Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale

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1 Il comfort luminoso o visivo Il comfort visivo è una necessità essenziale dell uomo che può influenzare le prestazioni lavorative, la salute e la sicurezza, l umore e l atmosfera.. (manuale dell Illuminating Engineering Society) Il comfort luminoso non può comunque essere determinato in modo assoluto ed esaustivo a causa delle risposte soggettive agli stimoli luminosi. E invece possibile tener in conto un certo numero di parametri fisici che determinano lo stimolo e che risultano essere i più convenienti per illuminare un compito visivo (visual task) riducendo l affaticamento e garantendo la sicurezza dell operatore.

2 La fisica della luce

3 Radiazione che può essere percepita dall occhio umano, ovvero quella radiazione che determina la sensazione della visione Tale radiazione, per le nostre applicazioni, ha caratteristiche simili alle onde elettromagnetiche Le radiazioni elettromagnetiche come Onde radio Radiazioni infrarosse Raggi X Raggi gamma etc sono caratterizzate da due grandezze fisiche

4 La lunghezza d onda (λ) è la distanza fra due punti corrispondenti (es. in corrispondenza di due massimi successivi) viene di solito espressa in nanometri (1nm = 10-9 m) Grandezze caratteristiche Lunghezza d onda L onda passa 5 volte al secondo Frequenza La frequenza (n) è invece il numero di onde complete che passano in un certo punto dello spazio nell unità di tempo. Viene di solito misurata in hertz (1Hz = 1/s)

5 Radiazioni visibili Sono comprese nell intervallo di lunghezze d onda di 380 nm e 780 nm In tale intervallo l apparato visivo riceve le radiazioni provenienti dall esterno e le trasforma in segnali nervosi successivamente elaborati dal cervello Radiazioni infrarosse La lunghezza d onda supera i 780 nm (fino ad arrivare a circa 1000 nm) Radiazioni ultraviolette Sono quelle relative all intervallo 100 nm 380 nm Spettro delle radiazioni elettromagnetiche

6 Facoltà di distinguere i colori ovvero capacità di stabilire un confronto fra onde elettromagnetiche di diversa lunghezza d onda. Esempio 1 : radiazione λ = 470 nm luce blu Esempio 2 : radiazione λ = 600 nm luce arancione Lo spettro della radiazione visibile può essere suddiviso in intervalli approssimati, a ciascuno dei quali si può associare una caratteristica cromatica: Violetto nm Blu nm Verde nm Giallo nm Arancione nm Rosso nm

7 Cosa accade quando le diverse radiazioni elettromagnetiche incidono contemporaneamente sull occhio? Luce Bianca = quando l occhio è soggetto ad uno stimolo d insieme che non permette il discernimento delle singole tonalità Processo Opposto = scomporre la luce bianca nelle sue componenti principali Il prisma ottico Il fascio sarà scomposto nelle sue componenti principali, e dalla parte opposta del prisma si vedrà emergere una successione di raggi monocromatici il cui colore passa dal violetto al rosso

8 Curva di visibilità spettrale dell occhio Il flusso luminoso associato a radiazioni di diversa lunghezza d onda provoca sensazioni di intensità diversa L occhio manifesta una sensibilità diversa rispetto ad una radiazione luminosa monocromatica (a parità di energia impiegata dalla sorgente)

9 Sensibilità relativa V( l ) Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale Sensibilità relativa dell occhio Effetto Purkinje ( nm) 1,0 Violetto Blu Verde Giallo Arancio Rosso 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 Visione notturna o scotopica (bastoncelli) Visione diurna o fotopica (coni) 0, Lunghezza d onda l (nm)

10 Sensibilità relativa V( l ) Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale In condizioni di visione diurna (FOTOPICA) la massima sensibilità dell occhio si ha in corrispondenza di 555 nm (radiazione GIALLO - VERDE) Spostandosi da tale valore la sensibilità diminuisce (Esempio) In condizioni di visione notturna (SCOTOPICA) la massima sensibilità dell occhio si ha in corrispondenza di 507 nm radiazione (BLU VERDE) Esempio l = 600 nm (radiazione arancione) sensibilità relativa = 63% 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 Violetto Blu Verde Giallo Arancio Rosso Visione notturna o scotopica (bastoncelli) Effetto Purkinje ( nm) Visione diurna o fotopica (coni) 0,1 0, Lunghezza d onda l (nm)

11 Grandezze fotometriche

12 Le grandezze fotometriche Sono definite per valutare in termini quantitativi le caratteristiche dell illuminazione prodotta in un ambiente Flusso luminoso Intensità luminosa Illuminamento Le unità di misura sono corrispondenti al Sistema Internazionale (S.I.)

13 Flusso luminoso Simbolo: φ Unità di misura nel Sistema Internazionale: LUMEN (lm) È definito, data la sorgente, come la quantità di energia luminosa emessa nell unità di tempo Potenza elettrica potenza luminosa Nel caso della potenza elettrica scriviamo: ENERGIA TEMPO POTENZA Watt Ma come passiamo dalla POTENZA della sorgente [Watt] a quella luminosa?

14 Curva di sensibilità fotopica dell occhio umano 555 Si assume che per tale valore si abbia: 1 Watt = 683 lumen

15 Ad esempio: Calcoliamo i lumen corrispondenti a l = 650 nm In tale condizione la sensibilità relativa è pari al 10 % si avrà: 1 Watt = (10/100) 683 = 68.3 lumen

16 Per riassumere: Considerando una sorgente di 1 Watt costituita dalle sole due radiazioni monocromatiche precedenti si avrebbe: l = 555 nm 1* 683 = 683 lumen l = 650 nm 1* 683* 0,10 = 68,3 lumen Flusso totale 751,3 lumen Nel caso che la sorgente emetta secondo differenti lunghezze d onda vanno sommati tutti i valori associati a ciascuna lunghezza d onda

17 In generale Un fascio luminoso sarà costituito da un insieme di radiazioni monocromatiche Ogni radiazione dovrà essere considerata secondo la propria sensibilità relativa Flusso: K 760 W V(λ)dλ m 380 λ K m = 683 lm/w W l = potenza della sorgente V (l) = fattore di visibilità relativa

18 Intensità luminosa Simbolo: I Unità di misura nel Sistema Internazionale: CANDELA (1 cd = lm/sr) Assegnata una sorgente puntiforme, molto spesso si è interessati a valutare il flusso luminoso che si propaga in una determinata direzione; in altre parole si è interessati alla densità dei lumen all interno di un cono ideale che ha il vertice nella sorgente e asse secondo la direzione di propagazione. Il rapporto tra flusso luminoso e angolo solido è l intensità luminosa.

19 Intensità luminosa intensitàluminosa flusso luminoso angolo solido I

20 Illuminamento Simbolo: E Unità di misura nel Sistema Internazionale: LUX (lx) L illuminamento è il rapporto tra il flusso luminoso ricevuto da una superficie e l area di tale superficie E Flusso Incidente Area Superficie A 1 lux = illuminamento prodotto dal flusso di un lumen distribuito in modo uniforme su di una superficie di un metro quadrato 1 metro

21 Esercizi di riepilogo

22 Esercizio Data una sorgente di luce artificiale che emette una radiazione pari a 100 W alla lunghezza d onda (λ) di 510 nm, si calcoli il flusso luminoso corrispondente. Il calcolo del flusso luminoso passa attraverso la curva di sensibilità fotopica dell occhio umano. Tale curva descrive la percentuale di radiazione che l occhio di un osservatore percepisce come flusso luminoso in funzione della lunghezza d onda. Per un flusso con λ = 510 nm la sensibilità risulta essere pari al 50% rispetto a quella massima fissata per λ = 555 nm. Per λ = 555 nm Per λ = 510 nm 1W = 683 lumen 1W = 683 x 0,50 lumen = 341,50 lumen Per ottenere il flusso totale 341,50 x 100 = lumen

23 Esercizio Data una sorgente di luce artificiale che emette con una intensità luminosa (I) pari a 2000 cd in ogni direzione, si calcoli il flusso luminoso totale emesso. Il flusso totale emesso è dato dalla seguente relazione: Φ = intensità luminosa x angolo solido Per una sorgente di luce che emette in modo uniforme in ogni direzione, essendo l angolo solido di propagazione del flusso pari a 4π, sostituendo: Φ = 2000 x 4π = lumen Ovvero 25 x 10 3 lumen

24 Esercizio Sia data una superficie orizzontale pari a 5 m 2 ed una sorgente di luce artificiale che illumina tale superficie con un flusso luminoso incidente pari a 4000 lumen. Si calcoli il valore di illuminamento sulla superficie. Il calcolo dell illuminamento su una determinata superficie è dato dalla seguente relazione: E A Sostituendo: E lux 5

25 Esercizio Sia data una sorgente di luce artificiale che emette un flusso luminoso totale pari a 500 lumen dotata di un riflettore grazie al quale il 40% del flusso totale emesso investe un quadro di dimensioni 0,25 x 0,50 metri. Si calcoli il valore di illuminamento medio sul dipinto. Il calcolo dell illuminamento su una determinata superficie è dato dalla seguente relazione: E A Considerando che soltanto una parte del flusso emesso raggiunge il dipinto φ = 500 x 0,40 = 200 lumen Calcolo dell area del dipinto: A = 0,25 x 0,50 = 0,125 m 2 Sostituendo: E lux 0,125

26 Strumenti e tecniche di misura per grandezze fotometriche e caratteristiche delle superfici

27 Misura dell intensità luminosa Il requisito fondamentale per gli apparecchi illuminanti e le sorgenti che emettono la luce in una direzione specifica, è la determinazione dell intensità luminosa al variare della posizione angolare. Tali misure si ottengono con un particolare strumento: il goniofotometro

28 Il sensore del goniofotometro misura l intensità luminosa in tutte le direzioni relative al centro della sorgente combinando il movimento rotatorio sull asse verticale (0-360 ) con la traslazione sulla fascia metallica. L insieme dei valori dell intensità luminosa fornisce il solido fotometrico. Fascia metallica Solido fotometrico

29 Per gli apparecchi di illuminazione la valutazione dell intensità luminosa viene effettuata secondo alcune direzioni prestabilite o piani di simmetria, fornendo così la curva fotometrica C _ 90 C _ 270 C _ 180 C _ 0

30 Esercizio Sia assegnato un apparecchio illuminante che emette un flusso luminoso pari a 2000 lumen. Considerando la curva fotometrica indicata in figura, si calcoli il valore dell intensità luminosa, sul piano di simmetria 0-180, secondo la direzione corrispondente all angolo 30. Il valore dell intensità luminosa individuato sul grafico in corrispondenza di 30 sulla curva relativa all asse di simmetria è pari a 180 cd. Tali valori sono relativi ad un flusso luminoso di 1000 lm per cui: I = (180 x 2000)/1000 = 360 cd

31 Misura di illuminamento (luxmetro) La luce incide su un ricettore costituito da silicio (materiale semiconduttore fotovoltaico) generando una corrente misurabile in un circuito attraverso un microamperometro. Dalla corrente generata, mediante opportune scale di conversione, viene ricavata la misura dell energia luminosa. MINOLTA T-10M Il luxmetro deve avere una risposta alla radiazione luminosa quanto più vicina alla curva fotopica di sensibilità relativa V(λ), ovvero deve simulare il più possibile l occhio umano normalizzato dal punto di vista fotometrico.

32 La valutazione del comfort visivo Evidenziati i numerosi fattori che influenzano la prestazione visiva è necessario individuare un numero discreto di parametri e indici illuminotecnici necessari a definire i limiti entro i quali poter giudicare confortevole un ambiente luminoso. Tali parametri sono: livello e uniformità di illuminamento; abbagliamento; resa del contrasto e direzionalità della luce; spettro della sorgente luminosa e resa cromatica.

33 Livello di illuminamento Illuminamento medio di esercizio Em Valore medio di illuminamento sul piano di lavoro considerato riferito allo stato medio di invecchiamento e sporcamento dell impianto di illuminazione (decadimento del flusso delle lampade, sporcamento dei corpi illuminanti e delle superfici delimitanti l ambiente)

34 Uniformità di illuminamento Fattore di uniformità Rapporto tra il valore minimo e medio degli illuminamenti di una superficie Tale valore deve essere 0,70

35 Abbagliamento E uno degli aspetti del progetto illuminotecnico cui bisogna fare più attenzione. La presenza di sorgenti luminose dirette o indirette, con luminanza notevolmente maggiore rispetto alla media delle sorgenti presenti nel campo visivo può dar luogo al fenomeno dell abbagliamento. L abbagliamento può essere di tipo diretto = causato da una o più fonti luminose (lampade nude, apparecchi di illuminazione, finestre) situate nella direzione di osservazione indiretto = causato da una o più fonti la cui direzione non coincide con quella di osservazione riflesso = prodotto dalle riflessioni di una o più superfici che ricevono luce da fonti interne o esterne

36 Abbagliamento Discomfort glare = abbagliamento che determina fastidio o disturbo psicologico senza compromettere o impedire la visione Disability glare = abbagliamento che determina una riduzione della capacità visiva senza necessariamente generare una sensazione sgradevole. In quest ultimo caso, quando l alterazione dei contrasti è eccessiva, si ha il cosiddetto effetto velo, che consiste in una sorta di velo luminoso offuscante che invade il campo visivo cancellando i contrasti

37 INTERAZIONE DELLA LUCE CON LE SUPERFICI OPACHE E TRASPARENTI Riflessione speculare - La superficie riflettente è perfettamente liscia. - L angolo di riflessione uguaglia l angolo di incidenza del fascio di radiazione.

38 Riflessione diffusa uniforme - La superficie riflettente è lambertiana. - La radiazione viene riflessa uniformemente in tutte le direzioni. Per una superficie che si comporta come un diffusore uniforme (superficie lambertiana) caratterizzata da un coefficiente di riflessione r la relazione che lega illuminamento E e luminanza L è: p L = r E

39 Trasmissione Descrive come la luce, incidente su di una superficie, viene trasmessa ovvero riemerge dall altra faccia della superficie considerata. Anche nel caso della trasmissione, si parla di trasmissione diffusa uniforme, speculare o regolare, mista.

40 Il coefficiente di riflessione fornisce una indicazione del comportamento di una superficie opaca rispetto al flusso luminoso incidente ρ Luce Luce Riflessa Incidente Flusso Flusso Luminoso Luminoso Riflesso Incidente Dividendo numeratore e denominatore per l area si ottiene r come rapporto di illuminamenti

41 Metodo di Misura Luce Incidente Posizionando il luxmetro sulla superficie di prova si rileva l illuminamento dovuto alla luce incidente Luxmetro (lettura: 70 lx) Luce Incidente In un secondo momento si rileva l illuminamento dato dalla luce riflessa Luxmetro (lettura: 45 lx) Rapportando le due letture si ottiene, se pur approssimativamente, il coefficiente di riflessione della superficie r 64% lux lux

42 Il coefficiente di trasmissione fornisce una indicazione del comportamento di una superficie trasparente rispetto al flusso incidente τ Luce Trasmessa Luce Incidente Flusso Flusso Luminoso Luminoso Trasmesso Incidente Dividendo numeratore e denominatore per l area si ottiene t come rapporto di illuminamenti

43 Misura del coefficiente di trasmissione Luxmetro (lettura: 80 lx) Luxmetro (lettura: 150 lx) Dal loro rapporto si ottiene un valore approssimativo del coefficiente di trasmissione t 80lux 53% 150lux

44 Le sorgenti di luce costituiscono il mezzo attraverso cui si assicura ad un ambiente una qualità illuminotecnica. La luce costituisce uno strumento di progettazione SORGENTI DI LUCE DISPONIBILI ARTIFICIALE NATURALE CARATTERISTICHE QUANTITATIVE E QUALITATIVE DELLE SORGENTI LUMINOSE: Tonalità o Temperatura di colore Indice di resa cromatica Efficienza luminosa Durata di vita, decadimento del flusso luminoso, tempo di riaccensione, etc.

45 CLASSIFICAZIONE DELLE SORGENTI LUMINOSE :

46 Tonalità o temperatura di colore (CCT) E un parametro che ci da informazioni circa la qualità della luce poiché tiene conto del suo contenuto cromatico. Tale parametro si esprime in modo diretto tramite un confronto tra la temperatura assoluta di un emettitore ideale (corpo nero) che irradia la luce con la stessa tonalità della sorgente in esame. esempio Una sorgente ha una temperatura di colore di 3000 K significa che la luce da essa prodotta ha la stessa tonalità di quella generata da un corpo nero portato alla temperatura di 3000 K.

47 Tonalità o temperatura di colore (CCT) L apparato visivo dell occhio umano percepisce come tonalità bianca la luce che ha una temperatura di colore di circa 5500 K, corrispondente alla luce del sole in pieno giorno. Al di sopra e di sotto di tale valore la tonalità viene giudicata rispettivamente fredda e calda. TONALITA O TEMPERATURA DI COLORE (CCT) Tonalità Temp. di colore Applicazione CALDA INTERMEDIA FREDDA < 3300 K K >5300 K Residenziale Lavoro Impieghi visivi molto elevati

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49 Indice di resa cromatica (Ra) Grado di fedeltà nella restituzione dei colori della sorgente considerata rispetto ad una sorgente campione (di riferimento). L indice di resa cromatica è pari a 100 quando le distribuzioni spettrali dell illuminante di riferimento e della sorgente in esame sono perfettamente identiche; valori inferiori evidenziano una capacità progressivamente minore di resa cromatica. L indice di resa cromatica è di valido ausilio nella progettazione degli ambienti dove i contrasti e le armonie cromatiche sono di fondamentale importanza (comparazione colori, pinacoteche, etc.) A titolo indicativo si può dare come valutazione qualitativa del valore di resa cromatica la seguente suddivisione: 85<Ra<100 ottima 70<Ra<85 buona 50<Ra<70 discreta

50 Resa cromatica per alcune sorgenti di luce artificiale Lampada Alogena Fluorescente bianco Fluorescente luce diurna Vapori di mercurio Vapori di mercurio con alog. Sodio alta pressione CCT (K) Ra

51 Efficienza luminosa Tale parametro viene definito come: Flusso luminoso emesso Potenza elettrica assorbita Tale parametro assume importanza fondamentale nei casi in cui nella progettazione dell impianto sia necessaria l economia di esercizio. Esempi Lampade ad incandescenza: efficienza di ca. 12 lm/w Lampada a vapori di sodio a bassa pressione: efficienza 200 lm/w Lampada ad incandescenza: cospicua emissione nel campo degli infrarossi Lampada a vapori di sodio: emissione concentrata in un intervallo (ca. 589 nm) in corrispondenza del quale il coefficiente di sensibilità relativa dell occhio mantiene un valore elevato (ca. 0.75)

52 Ordini di grandezza di alcune sorgenti artificiali Lampada Incandescenza Alogena B.T. Vapori di mercurio A.P. Fluorescente compatta Alogenuri Sodio alta pressione Potenza (W) Eff. (lm/w)

53 Durata di vita Il numero di ore di funzionamento dopo il quale, per un determinato lotto di lampade in determinate condizioni di prova, il 50% delle lampade ha cessato di funzionare. Lampada Incandescenza Alogena Vapori di mercurio A.P. Fluorescente (tubolare) Alogenuri Sodio alta pressione Durata (ore)

54 Decadimento del flusso luminoso Durante il funzionamento di una sorgente si registra una lenta diminuzione della quantità di radiazione emessa: tale fenomeno, a cui sono comunque soggette tutte le sorgenti artificiali, è definito come decadimento del flusso luminoso. Tempo di riaccensione Lampada Incandescenza Alogena B.T. Vapori di mercurio A.P. Fluorescente tubolare Alogenuri Sodio alta pressione Acc. Freddo istantaneo istantaneo 3 5 min 1 3 s 3 4 min 5 11 min Acc. Caldo Istantaneo istantaneo 4 6 min 1 2 s 4 6 min 1 2 min

55 Esercizi di riepilogo

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65 Illuminazione naturale OBIETTIVO: favorire il benessere psico-fisico degli occupanti e di ridurre i consumi energetici degli edifici. L illuminamento naturale in un punto di un ambiente interno è determinato: dal flusso luminoso diretto proveniente dal sole e dalla volta celeste; dal flusso luminoso riflesso dalle ostruzioni e dalle superfici esterne; dal flusso luminoso indiretto causate dalle riflessioni multiple sulle superfici interne.

66 Luce naturale I livelli di prestazione che un edificio deve garantire in termini di illuminazione naturale nei diversi ambienti vengono principalmente descritti col Fattore medio di Luce Diurna (FLDm) che rappresenta il rapporto in percentuale tra l illuminamento medio dell ambiente e l illuminamento che si ha nelle stesse condizioni di tempo e spazio, su una superficie orizzontale esterna che riceve luce dall intera volta celeste, senza irraggiamento solare diretto. FLD %

67 La normativa La valutazione previsionale del FLD può essere eseguita sulla base della UNI 10840:2000 sostituita dalla 10840:2007.

68 Strumenti di laboratorio per la valutazione della luce naturale Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale Il cielo artificiale e il simulatore solare sono attrezzature di laboratorio di carattere innovativo di supporto, valutazione e sviluppo di attività progettuali relativamente a: orientamento e forma degli edifici; sistemi di schermatura tradizionali ed innovativi; uso di sistemi solari termici e fotovoltaici; utilizzo ed ottimizzazione dell illuminazione naturale; progettazione ambientale. Il loro utilizzo è subordinato alla realizzazione di modelli architettonici in scala.

69 I modelli architettonici in scala Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale Perché l uso dei modelli in scala? ILLUMINAZIONE NATURALE riproducono fedelmente situazioni reali; consentono di studiare l illuminazione naturale in modelli di forma anche molto complessa; consentono di studiare rapidamente l effetto della variazione di geometria, dei coefficienti di riflessione o dei materiali utilizzati; forniscono dati qualitativi a partire da osservazioni visive o fotografie (abbagliamento, contrasti e comfort visivo); forniscono dati quantitativi di illuminamento e luminanza attraverso micro-sonde luxmetriche e videofotometro introdotti all interno dei locali; possono essere anche utilizzati per studiare le caratteristiche di nuovi materiali come ad es. elementi prismatici consentendo di trasferire le loro caratteristiche verso programmi informatici. I materiali che si utilizzano per la loro realizzazione sono il carton plume (con spessore minimo di 1 cm.) rivestiti da cartoncini di vari colori a seconda del coefficiente di riflessione delle pareti da riprodurre.

70 Modelli di cielo e distribuzioni di luminan Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale STRUMENTI DI LABORATORIO ILLUMINAZIONE NATURALE Attraverso una lente fish-eye rivolta verso l alto e posizionata ortogonalmente al piano è possibile ottenere delle immagini delle condizioni dell intera volta celeste. La Commission International de l Eclairage (CIE) ha sviluppato una serie di modelli matematici della distribuzione di luminanza sotto differenti condizioni di cielo. Cielo chiaro Cielo intermedio Cielo coperto

71 Il cielo artificiale del laboratorio RiAS della SUN Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale Cielo Artificiale del tipo: MIRROR BOX Viene riprodotta la distribuzione di luminanza CIE Overcast Sky Vista interna

72 Caso studio ILLUMINAZIONE NATURALE modello reale in scala 1/30 Installazione delle sonde Acquisizioni dei valori di illuminamento all interno dei modelli in scala attraverso micro sonde luxmetriche

73 Caso studio ILLUMINAZIONE NATURALE 1 a Misurazione 2 a Misurazione 3 a Misurazione 4 a Misurazione 1 a misurazione 2 a misurazione 3 a misurazione 4 a misurazione N sensori Valori di illuminamento Daylight factor Valori di illuminamento Daylight factor Valori di illuminamento Daylight factor Valori di illuminamento Daylight factor lux lux lux lux lux 10,70 964lux 9,50 939lux 9,26 902lux 8, lux 9,50 920lux 9,07 883lux 8,70 895lux 8, lux 9,76 978lux 9,64 971lux 9,57 984lux 9, lux 9, lux 10, lux 9,90 958lux 9, lux 10, lux 10, lux 10, lux 10, lux 11, lux 11, lux 11, lux 11, lux 14, lux 14, lux 13, lux 12,

74 Caso studio ILLUMINAZIONE NATURALE Acquisizioni dei valori di luminanza all interno di modelli in scala per la valutazione dei fenomeni di abbagliamento

75 Heliodon (simulatore solare) Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale ILLUMINAZIONE NATURALE Perché l uso del simulatore solare? è uno strumento che simula in maniera molto chiara il soleggiamento/ombreggiamento di un edificio in rapporto alle variazioni del percorso del Sole durante tutto il periodo dell anno; consente di progettare sistemi di schermatura della radiazione solare diretta (per il periodo estivo); consente di valutare sistemi a guadagno passivo della radiazione diretta (per il periodo invernale); consente di individuare il miglior posizionamento per l installazione di pannelli fotovoltaici; è un utile strumento didattico riguardo la geometria solare, dovuto alla semplicità e chiarezza dello strumento; il Sun Emulator rappresenta quindi un valido modello tridimensionale del percorso solare. Le simulazioni sono possibili per scale per le quali i modelli avranno dimensioni piccole relativamente allo strumento.

76 Heliodon (simulatore solare) Facoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale ILLUMINAZIONE NATURALE Sorgenti di luce Anelli circolari che individuano la traiettoria solare per i vari mesi dell anno (ogni cerchio si riferisce al 21 di ogni mese) Indicazione dell ora del giorno Tavolo per alloggiamento modelli in scala con indicazione dei punti cardinali Goniometro per la regolazione della latitudine Modello architettonico in scala

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