Relazione tecnica. Costruzione di una scuola agraria nel villaggio di Jangany

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1 Relazione tecnica Costruzione di una scuola agraria nel villaggio di Jangany Giuseppe Bellotti Febbraio

2 1. Zona geografica Il villaggio di Jangany è situato nel territorio dell'altopiano dell'horombe, nella Provincia di Fort-Dauphin, a sud del Madagascar. Questo territorio, circa kmq di estensione, si presenta morfologicamente come una vasta pianura interrotta qua e là da qualche collina; è attraversata da numerosi fiumi; uno di questi, lo Jangany River, lambisce l'omonimo villaggio nel lato nord-ovest. Panoramica dell altopiano dell Horombe Geograficamente il villaggio si trova a una distanza di 100 km da Ihosy: stessa distanza de Betroka e Ranohira. La sua posizione centrale diventa quindi strategica per uno sviluppo della regione; per questo motivo è stato scelto dai Padri Missionari Vincenziani per iniziare la loro opera di sviluppo rurale della regione. Il territorio che fa capo a Jangany conta circa persone distribuite in quattro comuni rurali: Jangany, Andriandampy, Beanpombo, Maromanyri. Il villaggio di Jangany negli ultimi anni ha visto crescere ii numero di abitanti da 600 a Via principale del villaggio di Jangany Lo sviluppo del villaggio ha seguito e segue tuttora un Piano Regolatore messo a punto dai Padri insieme ai membri del consiglio municipale. Detto piano, redatto nel 1999, ha stabilito l assetto che il futuro villag- 2

3 gio dovrà avere, prevedendo le zone da assegnare alla strutture pubbliche, Municipio, scuole, dispensario, la rete della viabilità interna e la disposizione dei quartieri nella prospettiva di un loro ingrandimento. Le vie di accesso sono piuttosto difficoltose sia da Ihosy che da Betroka che da Ranohira. I Padri Missionari, nel 2005 hanno realizzato una nuova strada di 50 km che collega Jangany con la strada nazionale Ihosy-Betroka-Tolagnaro. Nel 1997, I Missionari hanno costruito un aeroporto in terra battuta che è sempre funzionante e riconosciuto dallo Stato. Ponte costruito dai padri Missionari nel Popolazione La popolazione è formata per la maggioranza da etnia Bara, semi-nomade tradizionalmente dedita al pascolo dei buoi, poco incline a cambiamenti sociali e innovazioni anche nella tecnica di lavoro. Nel villaggio di Jangany vive però una numerosa colonia di Betsileo: questa etnia originaria del centro dell isola, è più dedita all'agricoltura, più aperta e più attenta ai cambiamenti che possono migliorare il tenore di vita. 3

4 3. Condizioni pedoclimatiche Dal punto di vista agronomico il terreno dell altopiano si presenta come il classico terreno tropicale; le abbondanti piogge concentrate in brevi periodi dell'anno hanno determinano un intenso processo di laterizzazione. La presenza di sesquiossidi ferro e alluminio e il dilavamento della silice conferiscono alla terra un caratteristico colore rosso. La struttura è compatta per via del forte calore che cementa i componenti argillosi e il ph tendenzialmente acido. Nel complesso la fertilità si può considerare di medio livello: con un adeguato apporto di sostanza organica ci si possono attendere delle risposte positive. Esistono però porzioni di terreno di colore grigio in cui vi è un accumulo di calcare, anche in strati sottostanti allo strato attivo, e ciò impedisce l'assorbimento radicale degli altri elementi del terreno. Caratteristico terreno lateritico L altitudine media dell altopiano dell Horombe è di a 900 metri; il clima è quindi buono con temperature non troppo elevate durante i mesi di gennaio-febbraio. In questi mesi le piogge molto intense e si concentra la pluviometria, fissa intorno ai 600 mm/anno. In alcuni casi con l uso di un pluviometro sono stati misurati fino a 18 cm di acqua in un solo temporale. Non sono rari i cicloni che bloccano le vie di accesso e la stessa viabilità interna dei villaggi. La profondità media della falda freatica è di 15 metri e rimane abbastanza fissa durante tutto l anno. Nella stagione fredda, giugno-luglio, la temperatura può scendere fino a 5 gradi sopra zero e questo può far pensare a buoni risultati in una eventuale coltivazione di cereali autunnovernini come il frumento. 4

5 4. Economia L'economia della regione è essenzialmente di tipo rurale caratterizzata da un intenso pascolo bovino e da agricoltura nei terreni ai bordi dei fiumi. Con l aiuto dei Padri Missionari si è organizzato lo sviluppo di un mercato rurale, molto bello e caratteristico che si svolge ogni due settimane. In osservanza alle disposizioni del piano regolatore si è identificato un spazio appropriato e sono stati costruiti degli hangar che sono stati assegnati ai commercianti della zona residenti o provenienti da altri villaggi. Inoltre si è cercato di regolarne l assetto, disponendo un mercato del bestiame e un parcheggio per i camion. Il mercato è in continua espansione; un notevole afflusso di commercianti, provenienti persino da Betroka, sono attratti da una realtà in continuo ingrandimento e soprattutto su una base ben programmata. Si è venuto a formare un classico mercato rurale che si svolge nel giorno di giovedì. 4.1 allevamento L'allevamento è di tipo estensivo: non prevede una gestione razionale del pascolo, cioè una suddivisione delle superfici pascolabili in sezioni di pascolo su cui far ruotare la mandria; sezioni che vengono calcolate sulla base della quantità di erba e del consumo giornaliero della mandria. Si dice che il pastore Bara è il "guardiano dei buoi", ma non li guida e non li controlla; si limita a seguirli nel loro divagare nei pascoli. L'unica cura consiste nella mandratura notturna in un recinto posto al centro della casa-clan, ma questo ha il solo o- biettivo di proteggere la mandria dai numerosi furti di bestiame. Non esiste stabulazione fissa durante i mesi meno propizi al pascolo e quindi non si prevede stoccaggio e conservazione di foraggio secco. Esempio di pascolo degradato Non è prevista alcuna produzione di latte, prodotto altamente redditizio e che farebbe registrare guadagni sicuri e immediati. In conclusione potremmo definire la mandria come un "bene statico" cioè che non dà reddito. Lo scopo rimane soprattutto religioso: il bue viene utilizzato specialmente per i sacrifici e in occasione dei funerali. 5

6 Buoi di razza Zebù Alcuni cambiamenti si sono verificati in questi ultimi anni : non sono rari gli e- sempi di padri di famiglia che vendono dei buoi per investire il ricavato nella costruzione di una casa in mattoni cotti nel centro urbano oppure per l istruzione dei figli. Durante il mese di gennaio 2008 abbiamo organizzato un corso di formazione in cinque lezioni teorico-pratiche sul tema della produzione di latte bovino per migliorare il livello di conoscenza tecnica e soprattutto per sensibilizzare la popolazione locale alla produzione e al consumo di questo prodotto. Il corso, a cui hanno partecipato circa 20 persone del villaggio di Jangany, ha suscitato notevole interesse, tanto che al termine del corso due gruppi di ragazzi hanno espresso il desiderio di iniziare l allevamento bovino destinato alla produzione di latte. Presso i Betsileo è diffuso l'allevamento suino, ma anche questo è eseguito in maniera poco razionale, con divagamento libero degli animali e nessun tipo di razionamento alimentare. Nel 2004 un'epidemia di peste suina africana annientò il patrimonio animale di questa specie, logica conseguenza di un allevamento senza nessun tipo di gestione. 4.2 Agricoltura La coltivazione del riso è senza dubbio la più diffusa nella regione come del resto in tutto il Madagascar. Essa è considerata la coltura da reddito per eccellenza al punto che molto spesso al momento del raccolto viene venduto il surplus della produzione rispetto ai bisogni della famiglia senza prevedere che i futuri bisogni durante l'anno obbligheranno a riacquistare lo stesso riso a dei prezzi decisamente più alti. Le superfici destinate a questo scopo si estendono lungo i bordi dei fiumi. La coltivazione è in coltura sommersa, quindi la sistemazione dei terreni, canali e bordi impone di fatto la monocoltura e non prevede una rotazione delle colture sullo stesso terreno. Ciò nonostante la redditività è molto buona; la media per ettaro è intorno alle 5 t, e non è raro trovare risaie che forniscono due e a volte tre raccolti all'anno. 6

7 Risaie ai bordi del fiume Jangany Nel 1978 i Padri Missionari hanno sperimentato la coltivazione di frumento tenero durante i mesi più freddi, giugno - luglio, ottenendo risultati discreti da tenere in considerazione per future e- sperienze. Altre colture diffuse nella zona sono Arachide, Mais, Manioca e orticoltura in generale. Si tratta però di un'agricoltura di sussistenza, fatta su piccole superfici vicine alle abitazioni, che sopperiscono ai bisogni della famiglia. Questo perché i numerosi furti rendono vano ogni sfruttamento intensivo. In generale si esegue la rotazione dei campi, ma non il riposo del terreno. La preparazione del terreno destinato a risaia consiste nel far camminare ripetutamente i buoi sul terreno per renderlo più idoneo ad accogliere le piantine. Lavorazione del terreno con i buoi La scarsità di mezzi tecnici, concimi e fitofarmaci, non permette elevate produttività a causa dei frequenti attacchi parassitari. Il letame non viene quasi mai usato; nei casi in cui viene usato non viene preparato nella corretta maniera: ci si limita a prelevarlo quando serve dai recinti di mandratura. Le tecniche colturali sono molto arretrate e quasi mai hanno un riscontro teorico: per e- sempio la semina a spaglio nei semenzai, la giusta distanza di trapianto, i tempi e i volumi di irrigazione. 7

8 Anche in questo ambito, durante i mesi di gennaio-febbraio 2008, abbiamo voluto di organizzare dei corsi di formazione sulle tecniche di orticoltura e arboricoltura orientato verso la popolazione. Il corso si è sviluppato in cinque lezioni alle quali hanno partecipato 15 persone. Abbinati alle lezioni teoriche abbiamo fatto dei semenzai e di conseguenza degli orti con delle sementi portate dall'italia. Questo per dare un supporto pratico alle nozioni apprese in classe. I risultati sono stati più che soddisfacenti e le piantine nate sono state distribuite fra i partecipanti al corso. L interesse suscitato è stato tale che dietro richiesta della Direzione delle scuola privata S. Maria elementare e media, abbiamo ripetuto le lezioni ai maestri e professori delle scuole. 4.3 Rimboschimento. Dal 1996, inizio della permanenza dei Padri, l'opera di rimboschimento del territorio circostante all'abitato è stata veramente notevole, al punto che Jangany può essere considerata una vera e propria oasi nella sconfinata e desolata prateria dell'altopiano dell'horombe. Gli alberi piantati dal 1996 ad ora sono stati più di , ma i sopravvissuti sono solo Le cause della elevata moria non sono da attribuire a uno scarso attecchimento, ma alla pratica dei "feux de brousse". Questa pratica consiste nell'appiccare fuochi alla sterpaglia delle praterie durante i mesi autunnali, cioè precedenti alla stagione piovosa. Essa risale alla notte dei tempi e ha un significato mistico-religioso più che agronomico. La giustificazione fornita dai locali è che in questo modo si facilita la ricrescita della giovane erba più tenera e appetibile delle mandrie. Abbruciamento delle sterpaglie in maniera corretta 8

9 In realtà oltre alla pericolosità per la popolazione del fuoco non controllato, questa pratica non ha nessun riscontro tecnico: si perde la già scarsa dotazione di sostanza organica del terreno e si uccidono le giovani piantine delle essenze forestali spontanee e coltivate. Laddove sia necessario, il fuoco si potrebbe fare, ma avendo cura di predisporre delle fasce di protezione di terreno nudo in prossimità dei centri abitati, delle case isolate o delle aree rimboschite in modo da bloccare l avanzata del fuoco. Riguardo al problema del buon ricaccio della giovane erba, riteniamo che una gestione appropriata dei pascoli con un calcolo del carico di bestiame ad ettaro, possa assicurare un buon mantenimento della qualità delle essenze foraggiere. Per i rimboschimenti l'essenza forestale impiegata maggiormente è l'eucalyptus. Questa specie capace di raggiungere l'acqua del sottosuolo anche in strati profondi non ha minimamente influito sull'abbassamento della falda e questo dimostra la elevata disponibilità di acqua della zona. Recentemente sta avendo notevole interesse la coltura della Yatropha curcas, che in Madagascar viene chiamata Savoa, una pianta utilizzata per la produzione del biodiesel. Campi sperimentali sono stati fatti nel nord del Paese, nella città di Antsirabe, con la messa a punto di una filiera di produzione di biocarburante. La Yatropha è una pianta appartenente alla famiglia delle Euphorbiacee, la stessa a cui appartengono il Ricino e la Manioca. Originaria dei Caraibi, si conoscono più di 170 varietà diverse. Pianta a foglia caduca, è molto frugale e resiste alla siccità; essa cresce spontanea. La vita media è di anni. La capacità di radicazione è elevatissima e per questo è facilmente propagabile per talea. Il frutto è una capsula molto simile a quella del Ricino e contiene il 40% di olio combustibile che può essere miscelato al gasolio nella misura di 1:3. Si calcola che la resa ad ettaro è di circa litri di olio e i residui della spremitura possono essere utilizzati per alimentare stufe o cucine. Pare inoltre che miscelati con acqua possano fermentare e produrre metano. Il frutto non è commestibile, ma il principio attivo di questa pianta, la jatrophina, ha proprietà antitumorali. A Jangany le foglie vengono usate per fare un infuso vermifugo. Particolare della Yatropha Curcas 9

10 Dato il notevole interesse che ha suscitato questa coltura, abbiamo piantato un campo sperimentale di 300 piedi per una superficie totale di mq. Piantumazione della Yatropha La stessa al termine della stagione delle piogge Un'altra essenza che si vorrebbe diffondere nella zona è la pianta di Azaridacta Indica, meglio conosciuta in tutta l'africa con il nome di Neem. Questa pianta è apprezzata per il principio attivo presente nelle bacche, l'azaridactina, un potente insetticida. Si tratta in realtà di un fagodeterrente che blocca l'appetito dei fitofagi che muoiono di fame. E' completamente innocuo per l'uomo e questo è ii motivo per cui sta suscitando notevole interesse anche in Europa in agricoltura biologica. Questa essenza è diffusa in tutta l'africa, meno in Madagascar; numerosi esemplari si trovano a Betroka o a Tulear. Le bacche giungono a maturazione a fine stagione piovosa cioè intorno a marzo-aprile. Per quel periodo si intende preparare dei semenzai e iniziare una efficace diffusione di questa essenza a Jangany. 4.4 Prospettive per il futuro L opera di animazione dei Padri Missionari si scontra spesso con un assoluta mancanza di spirito associativo nella popolazione rurale. La povertà, le esperienze negative passate rendono la popolazione locale molto diffidente verso il prossimo anche se vive nello stesso quartiere. Di fronte a questa situazione i Padri cercano di avviare iniziative in vari settori coinvolgendo famiglie-clan con una buona coesione e affiatamento e che dimostrano una certa intraprendenza. Stanno sorgendo così alcune realtà e si stanno evolvendo su basi solide di spirito associativo. 1. Il mercato del riso: si sta costruendo in pieno centro del villaggio un magazzino che dovrà funzionare come una vera e propria banca cereali. Lo scopo è quello di incrementare l acquisto di riso da parte di commercianti locali in modo che il riso prodotto rimanga nella zona. 2. Ristorazione e albergazione: La distanza relativamente breve che separa Jangany da Ranohira, noto centro turistico, potrebbe essere sfruttata per organizzare delle escursioni di pochi giorni in occasione del mercato. Alcune famiglie hanno già cominciato a costruire strutture alberghiere per poter accogliere i turisti. Il problema urgente è ora la sistemazione del ponte presso Andriandampy sul fiume Jangany che una volta sistemato collegherebbe il villaggio a Ranohira con due ore circa di auto. Per sopperire al mancato intervento dello Stato, si sta pensando, con l aiuto della Missione, di intervenire nella ristrutturazione del ponte in forma privata. 10

11 3. Gruppo elettrogeno: sempre dietro interessamento dei Padri si sta cercando di dare elettricità al villaggio per almeno tre ore al giorno. 4. Artigianato: Anche questa attività si dovrebbe inserire nel programma di sviluppo del turismo di Jangany. I Padri hanno mandato alcuni giovani ad apprendere l artigianato in stuoie in località nel centro del Paese. 5. Commercio di attrezzi agricoli. L utilizzo dell aratro è stato introdotto dai Padri alcuni anni fa e si è diffuso rapidamente. A Jangany esiste già un negozio di attrezzi agricoli e si vorrebbe aumentarne la portata anche per quanto riguarda prodotti fitofarmaci. 6. In questi anni i Missionari stanno facendo un grande opera di sensibilizzazione alla produzione e consumo di latte bovino, incoraggiando le famiglie a prendere iniziativa a questa attività. Nella periferia sud-ovest di Jangany una famiglia-clan di allevatori ha costruito una stalla che alleva 7 vacche da latte di razza Bramhan. Questa razza è ottenuta incrociando la razze zebù con razze da latte europee; se ben alimentate e in buono stato di salute questo meticcio può produrre fino a 10 litri di latte al giorno con un periodo di lattazione anche di 300 giorni. Essa rappresenta un buon esempio di i- niziativa verso un prodotto nuovo per la zona. Se gestito correttamente esso potrebbe diventare un progetto pilota per questa attività. 5. Scuola Agraria Quando nel 1996 i Padri Missionari arrivarono nel villaggio di Jangany, il tasso di analfabetismo nella regione era intorno al 90%. La scuola elementare statale era diroccata e completamente inutilizzabile. La ristrutturazione della stessa fu il primo intervento dei Padri nella vita del villaggio (il secondo fu la rimessa in funzione del dispensario e del reparto ostetricia). La scuola statale non era però sufficiente ad accogliere tutti i bambini. Di conseguenza i Padri hanno istituito una scuola privata Cattolica elementare e media che attualmente accoglie bambini di età fra i 6 e i 15 anni. Il tasso di scolarizzazione attualmente è intorno al 80%; esistono ancora sacche di analfabetismo anche nei centri urbani, ma sono molto ridotti. Riteniamo che il punto cardine per uno sviluppo umano sia la scolarizzazione. Un attività che ha effetti a lungo termine, ma che costituisce la base essenziale per ogni tipo di sviluppo sociale ed economico. Piazzale della scuola S. Maria 11

12 Sull'onda di questa riuscita esperienza e per dare un senso di continuità, è nata la volontà di istituire una scuola agraria per preparare i giovani al lavoro. Lo scopo è quello di aumentare la redditività del lavoro valorizzando le risorse locali individuali e collettive in una regione dove l agricoltura è ancora la base dell economia. 5.1 Obiettivo generale Tutte le opere eseguite sul territorio di Jangany dai Padri Missionari hanno come scopo principale il miglioramento del tenore di vita della popolazione. Questa è la motivazione che sta alla base di tutta la metodologia di intervento. 5.2 Obiettivi specifici La conoscenza dell'ambiente e delle persone acquisita dai Padri Missionari permette di e- videnziare tutte le carenze, che dovranno essere eliminate, relativamente all'organizzazione e all'efficienza del lavoro agricolo e le lacune nelle conoscenze tecniche al riguardo. Tutto ciò si ripercuote negativamente sulla redditività del lavoro. 5.3 Filosofia di intervento L'istituzione di una scuola agraria vuole diffondere in maniera semplice e comprensibile delle pratiche agronomiche, supportate da nozioni teoriche. Occorre porre molta attenzione al contesto sociale in cui si opera: le nozioni apprese devono essere sostenibili e coerenti con l'ambiente in cui ci si trova ad operare, ma soprattutto esportabili nelle realtà rurali. Non si vuole, per esempio, promuovere l'uso indiscriminato di concimi chimici o fitofarmaci. Si cercherà invece di insegnare un uso ponderato degli stessi e valorizzare l utilizzo di essenze locali con proprietà antiparassitarie. Anche le tecniche di compostaggio potrebbero essere facilmente reperibili a livello di villaggio. 5.4 Attività dei corsi di formazione. Data la situazione attuale e le risorse di gestione disponibili al momento, si è pensato di organizzare dei corsi annuali che comprendano un numero di alunni non superiore a 40. I requisiti che gli alunni dovranno avere sono: - età di anni - possesso di Diploma di scuola media inferiore I candidati verranno sottoposti a un esame di ammissione per saggiare il livello di intraprendenza, la propensione all'apprendimento, le motivazioni per cui intraprendono il corso. Dovranno anche dimostrare una buona capacità di comunicazione e di relazionamento dal momento che in futuro essi stessi potranno diventare formatori a loro volta. I corsi avranno una durata di 10 mesi da ottobre a luglio. Gli insegnamenti avranno lo scopo di migliorare il sistema lavoro, ottimizzare l'utilizzo dei mezzi tecnici (attrezzi, concime organico, ) e abbinare la teoria alla pratica. Saranno previsti due corsi con due insegnanti: uno di agricoltura e uno di allevamento. 12

13 I corsi previsti saranno: 1) Agronomia generale Clima e terreno Mezzi tecnici Raccolta e conservazione dei prodotti Cenni di gestione contabile 2) Agronomia speciale Biologia e tecniche colturali delle specie coltivate Cenni di arboricoltura 3) Zootecnia generale Anatomia e fisiologia degli animali domestici Malattie e cure Prodotti e derivati animali: latte, uova, carne Alimentazione e razionamento 4) Zootecnia speciale Razze bovine Razze ovine Razze suine 5.5 Risultati attesi Al termine di ogni anno scolastico di dovranno avere 40 giovani formati su tecniche agricole e di allevamento che lavoreranno nei villaggi di appartenenza. L'idea è quella di formare dei giovani che a loro volta diffondano le conoscenze tecniche acquisite. Essi dovranno servire da modello per gli altri membri della famiglia o clan, attraverso la messa in pratica dell'insegnamento ricevuto. 5.6 Dimensioni delle strutture didattiche Nel corso degli ultimi anni è stata acquistata dai Padri una porzione di terreno nella parte Nord del villaggio. Tale terreno, di circa 30 ettari, dovrà accogliere le strutture didattiche e agricole della futura scuola. A fianco verrà costruito un collegio per accogliere gli alunni che arrivano da villaggi distanti. Le strutture previste saranno: - Un'aula 7x9 mq - Un locale polivalente 7x9 mq diviso in due; direzione e riunione professori - Un dormitorio per gli alunni 7x9 mq - Un refettorio 7x9 mq - Servizi igienici e docce. 5.7 Dimensioni delle strutture agricole Accanto alle strutture didattiche e di accoglienza verrà costruita una piccola azienda agricola costituita da una stalla per bovini da latte e campi agricoli. Gli alunni, attraverso il loro lavoro, manterranno se stessi e la scuola. Essi verranno così responsabilizzati sull'uso e sulla conservazione delle strutture scolastiche. L'azienda agricola verrà dimensionata per poter accogliere 8 vacche da latte di razze Bramhan. 13

14 Le strutture previste sono: Esempio di Stalla per bovini da latte - una stalla a stabulazione libera con zona di alimentazione, di riposo e di esercizio dimensioni 10x12 mq - una corsia di alimentazione 12x3 mq - un fienile 9x6 mq - una concimaia 2x2x4 mc - uno spazio apposito per la mungitura 2x8 mq - un recinto per i vitelli 3x6 mq - un locale per la conservazione e pastorizzazione del latte 5x8 mq - un locale per la conservazione dei prodotti agricoli 7x9 mq - un locale per attrezzi agricoli e fitofarmaci 7x9 mq - una casa per il guardiano (già esistente) I 30 ettari della scuola si presentano con una fertilità media. La parte sud-est è caratterizzata da un terra rossa e potrebbe essere usata per la produzione di foraggio e per le sezioni di pascolo. Calcolando la necessità di almeno 50 t di erba da impiegarsi durante i mesi più freddi dell anno e una produttività di 20 t ad ettaro, la superficie necessarie è di 2,5 ettari. Riguardo ai pascoli si prevedono almeno 10 sezioni di mq l'una su cui far ruotare i bovini per un tempo di pascolamento di tre giorni. 14

15 Porzione Nord-Est del terreno per la scuola agraria La porzione Nord-ovest si presenta più fertile, con un profilo di un terreno agrario poiché da alcuni anni è stato messo a coltura. E in questa parte che ci si orienterà per la creazione degli orti e delle altre colture a pieno campo. Con l utilizzo di aratri a trazione animale si calcola di poter coltivare una superficie di 5 ha da destinare a patata, arachide, manioca, mais e altre colture cerealicole. Per quanto riguarda gli orti abbiamo calcolato una capacità lavorativa di mq per a- lunno, per cui i 40 alunni potranno coltivare 5 ha. Tutta la zona che dovrà accogliere le strutture didattiche, gli orti e parte dei campi dovrà essere recintata per impedire il verificarsi dei frequenti furti nella zona. Inoltre occorrerà assicurare una buona disponibilità di acqua sia per le strutture agricole e i campi, sia per il collegio e scuola. Si prevede quindi lo scavo di almeno tre pozzi della profondità di metri. 15

16 Porzione Nord-Ovest 6. Analisi dei costi Il calcolo dell'ammontare dei costi di costruzione è stato fatto tenendo conto dei costi sostenuti per la costruzione delle aule della scuola privata cattolica S. Maria. Sulla base di questa esperienza si è preso come unità base di misura il costo unitario per la costruzione di un'aula scolastica delle dimensioni di 7x9 metri capace di accogliere una quarantina di alunni, il cui costo ammonta a euro ripartiti in per la costruzione e per l'attrezzature. La spesa calcolata è la seguente: Strutture scolastiche Strutture produttive (stalla e annessi, magazzini di stoccaggio dei prodotti agricoli) Recinzione del terreno che dovrà accogliere le suddette strutture Scavo pozzi attrezzature varie Totale euro euro euro euro euro euro I costi potranno essere maggiorati a causa del trasporto dei materiali che può essere difficoltoso in stagione piovosa. La manodopera impiegata sarà tutta locale e la direzione dei lavori sarà seguita dai Padri Missionari. 16

17 Se i lavori di costruzione fossero affidati a un impresa edile e gestita da personale proveniente dall estero, un progetto di tale portata, secondo la nostra esperienza, richiederebbe una spesa di almeno 5 volte maggiore. Il nostro obiettivo è invece di lavorare in economia riducendo le spese il più possibile valorizzando al meglio i sacrifici dei benefattori. 7. Programmazione delle attività Data la spesa elevata, si è programmata una costruzione graduale e dilazionata nel tempo. Come primo intervento si prevede la recinzione. Successivamente si eseguirà la costruzione di un'aula e della stalla. I primi 10 ettari impiegati come detto sopra dovranno fornire le prime produzioni e fare registrare i primi introiti. Occorre fin da subito puntare sulla qualità del prodotto in modo che diventi apprezzato e ricercato anche dalle città limitrofe come Ranohira, luogo caratterizzato dalla presenza di turisti e da un certo numero di ristoranti e alberghi. Un prodotto visibile, di qualità e con un guadagno reale e immediato è il miglior incentivo per una buona riuscita dell'operazione. 8. Produzioni agricole previste Calcolando una produzione di latte di 10 litri al giorno per capo e un periodo di lattazione di 300 giorni, possiamo considerare 4 vacche in lattazione su un totale di 8, in ogni mese dell anno. Si stimano così 40 litri al giorno per un totale di litri all anno. Riguardo ai campi, si stima una media di 20 t ad ettaro di prodotti orticoli e altrettanti di colture cerealicole, per un totale di 10 ettari. La produzione è quindi di 200 t. 9. Costi di funzionamento La produzione prevista verrà usata per la mensa delle scuole e del collegio S. Maria, nel quale è attivo anche un servizio gratuito di mensa per bambini poveri e bambini denutriti. La parte in eccesso potrà essere venduta e con il ricavo si potrà assicurare il buon funzionamento della scuola. Ciò nonostante, almeno per i primi tempi, potrà rendersi necessaria una retta annuale per alunno di circa ariary prevista per sostenere le spese fisse di gestione, stipendio direttore, professori, guardiano. 10. Conclusioni La creazione di una scuola agraria ha indubbiamente un importanza fondamentale nello sviluppo della Regione. Essa costituisce una logica prosecuzione dell opera di scolarizzazione della popolazione rurale promossa dai Padri Missionari. L impatto sociale non può che essere positivo vista la grande necessità di una formazione tecnica in attività che costituiscono la base dell economia locale. I risultati attesi, visto il livello di conoscenza attuale, determineranno un miglioramento della redditività del lavoro e valorizzazione delle risorse locali. 17

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