cognomi che iniziano con la lettera A assieme a tutti quelli che cominciano con la lettera Z. Abbiamo la possibilità, selezionando uno dei cognomi elencati di visualizzare tutti i dati che hanno quel cognome. I filtri possono essere attivati per ogni colonna e funzionano come se fossero collegati da AND. Provate ad esempio a chiedere che il Cognome sia Pinco e che la città sia Portogruaro. Per disabilitare completamente i filtri basta fare clic su Dati Filtro Filtro automatico quando il comando è attivato I moduli Attivando il comando Dati Modulo i dati verranno visualizzati in una finestra. I campi calcolati, se ce ne fossero, non sono modificabili, gli altri sì. Nella finestra appaiono alcuni tasti che consentono di aggiungere nuovi dati, di eliminarli, di passare da un dato ad un altro. Interessante è il tasto Criteri che consente di definire direttamente nel modulo i filtri. Se attivati i criteri, nella città scriveremo P* visualizzeremo solo gli indirizzi di Pordenone e Portogruaro. Se invece scriveremo >=P troveremo tutti gli indirizzi di Pordenone, Portogruaro e Trieste L'uso di Excel per preparare il file dati della Stampa Unione di WinWord Il file dati della stampa unione, anziché con Word può essere realizzato con un foglio elettronico. Nella prima riga del foglio ci devono essere i nomi dei campi; nelle righe successive si inseriscono i dati. È forse il metodo più elegante per realizzare i dati per una stampa unione Gli errori Con l'uso delle formule è abbastanza facile incorrere in errori, per esempio la radice quadrata di un numero negativo o la divisione per 0. Il programma segnala gli errori con una serie di messaggi, abbastanza oscuri, per cui, prima di concludere è bene riportarli e commentarli Errore ##### Lo abbiamo già visto in precedenza. Questo messaggio indica che il numero è troppo grande per essere visualizzato nella cella. È necessario allargare la colonna cui la cella appartiene o ridurre il formato carattere della cella stessa Errore #VALORE! La cella si riempie con questa scritta quando in essa c'è una formula che richiede il calcolo di una funzione con un argomento improprio (tipica causa potrebbe essere la scrittura di una O invece del numero 0). La correzione di questo errore comporta o la correzione della formula stessa o dei dati che lo hanno provocato Errore #DIV/0! Questo errore viene prodotto quando si esegue una divisione per 0. Per correggerlo va individuata la causa dell'errore Errore #NOME? Questo errore viene prodotto se un nome (di una funzione, ad esempio) viene scritto sbagliato. Se invece di scrivere RADQ (per calcolare la radice quadrata), ad esempio, si scrive RADICE. Una causa frequente di errori e dovuta ai nomi lunghi che alcune famiglie di funzioni hanno; due) P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

95 sono nomi separati da punti e vanno digitati correttamente Errore #N/D Il valore di errore #N/D viene visualizzato quando il valore che occorre a una funzione o a una formula non è disponibile o quando, dovendo dare ad una funzione un argomento in forma di matrice, le righe e colonne di questa sono inadeguate Errore #RIF! Il messaggio viene emesso quando il riferimento ad una cella non è valido. Lo si ottiene, di solito, quando si scrive una formula che poi si copia in altre celle per le quali il riferimento relativo non va bene. Se non ci sono altre cause di errore, molto probabilmente si è usato un riferimento relativo dove, invece, si doveva usare un riferimento assoluto Errore #NUM! Questo messaggio di errore viene emesso quando c'è qualche problema con funzioni che hanno bisogno di argomenti numerici. Ad esempio se il calcolo di una radice quadrata o di un logaritmo viene chiesto per un argomento negativo Errore #NULLO! Il valore di errore #NULLO! viene visualizzato quando si specifica un'intersezione di due aree che non si intersecano. È un errore che non si dovrebbe verificare mai con il tipo di uso che viene proposto in questi appunti Errore RIFERIMENTO CIRCOLARE Questo errore provoca l'apertura di una finestra che lo segnala e, rispondendo OK al messaggio, la visualizzazione delle celle coinvolte. Si verifica quando una cella, per effetto della formula in essa contenuta fa riferimento a se stessa. È allora necessario eliminare il riferimento circolare. Capita, talvolta, che il riferimento circolare sia necessario per particolari formule matematiche iterative. In questo caso, per evitare il messaggio di errore bisogna accedere alla voce Strumenti Opzioni Calcolo e definire il numero di iterazioni massimo consentito OpenOffice.org Calc Si è già accennato all'esistenza di un prodotto gratuito, OpenOffice.org Calc, prodotto dalla ditta Sun e da un gruppo di programmatori indipendenti e sparsi per il mondo. È un prodotto multipiattaforma (nel senso che esistono versioni per diversi sistemi operativi) ha qualche funzionalità in meno di Excel (ad esempio il risolutore in più variabili e la possibilità di produrre grafici cartesiani associando ai vari punti un errore), ma resta un prodotto estremamente valido ed interessante (non fosse altro che per il prezzo). Ha, come tutto il pacchetto OpenOffice.org, anche qualche funzionalità in più, come, ad esempio, la stampa in formato pdf. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/

96 12.14 P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform12.odt 22/08/2008

97 13 Esercitazioni per Microsoft Word Questo capitolo presuppone la conoscenza di quanto esposto sinora ed una certa capacità di auto orientarsi all'interno del sistema. Nelle pagine che seguono si trovano alcune schede di esercitazione brevemente commentate. Il commento è abbastanza sintetico e presuppone da parte del lettore una certa dimestichezza con il programma. Alcune figure non sono, in generale, disponibili. Altre fanno, invece, parte della raccolta di clipart di Office: È evidente che in fase di esercitazione esse possono essere sostituite con altre figure arbitrarie; lo stesso dicasi per il contenuto del testo scritto. Si deve, invece, cercare di rispettare l impaginazione, la scelta del carattere ed il suo formato. L ultimo paragrafo riporta un esempio, indicativo, di un esercitazione pratica. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform13.odt 22/08/

98 13.1 Scheda n. 1: un certificato Comune di Vattelapesca In base agli atti esistenti in questo Ufficio, si certifica che il nucleo familiare del signor Sempronio Pallino è così composto: Cognome e Nome Sesso Nato a Nato il Parentela Pallino Sempronio M Vattelapesca 29/02/1957 Pallino Tizio M Vattelapesca 31/09/1936 padre Pinco Caia F Vattelapesca 01/01/1938 madre Il presente certificato viene rilasciato in carta semplice per gli usi consentiti dalla legge. Vattelapesca, 25 dicembre 2000 Il Sindaco Lavoro Di Natale Si scriva prima il testo, rispettando le dimensioni ed i caratteri (nel testo si sono usati Times New Roman e Courier New). L intestazione è centrata. I dati della famiglia sono in una tabella. La firma del sindaco è stata fatta spostando il margine sinistro dei due paragrafi coinvolti a 9 cm e centrando. Una volta scritto tutto, si provi ad inserire uno stemma per il comune P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform13.odt 22/08/2008

99 13.2 Scheda n. 2: un volantino pubblicitario Partecipate tutti al grande che si terrà nei scintillanti saloni, tutti cristalli e luci, del grande Hotel Excelsior, il 30/2/2009 alle ore 19 Interverranno: L'orchestra filarmonica di Vienna diretta dal Maestro Claudio Abbado. Il complesso rock statunitense dei Metallica. Il coro della SAT I Back Street Boys La banda dei Vigili Urbani di Monrupino L'ingresso costa 1,00 e dà diritto a caviale e champagne. Il guadagno verrà devoluto all'associazione per l'incremento delle Discariche di Rifiuti Urbani come Strumento Principe per Incrementare l'allevamento dei Gabbiani (A.I.D.R.U.S.P.I.A.G.). P.S. Tutto ciò che è scritto su questo foglio è falso. Istruzioni speciali: La parola BALLO è scritta inserendo dalla barra degli strumenti Disegno una Word Art. Si è scelto lo stile preferito, poi si è scritto il testo, ed, una volta inserito, lo si è dimensionato correttamente trascinandolo. Gli artisti che hanno garantito la presenza è un elenco puntato. Il formato carattere è Tahoma P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform13.odt 22/08/

100 13.3 Scheda n. 3: un testo su più colonne ed una tabella Dantis Alagherii Florentini Incipit Comoedia Inferno Canto primo Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura Ché la diritta via era smarrita Ahi come a dir qual era è cosa dura Esta selva selvaggia et aspra e forte Che nel pensier rinnova la paura Tanto amara che poco è più morte; Ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, Dirò dell'altre cose ch'i' v'ho scorte Dante si immagina giunto a metà della sua vita, vale a dire a 35 anni, in quanto molti studiosi antichi attribuivano all'uomo una vita media di 70 anni. Questa circostanza gli fa coincidere l'anno con il 1300; 300 è multiplo di 3 (trinità) e 10, entrambi numeri perfetti. Egli immagina la sua vita d'allora come in una selva oscura che raffigura il buio della coscienza di chi vive nel peccato. Naturalmente, nel poema avremo modo di constatare che la selva oscura, il peccato, non coinvolge solo Dante ma tutta la società del suo tempo ed in particolare quelli che egli vede come i principali Istituti, la Chiesa e l'impero. L'interpretazione della terza terzina può essere molteplice ed è forse in queste ambiguità, che ritroviamo spesso nella Divina Commedia che sta una parte della grandezza del poema. Istruzioni speciali Per mettere il numero del verso si è costruita una tabella di due colonne e tre righe. Nella colonna di sinistra si è messo il numero del primo verso; nella colonna di destra si è inserita la terzina. La colonna di sinistra è più stretta, quella di destra è più larga. Per allineare il numero al terzo verso si sono inseriti due paragrafi vuoti. Il commento è fatto scrivendolo su una colonna sola e poi, dopo averlo selezionato, chiedendo che il testo sia incolonnato su due colonne con il comando Formato Colonne. Si noti, a tal proposito, il campo Applica a: nella finestra che si apre e che, correttamente, suggerisce di applicare la suddivisione al testo selezionato, ma che potrebbe essere, invece, estesa, all'intero documento (con risultati estetici disastrosi) P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform13.odt 22/08/2008

101 13.4 Scheda n. 4: una tabella con immagini La nostra agenzia viaggi, rinomata in tutta la regione e nelle regioni contermini per la sua serietà, la qualità dei suoi alberghi e degli operatori cui si appoggia, è lieta di presentarvi il suo programma di viaggi e soggiorni per il Famoso in tutto il mondo è il cambio della guardia nella caserma Vittorio Emanuele III di Trieste. L'eleganza delle divise, l'impeccabile stile dei soldati, fanno riandare con il pensiero ad un'epoca passata e raffinata, quando la divisa del soldato non era funzionale al suo impiego, ma soprattutto bella da vedere e l'abilità di marciare uno sfoggio di eleganza e di perfezione. La caserma viene raggiunta con i lussuosi pullman dell'azienda Consorziale Trasporti che partono ogni 10 minuti dalla piazza Tommaseo. Per una vacanza al mare indimenticabile non possiamo che raccomandare lo stabilimento balneare "Alla Lanterna", detto, per la sua raffinata eleganza, "el Pedocin". Lo stabilimento, in un impianto tipicamente ottocentesco, presenta delle spiagge di bianchi ciottoli calcarei, levigati dall'incessante lavoro del mare, dove potrete dimenticare lo stress di un anno di lavoro tra l'allegro vociare dei bambini e degli altri turisti. Pregio incommensurabile è la separazione del settore uomini da quello donne per cui è possibile starsene al mare dimenticando gli eventuali litigi con la vostra metà. Per un turismo originale ed alternativo, alla ricerca di emozioni diverse, non possiamo che consigliare il viaggio nella Zona Industriale di Trieste, sublime esempio di deindustrializzazione avanzata, dove potrete ammirare capannoni dismessi e fabbriche prossime alla chiusura. L'aspetto più caratteristico del giro turistico consiste nel fatto che ripercorrendolo più volte si ha la possibilità di vedere l'evolversi della decadenza nel tempo accompagnata da un progressivo miglioramento della qualità dell'aria cui si oppone, però, validamente, l'inceneritore di rifiuti. Istruzioni Le immagini si trovano nella raccolta di clip art di office e possono essere sostituite con altre a piacere. La realizzazione dell'accoppiata testo-immagini è stata realizzata costruendo una tabella di due colonne e tre righe; la prima colonna è larga 3,5 cm. Per inserire un'immagine in una cella della tabella bisogna dare il comando Inserisci Immagine Da file e poi selezionare l'immagine voluta. Non è possibile inserire l'immagine direttamente dalla raccolta clipart. P. e A. Delise (2008) - Informatica per studenti di scienza dell'educazione - inform13.odt 22/08/

102 13.5 Scheda n. 5: Un testo, con un'immagine ed altro Ragazzi miei, geni (elettronici) immaginari di Silvio Ceccato II successo nel lavoro e nella società tecnologicamente avanzata non dipenderà dal computer ma, come ieri, dal puntuale, metodico impegno quotidiano Professore, con 1 elettronica si può fare tutto!. È un bambino di prima media a parlarmi. I compagni assentono. Ma è proprio così? E in ogni caso, lo vorremmo? Io, lo confesso, ho qualche dubbio. E del computer avverto i rischi. Magari il rischio che finisca per togliere qualcosa alle capacità mentali dell uomo. Sarebbe bello credere che, proprio perché ci libera dalla routine, il calcolatore libererà le nostre risorse creative. Di fatto, però, sappiamo che i geni creativi, da Dante a Beethoven a Galileo, sono state persone che conoscevano e praticavano, più di altri, il lavoro di routine; e si deve credere che proprio quel lavoro quotidiano abbia affinato le loro menti. La loro forza intellettuale è sempre dipesa, in larga misura, dalla ginnastica praticata nello sforzo di cercare la rima, di sudare sulla singola nota, di provare e riprovare un calcolo. Oggi, in teoria, grazie al computer, si può immaginare un matematico che ignori la tavola pitagorica (e questo, in pratica, sta già accadendo ai nostri ragazzi). Ma un matematico che non sappia le tabelline è come il pittore che ignori la tecnica pittorica, quella tecnica che si apprende in anni di noiose copie dal vero. Chi è senza tecnica non sarà mai un genio, ma soltanto un dilettante. Il rischio maggiore, comunque, che insidia le nuove generazioni, quelle che stanno crescendo insieme al calcolatore è che questa macchina da un lato, è vero, sviluppa i riflessi perché ci abitua a manovrare in fretta bottoni e circuiti, ma dall altro rallenta le emozioni, il colloquio, la varietà dei gesti e delle parole. La macchina, infatti, attualmente più povera dell uomo, instaura un processo riduttivo, non espansivo, quale la macchina per cucire lo instaura con la sua utente che ben si differenzia dalla ricamatrice di Burano. Ed ecco il punto: quella libertà che il calcolatore potrà darci, con che cosa la riempiremo, se ci ritroveremo più poveri di oggi? Istruzioni Ci sono due diversi formati di carattere di Silvio Ceccato è un paragrafo appoggiato a destra, il testo è giustificato e così pure il titolo. È stato abilitato il comando Strumenti Lingua Sillabazione e si è impostata la sillabazione automatica dell'intero documento. Il primo paragrafo del testo ha impostato il Formato Capolettera. L'immagine di Silvio Ceccato, pioniere della cibernetica in Italia conosciuto ed apprezzato soprattutto all'estero e morto di recente, può venir sostituita con un'immagine qualunque. Essa deve essere spostata a destra ed impostata, con il formato immagine, in modo che il testo le passi attorno P. e A. Delise (2008) - Informatica per studenti di scienza dell'educazione - inform13.odt 22/08/2008

103 13.6 Scheda n. 6: una lettera personalizzata Nell'ambito dei vostri studi universitari, vi trovate coinvolti in una ricerca sull'emigrazione italiana nel dopoguerra. Siete in possesso di un elenco di nomi di cittadini rientrati in Italia dopo un periodo di emigrazione all'estero. L'elenco contiene le seguenti informazioni: Cognome, Nome, Sesso, Stato civile, Indirizzo, Città, Cap, Paese (in cui era emigrato), Anno (del rientro). Volete inviare, via posta, a queste persone un questionario per indagare sulla loro vita da emigrati e sul motivo del loro rientro. Siete consci, però, che pochi risponderanno alla vostra lettera compilando il questionario allegato. Per aumentare la probabilità di risposta volete, quindi, accompagnare il questionario con una lettera personalizzata con cui sollecitare la risposta stessa. La lettera dovrà iniziare con Egregio signor o Gentile signora o, infine, Gentile signorina. Ci sarà, poi, l'indirizzo, la data, l'oggetto della lettera ed infine la lettera, che potrebbe essere, all'incirca, così: Sono una studentessa della facoltà di scienze della formazione e sto facendo una ricerca sull'emigrazione nel triveneto, terra caratterizzata, soprattutto nel passato, da un cospicuo fenomeno migratorio. Io stessa ho avuto alcuni parenti emigrati. Dalle informazioni in mio possesso, mi risulta che Lei fosse emigrat (dovrà esserci una a per le donne ed una o per gli uomini) in (paese di emigrazione: attenzione che per gli Stati Uniti scriverete negli Stati Uniti e per gli altri, per esempio Australia, scriverete, semplicemente in Australia)e che nel (anno del rientro) Lei è rientrat in Italia. Le sarei veramente grata se volesse rispondere al questionario allegato e restituirmelo, a mezzo della busta già affrancata. Mi propongo, dal confronto delle diverse risposte che otterrò, di cercare di capire i motivi ed i disagi che L'hanno indott ad emigrare e quelli che, poi, l'hanno fatt rientrare. La ringrazio, veramente, per la sua collaborazione e le assicuro che le sue informazioni, rilasciate in maniera anonima, verranno utilizzate solo ai fini di una ricerca scientifica. Istruzioni Mia Firma Preliminarmente dobbiamo predisporre un archivio con i dati. Ad esempio un foglio Excel la cui prima riga contenga l'intestazione delle colonne Cognome, Nome, Sesso, Stato civile, Indirizzo, Città, Cap, Paese, Anno. Nelle righe successive inseriremo alcuni dati di prova. Invece di Excel si può usare anche WinWord; il come è spiegato nel capitolo 11. Con Strumenti Stampa unione inizieremo a creare un nuovo documento, e, per i dati, sceglieremo Apri origine dati; nella finestra specificheremo, nella finestra Tipo file, che vogliamo un foglio di lavoro Excel ed andremo ad aprire il foglio specificato. In alternativa possiamo costruire i dati con Word, seguendo le istruzioni date in dettaglio al capitolo 11. Effettuato l'aggancio faremo clic sul pulsante Modifica. Scriveremo la lettera. Inseriremo i campi fissi con Inserisci campo unione; i campi condizionali vanno inseriti con Inserisci campo word; la condizione Se si realizza con il campo word If. In particolare, per scrivere negli Stati Uniti o in Australia, Germania, si dovrà usare If, Nome campo = Paese, Criterio = Uguale a, Valore = Stati Uniti, Inserisci il testo = negli, Altrimenti = in; subito dopo, inseriremo nel testo uno spazio e poi inseriremo il campo word Paese. Per una esposizione più dettagliata si rimanda al capitolo 11. Buon lavoro. P. e A. Delise (2008) - Informatica per studenti di scienza dell'educazione - inform13.odt 22/08/

104 13.7 Un esempio di scheda per la prova pratica Si tratta di un esempio puramente indicativo, nel senso che la prova vera può richiedere altre abilità (diverse formattazioni dei caratteri, dei paragrafi, creazione o modifica di tabelle, importazione di grafici da Excel, ) L esecuzione corretta dei punti scritti in grassetto è condizione indispensabile per l ammissione al colloquio. La prova deve essere conclusa in 10 minuti. 1. Creare nella cartella C:\Documenti una cartella con il vostro nome 2. Copiare dal dischetto nella cartella appena creata il documento 3. Mandare in esecuzione il programma di elaborazione dei testi 4. Aprire il documento 5. Salvare il documento nella cartella appena creata con un altro nome 6. Selezionare il secondo paragrafo. 7. Spostarlo in coda al documento, come un paragrafo a sé. 8. Ritornare all inizio del documento. 9. Centrare il primo paragrafo e scriverlo in grassetto 10. Trovare la parola e sostituiscila con tutte le volte che ricorre. 11. Inserire a fianco del secondo paragrafo l immagine che si trova sul dischetto 12. Fare in modo che la larghezza dell immagine occupi metà dello spazio di una riga 13. Far scorrere il testo attorno all immagine 14.Salvare il testo 15.Uscire da Word 16.Ricopiare la cartella sul floppy disk. Il floppy disk va consegnato all insegnante. Il calcolatore va lasciato acceso. La prova riceverà una valutazione in quindicesimi; ad essa si sommeranno i quindicesimi del colloquio per formare il voto finale P. e A. Delise (2008) - Informatica per studenti di scienza dell'educazione - inform13.odt 22/08/2008

105 14 Esercitazioni per Excel Nelle pagine che seguono si trovano alcune schede di esercitazione brevemente commentate. Il commento è, talvolta, abbastanza sintetico e presuppone da parte del lettore una certa dimestichezza con il programma; altre volte è più ampio, soprattutto negli esempi più difficili. I dati inseriti negli esempi, sono sostanzialmente buttati a caso. Se volete verificare la correttezza, però, della vostra realizzazione, dovete inserire i dati proposti. Se, fatto ciò, i risultati che voi ottenete sono diversi, o avete sbagliato voi o hanno sbagliato gli autori delle schede. Se vi sembra che sia questo il caso, fatevi vivi con loro. Grazie. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform14.odt 22/08/

106 14.1 Scheda n. 1: un semplice esempio completo di grafico Le operazioni sono tutte spiegate nel capitolo 12 che, necessariamente, bisogna aver studiato. Da una statistica, gli avventori di una pizzeria hanno scelto: Pizza Margherita in 15 Pizza ai funghi in 9 Pizza al prosciutto in 12 Pizza quattro stagioni in 4 Pizza al prosciutto e funghi in 6 Varie pizze della casa in 14 Nella cella A1 scriviamo Pizza Nella cella B1 scriviamo N Nella cella C1 scriviamo % Nelle celle da A2 ad A7 scriviamo i nomi delle pizze Nelle celle da B2 a B7 le quantità Nella cella A8 scriviamo Totale Nella cella B8 scriviamo =somma(b2:b7) Nella cella C2 scriviamo =b2/b$8 Copiamo C2 nelle celle C3:C8 Selezioniamo le celle C2:C8 Eseguiamo il comando del menù Formato Celle e nella cartella Numero alla voce Categoria selezioniamo Percentuale e posizioni decimali 1. Selezioniamo le celle A1:B7 Eseguiamo il comando del menù Inserisci Grafico e scegliamo il tipo Torta. Diamo il comando Fine Allunghiamo, allarghiamo e spostiamo il grafico. Otterremo il seguente risultato P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform14.odt 22/08/2008

107 14.2 Scheda n. 2: un altro semplice esempio Costruite una tabella che abbia in B1 la scritta Totale, in A2 la scritta Data, in B2 la scritta Descrizione, in C2 la scritta Importo. Registrate nelle righe sottostanti degli ipotetici movimenti di entrate (col segno +) o uscite (col segno -) dalla vostra contabilità familiare. In C1 deve apparire sempre, aggiornato, il saldo totale. Ampliate la larghezza della colonna B e C L'esempio è estremamente semplice e non richiede ulteriori conoscenze rispetto a quelle fornite nel capitolo 12. Fate poi la colonna D nella quale gli importi sono convertiti in Lire (1 = 1936,27 lire). Modificate, poi, il formato della colonna D, in modo che le lire siano solo dei numeri interi. P. e A. Delise (2008) - Informatica - inform14.odt 22/08/

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