Dott.Ssa Milena Vecchi

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2 Dott.Ssa Milena Vecchi PAURA DEL DENTISTA? NO GRAZIE!

3 UUID: 5a431bd0-e014-11e4-946d-1ba c This ebook was created with BackTypo ( by Simplicissimus Book Farm 1

4 Indice dei contenuti LA PASSEGGIATA DELL'ODONTOFOBICO. 3 QUANTI SIAMO AD AVERE PAURA? 5 LA PAURA IN PRATICA. 8 UNA LETTURA PIÙ PROFONDA DI QUESTA PAURA 13 MA IL DENTISTA LO SA? 16 I 10 CONSIGLI MAGICI. 20 Consigli per i pazienti adulti e bambini 20 Consigli ai Genitori per evitare che i bambini diventino odontofobici 22 LA TECNOLOGIA AIUTA 26 RINGRAZIAMENTI 32 2

5 LA PASSEGGIATA DELL'ODONTOFOBICO. Odontofobia?...una passeggiata! Andare dal dentista non è come fare una passeggiata. A poterlo evitare lo si farebbe volentieri. Però certe volte è inevitabile e, si deve fare buon viso a cattivo gioco. Ci si rassegna, si sopporta e ci si fa curare. Alcune persone però hanno veramente p a u r a del dentista. La paura genera ansia, l ansia stress e lo stress ingigantisce tutto in un circolo vizioso. Questa paura nasce in tenera età e,curiosamente, rimane fino all età adulta..se non si incontra il dentista giusto! In chi ha paura si susseguono disagio, nervosismo, timore di sentire male, terrore del trapano e del suo rumore, paura della anestesia, panico nella prospettiva di una estrazione. Questa serie di stati d animo negativi, sia negli adulti che nei bambini, si scatenano al solo pensiero della visita generando già a casa o in sala d attesa emozioni intense e paralizzanti : batticuore forte e intenso, pallore e sudorazione abbondante. Ebbene questa paura si chiama in sintesi odontofobia 3

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7 QUANTI SIAMO AD AVERE PAURA? Qual è in Italia la percentuale di persone, adulti e bambini, che hanno problemi di odontofobia? Da recenti ricerche è emerso che in media solo il 45% degli italiani vanno almeno una volta l'anno dal dentista nonostante, secondo la fascia d'età, dal 60% al 95% della popolazione abbia problemi in bocca. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) mette in allerta: per una corretta igiene orale, sono necessari almeno due controlli l'anno dal dentista, eppure la disaffezione della popolazione alle cure odontoiatriche è un problema sentito sia in Italia sia all'estero. Questa disaffezione solo in parte è dovuta a pigrizia e trascuratezza, oppure a impossibilità economica o viceversa ai troppi impegni professionali. In genere queste sono solo scusanti, spesso, infatti, è causata dalla paura del dentista. Uno studio pubblicato dall'american Journal of Health Behavior nel 1998 ha evidenziato che in America 45 milioni di persone, circa il 15% della popolazione, sopportano il mal di denti e si lasciano rovinare la bocca per la paura di sedersi sulla poltrona del dentista. E' 5

8 anche emerso che gli uomini soffrono di più l'odontofobia rispetto alle donne. E arrivato il momento di dimenticarvi della paura del dentista. Bastano infatti pochi e pratici accorgimenti per poter vivere con tranquillità l'appuntamento dallo specialista Oggi il dentista fa ancora male? L'odontoiatria moderna utilizza sistemi avanzati per il controllo del dolore: anestetici molto efficaci, sedazione, strumenti indolori sostitutivi del trapano (Laser, ultrasuoni) e i dentisti sono molto più preparati e disponibili nei confronti dei pazienti; pertanto, oggi la percentuale degli odontofobici dovrebbe 6

9 essere molto minore rispetto ad alcuni decenni fa, quando curarsi i denti era veramente doloroso, invece non è cambiata, lo conferma uno studio inglese pubblicato dal British Dental Journal. 7

10 LA PAURA IN PRATICA. Come si manifesta in pratica la paura del dentista? L'avversione verso le cure odontoiatriche si manifesta in varie forme. Molti pazienti provano nervosismo e senso di disagio durante la seduta odontoiatrica, ciò non impedisce loro di recarsi dal dentista, ma certo ne farebbero volentieri a meno. Coloro che invece vanno dal dentista solo in situazioni d'emergenza sono pazienti che provano ansia e paura. Il paziente a volte afferma che non ricorda brutte esperienze con il dentista e, quando si fa curare non sente dolore, ciononostante prima dell'appuntamento si sente a disagio e la notte precedente dorme poco. Nel caso del paziente adulto la paura si manifesta rimandando il più possibile l'appuntamento fino a che non sopraggiunge un dolore insopportabile, a quel punto prende l'appuntamento, ma si presenta in anticipo, tanto è impaziente di togliersi lo stato d'ansia, è irrequieto già in sala d'attesa, poi quando sale sulla poltrona e l'odontoiatra comincia ad iniettare l'anestetico, suda abbondantemente, è 8

11 tachicardico e ha sbalzi di pressione diventa iperteso e rosso in volto oppure ipoteso e pallido e a volte sviene.finita l'urgenza prende un nuovo appuntamento, ma poi come si avvicina la fatidica data con qualche scusa non si presenta e rimanda fino a che non arriva una nuova emergenza. Così facendo si riduce la bocca in condizioni pietose con possibili danni anche all'apparato digerente. Il sorriso e l'alito sono rovinati e, ciò crea qualche problema nelle relazioni sociali e diminuisce la fiducia in sé stessi. C'é anche chi è ancor più terrorizzato, talmente fobico che non si rivolge all'odontoiatra neppure in situazioni di forte dolore. Il paziente in preda al mal di denti s'imbottisce di antidolorifici e magari va dal medico di famiglia e si fa prescrivere un antibiotico, ma mai e poi mai, varcherebbe la soglia dello studio odontoiatrico e, se in qualche modo è costretto e trascinato da un familiare, una volta arrivato sopra la poltrona, può manifestare, oltre ai sintomi sopra descritti, anche un attacco di panico e fuggire a gambe levate, lasciando il dentista con la siringa in mano». - II bambino in genere è solo impaurito perché gli hanno raccontato che il dentista usa 9

12 il trapano e fa le punture in bocca, oppure perché ha avuto già un'esperienza spiacevole con qualche odontoiatra poco disponibile. L'adulto invece oltre che pauroso diventa ansioso, la causa è in genere una brutta esperienza vissuta o sentita raccontare soprattutto in età infantile, che non è stata mai superata, anzi la paura si è ormai fissata a livello inconscio e si manifesta con un'ansia che risulta inspiegabile allo stesso paziente. Nel caso del bambino piccolo la paura si manifesta con pianti e strilli quando è il momento di staccarsi dai genitori per salire sulla poltrona del dentista, il bambino più grande, invece, serra completamente i denti, copre la bocca con la mano e con prepotenza impedisce all'odontoiatra di lavorare. Naturalmente dopo una brutta esperienza odontoiatrica mangia poco o male per evitare di masticare sui denti dolenti e non dice nulla ai genitori che, altrimenti, lo riporterebbero dal dentista. 10

13 Quali sono le vere cause di questo problema? Si comincia ad aver paura del dentista già da bambini per esperienze dirette non piacevoli, o semplicemente per racconti di amici o parenti che descrivono la loro esperienza odontoiatrica come qualcosa di molto traumatico. La figura del dentista viene da sempre associata ad esperienze negative, dolorose e a volte terrificanti. A volte gli adulti hanno paura del dentista non per la paura del dolore, ma perché non sopportano le terapie in bocca, un apparato con molteplici significati psicologici; non a caso la prima fase dello sviluppo psicosessuale infantile secondo Freud è quella orale. Abbiamo anche detto che i pazienti paurosi tendono a rimandare l'appuntamento odontoiatrico fino a che sopraggiunge il mal di denti, ma in queste condizioni il dentista inevitabilmente e suo malgrado provoca dolore, perché a volte l'anestetico non fa 11

14 effetto su un dente infiammato. In questo modo si rinforza ulteriormente il sentimento negativo nei confronti delle cure e il paziente non torna fino alla successiva urgenza, generando cosi un circolo vizioso. 12

15 UNA LETTURA PIÙ PROFONDA DI QUESTA PAURA Questa particolare paura può anche essere lo spostamento di paure più profonde e di altra natura che sono mascherate? Nei casi più gravi dove si parla di vera "fobia", la paura del dentista è spesso associata ad altre paure, ad esempio alla "claustrofobia" (paura dei locali chiusi) che complicano ulteriormente il disagio del paziente, il quale si sente prigioniero del dentista senza possibilità di fuga e questo può scatenare un attacco di panico. In altri casi, ma per fortuna raramente, esistono situazioni psicologiche più complesse, generate da cause diverse dalla esperienza odontoiatrica, rimosse nell'inconscio, e che il paziente manifesta in varie forme, una delle quali è la paura odontoiatrica. Per risolvere completamente questo tipo di paure non è sufficiente che il dentista abbia conoscenze di psicologia, ma ci vuole anche il supporto dello psicologo e il dentista che si occupa di questi pazienti saprà consigliare al meglio. Questo discorso invece non riguarda mai i bambini. I piccoli pazienti hanno solo 13

16 imparato ad avere paura e, se vanno da un bravo odontoiatra infantile, riescono a superarla prima che sia fissata per sempre nell'inconscio. Il nostro inconscio, è un motore potentissimo, potremmo dire che,senza rendercene conto tutta la nostra esistenza è guidata dal nostro inconscio, con le sue spinte pulsionali. Senza allargarci a temi specialistici di psichiatri e psicologi, è sufficiente esaminare come si costruisce la struttura psicologia dell'individuo per comprendere come il dentista rivesta una figura dalle prioezioni simboliche potentissime. La prima fase freudiana di costruzione della personalità è, non a caso, quella orale. Nel primo anno e mezzo di vita il bambino conosce il mondo attraverso la bocca, attraverso il contatto labiale, e la bocca in genere si consolidano anche percezioni con importanti note affettive, ecco perchè il gesto di aprire la bocca richiede un certo sforzo, bisogna "lasciarsi andare" e fidarsi parecchio. Le paure legate al controllo dell'ambiente, alla sfiducia nel prossimo e nelle relazioni in genere sfociano facilmente in "paura del dentista". Il professionista, secondo Noi, ha il dovere di 14

17 comprendere queste possibili proiezioni inconsce e di rispettarle. 15

18 MA IL DENTISTA LO SA? I dentisti sono preparati ad affrontare questi problemi? Oggi i dentisti sono più preparati di un tempo e molto più disponibili nei confronti dei problemi anche psicologici dei pazienti. A mio parere al corso di laurea in Odontoiatria dovrebbe avere un peso maggiore l insegnamento della psicologia e delle tecniche di comunicazione. E' giusto che il neolaureato sappia fare un otturazione perfettamente modellta, conosca alla perfezione come si devitalizzi un dente con canali molto difficili, oppure che sappia estrarre un dente del giudizio,ecc. Secondo me, però, l'approccio psicologico corretto è ancora più importante di queste perfezioni tecniche, altrimenti i bambini paurosi e gli adulti odontofobici, le cui bocche rovinate ne avrebbero ancor più bisogno, non potrebbero mai usufruirne. Conosco colleghi, peraltro bravissimi dentisti, che mi dicono: "Io non ho alcuna difficoltà ad inserire un impianto e a fare un rialzo del seno mascellare, ma se mi portano 16

19 un bambino che piange e strilla perché ha paura del dentista e devo curargli un dente da latte, mi metto le mani nei capelli e non so da dove cominciare" e mi chiedono "Ma tu come fai?". La risposta è che per prima cosa bisogna essere appassionati alla odontoiatria pediatrica come si è appassionati ad altre branche dell'odontoiatria, poi si devono studiare le tecniche di approccio psicologico come si studiano le altre tecniche odontoiatriche e per finire, tutto il team della struttura deve essere selezionato e istruito a trattare in un certo modo i pazienti. Nella nostra struttura si fanno periodicamente corsi, riunioni, e giornate di tem bilding allo scopo di seguire tutti, dalla segretaria che fa accoglienza, all assistente che fa accomodare in poltrona, al medico che esegue i lavori lo stesso obiettivo comune: il benessere delle persone nella loro interezza. Oggi quali sono le migliori strategie disponibili per curare questa paura? E quanto tempo richiedono? Per trattare questi pazienti spesso sono stati utilizzati farmaci ansiolitici, ma né i farmaci né gli strumenti indolori già menzionati 17

20 riescono a tranquillizzare un odontofobico. Vi sono poi tecniche sedative più potenti per via endovenosa e l'anestesia generale, spesso invocata dallo stesso paziente, queste tecniche sono utilizzabili solo alla presenza dell'anestesista e presentano rischi non trascurabili. L'anestesia generale deve essere utilizzata solo per i casi di estrema gravità e urgenza, per i grandi interventi chirurgici e per i traumi. Con l'anestesia generale non si risolve né il problema odontoiatrico e neppure quello della paura: ci sono terapie odontoiatriche che necessitano di più sedute e non possiamo ogni volta ricorrere all'anestesia generale, inoltre il paziente non supera mai la sua paura, anzi i bambini hanno ancora più timore del dentista dopo aver subito un'anestesia generale per curare un dente. Le tecniche migliori sono psicologiche. Il paziente deve trovare un dentista che lo sappia capire e che riesca a infondergli completa fiducia, si deve instaurare un rapporto di empatia, il paziente deve vedere il dentista come un amico, e di un amico non si può avere paura. Il dentista deve utilizzare con i pazienti adulti le stesse tecniche che la psicologia utilizza per curare le fobie: tecniche 18

21 comunicative verbali e non verbali, tecniche di distrazione, dove in pratica si abitua il paziente a reagire e a rispondere emotivamente in modo più naturale. Certamente queste tecniche necessitano di sedute preliminari a quella effettivamente terapeutica, ma il tempo che s'impiega in queste sedute non è sprecato, perché si recupera subito con grande vantaggio del paziente che, superando la sua paura, si fa curare tranquillamente la bocca. I piccoli pazienti, poi, non sono adulti in miniatura, sono bambini e come tale vanno considerati: tutto deve sembrare un gioco, ed è straordinario come la paura del dentista lascia il posto alla gioia di andare dal dentista. I genitori ci raccontano che i loro figli prima non si facevano curare da nessuno, mentre ora sono felici di venire in studio, anzi piangono se per qualche impedimento non possono venire. La migliore prevenzione si ottiene quando il paziente va con piacere ai controlli dal dentista. 19

22 I 10 CONSIGLI MAGICI. Consigli per i pazienti adulti e bambini Ecco i nostri consigli per i pazienti che soffrono di fobia del dentista: 1. Cercate per voi e per i vostri figli un dentista di fiducia che utilizzi un approccio psicologico corretto, già in prima visita vi accorgerete se possiede queste qualità e vi fa sentire a vostro agio. 2. Se finora avete avuto esperienze spiacevoli non disperate, oggi molti dentisti sono preparati a risolvere questi problemi e chi non se ne occupa saprà indicarvi un collega che fa al caso vostro. 3. Esponete il vostro problema, questo a volte è sufficiente per alleviare la tensione emotiva e se il dentista conosce il vostro stato d'animo può aiutarvi. 4. Non vergognatevi della vostra paura, forti del fatto che è un problema molto diffuso. I maschi in particolare credono che ammettendo di aver paura sminuiscono la 20

23 loro virilità, ciò non è vero, anzi abbiamo visto che proprio i maschi soffrono di più l'odontofobia. 5. Prendete l'appuntamento con il dentista quando siete liberi da altri impegni, se già siete stressati per altri problemi non potete essere rilassati davanti al dentista. E' preferibile scegliere il mattino. 6. Identificate con il dentista di cosa avete paura in particolare e la causa di questo problema. 7. Non prendete sostanze eccitanti come caffè, tè o coca cola prima dell'appuntamento e neanche la sera precedente, così da dormire bene. 8. Programmate sedute brevi. 9. Chiedete al dentista di spiegarvi ogni passaggio della cura e concordate un segnale di stop nel caso ci fosse qualche fastidio. Si ha meno paura di una cosa che si conosce e avendo in mano la situazione vi sentirete più sicuri. 10. Andate ogni sei mesi dal dentista a fare i controlli. Se si esegue una giusta prevenzione e si curano le carie quando sono ancora piccole, i fastidi, lo stress e i costi da sopportare sono minimi. 21

24 Consigli ai Genitori per evitare che i bambini diventino odontofobici Se i genitori seguono con attenzione alcuni suggerimenti sarà molto improbabile che i loro figli possano maturare la paura del dentista. Ecco cosa vi suggeriamo: 1.Innanzitutto dobbiamo evitare di demonizzare la figura del dentista utilizzandolo come punizione. Se non fai il bravo ti porto dal dentista! oppure Ti faccio levare tutti i denti! Ti faccio fare la puntura. Certe frasi, talvolta dette con leggerezza, immediatamente creano l associazione nel bambino tra la figura del dentista ed un elemento negativo di punizione e/o paura. 22

25 2.Non fate partecipare i bambini a racconti di esperienze negative avute dal dentista 3.Il bambino non dovrà essere mai terrorizzato all idea della visita dal dentista, ne dovrà arrivare in studio con l idea che se si comporterà bene verrà premiato. Semplicemente si andrà dal dottore dei denti. 4.Anche nel cercare di tranquillizzare il bambino dobbiamo evitare di citare elementi negativi: non devi aver paura, non ti farà male, non sentirai dolore, non ti fa la puntura!. Queste frasi portano comunque il bambino ad associare il dentista con paura, dolore, puntura. Se stiamo portando il bambino al luna-park od ad una festa non diremmo mai non devi aver paura, non sentirai male! 23

26 5. Scegliete per vostro figlio un dentista esperto in odontoiatria pediatrica. Non accettate i dentisti che affermano che è troppo piccolo per poterlo curare. Il bambino è in grado di collaborare dai tre in su. Se un dentista per mascherare la sua incapacità vi dice, invece, che i denti da latte non sono da curare, perché cadono, è sicuramente incompetente in odontoiatria pediatrica. 6.Accettate di utilizzare l'anestesia generale per vostro figlio solo in casi di estrema gravità e urgenza, o nei casi di bambini disabili non collaboranti. Se l'intervento può essere rimandato senza conseguenze, cercate un dentista che sappia risolvere il problema con l'approccio psicologico corretto e con il gioco, ci vorrà più tempo, ma vostro figlio sarà felice di farsi curare i denti e potrà usufruire di una corretta prevenzione. 24

27 7. Fate visitare vostro figlio dal dentista ogni 4-6 mesi iniziando dall'età di tre anni, anche se non ha problemi. Il bambino familiarizza con lo studio odontoiatrico e al momento che avrà bisogno di una cura non sarà per niente spaventato. 25

28 LA TECNOLOGIA AIUTA Un grande aiuto dalla tecnologia: la sedazione cosciente. SEDAZIONE: condizione di relax e benessere, con annullamento di ansia e stress.cosciente: non si perde mai coscienza, si rimane sempre svegli e collaboranti, si arpe la bocca, si stringe, si eseguono le richieste del dentista. Vediamo in cosa consiste Viene fatta inalare una miscela di ossigeno e protossido d'azoto permettendo di ottenere in modo semplice e sicuro la sedazione del paziente. La somministrazione della miscela avviene tramite una mascherina nasale che permette di lavorare senza problemi nella bocca del paziente. E una tecnica, per certi aspetti di medicina naturale, infatti l'aerosol che si respira è un 26

29 NON-FARMACO. Infatti non vengono impiegati fegato e reni per eliminarlo, come succede per tutti i veri farmaci, ma così come è entrato (per via respiratoria) in tre minuti se ne va (espirato via) nel 97% della quantità respirata. Non è una sostanza naturale, ma possiamo assolutamente accostarla alla fitoterapia o alla omeopatia o ad altre medicine naturali per questo fatto che non viene metabolizzata. Questa tecnica si caratterizza per l'utilizzo di apparecchiature, specifiche per l'uso odontoiatrico (sedationmachines), con particolari blocchi automatici che impediscono errori operativi, che potrebbero creare problemi di sicurezza. È infatti impossibile somministrare solo protossido senza la presenza di ossigeno nella miscela. Se si cercasse di somministrare protossido puro la macchina si bloccherebbe immediatamente. Nello stesso modo non si può superare una percentuale massima di protossido nella miscela del 70%, il che vuole dire che si sta contemporaneamente somministrando almeno il 30% di ossigeno (presente nell'aria atmosferica al 21%) quindi si sta in ogni caso iperossigenando il paziente. 27

30 Fattori favorevoli della tecnica sono un'altissima flessibilità di controllo, l'estrema facilità e rapidità di induzione e soprattutto l'immediato recupero funzionale senza effetti ritardati. Con l'analgesia sedativa viene elevata nel paziente la soglia di sensibilità al dolore, al freddo, al caldo e al tocco leggero. Non si deve però commettere l'errore di pretendere che il protossido d'azoto sia un gas anestetico mentre è soltanto un gas sedativo. Come già detto lo stato di coscienza è alterato solo in misura minima. I riflessi superficiali e profondi, e quindi tutti i riflessi di difesa come tosse e deglutizione, importantissimi in odontoiatria, rimangono attivi e il sensorio resta chiaro. 28

31 Apparecchiatura per la sedazione cosciente Che aspetto ha un paziente e come si sente nella fase di analgesia relativa? L'espressione del viso è quella di un individuo cosciente. La respirazione è normale e tranquilla, i muscoli sono rilassati. Le pupille sono normali e si contraggono normalmente alla luce. La frequenza del polso 29

32 è normale, come lo è la sua pressione sanguigna e il colorito della pelle. Poiché si sta curando un paziente cosciente, la sua reazione, verbale o fisica, sarà indicatrice del suo stato. Benché il paziente sotto analgesia sia cosciente, egli non è del tutto sveglio. A dispetto di sé, egli comincia a provare un senso di rilassamento, di benessere, di sicurezza, di euforia. Nella fase più profonda dell'analgesia scompare il dolore, ma è sempre presente la consapevolezza del tatto e della pressione. I suoni giungono al paziente in modo chiaro, ma più lontano. Rumori forti e improvvisi possono farlo uscire dal suo piacevole stato, pertanto è opportuno che durante la sedazione l'ambiente sia tranquillo e rilassante. Un sottofondo di musica melodica ad un volume non troppo alto è gradito e lo aiuta ad estraniarsi. Altri fattori molto importanti, specie per chi tratta bambini sono un alterato senso del tempo, che fa sì che il paziente sia convinto, alla fine del trattamento, di essere rimasto sotto sedazione per un tempo molto più breve della realtà, e una amnesia agli eventi sgradevoli. Pertanto anche se è successo che il paziente abbia, per un attimo, sentito dolore, 30

33 non se ne ricorderà finito l'intervento e non perderemo la sua collaborazione faticosamente costruita Piccolo paziente in sedazione cosciente. 31

34 RINGRAZIAMENTI L'autrice, dott.ssa Milena Vecchi 32

35 La dott.ssa MIlena Vecchi, Odontoiatra presso cliniche renova, si occupa della pedodonzia, con e senza sedazione cosciente. Ha perfezionato inoltre tecniche miniinvasive come la laserterapia. La dott.ssa ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e ha contribuito alla realizzazione del video: "dal dentista senza paura", sul nostro canale you tube all'indirizzo: watch?v=aropjyebysm 33

36 Il nostro sito è: it, per informazioni o per appuntamenti scrivete a: info@poliambulatoriorenov a.it 34

37 le consulenze ortodontiche, chirurgiche, implantologiche e protesiche sono gratuite previo appuntamento. telefonare al : poliambulatorio renova_ via emilia ospizio 118, Reggio Emilia. 35

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