Anno scolastico Liceo Scientifico G.B. Pertile di Asiago Progetto Il cielo come laboratorio, organizzato dal Dipartimento di Astronomia dell
|
|
- Bianca Alessi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Anno scolastico Liceo Scientifico G.B. Pertile di Asiago Progetto Il cielo come laboratorio, organizzato dal Dipartimento di Astronomia dell Università degli Studi di Padova Enrico Benso Marco Ciatto Valentina Polato Patrick Rebeschini Giulia Valente
2 INTRODUZIONE AL PROGETTO Il progetto pilota di astrofisica si è sviluppato in quattro lezioni, ciascuna delle quali con scopi e finalità eterogenei. La prima lezione, tenutasi a Thiene, ha fornito un supporto teorico ed in parte anche pratico utile per il lavoro che si sarebbe dovuto svolgere ad Asiago. Gli obbiettivi dei successivi due incontri all osservatorio astrofisico di Asiago erano di raccogliere dati da osservazioni dirette, per poi elaborarli al computer, ma le condizioni atmosferiche non hanno consentito di procedere in tal modo. L attività che ci ha coinvolti maggiormente è stata quindi la ricerca in rete, grazie alla quale abbiamo raccolto dati, informazioni storiche e scientifiche che ci hanno portati alla stesura della nostra relazione. Il lavoro in toto è stato presentato alla Specola, l osservatorio patavino, dove ciascun gruppo ha esposto pubblicamente il frutto delle proprie ricerche e del proprio lavoro. PAROLE CHIAVE gravitazione, Newton, Galileo, Keplero, moto gravi, cannone alta montagna, sistema solare, pianeti, precessione perielio Mercurio INDICE 1. Introduzione Pag Le tre leggi della dinamica » 2 3. Le tre leggi di Keplero » 3 4. La legge della gravitazione universale » 3 5. La terza legge di Keplero partendo da Newton » 3 6. Equivalenza tra il moto dei gravi e il moto della Luna intorno alla Terra.» 4 7. Sviluppi ulteriori della gravitazione (il problema dei tre corpi) » 5 8. Problemi e critiche alla gravitazione » 5 9. Il Sistema Solare » Classificazione dei pianeti del Sistema Solare » Distanze dei pianeti » Esempio applicazione terza legge di Keplero » Bibliografia » 10 1
3 1. Introduzione La teoria della gravitazione universale nasce ufficialmente nel 1687, anno in cui viene dato alle stampe l opera principale di Isaac Newton ( ), i Principi Matematici della Filosofia Naturale (vd. copertina nell immagine sottostante). Questo libro è il risultato di una disputa iniziata alcuni anni prima nell ambito della Royal Society, una associazione culturale fondata da scienziati, tra l astronomo Edmund Halley ed il fisico Robert Hooke. Il tema della disputa, proposta da un altro eminente personaggio, l architetto Christopher Wren, stava nello scoprire e dimostrare la relazione tra la forza attrattiva del Sole verso un pianeta e la distanza pianeta-sole. C era la convinzione che la relazione fosse di proporzionalità inversa al quadrato della distanza. In altre parole, al raddoppiare della distanza la forza diminuisce di quattro volte; al triplicare la distanza la forza diminuisce di nove volte e via dicendo. In formule: Serie di ritratti di Isaac Newton (incisione del maggio 1778) F? 1/r 2 dove F è la forza attrattiva ed r la distanza tra il pianeta ed il Sole. Tuttavia, nonostante questa convinzione, né Halley né Hooke erano capaci di dimostrare che questo fosse il risultato giusto. Halley allora ricorse all aiuto di Newton che a quell epoca ricopriva la cattedra di professore di matematica all università di Cambridge. Il colloquio con Newton risultò molto proficuo per Halley perché Newton confermò che la legge matematica aveva quell espressione perché Newton stesso alcuni anni prima l aveva dimostrato per proprio conto. Stimolato dal quesito posto da Halley, Newton decise di rendere pubblici i suoi studi sia sulla gravitazione che sulla meccanica in generale. Tre anni dopo il colloquio tra Newton ed Halley veniva pubblicato, appunto i Principia. Tale testo può essere considerato a tutti gli effetti il primo vero e proprio trattato di fisica della storia, dove tra l altro vengono enunciate le tre leggi della dinamica e la legge della gravitazione universale. 2. Le tre leggi della dinamica Nell ambito dei suoi studi Newton ovviamente non partì da zero. Il primo che si era interessato di gravitazione fu naturalmente Galileo Galilei ( ) con i suoi studi sulla caduta dei gravi. Gli studi di Galileo lo portarono a scoprire un fatto sorprendente che contraddiceva la fisica aristotelica: tutti i corpi cadono sulla Terra con la stessa accelerazione e di conseguenza, partendo da medesime altezze essi arrivano al suolo con la stessa velocità e quindi in tempi uguali. Ovviamente se proviamo a fare l esperimento con la piuma ed il sasso, è quest ultimo ad arrivare per primo. Questo capita perché oltre alla forza di gravità sono presenti altri fattori quali l attrito. Se l esperimento viene compiuto in condizioni ideali, allora entrambi i corpi giungono a terra allo stesso tempo. La fisica aristotelica affermava che il corpo di massa maggiore aveva una velocità di caduta superiore a quello di massa minore. Galileo smentì facilmente tale ipotesi. Galileo intuì anche il principio di inerzia, enunciato da Newton nei Principia. Dallo studio dei testi di Galileo e di Cartesio Newton enunciò le tre leggi della meccanica, con cui si aprono i Principia: - 1ª legge o principio d inerzia:ogni corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non sia costretto a mutare tale stato da forze impresse. - 2ª legge: F = m a, dove F è la forza impressa ad un corpo, m la sua massa ed a l accelerazione impartita al corpo. - 3ª legge o principio di azione e reazione: Ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria. 2
4 3. Le tre leggi di Keplero Il testo di Newton continua con tutta una serie di dimostrazioni di teoremi di geometria e di definizioni che lo stesso Newton utilizza per dimostrare la dipendenza della forza attrattiva dal quadrato della distanza tra i due corpi. Newton aveva dimostrato tale dipendenza in modo analitico ma era stato costretto ad inventarsi una sua matematica per tale dimostrazione. La matematica che inventa Newton ora noi la chiamiamo calcolo differenziale e si studia in genere nell ultimo anno di scuola superiore. Tuttavia nei Principia Newton non può pretendere di dimostrare tale legge con la sua nuova matematica così che la dimostrazione è geometrica. Inoltre la sua dimostrazione implica anche che le tre leggi di Keplero siano corrette dal punto di vista della teoria della gravitazione universale. Si ricorda qui che l astronomo tedesco Keplero studiando il problema relativo alla forma dell orbita del pianeta Marte enuncia nella sua opera del 1619 Astronomia Nova inizialmente due delle sue tre leggi a cui seguirà qualche anno più tardi anche la terza: - 1ª legge: I pianeti si muovono lungo orbite ellittiche in cui il Sole occupa uno dei due fuochi. - 2ª legge: La velocità del pianeta lungo la propria orbita non è costante: è maggiore quando il pianeta si trova perielio e minore quando si trova all afelio. La velocità dei pianeti è tale che il raggio vettore che unisce il pianeta al Sole descrive in tempi uguali aree uguali. - 3ª legge (per tutti i pianeti): Occorre specificare (2ª legge) che il perielio è la distanza minima tra il pianeta ed il Sole mentre l afelio è la distanza massima, inoltre (3ª legge) r è il semiasse maggiore dell orbita (in una ellisse si hanno due assi di simmetria), T è il periodo di rivoluzione del pianeta attorno al Sole mentre k è una costante. L aspetto singolare di queste tre leggi è che Keplero aveva verificato la loro validità solo per Marte e la Terra, generalizzando poi il risultato anche agli altri pianeti, senza nessuna prova osservativa. Inoltre le tre leggi sono il risultato esclusivo delle osservazioni di Keplero e del suo maestro Tycho Brahe; sono cioè delle leggi empiriche che non hanno nessun fondamento fisico. 4. La legge della gravitazione universale Nella teoria newtoniana della gravitazione le tre leggi di Keplero sono la naturale conseguenza della dipendenza della forza dal quadrato della distanza. In altre parole: se la forza attrattiva dipende dall inverso del quadrato della distanza allora la traiettoria del corpo non può che essere una ellisse e viceversa. Grazie a Newton le leggi di Keplero acquistano anche un fondamento fisico. Newton va oltre e dimostra che la forza di gravità oltre che dalla distanza tra i corpi dipende in modo diretto anche dalle masse dei corpi stessi. Si arriva così alla notissima legge delle gravitazione universale, reperibile in qualsiasi testo di fisica: dove F è la forza gravitazionale attrattiva tra due corpi, M ed m le masse dei corpi ed r la distanza tra loro. Nella formula compare anche G che è la costante di gravitazione universale, un numero piccolissimo: 5. La terza legge di Keplero partendo da Newton Qui di seguito sono enunciati i passaggi che, partendo dalla legge della gravitazione universale di Newton, portano alla terza legge di Keplero: 3
5 Uguagliamo la forza di gravità alla forza centripeta. Ipotizzando le orbite come circolari (in buona approssimazione), eguagliamo la velocità ricavata dai passaggi precedenti con la velocità tangenziale. Ecco la terza legge di Keplero 6. Equivalenza tra il moto dei gravi e il moto della Luna intorno alla Terra Nei Principia Newton utilizzando il lavoro di Galileo sulle traiettorie dei proiettili ipotizza un esperimento ideale con cui mostra che la legge di caduta dei corpi spiega anche il moto dei pianeti attorno al Sole. Tale esperimento va sotto il nome di cannone da alta montagna. Newton immagina di porre su una alta montagna un cannone che spara proiettili via via più veloci, cioè con velocità iniziali sempre maggiori. Dagli esperimenti di Galileo si era visto che tutto ciò aveva come conseguenza di aumentare la gittata ideale del cannone: il proiettile toccherà terra sempre più lontano dal cannone. Nell esperimento mentale di Newton si può pensare che ad un certo punto la velocità con cui viene sparato il proiettile sia tale che questo non tocchi più terra e si ponga in orbita alla stessa quota della montagna compiendo un percorso circolare. In pratica il proiettile pur obbedendo alla legge di caduta dei gravi e quindi cadendo continuamente sulla Terra non la raggiungerà mai, a meno che non cambino le condizioni di partenza. Questo appena descritto è il metodo con cui vengono messi in orbita i satelliti artificiali. Uno shuttle fa la parte della montagna, portando in quota il satellite che viene poi sparato ed inizia il suo percorso. Anche la Luna si comporta allo stesso modo: sta cadendo continuamente sulla Terra. Se si annullasse la forza di gravità, la Luna seguirebbe una traiettoria 4
6 tangenziale alla sua orbita perdendosi nello spazio, se invece si annullasse la sua rivoluzione lei cadrebbe lungo la verticale, verso la Terra. Da questo esperimento ideale Newton giunse alla conclusione che il corpo lasciato cadere, il proiettile, e la Luna si comportano tutti allo stesso modo: cadono sulla Terra per effetto della gravità quindi una stessa causa (la gravità) spiega un fenomeno terrestre ed uno celeste. La fisica della Terra può essere usata per spiegare i moti dei corpi celesti, unificando in tal modo le due classi di fenomeni. In senso rigoroso questa non è una unificazione di forze della natura ma solo una unificazione di classi di fenomeni. Da tutto il lavoro di Newton la gravità risulta essere una azione a distanza cioè i corpi si attraggono pur senza venire in contatto fisico. Tutto ciò veniva preso come un dato di fatto senza che venisse spiegato. Verso la fine dell 800 la teoria dell elettromagnetismo di Maxwell introdurrà il concetto di campo di forza che verrà esteso anche alla gravità. Così come i fenomeni elettromagnetici vengono spiegati tramite l effetto di un campo di forza elettromagnetica anche la gravità viene vista come un campo di forza che agisce a distanza. Occorrerà attendere il lavoro di Einstein del 1915 sulla Relatività Generale per avere una nuova teoria della gravitazione che completerà quella di Newton sostituendo al concetto di campo di forza il concetto di curvatura dello spaziotempo. Ma questo argomento esula dal tema trattato. 7. Sviluppi ulteriori della gravitazione (il problema dei tre corpi) Newton ancora nei Principia va oltre alla legge di gravitazione così come è stata espressa poche righe sopra. Egli capisce che tale legge si può estendere ad un numero qualsiasi di corpi che si attraggono, complicando molto il problema del ricavare la traiettoria del corpo in questione. Newton inizia ad analizzare il problema dei tre corpi nella fattispecie Terra-Sole-Luna. Scopre così che descrivere l orbita della Luna attorno alla Terra, tenendo conto dell influenza gravitazionale del Sole è un problema che va oltre alla matematica che lui stesso aveva inventato. Solo verso la fine del 700 i grandi matematici francesi, primo fra tutti Lagrange svilupperanno quella che ora viene chiamata meccanica celeste cioè lo studio delle perturbazioni che i vari pianeti del sistema solare generano a vicenda modificando e complicando notevolmente i calcoli delle orbite al punto che le soluzioni possono essere solo approssimate e mai esatte. Tuttavia proprio in virtù delle perturbazioni gravitazionali dei pianeti, nel 1846 viene scoperta una di queste perturbazioni nell orbita del pianeta Urano. La perturbazione corrisponde ad un corpo e ne viene calcolata la sua orbita, si puntano i telescopi e viene scoperto il pianeta Nettuno. Tale scoperta rappresenta il trionfo completo della teoria della gravitazione di Newton. A buon diritto si verifica come le leggi della fisica valgono sia sulla Terra che nel cielo. 8. Problemi e critiche alla gravitazione La teoria di Newton estesa ai problemi di più corpi riesce a rendere conto di tutte le varie anomalie del moto dei pianeti tranne una: la precessione del perielio di Mercurio. In altre parole l orbita di Mercurio non si chiude esattamente al punto di partenza ma ad ogni rivoluzione si sposta leggermente verso la direzione da cui arriva, cioè precede il punto di chiusura dell orbita. Anche la Luna subisce questo effetto solo che per la Luna tale precessione è giustificata dalle perturbazioni del Sole ed altre note, mentre nessun effetto perturbativo su Mercurio giustifica il valore trovato: 43" ogni secolo. Un angolo piuttosto piccolo, ma pur sempre un neo nella teoria di Newton. Anche per spiegare questo effetto occorrerà attendere la teoria della Relatività Generale di Einstein. All epoca della pubblicazione dei Principia i detrattori di Newton lo accusavano di avere introdotto, con la gravità, delle forze occulte perché lui non spiega cosa sia la gravità. Newton si limita solo a fornire una espressione matematica che funziona e che fino all inizio del nostro secolo avrà una totale validità. Occorre però sottolineare che nessun altro sarà capace di spiegare in termini qualitativi cosa sia la gravità. Solo Einstein ne sarà capace e per molti decenni tale spiegazione sarà un qualcosa di troppo complicato per i fisici suoi contemporanei. 5
7 9. Il Sistema Solare Il Sistema Solare è un insieme di corpi celesti in rotazione attorno al Sole. Ne fanno parte, oltre al Sole stesso, 9 pianeti, 61 satelliti, alcune migliaia di asteroidi, ed un numero imprecisato di comete. Partendo dal Sole, troviamo per primi i pianeti interni, Mercurio e Venere, poi la Terra e infine i pianeti esterni: Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Tra l'orbita di Marte e quella di Giove c'è la fascia degli asteroidi. Dal punto di vista dinamico, il Sistema Solare è un insieme molto complesso e particolare. Tutti i pianeti ruotano nello stesso verso, cioè in senso antiorario rispetto ad un ipotetico osservatore posto sul polo nord del Sole. Le loro orbite giacciono quasi tutte sullo stesso piano, cioè sono inclinate al massimo di 2,5 gradi rispetto al piano dell'eclittica, ad eccezione di quelle di Mercurio (7 gradi) e di Plutone (17 gradi). Le orbite sono pressochè circolari, tranne quelle di Plutone (che ha un'eccentricità pari a 0.25) e di Mercurio (0.20). Le orbite dei pianeti interni L'estensione totale del Sistema Solare è di circa 6 miliardi di Km, pari a 39,3 U.A.. I corpi del Sistema Solare occupano in realtà un volume molto piccolo rispetto alle dimensioni complessive. Il Sistema Solare è quindi praticamente "vuoto": se il Sole fosse una sfera del diametro di un metro, la Terra avrebbe le dimensioni di un pisello e sarebbe posta a 108 metri di distanza da esso, Giove avrebbe le dimensioni di un'arancia, posta a 550 metri, ed infine Plutone disterebbe 4 km e misurerebbe meno di un millimetri di diametro. Le orbite dei pianeti esterni 9.1 Classificazione dei pianeti del Sistema Solare Il Sole e i pianeti, approssimativamente nella scala di dimensioni reale Le caratteristiche che distinguono i vari pianeti sono quelle fisiche e quelle relative al loro moto di rivoluzione attorno al Sole e di rotazione attorno al proprio asse. Le caratteristiche fisiche sono: dimensioni, massa, densità media; intensità di un eventuale campo magnetico; composizione chimica; presenza e composizione dell'atmosfera. Quelle relative al moto sono: le dimensioni dell'orbita, l'eccentricità, l'inclinazione del piano orbitale e dell'asse di rotazione rispetto al piano dell'eclittica, il periodo orbitale e il periodo di rotazione. Infine, i vari pianeti si distinguono per l'eventuale presenza ed il numero di satelliti. Sotto entrambi gli aspetti, i pianeti del nostro Sole sembrano formare due sistemi distinti: una sorta di sistema solare interno, composto dai PIANETI TELLURICI o ROCCIOSI (Mercurio, Venere, la Terra e Marte) e uno esterno, che comprende i PIANETI GIGANTI (Giove, Saturno, Urano e Nettuno). Plutone 6
8 sembra per molti versi un pianeta anomalo, che non fa parte di nessuno dei due sottosistemi. PIANETI ROCCIOSI O TELLURICI: I pianeti terrestri. Le dimensioni sono in scala I pianeti rocciosi hanno dimensioni relativamente modeste (meno di Km di diametro) e densità abbastanza alte (da 3 a 5, dove 1 è la densità dell'acqua). Essi sono composti di un nucleo ferroso circondato da un mantello basaltico. Rispetto ai pianeti giganti, il loro moto di rivoluzione è più veloce e la loro rotazione è più lenta. I pianeti rocciosi sono piuttosto diversi tra loro per quanto riguarda l'atmosfera (quando presente), la superficie del suolo, il campo magnetico e i parametri orbitali, in contrasto con la relativa uniformità dei pianeti giganti. PIANETI GIGANTI: I pianeti gioviani. Le dimensioni sono in scala I pianeti giganti devono il loro nome alle notevoli dimensioni (hanno diametri maggiori di Km). Essi hanno densità prossime ad 1 e si dividono a loro volta in pianeti gassosi (Giove e Saturno) e pianeti di ghiaccio (Urano e Nettuno). I pianeti gassosi sono composti da un nucleo roccioso circondato da un mantello liquido, a sua volta ricoperto da uno spesso strato di gas. I pianeti di ghiaccio sono composti invece da un nucleo di roccia, ricoperto da uno strato di ghiaccio, il tutto circondato da un'atmosfera. I periodi di rivoluzione dei pianeti giganti sono molto più lunghi rispetto a quelli dei pianeti tellurici, e vano da circa 12 anni (Giove) a quasi 165 (Nettuno). Viceversa essi ruotano più rapidamente dei pianeti rocciosi: ne deriva una notevole forza centrifuga all'equatore, e quindi una forma più schiacciata. Giove, Saturno e Urano possiedono inoltre un insieme di anelli composti da polvere e frammenti di roccia e ghiaccio di varie dimensioni. Infine, tutti i pianeti giganti possiedono un gran numero di satelliti, mentre quelli rocciosi ne hanno al massimo due. Giove e Saturno hanno la particolarità di emettere 2 volte e mezzo più energia di quanta non ne ricevano dal Sole. Questa energia deriva loro da una lenta contrazione gravitazionale, che riscalda il loro nucleo. Inoltre nella loro atmosfera il rapporto idrogeno-elio è molto simile a quello solare; questo fa pensare che i due pianeti siano in realtà due "stelle mancate": se fossero più massicci, la pressione e la temperatura del gas al loro interno sarebbero sufficienti ad innescare le reazioni termonucleari e a farli diventare stelle. PLUTONE Plutone e il suo satellite Caronte Plutone è il meno conosciuto di tutti i pianeti. Esso sembra un caso a parte rispetto agli altri, sia per la sua orbita anomala, sia per tipo e dimensioni. Esso infatti, pur essendo situato nella regione dei pianeti giganti, è molto piccolo e di tipo roccioso. Si pensa che Plutone possa essere un ex satellite di Nettuno, sfuggito alla sua attrazione gravitazionale per sistemarsi su un'orbita indipendente attorno al Sole. 7
9 9.2 Distanze dei pianeti Le distanze dei pianeti rispetto al Sole seguono la legge di Titius-Bode, che è stata determinata empiricamente nel In base ad essa, le distanze dei vari pianeti dal Sole si ottengono moltiplicando la distanza del precedente per un coefficiente pari a 1,75. Se prendiamo come unità di misura la distanza Terra-Sole, gli altri pianeti avranno distanze rispettivamente pari a: PIANETA TEORIA (Titius-Bode) DISTANZA REALE Mercurio Venere Marte Asteroidi Giove Saturno Urano Nettuno Plutone Anche la fascia degli asteroidi segue questa legge, occupando il posto compreso tra Marte e Giove. Nettuno e Plutone costituiscono invece delle eccezioni, in quanto la loro distanza ha un grosso scarto rispetto a quella prevista. Questo confermerebbe una volta di più la natura anomala di Plutone. Corpi minori Oltre ai pianeti ci sono una miriade di corpi minori nel Sistema Solare, essenzialmente suddivisi in tre classi. Gli asteroidi sono piccoli oggetti rocciosi delle dimensioni comprese tra pochi cm e Km. Essi orbitano a migliaia in una fascia compresa tra le orbite di Marte e di Giove. La cometa West Le comete sono corpi celesti che ruotano a grande distanza dal Sole, lungo orbite molto eccentriche. Esse sono sostanzialmente costituite da un aggregato di roccia e ghiaccio di dimensioni minori di 10 Km. Il loro aspetto caratteristico è dovuto al fatto che, quando passano vicino al Sole, la superficie del loro nucleo di ghiaccio vaporizza a causa dell'elevata temperatura. Il gas che si produce forma cosi' un alone diffuso, quasi sferico, detto chioma. La radiazione del Sole e il vento solare esercitano su questo gas una pressione. Essa deforma la chioma spingendo il gas in direzione opposta al Sole e dando origine alla caratteristica coda, una striscia di gas lunga decine o anche centinaia di milioni di chilometri. Le meteoriti sono i resti di corpi solidi, metallici o pietrosi, penetrati nell'atmosfera terrestre ad alte velocità. L'attrito con l'atmosfera fa si' che essi si riscaldino e si disgreghino: i più piccoli vengono ridotti in polvere, mentre i più grandi non vengono distrutti completamente e possono raggiungere il suolo. Una metorite condritica ritrovata in Antartide 8
10 10. Esempio applicazione terza legge di Keplero (Calcolo della massa del Sole attraverso la terza legge di Keplero) r = distanza media dal sole T = periodo di rivoluzione Ms = massa del Sole Sostituiamo i valori di r e T di tutti i pianeti del sistema solare nella seguente formula (ricavata dalla terza legge di Keplero): Ottenendo in tal modo i seguenti valori di Ms :?? Mercurio: r = m T = s Ms = Kg?? Venere: r = m T = s Ms = Kg?? Terra: r = m T = s Ms = Kg?? Marte: r = m T = s Ms = Kg?? Giove: r = m T = s Ms = Kg?? Saturno: r = m T = s Ms = Kg?? Urano: r = m T = s Ms = Kg?? Nettuno: r = m T = s Ms = Kg?? Plutone: r = m T = s Ms = Kg In buona approssimazione questi valori di Ms si avvicinano al valore reale della massa del sole: Ms = Kg 9
11 11. Bibliografia TESTI Fisica 1 Fondamenti di meccanica, M.E. Bergamaschini, P. Marazzini, L. Mazzoni, Carlo Signorelli Editore, 1996, Milano. SITI INTERNET
I filosofi greci del IV secolo a.c. come Platone e Aristotele ritenevano che le stelle fossero oggetti celesti eterni e immutabili, che ruotavano
Corso di Astronomia I filosofi greci del IV secolo a.c. come Platone e Aristotele ritenevano che le stelle fossero oggetti celesti eterni e immutabili, che ruotavano attorno alla Terra con orbite circolari.
DettagliLA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE
GRAVIMETRIA LA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE r La legge di gravitazione universale, formulata da Isaac Newton nel 1666 e pubblicata nel 1684, afferma che l'attrazione gravitazionale tra due corpi è
DettagliMartina Zaminato Classe III A A.S. 2012/2013
Martina Zaminato Classe III A A.S. 2012/2013 IL SOLE Tutti prima o poi si chiedono cosa sia il Sole, già da bambini chi non è stato incuriosito dalla nostra stella? Il Sole non è altro che una gigantesca
DettagliForza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA
Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi
DettagliOSCURI PREDATORI DI LUCE
OSCURI PREDATORI DI LUCE LA CADUTA DI EUCLIDE IN UN BUCO NERO PAOLO DULIO DIPARTIMENTO DI MATEMATICA DI COSA PARLIAMO Ricerca e applicazioni I protagonisti di un viaggio fantastico Geometria dello spazio-tempo
DettagliCiao! Una sola raccomandazione: non fissare mai il Sole direttamente, può danneggiarti gli occhi!
1 Ciao! Il tuo Osservatorio di Monte Rosa si apre questa mattina e così inizia questa avventura alla scoperta del Cielo, per conoscere e comprendere quel che succede nell Universo, di cui la nostra Terra
DettagliCenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.
Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare
DettagliMoto circolare uniforme
Moto circolare uniforme 01 - Moto circolare uniforme. Il moto di un corpo che avviene su una traiettoria circolare (una circonferenza) con velocità (in modulo, intensità) costante si dice moto circolare
DettagliL EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare
L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio
DettagliForze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie
Forze, leggi della dinamica, diagramma del corpo libero 1 FORZE Grandezza fisica definibile come l' agente in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Ci troviamo di fronte ad una
DettagliIL SISTEMA SOLARE. Obiettivi: Livello linguistico: B1. Strategie di studio: lettura selettiva ATTIVITÁ DI PRE-LETTURA
IL SISTEMA SOLARE LC.17.03.06 Prerequisiti: conoscenza del sistema metrico decimale e delle figure geometriche conoscenza simboli chimici capacità di lettura di mappe concettuali Obiettivi: fare ipotesi
DettagliAprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.
Febbraio 1. Un aereo in volo orizzontale, alla velocità costante di 360 km/h, lascia cadere delle provviste per un accampamento da un altezza di 200 metri. Determina a quale distanza dall accampamento
DettagliGIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω
GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,
DettagliDINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi
DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato
DettagliBartoccini Marco 3 A
Bartoccini Marco 3 A Le persone e le cose possono stare ferme oppure muoversi,e quando si muovono possono farlo a diverse velocità.il movimento si svolge nello spazio e nel tempo: esso infatti copre una
DettagliEnergia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo
Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione
Dettagli. Si determina quindi quale distanza viene percorsa lungo l asse y in questo intervallo di tempo: h = v 0y ( d
Esercizio 1 Un automobile viaggia a velocità v 0 su una strada inclinata di un angolo θ rispetto alla superficie terrestre, e deve superare un burrone largo d (si veda la figura, in cui è indicato anche
DettagliGEOMETRIA DELLE MASSE
1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro
Dettagli19 Il campo elettrico - 3. Le linee del campo elettrico
Moto di una carica in un campo elettrico uniforme Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice se il campo elettrico è uniforme,
DettagliIL SISTEMA SOLARE. Modulo facilitato e didattizzato per studenti stranieri con competenza linguistica di livello A2
IL SISTEMA SOLARE Modulo facilitato e didattizzato per studenti stranieri con competenza linguistica di livello A2 A cura di Gaia Pieraccioni e Arianna Canu PER FARSI UN IDEA 1. Li riconosci? Sono,.. e..
DettagliLE COSTANTI E LE LEGGI FISICHE DIPENDONO DAL TEMPO
Pagina 1 di 8 LE COSTANTI E LE LEGGI FISICHE DIPENDONO DAL TEMPO Ing. Pier Franz Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Abstract: This paper explains that all physical constants and consequently
Dettagli28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6
28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 Lavoro, forza costante: W = F r Problema 1 Quanto lavoro viene compiuto dalla forza di
DettagliSCIENZE. Il Sistema Solare. Introduzione. il testo: 2012/2013 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.
01 Introduzione è formato dal Sole, da otto pianeti e da altre parti di materia (vedi figura 1). Figura1.. Tutte le parti del Sistema Solare si sono formate quasi 5 miliardi di anni fa. Esse si sono formate
DettagliMOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO ELETTRICO UNIFORME
6. IL CONDNSATOR FNOMNI DI LTTROSTATICA MOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO LTTRICO UNIFORM Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice
DettagliCap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton
Parte I Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton 3.1-3.2-3.3 forze e principio d inerzia Abbiamo finora studiato come un corpo cambia traiettoria
DettagliUsando il pendolo reversibile di Kater
Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità
DettagliVerifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale
Scopo: Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale Materiale: treppiede con morsa asta millimetrata treppiede senza morsa con due masse da 5 kg pallina carta carbone
DettagliSeconda Legge DINAMICA: F = ma
Seconda Legge DINAMICA: F = ma (Le grandezze vettoriali sono indicate in grassetto e anche in arancione) Fisica con Elementi di Matematica 1 Unità di misura: Massa m si misura in kg, Accelerazione a si
Dettagli1 Gli effetti della forza di Coriolis
LA FORZA DI CORIOLIS di Giulio Mazzolini 2012 1 Gli effetti della forza di Coriolis È un effetto noto che i venti nell emisfero nord deviano sempre verso destra, invece nell emisfero sud deviano sempre
DettagliLA FORZA. Il movimento: dal come al perché
LA FORZA Concetto di forza Principi della Dinamica: 1) Principio d inerzia 2) F=ma 3) Principio di azione e reazione Forza gravitazionale e forza peso Accelerazione di gravità Massa, peso, densità pag.1
DettagliLunedì 20 dicembre 2010. Docente del corso: prof. V. Maiorino
Lunedì 20 dicembre 2010 Docente del corso: prof. V. Maiorino Se la Terra si spostasse all improvviso su un orbita dieci volte più lontana dal Sole rispetto all attuale, di quanto dovrebbe variare la massa
DettagliSoluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato
Liceo Carducci Volterra - Classe 3 a B Scientifico - Francesco Daddi - 8 novembre 00 Soluzione degli esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Esercizio. Un corpo parte da fermo con accelerazione
DettagliEsercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato
Liceo Carducci Volterra - Classe 3 a B Scientifico - Francesco Daddi - 8 novembre 010 Esercizi sul moto rettilineo uniformemente accelerato Esercizio 1. Un corpo parte da fermo con accelerazione pari a
DettagliNascita e morte delle stelle
Nascita e morte delle stelle Se la materia che componeva l universo primordiale fosse stata tutta perfettamente omogenea e diffusa in modo uguale, non esisterebbero né stelle né pianeti. C erano invece
DettagliEsercitazione 5 Dinamica del punto materiale
Problema 1 Un corpo puntiforme di massa m = 1.0 kg viene lanciato lungo la superficie di un cuneo avente un inclinazione θ = 40 rispetto all orizzontale e altezza h = 80 cm. Il corpo viene lanciato dal
DettagliRipasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime
Ripasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime Per seguire proficuamente i corsi di scienze della scuola superiore devi conoscere alcune definizioni e concetti di
DettagliCosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo.
Introduzione Cosa determina il moto? Aristotele pensava che occorresse uno sforzo per mantenere un corpo in movimento. Galileo non era d'accordo. riassunto Cosa determina il moto? Forza - Spinta di un
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliEnergia potenziale elettrica
Energia potenziale elettrica Simone Alghisi Liceo Scientifico Luzzago Novembre 2013 Simone Alghisi (Liceo Scientifico Luzzago) Energia potenziale elettrica Novembre 2013 1 / 14 Ripasso Quando spingiamo
DettagliProva scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012
Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100
DettagliAPPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI
APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................
Dettaglipianeti terrestri pianeti gioviani migliaia di asteroidi (nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove)
mappa 3. Il sistema solare IL SISTEMA SOLARE il Sole Mercurio pianeti terrestri Venere Terra Marte 8 pianeti Giove Il Sistema solare 69 satelliti principali pianeti gioviani Saturno Urano Nettuno migliaia
DettagliLezioni di Matematica 1 - I modulo
Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può
DettagliI MOTI DELLA TERRA NELLO SPAZIO
LC23.03.06 I MOTI DELLA TERRA NELLO SPAZIO Prerequisiti: conoscenza del sistema metrico decimale e delle figure geometriche conoscenza del pianeta Terra Obiettivi: studiare i moti che riguardano la Terra
DettagliIL LATO OSCURO DELL UNIVERSO dov e` la materia che non vediamo? Elena Zucca. INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna
IL LATO OSCURO DELL UNIVERSO dov e` la materia che non vediamo? Elena Zucca INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna Ma l Universo è costituito solo da materia luminosa? La forza di gravità Galileo
DettagliF S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg.
Spingete per 4 secondi una slitta dove si trova seduta la vostra sorellina. Il peso di slitta+sorella è di 40 kg. La spinta che applicate F S è in modulo pari a 60 Newton. La slitta inizialmente è ferma,
DettagliTest di autovalutazione Corso di Laurea in Tossicologia dell ambiente e degli alimenti
Test di autovalutazione Corso di Laurea in Tossicologia dell ambiente e degli alimenti Quesito 1 Un punto materiale di massa 5 kg si muove di moto circolare uniforme con velocità tangenziale 1 m/s. Quanto
DettagliLa propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile
Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul
DettagliIl Sistema solare Gainotti, Modelli Incontro con le scienze integrate Zanichelli editore 2014
Il Sistema solare In viaggio nello spazio Insieme con altri pianeti la Terra orbita attorno a una stella, il Sole. Il Sole e i pianeti formano il Sistema solare. Il Sistema solare fa parte di una galassia
DettagliPressione. www.easymaths.altervista.org. 01 - Pressione.
Pressione 01 - Pressione La forza è una grandezza fisica caratterizzata dal fatto di essere in grado di modificare lo stato di moto di un corpo o di modificarne la struttura interna Supponiamo che una
DettagliLezione 14: L energia
Lezione 4 - pag. Lezione 4: L energia 4.. L apologo di Feynman In questa lezione cominceremo a descrivere la grandezza energia. Per iniziare questo lungo percorso vogliamo citare, quasi parola per parola,
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica
1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio
DettagliProgetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili
Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili Angolo di risalita = 25 Altezza massima della salita = 25,87 m Altezza della salita nel tratto lineare (fino all ultimo pilone di metallo)
DettagliRelatività INTRODUZIONE
Relatività INTRODUZIONE Un po di ordine Einstein, nel 1905, dopo aver inviato alcuni articoli alla rivista scientifica «Annalen der physik» diventa subito famoso, uno dei quali riguardava la relatività
DettagliLezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT
Lezione 18 Magnetismo Cenni di magnetismo Già a Talete (600 a.c.) era noto che la magnetitite ed alcune altre pietre naturali (minerali di ferro, trovati a Magnesia in Asia Minore) avevano la proprietà
DettagliAnche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J.
Lavoro Un concetto molto importante è quello di lavoro (di una forza) La definizione di tale quantità scalare è L= F dl (unità di misura joule J) Il concetto di lavoro richiede che ci sia uno spostamento,
DettagliCapitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni
Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni 12 3.1 Peso dell aria I corpi solidi hanno un loro peso, ma anche i corpi gassosi e quindi l aria,
DettagliLEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE
LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è
DettagliForze come grandezze vettoriali
Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due
DettagliCAFFE` Il segreto è nel fisico
CAFFE` Il segreto è nel fisico Preparata la macchina del caffè, e messala sul fuoco: L acqua raggiunge rapidamente la temperatura di ebollizione (100 C). Lo spazio del serbatoio lasciato libero viene occupato
Dettagli1.6 Che cosa vede l astronomo
1.6 Che cosa vede l astronomo Stelle in rotazione Nel corso della notte, la Sfera celeste sembra ruotare attorno a noi. Soltanto un punto detto Polo nord celeste resta fermo; esso si trova vicino a una
DettagliI poli magnetici isolati non esistono
Il campo magnetico Le prime osservazioni dei fenomeni magnetici risalgono all antichità Agli antichi greci era nota la proprietà della magnetite di attirare la limatura di ferro Un ago magnetico libero
DettagliModulo di Meccanica e Termodinamica
Modulo di Meccanica e Termodinamica 1) Misure e unita di misura 2) Cinematica: + Moto Rettilineo + Moto Uniformemente Accelerato [+ Vettori e Calcolo Vettoriale] + Moti Relativi 3) Dinamica: + Forza e
DettagliEsempio Esame di Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica
Esempio Esame di Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Nome: N.M.: 1. 1d (giorno) contiene all incirca (a) 8640 s; (b) 9 10 4 s; (c) 86 10 2 s; (d) 1.44 10 3 s; (e) nessuno di questi valori. 2. Sono
DettagliMODELLI ATOMICI. Modello Atomico di Dalton
MODELLI ATOMICI Gli atomi sono i piccoli mattoni che compongono la materia. Circa 2500 anni fa, il filosofo DEMOCRITO credeva che tutta la materia fosse costituita da piccole particelle che chiamò atomi.
DettagliDimensione di uno Spazio vettoriale
Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione
DettagliLA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it
LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.
DettagliQ 1 = +3 10-5 C carica numero 1 Q 2 = +4 10-5 C carica numero 2 forza esercitata tra le cariche distanza tra le cariche, incognita
Problema n 1 A quale distanza, una dall'altra bisogna porre nel vuoto due cariche (Q 1 =3 10-5 C e Q 2 =4 10-5 C) perché esse esercitino una sull'altra la forza di 200 N? Q 1 = +3 10-5 C carica numero
DettagliLe correnti e le maree. Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze. Prof. Neri Rolando
1 Le correnti e le maree Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze Prof. Neri Rolando Le correnti marine Le correnti marine sono spostamenti orizzontali di ingenti masse di acqua che seguono direzioni
DettagliLA FORMA DELLA TERRA
LA FORMA DELLA TERRA La forma approssimativamente sferica della Terra può essere dimostrata con alcune prove fisiche, valide prima che l Uomo osservasse la Terra dallo Spazio: 1 - Avvicinamento di una
Dettagli9. Urti e conservazione della quantità di moto.
9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due
DettagliFunzioni funzione dominio codominio legge argomento variabile indipendente variabile dipendente
Funzioni In matematica, una funzione f da X in Y consiste in: 1. un insieme X detto dominio di f 2. un insieme Y detto codominio di f 3. una legge che ad ogni elemento x in X associa uno ed un solo elemento
DettagliNome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia
Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 8 VERIFIC DI FISIC: lavoro ed energia Domande ) Energia cinetica: (punti:.5) a) fornisci la definizione più generale possibile di energia cinetica, specificando l equazione
DettagliConcetto di forza. 1) Principio d inerzia
LA FORZA Concetto di forza Pi Principi ii dll della Dinamica: i 1) Principio d inerzia 2) F=ma 3) Principio di azione e reazione Forza gravitazionale i e forza peso Accelerazione di gravità Massa, peso,
DettagliI COLORI DEL CIELO: COME SI FORMANO LE IMMAGINI ASTRONOMICHE
I COLORI DEL CIELO: COME SI FORMANO LE IMMAGINI ASTRONOMICHE Nell ultima notte di osservazione abbiamo visto bellissime immagini della Galassia, delle sue stelle e delle nubi di gas che la compongono.
DettagliTEORIA CINETICA DEI GAS
TEORIA CINETICA DEI GAS La teoria cinetica dei gas è corrispondente con, e infatti prevede, le proprietà dei gas. Nella materia gassosa, gli atomi o le molecole sono separati da grandi distanze e sono
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO. Esercizio.
LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO Esercizio Esercizio Esercizio Dati esercizio: I 1 =5,0 Kg m 2 I 2 =10 Kg m 2 ω i =10giri/sec
DettagliLa pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante
Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per
DettagliProgetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED
Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED Dati utili Lunghezza del treno: 8,8 m Durata del percorso: 55 s Lunghezza del percorso: 1200 m Massa treno a pieno carico: 7000 kg Altezza della prima
DettagliFigura 4. Conclusione
Forza di Coriolis La forza di Coriolis é una forza che si manifesta su un corpo all interno di un sistema di riferimento (SDR) rotante, quale la terra che ruota su se stessa, quando il corpo stesso si
DettagliLE FUNZIONI A DUE VARIABILI
Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre
DettagliUNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA
UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una
DettagliTermodinamica: legge zero e temperatura
Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita
DettagliCiao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città
1 Ciao!! Quando guardi il cielo ogni volta che si fa buio, se è sereno, vedi tanti piccoli punti luminosi distribuiti nel cielo notturno: le stelle. Oggi si apre l immaginario Osservatorio per guardare...
DettagliLa distribuzione Normale. La distribuzione Normale
La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una
DettagliStrane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini
Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le
DettagliDefinire la potenza e ricordare l unità di misura della potenza. Definire l energia e la sua unità di misura. Enunciare il teorema delle forze vive
Programmazione per competenze: Istituto scolastico Classe Riferimento ai documenti programmatici Liceo scientifico, indirizzo scienze applicate II Competenza N 3.2, Asse scientifico tecnologico Analizzare
DettagliLe funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1
Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1 Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato
Dettagli~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE
STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.
Dettaglirisulta (x) = 1 se x < 0.
Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente
DettagliINTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito.
INTEGRALI DEFINITI Sia nel campo scientifico che in quello tecnico si presentano spesso situazioni per affrontare le quali è necessario ricorrere al calcolo dell integrale definito. Vi sono infatti svariati
DettagliLA LUNA Satellite della terra, fasi lunari, eclissi La Luna E il satellite naturale della terra Ruota attorno alla terra La Luna e' il corpo celeste più vicino alla Terra e l'unico, finora, parzialmente
DettagliISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE EDITH STEIN.
Programmazione Individuale: Disciplina :FISICA Docente: Profssa GiardinaCLASSI: 3 CORSO: LICEO CLASSICO NOAS 2014-2015 Linee generali dell insegnamento della fisica nel liceo classico, da indicazioni ministeriali
DettagliLa chimica e il metodo scientifico. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
La chimica e il metodo scientifico Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti INTRODUZIONE (I) VIDEO INTRODUZIONE (II) VIDEO INTRODUZIONE (III) Fino alla fine del settecento, la manipolazione dei metalli, degli
DettagliCapitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.
Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).
DettagliFISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.
01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)
DettagliIl moto dei satelliti, Keplero, Newton e la gravità
Michele Iori 2 G Ricerca di fisica Il moto dei satelliti, Keplero, Newton e la gravità Da Aristotele allo spazio Fino al 1600 la fisica terrestre era considerata diversa da quella celeste. Si credeva,
DettagliFISICA DELLA BICICLETTA
FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro
Dettagli1. LE GRANDEZZE FISICHE
1. LE GRANDEZZE FISICHE La fisica (dal greco physis, natura ) è una scienza che ha come scopo guardare, descrivere e tentare di comprendere il mondo che ci circonda. La fisica si propone di descrivere
Dettagli