AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE artt. 6 e 8 D. Lgs. 334/99

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE artt. 6 e 8 D. Lgs. 334/99"

Transcript

1 Piano Regionale di Prevenzione e Promozione della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE artt. 6 e 8 D. Lgs. 334/99 A cura di Maria Vincenza Alessandrì Giorgio Cipolla Enrico Contessotto Letizia Ferrarin Michela Groppo Maria Lelli Giancarlo Magarotto Giancarlo Masiero Stefania Peterle Lucio Ros Ivano Sala Livio Scatto Franco Zanin Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro del Veneto i

2 LISTE DI CONTROLLO A (aziende in art. 6 e 8) LC A1 - Gestione della salute e della sicurezza sul lavoro Obiettivi aziendali per la salute e la sicurezza sul lavoro A1.1 La Direzione Aziendale ha definito obiettivi ed impegni per il miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza dei propri lavoratori? Strumenti per la verifica: intervista, DVR e programma azioni, verbali riunioni annuali, comunicazioni in bacheca, verbali incontri di informazione/formazione, opuscoli, documento di politica SGS A1.2 Obiettivi e impegni sono stati comunicati a: il personale dipendente? fornitori esterni di servizi? Strumenti per la verifica rispetto al personale dipendente: comunicazioni RLS, bacheca/busta paga, corsi di informazione/formazione, materiale informativo Strumenti per la verifica rispetto a fornitori esterni: documentazione art. 7 D. Lgs. 626/94 Organizzazione aziendale per la prevenzione A1.3 E definito l organigramma aziendale e del servizio di prevenzione e protezione? Strumenti per la verifica: schema, grafico, DVR A1.4 Compiti, autorità, responsabilità e risorse sono definiti per ogni figura aziendale (dirigenti, preposti, RSPP, medico competente, RLS, addetti emergenza e primo soccorso, lavoratori? Strumenti per la verifica: mansionari, organigramma nominativo e funzionale, deleghe di poteri e/o funzioni, procedure A1.5 Sono definite le modalità di : coordinamento tra le componenti aziendali (dirigenti, preposti, RSPP) e il medico competente? collaborazione con gli esperti? programmazione e monitoraggio nel tempo delle misure di prevenzione e protezione? informazione consultazione dei RLS? i criteri seguiti per le assunzioni decisionali? Strumenti per la verifica: procedure gestionali e operative, schemi funzionali,dvr, protocolli aziendali A1.6 Il RSPP, RLS (ove eletto), MC collaborano con DdL e Direzione per le attività di: valutazione dei rischi? programmazione delle azioni correttive e preventive? 1

3 analisi di infortuni e incidenti? gestione segnalazioni da lavoratori, ditte esterne, istituzioni? acquisto di beni e servizi? programmazione per il miglioramento continuo? Strumenti per la verifica: verbali di riunioni, intervista, firme DVR A1.7 Sono state formalizzate deleghe di poteri/funzioni in materia di igiene e sicurezza sul lavoro? Strumenti per la verifica: atti di delega di poteri e/o funzioni, verbali societari A1.8 Ogni figura aziendale (dirigenti, preposti, lavoratori) è informata rispetto ai propri compiti e responsabilità per la sicurezza? Strumenti per la verifica: bacheca, busta paga, corsi di informazione/formazione, materiale informativo, mansionari Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP A1.9 Il RSPP ha partecipato a corsi di formazione specifici? Strumenti per la verifica: attestati, curriculum, conoscenze e competenze del RSPP in materia di sicurezza A1.10 Il nominativo del RSPP è stato comunicato al personale ed ai fornitori esterni di servizi? Strumenti per la verifica rispetto al personale dipendente: comunicazioni RLS, bacheca/busta paga, corsi di informazione/formazione, materiale informativo Strumenti per la verifica rispetto a fornitori esterni: documentazione art. 7 D. Lgs. 626/94 2

4 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza A1.11 Il/gli RLS è/sono stato/i designato/i? n. Strumenti per la verifica: lettera di comunicazione nominativo da OO.SS., lettera di designazione dell assemblea dei lavoratori A1.12 Il RLS ha partecipato a corsi di formazione specifici? Strumenti per la verifica: attestati A1.13 Il nominativo del RLS è stato reso noto ai lavoratori? Strumenti per la verifica: intervista, comunicazioni in bacheca/busta paga, corsi di formazione/informazione Medico competente A1.14 Il MC è stato nominato? Strumenti per la verifica: contratto di incarico A1.15 Il nominativo del MC è stato comunicato al personale? Strumenti per la verifica: comunicazioni RLS, bacheca/busta paga, corsi di informazione/formazione, materiale informativo A1.16 In azienda è disponibile la documentazione relativa all attività svolta dal MC? Strumenti per la verifica: protocollo sanitario, cartelle sanitarie e di rischio, verbali dei sopralluoghi, giudizi di idoneità, verbali riunioni A1.17 Il protocollo sanitario elaborato dal medico competente, contenente le mansioni dei lavoratori, i rischi specifici, gli accertamenti sanitari mirati ai rischi e la periodicità degli accertamenti è coerente con la valutazione dei rischi? Strumenti per la verifica: DVR, protocollo sanitario A1.18 E elaborata annualmente la relazione sanitaria? Strumenti per la verifica: relazioni sanitarie Addetti a compiti speciali 3

5 A1.19 Si è provveduto alla formazione specifica di: addetti emergenza (incendio, rilascio sostanze, altro)? addetti primo soccorso? addetti manutenzione con qualificazione specifica? Strumenti per la verifica: organigramma az., piano di emergenza, attestati corsi Valutazione dei rischi e programmazione delle misure di prevenzione e protezione. A1.20 E effettuata in azienda la valutazione dei rischi? A1.21 La valutazione dei rischi è aggiornata in occasione di: variazioni del quadro normativo? cambiamenti nei processi e/o rischi? data ultimo aggiornamento: A1.22 Le azioni di prevenzione e protezione sono pianificate conformemente alle priorità evidenziate dalla valutazione dei rischi? Strumenti per la verifica: schede valutazione rischi, programma misure di prevenzione e protezione DVR, documentazione su altri rischi specifici (es. chimico, rumore, ) Gestione infortuni ed incidenti A1.23 L azienda provvede ad analizzare gli infortuni e gli incidenti? Strumenti per la verifica: rapporto interno di infortunio/incidente, relazione, andamento degli indici di frequenza e gravità, procedure predisposte per la segnalazione e l intervento, modulistica per raccolta dati, verbali incontri. A1.24 L azienda definisce azioni correttive, congruenti con l analisi dell evento, per evitare il ripetersi di infortuni/incidenti? Strumenti di verifica: relazione infortuni e incidenti, rapporto interno di infortunio/incidente, verbali di incontri, programma azioni DVR, procedure interne A1.25 L azienda verifica l efficacia delle azioni attuate al fine di evitare il ripetersi di infortuni e incidenti? Strumenti per la verifica: programma azioni DVR, segnalazioni, matrice compiti-responsabilità, verbali riunioni, rapporto interno di infortunio/incidente, relazione interna, procedure operative Gestione DPI 4

6 A1.26 L azienda provvede alla gestione dei DPI in termini di: scelta delle caratteristiche tecniche, di comfort ed ergonomiche in funzione dei rischi e dell idoneità dell utilizzatore? Strumenti di verifica: DVR, schede tecniche DPI, schede personali di consegna formazione/addestramento? Strumenti di verifica: registri corsi, registri addestramento, colloqui/interviste formazione/addestramento?verifica dell utilizzo da parte degli operatori? Strumenti di verifica: segnalazioni, analisi infortuni/incidenti, provvedimenti disciplinari manutenzione/sostituzione/igienizzazione? Strumenti di verifica: piano manutenzione, schede personali consegna, ordini acquisto Gestione della manutenzione A1.27 L azienda gestisce gli interventi di manutenzione su macchine, attrezzature di lavoro, dispositivi/presidi di sicurezza, impianti e strutture in termini di: pianificazione? attuazione? Strumenti di verifica: piano di manutenzione con programma e tempi, schede di registrazione interventi effettuati Gestione della informazione, formazione e addestramento A1.28 L azienda definisce gli interventi di informazione, formazione e addestramento del proprio personale sulla base di un analisi dei bisogni formativi e mirandoli ai rischi ed alla mansione svolta? Strumenti per la verifica: intervista, DVR e programma azioni, programmi e registri dei corsi, materiale didattico utilizzato, materiale informativo diffuso A1.29 L azienda programma e realizza interventi di informazione, formazione e addestramento per il proprio personale (compresi neoassunti, lavoratori immigrati, contratti di lavoro atipici, minori, lavoratrici madri) nonché all atto di trasferimento o cambiamento di mansioni o dell introduzione di modifiche significative? Strumenti di verifica: DVR e programma azioni, registri corsi, attestati corsi, libretti personali, test in ingresso e in uscita corsi 5

7 A1.30 La formazione e l addestramento è assicurata tramite: la selezione di adeguati programmi? la formazione e la qualificazione degli istruttori? l attuazione di sistemi di verifica interni del raggiungimento degli obiettivi? A1.31 L azienda provvede a verificare l efficacia degli interventi di informazione, formazione, addestramento attuati? Strumenti di verifica: verbali incontri interni, segnalazioni, report osservazioni sul campo, registri esercitazioni pratiche A1.32 L azienda dispone della documentazione relativa alle attività di informazione, formazione, addestramento svolte? Strumenti di verifica: registri, attestati, materiale didattico utilizzato, libretti personali lavoratori, verbali incontri, programmi dei corsi Gestione appalti/approvvigionamenti A1.33 Esiste una procedura per la gestione degli appalti e degli approvvigionamenti? Strumenti per la verifica: contratto di appalto e altra documentazione art. 7 D. Lgs. 626/94), documenti di coordinamento Gestione emergenza A1.34 L azienda ha predisposto un sistema di gestione dell emergenza (piano di emergenza interno P.E.I. e esterno P.E.E) e di primo soccorso? Strumenti di verifica: piano di emergenza, procedure, istruzioni, materiale informativo, bacheche aziendali Gestione della documentazione A1.35 La documentazione che interessa l azienda è raccolta, gestita, conservata? 6

8 Strumenti di verifica: procedure gestionali e tecniche A1.36 E stata incaricata una figura preposta alla gestione della documentazione? A1.37 La figura incaricata ha le competenze professionali/tecniche adeguate? Strumenti di verifica: deleghe, incarichi, criteri di scelta, colloqui, A1.38 Esiste l elenco della documentazione che interezza l azienda (es. sostanze chimiche, schede di sicurezza, schemi processi, impianti, normativa applicabile, letteratura scientifica, manuali, procedure, istruzioni d uso di macchine, impianti attrezzature, attività di informazione-formazione, di manutenzione, ) Strumenti di veifica: elenchi, A1.39 Sono definiti i contenuti e la forma della modulistica predisposta (rilevazione infortuni, incidenti, verbali di consultazione, convocazione, richieste d intevento, segnalazione di guasti, rischieste d intervento, )? Strumenti di verifica: procedura di gestione della modulistica A1.40 Sono definiti i tempi e le modalità di conservazione-aggiornamento Strumenti di verifica: A1.41 Sono definiti i collegamenti tra gestione della documentazione e gestione dei flussi informativi? Strumenti di verifica: incontri informativi, modulistica, colloqui, inrviste, modalità di trasferimento informazioni, comunicazioni, atti formali organi controllo e autorizzativi. Miglioramento continuo A1.42 L azienda ha definito le misure per il miglioramento continuo della salute e della sicurezza? Strumenti di verifica: piano delle misure in DVR, verbali di incontri interni A1.43 L azienda verifica l efficacia delle misure attuate per il miglioramento continuo? Strumenti di verifica: segnalazioni, verbali incontri, procedure ed istruzioni, matrice compiti e responsabilità A1.44 L azienda effettua periodicamente/occasionalmente (all insorgere della necessità) il riesame delle misure attuate? Strumenti di verifica:verbali incontri interni, aggiornamenti piani delle misure in DVR 7

9 LC A2 - Valutazione dei Rischi Informazioni sulla sicurezza delle sostanze Strumenti di verifica: registro sostanza e preparati pericolosi, inventario schede di sicurezza, DVR, rassegna della normativa, interviste e sopralluoghi A2.1 Sono state individuate e analizzate tutte le attività in cui sono utilizzati o generati agenti chimici pericolosi? A2.2 E' presente un Registro delle sostanze e dei preparati pericolosi, suddiviso per reparto e riportante le modalità di utilizzo? A2.3 E stata definita una tabella con i quantitativi di sostanze pericolose e le soglie di assoggettabilità per la normativa D. Lgs 334/99 e ssmmii? A2.4 Sono state individuate tutte le materie prime, le sostanze suscettibili di formarsi nel corso delle differenti reazioni normali o anomale dei processi, gli intermedi di fabbricazione, i reagenti, i prodotti finali, i sottoprodotti, le impurezze? A2.5 Sono note e sono state descritte le loro proprietà chimiche (ph, stabilità, reattività, prodotti di decomposizione, ), fisiche (PM, densità, p. di fusione, p. ebollizione, tensione di vapore, p. infiammabilità, LIE, LSE, t autoignizione e tossicologiche (LD50, LC50, TLV, IDLH, LCO, sensibilizzazione, cancerogenicità, mutagenicità ed ecotossicità) e sono state classificate in termini di pericolosità? A2.6 Le schede di sicurezza sono conformi alla normativa? A2.7 Nella scelta dei prodotti sono stati fissati dei criteri di accettabilità/non accettabilità in base alle caratteristiche di pericolosità? A2.8 Oltre alle SDS sono disponibili informazioni da letteratura su proprietà chimico fisiche, tossicità, normative, degli agenti chimici pericolosi individuati? A2.9 Esiste una rassegna della normativa afferente i prodotti pericolosi (classificazione etichettatura, risanamento dell aria, TLV, VLE, stoccaggio, trasporto, ambiente, malattie professionali? A2.10 Sono presenti nei reparti copie delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati per la consultazione dei preposti e dei lavoratori? A2.11 E stata individuata una persona responsabile della raccolta delle SDS? A2.12 E' stata stabilita una procedura per la raccolta e l aggiornamento delle schede di sicurezza? A2.13 La persona responsabile della raccolta delle SDS ha la competenza tecnica necessaria per farlo? A2.14 RSPP, MC, Ufficio acquisti, sono coinvolti nella scelta e nell acquisto di sostanze pericolose? 8

10 Informazioni sulla sicurezza dei processi Strumenti di verifica: DVR,procedura di progettazione, manuale operativo, procedure e istruzioni operative, schemi a blocchi, P&I, lay out e planimetrie impianto, elenco strumentazione controllo, schede tecniche degli impianti e delle attrezzature A2.15 Sono disponibili i dati di progetto relativi ai processi effettuati nei diversi reparti, (parametri chimico-fisici, relativi intervalli di accettabilità, dati termodinamici e cinetici, reazioni ed effetti indesiderati, controlli e analisi delle reazioni, ecc.)? A2.16 Sono definite le condizioni operative degli impianti delle strutture, delle attrezzature, delle apparecchiature, dei sistemi di misura e di controllo, degli automatismi, dei dispositivi di captazione e di ventilazione? A2.17 Sono disponibili informazioni o valutazioni sulla compatibilità degli elementi dell impianto (edifici, attrezzature, sistemi di misura, di controllo, di captazione) con le condizioni operative (temperature, pressione, corrosione, abrasione)? A2.18 Esistono i diagrammi di flusso dei processi? A2.19 Esiste una rappresentazione delle linee di trasferimento dei prodotti e della strumentazione con l indicazione della temperatura e pressione di esercizio? A2.20 Esiste una rappresentazione del layout dell impianto? A2.21 Esiste una planimetria degli impianti con le distanze da insediamenti sensibili, sorgenti d ignizione, aree di stoccaggio di prodotti pericolosi, vie pubbliche, abitazioni? A2.22 Esiste una planimetria della rete di distribuzione elettrica dell impianto con classificazione delle aree pericolose (sostanze infiammabili)? A2.23 Esiste una planimetria delle linee di servizio interrate importanti (rete acque industriali o meteoriche, scarichi, elementi dell impianto antincendio, tubi del gas, linee telefoniche)? A2.24 Esiste un elenco della strumentazione che garantisce la sicurezza del processo? A2.25 Sono disponibili le schede tecniche con le caratteristiche delle attrezzature utilizzate (serbatoi, pompe, scambiatori di calore, ) con i dispositivi di sicurezza, con le modalità di impiego, i risultati di test di resistenza e di prove di collaudo? 9

11 Informazioni sui criteri e requisiti di sicurezza Strumenti di verifica: DVR, manuale operativo, procedure e istruzioni operative A2.26 Sono stati definiti i criteri di valutazione dei rischi e i requisiti di sicurezza? A2.27 Nel documento sono state precisate per ciascuna operazione i limiti all interno dei quali possono evolvere in sicurezza i parametri di conduzione (range operativi)? A2.28 Sono state elaborate le procedure per la conduzione dell impianto in marcia normale, in condizioni di anomalia o di emergenza? A2.29 Esiste una raccolta della normativa tecnica relativa ai requisiti di sicurezza delle varie parti dell impianto e dei processi? A2.30 I criteri e i requisiti di sicurezza individuati vengono sottoposti e riesame e a verifica a seguito di modifiche di processo, di variazioni normative e dello stato delle conoscenze? Analisi dei rischi Strumenti di verifica: DVR, analisi degli incidenti, analisi delle non conformità, ipotesi e scenari incidentali,analisi storica, valutazione frequenze attese, valutazioni conseguenze (alberi di guasto), sopralluoghi, verbali di riunioni, interviste A2.31 Sono stati raccolti i dati di base: chimica, tossicità, regolamenti, ecc.? A2.32 Sono stati definiti le condizioni di sicurezza del sistema in marcia normale? A2.33 E stata effettuata una valutazione dei rischi determinati da deviazioni relative ai vari parametri di funzionamento dell impianto (temperatura, pressione, interruzione energia, interruzione H2O, interruzione vapore, tracimazione, ostruzione,. )? A2.34 Nell analisi precedente sono stati considerati eventi pericolosi non derivanti da processi o impianti quali: condizioni atmosferiche, allagamento, cedimento del terreno, collisioni con mezzi mobili, )? A2.35 Sono state formulate e documentate ipotesi e scenari incidentali? A2.36 Sono state indicate le tecniche di analisi utilizzate (what if, metodo ad indici, esperienza storica, liste di controllo, letteratura, albero dei guasti, albero degli eventi, )? A2.37 Nell analisi è stato tenuto conto della esperienza operativa: analisi incidenti e quasi incidenti, rapporti d infortunio, analisi di non conformità? 10

12 A2.38 Per l analisi di rischio è disponibile un repertorio descrittivo e statistico degli incidenti rilevanti, degli incidenti, dei quasi incidenti, costruito tramite procedure e documenti di rilevazione e registrazione appositamente previsti dal SGS? A2.39 E stata effettuata una valutazione della frequenza attesa di incidente in base a: tempo di missione o di esercizio, intervallo di controllo, rateo di guasto del componente (letteratura), tipo di componente? A2.40 Nell analisi di incidente è stato tenuto conto del fattore umano e degli aspetti che lo determinano: le procedure, gli indici prestazionali, i tempi di risposta in emergenza, la formazione? A2.41 E stata effettuata una stima degli effetti connessi al verificarsi di un incidente su persone, impianti, strutture, ambiente (metodo speditivo, metodi di simulazione): aree interessate dal possibile rilascio di nube tossica, incendio, esplosione? A2.42 E stato individuato il personale potenzialmente interessato dall evento incidentale compresi gli addetti alla manutenzione e movimentazione nonché i visitatori esterni? A2.43 E stata valutata la tollerabilità o compatibilità dell evento incidentale per confronto con standard della normativa nazionale e/o internazionale? A2.44 Sono state individuate concentrazioni limite di soglia (IDLH, LOC; ) in riferimento al tempo per delimitare le aree critiche e definire le modalità d intervento? A2.45 Il personale è stato coinvolto nella fase di identificazione dei problemi e nella messa a punto di soluzioni? A2.46 Il rapporto di valutazione dei rischi viene aggiornato con i dati dell esperienza operativa? Analisi degli eventi incidentali Strumenti di verifica: analisi delle non conformità, registrazioni infortuni, rapporti sugli incidenti, elaborazioni statistiche A2.47 Sono state individuate figure di stabilimento responsabili di questa attività? A2.48 Sono state predisposte procedure e modulistica per la rilevazione dei dati? 11

13 A2.49 Il Rapporto dell incidente contiene almeno le seguenti informazioni: la data e la descrizione dell incidente? i fattori che hanno contribuito al verificarsi dell incidente? gli interventi correttivi/migliorativi tecnici, organizzativi, procedurali e comportamentali derivanti dall analisi dei fatti? il nome delle persone che hanno condotto l analisi? A2.50 La registrazione e l analisi degli eventi vengono prontamente effettuati e aggiornati? A2.51 Vengono sentite tutte le persone coinvolte nell incidente che possono fornire informazioni sull evento? A2.52 Alla fine dell analisi vengono individuate e comunicate delle raccomandazioni e/o delle misure correttive? A2.53 I risultati dell analisi vengono revisionati e divulgati? A2.54 Vi è corrispondenza tra l entità degli incidenti e la loro classificazione (incidenti rilevanti, incidenti, quasi-incidenti)? A2.55 Viene effettuata un analisi statistica degli eventi? A2.56 Gli interventi correttivi/migliorativi rivolti ad eliminare la possibilità del ripetersi dell incidente contenuti nel rapporto conclusivo vengono attuati? A2.57 Esistono iniziative di interscambio di informazioni sugli incidenti con stabilimenti che svolgono attività analoghe? Pianificazione della prevenzione e della protezione Strumenti di verifica: DVR, piano di emergenza, piano di sicurezza, verbali di incontri, verbali di esercitazioni, comunicazioni di aggiornamento, certificati corsi di aggiornamento, verbali incontri con autorità locali, interviste e sopralluoghi. A2.58 E stato elaborato il piano delle misure di prevenzione e protezione per la riduzione dei rischi? A2.59 Il piano delle attività per la riduzione dei rischi tiene conto di aspetti impiantistici, organizzativi e procedurali? A2.60 Il piano tiene conto dei criteri di priorità nella scelta delle misure di prevenzione e protezione: soppressione del rischio, attenuazione del rischio, allarme e messa in sicurezza, emergenza e primo soccorso? A2.61 Il piano tiene conto degli obiettivi di sicurezza, dell esperienza operativa (e dell andamento degli indicatori di prestazione)? 12

14 A2.62 E stato predisposto un sistema di monitoraggio ambientale collegato a sistemi di allarme per individuare fughe o rilasci pericolosi? A2.63 Le misure di prevenzione adottate sono correlate e commisurate ai rischi individuati? A2.64 Sono state predisposte delle procedure per la verifica che le misure adottate non introducano nuovi rischi? A2.65 Sono stati identificati i soggetti responsabili dell individuazione e dell attuazione delle misure adottate? A2.66 E presente un programma temporale di attuazione delle misure di prevenzione e protezione? A2.67 E stata verificata l efficacia delle misure di prevenzione e protezione adottate? A2.68 Esiste un sistema che garantisca il continuo aggiornamento del personale sull evoluzione delle conoscenze tecniche in materia di sicurezza e della normativa correlata? A2.69 Esistono in stabilimento abbonamenti a riviste tecniche di settore o dedicate ai temi della sicurezza? A2.70 Il personale tecnico partecipa con regolarità a seminari e corsi di aggiornamento organizzati anche al di fuori dell azienda? A2.71 E previsto il mantenimento dei contatti e/o il confronto con professionisti che hanno responsabilità in impianti dello stesso tipo? 13

15 LC A3 Controllo Operativo degli Impiantii Gestione dei Processi Strumenti di verifica: intervista, sopralluogo, manuale operativo, schema a blocchi, P & Id, rapporto di sicurezza, D.V.R., funzionigramma reparto A3.1 Esistono procedure ed istruzioni per l esercizio dell impianto/i (manuale operativo)? A3.2 Il manuale operativo contiene istruzioni e procedure: a) per l avvio dell impianto? b) per le fasi operative normali? c) per la fermata degli impianti in condizioni normali? d) per fermata impianti in emergenza (es. rilasci, incendi, ecc. )? e) per operazioni temporanee (funzionamenti anomali es.mancanza parziale o totale di uno o più servizi acqua, aria,ecc)? f) per interventi in caso di manutenzione? A3.3 Nelle istruzioni del manuale sono indicate: a) le quantità delle principali sostanze coinvolte? b) la natura e pericolosità delle sostanze presenti nel processo? c) le reazioni principali e secondarie? d) i dati delle reattività importanti e/o indesiderate, decomposizioni, polimerizzazioni, reazioni fuggitive (runaway)? e) la natura e limiti di variabilità delle impurezze tollerate nel processo, nei catalizzatori, nei materiali di contatto, dei sottoprodotti di processo? f) gli aspetti chimico fisici del processo ( temperatura, pressione, ecc) e relativi parametri di esercizio? g) i limiti (dati di variabilità) dei principali parametri di processo e conseguenze di funzionamento al di fuori di essi? h) le cause primarie e le possibili situazioni causa delle deviazioni? i) le operazioni da effettuare per correggere le deviazioni? j) i componenti critici dell impianto? k) i sistemi di sicurezza attivi e passivi installati (es. sistemi di scarico pressione e convogliamento sfiati)? l) sistemi di emergenza torce, colonne di lavaggio,abbattimento? m) sistemi di intercettazione apparecchiature e sezioni impianto? n) allarmi automatici e di blocco? o) sistemi di rilevazione incendi e di protezione antincendio? p) esplosivimetri? q) sistemi rilevazione liquidi e gas pericolosi (tossici ed infiamm.)? r) servizi di emergenza e relative attrezzature mobili (sistemi di raffreddamento, di scarico fluidi, ecc)? A3.4 Sono stati definiti i diversi ruoli e responsabilità di conduzione dell impianto? 14

16 A3.5 E chiaramente assegnata la responsabilità di decidere il blocco di emergenza del processo, di messa in sicurezza dell impianto? A3.6 Sono indicati i mezzi e gli strumenti per l esecuzione degli interventi richiesti? A3.7 Il manuale operativo è provvisto di: schema a blocchi varie fasi del processo (schema semplificato)? schema flusso con indicate pressioni, temperature, portate, composizioni (P & Id)? A3.8 I manuali operativi sono facilmente accessibili e consultabili a tutti coloro che gestiscono l impianto? A3.9 Esiste procedura per l aggiornamento periodico dei manuali operativi? A3.10 Il personale che esercisce l impianto è addestrato, informato, formato sulle implicazioni dell attività svolta in materia di sicurezza? Integrita e manutenzione degli impianti Strumenti di verifica: programmi e calendari di manutenzione, registri di manutenzione, registro fatti salienti, permessi di lavoro, procedure di manutenzione, documentazione accettazione fine lavori, organigramma, funzionigramma, sopralluoghi, interviste A3.11 Esiste una politica di manutenzione aziendale per: manutenzione a guasto, manutenzione correttiva? manutenzione preventiva? manutenzione predittiva? manutenzione ciclica programmata? A3.12 esiste un programma di manutenzione preventivo che riguarda tutti i componenti critici dell impianto, macchinari, ecc? A3.13 Sono definite le ispezioni, le prove e le relative frequenze di manutenzione delle apparecchiature, tubazioni e strumentazioni critiche ai fini della sicurezza? A3.14 sono verificati periodicamente gli strumenti, gli allarmi, i sistemi di blocco rilevanti ai fini della sicurezza? A3.15 sono definiti i criteri di accettabilità di prove ed ispezioni? 15

17 A3.16 nella procedura aziendale sono indicate le frequenze delle manutenzioni preventive? A3.17 esiste un sistema di registrazione cartaceo (registro fatti salienti, registro passaggio consegne, registro manutenzione, ecc.) dove vengono annotati gli interventi di manutenzione effettuati in impianto? A3.18 il sistema di registrazione è tenuto aggiornato? A3.19 esiste un sistema informatico dedicato alla raccolta e gestione dati relativi agli interventi di manutenzione? A3.20 sono definite procedure per gli interventi di manutenzione? A3.21 gli interventi di manutenzione all impianto da parte del personale di esercizio che delle imprese terze sono soggetti a permessi di lavoro? A3.22 esiste una procedura per la redazione del permesso di lavoro? A3.23 i permessi di lavoro sono autorizzati da figure ben identificate che firmano il permesso A3.24 viene controllata la regolarità degli aspetti formali (firme di autorizzazione)? A3.25 il preposto rende edotti i suoi lavoratori? A3.26 il preposto rispetta le misure di sicurezza prescritte? A3.27 il permesso di lavoro viene conservato dall assuntore nel luogo di lavoro per tutta la durata del lavoro stesso per esibirlo in caso di controllo dell autorità competente? A3.28 sono codificati i seguenti tipi di permesso: lavoro con divieto d uso di fiamma o scintilla? lavoro in spazi confinati? lavoro di scavo? lavoro su circuiti ed apparecchiature elettriche? lavoro generico in ambiente pericoloso ( presenza nelle vicinanze di liquidi o materiali infiammabili, gas, sorgenti di calore)? A3.29 il permesso di lavoro contiene: a) ragione sociale del committente? b) ragione sociale dell impresa? c) numero di contratto di riferimento? d) area di lavoro? e) tipo di permesso? f) data di emissione? g) ora d inizio e termine lavori? h) descrizione del lavoro da effettuare? i) informazioni sui rischi specifici dell ambiente e per le persone? j) informazioni su potenziali rischi da agenti chimici, fisici, biologici? 16

18 k) segnalazione di lavori concomitanti affidati ad altre imprese? l) misure di sicurezza da adottare (uso DPI, sistemi di aspirazione localizzata, uso di cinture di sicurezza, uso di specifici utensili,analisi ambientali,ecc.)? m) indicazione di eventuali lavori preparatori (bonifica linee, apparecchiature, serbatoi, ecc)? n) accettazione inizio lavoro da parte del preposto dell impresa? o) rinnovi nel caso di proroga della validità del permesso? p) dichiarazione fine lavori con eventuali verifiche e prove effettuate? q) accertamento di fine lavoro da parte del delegato del committente? Gestione delle modifiche impiantistiche Strumenti di verifica: analisi di sicurezza su fattibilità modifiche, piano e procedure di controllo della modifiche, registro delle modifiche di manutenzione, permessi di lavoro, intervista.. A3.30 esistono procedure per controllare le modifiche progettuali alle installazioni esistenti? A3.31 prima dell effettuazione delle modifiche agli impianti/ apparecchiature viene effettuata una analisi di sicurezza? A3.32 le modifiche che si intendono apportare rispettano le norme di buona tecnica e la normativa vigente? A3.33 le modifiche da apportare vengono preventivamente approvate da responsabile impianto, manutenzione, RSPP, Direzione? A3.34 nella procedura per la modifica d impianto /apparecchiatura è chiaramente indicato lo scopo e la natura della modifica che si intende effettuare? A3.35 le procedure identificano chiaramente i soggetti aziendali preposti all analisi di sicurezza e che hanno l autorizzazione alla modifica del progetto? A3.36 esiste documentazione tecnica (schemi, disegni, relazioni ecc.) a dimostrazione delle modifiche effettuate? A3.37 tale documentazione è facilmente accessibile e consultabile da tutti coloro che gestiscono l impianto? 17

19 A3.38 esiste una procedura per comunicare qualunque cambiamento/ modifica d impianto, apparecchiatura a tutto il personale coinvolto? A3.39 sono definite le informazioni e gli addestramenti necessari per la gestione dell impianto, apparecchiatura dopo le modifiche effettuate? A3.40 sono definite procedure di controllo dopo l effettuazione della modifica? A3.41 le modifiche organizzative e le deviazioni dalla normale procedura operativa sono state comunicate al personale coinvolto? Gestione degli appalti / approvvigionamenti Strumenti di verifica: intervista, procedure di approvvigionamento di beni e servizi, procedure di gestione appalti (contratti quadro: ordine richiesta lavori, richiesta esecuzione lavori). A3.42 Esistono procedure per la valutazione e selezione delle imprese appaltatrici di servizi e manutenzione (ad esempio UNI 10145)? A3.43 Vengono acquisite informazioni documentali relativamente: a) iscrizione CCIAA? b) estremi iscrizione al Registro imprese presso il Tribunale? c) estremi dell iscrizione Albo Nazionale Costruttori? d) Contratto collettivo Nazionale di Lavoro? e) estremi eventuali autorizzazioni obbligatorie per legge? f) eventuali società consociate e controllate? A3.44 vengono acquisite informazioni relativamente a: a) sedi legali, amministrative, unità locali? b) responsabili aziendali, organigramma, organico dei dipendenti? c) aspetti economico/ finanziari? d) servizi di manutenzione o specializzazioni date in subappalto? e) disponibilità operative (capacità intervento in orario straordinario)? f) parco mezzi ed attrezzature? g) procedure interne in materia di sicurezza? h) indici infortunistici? i) certificazioni/qualificazioni ottenute? 18

20 j) ore di formazione ed addestramento nelle aree d intervento (sicurezza, igiene ambientale, conoscenza professionale, normative, procedure ecc.)? k) preparazione all emergenza? A3.45 nel contratto d appalto o nel documento di coordinamento e cooperazione: sono definiti i contenuti, le modalità di svolgimento dell attività, i mezzi necessari, le responsabilità e gli oneri dei contraenti? sono indicate le norme di sicurezza che devono essere rispettate? A3.46 l appaltatore è informato sui rischi specifici dell ambiente di lavoro in cui si trova ad operare? A3.47 il committente: a) mette a disposizione dell appaltatore le norme di sicurezza interne vigenti? b) nomina un proprio delegato alla sicurezza per il controllo lavori? c) verifica l idoneità delle attrezzature? d) attua la pianificazione e coordinamento lavori (senza ingerenza)? e) verifica il piano operativo di sicurezza della ditta appaltatrice (POS)? f) al termine dei lavori, se previsto, viene eseguito un collaudo delle opere degli interventi di manutenzione? A3.48 l appaltatore: a) si avvale di personale adeguatamente informato per l esecuzione dei lavori? b) utilizza mezzi e attrezzature adeguate? c) controlla l osservanza delle norme di sicurezza del proprio personale e dei subappaltatori? d) mette in atto misure per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro? e) presenta un piano di sicurezza contenente l analisi dei rischi riferiti all oggetto del contratto, i mezzi necessari per la prevenzione dei rischi, i compiti e le varie funzioni in rapporto alla sicurezza? f) a fine lavori viene redatto un verbale di consegna lavori? 19

21 LC A4 - Gestione dell emergenza Interna Gestione delle emergenze: il Piano di Emergenza Interno (P.E.I.) Strumenti di verifica: Documento valutazione dei rischi, PEI, estratti PEI per reparto, sottoscrizioni e date, protocolli, interviste, sopralluoghi, A4.1 E stato redatto il piano di emergenza interno (P.E.I.)? A4.2 Il piano di emergenza interno (P.E.I.) è stato elaborato secondo criteri stabiliti dalla norma UNI 10616:1997/A1? A4.3 Il piano tiene conto dell analisi degli scenari incidentali prevedibili? A4.4 Il piano è stato formalizzato? A4.5 Nel piano sono contenute le seguenti informazioni: a) l identificazione delle persone addette, dei rispettivi ruoli, compiti e responsabilità? b) le misure di intervento tecnico (lotta antincendio, protezione delle apparecchiature,ecc..) per le situazioni di emergenza prevedibili, per limitarne le conseguenze per le persone (dipendenti, visitatori, clienti, fornitori, dipendenti ditte appaltatrici, lavoratori autonomi), per l ambiente per gli impianti ed evitare la propagazione dell incidente? c) un elenco dei sistemi di protezione attivi (mezzi di estinzione incendi, sistemi di abbattimento e/o inertizzazione,ecc..) e passivi (compartimentazione, sistemi di rilevazione, percorsi di esodo protetti, luoghi sicuri)? d) le planimetrie dello stabilimento e del sito con indicazione: a. dei punti critici? b. dei sistemi di protezione collettiva (punti attrezzati di raccolta del personale, sale di controllo protette, centri di controllo dell emergenza a tenuta)? c. delle vie di fuga? e) descrizione dei sistemi di emergenza? f) azioni di emergenza da intraprendere per ogni scenario di riferimento? g) linee di comunicazione interne ed esterne? h) procedure e i mezzi di attivazione, segnalazione e cessazione dell allarme e i mezzi di comunicazione con le autorità esterne? i) procedure e mezzi di allerta, allarme, evacuazione e cessato allarme? j) l addestramento ed esercitazioni? k) supporto alle misure di intervento esterne al sito? l) effetti acuti sugli addetti che svolgono a qualunque titolo attività nello stabilimento,danni ambientali,danni alle popolazioni,danni agli impianti e agli equipaggiamenti? A4.6 Il piano, differenziato secondo la funzione, la posizione, i compiti, è stato diffuso a tutto il personale,aziendale e non, operante nello stabilimento? 20

22 A4.7 Il piano viene aggiornato in relazione alle possibili variazioni operative/organizzative o comunque almeno ogni tre anni? A4.8 C è coerenza tra azioni definite nel piano e scenari incidentali identificati? A4.9 Sono stati definiti protocolli specifici di intervento per minimizzare gli effetti degli incidenti? A4.10 Il PEI è integrato con il piano di emergenza generale dello stabilimento e con il PEE? Ruoli e responsabilità Strumenti di verifica: Organigramma, Funzionigramma, Verbali delle prove di simulazione, Verbali degli incontri, Protocolli, interviste, sopralluoghi, A4.11 Il DdL ha definito compiti e responsabilità per la gestione della emergenza interna? A4.12 Il responsabile ha la necessaria competenza professionale, esperienza e formazione? A4.13 Sono stati assegnati ruoli, compiti e responsabilità in merito ad ogni azione necessaria (allerta, allarme, intervento, evacuazione, ripristino, relazioni esterne,supporto all esterno)? A4.14 Sono state individuate le seguenti figure: il coordinatore dell intervento? il responsabile per lo stabilimento? gli addetti preposti all arresto in sicurezza dell impianto? gli addetti preposti alle operazioni antincendio? gli addetti preposti alle operazioni di primo soccorso? gli addetti alle comunicazioni con esterno e con le autorità? il responsabile del P.E.E.,qualora obbligatorio? A4.15 La composizione e la dislocazione delle squadre di intervento interno (mezzi e persone) assicurano la tempestività dell intervento? A4.16 Nel definire soggetti, responsabilità, modalità di gestione dell emergenza c è stato il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati? 21

23 Informazione, formazione, addestramento Strumenti di verifica: Piani e Programmi degli interventi di informazione e formazione, verbali esercitazioni, depliants per visitatori, planimetrie del PEI, istruzioni, elenchi designati, protocolli d allarme, interviste, sopralluoghi, A4.17 Esistono procedure per definire le modalità di informazione, addestramento ed equipaggiamento di tutti i lavoratori (int. e est.)? A4.18 L informazione a ciascun lavoratore sui rischi d incidente rilevante e sulle misure atte a prevenirli o limitarne le conseguenze è fornita in maniera comprensibile ed esaustiva anche tramite la distribuzione ai lavoratori di: schede di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi? estratto dei risultati delle analisi e valutazioni di sicurezza? estratto del P.E.I. differenziato secondo la funzione, la posizione e i compiti specifici? A4.19 I lavoratori sono stati informati sui sistemi di protezione collettiva realizzati in azienda? A4.20 Il DdL organizza ogni qualvolta intervengano modifiche significative dell attività o comunque periodicamente (almeno ogni tre o sei mesi) incontri con i lavoratori al fine di: illustrare le informazioni di cui al punto precedente? verificare la conoscenza delle informazioni fornite e della documentazione distribuita? identificare l esigenza di ulteriori forme di comunicazione? rispondere ad eventuali quesiti e acquisire consigli e informazioni? A4.21 Il DdL aggiorna l informazione e la documentazione ogni qualvolta subentrino nuove conoscenze tecniche o intervengano modifiche significative su richiesta motivata da parte del RLS? A4.22 Il DdL informa i visitatori occasionali degli aspetti essenziali del P.E.I. prima che siano ammessi all interno dello stabilimento? A4.23 Il visitatore viene accompagnato all interno dello stabilimento da una persona dedicata? A4.24 E resa disponibile presso i locali di accesso dello stabilimento e presso i punti critici un informazione grafico-visiva relativa a: nominativi degli addetti all emergenza? modalità con cui segnalare l insorgere dell emergenza? ubicazione planimetrica dei punti di raccolta e delle vie di fuga? identificazione dei segnali di allarme e di cessato allarme? A4.25 Ciascun lavoratore è stato adeguatamente formato ed addestrato, per quanto di propria pertinenza, su: a) contenuti delle analisi dei rischi, valutazioni di sicurezza e misure adottate? b) contenuti generali del P.E.I.? c) uso delle attrezzature di sicurezza e dei dispositivi di protezione individuale e collettiva? 22

24 d) procedure operative e di manutenzione degli impianti sia in condizioni normali e di anomalo esercizio, sia in condizioni di emergenza? e) necessità di una tempestiva segnalazione dell insorgenza di situazioni potenzialmente pericolose? f) specifici ruoli e responsabilità di ciascun lavoratore? g) possibili conseguenze di inosservanze delle procedure di sicurezza? A4.26 L addestramento viene effettuato: attraverso esercitazioni pratiche? con l affiancamento di istruttori qualificati? Periodicamente, almeno ogni sei o tre mesi? A4.27 Le esercitazioni relative alla messa in atto del P.E.I. comprese le prove di evacuazione sono effettuate ogni sei mesi (artt. 6 e 8) o annualmente (art. 5 c.2)? A4.28 Nel caso di modifiche significative agli impianti o della loro gestione,viene ripetuto l addestramento, previa consultazione con i RLS e prima dell entrata in funzione delle modifiche stesse? A4.29 Esiste evidenza documentale delle attività di formazione e addestramento e delle prove di esercitazione? Sistemi di allarme, comunicazione e supporto all intervento esterno Strumenti di verifica: Procedure di attivazione, segnalazione e cessazione, Planimetrie PEE, Legende PE, Procedure per la comunicazione con l esterno, Registro dei controlli periodici, Organigramma per la comunicazione interna/esterna, interviste, sopralluoghi. A4.30 E prevista l attivazione e la segnalazione dei sistemi di allarme? A4.31 I segnali di allarme sono chiaramente interpretabili e percepibili in tutta l area dello stabilimento? A4.32 Il significato dei segnali di allarme è portato a conoscenza di tutto il personale presente,anche occasionalmente, nello stabilimento? A4.33 Esiste una procedura per la comunicazione con l esterno e riguardante: la tipologia di allarme e la richiesta di intervento? le autorità e i mezzi di informazione? A4.34 Sono state attivate linee telefoniche riservate dedicate esclusivamente per le richieste di intervento nelle emergenze? A4.35 Esiste un registro dei controlli periodici dei sistemi di allarme? 23

25 A4.36 Il personale incaricato dei controlli è qualificato? A4.37 Sono stati individuati dei responsabili e delle modalità per l attuazione della comunicazione interna/esterna? A4.38 Esiste un interfacciamento con gli enti/soggetti esterni interessati alla gestione dell emergenza? Restituzione del sito/bonifiche Strumenti di verifica: Organigramma per la bonifica, Funzionigramma, Protocolli di bonifica, Programmi corsi di addestramento, interviste, sopralluoghi, A4.39 Sono stati individuati dei responsabili e delle modalità per l attuazione delle azioni post-incidente di bonifica e agibilità del sito? A4.40 Sono stati definiti dei protocolli di bonifica e supporto alle squadre di intervento esterne per rendere il sito agibile dopo l incidente? A4.41 Il personale addetto alla bonifica è stato addestrato? Verifica emergenze tossicologiche e primo soccorso Strumenti di verifica: PEI, estratti PEI per reparto, Scheda di comunicazione all ULSS, Piano di primo soccorso e di assistenza medica, procedura sulla gestione del primo soccorso, Inventario dei DPI, Planimetrie cassette primo soccorso, Organigramma primo soccorso, Programmi corsi di formazione tossicologica, interviste, sopralluoghi, A4.42 Il datore di lavoro ha identificato, sentito il medico competente ove previsto, la categoria di appartenenza della propria azienda ai sensi del D.M. 15 luglio 2003 n 388? A4.43 Nel caso di appartenenza al gruppo A, ha inviato la comunicazione all Ulss territorialmente competente? A4.44 Nel caso di appartenenza al gruppo A, l azienda ha garantito un raccordo tra sistema di pronto soccorso interno e il sistema di emergenza del SSR? A4.45 Le informazioni aziendali riportate nella scheda di comunicazione all Ulss competente del gruppo di appartenenza servono, in caso di intervento del Servizio Sanitario esterno, a rispondere correttamente e tempestivamente all emergenza? A4.46 E stato elaborato un piano di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza? A4.47 E stata redatta una procedura sulla gestione del primo soccorso che: 24

26 fornisca le necessarie informazioni ai lavoratori sui comportamenti da adottare a fronte di emergenze sanitarie? precisi modalità operative e mezzi a disposizione per le prestazioni di primo soccorso? definisca competenze e responsabilità delle varie funzioni aziendali interessate nella fase di primo soccorso e nella successiva inchiesta sull accaduto? definisca tipologia e periodicità dell aggiornamento teorico/pratico degli incaricati di PS? garantisca la fornitura e l efficienza dei presidi di PS? preveda modalità di attivazione del soccorso esterno? individui la cartellonistica e i percorsi interni per le ambulanze? A4.48 Il piano di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza e la procedura sulla gestione del primo soccorso sono parte integrante del PEI? A4.49 Sono stati individuati i mezzi a disposizione del primo soccorso aziendale ovvero: i presidi sanitari? il locale infermeria? un mezzo aziendale per il trasporto dell infortunato/i? A4.50 I mezzi a disposizione del primo soccorso aziendale sono stati previsti in base alle dimensioni dell azienda, al numero di soggetti in essa presenti e ai rischi? A4.51 Le cassette di primo soccorso o i pacchetti di medicazione sono dislocati in modo: da servire i vari reparti produttivi e gli uffici? la loro ubicazione è evidenziata con apposita segnaletica? A4.52 Le cassette di primo soccorso o i pacchetti di medicazione sono periodicamente controllati da figura incaricata che verifichi: a presenza di tutti i presidi stabiliti e relative scadenze? reintegri i presidi mancanti? registri i controlli eseguiti? A4.53 Sono stati individuati e formalmente incaricati gli addetti al primo soccorso? A4.54 Gli addetti al primo soccorso sono stati formati con istruzione teorica e pratica in conformità a quanto stabilito dal D.M n 388/03? A4.55 Gli addetti al primo soccorso, nel caso di intervento per emergenza tossicologica, conoscono la natura delle sostanze chimiche in causa, gli effetti acuti sulla salute e i rispettivi valori limite di esposizione? A4.56 Gli addetti al primo soccorso sono in numero sufficiente(almeno due) a coprire ciascun turno di lavoro? A4.57 Tutti i lavoratori sono a conoscenza dei nominativi degli addetti al primo soccorso? 25

27 A4.58 I nominativi degli incaricati al primo soccorso sono riportati nel piano di emergenza interno? D.P.I. ed equipaggiamento di emergenza Strumenti di verifica: PEI, Inventario DPI, Istruzioni operative, Protocolli di controllo dell efficienza, Protocolli di decontaminazione, interviste, sopralluoghi, A4.59 Il DdL, in collaborazione con RSPP e MC, ha individuato sulla base dei rischi specifici e degli scenari incidentali ipotizzabili l equipaggiamento per la protezione individuale e i DPI per i lavoratori, gli addetti alle squadre di emergenza e al primo soccorso? A4.60 i DPI sono: appropriati rispetto ai rischi specifici dell attività lavorativa? appropriati rispetto ai rischi connessi agli scenari incidentali ipotizzabili? mantenuti in condizioni di efficienza e di pronto impiego? custoditi in luoghi idonei e facilmente accessibili? A4.61 Il luogo di custodia dell equipaggiamento per la protezione individuale è noto ai lavoratori incaricati dell emergenze? A4.62 L equipaggiamento per la protezione individuale degli addetti alle emergenze è di categoria 3 in conformità al D.Lgs. 475/92 e di classe 1 di protezione? A4.63 Gli indumenti di protezione riportano la specifica simbologia per la protezione chimica prevista dalla norma EN 340? A4.64 E specificata la classe di resistenza alla permeazione chimica e il tipo di indumento a seconda del grado di protezione chimica? A4.65 Esiste una procedura che distingua l equipaggiamento che deve essere costantemente indossato da quello che deve essere portato al seguito durante il lavoro in impianto e quello che deve essere ubicato in luoghi predeterminati e facilmente accessibili? A4.66 Esiste una procedura che definisca: le responsabilità per l addestramento del personale? per la verifica del corretto uso dell equipaggiamento assegnato? la sua conservazione, manutenzione e sostituzione? l adeguamento all evoluzione della normativa? A4.67 Gli equipaggiamenti per la protezione individuale per fronteggiare i rischi in condizioni anomale previste e di emergenza sono periodicamente controllati in termini di: 26

28 disponibilità? manutenzione? A4.68 Il personale incaricato dei controlli è qualificato? A4.69 La scelta degli equipaggiamenti di protezione per gli addetti alle emergenze viene effettuata in relazione alle tipologie di incidenti e alle zone di pianificazione? A4.70 Gli indumenti di protezione chimica riutilizzabili vengono sottoposti a decontaminazione dopo ogni utilizzo? A4.71 E stata predisposta nel caso di contaminazione chimica una unità di decontaminazione dotata di doccia con recupero delle acque reflue e sistema ad aerazione a flusso d aria negativo? A4.72 Sono state predisposte procedure scritte per la decontaminazione? A4.73 Il personale addetto all emergenza è stato adeguatamente formato e addestrato soprattutto in relazione alla natura delle sostanze chimiche, loro effetti acuti e limiti di esposizione? A4.74 Sono state definite delle procedure per la vestizione e la svestizione del personale addetto all emergenza? 27

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO QUESITO RISCONTRO* Documentazione di P N NA riscontro 1. ANALISI INIZIALE Il DVR /autocertificazione e gli allegati

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA Azienda Presenti al sopralluogo per l azienda: 1 CHECK LIST GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA 1. GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri Chiara Carpegna Misure gestionali In presenza di un rischio potenziale di esplosione negli ambienti di lavoro vanno

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Monitoraggio salute e del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE, RSPP,

Dettagli

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI Premessa Il presente documento contiene l elenco esemplificativo della documentazione aziendale, eventualmente

Dettagli

ALLEGATO GS1 LISTA DI CONTROLLO PER LA VALUTAZIONE DELL ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA

ALLEGATO GS1 LISTA DI CONTROLLO PER LA VALUTAZIONE DELL ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA Pag. 1 di 13 01 Emissione in allegato a procedura verifica GS 4 Maggio 2014 00 Prima emissione Luglio 2013 Revisione Motivo Data Nota: Lo sviluppo e l implementazione dell organizzazione e gestione della

Dettagli

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Prevenzione e promozione della sicurezza Lavoro sicuro 1 LAVORO SICURO 2 1. Sicurezza: i provvedimenti

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di

Dettagli

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO QUALIFICA RUOLO FUNZIONI E MANSIONI DIRIGENTE SCOLASTICO DATORE DI LAVORO Definisce gli interventi, le priorità, le necessità finanziarie, riguardo

Dettagli

Gli attori della sicurezza

Gli attori della sicurezza Gli attori della sicurezza Materiali didattici elaborati CHANGE srl Ente di Formazione Accreditato dalla Regione Emilia Romagna DG n 1182 e 255/08 Certificato UNI EN ISO 9001:2008 n 10270 20/12/05 Organizzare

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

Datore di lavoro D.Lgs. 81/2008

Datore di lavoro D.Lgs. 81/2008 FORMAZIONE OBBLIGHI SANZIONI Datore di lavoro D.Lgs. 81/2008 Mancata informazione ai lavoratori 1.315,20 a 5.699,20 Mancata formazione ai lavoratori, ai dirigenti (RSPP) e preposti, ai lavoratori addetti

Dettagli

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto Programma di formazione, informazione e addestramento del personale addetto Approvato dal Dirigente Scolastico: ing. Michele Nicastri Verificato dal RSPP: ing. Di Pietro Angelo Presa visione del RLS aziendale:

Dettagli

RSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1

RSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza

Dettagli

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. RIFERIMENTI...2 3. SIGLE E DEFINIZIONI...2 4. RESPONSABILITÀ...2 5. PROCEDURA...3 5.1 GENERALITÀ...3 5.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI E VERIFICA DELLA

Dettagli

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 ALLEGATO REV DATA 19..26 IV INDICE PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 1 INTRODUZIONE... 3 2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA... 3 3 LUOGO DI SVOLGIMENTO

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.

Dettagli

Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Ente di formazione accreditato dalla Regione Siciliana Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Page1 Sommario 1. IL QUADRO NORMATIVO IN MATERIA

Dettagli

SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di

SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di piccole che di medie e grandi dimensioni, una qualificata assistenza tecnica ed amministrativa, in ordine ai più diversi profili concernenti

Dettagli

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE 1. autorizzazioni edilizie planimetrie aggiornate (sede dell impresa) certificato di Licenza d Uso o Agibilità (sede dell

Dettagli

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 4, comma 2 del D.Lgs 626/1994, secondo la procedura standardizzata del D.M. 05.12.1996) 1. L AZIENDA 1.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Indirizzo

Dettagli

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo

Dettagli

CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA

CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA CHECK-LIT PE LA VALUTAZIONE DEL ITEMA DI GETIONE DELLA ALUTE E ICUEZZA UL LAVOO (GL) A CUOLA Ambito e voce da valutare i No Parz. //O Nomine e aspetti formali 1. E stato nominato il esponsabile del ervizio

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 04 Rev. 0 IMPIANTO E PROCESSO PRODUTTIVO Del.. Pagina 1 di 8. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 04 Rev. 0 IMPIANTO E PROCESSO PRODUTTIVO Del.. Pagina 1 di 8. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. Pagina 1 di 8 DESTINATARI Data di emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. Pagina 2 di 8 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente procedura viene messa in atto allo scopo di descrivere le scelte strutturali

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

LISTA DI RISCONTRO PER LE VERIFICHE ISPETTIVE DEL SGS

LISTA DI RISCONTRO PER LE VERIFICHE ISPETTIVE DEL SGS LISTA DI RISCONTRO PER LE VERIFICHE ISPETTIVE DEL IN STABILIMENTI SEMPLICI E AD ELEVATO LIVELLO DI STANDARDIZZAZIONE 1. Documento sulla politica di prevenzione, struttura del e sua integrazione con la

Dettagli

Salute e Sicurezza sul lavoro - 2. Informazione Formazione Addestramento

Salute e Sicurezza sul lavoro - 2. Informazione Formazione Addestramento Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - Corso integrato Biologia generale e Chimica biologica Modulo didattico: Organizzazione di laboratorio e Sicurezza Salute e Sicurezza sul lavoro - 2 Informazione

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,

Dettagli

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa

Dettagli

BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1

BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1 BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1 MODULO 1 Ruolo di RSPP Presentazione del corso Filippo Macaluso - Corso di formazione

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37

Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37 Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37 AGENFORM Centro di Formazione Professionale Viale Amendola Eboli(SA) Consulente Dott. Ing. Elena Chiappa FORMAZIONE:

Dettagli

P.S.C. Allegato 9 ELABORATO SICUREZZA

P.S.C. Allegato 9 ELABORATO SICUREZZA ELABORATO P.S.C. Allegato 9 PROGRAMMA DI INFORMAZIONE SICUREZZA E FORMAZIONE SUL Pagina 1 di 6 1. PROGRAMMA DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE ALLA SICUREZZA... 3 1.1. INFORMAZIONE DELLE MAESTRANZE... 3 1.2.

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ai sensi del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Azienda: I.I.S. A. GENTILESCHI DI CARRARA via: Sarteschi n. 1 città: Carrara

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO

ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO Rev.00 del 10/01/2012 Pagina 1 di 5 Preparato da: Responsabile Gestione Aziendale Approvato da: Direzione Firma: Firma: 1. Organigramma DIREZIONE AMMINISTR. E SEG. RSSP/RGA AMMINISTR. E SEG. RLS/RGA UFFICIO

Dettagli

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana Consultazione e partecipazione degli RLS D.Lgs. 626/94 Ruolo RLS Introduce novità per la tutela del lavoratore che ha adesso anche maggiori

Dettagli

Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY

Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY I requisiti per la certificazione del sistema di gestione sicurezza Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY Seminario La gestione ed il controllo del Rischio Industriale Bergamo, 20 dicembre 2005

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

Datore di lavoro e il dirigente

Datore di lavoro e il dirigente Datore di lavoro e il dirigente Mancata effettuazione della Valutazione dei rischi (VDR) e adozione del documento in collaborazione con l RSPP e il MC Mancata nomina del RSPP (anche se svolto direttamente)

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

Le registrazioni documentali necessarie per l attuazione del decreto 626/94

Le registrazioni documentali necessarie per l attuazione del decreto 626/94 INFORMAZIONE 99 SICUREZZA. Le registrazioni documentali necessarie per l attuazione del decreto 626/94 UN DOCUMENTO PRODOTTO DAL GRUPPO 3 ALL INTERNO DELLA COMMISSIONE SICUREZZA Con l'emissione della documentazione

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

LA DIRETTIVA ATEX: FORMAZIONE

LA DIRETTIVA ATEX: FORMAZIONE LA DIRETTIVA ATEX: FORMAZIONE E COMPORTAMENTI Dott.ssa ssamariangela Tafuri Psicologa del lavoro e delle organizzazioni m.tafuri@progetto lavoro.it INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (art. 36 e 37

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Gestione delle Risorse

Gestione delle Risorse SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Gestione delle Risorse Mauro Toniolo Quality, Health & Safety Manager Messa a disposizione delle risorse Norma UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità

Dettagli

Fig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99

Fig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 Legge Regionale 17 dicembre 23 n.26: Verifiche Ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza degli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 della Provincia di Ravenna Risultanze e commenti

Dettagli

INFORMAZIONI GENERALI ELENCO MODULISTICA

INFORMAZIONI GENERALI ELENCO MODULISTICA INFORMAZIONI GENERALI ELENCO MODULISTICA 1) Comunicazione da apporre in bacheca aziendale per informare i lavoratori della possibile figura di RLS 2) Verbale di elezione del RLS 3) Anagrafica RLS 4) Lettera

Dettagli

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Egr. Via Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Il sottoscritto C.F. in qualità di Datore di Lavoro della Ditta con sede in al fine di provvedere agli incombenti posti dalla

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

Elenco dei principali documenti da gestire e archiviare

Elenco dei principali documenti da gestire e archiviare Elenco dei principali documenti da gestire e archiviare Il presente promemoria è una breve sintesi della maggior parte dei documenti che il GEST/DIR ed il RSGSL hanno il compito di gestire (elaborare o

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA MODELLO SEMPLIFICATO

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA MODELLO SEMPLIFICATO Allegato I MODELLO SEMPLIFICATO PER LA REDAZIONE DEL POS (Le dimensioni dei campi indicati nelle tabelle a seguire sono meramente indicative in quanto dipendenti dal contenuto) PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO ANNO 2014 PROGRAMMA INTERVENTI PER LA SICUREZZA IN AZIENDA OGGETTO: D. LGS. 81/08 E S.M.I. SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO. L impostazione del programma aziendale per

Dettagli

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA Allegato I Modello semplificato per la redazione del (Le dimensioni dei campi indicati nelle tabelle a seguire sono meramente indicative in quanto dipendenti dal contenuto) PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

I Soggetti della prevenzione in azienda: compiti, obblighi, responsabilità

I Soggetti della prevenzione in azienda: compiti, obblighi, responsabilità I Soggetti della prevenzione in azienda: compiti, obblighi, responsabilità Perché e come implementare un SGSL nei luoghi di lavoro Seminario del 10 marzo 2010 1 COMPITI DEL D.d.L. E DEL DIRIGENTE (art.18,

Dettagli

INCIDENTI, EVENTI ACCIDENTALI, NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE

INCIDENTI, EVENTI ACCIDENTALI, NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Azioni correttive e preventive 1 10/01/08 1 9 INCIDENTI, EVENTI ACCIDENTALI, NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI 4.

Dettagli

TABELLA TEMPI E NORME DI RIFERIMENTO Documentazione Designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) Attestato di formazione per svolgere la funzione di RSPP Documento di valutazione

Dettagli

LE FIGURE PER LA SICUREZZA

LE FIGURE PER LA SICUREZZA La Sicurezza in azienda LE FIGURE PER LA SICUREZZA 1 La Sicurezza in azienda Sommario 1. Organigramma per la sicurezza 2. Definizioni 3. Obblighi e compiti delle figure per la sicurezza 2 La Sicurezza

Dettagli

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie

Dettagli

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE. Area Tutela della Salute e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE. Area Tutela della Salute e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Area Tutela della Salute e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro LEGGE DI MURPHY Niente è facile come sembra Tutto richiede

Dettagli

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA. corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA. corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA SICUREZZA SCU NELLA SCUOLA Procedure operative per la gestione del corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

Allegato 2 Documento contenente:

Allegato 2 Documento contenente: COMUNE DI NOVARA SERVIZIO BILANCIO - UNITÀ ECONOMATO PROTOCOLLO DI GESTIONE PER L'ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA PRESSO GLI STABILI SEDI DI UFFICI E DIPENDENZE COMUNALI PER UN PERIODO DI TRE ANNI

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

Produzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010. Lo schema. TITOLO II Luoghi di lavoro

Produzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010. Lo schema. TITOLO II Luoghi di lavoro Scienza dell Architettura e dell Ingegneria Edile TITOLO IV D.LGS. 81/08 POS Produzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010 Lo schema TITOLO I CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SISTEMA ISTITUZIONALE

Dettagli

SCHEDA n. 5. Le figure costitutive della sicurezza. 1. Le figure costitutive del D. Lgs. 626/ 94. Contenuti e finalità del D. Lgs. 19-9-94, n.

SCHEDA n. 5. Le figure costitutive della sicurezza. 1. Le figure costitutive del D. Lgs. 626/ 94. Contenuti e finalità del D. Lgs. 19-9-94, n. SCHEDA n. 5 Le figure costitutive della sicurezza 1. Le figure costitutive del D. Lgs. 626/ 94 Contenuti e finalità del D. Lgs. 19-9-94, n. 626/94 Il D. Lgs. del 19-9-94 n. 626 recepisce direttive comunitarie

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A FUNZIONIGRAMMA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SUI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs. 81/2008)

ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A FUNZIONIGRAMMA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SUI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs. 81/2008) ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A FUNZIONIGRAMMA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SUI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs. 81/2008) Ruoli Identità Funzioni Datore di lavoro (DdL) Dirigente scolastico Cfr. art.18

Dettagli