CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO

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1 PROVINCIA DI LIVORNO UNIVERSITA DI PISA CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO OSSERVATORIO PER LE POLITICHE Provincia di Livorno

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3 PROVINCIA DI LIVORNO UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI SCIENZE SOCIALI Carriere di povertà a Livorno Rapporto 2007

4 Il presente lavoro di ricerca è stato realizzato dal Laboratorio di Ricerca sullo Sviluppo Sociale del Dipartimento di Scienze Sociali di Pisa nell ambito delle attività finanziate dall Amministrazione provinciale di Livorno (Osservatorio per le Politiche Sociali). La presente ricerca è stata realizzata in collaborazione con: Caritas Livorno Via delle Cateratte, Livorno Tel. 0586/ Fax 0586/ Provincia di Livorno Osservatorio per le Politiche Sociali - Qualità Sociale Via Marradi 116 Tel. 0586/ Fax 0586/ osservatoriosociale@provincia.livorno.it Staff del progetto: Supervisione scientifi ca: Gabriele Tomei Coordinamento generale: Andrea Savini Analisi e redazione del rapporto di ricerca: Dania Cordaz Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della presente indagine ed in particolare Luca Tinghi, vice direttore Caritas Livorno, Andrea Capua, Eva Bolognesi, Sacha Romanelli, Francesca De Carli, volontari del servizio civile nazionale, per il loro contributo all impresa comune.

5 Carriere di povertà a Livorno. Rapporto 2007 a cura di Dania Cordaz Dipartimento di Scienze Sociali Università di Pisa

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7 Indice PRESENTAZIONE... 7 PREMESSA... 9 INTRODUZIONE CAPITOLO 1 LO STUDIO DELLE CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO: IL DISEGNO DELLA RICERCA La prospettiva teorica Alcune rifl essioni sul concetto di carriera di povertà Proposta metodologica e strategia di realizzazione dell indagine L analisi qualitativa delle carriere di povertà La raccolta delle interviste in profondità e la loro analisi. Complessità, criticità e specifi cità Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n Intervista n CAPITOLO 2 RICOSTRUIRE LE CARRIERE DI POVERTÀ: UNO SGUARDO D INSIEME Premessa Capitale umano Il disagio raccontato Le reti di aiuto... 69

8 2.4 Il ricorso al Servizio La progettualità CAPITOLO 3 TENTANDO UN BILANCIO Processi di generazione della povertà Il tempo di permanenza in condizione di povertà Il bisogno di relazioni umane Quali politiche contro la povertà? BIBLIOGRAFIA... 91

9 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 7 Presentazione Con la pubblicazione del Rapporto sulle carriere di povertà nella Provincia di Livorno L Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Livorno propone un percorso di riflessione su un tema molto complesso, quello relativo alla povertà, confermando il proprio impegno nella sua attività di osservazione, monitoraggio, analisi e previsione dei fenomeni sociali più rilevanti in ambito provinciale e nella predisposizione di strumenti conoscitivi utili alla progettazione delle politiche sociali. Tale percorso di riflessione, realizzato grazie alla proficua collaborazione instaurata con la Caritas diocesana di Livorno ed il Dipartimento di Scienze Sociali dell Università di Pisa, apre un nuovo passaggio nel percorso di crescita e consolidamento dell attività dell Osservatorio, dominato da una esigenza di approfondimento e di analisi del fenomeno oggetto di studio in cui sono i singoli percorsi di povertà ad essere approfonditi. Si tratta di un lavoro non finalizzato a determinare numericamente il fenomeno, ma concepito come un tentativo di lettura sistematica ed integrata della povertà dentro i percorsi personali dei soggetti e delle varie condizioni che vengono intrecciandosi e via via sommandosi, cercando di individuarne la dinamica, i processi di caduta verso le condizioni più estreme, nonché i tentativi di risalita verso la normalità, fino alla fuoriuscita dallo stato di povertà. In questa direzione l obiettivo del presente lavoro è quello di fornire elementi conoscitivi sulla realtà territoriale non solo ai Comuni e alle Zone, ma anche alla cittadinanza, nella consapevolezza che conoscere ed analizzare i fenomeni che caratterizzano il territorio è il presupposto imprescindibile per contribuire ad una programmazione efficace e condivisa degli interventi, tesa a rispondere ai reali bisogni dei cittadini ed a prevenire fenomeni di disagio ed esclusione sociale. Monica Giuntini Vicepresidente della Provincia Assessore alla Qualità Sociale

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11 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 9 Premessa La sottoscrizione del protocollo con la Provincia di Livorno per la redazione del Rapporto segna un altro significativo passo nella realizzazione di uno dei compiti più impegnativi del mandato della Caritas diocesana di Livorno. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, compito della Caritas non è solo e immediatamente la cura dei poveri ma la promozione della testimonianza della carità della Chiesa, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica (art.1 dello Statuto di Caritas Italiana). Nella scia di questa visione integrale dell uomo e della prevalente funzione pedagogica, anche questa collaborazione è finalizzata a fare rete con gli enti territoriali nel contrasto alla povertà, nel promuovere la sua conoscenza, le sue radici e le effettive dimensioni. Si tratta di aiutarci a guardare gli avvenimenti della vita economica, politica e sociale con lo sguardo dal basso, dalla parte degli ultimi. Questo modo di guardare è forse la più autentica chiave di lettura della vita e della storia, la modalità che ci permette di portare insieme i pesi dell esistenza e di tentare insieme di sollevare i macigni che gravano sulle spalle di tutti i poveri e i maltrattati della nostra società. Anzitutto vedendoli con occhi onesti e sinceri, accogliendoli nella nudità della loro (e nostra) condizione umana. Grazie anche alle nitide fotografie delle varie carriere di povertà si favorisce questo sguardo dal basso. Queste storie ci aiutano a prendere coscienza che i poveri esistono, che sono più numerosi di quanto si pensa, che non sono un concetto astratto e, soprattutto, ci mostrano senza ombra di dubbio che, almeno nella nostra società industrializzata, non si nasce poveri. La povertà è un processo indotto proprio dal nostro modo di essere, di consumare, di vivere le relazioni fra gli uomini. Mauro e Laura Nobili Direttori della Caritas diocesana di Livorno

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13 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 11 Introduzione L Osservatorio per le Politiche Sociali ha avviato nel corso dell anno 2006, in collaborazione con la Caritas diocesana di Livorno ed il Dipartimento di Scienze Sociali dell Università di Pisa, un percorso di studio e di riflessione sui fenomeni di povertà ed esclusione sociale emergenti sul territorio, nell intento di fornire alcuni elementi di conoscenza agli amministratori locali, agli addetti ai lavori e ai singoli cittadini, su fenomenologie sempre più eterogenee e complesse. Alla luce di tali considerazioni è stata realizzata una indagine qualitativa finalizzata allo studio delle carriere di povertà mediante la raccolta e l analisi dei percorsi biografici di alcuni utenti dei centri di ascolto della Caritas diocesana di Livorno. La rete dei Centri di Ascolto della Caritas incontra quotidianamente persone in situazione di disagio, le cui richieste di aiuto sono per la maggior parte legate a bisogni di natura materiale, come la casa, il lavoro, il vitto, l igiene, dietro alle quali è possibile cogliere una serie di problematiche di natura più ampia. Non si tratta sempre di situazioni estreme ma certamente di condizioni di povertà e di esclusione che non trovano supporto né all interno delle reti familiari ed amicali, né nell ambito del vasto sistema dei servizi. Sul piano legislativo la legge quadro nazionale 328/2000 e la recente legge regionale 41/2005 sul riordino della materia, oltre che efficaci strumenti programmatici, costituiscono senz altro un riferimento culturale essenziale in direzione della rimozione dei fattori di disuguaglianza come condizione di partecipazione civile dei cittadini e pieno sviluppo della cittadinanza sociale; tuttavia sono ancora molte le incertezze e le difficoltà nel definire efficaci ed organiche modalità di azione per far fronte in modo adeguato ai livelli di disagio, marginalità e malessere sociale tuttavia presenti. Lo scopo di questo rapporto è quello di offrire uno strumento su cui riflettere in direzione di una più ampia comprensione del modo in cui si strutturano le dinamiche, i processi, i meccanismi connessi ai processi di impoverimento.

14 12 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO Da questo punto di vista riflettere su tali processi che si realizzano all interno di una comunità territoriale significa prendere in considerazione componenti strategiche che possono sostenere in modo determinante i processi di inclusione sociale e di promozione della progettualità individuale e sociale (sviluppo sociale locale). Il rapporto si articola in tre parti. La prima parte del presente contributo è dedicata all analisi del percorso di ricerca: qui si descrive la prospettiva teorica entro cui si colloca l analisi delle carriere di povertà; si analizza la prospettiva metodologica utilizzata in coerenza con i quadri teorici di riferimento; si presentano, attraverso l analisi delle singole biografie, le specificità e le problematiche connesse ai singoli percorsi di povertà, cercando di mettere in luce, le ragioni, le durate degli stati di povertà, le esperienze ed i significati vissuti. Nella parte successiva si procede all approfondimento di alcuni aspetti delle carriere di povertà analizzate attraverso l esposizione degli esiti empirici della ricerca Infine nell ultima parte si delinea un bilancio complessivo in relazione agli aspetti evidenziati nei singoli percorsi biografici, per poi ampliare il quadro di analisi fino ad includere un percorso di riflessione centrato su problematiche e prospettive connesse alle policies territoriali di contrasto alla povertà. Alla realizzazione dell indagine hanno collaborato più persone, all interno di un progetto comune tra funzionari ed i responsabili dell Amministrazione Provinciale, nel cui ambito è stato curato lo sviluppo dell Osservatorio per le Politiche Sociali, docenti del Dipartimento di Scienze Sociali dell Università di Pisa e responsabili ed operatori di Caritas Livorno. In particolare un sentito ringraziamento va a Luca Tinghi per l attività di realizzazione dell indagine e la paziente opera di predisposizione della raccolta delle interviste in profondità, ad Andrea Capua, Eva Bolognesi, Sacha Romanelli, Francesca De Carli, per l intenso lavoro di raccolta dei dati realizzato nel corso dell esperienza del servizio civile realizzata in Caritas. Per il Dipartimento di Scienze Sociali, il Dott. Tomei ha assicurato la supervisione delle attività, co-progettata con il Prof. Andrea Salvini che ne ha curato la messa in opera.

15 CAPITOLO 1 Lo studio delle carriere di povertà a Livorno: il disegno della ricerca.

16 14 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 1.1 La prospettiva teorica. Alcune riflessioni sul concetto di carriera di povertà. Lo scopo del presente contributo è quello di compiere un tentativo organico di analisi, seppur non esaustiva, di un fenomeno estremamente complesso e variegato: la povertà. Comprendere la povertà, definirne i principali tratti a livello concettuale, intenderne il significato come fenomeno sociale, costituisce un compito piuttosto arduo e complesso. Molteplici sono gli approcci che hanno rivolto l attenzione e sviluppato percorsi di indagine e di riflessione sul tema; prospettive che spesso si intrecciano e si sovrappongono tra loro generando un quadro piuttosto complesso e talvolta confuso 1. Al di là della molteplicità di idee e di concetti, volendo trovare un principale orientamento per l analisi in questione, una prima considerazione da fare è che studiare la povertà significa, sicuramente, rivolgere particolare attenzione a situazioni di sofferenza, più o meno diversificate, degli attori, che si configurano come un aspetto della più complessa ed ampia fenomenologia del disagio sociale. Al fine di precisare sia le aspettative conoscitive sia i limiti che connotano questo lavoro è opportuno sottolineare il punto di vista analitico nel quale ci si colloca. Il punto di vista in questione è quello dell analisi sociologica: in tal senso si delinea la possibilità di un approccio sociologico alla povertà teso a cogliere la natura sociale della questione (Ruggeri, 2005). La conseguenza di ciò è che la presente analisi prende le mosse dalla possibilità di pensare la povertà non soltanto per i suoi connotati economici ma piuttosto come ad una dimensione sociale in senso stretto (Ruggeri, 2005); la sua definizione è relativa alle caratteristiche della società di riferimento che si evidenziano in funzione della dialettica sociale che si riesce ad attivare (si è interessati e si consente di ), ovvero dei modi di funzionare delle capacità de- 1 Un attenta rassegna relativa al dibattito e alle problematiche inerenti la misurazione e l analisi della povertà è contenuta nel rapporto di Area Vasta Misurazione ed analisi della povertà, esclusione sociale, vulnerabilità Rapporto Marzo 2007, Lariss Laboratorio di Ricerca sullo Sviluppo Sociale Dipartimento Scienze Sociali Università di Pisa.

17 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 15 gli attori. Con questo non significa che il riferimento al connotato economico non assuma rilevanza nell analisi dei fenomeni di povertà, si sta dicendo piuttosto che dal punto di vista dell analisi sociologica la sua propria natura consiste in quei meccanismi e processi che realizzano ed esprimono l operare delle relazionalità sociali. Tale orientamento implica, dunque, la possibilità di concettualizzare la povertà oltre le tradizionali dimensioni economiche, sottolineando come questo fenomeno sia innanzitutto un fenomeno dinamico, multidimensionale e complesso che riguarda contemporaneamente molteplici sfere della vita quotidiana e che coinvolge diversi livelli di funzionamento degli individui e delle famiglie: il perseguimento del benessere, ma anche il senso di identità e di appartenenza sociale (Ranci, 2002). Così la povertà non riguarda solamente la relativa scarsità di mezzi, di risorse e di benessere, ma diventa essenziale riconoscere in essa la presenza di una pluralità di meccanismi sociali e di modalità di azione degli attori. Tali meccanismi, chiamando in causa in primo luogo il contesto sociale in cui si muovono i soggetti stessi, rinviano in prima istanza all insieme delle risorse che consentono agli attori di sviluppare un adeguata capacità di interlocuzione significativa con gli altri soggetti sociali presenti nel contesto in cui si è inseriti; in secondo luogo, alla capacità di conoscere e dunque poter utilizzare le risorse offerte dai diversi contesti per la crescita soggettiva. In questa direzione, la prospettiva richiamata amplia le dimensioni concettuali di cui ci si serve per l analisi dei fenomeni di povertà, spostandone il fuoco dai beni primari e dall accesso ad essi, ai funzionamenti (gli stati di essere e di fare ) ed alle capacità (le varie combinazioni di funzionamenti ) che gli attori sono effettivamente in condizione di acquisire ed esprimere all interno di specifici contesti socio-economici ed istituzionali. La povertà è quindi collegata non soltanto a ciò di cui le persone sono prive ma al funzionamento dell individuo o meglio al modo in cui gli individui utilizzano le proprie risorse di tipo materiale, simbolico, ma anche relazionale; e la possibilità di superarla si accresce nella misura in cui la società è posta ed utilizzata come scenario delle possibilità dell attore. In questo quadro di riferimento la povertà viene a dispiegarsi in funzione di queste articolazioni e possibilità: essa riguarda le strategie consapevoli dei soggetti in relazione ai molteplici

18 16 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO contesti relazionali in cui l individuo si situa. In relazione a quanto appena affermato in termini di analisi del fenomeno povertà il contributo di A.K. Sen riveste un ruolo centrale (Sen, 1994). Il contributo di Sen riconosce ampio spazio alla dimensione soggettiva, infatti, se da un lato evidenzia l impossibilità di assumere l insieme delle risorse disponibili come unico criterio di valutazione di un presunto processo di impoverimento, dall altro si focalizza principalmente sulle diverse cose che una persona riesce a fare o ad essere e sulle condizioni di vita che riesce più o meno a realizzare. Sen definisce functioning tali opportunità di vita. In questa prospettiva le capacitazioni di cui una persona dispone assumono un importanza particolare poiché è mediante queste che la persona riesce o meno ad attivare determinati functioning. A partire dalla stessa dotazione di beni e di risorse esiste quindi una forte variabilità in relazione ai functioning che è possibile raggiungere in relazione a quelle che sono le capabilities 2 che i singoli soggetti riescono ad attivare ed in base alle risorse materiali. Pertanto la povertà è essenzialmente caratterizzata dall assenza di certe capacità ad un livello minimamente adeguato, per quanto sia legata, fra l altro, all inadeguatezza dei mezzi economici di un individuo (che potrebbero prevenire il fallimento a livello di capacità) (Sen, 1994, p. 156). Per le carriere coinvolte nei percorsi di povertà estrema possiamo quindi ipotizzare, secondo l approccio di Sen, una difficoltà a livello di capacità dei singoli soggetti, che si può manifestare in diversi gradi, nella trasformazione dei beni in opportunità di vita, e dunque nella conversione delle risorse in benessere. È evidente allora che la povertà può essere concepita come depotenziamento nella capacità di agire di alcuni soggetti, ragione per cui essi risultano in difficoltà (disagio e vulnerabilità), e restringimento della stessa possibilità di rappresentarsi in una connessione significativa (esclusione). Sotto il primo profilo si indica la progressiva perdita di capacità dei soggetti-attori di realiz- 2 Gli stati di essere innati nella persona ma anche le capacità che la società dà o nega all individuo. La maggior parte delle capacità atte a realizzare certi functioning non sono, inoltre date una volta per tutte in un soggetto. Così come le ha acquisite egli, infatti, è in grado anche di perderle a causa ad esempio di determinati avvenimenti e di fronte a certe situazioni di vita critiche le stesse capacità possono svanire. Sulla base del capability approach la possibilità di perdita di capacità può pertanto avvenire in seguito ad una serie di problemi che intervengono lungo la biografia di un individuo.

19 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 17 zare compiutamente le loro possibilità e di gestire i problemi e le condizioni di vita che sono loro attinenti, nel senso che questi attori cercano di soddisfare le loro esigenze ed i loro interessi, ma lo fanno senza raggiungere un successo pratico e con una modesta capacità di capire e coinvolgere il contesto, seppur utilizzandone le risorse che sono a disposizione per la loro azione (Ruggeri, 2000). L inclusione passa, in primo luogo, attraverso il riconoscimento sociale dell essere attori consapevoli dell operare dei contesti di cui si fa parte e capaci di ridefinirli attraverso le proprie strategie. In questo senso l esclusione risulta essere l esito della progressiva atrofizzazione della capacità dell attore di rappresentarsi come rilevante rispetto ad un sistema di relazioni sociali con la conseguenza che ad essere distorta non è soltanto la capacità degli attori di designare strategie e di realizzarle, ma la stessa costituzione del contesto relazionale: questo diviene sempre più privo di utilità e senso; si attiva così un processo di deterioramento dei connotati dello scenario di possibilità dell attore (società) e della loro fruibilità (ivi, p. 192). Entro tale scenario, la difficoltà dei soggetti rispetto alla capacità di determinazione della loro esistenza (impoverimento) non deriva tuttavia da caratteri ascrittivi, né ha a che fare con una condizione statica e definitiva. Esso è piuttosto il risultato variabile di processi dinamici di entrata e di uscita dalla povertà, ad intensità variabile nel tempo, frutto dell intreccio sempre imprevedibile di fattori strutturali e di scelte individuali. Processi capaci di evolvere sia verso più profonde derive sociali, sia verso fuoriuscite comunque possibili. La povertà diventa, in questo modo, una situazione che può essere acquisita in certi momenti della vita, ossia la possibile fase di un processo che si può innescare in un percorso biografico, che implica sicuramente situazioni caratterizzate e determinate da scarse risorse economiche e materiali, alle quali si affiancano altri tipi di carenze. Si può allora evidenziare una dimensione dinamica della povertà che non deriva dall incidenza passiva di influenze esterne ma si colloca dentro alla sfera della soggettività e dell azione (agency): essa riguarda le strategie consapevoli dei soggetti; degli orientamenti di azione individuali; del modo in cui il soggetto cerca di fronteggiare gli eventi e le situazioni entro i più ampi progetti biografici (biografi zzazione) (Leisering, 2003). Spiegare la povertà dal punto di vista della sua dinamica processuale signifi-

20 18 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO ca attribuire centralità alla dimensione temporale, che si traduce nell analisi dell evolversi della circostanze e degli eventi che scandiscono i passaggi da una fase all altra della vita del soggetto. In relazione alla dimensione temporale è possibile defi nire un percorso di analisi che implichi: il vissuto e le esperienze precedenti (microfratture, eventi signifi cativi, svolte, ecc.) (t 0 ); la condizione attuale dell intervistato e i problemi da fronteggiare nella vita quotidiana; l identifi cazione di eventuali risorse e vincoli (sia di natura individuale che sociale) per la realizzazione delle proprie strategie di azione (t 1 ). le prospettive future e le relative possibilità di attuazione (t 2 ); ossia carriera di povertà = t 0 t 1 t 2 versus t 1 t 0 t 2 Ricostruzione ed analisi della carriera di povertà:! Da un punto di vista teorico-metodologico ciò implica rivolgere il focus di analisi verso gli aspetti soggettivi della persona; all individualità, al processo e alla complessa concatenazione di eventi che interessano il percorso di vita delle persone 3. Ciò che ne deriva è un inevitabile spostamento degli strumenti della ricerca verso metodologie in grado di rispondere a questioni legate alla 3 Cfr. M. Castrignano Il ruolo delle traiettorie biografi che in due ricerche sull esclusione sociale in P. Guidicini, E. Sgroi ( a cura di), Valori, Territorio, ambiente, Angeli, Milano, 1997, p. 175.

21 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 19 comprensione del perché si diventa poveri (meccanismi di formazione dell impoverimento). In questa direzione, analizzare la povertà implica una decisione del tutto nuova rispetto al modo in cui sono andati sviluppandosi gli approcci tradizionali sulla povertà, che è quella di incentrare la ricerca sullo studio delle carriere di povertà con l obiettivo di comprendere i meccanismi che innescano cadute verso la povertà estrema analizzando gli stati, gli eventi e le transizioni del percorso di impoverimento che precedono tale punto limite (t 0 ) e quelli che ne finiscono la fuoriuscita. Qui il termine carriera indica una sequenza di situazioni di vita, per lo più situazioni di cristallizzazione della condizione di disagio; una successione di stati e di transizioni, che si sviluppano in specifici ambiti di interazione sociale (famiglia, lavoro, amicizie, ). Con essa si indica dunque un percorso sociale e relazionale che si sviluppa nel tempo, scandito da eventi e attraversato da tappe, da transizioni che determinano cambiamenti di stato nella carriera. Tali eventi sono capaci di assumere un determinato impatto e significato ( punti di svolta nella carriera) nella loro continua interazione tra loro e tra circostanze sociali e risposte intenzionali degli attori. Da un lato, infatti, gli eventi modellano i corsi di vita strutturando sistemi di vincoli e di opportunità, a livello materiale, e modificando quindi sia la linearità dei percorsi che le forme di autopercezione e di comportamento dei soggetti. Dall altro tuttavia è in base alle modalità individuali di rielaborazione delle esperienze, di attribuzione di senso, di riorganizzazione delle priorità date, alle risorse e alle informazioni disponibili (intenzionalità del soggetto), che gli eventi acquisiscono una certa connotazione e sviluppano determinate conseguenze. Secondo quest ottica, il significato dell evento e l impatto sulla biografia individuale risultano determinati da molteplici fattori: la storia personale precedente, il bagaglio di risorse materiali e simboliche con cui il soggetto incontra l evento, i contesti di interazione in cui l individuo è inserito, la sequenza e l ordine temporale con cui l evento si verifica rispetto ad altri eventi. Fattori che fanno si che la povertà rappresenti il risultato variabile di un processo connotato non tanto da causalità di tipo sequenziale, per cui il prima determina sempre il dopo, quanto da una causalità generativa, per cui un fattore causale iniziale può continuare latentemente ad esercitare i suoi

22 20 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO effetti a distanza di tempo nonostante che le variabili in gioco siano cambiate (Olagnero, 2004). In tale direzione, recenti ricerche hanno messo in luce, nello studio della povertà, l importanza di focalizzare l attenzione non solo sugli eventi traumatici ma soprattutto sull analisi delle microfratture che avvengono all interno delle traiettorie biografiche dei soggetti ossia delle micro-variazioni lenti e diffuse, difficilmente percepite sia dall esterno che dai soggetti stessi. capaci di produrre stati di malessere che possono rimanere latenti, intimi ed interni alla personalità dei singoli soggetti e seguire logiche poco conosciute e difficilmente identificabili (Francesconi, 2003, p. 37). È alla luce di tali considerazioni che, nella parte seguente, verranno avanzate alcune riflessioni sul percorso di analisi delle storie raccolte e sulle loro possibili implicazioni nella lettura delle carriere di povertà Proposta metodologica e strategia di realizzazione dell indagine. L analisi qualitativa delle carriere di povertà Alla luce delle considerazioni teoriche presentate diventa essenziale individuare e disporre degli strumenti conoscitivi adeguati per fornire una rappresentazione conoscitiva coerente della povertà, prestando la dovuta attenzione alla loro precisa definizione. L indagine qui condotta rinuncia ai tentativi di analisi quantitativa della povertà introducendo il fenomeno sul piano della rifl essione qualitativa. Il tema della povertà, della vulnerabilità e dell esclusione sono stati qui studiati attraverso i resoconti biografici dei corsi di vita individuali mediante l utilizzo dell intervista in profondità. Si tratta di uno strumento metodologico capace di recuperare il tempo trascorso e la sua memoria individuale e sociale (Bichi, 2002), di districare la dimensione soggettiva del tempo, le percezioni, le autointerpretazioni e gli orientamenti che le persone sviluppano durante il corso degli eventi della propria biografia. Raccogliere ed utilizzare interviste in profondità permette di rilevare i funzionamenti dei meccanismi sociali e le trasformazioni degli individui coinvolti,

23 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 21 ponendo l accento sui processi e le logiche di azione che hanno caratterizzato i singoli percorsi biografici. Si evidenziano così i meccanismi e i processi attraverso cui i soggetti intervistati sono giunti alla situazione attuale, con quali strategie cercano di gestirla, quali risorse mettono in atto. È in considerazione di questi elementi teorico-metodologici, ovvero il carattere processuale della povertà e la necessità di indagare il senso dei percorsi, dunque, che abbiamo scelto di privilegiare l intervista biografica nello studio della povertà. L attenzione è stata rivolta alle famiglie utenti Caritas di Livorno, considerate come luogo privilegiato di osservazione dei fenomeni sociali di povertà. L indagine è stata avviata attraverso la richiesta al Centro di Ascolto Caritas di Livorno di individuare degli utenti da loro conosciuti, che fossero disponibili ad un colloquio finalizzato alla raccolta delle storie di vita. Per quanto riguarda la selezione delle famiglie da intervistare, sono state elaborate ed individuate una serie di situazioni tipiche che potessero massimizzare l eterogeneità dei casi tra di loro sulla base di alcune caratteristiche. I criteri di selezione adottati sono stati: la presenza di una continuità nel tempo della richiesta di aiuto ai centro ascolto Caritas diocesane; la presenza di criticità conclamate che consentissero di cogliere la condizione di povertàvulnerabilità-esclusione; la presenza di una situazione di cristallizzazione della condizione di disagio, ossia un percorso da cui non si riesce ad uscire nonostante gli interventi provenienti non solo da Caritas, ma versosimilmente anche dai servizi. Le modalità di percezione ed individuazione di queste caratteristiche da parte degli operatori Caritas hanno costituito esse stesse oggetto di tematizzazione. Sulla base di tali criteri sono stati gli operatori ad individuare direttamente i casi di loro conoscenza che corrispondessero alle situazioni esemplari costruite a tavolino, a contattarli direttamente e a richiedere loro disponibilità all intervista. La scelta delle persone da intervistare è dipesa, in tal senso, da fattori soggettivi, vale a dire dalle conoscenze e dalle convinzioni degli operatori. In questo modo si è potuto intervistare coloro che hanno dato la disponibilità a svolgere un colloquio con gli operatori, manifestando in tal senso una volontà di raccontarsi ed una adeguata capacità di relazione.

24 22 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO Alla fine la scelta ha condotto allo studio di dieci casi. In realtà nella ricerca qualitativa non hanno spazio procedure statistiche di stima della rappresentatività e quindi della dimensione numerica del campione. Nella letteratura si parla a tale proposito di saturazione, secondo cui si considera sufficiente il numero delle interviste biografiche quando non emergono più significative informazioni aggiuntive per la comprensione del fenomeno indagato. Non possiamo certo dire che questo sia avvenuto nel caso in questione, tuttavia riteniamo che già le dieci interviste effettuate mettano in grado di acquisire una consistente ricchezza conoscitiva sui processi di impoverimento. A livello di analisi, quanto affermato, fa emergere, come presupposto per intraprendere l iter di ricerca la necessità di pensare ad una strategia di indagine che consenta di: a. individuare eventuali uniformità nei caratteri sociali, culturali ed economici delle famiglie croniche ; b. individuare le specifi cità dei percorsi a livello di soggettività implicate; c. individuare i vincoli individuali e di contesto che impediscono alla famiglia di fuoriuscire dal disagio. Per comprendere i processi di impoverimento all origine delle forme di povertà sono state individuate alcune dimensioni di analisi fra loro interconnesse in un ottica multicausale e ricorsiva. Un primo livello di analisi è quello direttamente collegabile al contesto relazionale ossia alla rete relazionale dei soggetti, in particolare si tratta di considerare il nucleo familiare, sia di origine che acquisito, chiamando direttamente in causa la qualità delle relazioni e delle comunicazioni interne tra i membri della famiglia, (il ruolo assunto nel tempo dagli altri membri, il tipo di sostegno, di appoggio, di valori e regole trasmesse dentro il nucleo; la disponibilità e capacità, sia dei soggetti che dei loro parenti di tenere contatti), e le relazioni amicali. Rispetto al quest ultimo aspetto è rilevante cercare di capire la consistenza passata e presente dei rapporti amicali in cui sono coinvolti i soggetti considerati, facendo attenzione al significato che i soggetti stessi attribuiscono al

25 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 23 termine amicizia, e comprendere le loro predisposizioni nel costruire e conservare tale rapporto; le loro preoccupazioni e cure nei confronti degli amici; la numerosità e la frequenza dei contatti. L elemento che può concorrere alla spiegazione del fenomeno povertà è connesso alla presenza/assenza di una adeguata dotazione di capitale sociale derivante dalla consistenza o dall adeguatezza delle reti sociali primarie e secondarie ovvero dei legami di solidarietà primaria, di parentela e di vicinato, amicali, professionali, ecc. dovuta al range di contatti sociali per qualità e quantità. In questa direzione è stato ipotizzato che: la povertà possa essere la risultante dell impossibilità a far fronte a situazioni (anche temporanee) di diffi coltà in assenza di un adeguato capitale sociale; la scarsa qualità delle relazioni interne tra i membri dell aggregato domestico produca smagliature evidenti nelle reti di solidarietà primaria: laddove questo si somma ad una inconsistenza o inadeguatezza delle reti sociali secondarie la situazione di disagio si fa ancora più diffi cile. Un secondo livello di analisi rinvia al contesto territoriale più ampio in cui i soggetti abitano e alla dimensione di socialità-appartenenza ad esso connessa. Nell analisi è essenziale acquisire informazioni circa il tessuto sociale del contesto territoriale in cui i soggetti hanno vissuto, vivono o che hanno dovuto lasciare, per comprendere se e come la possibilità di sperimentare nel quotidiano relazioni che consentano di ancorare il proprio vissuto, riducano il rischio di caduta in situazioni di povertà estrema. Un terzo livello di analisi è identificabile nella dimensione lavorativa, relativamente alla storia lavorativa dei soggetti e alla loro immagine del lavoro, maturata in relazione sia alle esperienze professionali del passato, sia alle opportunità di essere concretamente impegnati nel presente. Riguardo a tale piano interpretativo si è cercato di individuare gli aspetti che concorrono ad attribuire significato al lavoro, secondo la percezione degli intervistati (mera sussistenza, l impegno, la remunerazione, il riconoscimento sociale, la realizzazione). Un quarto livello di analisi è quello relativo alle risorse materiali a dispo-

26 24 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO sizione dei soggetti. Il rapporto fra soggetti e denaro concerne sia le forme attraverso cui i soggetti hanno ottenuto ed ottengono denaro (ad esempio da lavoro, da prestiti, da mendicità ), al modo nel quale i soggetti hanno utilizzato ed utilizzano il denaro; e la capacità di risparmiare dei soggetti. Un ulteriore livello di analisi è costituito dalla progettualità. Su questo piano di analisi è particolarmente indicativo lo studio delle capacità ed il livello di autonomia dei soggetti nel pianificare il proprio tempo e nel sapersi orientare in rapporto alle prospettive di lungo periodo, nonché i criteri secondo i quali progettano il loro tempo. È opportuno infine riflettere sul ricorso al servizio, puntualizzando alcuni aspetti relativi al perché e quando i soggetti si sono rivolti a strutture di assistenza, su come è avvenuta la decisione a riguardo (autonomamente, in base al consiglio di un familiare, di un amico, di persone vicine ai servizi, dai servizi stessi), sulla frequenza con la quale ricorrono all aiuto (continua, discontinua, episodica, a fasi alterne) ed infine sul loro livello di conoscenza dei servizi. E sull impatto ossia sulle reazioni emotive dei soggetti nel momento in cui si sono rapportati con i servizi. Alla luce di queste dimensioni analitiche, è necessario allora orientare alcune riflessioni su quali siano le risorse disponibili per ciascun singolo soggetto ed in che modo le singole persone siano capaci di agire su queste risorse trasformandole in opportunità di vita. Tale ragionamento ci porta a rendersi conto non solo sulle maggiori/minori capacità che un individuo possiede a livello generico, ma anche sulle sue specifiche abilità nella gestione, nel corso del tempo, delle risorse stesse. Tale aspetto risulta fondamentale nel fornire spiegazioni da un lato circa i meccanismi che portano a possibili fasi di caduta, dall altro rispetto alle strategie di resistenza che i soggetti attivano per non cadere in stadi maggiormente critici. Alla luce di queste considerazioni sono stati ricostruiti dieci casi di persone in condizioni di povertà. Ciascuna intervista si è svolta cercando di porre l attenzione su: la ricostruzione della struttura familiare; capitale umano, culturale e sociale dei singoli membri;

27 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 25 ricostruzione della storia familiare degli ultimi anni: rapporti coniugali, intra e intergenerazionali; relazioni parentali; insediamento abitativo e di quartiere zona; fruizione del territorio e rapporti sociali; individuazione dei bisogni e delle necessità della famiglia rispetto ai singoli membri e rispetto alla famiglia in quanto soggetto; autorifl essione sulle ragioni del perdurare dello stato di bisogno: tipo di risorse necessarie, individuazione delle fonti di risorse, eventuale impiego e mobilizzazione delle risorse, eventuali ragioni del fallimento ; relazioni con i servizi pubblici. Le dieci storie così raccolte offrono un profilo dinamico dei percorsi di ingresso, di uscita e reingresso nelle diverse forme di povertà materiale e non materiale: una povertà grave e stabile, che disegna i contorni di un esclusione sociale marcata; oscillante tra momenti di normalità precaria o quasi normalità e povertà estrema che coincide con un malessere sociale fatto di indigenza economica, separazioni familiari, lavoro instabile, solitudine, alcol-tossicodipendenza, disagio psichico, disabilità fisica. Sono per la maggior parte situazioni che si muovono lungo un continuum in cui più si scivola verso il basso, più i fattori di deprivazione si incrociano e si accumulano l uno sull altro; situazioni frutto dell intreccio spesso inestricabile di problematiche multidimensionali (di natura fisica, psicologica, relazionale, economica, abitativa) che si collocano al livello più profondo e più estremo dell esclusione sociale in cui spesso ad una povertà economica grave e stabile si sommano forme di emarginazione e stigmatizzazione sociale connesse a forme di devianza più o meno gravi (tossicodipendenza e alcolismo) da cui si entra e si esce a seconda dei periodi di crisi o di espansione sociale e degli eventi dei corsi di vita individuali. Ciò che ne risulta è un quadro ricco ed articolato di considerazioni che consentono di riflettere sul fenomeno povertà in un ottica processuale, come fenomeno multidimensionale, esito al tempo stesso di limitazioni di risorse, allontanamento di legami sociali significativi, perdita di autostima, volontà di riscatto e integrazione.

28 26 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 1.3. La raccolta delle interviste in profondità e la loro analisi. Complessità, criticità e specificità Attraverso le analisi e le riflessioni che seguono cercheremo di mettere in luce il modo in cui le risultanze empiriche raccolte sono capaci di fornire alcuni elementi di verifica a sostegno delle linee teorico-interpretative assunte. L obiettivo, nonché l ipotesi di tipo conoscitivo, cui è stato finalizzato il presente contributo è quello di comprendere la povertà attraverso l analisi qualitativa delle traiettorie biografiche. L analisi qualitativa, focalizzandosi sulla processualità dei fenomeni, apporta un consistente complesso di informazioni utile a comprendere i modi in cui gli eventi della vita si intrecciano mutevolmente tra loro, andando a caratterizzare i percorsi di impoverimento soggettivi. In tal senso la povertà non è più da considerarsi una condizione, uno stato nella quale gli individui si trovano in modo permanente, ma un evento o fase del corso di vita individuale, che presenta tempi di permanenza diversi correlati a specifici eventi all interno di ciascun specifico percorso biografico individuale (teoria del corso della vita) Secondo Leisering (2003) fare analisi attraverso questo approccio significa: 1. esaminare da vicino la dimensione temporale della povertà mediante concetti esplicitamente dinamici.2. analizzare una pluralità di istituzioni sociali.., stabilire come le istituzioni sociali interagiscono nell influenzare il corso della vita specialmente in transizioni cruciali..3. riconoscere le attività (agency) dei poveri come forze chiave dei processi di impoverimento da cogliere attraverso metodi di analisi qualitativa.4. tenere conto della varietà dei percorsi possibili attraverso la povertà (modello contingente vs. modello deterministico), con brevi o lunghe soste nella povertà, traiettorie continue o discontinue, spirali verso il basso e declini cumulativi o fughe dalla povertà, etc. (Leisering, 2003, pp ). Con il concetto di corso di vita si vuole quindi enfatizzare il fatto che la povertà assume forme diverse a seconda della fase di vita in cui si trova un individuo o una famiglia. Queste fasi si caratterizzano sia per gli specifici obiettivi dei soggetti sia per le diverse opportunità e vincoli che caratterizzano il contesto istituzionale: fare riferimento al corso di vita significa analizzare la povertà in una prospettiva dinamica strutturata sia dagli ordinamen-

29 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 27 ti istituzionali sia dagli orizzonti biografici individuali ; questi due livelli interagiscono definendo la struttura temporale dell intero arco di vita degli individui (Leisering, 2003). Adottando la prospettiva del corso di vita per l analisi della povertà, emerge quindi come questa sia temporalizzata, ovvero strettamente legata a specifiche fasi di vita. Come tale ha un carattere che è maggiormente transitorio e può rappresentare un episodio che è possibile superare. Tale consapevolezza apre uno scenario del tutto nuovo: si intuisce l importanza della durata della povertà ed il modo in cui a differenti durate delle stato di povertà saranno associate differenti esperienze e significati. L analisi della durata della condizione di povertà si rivela fondamentale per la comprensione del fenomeno: la dimensione temporale diventa il mezzo all interno del quale la povertà si manifesta e definisce l esperienza dell essere povero (Walker, 2003). In questo senso, l abbandono di una prospettiva statica migliora sostanzialmente la capacità di cogliere il problema della povertà nei suoi molteplici aspetti. Collegata a questa dinamicità, a fianco di una interpretazione della multidimensionalità in termini cumulativi (a significare l idea che un individuo, una volta caduto in un episodio di povertà, rimane impigliato in un circolo vizioso che lo porta sempre più a fondo senza possibilità di risalita), se ne colloca un altra supportata da una concezione dell individuo come attore sociale che ha si dei vincoli ma anche delle risorse per farvi fronte. Ciò che ne risulta è il profilarsi di un complesso scenario, estremamente eterogeneo, capace di mostrare come la povertà appaia fortemente differenziata al suo interno ed incapace di essere ricondotta a modelli puramente deterministici. Intervista n. 1 D. nasce nel 1978 in una piccola cittadina della Germania dell est, è il più piccolo di quattro fratelli e sorelle. Orfano di madre a soli dieci anni, il padre si risposa appena un anno dopo la morte della moglie, con una nuova compagna a sua volta con cinque figli. Il trauma della perdita della madre è molto sentito da D., tanto che non riesce

30 28 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO ad accettare la nuova compagna del padre, tanto più la decisione del padre di risposarsi trascorso così poco tempo dalla morte della madre. Da quel momento i rapporti con il padre peggiorano, in conseguenza anche dei problemi di dipendenza da alcol sia del padre che della nuova moglie. Le continue liti presenti in famiglia ed i problemi di alcol-dipendenza rendono la situazione talmente insostenibile da portare all allontanamento del fratello più grande dal nucleo familiare, il quale decide di trasferirsi per lavoro in Ucraina, e della sorella più grande che decide di andare a vivere da una zia, mentre D. e la sorella gemella rimangono insieme al padre e alla nuova moglie e a due dei suoi figli. A 16 anni D. va via di casa e viene accolto in una comunità. Nonostante la grave situazione familiare vissuta, D. continua a frequentare la scuola, riuscendo a diplomarsi, con un anno di ritardo. All età di 18 anni D. perde il padre, morto a causa dei problemi legati all alcol. Visti i rapporti negativi con la matrigna, rimasto orfano dei genitori, D. viene preso in carico da un assistente sociale, che lo aiuta a trovare una casa in affitto in cui poter abitare. Nello stesso periodo trova lavoro come cuoco in un ristorante, riuscendo a mantenersi per circa un anno. Dopo un anno, a causa dei continui litigi con i colleghi, si licenzia e rimane per tre anni senza lavoro. (probabilmente riesce ad andare avanti grazie ai sussidi del servizio sociale) In seguito, con l aiuto dell assistente sociale, riesce a trovare un nuovo lavoro come giardiniere, si tratta tuttavia di un lavoro temporaneo (solo di un anno). D. si trova così nuovamente disoccupato per un periodo di circa due anni. Dopo aver rifiutato l offerta del fratello, trasferitosi in Olanda per lavoro, di seguirlo per poter avere l opportunità di un impiego nella fabbrica dove lui stesso stava lavorando, D. decide, dopo circa due anni di disoccupazione, di raggiungere il fratello e di andare a vivere e a lavorare con lui in fabbrica. Ma i rapporti tra i due fratelli non sono buoni. D. soddisfatto della buona opportunità di guadagno che il lavoro in fabbrica gli stava offrendo, per non perdere il lavoro decide di allontanarsi dal fratello e di andare a vivere con un amica in Belgio, al confine con l Olanda. Tuttavia D. racconta di aver avuto anche durante questa convivenza molti problemi. Così, improvvisamente, decide nel 2003 di lasciare il lavoro e di partire per l Italia. Con i soldi guadagnati inizialmente ha viaggiato per sei mesi, circa, in molte città (Roma, Firenze,

31 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO 29 Bari, Napoli, Venezia). Nell ottobre del 2003 arriva a Livorno. Qui trova lavoro, anche se solo per un mese, a San Vincenzo, come animatore estivo. Appena arrivato a Livorno D. conosce un ragazzo marocchino, con cui stringe amicizia. Per circa due anni vive con questo ragazzo in una casa abbandonata vicino alla Caritas. Dal 2004 al 2005 usufruisce del dormitorio Arci-Caritas. D. oggi ha la residenza di soccorso in Caritas e lavora saltuariamente, in nero. Per quanto riguarda la propria famiglia, ha mantenuto contatti con la sorella gemella con cui si sente spesso per lettera. D. esprime tutto il suo rammarico di non riuscire invece ad avere contatti più frequenti con l altra sorella più grande. Con il fratello invece ha interrotto volontariamente ogni contatto in seguito all esperienza vissuta con lui in Olanda. La rete relazionale di D. presenta chiari contorni di debolezza. Particolarmente significativo è l evento legato alla perdita, ancora in età adolescenziale, della madre e la difficoltà di riuscire a costruire una relazione significativa con la successiva moglie del padre che ha portato, inevitabilmente, ad un ulteriore indebolimento delle relazioni parentali, l allontanamento definitivo dal padre e l indebolimento delle relazioni sia con il fratello che con le sorelle. In questa fase molto critica del percorso biografico di D. la scuola e la comunità dove vive, allontanatosi volontariamente dal padre e dalla matrigna, rappresentano l unico ambito relazione significativo. Relativamente alla storia lavorativa del soggetto, il percorso di D. è contraddistinto da fasi alterne di occupazione e inoccupazione volontaria legata a motivi interpersonali. Conseguito il diploma e raggiunta la maggiore età, alla morte del padre D. manifesta la precisa volontà di riuscire a cavarsela, di raggiungere una propria indipendenza economica che le permetta di vivere da solo. Per questo trova un lavoro come cuoco in un ristorante, sebbene solo per un anno, e grazie all aiuto di un assistente sociale, una casa in affitto. La negativa esperienza lavorativa porta D. a licenziarsi; perdendo il lavoro chiaramente viene meno l unica risorsa economica che fino a quel momento consente a D. di riuscire ad andare avanti dignitosamente. In questo momento si attivano due forme di sostegno importanti: il servizio, che trova a D. un lavoro, anche se momentaneo, ed il fratello che offre a D. l opportunità di andare a lavorare

32 30 Provincia di Livorno - CARRIERE DI POVERTÀ A LIVORNO con lui in Olanda. È qui che D. manifesta un apertura verso il cambiamento, una propensione verso la sperimentazione e l esplorazione e un atteggiamento costruttivo rispetto al futuro. Così D. decide di trasferirsi ed accettare il lavoro. Tuttavia, nonostante la presenza di risorse economiche soddisfacenti derivanti dal nuovo lavoro, le tensioni nel rapporto di D con il fratello spingono D. ad allontanarsi dal fratello e ad andare a vivere con un amica al confine con l Olanda. L esperienza di lavoro con il fratello, così come quella successiva in Belgio, assumono un carattere di sfida per la costruzione dell identità del soggetto e portano progressivamente D. a maturare l idea di trasferirsi in Italia. Questa transizione rappresenta un forte elemento di disorientamento e di debolezza per D.. La pianificazione della propria vita appare indeterminata e l incertezza e l indecisione di fronte alle scelte fondamentali sono elementi che emergono dalla sua narrazione. Durante i primi mesi di permanenza D. vive con le poche risorse economiche che era riuscito ad accumulare. Qui deve affrontare il problema dell inserimento lavorativo e abitativo. A fronte del bisogno di disporre di risorse economiche di cui sopravvivere e di un posto dove dormire, D. si rivolge ai servizi del territorio. Intervista n. 2 P. nasce nel 1950 a Livorno, nei quartieri poveri della città, da una famiglia numerosa, e con problemi economici; ha tre sorelle e la madre con problemi di salute mentale. P. fino all età di quindici anni trascorre, insieme alle sorelle, la sua infanzia e la sua adolescenza in vari collegi, tra Livorno, Pistoia e Marina di Pisa, conseguendo la licenza media. A quindici anni va a vivere a Livorno da una zia, sorella della mamma, ed inizia a lavorare in una vetreria a Livorno, aiutando con il proprio salario la famiglia, nella consapevolezza di non poter continuare gli studi a causa dei problemi economici della famiglia. Dopo alcuni anni il padre, gli suggerisce di trasferirsi dalla zia paterna a Lodi per riuscire ad avere maggiori opportunità di lavoro e guadagno. P. per non deludere la volontà del padre, si trasferisce dalla zia a Lodi ed inizia a lavorare a Milano riuscendo ad ottenere un buon salario. Dopo sei mesi per

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