Lo sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione

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1 Analisi delle nuove proposte legislative Scenari post 2013 Lo sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione Francesco Monaco Napoli, 16 novembre 2011

2 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione Struttura della presentazione Natura tecnica e politico-istituzionale (critica): illustrazione novità pacchetto ma valutazione capacità della proposta di modificare i comportamenti amministrativi dei soggetti istituzionali preposti alla programmazione e gestione della politica di coesione. La domanda è: in che grado le politiche urbane possono contribuire, attraverso il concorso alla Strategia UE 2020, all uscita dalla crisi in cui versa l Europa? Che valutazione dare dal punto di vista del sistema di governance multilivello italiano? La risposta della Commissione è molto incoraggiante. Nel pacchetto legislativo il ruolo delle sviluppo urbano, in funzione della crescita e della coesione europea, effettivamente è ampiamente riconosciuto. A quali condizioni, però, è possibile capitalizzare gli effetti benefici di tale ruolo? La tesi che propongo è: le proposte legislative contengono delle novità ma non sono sufficientemente incisive da produrre quelle discontinuità nell agire amministrativo delle istituzioni necessarie a far scattare la molla dello sviluppo urbano. Convertite in norme le proposte, spetta agli Stati nazionali rafforzare l architettura della policy con scelte programmatiche e gestionali veramente innovative.

3 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione La policy (Proposta Art. 7 Reg. FESR) Sviluppo urbano sostenibile FESR sostiene sviluppo urbano sostenibile attraverso strategie nei PO che prevedano azioni integrate per far fronte alle sfide economiche, ambientali e sociali nelle zone urbane. Ciascuno Stato membro stabilisce nel proprio Contratto di Partenariato: a) un elenco di città in cui devono essere realizzate le azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile e b) la dotazione annua indicativa (FESR ed FSE*) destinata a tali azioni a livello nazionale Azioni integrate Almeno il 5% delle risorse del FESR assegnate a livello nazionale sono destinate ad azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegate alle città per essere gestite nelle forme di investimenti territoriali integrati di cui all Art. 99 del Reg. gen. (*) cfr art.12, Prop. Reg. FSE, Disposizioni particolari concernenti il trattamento delle specifici territoriali

4 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione La piattaforma per lo sviluppo urbano (Proposta Art. 8 Reg. FESR) Al fine di promuovere lo sviluppo di capacità (amministrativa?), la creazione di reti fra città (networking), e lo scambio di esperienza nei settori attinenti alle priorità di intervento del FESR e allo sviluppo urbano sostenibile, la Commissione istituisce una Piattaforma per lo Sviluppo Urbano.. La Commissione adotta un elenco di città (max 300) partecipanti alla piattaforma sulla base degli elenchi stabiliti nei Contratti di Partenariato (max 20 città per Paese). Criteri di selezione delle città sono: a) popolazione ( tenendo conto specificità sistemi urbani nazionali); b) esistenza strategia integrata per fronteggiare sfide (piani strategici?). La piattaforma sostiene la creazione di reti urbane che intraprendano Azioni innovative su iniziativa della Commissione.

5 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione Le Azioni Innovative (Proposta Art. 9 Reg. FESR) Su iniziativa della Commissione, FESR sostiene Azioni Innovative per lo sviluppo urbano sostenibile entro un plafond dello 0,2% delle risorse del fondo destinate all'obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione. Tali azioni comprendono studi e progetti pilota diretti a identificare o sperimentare nuove soluzioni a problemi relativi allo sviluppo urbano sostenibile, che abbiano rilevanza a livello di UE. Le azioni innovative contribuiscono (anche in deroga ai vincoli di concentrazione indicati dall art.4 Reg. FESR) a tutte le attività necessarie per realizzare gli obiettivi tematici di cui all art. 9 della Proposta di Reg. Gen. (in pratica: gli obiettivi EUROPA 2020).

6 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione Investimenti territoriali integrati (Proposta Art. 99 Reg. Gen.) Quando la strategia di sviluppo urbano (o di altro tipo come quelle definite dall art.12 Reg. FSE patto territoriali o iniziative locali per l occupazione) richieda un approccio integrato che comporti investimenti nell ambito di più assi prioritari di uno o più PO, l azione è eseguita sotto forma di Investimento Territoriale Integrato (ITI). I PO interessati individuano gli ITI e stabiliscono la dotazione finanziaria, indicativa di ciscun Asse prioritario, destinata a ciascun ITI. Lo Stato membro (SM) o l AdG competente può designare uno o più organismi intermedi, compresi gli EELL, cui delegare gestione e attuazione di un ITI. SM o AdG competenti provvedono affinché il sistema di sorveglianza del PO preveda l individuazione degli interventi e delle realizzazioni di un Asse prioritario che contribuisco a un ITI.

7 Lo Sviluppo urbano nella nuova Politica di Coesione Cosa c è di nuovo nelle proposte rispetto ? C è una chiara identificazione della policy (c era anche prima); C è il collegamento della policy con la Strategia EUROPA 2020 (c era anche prima, anche se l indicazione pare più stringente); C è una riserva di risorse del 5% dedicate alla policy (non c era prima, ma il QSN ha investito il 7,2%, anche se poi dimezzato per crollo FAS); C è la facoltà di delegare la gestione alle città beneficiarie (c era anche prima, tale e quale); ma attenzione a complicazione con ITI (pluralità strumentazione progettuale!) C è la Piattaforma SU e la necessità di indicare l elenco delle città sia nel Contratto di Partenariato sia la livello di PO (novità assoluta); Ci sono le Azioni Innovative della Commissione (un ritorno?); C è la facoltà di scegliere il livello di PO (nazionale, regionale o interregionale) appropriato alla policy (novità relativa).

8 Contributo pubblico assegnato per tipologie di beneficiari dei POR FESR , per Regione, valori percentuali (Fonti ufficiali: Elenchi dei Beneficiari dei POR FESR, Regolamento CE n 1828/2006) Regioni Province Comuni Operatori privati Unioni di comuni e Comunità montane Altri enti pubblici ed organismi di categoria Totale contributo pubblico assegnato Obiettivo Competitività Piemonte (15/07/2011) 5,4% 0,0% 1,0% 93,5% 0,0% 0,0% 100,0% Valle d'aosta (01/02/2011) 34,1% 0,0% 8,7% 54,2% 0,0% 2,9% 100,0% Lombardia (06/06/2011) 3,9% 7,3% 27,0% 60,2% 1,6% 0,0% 100,0% P.A. Trento (31/12/2010) 0,0% 2,0% 30,3% 64,4% 0,3% 3,0% 100,0% P.A. Bolzano (luglio 2011) 0,0% 78,6% 1,3% 18,8% 1,4% 0,0% 100,0% Veneto (31/12/2010) 8,1% 0,0% 4,0% 87,1% 0,5% 0,3% 100,0% Friuli-Venezia Giulia (06/07/2011) 19,8% 0,0% 13,9% 62,4% 0,0% 3,9% 100,0% Liguria (30/04/2011) 3,7% 4,2% 50,7% 34,7% 0,0% 6,7% 100,0% Emilia-Romagna (marzo 2011) 0,0% 3,3% 23,7% 68,7% 2,7% 1,6% 100,0% Toscana (maggio 2011) 1,9% 1,0% 27,6% 67,0% 0,2% 2,3% 100,0% Umbria (31/12/2010) 13,5% 0,0% 20,9% 63,4% 2,1% 0,0% 100,0% Marche (13/01/2011) 0,0% 0,2% 9,8% 86,1% 0,3% 3,7% 100,0% Lazio (31/12/2010) 47,2% 0,9% 12,2% 31,8% 0,1% 7,9% 100,0% Abruzzo (30/06/2011) 21,1% 0,0% 0,0% 78,9% 0,0% 0,0% 100,0% Molise (14/02/2011) 13,5% 0,0% 0,0% 85,5% 0,0% 1,0% 100,0% Sardegna (31/12/2010) 24,7% 2,0% 9,3% 62,1% 0,0% 1,8% 100,0% Totale Obiettivo Competitività 13,6% 2,8% 17,4% 63,2% 0,5% 2,5% 100,0% Obiettivo Convergenza Campania (11/07/2011) 16,1% 0,9% 66,3% 13,7% 0,4% 2,5% 100,0% Puglia (31/12/2010) 16,5% 0,2% 13,8% 59,9% 0,0% 9,7% 100,0% Basilicata (28/02/2011) 32,5% 31,2% 14,1% 18,4% 0,7% 3,1% 100,0% Calabria (31/05/2011) 20,8% 21,3% 35,5% 19,4% 2,0% 1,0% 100,0% Sicilia (31/05/2011) 26,0% 0,0% 34,1% 27,4% 0,0% 12,5% 100,0% Totale Obiettivo Convergenza 19,6% 5,6% 43,4% 25,3% 0,6% 5,4% 100,0% Totale Obiettivi 17,6% 4,7% 34,4% 38,4% 0,5% 4,4% 100,0% Elaborazione IFEL Ufficio Studi autonomie locali e sistemi territoriali

9 Numero di progetti e contributo pubblico assegnato ai comuni beneficiari dei POR FESR , per Regione (Fonti ufficiali: Elenchi dei Beneficiari dei POR FESR, Regolamento CE n 1828/2006) Regione N comuni (a) N comuni beneficiari (b) N progetti con comuni beneficiari (c) % di comuni con progetti (b)/(a) Contributo pubblico assegnato (euro) (d) Obiettivo Competitività Piemonte (15/07/2011) ,1% Valle d'aosta (01/02/2011) ,4% Lombardia (06/06/2011) ,0% P.A. Trento (31/12/2010) ,6% P.A. Bolzano (luglio 2011) ,4% Veneto (31/12/2010) ,5% Friuli-Venezia Giulia (06/07/2011) ,1% Liguria (30/04/2011) ,4% Emilia-Romagna (marzo 2011) ,8% Toscana (maggio 2011) ,1% Umbria (31/12/2010) ,4% Marche (13/01/2011) ,5% Lazio (31/12/2010) ,8% Abruzzo (30/06/2011) ,0% 0 Molise (14/02/2011) ,0% 0 Sardegna (31/12/2010) ,6% Totale Obiettivo Competitività ,7% Obiettivo Convergenza Campania (11/07/2011) ,0% Puglia (31/12/2010) ,0% Basilicata (28/02/2011) ,9% Calabria (31/05/2011) ,0% Sicilia (31/05/2011) ,4% Totale Obiettivo Convergenza ,5% Totale Obiettivi ,6% Il comune di Napoli è beneficiario di euro per il Grande progetto di completamento della metropolitana di Napoli linea 1. Elaborazione IFEL Ufficio Studi autonomie locali e sistemi territoriali

10 Numero di progetti e contributo pubblico assegnato ai comuni beneficiari dei POR FESR , per politica d intervento Numero di progetti 6,2% 0,9% 20,0% 24,5% 4,4% 19,2% 24,8% Contributo pubblico assegnato 27,7% 0,5% 0,7% 10,5% 8,5% 3,1% 49,1% Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, turistico e culturale Reti e collegamenti per la mobilità Efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili Sostenibilità ambientale e salvaguardia del territorio Riqualificazione aree urbane, commerciali ed industriali Integrazione ed inclusione sociale Altro (assistenza tecnica ed I.C.T.) Elaborazione IFEL Ufficio Studi autonomie locali e sistemi territoriali

11 Numero di progetti e contributo pubblico assegnato ai comuni beneficiari dei POR FESR , per classe di ampiezza demografica Classe di ampiezza demografica N comuni (a) N comuni beneficiari (b) N progetti con comuni beneficiari (c) % di comuni con progetti (b)/(a) Contributo pubblico assegnato (euro) (d) V.A. % abitanti ,2% ,6% abitanti ,6% ,0% abitanti ,0% ,6% abitanti ,7% ,2% abitanti ,5% ,7% abitanti ,8% ,3% >= abitanti ,0% ,6% Totale ,6% ,0% 50,1% Elaborazione IFEL Ufficio Studi autonomie locali e sistemi territoriali

12 Numero di progetti con comuni beneficiari dei POR FESR , per regione e classe di contributo pubblico assegnato Regione Da a Fino a Da a euro euro euro Da a euro Da a euro Da a euro Oltre euro Totale Obiettivo Competitività Piemonte (15/07/2011) Valle d'aosta (01/02/2011) Lombardia (06/06/2011) P.A. Trento (31/12/2010) P.A. Bolzano (luglio 2011) Veneto (31/12/2010) Friuli-Venezia Giulia (06/07/2011) Liguria (30/04/2011) Emilia-Romagna (marzo 2011) Toscana (maggio 2011) Umbria (31/12/2010) Marche (13/01/2011) Lazio (31/12/2010) Abruzzo (30/06/2011) Molise (14/02/2011) Sardegna (31/12/2010) Totale Obiettivo Competitività Obiettivo Convergenza Campania (11/07/2011) Puglia (31/12/2010) Basilicata (28/02/2011) Calabria (31/05/2011) Sicilia (31/05/2011) Totale Obiettivo Convergenza Totale Obiettivi ,9% Elaborazione IFEL Ufficio Studi autonomie locali e sistemi territoriali

13 Cosa ha prodotto la programmazione in atto (oltre i bassi tassi di impegno e pagamento?) 1) Polverizzazione dei beneficiari (?) Il 17,6% dei comuni italiani risulta beneficiario a luglio 2011 di almeno un progetto finanziato da un PO regionale FESR, 46,5% in Obiettivo Convergenza. 2) Politiche di incentivo alle imprese: déjà vu (?) L incidenza del finanziamento ad operatori privati è del 63,2% per l Obiettivo Competitività e del 25,3% per l Obiettivo Convergenza). 3) Frammentazione degli interventi (?) I progetti finanziati ai comuni sono, in media, di piccolo taglio (44,8% d importo unitario fino a euro). Solo il 2,2%, ossia 61 progetti, supera i 5 milioni di euro. 4) Debolezza della programmazione (?) Circa un quarto dei progetti ammessi a finanziamento riguarda la riqualificazione di aree urbane, commerciali ed industriali (24,5%) assorbendo il 27,7% delle risorse assegnate. Il 24,8% dei progetti riguarda invece l efficientamento energetico dei comuni. Il restante 47,5% dei progetti riguarda la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, la mobilità, l ambiente e l inclusione sociale. RISULTATO FINALE: TASSO IMPEGNO PRIORITA 8 QSN = 3,7 %

14 TEMI IN DISCUSSIONE E DI CONFRONTO 1. Quali lezioni apprendere dall esperienza acquisita nell ambito della programmazione nel settore dello sviluppo urbano, soprattutto sul versante della responsabilizzazione (e mobilitazione) delle autonomie locali 2. Quali ostacoli si frappongono alla identificazione di un iniziativa che, facendo tesoro delle esperienze passate, ponga le condizioni per valorizzare l apporto della strategia urbana alla crescita e alla coesione (strategia nazionale, concentrazione degli interventi, responsabilità gestionale ai beneficiari, focalizzazione su obiettivi di servizi)? 3. In che modo si può garantire un efficace attuazione delle azioni integrate per lo sviluppo urbano a livello nazionale e regionale? Quali gli ostacoli per una scelta di discontinuità nella programmazione e gestione delle politiche urbane in Italia (per un PON Città tipo URBAN )? 4. Considerata l importanza della valutazione dei risultati cosa occorre fare per assicurare un sistema di monitoraggio e valutazione efficiente degli indicatori di efficacia e impatto della policy?

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