Community Civil Protection Mechanism Major Emergency Simulation Exercise - MESIMEX 2006
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1 Community Civil Protection Mechanism Major Emergency Simulation Exercise - MESIMEX 2006 Riunione del Comitato Operativo del 3 ottobre 2006
2 INTRODUZIONE A seguito della decisione del Consiglio del 23 ottobre 2001, che istituisce il Meccanismo comunitario di protezione civile, la Commissione Europea pubblica un bando per l organizzazione di esercitazioni per le squadre europee chiamate ad intervenire in caso di grandi emergenze. Nel dicembre 2005 la Commissione Europea approva la proposta italiana di realizzare una esercitazione a livello comunitario sui rischi naturali. In particolare lo scenario prevede la previsione di una ripresa dell attività eruttiva del Vesuvio, con la conseguente evacuazione della popolazione dall area a rischio.
3 INFORMAZIONI GENERALI Ubicazione: Vulcano Vesuvio, Regione Campania - Italia Data: Ottobre 2006
4 INFORMAZIONI GENERALI - Partecipanti Il Servizio nazionale della protezione civile Squadre di Esperti Vulcanologi (VET) Squadre di Supporto e Assistenza agli Stranieri (FAST) delle nazioni del Core Group: Francia Portogallo Spagna Svezia (fino a 15 uomini per ciascuna nazione) Monitoring Information Centre dell UE Osservatori: 1 unità per ogni Stato Membro dell UE Altri ospiti (organizzazioni delle Nazioni Unite, nazioni della EEA, NATO )
5 SCOPO E OBIETTIVI Scopo dell esercitazione: accrescere l efficienza degli Stati Membri nella risposta operativa ai grandi disastri, attraverso la verifica dei modelli di intervento finalizzati alla corretto impiego degli esperti vulcanologi e delle squadre per l assistenza degli stranieri Obiettivi principali: Sperimentare le procedure del Meccanismo Europeo di protezione civile Coinvolgere gli Stati partecipanti sia nella fase preparatoria che durante l esercitazione nel definire una rete di esperti e nel confrontare le diverse metodologie operative
6 SCOPO E OBIETTIVI Condividere le esperienze scientifiche mettendo a confronto diversi metodi di lavoro e migliorando la rete dei Centri di Ricerca attraverso l impiego dei VET migliorare la conoscenza reciproca della gestione dell emergenza vulcanica
7 SCOPO E OBIETTIVI testare l attivazione e il coordinamento delle strutture diplomatiche e consolari in emergenza e la capacità di identificare ed assistere I cittadini stranieri nella zona a rischio mediante l impiego dei FAST testare l attività degli ufficiali di collegamento UE nella gestione delle relazioni tra gli uffici diplomatici e il LEMA (local emergency management authority) - DICOMAC
8 SCOPO E OBIETTIVI Divulgare l informazione sul rischio vulcanico nelle scuole ed alla popolazione, in modo da aumentare la consapevolezza sui problemi connessi al rischio Vesuvio. Sperimentare il modello di intervento per la salvaguardia dei beni culturali nell area a rischio Migliorare la cooperazione tra gli Stati Membri nel campo della protezione civile, mediante l apprendimento dalle problematiche che emergono durante l esercitazione
9 SCOPO E OBIETTIVI Verificare alcuni aspetti dello scenario e delle attività operative previste dal nuovo Piano di Emergenza Vesuvio ai Comuni, alle Province e agli Enti coinvolti dopo lo svolgimento dell esercitazione Mesimex In particolare verranno sperimentati: il sistema di allerta le principali vie di fuga le risposte del sistema a livello locale tenuto conto anche del coinvolgimento delle regioni
10 IL VESUVIO Area ad alta densità abitativa Ultima eruzione: 1944 Condotto ostruito Evento di riferimento: eruzioni sub-pliniane come 1631 o 472 d.c. (VEI= 4) Popolazione coinvolta nell area a maggior rischio: circa
11 LO SCENARIO ERUTTIVO Eruzione esplosiva Prima Fase Colonna eruttiva sostenuta (h km) con pioggia di cenere
12 SCENARIO ERUTTIVO - RICADUTA DI CENERE Zuccaro et al., 2006
13 LO SCENARIO ERUTTIVO Seconda Fase Collasso della colonna e formazione delle colate piroclastiche Tutta l area dal cratere al mare potrebbe essere devastata in circa 5 minuti (zona rossa)
14 SCENARIO ERUTTIVO SIMULAZIONE COLATE PIROCLASTICHE E LIMITE ZONA ROSSA
15 LO SCENARIO ERUTTIVO Terza Fase Formazione di colate di fango (lahar) innescate dalla pioggia con mobilizzazione delle ceneri sciolte sui versanti acclivi nelle aree sottovento Pareschi et al., 2004
16 IL SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL VULCANO L Osservatorio Vesuviano gestisce una rete di sorveglianza permanente che consente di prevedere la riattivazione del vulcano sulla base dell interpretazione di una serie di fenomeni precursori.
17 La strategia del piano: evacuazione della popolazione dalla zona rossa prima dell inizio dell eruzione, al raggiungimento della fase di allarme LA PIANIFICAZIONE NAZIONALE DI EMERGENZA Provincia di Caserta Provincia di Napoli Legenda limiti provinciali limiti comunali zona rossa zona gialla zona blu S. Giorgio a Cremano Po rtici S. Anastasia Cercola Pollena Trocchia San Sebastiano Massa di Somma Er co lan o Torre del G reco Somma Vesuviana Ottaviano Terzigno Boscotrecase Trecase Torre Annunziata S. Giu sep pe Vesuviano Po mpei Boscoreale Provincia di Benevento Provincia di Avellino Provincia di Salerno N Sulla base alla tipologia e all entità dei fenomeni attesi e dei loro effetti sulla popolazione il territorio è stato suddiviso in 2 aree a differente pericolosità: la zona rossa e la zona gialla km La zona rossa è quella a maggior rischio perché potrebbe essere investita da colate piroclastiche
18 SCENARIO DELL ESERCITAZIONE LIVELLI DI ALLERTA Base STATO DEL VULCANO Nessuna variazione significativa di parametri controllati PROBABILITÀ DI ERUZIONE Molto bassa TEMPO DI ATTESA ERUZIONE Indefinito, comunque non meno di diversi mesi LA FASE ERUTTIVA NON VERRÀ SIMULATA Attenzione Variazione significativa di parametri controllati Bassa Indefinito, comunque non meno di alcuni mesi Preallarme Ulteriore variazione di parametri controllati Media Indefinito, comunque non meno di alcune settimane Allarme Comparsa di fenomeni e/o andamento di parametri controllati che indicano una dinamica pre-eruttiva Alta Da settimane a mesi Lo scenario dell esercitazione prevede la simulazione temporalmente condensata dell evoluzione dell attività vulcanica dalla dichiarazione del livello di attenzione a quello di allarme, quando la popolazione viene allontanata dalla zona rossa
19 Programma riassuntivo delle attività Mercoledì, 18 ottobre Giovedì, 19 ottobre Venerdì, 20 ottobre Fase di attenzione Accoglienza e smistamento delle squadre VET nell area delle operazioni Fase di preallarme Attività dei VET Convocazione del Comitato Operativo Fase di preallarme Accoglienza e smistamento delle squadre FAST nell area delle operazioni Insediamento della DI.COMA.C. in loco Attività dei VET Sabato, 21 ottobre Domenica, 22 ottobre Lunedì, 23 ottobre Fase di preallarme Allestimento Aree check point Fase di allarme Evacuazione della popolazione messa in sicurezza Beni Culturali (Villa Romana di Somma Vesuviana) Attività dei VET Attività dei FAST Attività dei VET Attività dei FAST Fine dell esercitazione Workshop e Debriefing
20 MIC Comitato Operativo della protezione civile DI.COMA.C. SORU-Campania UTG-NA STRUTTURA DI COMANDO E CONTROLLO Centri Operativi zona rossa
21 LA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI Nella giornata del 21 ottobre è prevista l attività di messa in sicurezza di beni culturali che interesserà la villa romana di Somma Vesuviana. Volontari specializzati saranno impegnati nella rimozione di reperti archeologici che verranno trasportati in un luogo sicuro. Con la collaborazione dei VVF verranno sperimentate anche tecniche per la protezione in loco dei beni che non possono essere trasportati.
22 EVACUAZIONE DI UN CAMPIONE DELLA POPOLAZIONE Il 22 ottobre a seguito della dichiarazione dello stato di ALLARME un gruppo rappresentativo di popolazione della zona rossa verrà evacuata (circa 100 persone da ciascuno dei 18 comuni della zona rossa). La popolazione verrà condotta con autobus, secondo i percorsi e le modalità previste dal piano di emergenza, in aree sicure denominate check point al di fuori dell area a rischio dove riceverà generi di primo conforto ed informazioni circa le attività di protezione civile. A fine giornata la popolazione verrà riaccompagnata alle proprie abitazioni.
23 AREE CHECK POINT
24 SCHEMA AREE
25 Piano dei gemellaggi Comune Pop. Residente (2001) Regione gemellata Boscoreale Puglia Portici Emilia Romagna S.Sebastiano al V Molise Somma Vesuviana Abruzzo Sant Anastasia Marche Pollena Trocchia Umbria Torre del Greco Sicilia Torre Annunziata Calabria Boscotrecase Basilicata Trecase Basilicata S.Giuseppe Vesuviano Lombardia Massa di Somma Umbria Pompei Liguria Cercola Friuli Venezia Giulia Ercolano Toscana S.Giorgio Cremano Lazio Ottaviano Piemonte e Valle d Aosta Terzigno Veneto Totale pop. residente
26 COINVOLGIMENTO DEL SERVIZIO NAZIONALE DI P.C. FORZE ARMATE CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO GUARDIA DI FINANZA PUBBLICA SICUREZZA EI Mezzi e materiali per supporto crisi sismica Personale dedicato a presidi territoriali e viabilità AM Medevac per trasferimento da ospedali in zona rossa Impiego C-130 per esigenze del sistema di p.c. (Grazianise/Napoli) BIGA per attività elicotteri sul vulcano MM Nave da sbarco a supporto di attività da/per l area interessata per trasporto soccorritori e sede DI.COMA.C (presenza 2 elicotteri). CC Verifica territoriale dell avvenuta evacuazione Vigilanza antisciacallaggio Assistenza tecnica con SAF alla componente scientifica sul vulcano Assistenza con Nucleo Elicotteri Verifiche industrie a rischio Collaborazione messa in sicurezza beni culturali Verifiche vulnerabilità strutture strategiche Assistenza tecnica con SAGF alla componente scientifica sul vulcano Assistenza area aeroportuale e portuale PS CC - GDF concorso nella gestione viabilità, percorsi evacuazione e staffetta Rilevazione dati presenza stranieri presso strutture ricettive Verifica territoriale dell avvenuta evacuazione Vigilanza antisciacallaggio Presidio aree check point
27 COINVOLGIMENTO DEL SERVIZIO NAZIONALE DI P.C. CORPO FORESTALE DELLO STATO CAPITANERIE DI PORTO CROCE ROSSA ITALIANA INGV- APAT-CNR MINISTERO AFFARI ESTERI MINISTERO COMUNICAZIONI Assistenza tecnica alla componente scientifica sul vulcano Assistenza animali domestici e/o da allevamento di proprietà degli evacuati, affidamento a strutture autorizzate Attività salvaguardia area beni monumentali nel Parco Nazionale del Vesuvio Sorveglianza aree portuali Comunicazioni a società armatrici che operano in aree portuali campane Censimento naviglio disponibile per eventuali esigenze di P.C. Assistenza funzione scientifica Presidi aree comunali, check point e percorsi Assistenza disabili/indigenti impossibilitati a procedere all evacuazione Staffetta con ABZ medicalizzata per supporto alla colonna degli evacuati. Monitoraggio attività vulcanica e raccordo con funzione tecnico scientifica (DI.COMA.C. e Comitato Operativo). Aggiornamento alle rappresentanze diplomatiche in Italia sulla situazione in atto. Tavolo con rappresentanze consolari per assicurare il coordinamento di tutte le attività necessarie ad assicurare la messa in sicurezza dei cittadini stranieri Messa a disposizione di ulteriori frequenze radio per assicurare il coordinamento dei soccorsi. Coordinamento società telefoniche ed emittenza radiotelevisiva.
28 COINVOLGIMENTO DEL SERVIZIO NAZIONALE DI P.C. REGIONE CAMPANIA Giunta Regionale Ass. Ecologia.Ambiente e P. C. Assessorato Sanità Assessorato LL.PP. Assessorato Trasporti Assessorato al Turismo REGIONI GEMELLATE PROVINCIA DI NAPOLI Attivazione della Sala operativa Regionale per il coordinamento delle componenti regionali di protezione civile e per il gemellaggio con le regioni limitrofe Attivazione 118 regionale per individuazione pazienti con assistenza domiciliare da evacuare Monitoraggio dei nosocomi e vulnerabilità degli stessi attivazione e controllo dei PEVAC ospedalieri e dei PEMAF delle strutture sanitarie in area gialla o verde anche con il contributo di altre regioni Funzionalità rete radio Reperimento pullman per trasporto evacuati Informazione a turisti, compagnie navigazione, porti e aeroporti Affiancamento ai comuni nell assistenza nei punti di raccolta a livello comunale Allestimento aree check point per l avvio degli evacuati alle regioni di destinazione finale Invio di funzionari regionali presso i COM per raccolta dati anagrafici sul numero degli evacuati attesi nella regione Assistenza veterinaria per raccolta e movimentazione animali d allevamento e trasferimento provvisorio in canili degli animali da compagnia Attivazione sperimentale di una segnaletica dedicata al Piano di evacuazione (Comune di Massa di Somma) Verifica vulnerabilità della viabilità provinciale Impiego della Polizia Provinciale in sinergia con le altre forze per assicurare viabilità percorsi d evacuazione
29 COINVOLGIMENTO DEL SERVIZIO NAZIONALE DI P.C. COMUNI VOLONTARIATO CNSAI ANAS Individuazione, allestimento e attivazione di centri di emergenza con funzioni ridotte durante la fase di allertamento per garantire l allontanamento della popolazione Allestimento dei punti di raccolta a livello comunale Viabilità nel territorio comunale dei percorsi individuati per l evacuazione Assistenza nei punti di raccolta a livello comunale staffetta con ABZ medicalizzata per supporto alla colonna degli evacuati. radiocomunicazioni Coinvolgimento assistenza cittadini diversamente abili Assistenza attività di Vigilanza antisciacallaggio (ANC) Assistenza ai funzionari regionali nella raccolta dei dati anagrafici dei comuni da evacuare Assistenza tecnica alla componente scientifica sul vulcano Verifica vulnerabilità e monitoraggio della funzionalità della rete stradale in gestione e rafforzamento delle squadre di pronto intervento per la manutenzione Impiego di pannelli a messaggio variabile Disponibilità mezzi rimozione lungo direttrici evacuazione
30 COINVOLGIMENTO DEL SERVIZIO NAZIONALE DI P.C. AUTOSTRADE PER L ITALIA RFI Monitoraggio della funzionalità della rete stradale in gestione e rafforzamento delle squadre di pronto intervento per la manutenzione Avvisi agli automobilisti con pannelli a messaggio variabile Messa a disposizione di area per check point Attività di informazione ai viaggiatori sullo stato delle rete ferroviaria, le eventuali tratte chiuse ed i percorsi/servizi alternativi offerti RAI ENAC ENAV RAPPRESENTANZA TELEFONIA FISSA E MOBILE ENEL Spazi di programmazione sia radiofonica che televisiva destinati all informazione della popolazione Quadro informativo circa agibilità e capacità degli aeroporti, aviosuperfici e elisuperfici nelle aree coinvolte dall emergenza Adozione provvedimenti di limitazione al sorvolo (notam) dell area Informazione ed assistenza costante ed aggiornata ai viaggiatori negli aeroporti italiani Estrapolazione roaming telefonia mobile stranieri e invio messaggistica d emergenza (a campione) Quadro informativo circa lo stato dei servizi di telefonia fissa e mobile nell area vesuviana; Predisposizione di misure tecniche ed organizzative finalizzate a garantire la copertura del segnale nelle aree colpite dall evento Assistenza tecnica e fornitura infrastrutture per aree check point e assistenza allestimento DICOMAC
31 EVENTI CULTURALI - ALLA SCOPERTA DEL VESUVIO PALAZZO ROCCELLA (NA) Comune di Napoli Napoli e il suo Vulcano (Memorie documenti volumi lettere originali manoscritti fotografie cartografie stampe giornali ex voto cartoline ) Tra Realta e Sogni (Filmati storici film moderni a tema Vesuvio Musica Programmi Informativi Pannelli Didattici Carrozze della Funicolare ) A cura di Giuseppe Galasso e Alessandro Nicosia VILLA CAMPOLIETO ad ERCOLANO - Provincia di Napoli Storia ed eruzioni (Pannelli Filmati Programma Virtuale) A cura del Dipartimento della Protezione Civile e dell Osservatorio Vesuviano VILLA PIGNATELLI (NA) Comune di Napoli Il Vesuvio in fiamme (Olii- Acquerelli Incisioni - Porcellane) A cura di Nicola Spinosa PIAZZA DEL PLEBISCITO Comune di Napoli Visioni del Vulcano ( Il rumore il colore la forma il mito l eruzione ) A cura di Valerio Festi (la sera del 21 ottobre) CUPOLA GEODETICA GALLERIA UMBERTO I Comune di Napoli Punto informativo sugli eventi in programma
32 PROSSIMI APPUNTAMENTI ottobre MESIMEX 2006
CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169
CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.
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