LA FONDAZIONE DI COMUNITA DI MESSINA
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- Letizia Fortunato
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1 LA FONDAZIONE DI COMUNITA DI MESSINA Le Fondazioni di Comunità nascono per praticare un modello di sviluppo del territorio in cui crescita, cultura e welfare (inteso come servizi e attenzione alle persone in difficoltà) si tengono insieme mettendo virtuosamente a sistema chi lavora e vive nella medesima comunità. Un percorso in cui la tutela delle fasce deboli della società non è una conseguenza del solidarismo compassionevole o dello sforzo di policy di una società affaticata, ma è qualcosa che produce ricchezza, sviluppo, investimento produttivo, consapevolezza, libertà e cultura. Rendendo più forte la democrazia. La Fondazione di Comunità di Messina. Nel panorama delle Fondazioni di Comunità, la Fondazione di Comunità di Messina assume un ruolo emblematico, riconosciuto anche dall Ocse, dall Unops e dall Organizzazione Mondiale della Sanità che l hanno individuata come uno dei più interessanti casi mondiali di sperimentazione di modelli di welfare e sviluppo locale. Quella di Messina è una delle tre Fondazioni di Comunità presenti nel Mezzogiorno, nate grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD. La Fondazione di Comunità di Messina nasce nel 2010 e con essa il Distretto Sociale Evoluto (Dse), che mette insieme le organizzazioni nate in questi anni sul territorio con importanti realtà nazionali e internazionali. Del Dse fanno parte: Ecos Med (nato nel 1998), centro di ricerca azione che sperimenta sul territorio di Messina modelli evoluti di welfare comunitario e promuove sistemi socio economici etici; il Consorzio Sol.E (1999), che avvia il risanamento dell ottocentesco Forte Petrazza, per anni occupato abusivamente dalla mafia, dove aggrega cooperative che promuovono l espansione delle libertà; la Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi (2001), che si sviluppa come strumento finanziario di lotta all usura e di promozione dell economia sociale; la Fondazione Horcynus Orca (2001), che si propone come centro di ricerca tecnologico ambientale, polo delle culture mediterranee e spazio educativo. Fra i cofondatori a livello nazionale Banca Popolare Etica, Parsec Consortium, Azienda sanitaria provinciale di Messina, associazione culturale pediatri. La FdCM ha anche una partnership strutturata con Caritas Italiana, con la rete Reves dell economia sociale, con Sefea (Società europea della finanza etica e alternativa). Che cosa fa la Fondazione di Comunità di Messina. A partire da un fondo di cinque milioni di euro messo in comune dai soci e dalla Fondazione CON IL SUD, la Fondazione di Comunità di Messina investe nella green economy costruendo nell area dello Stretto di Messina un parco fotovoltaico diffuso che produce energia pulita; la distribuisce gratuitamente ai soggetti che hanno aderito consentendo l impianto dei pannelli (famiglie, enti pubblici, imprese) generando un rendimento grazie al conto energia con cui viene incentivato il fotovoltaico; reinveste il rendimento finanziando un programma di interventi che mirano a quello che tecnicamente si definisce empowerment, e cioè il rafforzamento, l indipendenza, la piena libertà di un area e di chi ci abita, con una particolare attenzione alle fasce socialmente in difficoltà e ai quartieri svantaggiati; dà lavoro a persone che hanno percorsi esistenziali difficili (ma non solo) restituendo loro dignità, forza, autonomia. Tutto ciò senza gravare sullo stato. Anzi, facendo in modo che siano le
2 persone stesse a produrre ricchezza per il territorio in cui vivono e lavorano. A costituirne cioè un capitale. La Fondazione di comunità di Messina ha nel suo Dna la lotta alle mafie (le sedi dei principali soci sono luoghi di pregio artistico e naturalistico, recuperati dall occupazione abusiva del crimine organizzato). I soci e la rete di imprese, inclusi i fornitori, che aderiscono al modello della FdCM, praticano nel quotidiano il contrasto alle mafie, a partire dalla garanzia nella trasparenza delle relazioni produttive e dalla denuncia del pizzo e dell usura. INNOVAZIONE SOCIALE PRODOTTA L innovazione sociale prodotta dalla Fondazione di Comunità di Messina può essere esaminata a partire dal progetto pilota della Fondazione: Luce è libertà. Il progetto mira alla fuoriuscita di 56 persone internate nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in regime di proroga della misura di sicurezza e a sostenere nel lungo periodo (20 anni) un percorso di inclusione sociale e lavorativa e di riconquista dei diritti dei 56 beneficiari. A metà del percorso progettuale, 51 beneficiari di Luce è Libertà sono usciti dall Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, tre sono deceduti per cause naturali, uno è in imminente attesa del provvedimento di dimissione da parte della Magistratura di Sorveglianza di Messina, uno risulta non dimissibile per sopravvenute condanne e per 3 di essi è in corso di definizione con i servizi territoriali il primo percorso di inserimento abitativo e socio lavorativo. Per quanto riguarda i 51 fuoriusciti la percentuale di rientri in Opg è del 13,7%, di gran lunga inferiore alla percentuale storica dell Istituto che si avvicina al 50%. I risultati più sorprendenti riguardano gli inserimenti socio lavorativi: dei 43 beneficiari che con pieno successo hanno completato la prima fase del processo di fuoriuscita, 19 sono già inseriti in percorsi di inserimento lavorativo durevole, 7 sono in pensione, 3 stanno svolgendo percorsi formativi orientati al prossimo inserimento lavorativo e 4 stanno partecipando a percorsi di socializzazione finalizzati a progetti di inserimento lavorativo già definiti. Nessun altro progetto tradizionale di fuoriuscita (per esempio borse lavoro di breve periodo o budget di salute annuali) ha fino a oggi garantito simili risultati, nonostante maggiori costi annui. La metodologia progettuale sperimentata ha dunque dato risultati eccellenti a costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli dei modelli tradizionali di welfare assistenziali e istituzionalizzanti. Su sei anni, infatti, permette di risparmiare, rispetto ai modelli tradizionali di welfare centrati sui pagamenti delle rette alle comunità terapeutiche, oltre il 50% di risorse pubbliche. Sul campione dei 56 beneficiari il risparmio è calcolato in quasi 11 milioni di euro. Se applicata ai posti letto direttamente a carico della Regione Sicilia dedicati al trattamento di persone con problemi di salute mentale, la metodologia di Luce è Libertà garantirebbe, sul periodo di sei anni, un risparmio che sfiora i 300 milioni di euro. MECCANISMI GENERATIVI DEL PROGETTO La metodologia di Luce è Libertà è centrata sull idea di assegnare a ciascun beneficiario un budget una tantum, chiamato capitale personale di capacitazione. Ciascun capitale personale di capacitazione è economicamente equivalente al costo di ricovero di una persona in una Comunità Terapeutica Assistita per un anno. In cifre, con la medesima cifra sostenuta dallo Stato per il ricovero in comunità terapeutica di un ex internato (70 mila euro in un anno), Luce è Libertà sostiene il suo reinserimento sociale e lavorativo per 20 anni (per un costo di euro l anno).
3 I beneficiari hanno mutualizzato (ovvero messo a disposizione e in comune) il proprio capitale personale di capacitazione nella Fondazione di Comunità di Messina. La Fondazione ha investito i capitali nella creazione di un parco di energie rinnovabili e di un parco diffuso fotovoltaico. Ad oggi sono stati realizzati tutti i 125 impianti fotovoltaici previsti nel programma esecutivo, per un totale di 1.133,16 Kwp. Gli impianti sono regolarmente allacciati alla rete elettrica nazionale e godono dei benefici della tariffa incentivante, il cosiddetto conto energia. I possessori degli edifici e dei terreni che ospitano gli impianti ricevono gratuitamente la produzione energetica, mentre il conto energia viene interamente ceduto alla Fondazione di Comunità di Messina, che utilizza queste risorse economiche per finanziare sul lungo periodo i progetti personalizzati di inclusione sociale e lavorativa e di riconquista dei diritti dei beneficiari del progetto. In particolare il progetto garantirà per 20 anni azioni di sostegno allo sviluppo delle imprese sociali partner perché possano garantire con stabilità e qualità gli inserimenti socio lavorativi. Gli Impianti da fonti rinnovabili ad oggi realizzati direttamente e indirettamente raggiungono un totale di circa 2 MWp e permettono ogni anno: 1. di risparmiare il consumo 600 tonnellate di combustibile fossile 2. di evitare l emissione di quasi tonnellate di CO2 Ciò equivale a piantare alberi l anno. Inoltre l attività legata alla realizzazione e manutenzione del parco fotovoltaico ha permesso la nascita di un comparto sulle rinnovabili, all interno del quale sono state accompagnate con misure complesse 21 imprese sociali. In parallelo e in modo interdipendente saranno gestiti progetti personalizzati di inclusione. Si tratta di azioni di housing sociale, attraverso esperienze di affido familiare ed etero familiare, organizzazione di gruppi appartamento situati in fabbricati confiscati alle mafie e/o resi disponibili dalle Caritas diocesane, ristrutturati e allestiti attraverso pratiche di auto costruzione e secondo i modelli più avanzati di bio architettura, per garantire il diritto all abitare autonomo di quelle persone che non avranno più bisogno di ospitalità in comunità protette sul piano sanitario; azioni formative per garantire l acquisizione di competenze specifiche; azioni di accompagnamento di tutor dedicati alla mediazione per sostenere processi di socializzazione e di inclusione dei beneficiari del progetto; azioni progressive e sul lungo periodo di reddito di cittadinanza che permetteranno a una percentuale importante (mai raggiunta prima nell ambito delle policy tradizionali) di persone beneficiarie di mettere in campo e a valore le loro capacità, sin da subito, all interno delle imprese sociali, e nel tempo di diventare una risorsa lavorativa progressivamente più emancipata, più retribuita e quindi più autonoma. IMPATTO E SIGNIFICATIVITA PER LE POLICY Il territorio in cui nasce la Fondazione di Comunità di Messina riunisce in sé alcune caratteristiche che ne bloccano da tempo uno sviluppo equilibrato. Grande sperequazione nella distribuzione della ricchezza, scarsa crescita produttiva, crimine organizzato, usura, povertà. Ma non c è solo il dato economico. In uno scenario di questo tipo, che mette a dura prova anche le risorse delle persone meno problematiche, chi ha un bagaglio di difficoltà esistenziali che rischiano di essere invalidanti (ex carcerati, ex tossicodipendenti, ex internati degli ospedali psichiatrici giudiziari) fa
4 molta fatica a imboccare la strada dell inserimento sociale e dell autonomia. Nel contesto sopra descritto il cambiamento non può non nascere che da azioni sistemiche, da modelli di welfare comunitari integrati ad esperienze di economia a "cluster" e a reti di "cluster" eticamente orientate, costruite cioè secondo criteri di responsabilità ambientale, sociale e di contrasto delle economie criminali. In questo contesto parlare di sviluppo significa intendere la capacità complessiva di un sistema locale di intuire e governare il cambiamento. Coerentemente con quanto detto l'idea strategica della Fondazione di Comunità è quella di promuovere su questi territori sviluppo umano, favorendo la crescita di interconnessioni fra sistema educativo, sistema di welfare, sistema culturale, sistema produttivo, ricerca e sviluppo e le social capabilities delle comunità locali. Più specificatamente la mission della Fondazione è quella di promuovere innovazione con la consapevolezza che le profonde diseguaglianze che caratterizzano i territori, le fragilità sociali, i processi di esclusione individuali e collettivi, le storie di oppressione ed i bisogni insoddisfatti di relazioni e di felicità reclamino nuovi paradigmi economici e sociali. I più avanzati studi economici e le più evolute pratiche di sviluppo locale e dei sistemi di welfare ci dicono che le libertà personali (dal bisogno materiale, di accedere e produrre cultura, di partecipare alla vita democratica), la coesione sociale e la capacità di apertura dei sistemi locali sono caratteristiche importanti dello sviluppo umano e sono propedeutiche allo sviluppo economico. Per questa ragione la Fondazione sperimenta modelli di welfare comunitari capaci allo stesso tempo di essere strumenti attivi di sviluppo endogeno e di porre libertà e coesione come vincoli esterni rispetto alla ricerca di massimizzazione del profitto. D'altra parte la Fondazione opera nella consapevolezza che l'agire umano è divenuto una forza critica nel determinare il destino di un sempre più ampio spettro di sistemi biofisici. Da qui la scelta di porre come un vincolo esterno agli equilibri economici la sostenibilità ambientale. In definitiva l'agire della Fondazione è stato orientato a: Promuovere processi di capacitazione dei cittadini e delle comunità locali. La riconquista, infatti, dei diritti fondamentali all'intimità ed all'autonomia dell'abitare, all'affettività, alla conoscenza ed alla creatività reddito lavoro costituisce il presupposto per liberare il desiderio altrimenti schiacciato dal bisogno, dalla malattia, dalle dipendenze materiali e dai pregiudizi. Promuovere la coesione sociale attraverso la sperimentazione di forme mature di dialogo sociale e di partecipazione nonché attraverso lo sviluppo di reti lunghe, che abbiano anche valore economico, proprio a partire dal riconoscimento delle reti di vicinato/parentato che ancora oggi costituiscono il tessuto antropologico dominante delle aree più deboli della città; Promuovere un'economia sociale e solidale che sia maschile e femminile, dove gli esclusi dallo sviluppo trovino piena cittadinanza e che sia un'alternativa solida e riconosciuta alle forme grigie di economie compiacenti, illegali e criminali. Promuovere l'apertura dei sistemi locali allo scambio di risorse, conoscenze, opportunità. Più specificatamente si sta operando all'interno di macro aree d'azione che costituiscono i pilastri di una moderna ed innovativa ipotesi di infrastrutturazione sociale del sud: Partecipazione e qualità della governance processo TSR ; Welfare locale orientato alla capacitazione delle comunità locali e dei cittadini (primo progetto
5 speciale Luce è Libertà); Formazione delle comunità locali; Sviluppo economia sociale e solidale e promozione del consumo responsabile; Qualità dell'offerta culturale, processi di internazionalizzazione, attrazione di talenti creativi e sviluppo del talento locale; Qualità e finalizzazione della produzione delle conoscenze e della Ricerca e Sviluppo alla valorizzazione e tutela dei beni ambientali e del territorio ed alla promozione dell'economia sociale e solidale. Per rendere più incisiva l'azione della Fondazione essa, come programmato, si è dotata di kit metodologici finalizzati al coinvolgimento e all'allargamento del Distretto Sociale Evoluto e dei suoi stakeholders: Il processo partecipativo TSR è finalizzato a promuovere approcci di responsabilità sociale ed ambientale complessivi di un territorio; L'Agenzia di sviluppo dell'economia sociale; Il Patto Educativo fra scuole, agenzie educative formali ed informali del territorio, che costituisce un'alternativa concreta alla frammentarietà ed alla discontinuità del lavoro per progetti; Progetti di cura neonatale; Azioni di ricerca e sviluppo finalizzate alla promozione dell'economia sociale; Sperimentazione di modelli evoluti di welfare comunitario.
Supporto e accompagnamento degli utenti inseriti nei Programmi di Riabilitazione per favorire e facilitare l accesso alle risorse quali:
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