LA MEMORIA DI LAVO- RO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER:
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE LA MEMORIA DI LAVO- RO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER: RECENTI ACQUISIZIONI LAUREANDA:SARA CORADESCHI RELATORE: NICOLETTA BERARDI ANNO ACCADEMICO
2 Breve resoconto sul concetto di memoria di lavoro La memoria di lavoro (working memory) è un sistema per il mantenimento temporaneo e per la manipolazione dell informazione durante l esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l apprendimento e il ragionamento (Baddeley, 1986, p 46). In psicologia cognitiva tale concetto rappresenta una modificazione ed e- stensione di quello di memoria a breve termine, ossia un magazzino di memoria temporanea a capacità limitata che fu inizialmente proposto da Atkinson e Shiffrin nel Tale modello proponeva che l informazione dal comportamento passasse attraverso una serie di memorie sensoriali che erano essenzialmente parte di un processo di percezione prima di raggiungere una memoria a breve termine o di lavoro. Questo formava un serbatoio di limitata capacità necessario per la registrazione della nuova informazione nella memoria a lungo termine e per la sua manipolazione e riutilizzazione. Ne 1974 Baddeley e Hitch proposero di sostituire il sistema unitario con uno tripartito:tale modello di memoria di lavoro era costituito da un controllore attenzionale, l esecutivo centrale;e da due sistemi sussidiari: il taccuino visuospaziale che mantiene e manipola le immagini visive e il loop fonologico che svolge una funzione simile nell informazione basata sulla parola. Tale modello pone costante enfasi sui ruoli funzionali di altri processi cognitivi come l apprendimento,il ragionamento e la comprensione. Pagina 4
3 Il taccuino visuospaziale è un sistema sussidiario responsabile della memoria di lavoro visuo-spaziale. Integra informazione spaziale e visuale in una rappresentazione che può essere temporaneamente immagazzinata e manipolata..il sistema è coinvolto per esempio nella lettura,un azione che richiede di mantenere una rappresentazione di una pagina e del suo margine che rimarrà stabile per facilitare i movimenti degli occhi dalla fine di una riga all inizio della successiva. Il loop fonologico è il più semplice e meglio compreso delle tre componenti,si ritiene contenga un sistema di immagazzinamento temporaneo nel quale l informazione acustica o derivata dal linguaggio può essere trattenuta sotto forma di tracce di memoria che spontaneamente scompaiono in 2-3 secondi finchè non vengono richiamate dalla reiterazione(rehearsal). Il sistema di reiterazione sembra coinvolgere alcune forme di articolazione subvocale che rivitalizza le tracce mnestiche col risultato che, dato un certo incremento all informazione, esse possono essere mantenute definitivamente con la continua reiterazione. Veniamo ora all esecutivo centrale. Questo sistema potrebbe assomigliare grossomodo al SAS (sistema attivante superiore) proposto da Norman e Shallice (1986). Il modello di Norman e Shallice assume che le azioni in corso possano essere controllate in due modi differenti. Il primo modo interviene nel caso di attività consolidate in cui l apprendimento permette che l attività si svolga in modo automatico. Due attività automatiche possono essere svolte contemporaneamente senza che ci sia eccessiva interferenza; quando le attività entrano Pagina 5
4 in conflitto, però, è necessario decidere a quale delle due dare priorità, sulla base di un catalogo delle decisioni che definisce le regole relative all importanza delle varie attività. La seconda componente per controllare le azioni, definita Sistema Attivante Superiore, è in grado di interrompere volontariamente una delle attività. Questo meccanismo di controllo superiore è coinvolto nell attività decisionale e consente una risposta flessibile alle situazioni nuove. Tornando al modello di Baddeley e Hitch, l esecutivo centrale (SEC) è ritenuto responsabile del controllo attenzionale nella memoria di lavoro, si tratta di un sistema più simile ai meccanismi attenzionali che a quelli di memoria. E un sistema flessibile responsabile del controllo e della regolazione dei processi cognitivi. Possiede le seguenti funzioni (Baddeley, 1986) Coordinazione dei sistemi subordinati (slave systems) Coordinazione dell'esecuzione di compiti diversi nello stesso momento e recupero di strategie Attenzione selettiva ed inibizione. Può essere concepito come un sistema supervisore,che controlla i processi cognitivi ed interviene quando essi non sono sufficienti. Questo modello tripartito riportò enorme successo ma Baddeley, continuando nei suoi studi, si accorse che i pazienti amnesici con compromessa capacità di ritenere informazioni nella memoria a lungo termine conservavano però un buon richiamo delle informazioni a breve durata, ricordando molti più elementi di quelli che potevano essere contenuti nel loop fonologico. Pagina 6
5 Per questo motivo Baddeley decise di inserire una quarta componente al modello di working memory ovvero il buffer episodico. Tale componente fu concettualizzata come un terzo servosistema di memorizzazione che collega e integra le informazioni attraverso i domini visivo, spaziale e verbale oltre ad avere degli importanti collegamenti con la memoria a lungo termine. Il buffer episodico sarebbe anche un sistema a capacità limitata che provvede all immagazzinamento temporaneo di informazioni conservate in codice multimodale,capace di assemblare le informazioni provenienti dagli altri servosistemi e dalla memoria a lungo termine in una rappresentazione episodica unitaria. Inoltre secondo Baddeley il buffer episodico avrebbe a che fare direttamente con la conoscenza,essendo capace di memorizzare episodi integrando informazioni provenienti da una varietà di fonti, modificandole e manipolandole. Quindi sembra avere il ruolo di integrare l informazione proveniente dai sottosistemi in una rappresentazione temporanea integrata offrendo pure una spiegazione al ruolo svolto dalla coscienza e dall apprendimento a lungo termine, oltreché raggruppa in episodi coerenti le informazioni provenienti dalle diverse fonti. Pagina 7
6 Figura 2: Modello di memoria di lavoro di Baddeley e Hitch completo del buffer episodico (Baddeley, 2000) Nei suoi incessanti e prolifici studi Baddeley(2003) ha intrapreso pure una particolare indagine riguardo alla probabile localizzazione delle tre componenti di base della working memory. Studi basati sulla posizione delle lesioni in pazienti e neuro-immagine nei soggetti normali indicano che sono localizzate in tre regioni cerebrali diverse. Per quanto riguarda il loop fonologico, gli studi delle lesioni hanno indicato il coinvolgimento della regione temporoparietale sinistra (BA40) per l immagazzinamento dello stimolo e l area di Broca (BA 6/44) coinvolta nella componente di reiterazione. La memoria di lavoro visuospaziale pare essere localizzata nell emisfero destro, in accordo con i più recenti studi. Per quanto riguarda l esecutivo centrale, esso viene associato all attività dei lobi frontali. Nella figura 3 un tentativo di mappatura dei componenti di working memory nel cervello. Pagina 8
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