Roberto non si vantava di essere campione del mondo e questa cosa mi piace.

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1 Martedì 22 novembre 2016 Racconto l incontro con il pugile e le emozioni provate. Venerdì 18 novembre, il pugile Roberto Cammarelle, è venuto nella palestra della scuola primaria " Don Bosco", per incontrare noi alunni delle classi quarte e quinte. E venuto a parlarci della sua storia: come è diventato un pugile, perché Lui ha iniziato raccontando come è diventato un pugile: aveva cominciato ad andare in una palestra perché era un po grasso, lì c era della gente che si allenava a fare pugilato e lui li stava guardando; così quelle persone gli chiesero se voleva farlo con loro. Cominciò allora ad interessarsi al pugilato. Gli piacque quello sport e cominciò a praticarlo, ma Roberto ci disse che non dimagrì. Roberto è un bel ragazzo, secondo me ed anche simpatico. Lui ci raccontò che andò alle Olimpiadi per tre volte: la prima volta arrivò terzo e prese la medaglia di bronzo, ma non gli bastava, allora ci tornò, arrivò secondo e prese la medaglia d argento, ma ancora non era soddisfatto. Così ci ritornò arrivò primo e prese la medaglia d oro. Poi diventò campione del mondo. Roberto non si vantava di essere campione del mondo e questa cosa mi piace. Tutta la scuola gli chiese l'autografo e io rimasi meravigliata dalla velocità con cui lo rilasciò a così tante persone. Martina Longetti Classe V B Don Bosco Direzione Didattica Bastia Umbra

2 Racconto l incontro con il pugile Roberto Cammarelle Il diciotto novembre con le altre classi di quinta della mia scuola ci siamo riuniti in palestra per incontrare ROBERTO CAMMARELLE, un pugile molto bravo. Io ero felicissima, volevo sapere come fosse diventato un pugile! Arrivati in palestra io e i miei amici abbiamo visto subito una foto di lui da ragazzino: aveva vinto un incontro e sulla foto c era scritto: un pugno di simpatia. Quella foto mi ha trasmesso immediatamente tanta allegria e anche molta curiosità! Roberto ha iniziato a parlare del motivo che lo aveva spinto a scegliere questo sport: aveva undici anni ed era troppo grasso! Dopo tanto allenamento era diventato un bravissimo pugile. In tutta la sua carriera ha fatto DUECENTOCINQUANTA incontri e di questi ne ha vinti CENTO. Lui è diventato un bravissimo pugile non soltanto allenandosi, ma anche grazie alla forza, alla simpatia e alla voglia di arrivare fino alla fine senza mai fermarsi! È arrivato SECONDO alle nazionali che si sono svolte ad Assisi. Adesso lui fa il poliziotto. Ed è molto felice! Sono contenta di averlo conosciuto perché ho capito che non bisogna mai arrendersi e bisogna credere sempre in quello che si vuole realizzare. QUESTA È LA STORIA DI UN CAMPIONE!! Giada Serafino, V B D. Bosco Direzione Didattica Bastia Umbra

3 UN INCONTRO SPECIALE 7 Dicembre 2016 Caro diario, oggi è stata una giornata speciale per me e per i miei compagni perché abbiamo incontrato una vera campionessa olimpica umbra!! L' incontro è avvenuto nella palestra della Scuola Primaria di Ospedalicchio, alla presenza di altri alunni e soprattutto di Benedetta Ceccarelli. Quando le maestre ci hanno informato di questa cosa, abbiamo cercato in Internet notizie su di lei, poi abbiamo preparato le domande per l'intervista e ti assicuro che averla conosciuta di persona è stata un'esperienza indimenticabile! Benedetta ci ha fatto capire che lo sport è importante per tutti e per la salute; va praticato con piacere, con passione, con sacrificio senza arrendersi mai anche quando si perde, rinunciando spesso a quello che piace ( stare con gli amici, feste, cinema...) per allenarti come si deve. Parlando con Benedetta abbiamo capito anche che le sconfitte aiutano a crescere, servono per migliorare ed impegnarci di più e che bisogna rispettare sempre gli avversari. Molto importante è la famiglia che ti incoraggia, che ti segue e ti aiuta a raggiungere gli obiettivi nello sport e nella vita. Per ricordo di questa giornata ogni bambino ha avuto l'autografo di Benedetta... qualcuno scritto addirittura sulla pelle!! Classi IV e V Primaria Madonna di Campagna Direzione Didattica Bastia Umbra

4 BENEDETTA CECCARELLI A SCUOLA: curiosità, riflessioni, considerazioni Il 6 dicembre 2016 nella scuola Primaria di XXV Aprile, a Bastia Umbra, noi alunni delle classi IV e V abbiamo avuto la possibilità di preparare e sottoporre un intervista all atleta dei 400 metri ad ostacoli, Benedetta Ceccarelli. Questa iniziativa fa parte del Progetto Campioni in cattedra promosso dal CONI per sottolineare quanto lo sport sia importante nella vita di ogni persona. Per noi alunni è stato molto divertente immaginare di essere dei veri giornalisti ed eravamo curiosi di conoscerla. Ed eccola arrivare: figura slanciata, capelli corti, labbra sottili e strette, carnagione rosea. La voce acuta e squillante e l agilità dei movimenti ci hanno dato subito l impressione che era una donna di carattere, forte, determinata e sicura di sé. Senza perdere tempo ha cominciato a raccontarci come è nata la sua passione per questo sport. Quando frequentava la Scuola Media ha partecipato ad una semplice corsa campestre, soprattutto per non andare a scuola il giorno dopo. La gara, invece, andò benissimo e da quel giorno cominciò ad allenarsi seriamente perché capì che, con la giusta preparazione, poteva ottenere grandi risultati. E così è stato. Durante l intervista abbiamo scoperto molte cose che ce l hanno fatta conoscere meglio, per esempio che ad ogni gara portava con sé un portafortuna e che provava un po di paura, ma anche molta eccitazione. La cosa più importante nella sua carriera è che ha partecipato all Olimpiade di Atene nel 2004 e anche se non ha vinto ritiene quella esperienza soddisfacente perché ha ricordato a tutti la vera natura dello sport: gioco, divertimento, serietà e correttezza, così come lo era al tempo delle sue origini greche. Abbiamo saputo che Benedetta fin da piccola si voleva allenare per raggiungere questo obiettivo, ma pochi le davano fiducia perché era magrolina e apparentemente gracile. Lei, però, non si è data per vinta e ha insistito senza ascoltare i pareri degli altri. Si è sempre impegnata e ha avuto fiducia nelle sue capacità dimostrando nel tempo di potercela fare. Rispondendo alle nostre domande è emerso che per diventare campioni occorre fare dei sacrifici come rinunciare, a volte, alla discoteca, o al piacere di stare con gli amici o a mangiare ciò che più ci piace, ma solo così si ottengono grandi risultati. Ci ha parlato sia della sua più grande vittoria (la conquista inaspettata del primo titolo), che di uno dei suoi fallimenti in gara (la caduta su un ostacolo) dicendoci che non bisogna nascondere le nostre emozioni e debolezze, perché fanno parte della nostra umanità. Ha paragonato la sua paura prima di una gara a quella che possiamo provare noi prima di un interrogazione e anche se ha vissuto momenti di sconforto per una gara persa, ha aggiunto che non si è mai arresa e che ha continuato a correre fino alla fine pur in situazione di svantaggio. Una volta di fronte ad un atleta che era caduta e si era fatta male, non ha esitato a fermarsi per aiutarla, dimostrando che il fine non giustifica i mezzi. Noi siamo d accordo con lei quando dice che lo sport è bello se c è correttezza e umanità. Questo incontro è stato emozionante e la campionessa ci ha dato dei consigli importanti. È stata una lezione che ci sarà utile sia nella vita che nella scuola, se paragoniamo gli obiettivi dello sport a quelli da raggiungere nella scuola. In definitiva abbiamo capito che per ottenere il massimo risultato in qualsiasi attività scelta, bisogna impegnarsi, voler veramente riuscire e dare il meglio di noi stessi. E allora GRAZIE BENEDETTA per l esempio e le emozioni che ci hai regalato. Gli alunni delle classi IV e V di XXV Aprile

5 UN INCONTRO SPECIALE: LA CAMPIONESSA BENEDETTA CECCARELLI Intervista delle classi 4 e 5 della Scuola Primaria di Ospedalicchio Il giorno 7 dicembre abbiamo incontrato Benedetta Ceccarelli, campionessa olimpica di atletica leggera specializzata nei 400 m ad ostacoli. Ascoltare il racconto della sua esperienza è stato molto importante per noi: aveva quasi la nostra età quando ha iniziato e durante la sua carriera ha partecipato persino alle Olimpiadi. Le abbiamo chiesto mille cose e lei ci ha risposto con tanta disponibilità. Ci ha raccontato di quando andava a scuola e che preferiva Italiano e Storia; la sua scuola era a Castel del Piano. Ci ha detto che a 12 anni ha partecipato a una corsa campestre, le è piaciuto molto e ha deciso di continuare a praticare sport. A 15 anni ha vinto il titolo italiano e poi ne ha avuti altri 10. Per gareggiare è stata dappertutto: in Europa e anche in Corea e in Brasile. Ha vinto una coppa Europa e si è piazzata molto bene in altre. Oltre ai titoli ha vinto molte medaglie e ha partecipato alle Olimpiadi di Atene. Non ha potuto andare alle Olimpiadi di Pechino, a causa di un infortunio. Ci ha raccontato quanto si allenava ogni giorno: due ore al mattino e due al pomeriggio, com era la sua dieta quando aveva una gara e abbiamo scoperto che aveva una tartarughina per portafortuna. Le abbiamo chiesto il segreto per riuscire a vincere e lei ci ha detto una cosa molto importante: prepararsi bene, credere in te stesso e sapere che hai fatto il meglio che potevi. Ci ha anche dato dei consigli, divertirsi, stare in compagnia e rispettare sempre le regole. Grazie alle sue risposte abbiamo capito che lo sport è fondamentale per la salute di grandi e piccoli, che insegna a stare insieme e a rafforzare i rapporti con gli altri. Lo sport fa bene al nostro fisico e anche al comportamento perché ci insegna a rispettare le regole e a stare meglio. Ci fa assumere coordinazione e ci alleggerisce la mente dai pensieri. Se ci divertiamo anche lo sport può sembrare un gioco. Facendo sport si dimentica la paura e la timidezza, perché facciamo qualcosa che ci piace e ci fa stare bene. Quindi, VIVA LO SPORT!

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