Como Via A. Volta 62, 29/03/2012. Commissione Protezione Civile dell Ordine degli ingegneri di Como
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1 Como Via A. Volta 62, 29/03/2012 SERATA FORMATIVA SUL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE
2 Obiettivo delle Serate formative Antefatto: Emergenza sisma Abruzzo Impiego dei tecnici per la verifica di agibilità degli edifici Altre attività: allestimento campi di accoglienza gestione campi opere provvisionali
3 Considerazione: ruolo fondamentale dei tecnici (anche per emergenze differenti) Obiettivo n 1: disporre di tecnici da impiegare in emergenza Piano di Emergenza Provinciale Commissione Protezione Civile Ordine Ingegneri di Como Tematiche: generali/specifiche Gruppi di lavoro Altri obiettivi e priorità Commissione Protezione Civile Consulta Ingegneri della Lombardia CNI Domanda n 1: Come funziona la PC? Serate formative
4 Diapositiva tratta dalla presentazione della dott.ssa Loris Erba per il Corso Base per le OOV della Provincia di Como 2010
5 Diapositiva tratta dalla presentazione della dott.ssa Loris Erba per il Corso Base per le OOV della Provincia di Como 2010
6 Diapositiva tratta dalla presentazione della dott.ssa Loris Erba per il Corso Base per le OOV della Provincia di Como 2010
7 Diapositiva tratta dalla presentazione della dott.ssa Loris Erba per il Corso Base per le OOV della Provincia di Como 2010
8 Diapositiva tratta dalla presentazione della dott.ssa Loris Erba per il Corso Base per le OOV della Provincia di Como 2010
9 Principale normativa statale Legge 8 dicembre 1970, n. 996 Legge 11 agosto 1991, n. 266 Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Legge 9 novembre 2001, n. 401 D.Lgs 31 marzo 1998, n. 112 D.P.R. 6 febbraio 1981, n. 66 D.P.R. 21 settembre 1994, n. 613 D.P.R. 8 febbraio 2001, n. 194 D.P.C.M. 13 febbraio 1990, n. 112 Norme sul soccorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità - Protezione civile Legge-quadro sul volontariato Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile. (D.L. 7 marzo 2011) Strutture di PC Conferimento funzioni agli enti locali Norme sul soccorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità Partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attività di protezione civile Volontariato di Protezione Civile Istituzione del Dipartimento di PC Direttiva per l'applicazione dei benefici previsti dall'art. 4-bis della legge 365/2000 Direttiva del P.C.M. del 27 febbraio 2004 Circolare 30 settembre 2002, n D.P.C.M. 3 dicembre 2008, n.739 Direttiva sui Rischi Idrogeologici Competenze amministrative Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze
10 Principale normativa regionale (Lombardia) L.R. n. 16 del 22 maggio 2004 e collegato ordinamentale Testo unico delle disposizioni regionali in materia di Protezione Civile L.R. n. 22 del 24 luglio Legge regionale sul Volontariato L.R. n. 54 del 12 maggio 1990 e collegato ordinamentale 1996 e Organizzazione e interventi di competenza regionale in materia di Protezione Civile D.G.R. n.8753 del 22 dicembre Determinazione in merito alla gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per i rischi naturali ai fini di Protezione Civile D.G.R. n del 16 maggio Revisione della "Direttiva Regionale per la Pianificazione di Emergenza degli Enti Locali" (l.r. 16/2004, art. 4, comma 11) D.G.R. n del 24 marzo Criteri per il riconoscimento delle attività della Scuola Superiore di Protezione Civile - modifica alla drg n /2004 D.G.R. n del 1 agosto Modifiche e integrazioni alla dgr 19723/2004 di approvazione del protocollo d'intesa con le Province lombarde per l'impiego del volontariato di Protezione Civile nella prevenzione del rischio idrogeologico D.G.R. n del 29 dicembre Linee guida sui criteri per l'individuazione e la costituzione dei Centri Polifunzionali di Emergenza in attuazione dell'art. 21, comma 1,2,3 l.r.54/90 e successive modifiche R.R. n.9 del 18 ottobre Regolamento di attuazione dell'albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile
11 Scopo della PC (Protezione Civile) L.225/1992 art.1 c.1 È istituito il Servizio nazionale della protezione civile al fine di tutelare la integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. Articolo abrogato dald.lgs. 300/1999, ma chiarisce il fine e il contesto operativo ancora oggi validi: Cos è? Un servizio Che fine ha? La tutela Di cosa? Da cosa? Quando? Come? Vita - beni - insediamenti ambiente Danni ma anche dal pericolo di danni (prevenzione) Calamità naturali, catastrofi e altri eventi calamitosi Previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell emergenza
12 Attività e compito della PC L.225/1992 art.3 1. Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta a superare l'emergenza connessa agli eventi di cui all'articolo La previsione consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi. 3. La prevenzione consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui all'articolo 2 anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. 4. Il soccorso consiste nell'attuazione degli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi di cui all'articolo 2 ogni forma di prima assistenza. 5. Il superamento dell'emergenza consiste unicamente nell'attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita.
13 Componenti del servizio di PC L.225/1992 art.6 Provvedono all attuazione delle attività: amministrazioni dello Stato, regioni, province, comuni e comunità montane Concorrono: enti pubblici, istituti di ricerca, istituzioni pubbliche e private, cittadini, organizzazioni di volontariato, nonché ordini professionali (art. 6 c.2) Svolgono ruoli operativi (art.11): Corpo nazionale dei vigili del fuoco (quale componente fondamentale della protezione civile), Forze armate, Forze di polizia, Corpo forestale dello Stato, Servizi tecnici nazionali, gruppi nazionali di ricerca scientifica [ ], Croce rossa italiana, strutture del Servizio sanitario nazionale, le organizzazioni di volontariato, Corpo nazionale soccorso alpino- CNSA (CAI).
14 Tipologia degli eventi a) Eventi naturali o connessi con l attività dell uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuati dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria b) Eventi naturali o connessi all attività dell uomo che per loro natura ed estensione comportano l intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria c) Calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari [art.2 c1 L 225/92] Semplificando Eventi: Piccoli Medi Grandi Tipo A Tipo B Tipo C
15 Tipologia degli eventi Interpretazione ordinaria: Evento: Tipo A Tipo B Tipo C Competenza: Comunale Provinciale Dipartimento di PC Responsabile: Sindaco Prefetto Presidente della Provincia Presidente del Consiglio dei Ministri Definizione normativa: Evento: Tipo A Tipo B Tipo C Singoli enti in via ordinaria Più enti (coordinati) in via ordinaria Necessità di mezzi e poteri straordinari
16 Tipologia degli eventi Cosa influisce sulla tipologia: - Dimensioni dell evento; - Estensione dell evento; - Bersagli colpiti; - Rischio residuo; - Contesto territoriale; - Capacità di risposta del sistema di Protezione Civile; - Come si definisce la tipologia: Al verificarsi dell evento il Sindaco assume la direzione dei soccorsi. Se l evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune il Sindaco richiede l intervento del Prefetto. Se l evento è di dimensioni tali da richiedere un intervento eccezionale viene dichiarato lo stato di emergenza dal Consiglio dei ministri. Es. frana su strada comunale con danno ad abitazioni: Evento tipo A Ma può diventare di tipo B se: -il comune è piccolo e non ha risorse per fronteggiare l evento (mezzi meccanici, alloggi per sfollati, ), - se il comune resta isolato, - se la strada è di rilevanza sovracomunale, - se si verificano altri eventi in comuni limitrofi, -. Evento tipo A Evento tipo B Evento tipo C
17 Tipologia degli eventi e competenze nella normativa [art. 15 L.225/1992] [ ] Il sindaco è autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell'emergenza nell'ambito del territorio comunale, il sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al prefetto e al presidente della giunta regionale. Evento tipo A Quando la calamità naturale o l'evento non possono essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune, il sindaco chiede l'intervento di altre forze e strutture al prefetto, che adotta i provvedimenti di competenza, coordinando i propri interventi con quelli dell'autorità comunale di protezione civile. Principio di sussidiarietà: l autorità superiore supporta quella subordinata ma non si sostituisce Evento tipo B
18 Tipologia degli eventi e competenze Competenze del Prefetto [art. 14 L.225/1992] [ ] Al verificarsi di uno degli eventi calamitosi di [tipo B e C], il prefetto: a) informa il Dipartimento della protezione civile, il presidente della giunta regionale e la direzione generale della protezione civile e dei servizi antincendi del Ministero dell'interno; b) assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare a livello provinciale, coordinandoli con gli interventi dei sindaci dei comuni interessati; c) adotta tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi; d) vigila sull'attuazione, da parte delle strutture provinciali di protezione civile, dei servizi urgenti, anche di natura tecnica. Il prefetto, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza [per eventi di tipo C] opera, quale delegato del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per il coordinamento della protezione civile. Per l'organizzazione in via permanente e l'attuazione dei servizi di emergenza il prefetto si avvale della struttura della prefettura, nonché di enti e di altre istituzioni tenuti al soccorso
19 Tipologia degli eventi e competenze In Lombardia [L.R. 16/04 art. 3 e 7] sulle emergenze di tipo B il Prefetto è affiancato dalla Provincia che provvede: -[ ]all'attivazione dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, in caso di eventi calamitosi di livello locale o provinciale compresi nel piano provinciale di emergenza [ ] - al coordinamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile esistenti sul territorio provinciale [ ] Inoltre: ferme restando le competenze del sindaco, [ ], il presidente della provincia è autorità di protezione civile e responsabile dell'organizzazione generale dei soccorsi a livello provinciale ed è altresì responsabile della comunicazione alla popolazione e agli organi di informazione.
20 Tipologia degli eventi e competenze Inoltre in Lombardia [L.R. 16/04 art. 4 e 7] anche la Regione svolge alcune funzioni sulle emergenze di tipo B e C: A livello regionale, [ ] il Presidente della Giunta regionale - è autorità di protezione civile e responsabile del coordinamento degli interventi organizzati dalle province interessate, di concerto con i prefetti, [ ] -è responsabile dell'informazione alla popolazione e agli organi di informazione per eventi di livello regionale. - proclama lo stato di crisi e richiede la dichiarazione dello stato di emergenza Sala Operativa regionale La Regione coordina l'organizzazione e cura l'attuazione degli interventi di protezione civile svolgendo in particolare le seguenti attività: [ ] -partecipazione al soccorso, per l'attuazione degli interventi urgenti [ ] -superamento dell'emergenza [ ]. stipula di convenzioni con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco [ ] aziende e associazioni pubbliche e private, per assicurare la pronta disponibilità di particolari attrezzature, veicoli, macchinari e personale specializzato, [ ] - può partecipare alle iniziative di protezione civile nel territorio di altre regioni o di altri Stati, coordinando il proprio intervento con quello dei predetti organi. Colonna Mobile regionale
21 La struttura regionale di protezione civile è basata sulla Sala Operativa H24 che svolge un ruolo di supporto : -agli Enti locali (Province, Comuni e Comunità Montane), - agli organismi dello Stato (Prefetture) - alle strutture operative (Vigili del Fuoco, S.S.U.Em.-118, Forze dell Ordine), In particolare fornisce: -informazioni relative al monitoraggio territoriale; -coordinamento del volontariato di protezione civile, in raccordo con le Province e tramite la Colonna Mobile Regionale; -supporto per la segnalazione dei danni mediante il sistema on-line RASDA La Regione fornisce inoltre supporto tecnico specialistico tramite l Unità di Crisi Regionale, che si riunisce nella Sala Operativa in postazioni dedicate, ARPA- Lombardia ed una serie di Enti e strutture
22 Dichiarazione dello stato di emergenza [art.5 L 225/92] Eventi tipo C: Il Consiglio dei ministri, [ ] delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale [ ]. Con le medesime modalità si procede alla eventuale revoca [ ] Per l'attuazione degli interventi di emergenza [ ] si provvede, [ ] anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente, e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Il Presidente del Consiglio dei Ministri [ ] può avvalersi di commissari delegati. I soggetti [ ] che subiscono danni riconducibili all evento, compresi quelli relativi alle abitazioni e agli immobili sedi di attività produttive, possono fruire della sospensione o del differimento, [ ] dei termini per gli adempimenti e i versamenti dei tributi e dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. Il Presidente della regione interessata [ ] è autorizzato a deliberare aumenti [ ] dei tributi, delle addizionali, [ ] [ ] Può essere disposto l utilizzo delle risorse del Fondo nazionale di protezione civile. [ ] il fondo è [ ] reintegrato in pari misura con le maggiori entrate derivanti dall aumento dell aliquota dell accisa sulla benzina [ ]
23 Comune, provincia, prefettura, regione, dipartimento e altri enti hanno anche compiti nelle fasi di prevenzione, previsione e pianificazione volontariato ma lo vedremo nella prossima puntata
24 Strutture di supporto Sindaco, Prefetto e Presidente di Provincia, Presidente del Consiglio dei Ministri si avvalgono di strutture di supporto. Le strutture di supporto sono definite nella pianificazione di emergenza, ma secondo la prassi e il Metodo Augustus sono generalmente le seguenti: A livello comunale: A livello provinciale: A livello nazionale: COC (Centro Operativo Comunale) UCL (Unità di Crisi Locale) ROC (Referente Operativo Comunale) CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) Sala Operativa Provinciale COM (Centri Operativi Misti) DiComaC (Direzione Comando e Controllo) Comitato Operativo Le strutture di supporto costituiscono il Sistema di Comando e Controllo che ha lo scopo di esercitare la direzione unitaria dei servizi di emergenza
25 Strutture di supporto comunali Centro Operativo Comunale (COC) Attivazione: al verificarsi dell emergenza nell ambito del territorio comunale. Funzione: coadiuvare il sindaco per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Ubicazione: in un edificio non vulnerabile ed in un area di facile accesso. Organizzazione: 9 funzioni di supporto: Attività: Ogni singola funzione avrà un proprio responsabile che in, tempo di pace, aggiornerà i dati relativi alla propria funzione e, in caso di emergenza, affiancherà il Sindaco nelle operazioni di soccorso. Le 9 funzioni del metodo Augustus: Tecnica e di Pianificazione Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria Volontariato Materiali e mezzi Servizi essenziali e attività scolastica Censimento danni a persone e cose Strutture operative locali Telecomunicazioni Assistenza alla popolazione
26 Strutture di supporto comunali Il COC dovrebbe essere attivabile H24, ma questo è difficile in piccoli comuni, viene pertanto introdotta una struttura denominata Unità di Crisi Locale UCL, [D.G.R. 4732/07] Composizione: figure istituzionali presenti di norma in ogni comune: Sindaco (o suo sostituto) Tecnico comunale (o Ufficio Tecnico Comunale) Comandante della Polizia Locale (o suo sostituto) Responsabile del Gruppo Comunale di Protezione Civile (o di eventuali Associazioni di Protezione Civile convenzionate) Rappresentante delle Forze dell Ordine del luogo (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato) Altre componenti in funzione dell emergenza. Tra COC ed UCL non esiste un conflitto di competenze, in quanto l Unità di Crisi Locale rappresenta lo strumento per assolvere i compiti previsti per le 9 Funzioni di Supporto del Centro Operativo Comunale, che potranno pertanto essere accorpate, o attivate solo in caso di necessità. (Altri distinguono nell UCL la funzione decisionale e nel COC il ruolo operativo.)
27 Strutture di supporto comunali Referente Operativo Comunale ROC Funzione: supporto al sindaco con autonomia decisionale limitata ad aspetti logistici ed operativi Compito: operativo: - in fase di normalità (es. sovrintendere alla stesura del piano di emergenza comunale, organizzare il Gruppo Comunale di protezione civile,...) - in fase di emergenza (es. sovrintendere alla sorveglianza del territorio, coordinare eventuali evacuazioni, o l assistenza pratica alla popolazione,...). Nomina: da parte del sindaco
28 Strutture di supporto provinciali Il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) Ruolo: È il massimo organo di coordinamento delle attività di Protezione Civile a livello provinciale. Può configurarsi nel Comitato Provinciale della Protezione Civile Funzione: decisionale Composizione: massimi responsabili di tutte le componenti e strutture operative presenti nel territorio provinciale. Scopo: individuare le strategie di intervento per il superamento dell emergenza razionalizzando le risorse disponibili nella Provincia e al tempo stesso garantire il coordinamento degli interventi del governo regionale o del governo nazionale a seconda della natura dell evento calamitoso. Decide inoltre la dislocazione nel territorio dei COM in accordo con il Comitato Operativo Nazionale in caso di evento di tipo C. Rapporti: Manterrà stretti collegamenti con le autorità preposte all ordine pubblico.
29 Strutture di supporto provinciali Sala Operativa Funzione: operativa Organizzazione: 14 funzioni di supporto; esse rappresentano le singole risposte operative che occorre organizzare in qualsiasi tipo di emergenza a carattere provinciale. Attività: Ogni singola funzione avrà un proprio responsabile che in tempo di pace aggiornerà i dati relativi e in caso di emergenza provinciale sarà l esperto che attiverà le funzioni di soccorso. Ubicazione: sedi non vulnerabili e facilmente accessibili. Le 14 funzioni 1 - TECNICA E DI PIANIFICAZIONE 2 - SANITÀ, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA 3 - MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE 4 VOLONTARIATO 5 - MATERIALI E MEZZI 6 - TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA 7 TELECOMUNICAZIONI 8 - SERVIZI ESSENZIALI 9 - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE 10 - STRUTTURE OPERATIVE S.a.R ENTI LOCALI 12 - MATERIALI PERICOLOSI 13 - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE 14 - COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI
30 Strutture di supporto provinciali Il Centro Operativo Misto (COM) Funzione: struttura operativa decentrata Composizione: rappresentanti dei comuni e delle strutture operative; il responsabile dipende dal Centro Coordinamento Soccorsi. Compiti: favorire il coordinamento dei servizi di emergenza organizzati a livello provinciale con gli interventi dei sindaci appartenenti al COM stesso. Ubicazione: baricentrica rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali non vulnerabili. Organizzazione: funzioni di supporto da attuare nel COM non sono obbligatoriamente 14 ma inviduate in base al tipo e alle caratteristiche dell emergenza presente o in corso.
31 Strutture di supporto provinciali CCS centro coordinamento soccorsi (decisioni) Sala Operativa (14 funzioni) COM 1 Centro Operativo Misto COM 2 Centro Operativo Misto COM 3 Centro Operativo Misto
32 Strutture di supporto nazionali Di.Coma.C Funzione: l organo di coordinamento delle strutture di Protezione Civile a livello nazionale in loco. Attivazione: dal Dipartimento della Protezione Civile, in seguito alla Dichiarazione dello Stato di Emergenza. Ubicazione: in una struttura pubblica posta in posizione baricentrica rispetto alle zone di intervento. E' opportuno prevedere una sede alternativa qualora, nel corso dell'emergenza, l'edificio individuato risultasse non idoneo. Comitato Operativo Scopo: assicurare la direzione unitaria e il coordinamento Ubicazione: Diaprtimento della Protezione Civle Composizione: rappresentanti delle strutture operative (VVF, Polizia, ) Attività: Valutare notizie, dati, richieste di intervento e definire un quadro unitario di intervento di tutte le amministrazioni
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