Dopo circa un mese una sera arrivò a Lira padre Francesco

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Dino Silvestri
8 anni fa
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1 venzionato il Centro e ai quali doveva ora mandare le foto e tutta la relazione. Aggiunse anche: «Temo davvero che essi non potranno più aiutare in futuro questo Centro». In quel momento Vincenzo alzò la mano e chiese la parola: «Non siamo stati noi disse a fare questi danni. Sono stati i nostri nemici, i soldati Acoli, invidiosi per queste cose belle che Alito possedeva. Del resto sappiamo che anche in Germania avete avuto tante distruzioni durante la guerra, e che col piano Marshall siete stati aiutati a ricostruirla». Aveva toccato un tasto delicato e Mr Rauber tentò di obiettare. Riuscii però a toccargli il gomito e a sussurrargli di non rispondere per non creare reazioni nella gente che ci stava a guardare e che avrebbe magari reagito male contro di noi. Così diplomaticamente presi la parola io ed espressi il mio ringraziamento alla Germania per averlo mandato a fare una visita al Centro a cui tanto tenevano, concludendo con queste parole: «Siamo certi che Mr Rauber ha capito la situazione e che si impegnerà ad aiutarvi meglio che potrà». Saliti poi in macchina dovette ammettere che quello non era il momento di colpevolizzare gente esasperata e che quindi mi ringraziava per il mio intervento provvidenziale che aveva riportato un po di serenità nel raduno avvenuto. Padre EGIDIO FeRracin detto CIN CIN un missionario martire Dopo circa un mese una sera arrivò a Lira padre Francesco a chiedere notizie del suo confratello padre Egidio, soprannominato Cin Cin, che due giorni prima aveva lasciato in moto la missione di Alenga per venire a Lira attraverso il traghetto. 91 L Africa chiama ancora

Sono stati i nostri nemici, i soldati Acoli, invidiosi per queste cose belle che Alito possedeva.

2 Padre Cin Cin mentre battezza un bambino ad Alito. La missione di Alenga è situata a circa 40 Km, in una zona abitata prevalentemente da Protestanti. E qui apro una parentesi. Il cristianesimo fu portato in Uganda dalla chiesa anglicana e dalla chiesa cattolica tramite i padri Bianchi fondati dal Card. Lavigerie. Entrarono dal sud verso il E lo fecero in competizione. Per questo gli ugandesi riceveranno l annuncio di un Cristo diviso, da gente che in fondo non si amava e rispettava. Questa divisione rappresenterà una tragedia per tutta la storia futura ugandese e i suoi frutti amari continuano ancora oggi I protestanti, appoggiati dall Inghilterra, hanno sempre cercato di dominare sui cattolici. Esattamente come successe in Irlanda. Si sa che durante le prime elezioni presidenziali democratiche ugandesi nel 1962 risultò come vincitore Kiwanuka, un stimato magistrato cattolico. Londra, arrabbiatissima emanò un atto della Corona con cui non si riconosceva l elezione di un cattolico e se L Africa chiama ancora 92

Per questo gli ugandesi riceveranno l annuncio di un Cristo diviso, da gente che in fondo non si amava e rispettava.

3 ne indiceva un altra in cui fu eletto presidente Obote Milton, un protestante! Quando padre Francesco seppe da noi che padre Cin Cin non si era visto a Lira, sbiancò in viso e ci disse. «Se è così, dobbiamo essere molto preoccupati per lui». E non aveva torto. Il mattino dopo io e lui, con una suora partimmo per Alenga. Padre Francesco scortato da due poliziotti rifece la strada verso il traghetto fatta da Cin Cin 3 giorni prima. A una curva scorse sulla strada, dei pezzetti di vetro. Appartenevano ad uno specchietto di moto. Fermata la macchina si addentrarono nella savana per pochi metri e improvvisamente si parò davanti a loro uno scheletro. E a pochi metri la moto del padre. Chinatosi su quei miseri resti umani, risultato evidente di bestie feroci affamate, padre Francesco capì dai denti con alcune capsule di metallo che quello era davvero ciò che restava del povero Cin Cin. A conferma anche qualche straccio del vestito rimasto attaccato. Padre Cin Cin con bambini. 93 L Africa chiama ancora

Padre Francesco scortato da due poliziotti rifece la strada verso il traghetto fatta da Cin Cin 3 giorni prima. A una curva scorse sulla strada, dei pezzetti di vetro.

4 Padre Cin Cin abbraccia un bambino. Purtroppo era chiaro da alcuni segni, che il padre era stato ucciso dopo essere stato prima torturato. Dopo aver avvolto quei resti in un cellophan portato con lui, padre Francesco e i poliziotti fecero ritorno mestamente alla Missione dove li stavamo attendendo. Avevamo portato con noi una semplice bara di legno e vi deponemmo lo scheletro avvolto nel cellophan. La portammo in Chiesa dove alcuni cristiani erano in attesa. Il pomeriggio era avanzato e dovemmo attendere il giorno dopo per riportare il nostro Cin Cin a Lira. Lungo la strada la bara fu deposta nella chiesa della missione di Aduku, dove lui aveva lavorato molti anni ed era molto amato. Ci fu un gran pianto di donne. Le suore africane deposero corone di fiori sulla povera bara e così ripartimmo. Avevamo mandato avanti un poliziotto in moto per avvisare i confratelli di Lira e il Vescovo mons. Asili. La bara fu accolta nella grande chiesa e di nuovo ci furono pianti, preghiere e corone di fiori. Erano le 11 del matti- L Africa chiama ancora 94

Avevamo portato con noi una semplice bara di legno e vi deponemmo lo scheletro avvolto nel cellophan. La portammo in Chiesa dove alcuni cristiani erano in attesa.

5 no. I funerali, un vero trionfo di popolo, si svolsero alle 4 del pomeriggio. Padre Cin Cin era universalmente noto per la sua allegria innata e la sua grande carità verso i bisognosi. Col tempo verranno arrestati gli esecutori materiali della sua morte, ma non i veri mandanti. La Missione di Alenga era sprofondata in un clima di tensione e paura. Io accettai ben volentieri di andare là a fare compagnia a padre Francesco e vi rimasi circa tre mesi, in attesa che i superiori identificassero un altro confratello. Fu un periodo di riflessione. Ero molto amico di padre Egidio Cin Cin, e la sua morte mi aveva molto colpito. Nato nella provincia di Vicenza aveva solo 50 anni. Avevo trascorso con lui due anni ad Alito e lo conoscevo come un uomo felice, espansivo, sempre pronto ad aiutare chi bussava alla sua porta. Era coraggioso e non si tirava indietro quando bisognava proteggere qualche persona ricercata dal regime di Amin, anche a costo di rimetterci la propria vita. Dopo la sua morte, nel silenzio della piccola chiesa, lo pregavo perché ora che era entrato nella gioia del cielo facesse luce anche nella mia vita e mi fosse di sostegno nelle mie scelte future. Soprattutto perché mi aiutasse a vivere in profondità la mia vocazione sacerdotale. Intanto si era sparsa la voce che io ero anche medico e molti malati accorrevano in cerca di aiuto. Le medicine erano poche e bisognava centellinarle. Un giorno si presentò una donna che si rotolava in terra per il mal di denti. Che fare? Non avevo con me nè anestesia nè gli strumenti per cavare i denti. «Padre Egidio ti prego aiutami. Sono due giorni e due notti che soffro e non ne posso più». «Se vuoi le dissi e se sei capace di resistere per un minuto te lo caverò con un cacciavite». Lei accettò e allora feci bollire il cacciavite per disinfettarlo. 95 L Africa chiama ancora

Io accettai ben volentieri di andare là a fare compagnia a padre Francesco e vi rimasi circa tre mesi, in attesa che i superiori identificassero un altro confratello. Fu un periodo di riflessione.

6 Ero molto svelto nel cavare i denti, per cui infilai il cacciavite nello spazio tra il dente sano e quello malato e con poche manovre feci la dislocazione del dente malato. La donna si sciacquò la bocca con acqua e aceto e se ne andò a casa sua. Ritornò il giorno dopo sorridendo e mi disse: «Questa notte ho dormito bene. Ho portato una gallina per te e padre Francesco!» CAPPELLANO AD ABER Mercatino di villaggio africano Al mio ritorno a Lira trovai la lettera del mio Padre Provinciale che mi chiedeva di andare come cappellano nella missione di Aber. Proprio nell ospedale di Aber avevo trascorso sei anni di lavoro come direttore medico, prima di passare al Centro di Alito. Vi ritornavo ora come semplice missionario sacerdote. Nel L Africa chiama ancora 96

Ho portato una gallina per te e padre Francesco!

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