PROGETTO D INTERVENTO IN PSICOLOGIA DELL EMERGENZA PRESSO IL PRONTO SOCCORSO DI PADOVA
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- Marcellina Brunetti
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1 PROGETTO D INTERVENTO IN PSICOLOGIA DELL EMERGENZA PRESSO IL PRONTO SOCCORSO DI PADOVA CONVENZIONE TRA AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA (U.O Pronto soccorso) e CROCE ROSSA ITALIANA Comitato DI PADOVA (Servizio SeP) 1/7
2 PRESUPPOSTI Il progetto nasce dalla complementarietà di due competenze presenti sul territorio di Padova, il Pronto Soccorso Sanitario e il Servizio Psicosociale di Croce Rossa. Operanti per le medesime finalità (il benessere dell utente) ma con due modalità differenti (sanitario vs psicosociale), le due realtà si integrano in un unico obiettivo di presa in carico e gestione completa dei bisogni di cura, informativi ed emotivi espressi dagli utenti. Il sistema di Pronto Soccorso si caratterizza per la capacità di risposta ai bisogni di soccorso sanitario emergenziali della popolazione, in un contesto complesso sia dal punto di vista sanitario che sociale ove convergono bisogni e aspettative di più attori quali utente, famigliari, struttura organizzativa. L attività in Pronto Soccorso è articolata su più fronti: dalla gestione dell utente ai famigliari, da situazioni con elevata criticità emotiva e di vita (casi si violenza, incidenti, tentati suicidi, ecc..) alla garanzia di un accurata assistenza agli utenti dal punto di vista sanitario e relazionale, il tutto in un contesto di emergenza (tempi brevi e numerosità degli accessi) e con specifici criteri di efficienza e organizzazione. Il servizio SeP, adottando le linee guida dell IFRC (International Federation of Red Cross) relative al Supporto Psicosociale di volontari e civili e le linee di indirizzo Nazionali e forte dell esperienza maturata da Croce Rossa Italiana e dalle Società Nazionali ha permesso di sviluppare una serie di buone pratiche indispensabili ad un intervento psicosociale in un contesto come quello di un pronto soccorso. Nella comunità internazionale è ormai riconosciuta la complementarietà degli interventi sanitario e psicosociale nei confronti della popolazione e con essa la necessità di un supporto agli operatori. Risulta quindi indispensabile una stretta relazione metodologica e di processo tra gli aspetti sanitari e psicosociali negli interventi di assistenza/supporto agli utenti. 2/7
3 IL PROGETTO Obiettivi dell intervento Il servizio ha l obiettivo di fornire supporto emotivo e garantire il soddisfacimento di bisogni psicosociali alle persone assistite al pronto soccorso e ai loro familiari e, nello specifico, il personale SeP, su richiesta del personale sanitario e/o dagli utenti stessi, interviene in: Situazioni ad alto impatto emotivo (altamente stressanti vissute dagli utenti/familiari) Supporto alla comunicazione della morte ai familiari Dinamiche conseguenti ad atti di violenza. L intervento prevede l uso del colloquio finalizzato a: Fornire sostegno alla propria autonomia/alla rete sociale (familiari) Fornire conforto emotivo/ permettere l espressione dei propri sentimenti da parte degli utenti Mettere in sicurezza psicologica/protezione emotiva Gestire le informazioni/privacy Gestire i contatti con i propri cari Destinatari dell'intervento Utenti che a vario titolo hanno accesso al pronto soccorso e loro famigliari. Modalità di intervento Il personale SeP, distribuito tra le aree di presenza utenti/famigliari, avvia dialoghi con le persone in attesa, sia in caso di situazioni con criticità emotiva (preoccupazione, pianto, sconforto, ecc ), sia (e soprattutto) con colloqui interlocutori per colmare il periodo dell attesa di informazioni o di prestazioni sanitarie. 3/7
4 Una terza possibilità (perfezionata con il tempo), è la richiesta da parte del personale sanitario di seguire alcune situazioni che il personale stesso evidenziava come di disagio emotivo negli utenti o nei famigliari. Un ultima casistica è quella in cui gli utenti stessi, all evidenza dalle motivazioni della squadra SeP, richiedevano (in maniera più o meno esplicita) la possibilità di un chiacchierata. Compiti della squadra SeP : Accoglienza : Ridurre l'esposizione dei soggetti agli eventi traumatici ed alle loro conseguenze; creazione di un contesto in grado di facilitare la relazione d aiuto, la presa in carico emotivo-relazionale e la successiva fase di re-framing. Informazione : Fornire informazioni semplici, accurate e attendibili relativamente alle modalità operative del PS. Gestione dell impatto emotivo delle informazioni relative a cause, loro evoluzione e conseguenze dell evento critico, fornite dal personale sanitario. Colloqui : Fornire un contesto dove la persona ha la possibilità di verbalizzazione le emozioni e condividere le esperienze di eventi critici. Valutare la presenza di reazioni emotive disfunzionali e gestirne il contenimento a favore di una loro comprensione da parte di chi li agisce (re-framing) Personale Impiegato (unità operativa minima): Operatori Psicosociali e Psicologi SeP (unità minima 2 volontari) Il personale Sep è riconoscibile dalla divisa della Croce Rossa e da un cartellino distintivo che ne indica nome e ruolo ( Operatore psicosociale, Psicologo ) 4/7
5 Turni Venerdì e sabato sera dalle 20:30 alle 00:30 Giornate individuate dal sistema sanitario come maggiormente critiche per numero di accessi Avvio dell intervento 5 novembre 2010 Setting Il setting è quello del Pronto Soccorso di Padova, individuando 3 aree principali : Area Verde e Osservazione (aree dove i pazienti, e un familiare stazionano in attesa di essere visitati o dimessi) Area Rossa (area critica dove solo i pazienti con situazioni critiche sono sottoposti ad esami e monitoraggio) Sala Attesa (sala sono accolti famigliari di pazienti ricoverati o pazienti in attesa di visita) Supervisione operativa e clinica Tale attività ha (indicativamente) cadenza mensile ed è caratterizzata da supervisione clinica effettuata da Psicologa dell Azienda Ospedaliera referente per la stessa Azienda del progetto e costante supporto all implementazione e sviluppo del progetto. Durante tali incontri vengono approfonditi casi, vissuti e aspetti metodologici di intervento e sviluppati specifici percorsi formativi. 5/7
6 CASISTICHE Le situazioni e le casistiche sono state molteplici e varie (elenco indicativo) Richieste di informazioni reciproche (utenti-accompagnatoi) essendo in luoghi diversi del Pronto Soccorso Situazioni di violenza (domestica, di genere) Sconforto per sensi di colpa e di impotenza percepita e/o la rassegnazione di utenti/famigliari rispetto all accaduto. Tempi di attesa (per la visita, la terapia, l arrivo dell informazione dall interno del PS) Comunicazione della morte e alle fasi immediatamente successive Tentativi di suicidio, in attesa di attivare la necessaria consulenza psichiatrica Stati di agitazione Gioco con i bambini nelle fasi di attesa del turno per le radiografie, volte alla protezione degli utenti all esposizione di casi più critici Mediazione familiare legate all emotività intensa tra pazienti e famigliari Conversazioni con il personale sanitario volte a condividere la difficoltà di lavorare in situazioni di emergenza, o più semplicemente utili a mettere in comune le esperienze e i punti di vista, in una ricerca più o meno esplicita di conforto. Si è dimostrato inoltre particolarmente interessante la segnalazione da parte del personale CRI in servizio SUEM di particolari situazioni in ingresso al PS che, una volta approdate al Servizio, avrebbero trovato una continuità/inizio di supporto emotivo nel personale SeP presente. 6/7
7 OSSERVAZIONI Complessivamente l attività SeP in Pronto Soccorso ha dimostrato fin da subito le potenzialità di un servizio complementare all attività di emergenza che, affiancandosi alla normale attività sanitaria, ne completa la forma attraverso il supporto socio-emotivo fornito dai volontari. Il servizio è apparso fin da subito agli operatori un ottimale contesto di applicazione delle proprie competenze, rendendolo ancor più gratificante per i riscontri che, con il passare del tempo, il personale sanitario rendeva al servizio e ai singoli e, ancora, nei ringraziamenti esplicitati o meno di tutte quelle persone che, loro malgrado, si sono trovate a affrontare una situazione critica. I racconti e i resoconti di quanti hanno svolto il servizio sono pieni di esperienza, momenti di sofferenza, ma anche di condivisione, sorrisi e ricchezza e ancora forza d iniziativa e coraggio nell affrontare dialoghi e situazioni, a volte al limite dell umana sofferenza, ma dalle quali, grazie al gruppo e ai momenti di confronto, è stato possibile rielaborarli e renderli utili Il personale medico ha evidenziato: maggior tolleranza dei tempi di attesa dei pazienti, sia in sala d aspetto che in osservazione; miglioramento del rapporto con i parenti e i pazienti, grazie alla capacità dei volontari di contenere emotivamente gli stessi; sostegno, in particolare nella gestione dei pazienti confusi, agitati, ansiosi e nei pazienti anziani; sostegno emotivo ai parenti nelle situazioni di criticità e di lutto avvenute in pronto soccorso. 7/7
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