Radiazioni Ottiche Artificiali: gli adempimenti legislativi. Andrea Guerzoni SPSAL AUSL di Ferrara - 21/10/2010
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1 Radiazioni Ottiche Artificiali: gli adempimenti legislativi Andrea Guerzoni SPSAL AUSL di Ferrara - 21/10/2010
2 D.Lgs. 81/2008 Titolo VIII Capo V non sono previsti Valori di Azione, ma solo Valori Limite di Esposizione (VLE) i VLE per i Lavoratori e per la Popolazione sono gli stessi
3 Titolo VIII Capo V Campo di Applicazione (Art. 213) stabilisce prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza dall esposizione alle radiazioni ottiche artificiali, con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute.
4 Definizioni (Art. 214) - I a) Radiazioni ottiche: rad. E.M. con λ tra 100 nm e 1 mm si suddividono in UV, visibili ed infrarosse 1) Ultraviolette: λ tra 100 e 400 nm (UVA, UVB, UVC) 2) Visibili: λ tra 380 e 780 nm 3) Infrarosse: λ tra 780 nm e 1 mm (IRA, IRB, IRC) b) LASER (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) dispositivo che amplifica la R.O. mediante emissione stimolata controllata c) Radiazione LASER: Rad. Ottica prodotta da LASER d) Radiazione non coerente: Rad. Ottica diversa da LASER
5 Definizioni - II (art. 214) e) Valori Limite di Esposizione (VLE): sono i L.E. alle ROA basati sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto dei VLE garantisce che i lavoratori siano protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute conosciuti
6 Definizioni - III (Art. 214) f) irradianza (E) o densità di potenza: potenza radiante incidente su unità di superficie - [ W/m 2 ] g) esposizione radiante (H): integrale nel tempo dell irradianza - [ J/m 2 ] h) radianza (L): il flusso radiante o la potenza per unità di superficie per unità di angolo solido - watt su metro quadrato su steradiante [ W/m 2 sr ] i) livello: combinazione di irradianza, esposizione radiante e radianza alle quali é esposto un lavoratore.
7 Valori Limite di Esposizione (Art. 215) 1. VLE per le radiazioni non coerenti sono riportati nell allegato XXXVII, parte I. 2. VLE per le radiazioni laser sono riportati nell allegato XXXVII, parte II.
8 i VLE pertinenti dal punto di vista biofisico, si calcolano con determinate formule che dipendono dal tipo della radiazione emessa. Per una data sorgente possono essere pertinenti più valori di esposizione e corrispondenti Limiti di Esposizione
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10 Allegato XXXVII - VLE - ROA non coerenti
11 Curva di ponderazione S(λ )
12 Curve di Ponderazione B(λ ) e R(λ )
13 LASER i valori di esp. pertinenti dal punto di vista biofisico. La formula da usare dipende dalla λ e dalla durata delle radiazioni emesse dalla sorgente. Per una data sorgente possono essere pertinenti più valori di esp. e corrispondenti L. E.
14 Allegato XXXVII - VLE LASER
15 Identificazione dell esposizione e VdR I (Art. 216) 1. il DdL, nell ambito della VdR, valuta (giustifica o stima) e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle ROA a cui possono essere esposti i lavoratori. La metodologia per la valutaz., misuraz. e/o calcolo deve rispettare: - norme IEC, per laser, - raccomandazioni CIE e CEN per incoerenti e, per quanto esula dalle citate norme/raccomandaz. - buone prassi (Comm. Consult. prev. inf. igiene lav) - linee guida nazionali o internazionali (in subordine) - dati forniti dai fabbricanti delle attrezzature
16 Identificazione dell esposizione e VdR II (Art. 216) 2. Il DdL, nell ambito VdR, presta particolare attenzione: a) il livello, la λ e la durata dell esposizione b) i VLE c) effetti su lavoratori particolarmente sensibili d) effetti da interazioni con sostanze chimiche fotosensibilizz. (creme, deodoranti antinfiam., antibiotici) e) effetti indiretti, come l accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco; f) AdL alternative, per ridurre i livelli di esposizione
17 Identificazione dell esposizione VdR III (Art. 216).. il DdL presta particolare attenzione a: g) azioni di risanamento per minimizzare i livelli di esp. h) informazioni dalla S.S. e alle informazioni pubblicate; i) sorgenti multiple di esposizione alle ROA; l) classificazione dei laser secondo IEC e, per sorgenti pericolose come un laser di classe 3B o 4, tutte le classificazioni analoghe m) informazioni dai fabbricanti delle AdL e delle sorgenti 3. Il DdL nel documento di VdR deve precisare le misure adottate, artt. 217 (programma d azione) e 218 (SS)
18 SORGENTI GIUSTIFICABILI Apparecchio di illuminazione a soffitto con lampade a fluorescenza con schermo diffusore Computer o apparecchiature similari dotate di display a schermo o monitor Apparecchio di illuminazione a soffitto con lampade a fluorescenza compatte Riflettori con lampade a fluorescenza compatte Apparecchi per la cattura di insetti a lampade UV-A Apparecchio di illuminazione spot a soffitto con lampade a filamento di tungsteno alogene Lampade a filamento di tungsteno per illuminazione di aree di lavoro (incluse le lampade daylight) Apparecchi di illuminazione a soffitto con lampade a filamento di tungsteno Fotocopiatrici Schermi LCD o PLASMA o LED di grande formato per presentazioni interattive Indicatori a LED Computer o telefoni palmari Indicatori di posizione, freno, retromarcia e fendinebbia di veicoli Lampade flash fotografiche Pannelli o tubi radianti a gas sospesi Apparecchi per l illuminazione stradale Fonte: A Non-Binding Guide to the Artificial Optical Radiation Directive 2006/25/EC, Radiation Protection Division, Health Protection Agency, 2009
19 SORGENTI NON PERICOLOSE IN PARTICOLARI CONDIZIONI DI UTILIZZO Sorgente Condizioni di utilizzo Apparecchio di illuminazione a soffitto con lampade a fluorescenza senza schermo diffusore Sicuro a livelli di illuminamento normali ( 600 lux) Riflettori con lampade ad alogenuri metallici o a vapori di mercurio ad alta pressione Sicuri se utilizzati con schermo frontale intatto e senza visione diretta della sorgente Videoproiettori Sicuri in assenza di visione all interno del fascio luminoso proiettato Lampade UV-A a bassa pressione (Wood) Sicure in assenza visione diretta della sorgente Qualsiasi prodotto classificato Gruppo esente secondo la norma CEI EN Sicuri se utilizzati con schermo intatto e in assenza di visione diretta della sorgente Fari di veicoli (abbaglianti e anabbaglianti) Sicuri se la visione prolungata all interno dei fasci luminosi è evitata
20 Sorgenti giustificabili (LASER) Tutte le sorgenti che emettono radiazione laser classificate nelle classi 1 e 2 (attenzione: non 1M e 2M nè le apparecchiature di classe 1 o 2 che contengono sorgenti di classe superiore) secondo IEC , sono giustificabili. Per le altre sorgenti occorrerà effettuare una valutazione del rischio più approfondita.
21 Disposizioni miranti ad eliminare o a ridurre i rischi Art (I ) 1. Se la VdR mette in evidenza che i VLE possono essere superati, il DdL definisce e attua un programma d azione che comprende misure tecniche e/o organizzative al fine di evitare che l esposizione superi i valori limite, tenendo conto in particolare:
22 Disposizioni miranti ad eliminare o a ridurre i rischi Art (II ) a) altri metodi di lavoro b) attrezzature che emettano meno radiazioni; c) misure tecniche per ridurre le emissioni, incluso, dispositivi di sicurezza, schermature o altro; d) programmi di manutenzione delle AdL, dei luoghi e delle postazioni di lavoro; e) progettazione della struttura, dei luoghi e delle postazioni di lavoro; f) limitazione della durata e del livello di esposizione; g) disponibilità di adeguati DPI; h) istruzioni del fabbricante.
23 Disposizioni miranti ad eliminare o a ridurre i rischi Art (III ) 2. i luoghi di lavoro in cui potrebbero essere superati i VLE devono essere: - indicati con un apposita segnaletica, delimitati e ad accesso limitato, se tecnicamente possibile. 3. Il DdL adatta le misure individuate, alle esigenze dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio.
24 Segnaletica radiazioni non coerenti Cartello previsto dalla norma EN per la marcatura delle macchine che emettono ROA non coerenti In caso di utilizzo dei DPI, ad esempio occhiali, all ingresso deve essere esposto l apposito segnale
25 Segnaletica LASER In caso di Zona Laser Controllata (ZLC) la CEI EN :2009 richiede che agli accessi delle aree con laser di Classe 3B e 4 siano indicanti: presenza del laser e classe di appartenenza
26 Segnaletica LASER Se all interno della ZLC è necessario l utilizzo di DPI, ad esempio gli occhiali, all ingresso deve essere esposto l apposito segnale di prescrizione
27 Sorveglianza sanitaria I Art PERIODICITA - di norma una volta l anno o inferiore, decisa dal MC, con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio
28 Sorveglianza sanitaria II Art sono tempestivamente sottoposti a controllo medico i Lav. con esposizione > ai VLE. 3. Se i VLE sono superati, o effetti nocivi sulla salute: a) il medico o altra persona qualificata comunica al Lavoratore i risultati che lo riguardano. Il Lav. riceve le informazioni e i pareri relativi al controllo sanitario cui dovrebbe sottoporsi b) il DdL é informato di tutti i dati emersi dalla S.S. tenendo conto del segreto professionale.
29 Obblighi dei fabbricanti (rad. non coerenti) Le attrzzature che emettono ROA devono essere corredate da informazioni sulle emissioni, in conformità: D.Lgs. 17/2010 (Dir. Macchine) Direttiva 2007/47/CE (dispositivi medici) D.Lgs. 332/00 (dispositivi medici diagnostici in vitro) CEI EN : 2009 (lampade e sistemi di lampade anche a LED) CEI EN (IV ediz. Luglio 2005) e successivi emendamenti, congiuntamente a CEI EN lettini abbronzanti e lampade UV per uso estetico. FAQ interregionali (Frequently Asked Question)
30 Obblighi dei fabbricanti (rad. non coerenti) DLgs. 17/2010: se una macchina emette ROA, che possono nuocere all operatore o alle persone, soprattutto se portatrici di dispositivi medici impiantati (per es. il cristallino artificiale), il costruttore deve riportare nel manuale di istruzioni le relative informazioni. In mancanza di norme specifiche di prodotto, la UNI EN 12198:2009 individua 3 categorie (0, 1 e 2) sulla base dell irradianza effettiva se la categoria di emissione è 1 o 2, il fabbricante deve marcare le macchine con: - il segnale di sicurezza - la categoria - la norma di riferimento
31 Marcatura specifica per apparecchiatura di categoria 1 (rad. non coerente)
32 Obblighi dei fabbricanti - (LASER) Apporre su ogni apparecchio una o più targhette Sul pittogramma del laser associare, tranne che per la classe 1, una ulteriore targhetta contenente: - avvertimenti relativi all utilizzo in sicurezza - classe del LASER - potenza max. della radiazione emessa - lunghezze d onda emesse - durata dell impulso, se presente - norma usata per la classificazione
33 Obblighi dei fabbricanti
34 ROA & DUVRI & POS + PSC
35 ROA & DUVRI Il committente indicherà nel DUVRI i luoghi e i tempi nei quali i lavoratori potrebbero essere esposti a ROA e preciserà le misure di prev. e protez. da adottare (es. limitazione della durata delle esposiz., attuazione di sfasamenti temporali o spaziali, allontanamento dei lav. dalle sorgenti, segregazione delle sorgenti, impiego di adeguati DPI, ) Anche in regime di sub-appalto, per mansioni che prevedono la condivisione del sito e lo svolgimento di attività contigue, in presenza di almeno una sorgente, devono essere inserite nel DUVRI le informazioni relative alle sorgenti stesse ( per una val. completa) Nel caso di esposizioni a ROA anche di bassa entità ma interferenti, il committente ne darà comunicazione nel DUVRI, per la tutela dei lavoratori particolarmente sensibili.
36 ROA & PSC (I ) Il Coordinatore Sicurezza Progettazione, all atto dell elaborazione PSC, dovrà: considerare le eventuali esposizioni a ROA dovute a lavorazioni particolari (laser, saldatura, taglio al plasma, ) poste in prossimità o all interno dell area del cantiere; segnalare i valori stimati di esposizione alle ROA; descrivere, in caso di esposizione, le misure preventive e protettive da adottare, comprese le modalità di verifica, adottare eventuali DPI.
37 ROA & PSC (II ) Il Coordinatore Sicurezza in fase di Esecuzione adeguerà, se necessario, il PSC prevedendo supplementari misure di prevenzione e protezione o idonea informazione, in relazione alle possibili interferenze tra le diverse attività lavorative presenti.
38 ROA & POS Il POS, conterrà le informazioni relative a: - attrezzature che potrebbero comportare esp. a ROA - possibili superamenti dei VLE, (segnaletica). In presenza di ROA, nel POS andranno indicate: misure prev. e protettive e procedure complementari adottate, integrative a quelle contenute nel PSC; elenco dei DPI specifici forniti documentazione in merito a informazione e formazione, per il particolare rischio.
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40 Grazie per l attenzione
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