LA COMPONENTISTICA AUTO IN TOSCANA

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1 LA COMPONENTISTICA AUTO IN TOSCANA (E IN PARTICOLARE NELLE PROVINCE DI LIVORNO E PISA) LA COMPONENTISTICA AUTO IN TOSCANA La Situazione attuale (aziende operative comparto automotive 4 ruote): Azienda Localizzazione Produzione TRW Automotive Italia SpA Livorno Sistemi di guida Magna Closures SpA Collesalvetti (LI) Sistemi chiusura per porte auto Pierburg Pump Technologies Italia Spa Livorno Pompe olio e acqua e depressori Continetal SpA S. Piero a Grado, Fauglia (PI) Sistemi di iniezione GKN Driveline Firenze SpA Firenze Sistemi di trasmissione

2 LE DINAMICHE RECENTI SUL COMPARTO la progressiva totale scomparsa della presenza diretta delle case di produzione automobilistica; la notevole contrazione della gamma di prodotti realizzati; per alcuni degli stabilimenti insediati, il significativo ridimensionamento della capacità interna di effettuare sviluppo di prodotti; la cessazione delle attività per alcuni stabilimenti (Motofides (PI), Delphi (LI), Eaton (MS), Inalfa (LI)); la riduzione, ad oggi rispetto agli anni 80, di oltre il 50% degli addetti diretti. LE DINAMICHE RECENTI SUL COMPARTO (crisi ) pesanti ricadute sui livelli produttivi e occupazionali di tutte le aziende del comparto automotive insediate in Toscana, tali ulteriori ridimensionamenti impattano su situazioni pregresse caratterizzate da un elevata incidenza dei costi fissi sul valore delle produzioni, erodendo margini lordi già a livelli minimi. quindi: a fronte di una tale condizione produttiva, la possibilità di attuare programmi di investimento utili all adeguamento e alla industrializzazione di nuovi prodotti elemento indispensabile per la vita di questa tipologia di azienda diventa oltremodo difficile, contribuendo quindi a minare ancor di più la garanzia della continuità delle attività.

3 I FATTORI AGGRAVANTI scarsità di aiuti pubblici destinabili agli investimenti industriali anche delle c.d. grandi imprese come leva per il radicamento e stabilizzazione degli stabilimenti locali nelle decisioni strategiche attuate dai board decisionali limiti normativi Comunitari per il coinvolgimento delle GI nelle azioni di volano per lo sviluppo e potenziamento delle PMI locali e insediate ex novo eccessiva onerosità del costo del lavoro, se parametrata ai costi dei paesi dell East e del Far East, per produzioni equivalenti anche se realizzate con strd qualitativi inferiori assenza di azioni per favorire e supportare la costituzione di una filiera corta utile a spostare i giudizi di convenienza delle case madri ANALISI S.W.O.T. I fattori interni Punti di forza Esistenza di elevate competenze tecnologiche e di sviluppo prodotto Ubicazione geografica favorevole Punti di debolezza Assenza di una filiera regionale Costo del lavoro superiore rispetto a Est Europa e Far East Scarso supporto agli investimenti

4 ANALISI S.W.O.T. I fattori esterni Opportunità Possibilità di richiamare la produzione di ulteriori prodotti/clienti grazie all appartenenza e un gruppo multinazionale Creazione di una filiera regionale che può attivare meccanismi virtuosi di crescita produttiva e quindi occupazionale Attivazione di linee di intervento pubbliche per agevolare investimenti e sviluppo Minacce Contrazione produttiva che può portare l incidenza dei costi fissi sul valore della produzione giudicato come inaccettabile UN MODELLO DI BEST PRACTICES tempi: consapevolezza di dover porre il problema a soluzione in tempi brevi, per una maggiore efficacia delle azioni attuate approccio sistemico: tutte le azioni attuate sono azioni di dettaglio di un sistema regolatore superiore rispetto vanno mantenute ben focalizzare e presenti le finalità generali segregazione delle funzioni e dei ruoli: da parte dei vari attori coinvolti (governi locali, aziende coinvolte, rappresentanze di categoria) convinzione condivisa rispetto alla necessità: risolvere un problema complesso ma ben focalizzato da parte di tutti gli attori coinvolti e finalizzando le energie degli stessi solo alla soluzione del problema

5 UNA SOLUZIONE PERCORRIBILE inserire come criticità fondamentale il fattore tempo nella definizione del piano di azioni; mettere in atto azioni coordinate e di sistema tra i vari attori (governo locale, rappresentanze di categoria e sindacali, imprese) nell ambito delle proprie specifiche competenze per il conseguimento dell obiettivo comune, ben focalizzato; valorizzare tecniche e tecnologie che ancora oggi sono esistenti sul territorio e possono essere recuperate, per aumentare la competitività delle attività di produzione/trasformazione residenti nella regione Toscana; favorire la formazione continua e qualificata del personale, ai vari livelli, in modo da agevolare il recupero di competitività del fattore lavoro toscano rispetto ai competitors dell est europeo o dell est asiatico sul piano della qualità e non della quantità; UNA SOLUZIONE PERCORRIBILE favorire l insediamento di attività produttive coerenti con l evoluzione di filiera secondo la logica della filiera corta, a loro volta possibili catalizzatrici per l insediamento di ulteriori attività industriali; favorire lo sviluppo di strutture tecnico scientifiche di eccellenza a supporto diretto della produzione di comparto e non solo, ma utili anche ad altre tipologie di produzione residenti armonizzare le azioni suddette con la possibilità di attuare protocolli regionali/nazionali di localizzazione che prevedano incentivi finanziari significativi per l abbassamento delle barriere all insediamento e al rafforzamento delle attività produttive e per la riduzione dei gap di competitività rispetto ai paesi di recente industrializzazione.

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