LA VARIANTE DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE. La Variante del Piano Paesaggistico Regionale: a che punto siamo CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE

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1 giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler La Variante del Piano Paesaggistico Regionale: a che punto siamo [Centro Studi PIM]

2 PROGRAMMA 2

3 UNA NUOVA GENERAZIONE DI PIANI PAESAGGISTICI Con la Variante al Piano Paesaggistico Regionale, avviata nel 2013, Regione ha dato il via alla terza generazione di piani paesaggistici, confermando l importanza dell integrazione tra pianificazione paesaggistica e territoriale. Negli ultimi anni, ai fini di un migliore sviluppo e gestione del Piano, si è reso necessario: operare modifiche e aggiornamenti con riferimento all assetto e alla forma del Piano; un allineamento e una migliore coerenza delle scelte di sviluppo territoriale e governo urbano, derivanti dagli indirizzi del PTR, con gli obiettivi del qualità del paesaggio e del suo migliore utilizzo individuati dal PPR; perfezionare e meglio raccordare i contenuti del Piano agli obiettivi del DLgs 42/

4 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE 2001 La Regione Lombardia si è posta in un ottica di diffusa tutela e valorizzazione del paesaggio già nella seconda metà degli anni 90, con la redazione del PTPR approvato nel 2001 (DelCR n /3/2001). Le scelte fondative di maggiore rilievo sono: distinzione ma anche correlazione tra Quadro di riferimento e Disciplina paesaggistica, con la cartografia quale elemento cerniera, appartenente al primo ma riferimento per l applicazione di norme e indirizzi della seconda; sistema articolato e complesso di pianificazione paesaggistica denominato Piano del paesaggio lombardo, regolato dai principi di maggiore definizione e gerarchico; attenzione paesaggistica delle scelte progettuali anche negli ambiti non assoggettati a tutela per legge (esame paesistico dei progetti); necessità di efficaci letture dei paesaggi locali e dell individuazione di una conseguente disciplina paesaggistica all interno di tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale. 4

5 IMPOSTAZIONE DEL PTPR 2001 Il territorio regionale viene suddiviso in fasce geografiche longitudinali, secondo una classica lettura di tipo geografico, partendo dalla bassa pianura a nord del Po, attraverso l alta pianura, la collina, la fascia prealpina fino alla catena alpina a cui si deve aggiungere, a sud del Po, l Oltrepò Pavese. All interno delle fasce geografiche sono identificati gli ambiti di paesaggio, territori più organici, di riconosciuta identità paesistica, distinti per componenti morfologiche, per nozioni storico-culturali e percettive. 5

6 SPINTE INNOVATIVE DI INIZIO MILLENNIO Negli anni successivi all approvazione, importanti spinte innovative derivanti dai principi della Convenzione Europea del Paesaggio del 2001 (L 14/06) e del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (DLgs 42/04), che sottolineano l importanza della considerazione dei valori paesistici, hanno fatto emergere un aumento della sensibilità per i temi paesistici da parte delle popolazioni, accompagnato da quello delle strutture di formazione e ricerca e delle strutture amministrative che si dedicano espressamente alla salvaguardia dei valori paesistici. 6

7 Nel 2010 viene approvato il PTR (DelCR 951/2010), in applicazione dell art. 19 della LR 12/2005, che ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi del Dlgs 42/2004. Lo schema base del PTPR 2001 viene: PIANO PAESISTICO REGIONALE 2010 confermato per quanto concerne impianto generale (letture dei differenti paesaggi per Ambiti geografici e Unità tipologiche di paesaggio) e finalità di tutela e ribadendone i principi ispiratori; integrato e adeguato nei contenuti descrittivi e normativi; rilanciato, con maggiore incisività, alla luce del nuovo quadro normativo e della maggiore consapevolezza di enti, operatori e cittadini derivante da questi anni di applicazione, nonché alle maggiori conoscenze disponibili e alla crescita culturale, anche a seguito dei confronti con altre realtà nazionali ed europee. 7

8 Il Piano Paesaggistico Regionale: PIANO PAESISTICO REGIONALE 2010 è sezione specifica del PTR, mantenendo comunque una compiuta unitarietà e identità; è lo strumento attraverso il quale Regione persegue gli obiettivi di tutela e valorizzazione del paesaggio in linea con la Convenzione europea del paesaggio; interessa la totalità del territorio, che è soggetto a tutela o indirizzi, mantenendo comunque una compiuta unitarietà e identità. Le indicazioni di tutela dei paesaggi della Lombardia consolidano e rafforzano le scelte già operate dal PTPR in merito all attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e all integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione locali, ricercando nuove correlazioni anche con altre pianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del suolo, ambientali e infrastrutturali. 8

9 PIANO PAESISTICO REGIONALE 2010 I principi ispiratori muovono dalla consapevolezza che: non vi è efficace tutela del paesaggio senza una diffusa cultura del paesaggio, la cui costruzione passa innanzitutto per la conoscenza e la condivisione delle letture del paesaggio; tutto il territorio è paesaggio e merita attenzione paesaggistica, anche se obiettivi di qualificazione paesaggistica e incisività della tutela sono differenziati a seconda delle diverse realtà e dei diversi livelli di sensibilità e vulnerabilità; la tutela e la valorizzazione dei differenti valori paesaggistici presenti sul territorio richiedono, per essere efficaci, di intervenire anche sulle scelte progettuali e sulle politiche di settore. 9

10 Le principali integrazioni riguardano: aggiornamento delle letture e della sintesi del paesaggio regionale; introduzione dell osservatorio dei paesaggi lombardi; lettura dei fenomeni di degrado; PIANO PAESISTICO REGIONALE 2010 introduzione di indirizzi prescrittivi relativi alla tutela dei laghi e dei corsi d acqua; introduzione delle linee guida per l inserimento paesaggistico delle nuove infrastrutture e adeguamento degli indirizzi normativi. 10

11 VARIANTE DEL PIANO PAESISTICO REGIONALE Con la Variante al PPR ci si avvia alla terza generazione di piani paesaggistici della nostra Regione. Negli ultimi anni si è reso necessario operare modifiche e aggiornamenti con riferimento all assetto e alla forma del Piano e una migliore coerenza delle scelte di sviluppo territoriale e di governo urbano, derivanti dagli indirizzi del PTR, con gli obiettivi del qualità del paesaggio e del suo migliore utilizzo individuati dal PPR. Inoltre, oggi è necessario avere come prospettiva il tema del cambiamento climatico come nuova sfida che coinvolge anche il paesaggio e gli strumenti messi in campo dal PPR. Gli studi e gli approfondimenti condotti, direttamente connessi alla variante o nell ambito delle prime attività dell Osservatorio del Paesaggio, hanno messo in evidenza l esigenza di perfezionare e meglio raccordare i contenuti del Piano agli obiettivi del DLgs 42/

12 2013 avvio del procedimento di approvazione della variante finalizzata alla revisione del Piano Territoriale Regionale, comprensivo di Piano Paesaggistico Regionale (DelGR n /11/2013) 2014 approvazione del documento preliminare di revisione e del rapporto preliminare di VAS (DelGR n /7/2014) 2015 presa d atto del Percorso di revisione del PTR e Variante al PPR (DelGR n /11/2015) aprile 2017 approvazione dello schema di Protocollo d intesa Regione-MIBACT per l adeguamento del PPR al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, secondo un azione condivisa di tutela e valorizzazione del paesaggio lombardo (DelGR n /4/2017) giugno 2017 dell Assessore comunicazione alla Giunta Regionale da parte???? adozione del Consiglio Regionale ITER DELLA VARIANTE 12

13 Centro Studi PIM Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell'area Metropolitana via Felice Orsini 21 [Villa Scheibler] Milano Sito: Referente per l organizzazione generale arch. Cristina Alinovi cristina.alinovi@pim.mi.it

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