Sindacato e Cos-tuzione
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- Agnese Napolitano
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1 ! Il sindacato ha un posto preciso nella Costituzione della Repubblica italiana. L'articolo 39 recita: L'organizzazione sindacale è libera! Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.! E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.! I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. 1
2 ! L'articolo 39 Cost. può essere suddiviso in 2 parti:! la prima, identificabile nel primo comma, è da considerare immediatamente precettiva.! la seconda, rappresentata dai restanti commi, corrisponde invece ad un'intenzione dei Costituenti non supportata dalla successiva legislazione;.! Il primo comma ha trovato ampio sviluppo e promozione grazie ai Titoli II e III dello Statuto dei Lavoratori (legge 300, 20 maggio 1970). 2
3 ! I restanti 3 commi sono rimasti totalmente privi di legislazione di sostegno, tant'è che oggi per la costituzione di organizzazioni sindacali non è prevista né :! Né: "la loro registrazione presso uffici locali o centrali". che successivamente le stesse acquisiscano la personalità giuridica e la facoltà di "stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia vincolante per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce" (efficacia erga omnes). 3
4 Analisi dell Ar-colo 39 comma 1 Cos-tuzione ("L'organizzazione sindacale è libera"):! Questo comma riveste un'importanza fondamentale in quanto sancisce il principio di libertà di organizzazione sindacale e soprattutto in quanto segna un netto distacco rispetto alle posizioni prese in epoca precedente dal legislatore nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei loro strumenti rivendicativi (dapprima vietati dal Codice penale sardo del 1859, poi tollerati penalmente ma non civilmente dal Codice Zanardelli del 1889 e infine rigidamente regolate e controllate nel periodo corporativo fascista). 4
5 ! Il fatto che il disposto costituzionale faccia riferimento alla parola "organizzazione" è già di per sè un fatto importante:! in tal modo si allarga anche ai movimenti sindacali che non rivestono il carattere associativo (e dunque non posseggono il requisità della permanenza) il principio della libertà di organizzazione sindacale consentendo l'estensione di tale principio anche ad es. a comitati istituiti per fini particolari e dunque non permanenti. 5
6 ! L'aggettivo "sindacale" a cui deve conformarsi l'organizzazione dei lavoratori per godere della tutela del comma 1 dell'art. 39 Cost. è identificabile attraverso 3 diversi criteri:! il criterio teleologico, secondo il quale un'organizzazione è sindacale quando è finalizzata all'autotutela di interessi collettivi connessi a rapporti giuridici in cui sia dedotta l'attività di lavoro;! il criterio strumentale, secondo la quale un'organizzazione sindacale per essere tale deve perseguire il fine stabilito dal criterio teleologico attraverso strumenti rivendicativi e/o conflittuali (contrattazione collettiva e sciopero in primis); 6
7 ! il criterio soggettivo, in basa al quale l'autotutela di interessi collettivi connessi a rapporti giuridici in cui sia dedotta l'attività di lavoro deve avvenire ad opera dei lavoratori o di loro immediati rappresentanti.! La libertà configurata dall'art. 39 comma 1 Cost. può essere identificata come libertà individuale (positiva o negativa, v. art. 15 Statuto dei Lavoratori) di adesione e partecipazione ad un'organizzazione sindacale.! Come libertà collettiva per i lavoratori di costituire organizzazioni sindacali. 7
8 ! Come libertà da far valere nei confronti delle pubbliche istituzioni, le quali non possono dunque intromettersi in alcun aspetto organizzativo del sindacato.! Come libertà da far valere nei confronti del datore di lavoro, il quale a norma dell' art. 15 Statuto dei Lavoratori non può subordinare l'assunzione di un lavoratore, il suo licenziamento o il suo trasferimento alla sua adesione o meno ad un determinato sindacato né al fatto che egli cominci o cessi di farne parte.! La dottrina è inoltre concorde nell' individuare nell'art. 39 comma 1 Cost. non soltanto una mera libertà di organizzazione sindacale, ma anche libertà di azione sindacale (in connessione con l'art. 40 Cost. che tutela il diritto di sciopero) e contrattuale. 8
9 ! In ogni caso bisogna precisare che tali libertà, al contrario di quella di organizzazione sindacale, non si configurano per i lavoratori come una pretesa/diritto da far valere nei confronti del datore di lavoro.! Nonostante l'importanza fondamentale rivestita da tale comma nel dettato costituzionale, bisogna chiarire che esso sarebbe rimasto semplicemente un mera dichiarazione di principio se non fosse intervenuto il legislatore che attraverso il titolo II dello Statuto dei Lavoratori ha dato effettivamente diritto di cittadinanza ai sindacati in azienda e per mezzo del Titolo III ha addirittura esteso il campo di libertà di organizzazione sindacale alle associazioni aventi i requisiti ex art. 19 Statuto dei Lavoratori. 9
10 ! I contratti conclusi tra il sindacato e le associazioni dei datori di lavoro sono dunque contratti di diritto comune soggetti alla disciplina dettata dal codice civile (artt 1321ss) e sono validi solo per le parti che li stipulano. Il legislatore ha tentanto più volte attraverso strumenti legislativi (es l.n. 741/1959 cd "Vigorelli") di estendere l'efficacia erga omnes ma tale prassi è stata dichiarata incostituzionale.! Articolo 40 Costituzione! Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano. 10
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