Programmazione e controllo e analisi dei costi II Parte. Cap. 3 Costo di prodotto e contabilità per centri di costo

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1 Programmazione e controllo e analisi dei costi II Parte Cap. 3 Costo di prodotto e contabilità per centri di costo Prof. Nicola Castellano nicola.castellano@unimc.it Riferimenti Bibliografici: Cinquini L., Strumenti per l analisi dei costi. Vol. I, (quarta edizione), Giappichelli Capitolo III

2 Il costo unitario di prodotto Utilizzato per supportare processi decisionali finalizzati alla valutazione dell efficienza ed alla determinazione dei prezzi di vendita Full Costing Direct Costing Produzione a flusso continuo Produzione per lotti Produzione su commessa Flussi di prodotti omogenei Calcolo dei costi di processo (procedimento indiretto) Flussi di prodotti differenziati ma omogenei nell ambito di uno stesso «lotto» Prodotti distinti Calcolo dei costi di commessa (procedimento diretto) 2 Prof. Nicola Castellano nicola.castellano@unimc.it

3 Full Costing a base unica e a base multipla FC a base unica Si individua un unica base per il riparto dei costi indiretti (di produzione, di struttura generali). a) Scelta degli elementi di costo indiretto da includere nel calcolo b) Scelta della base di riparto c) Calcolo del coefficiente di riparto d) Determinazione della quota di costo da attribuire all oggetto di costo 3 Prof. Nicola Castellano nicola.castellano@unimc.it

4 Il full costing a base unica Per la ripartizione dei costi comuni si individua una unica base di riparto (ore MOD): Commessa A143 Commessa B349 Prezzi unitari Materie Plastica ,80 Materiali metallici ,00 Materie varie ,00 Macchinari (ore) Lavorazione Stampi Assemblaggio Manodopera (ore) Interna (n. 30 operai) ,50 Esterna (n. 8 unità) ,20 Altri costi indiretti Amministrativi e generali Oneri finanziari Altri costi di produzione Ammortamenti

5 Il full costing a base unica #2 Per la ripartizione dei costi comuni si individua una unica base di riparto (ore MOD): Commessa A143 Commessa B349 Materie Plastica Materiali metallici Materie varie Manodopera Interna (n. 30 operai) Esterna (n. 8 unità) Totale Costi Diretti Altri costi indiretti Amministrativi e generali Oneri finanziari Altri costi di produzione Ammortamenti Totale Costi Indiretti Ore totali Manodopera Coefficiente di riparto 10,85 Quote costi comuni Totale costo commessa

6 Il full costing a base multipla #1 FC a base multipla Utilizza un criterio più sofisticato in cui si ricercano basi di riparto opportune per categorie di costo omogenee in modo da rispettare il principio di funzionalità. Per il riparto dei costi indiretti si individuano basi di riparto che spieghino il modo in cui il costo indiretto è stato assorbito dal prodotto (criterio funzionale) Ricalcoliamo i costi delle due commesse tenendo conto delle seguenti indicazioni: Gli ammortamenti sono ripartiti in base alle ore macchina; Gli altri costi indiretti sono ripartiti in base al totale delle ore MOD 6

7 Il full costing a base multipla #2 Commessa A143 Commessa B349 Materie Plastica Materiali metallici Materie varie Manodopera (ore) Interna (n. 30 operai) Esterna (n. 8 unità) Totale Costi Diretti Ammortamento Totale ore Coefficiente di riparto 199 Quote Ammortamento Altri costi indiretti Amministrativi e generali Oneri finanziari Altri costi di produzione Totale Costi Indiretti Ore totali Manodopera Coefficiente di riparto 3,05 Quote costi comuni Totale costo commessa

8 I centri di costo I centri di costo raggruppano voci di costo indirette rispetto al prodotto ma dirette rispetto ad una funzione organizzativa ovvero ad un attività Vantaggi: maggiore correttezza nella individuazione dei costi ai prodotto il centro di costo può essere a sua volta «oggetto di costo» e fornire indicazioni sul miglioramento dell efficienza organizzativa. i centri di costo facilitano l individuazione del responsabile organizzativo a responsabile del raggiungimento degli obiettivi del centro Processo di calcolo del costo: a) Definizione dei centri di costo (Piano dei CdC) b) Selezione dei costi elementari e dei criteri di allocazione nei centri c) Ripartizione dei centri di costo intermedi sui centri di costo finali d) Imputazione dei costi (centri finali) agli oggetti di costo 8

9 Il piano dei centri di costo I possibili criteri per la individuazione dei centri di costo: Omogeneità delle attività in essi compiute; Omogeneità nella dotazione di fattori produttivi Significatività di importo delle spese sostenute presso un dato centro Presenza di un responsabile di riferimento (responsibility accounting) Gerarchicamente si individuano i centri costo: intermedi (i costi sono ripartiti su altri centri di costo) finali (i costi sono ripartiti sui prodotti) Classificazione dei centri di costo: produttivi (in essi si svolgono processi produttivi) ausiliari (svolgono funzioni di supporto alla produzione. Il volume di servizi fornito è misurabile) di struttura (svolgono attività «non di produzione», necessarie al funzionamento dell azienda. I servizi forniti non sono misurabili univocamente) «virtuali» non corrispondono ad unità organizzative ma sono utilizzati per accumulare costi non riferibili ad altre unità organizzative. 9

10 Localizzazione dei costi nei centri Costi indiretti di prodotto Centri di costo di struttura Costi Diretti Centri di costo intermedi Manutenzioni Amministrazione Energia Commerciale Basi di riparto idonee Centro Produttivo 1 Centri di costo produttivi Centro Produttivo 2 Basi di riparto idonee Centro Produttivo 3 Basi di riparto idonee Prodotti Prodotti Prodotti 10

11 Chiusura dei centri intermedi La ripartizione dei costi allocati nei centri intermedi sui centri utilizzatori permette di misurare il grado di assorbimento dei relativi servizi ed incoraggia azioni di efficienza sui centri di costo. La chiusura dei centri ausiliari può avvenire in proporzione al: Volume di output del centro ausiliario (ripartizione diretta) Volume di output del centro utente (ripartizione indiretta). Presume l esistenza di una relazione diretta tra volume di attività del centro ed assorbimento dei servizi e dei costi del centro ausiliario. La chiusura dei centri di struttura può avvenire: ripartendo i costi direttamente sui prodotti ripartendo i costi sui centri produttivi ed ausiliari (e da questi ai prodotti) 11

12 Relazioni di reciprocità tra i centri ausiliari Due centri di costo ausiliari possono realizzare attività assorbite in parte dagli stessi centri con una relazione di reciprocità. Ad esempio il centro manutenzioni ed il centro energia. Il primo assorbe energia elettrica, il secondo necessita di periodici interventi di manutenzione. Come stabilire l ordine di chiusura dei centri? a) I centri si chiudono senza considerare i rapporti di reciprocità. b) Si definisce una relazione univoca di prevalenza in base al centro che assorbe la maggior quota di servizio dall altro. c) Si calcolano le quote di servizio reciprocamente assorbite per mezzo di equazioni lineari. Esempio: Manutenzioni: Totale ore prestate di cui 100 per il reparto energia Energia: Totale Kwh consumati di cui dal reparto manutenzioni 12

13 Relazioni di reciprocità tra i centri ausiliari a) Il totale dei singoli centri di costo ( e ) si ripartisce sui centri finali senza considerare le relazioni di reciprocità. b) Il centro manutenzioni assorbe il 1,5% della produzione di energia, mentre il reparto energia assorbe il 10 % dell attività delle manutenzioni. Di conseguenza si ripartisce il reparto manutenzioni sul centro energia e sugli altri centri utilizzatori. Totale costo centro energia: (il 10% di ) Totale costi manutenzione attribuiti ai centri finali: c) Si calcolano le quote assorbite reciprocamente: Costo Totale Manutenzioni (CTM) = ,5% di Coso Totale Energia (CTE) Costo Totale Energia (CTE) = % Costo Totale Manutenzioni (CTM) CTM = ,5% ( % CTM) CTM = ,15% CTM CTM (1 0,0015) = CTM = CTE = %(81.923) = Importi attribuiti ai centri finali: 90% Costo Totale Manutenzioni = ,5% Costo Totale Energia =

14 14 Il calcolo del costo di prodotto Il totale dei centri produttivi viene attribuito ai prodotti in proporzione ad una unità di output omogenea per i vari prodotti: Volume di produzione Volume di input (unità di materia, ore uomo, ore macchina) Costi Elementari Materie prime MDO diretta MDO indiretta Forza motrice Servizi industriali Servizi commerciali Assicurazioni Consulenze. Totale Chiusura Cdc Ac Chiusura Cdc Ab Chiusura Cdc Aa Chiusura Cdc Struttura Totale CdC Produttivi Totale costi dopo chiusura Il quadro di analisi dei costi Importo CdC Produttivi CdC Ausiliari CdC Struttura Pa Pb Pc Aa Ab Ac Sa Sb Sc

15 Le configurazioni di costo Valutazione redditività prezzi vendita Valorizzazione rimanenze prodotti finiti Costo Pieno (Full cost) Costo di fabbricazione e commercializzazione Costo di fabbricazione Costo Primo Materie Prime Servizi industriali Diretti Manodopera diretta Altri costi diretti di produzione Quote di costi indiretti di produzione Quote di costi commerciali Quote di costi amministrativi e di politica Oneri finanziari Costo di trasformazione Valutazione redditività di commessa Giudizi di convenienza/ Valutazioni di efficienza 15

16 Le configurazioni di costo Full Cost + Oneri Figurativi Fitti figurativi Interessi di computo Stipendio direzionale Ricavi (Prezzi di vendita) = Costo Economico-Tecnico Profitto Premette di valutare la convenienza globale di un investimento operativo, tenendo conto anche del rischio imprenditoriale o dei relativi mancati guadagni 16

17 Il cost plus pricing Può essere applicato efficacemente solo in determinate condizioni: Mercato monopolistico con domanda rigida Stabilità nell impiego della struttura produttiva (e dunque nell incidenza unitaria dei costi fissi). Valutazione di recupero costi nel lungo periodo Rischi: In caso di inefficienze il costo di prodotto molto alto può comportare un prezzo di vendita non concorrenziale In caso di efficienze al contrario il cost plus pricing può generare delle perdite di opportunità Il costo unitario è sensibile alla variazione dei volumi del singolo prodotto e del mix di prodotto, dunque le ipotesi su cui i prezzi sono determinati possono rivelarsi non verificate a consuntivo 17

18 I costi standard Derivano dalla determinazione di obiettivi di efficienza legati all utilizzo delle risorse (produttive) nella realizzazione delle attività operative. Standard fisici Standard temporali Standard monetari Standard qualitativi Un sistema a costi standard permette di: Supportare la redazione del budget Controllare il raggiungimento degli obiettivi Favorire la simulazione di costi Facilitare il calcolo del costo di prodotto Fissare target per i responsabili coinvolti 18

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