EFFICIENZA ENERGETICA. L INFLUENZA DEI CERTIFICATI BIANCHI SULLE DECISIONI DI INVESTIMENTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "EFFICIENZA ENERGETICA. L INFLUENZA DEI CERTIFICATI BIANCHI SULLE DECISIONI DI INVESTIMENTO"

Transcript

1 Dipartimento di Impresa e Management Cattedra in Economia dell Energia EFFICIENZA ENERGETICA. L INFLUENZA DEI CERTIFICATI BIANCHI SULLE DECISIONI DI INVESTIMENTO RELATORE Prof. Carlo Andrea Bollino CORRELATORE Prof. Simone Mori CANDIDATO Carmela Fazi Matricola: ANNO ACCADEMICO 2012/2013 1

2 A mamma, papà e Mary E quindi uscimmo a riveder le stelle 2

3 Indice Introduzione...5 Capitolo I IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (TEE) 1.1 Efficienza energetica e Direttive Comunitarie Bilancio Energetico Nazionale Politiche d incentivazione dell efficienza energetica in Italia I Titoli di efficienza energetica: definizione ed evoluzione normative dei certificati bianchi Il meccanismo dei TEE: attori, procedura, valutazione e verifica dei risparmi...30 Capitolo II IL MERCATO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA 2.1 Il Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Emissioni e Transazioni dei Titoli di Efficienza Energetica L andamento dei prezzi Analisi della domande e dell offerta dei Titoli di Efficienza Energetica Il contributo tariffario

4 Capitolo III GLI ATTORI COINVOLTI: INTERVISTE A CAMPIONE 3.1.Gli Energy Manager I distributori Le Società di Servizi energetici: casi a confronto...80 Capitolo IV I RISULTATI DELL INDAGINE SUI TEE: LA PROPENSIONE AGLI INVESTIMENTI 4.1 Analisi dei risultati Efficacia economiche e finanziaria dei TEE Proposte d intervento Considerazioni finali Conclusioni Appendice Bibliografia

5 Introduzione Il presente lavoro si pone l obiettivo di comprendere l incidenza dei certificati bianchi sulle decisioni di investimento. Esso è anche frutto di un indagine svolta in collaborazione con la FIRE (Federazione Italiana per l uso Razionale dell Energia), basata principalmente sullo svolgimento di interviste ai vari operatori del sistema quali Energy Manager, Distributori e Società di Servizi energetici. Si è voluto ricorrere a tale strumento per poter capire appieno la ratio del sistema dei Titoli di Efficienza Energetica. Si è ritenuto interessante raccogliere le testimonianze dei diretti interessati al fine di compararle per poter effettivamente verificare se i certificati bianchi hanno funzionato da incentivo alla realizzazione di opere di efficienza energetica e che valore hanno assunto nel processo decisionale. Si è scelto di affrontare una tematica controversa come quella dell efficienza energetica in quanto oggi essa ha assunto un ruolo prioritario nell impostazione delle politiche energetico ambientali, sia nazionali che europee. L Unione Europea, che ha raggiunto una spesa energetica di oltre 500 miliardi di euro con un conseguente consumo di gran parte dell energia generata a causa dell utilizzo di tecnologie poco efficienti, ha compreso l urgenza della promozione di interventi di efficienza energetica al fine di perseguire obiettivi quali la crescita della competitività del tessuto produttivo e il rilancio economico. La normativa comunitaria in tema di efficienza energetica sarà regolata dalla Direttiva 2012/27/EU, emanata il 25 ottobre 2012, che stabilisce un quadro comune di misure volte a consentire il raggiungimento dell obiettivo di riduzione del 20% del consumo di energia primaria a livello comunitario entro il La direttiva, che rafforza i provvedimenti precedenti, e in particolare la direttiva 2006/32/CE e la direttiva 2004/8/CE su cui sono stabilite le regole oggi in vigore nei diversi Paesi membri, si è resa necessaria in quanto questi ultimi erano fuori traiettoria nel raggiungimento del target citato. L Italia, negli ultimi anni, sembra aver compreso il ruolo strategico dell energia, quale fattore di crescita economica, di benessere, di progresso tecnologico e sociale, dando 5

6 grande rilevanza all efficienza energetica nelle politiche in questione, in modo da adeguarsi alle direttive comunitarie e ridurre il gap con gli altri Paesi industrializzati. A tal proposito il meccanismo dei certificati bianchi rappresenta il più importante ed efficace strumento di incentivazione del risparmio energetico adottato in Italia. Esso ha assunto un ruolo fondamentale per l adempimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica, facendo registrare una crescita costante dei risparmi generati con il miglior rapporto costo-efficacia per lo Stato. Tali direttive comunitarie sul tema dell efficienza energetica e le modalità di recepimento attuate dall Italia saranno oggetto di studio nel capitolo I. In particolare, si analizzerà la domanda primaria di energia nel nostro Paese, indicatore scelto per l efficienza energetica, tramite l analisi del Bilancio Energetico Nazionale al fine di comprendere i reali motivi che spingono alla promozione dell efficienza energetica. Successivamente verranno prese in esame le politiche adottate dal governo al fine di sfruttare al massimo il potenziale di efficienza energetica di cui si dispone. Tra gli strumenti di incentivazione adottati in Italia, l attenzione si focalizzerà sul sistema dei certificati bianchi. Verrà definita la legislazione in materia, con particolare attenzione all evoluzione normativa, di cui il Decreto Ministeriale 28 dicembre 2012 rappresenta l ultimo atto. L intero meccanismo verrà attentamente analizzato in moda da fornire una descrizione dettagliata degli attori, delle procedure e dei metodi di valutazione e verifica dei risparmi. Nel capitolo II verrà studiato il funzionamento del mercato dei Titoli di Efficienza Energetica. L adempimento degli obblighi di efficienza energetica imposti è stato facilitato dalla possibilità di commercializzare i certificati bianchi, che introduce un importante elemento di flessibilità per i distributori che possono decidere se realizzare i propri obiettivi di risparmio energetico tramite iniziative proprie o attraverso l acquisto dei certificati dai soggetti volontari operanti sul mercato, in base a criteri di convenienza economica. L acquisto e/o la vendita di Titoli di Efficienza Energetica può avvenire o mediante registrazione di transazioni bilaterali, ricorrendo al Registro TEE, oppure partecipando alle negoziazioni sul Mercato TEE appositamente istituito e regolamentato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME). Successivamente verrà data un overview sui 6

7 titoli emessi e sulle transazioni effettuate sul mercato, attraverso un analisi comparativa riguardante i dati forniti dal GME sul numero dei titoli emessi nel primo semestre 2012 e nel primo semestre Inoltre, si verificheranno le cause della diminuzione di progetti realizzati in proprio dai soggetti obbligati approfondendo le ragioni alla base dello squilibrio esistente tra domanda ed offerta di TEE. Con obiettivi di risparmio annuale crescenti i soggetti obbligati non sono riusciti ad adeguare il numero di progetti realizzati in proprio aumentando così la percentuale della quota d obbligo soddisfatta attraverso titoli acquistati direttamente sul mercato. Si evidenzierà come sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica venga attribuito ai prezzi il compito di bilanciare una domanda di titoli rigida e anelastica, in quanto formata da soggetti obbligati per legge, ed un offerta formata tipicamente da soggetti terzi non sottoposti a vincoli di riduzione. Tale meccanismo ha mostrato un equilibrio precario e un incertezza relativa all adeguatezza dello strumento rispetto agli obblighi esistenti e futuri. Infine ampio spazio verrà riservato all analisi del nuovo calcolo del contributo tariffario che si ripropone di eliminare una rilevante criticità del sistema. Il contributo tariffario unitario verrà aggiornato in modo tale da riflettere, diversamente da prima, l andamento del prezzo dei certificati bianchi riscontrato sul mercato. Tale modifica è stata apportata per frenare gli squilibri nei prezzi di scambio dei TEE che negli ultimi anni si sono dimostrati più alti rispetto al valore del contributo. Come preannunciato il fulcro di tale progetto di tesi è costituito dallo studio dei risultati forniti dai diversi soggetti intervistati grazie alla collaborazione con FIRE. Nel capitolo III verranno formulate le domande che varieranno in base alle categorie in esame. A tal proposito sarà quindi fornita una descrizione degli Energy Manager e dell evoluzione del loro ruolo; una breve analisi della posizione assunta da due importanti distributori come Enel Distribuzione ed Hera riguardo alla promozione dell efficienza energetica; una definizione delle Società di Servizi Energetici e i requisiti ulteriori necessari affinché quest ultime possano definirsi ESCo, certificate secondo il protocollo UNI CEI I vari casi oggetto di studio verranno messi a confronto tra di loro in modo da riuscire a dare una visione d insieme con l intento di comprendere se, per i principali operatori del sistema, il meccanismo dei certificati bianchi abbia effettivamente promosso l efficienza 7

8 energetica; quali siano state le barriere al raggiungimento di tale obiettivo; le proposte di miglioramento ritenute indispensabili. Nell ultimo capitolo (IV), il presente lavoro si propone il compito di analizzare nel dettaglio i risultati ottenuti dall analisi delle interviste focalizzando l attenzione sulle criticità emerse, in un ottica economico-finanziaria, circa l influenza dei certificati bianchi sulle scelte di investimento. Per valutare la convenienza economica dell adozione delle soluzioni di efficientamento energetico nei differenti ambiti considerati, è stato utilizzato come indicatore il tempo di payback, il quale permette di definire l istante temporale in cui i flussi di cassa positivi derivanti dall investimento sono pari ai costi sostenuti per realizzarlo. In ambito industriale i TEE migliorano, grazie all introduzione del coefficiente di durabilità (τ) che ha raddoppiato o triplicato i risparmi riconosciuti, i tempi di payback degli investimenti. Il meccanismo dei certificati bianchi sta di fatto diventando capace di incidere realmente sulle decisioni di implementazione degli interventi di efficienza energetica. Affinché il potenziale teorico, in termini di volume di investimenti, rappresentato dall efficienza energetica si traduca in interventi concreti è necessario un impegno congiunto da parte dei diversi operatori della filiera. La priorità perce0pita è quella di agevolare la bancabilità dei TEE introducendo la possibilità di utilizzare i Titoli di Efficienza Energetica a garanzia dei finanziamenti necessari alla realizzazione di opere di efficientamento energetico. Concludendo, è stato provato come il sistema dei certificati bianchi si sia dimostrato sicuramente il miglior meccanismo in grado di incentivare un così ampio spettro di tecnologie e interventi differenti, con la capacità di premiare le soluzioni tecnologiche migliori. Finora il sistema dei TEE ha dunque funzionato, rappresentando un valido incentivo ma richiede di essere perfezionato in quanto, una volta terminate le possibilità di interventi più semplici ed economici, ha perso gran parte delle proprie potenzialità. Occorre riuscire a promuovere effettivamente gli interventi di efficienza energetica, in modo che i certificati bianchi risultino un fattore determinante rispetto al numero di interventi che sarebbero comunque stati eseguiti a prescindere dal proprio utilizzo. 8

9 Capitolo I IL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (TEE) 1.1 Efficienza energetica e Direttive Comunitarie A causa della crisi economico-finanziaria che a partire dal 2007 ha costretto l intera popolazione mondiale a vivere in condizioni di ristrettezza, la ricerca del risparmio è divenuta la principale ossessione di ogni attore economico-politico. Il potere d acquisto delle famiglie è crollato, obbligandole a ridurre i consumi di prima necessità, quali quelli alimentari; le piccole/medie imprese, si sono viste costrette a sospendere la produzione e a ridurre i costi, partendo dal licenziamento della manodopera. Emerge un contesto macroeconomico critico, nel quale il settore energetico viene visto come uno dei possibili motori della ripresa economica poiché una corretta gestione dei consumi energetici non solo comporterebbe una riduzione dei costi ma costituirebbe anche un costruttivo strumento di verifica per migliorare la sicurezza, l organizzazione interna e l autonomia produttiva. Una possibile soluzione alla crisi potrebbe essere individuata nell efficientamento energetico, in quanto si otterrebbe un miglioramento dei costi bilanciato da un incremento in termini di produttività nel medio-lungo periodo. Nell immaginario collettivo l idea di efficienza energetica viene spesso, erroneamente, associata a quello di risparmio, inteso come rinuncia e quindi, diminuzione del benessere del consumatore. Occorre chiarire le differenze intercorrenti tra i due concetti, certamente correlati tra loro, ma differenti. Riferendosi al risparmio energetico si intende, a parità di tecniche metodologiche utilizzate, un minor utilizzo di energia, attuato grazie ad una riduzione ed un consumo più accorto. Con l efficienza energetica si ha, invece, un utilizzo paritario di energia utile, nonostante si riduca l energia primaria utilizzata, in virtù dell adozione di soluzioni tecnologicamente migliori, ovvero più efficienti. La differenza risulta sostanziale: l idea di risparmio è correlata positivamente alla riduzione di utilizzo di energia; con l efficienza 9

10 non si intende ridurne l utilizzo bensì avvalersi dell innovazione tecnologica per assicurare un maggiore livello di benessere a costi minori. Che l efficienza energetica rappresenti un importante punto di partenza per la ripresa economica è ormai opinione diffusa, società civile, operatori di mercato e responsabili politici sono impegnati in una trasformazione del mercato interno dell energia per fornire ai cittadini infrastrutture, edifici e mezzi di trasporto che utilizzino meno energia, ma consentano loro di fruire della stessa qualità di vita. Diminuire la spesa energetica non rappresenta più un utopia, per ottenere risultati significativi bisogna coniugare scelte individuali responsabili, sia da parte delle imprese che degli utenti finali, con i progressi scientifici che consentano di ridurre il consumo di energia e di migliorare le prestazioni degli impianti. Per rendere ciò possibile bisogna eliminare gli ostacoli all adozione di tecnologie di efficientamento nei vari settori. Nella maggior parte dei casi, in ambito sociale, sono la scarsa consapevolezza dei potenziali risparmi e una difficoltà di accesso agli incentivi che scoraggiano le decisioni dei piccoli consumatori, mentre per le imprese gli ostacoli maggiori sono rappresentati dalla limitata disponibilità di competenze interne specializzate, soprattutto per le aziende medio-piccole, e dalla scarsità di attori specializzati per interventi spesso complessi. Il superamento di tali barriere coadiuvato da un grande impegno collettivo comporterebbe considerevoli vantaggi economici, sociali e ambientali per l intera comunità. Non stupisce, quindi, come la promozione di un uso razionale dell energia sia diventata di diritto una delle priorità d azione dell Unione Europea, dove ogni anno vengono consumati all incirca Mtep 1 pari a una spesa di oltre 500 miliardi di euro consumando gran parte dell energia generata a causa dell utilizzo di tecnologie poco efficienti. Il benessere delle generazioni future, in termini ambientali e sociali, dipende principalmente dalle risposte che saranno in grado di fornire le principali economie del mondo, agendo di concerto sotto la leadership dell Unione Europea per dare una forte risposta globale. Dinnanzi alla necessità di ridurre le emissioni di CO 2 e il consumo energetico totale, raddoppiato negli ultimi 40 anni, l Unione Europea ha colto l urgenza di promuovere e 1 Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. La TEP è l unità di misura usata nei bilanci energetici perché permette di confrontare fonti energetiche diverse partendo dal loro potere calorifico. Essa corrisponde, infatti, alla quantità di calore che si può ottenere da una tonnellata di petrolio 10

11 istituire politiche ambientali, energetiche e industriali allo scopo di migliorare il rendimento della produzione e della distribuzione di energia; di favorire il finanziamento e la realizzazione di investimenti nel settore ed infine di incoraggiare un comportamento razionale in merito al consumo di energia. L Unione Europea ha voluto impostare una politica energetica che spingesse gli Stati membri ad aumentare l utilizzo delle fonti rinnovabili riducendo le fonti fossili affinché si diminuisca la dipendenza energetica.. Nel marzo 2007 il Consiglio europeo ha lanciato una strategia comune sulle energie rinnovabili, sull efficienza energetica e sulle emissioni di gas serra, la c.d. strategia , ponendo tre ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2020: consumi di fonti primarie ridotti del 20% rispetto alle previsioni tendenziali, mediante aumento dell efficienza secondo le indicazioni di una futura direttiva; emissioni di gas climalteranti, ridotte del 20%, secondo impegni già presi in precedenza, protocollo di Kyoto, ETS (Emissione Trading Scheme); aumento al 20% della quota di fonti rinnovabili nella copertura dei consumi finali (usi elettrici, termici e per il trasporto). 2 In seguito alla dichiarazione di intenti, nel dicembre del 2008 è stato approvato il Pacchetto Clima ed Energia, che istituisce sei nuovi strumenti legislativi europei volti a tradurre in pratica gli obiettivi al Il quadro, a livello normativo, viene completato dalla Direttiva Efficienza Energetica (Dir. 2012/27/EU), emanata dall Unione Europea il 25 ottobre 2012 che stabilisce un quadro comune di misure vincolanti per la promozione dell efficienza energetica nell UE al fine di conseguire effettivamente un risparmio del 20% del consumo di energia primaria entro il La direttiva, entrata in vigore il 04 dicembre 2012 e che verrà recepita nei rispettivi ordinamenti nazionali entro il 05 giugno 2014, impone agli Stati membri di fissare un obiettivo nazionale indicativo di efficienza, basato sul consumo di energia primaria o 2 Fonte FIRE. Federazione Italiana per l Uso Razionale dell Energia, Obiettivi del ; 3 Direttiva Fonti Energetiche Rinnovabili (Direttiva 2009/28/EC); Direttiva Emission Trading (Direttiva 2009/29/EC); Direttiva sulla qualità dei carburanti (Direttiva 2009/30/EC); Direttiva Carbon Capture and Storage - CCS (Direttiva 2009/31/EC); Decisione Effort Sharing (Decisione 2009/406/EC); Regolamento CO2 Auto (Regolamento 2009/443/EC) 11

12 finale, sul risparmio di energia primaria o finale o sull intensità energetica 4, oltre all adozione di misure riguardanti la ristrutturazione energetica degli edifici nel campo dell edilizia pubblica. Inoltre, vengono, promosse campagne d informazione sull efficienza energetica e sugli aspetti finanziari rivolte sia ai produttori che ai consumatori. Gli Stati membri dovranno elaborare, entro il 30 aprile 2014 e successivamente ogni tre anni, un Piano d Azione Nazionale che contenga una strategia a lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati. La Commissione svolgerà il ruolo di sorvegliante, in quanto dovrà constatare il raggiungimento dell obiettivo del 20% di efficienza energetica al fine di attuare eventuali misure e aggiustamenti e, inoltre, entro il 2020 dovrà valutare se l UE sia riuscita a raggiungere un consumo energetico non superiore a Mtep di energia primaria e/o non superiore a MTEP di energia finale. 5 La ragione per cui costruire un economia a bassa intensità energetica sia diventato uno dei punti focali della politica europea risiede, oltre che nel risparmio economico, anche nella sicurezza degli approvvigionamenti e nei vantaggi ambientali che ne deriverebbero. La commistione di tutte e tre i campi porterebbe l Europa a ridurre i costi valorizzando il mercato strategico, fonte di crescita della stabilità dell economia europea. La sicurezza degli approvvigionamenti è una questione di particolare importanza per gli Stati membri dell Unione Europea, che nel complesso importano oltre il 60% del gas e oltre l 80% del petrolio. Tale dipendenza dall estero dovrebbe essere diminuita in quanto comporta una volatilità dei prezzi dovuta a fattori di instabilità sociale ed economica dei paesi produttori. Realizzando la strategia proposta per il 2020, l UE ha stimato un risparmio di circa 100 miliardi di euro grazie all abbattimento di circa 800 milioni di tonnellate annue di gas a effetto serra, un risparmio di euro l anno per famiglia, il potenziamento della competitività dell industria europea e la creazione di nuovi posti di lavoro. 4 Direttiva, 2012/27/UE, art. 3; 5 Cfr. Nuova Direttiva sull Efficienza Energetica: obiettivi a lungo termine 12

13 La situazione attuale, però, è tutt altro che rassicurante, stando a quanto riportato dal report dell Agenzia Europea dell Ambiente (AEA), Trends and projections in Europe 2013, l Unione Europea rischia di compromettere il conseguimento del target fissato per il 2020, consistente nell aumento del 20% dell efficienza energetica. Secondo quanto previsto da tale studio, i consumi di energia primaria europei si avvicineranno al 2020 a Mtep, troppo alti per ottenere il raggiungimento dell obiettivo di riduzione del 20%. Le performance della maggior parte degli Stati membri, fra cui l Italia, risultano piuttosto deludenti poiché le attuali politiche sull efficienza energetica non sono sviluppate a sufficienza o attuate nei settori rilevanti, senza sottovalutare gli effetti dovuti alla crisi economica. Solo quattro (Francia, Germania, Bulgaria e Danimarca) sono i Paesi in linea con i propri obiettivi di efficienza. Il motivo di tale ritardo risiede nella mancanza di un effettiva integrazione delle norme stabilite a livello comunitario, recepite nell ordinamento nazionale esclusivamente nel rispetto dei requisiti minimi, come mero obbligo legislativo anziché come reale opportunità di miglioramento a lungo termine nei vari settori indicati dalla Direttiva sull Efficienza Energetica (edilizia pubblica e privata, trasporti, industria). L efficienza energetica inoltre, rispetto agli altri obiettivi, paga l assenza di sanzioni verso i Paesi membri in caso di inadempienza essendo l unico non vincolante. La situazione generale riferita agli altri due traguardi, difatti, migliora per il 2020: la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e l aumento al 20% del consumo finale di energia proveniente da fonti rinnovabili. Sul primo fronte l Ue fra 1990 e 2012 ha già tagliato le emissioni del 18% (meno 1% fra 2011 e 2012) e dovrebbe arrivare al 21% nel Sul secondo fronte l ascesa delle energie rinnovabili è stata favorita dalla trasparenza degli obiettivi e a fine 2011, avevano raggiunto una quota del 13% dei consumi finali di energia, contro un obiettivo al 2011 del 10,8%. Tra i 14 Paesi virtuosi sul piano dell energia pulita figura anche l Italia, mentre al contrario, Francia, Belgio, Regno Unito, Olanda, Malta e Lettonia hanno confermato al 2011 una quota di energie pulite al di sotto dell obiettivo di medio periodo e probabilmente troppo distante dalla meta finale. 13

14 Secondo Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell AEA, le ultime analisi effettuate confermano che le energie rinnovabili e l efficienza energetica stanno avendo un impatto significativo in termini di calo di emissioni. A sei anni dal termine prefissato dal pacchetto europeo clima-energia, risulta necessario ed urgente stimolare gli Stati membri ad attuare politiche atte a ridurre il consumo energetico, a frenare il trend dei cambiamenti climatici ed a eliminare le perdite di energia (Tabella 1.1). 6 Tabella 1.1: Gap stimato tra obiettivo e proiezioni Fonte: Eurostat Cfr. Efficienza energetica: l Unione europea lontana dagli obiettivi

15 1.2 Il Bilancio Energetico Nazionale Vista la quantità di energia consumata annualmente nel nostro Paese il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) in modo da confrontare i consumi di energia nei diversi anni analizzando la composizione delle fonti energetiche utilizzate e verificando se si tratta di energia importata o di produzione nazionale e se i consumi nazionali aumentano o diminuiscono. Trattandosi di un bilancio anche il BEN raccoglie informazioni sulle entrate e sulle uscite di energia. I dati relativi alle differenti fonti vengono sommati tra di loro grazie all utilizzo della TEP come unità di misura comune. Le informazioni che ne derivano danno l opportunità di analizzare i dati riguardanti la domanda di energia in Italia nell ultimo decennio, ovvero delle fonti che alimentano il sistema per tutti gli usi, verificando, ad esempio, se le fonti energetiche rinnovabili hanno gradualmente sostituito quelle maggiormente inquinanti, o il livello di dipendenza dall estero per l approvvigionamento di energia primaria. L informazione principale fornita dal BEN è la disponibilità di energia totale che ha un Paese in un anno, detta anche consumo di energia primaria, destinata poi o al consumo diretto, o alla trasformazione in prodotti derivati o a quella in energia elettrica. L energia fornita dalle fonti primarie può essere sia importata che di produzione nazionale, in quest ultimo caso non viene inclusa l energia elettrica ottenuta bruciando combustibili fossili al fine di non conteggiare due volte parte delle disponibilità di energia. Dalla comparazione dei dati risultanti dal BEN 7, negli ultimi cinque anni si andrà a delineare l andamento della domanda di energia primaria in Italia. A causa della crisi economica internazionale, nel 2009 si è registrato un brusco calo dei consumi da 191,3 Mtep a 180,3 Mtep (-6,1%) rispetto all anno precedente, mentre nel 2010 si è verificato un inversione di tendenza, con una crescita della domanda di energia del 4% pari a 187,8 Mtep. Nel 2011, però, i consumi si sono attestati sui 184,2 Mtep subendo una nuova contrazione (-1,9%) determinata, rispetto all anno precedente, dalla riduzione della quota del petrolio dell 1% e di quella del gas naturale dell 1,6% e dall effetto di diverse 7 Fonte Ministero dello Sviluppo Economico, il Bilancio Energetico Nazionale ; 15

16 variabili come il persistere della crisi economica ed il miglioramento dell efficienza energetica, confermato dall incremento dell apporto delle rinnovabili, cresciute dal 12,2 al 13,3%. La composizione percentuale della domanda per fonte, conferma la specificità italiana, nel confronto con la media dei Paesi dell Unione Europea, relativamente al maggior ricorso a petrolio e gas, all import di elettricità, al ridotto contributo dei combustibili solidi e al mancato ricorso alla fonte nucleare (Tabella 1.2). 8 Tabella 1.2: Bilancio Energetico 2011 Domanda energia primaria per fonte Fonte: elaborazione ENEA su dati MSE Dai dati parziali, riportati dal BEN provvisorio, sembra che la tendenza al ribasso sia destinata a confermarsi anche nel 2012 con una domanda di energia primaria intorno a 177,8 Mtep, ancora in calo del 3,5% (Tabella 1.3). 8 Enea, Rapporto annuale efficienza energetica, Roma,

17 Tabella 1.3: Bilancio di sintesi dell energia in Italia Fonte: BEN - versione 26 Aprile 2013 Confrontando i dati riguardarti l impiego delle singole fonti si evidenzia come tale contrazione riguardi principalmente il petrolio (-8,1%), il gas naturale (-3,9%) e le importazioni elettriche (-5,8%), a differenza delle energie rinnovabili, in continua e rapida ascesa (+9,1%) grazie agli incentivi. Possiamo ricavare, dunque, il consumo primario di energia (o consumo interno lordo), ovvero il saldo del bilancio energetico dato dalla somma della produzione nazionale e delle importazioni delle diverse fonti, a cui va sottratta l energia esportata e la variazione delle scorte. Le variazioni del consumo interno lordo susseguitesi dal 2008 ad oggi, evidenziano come ci si trovi davanti ad un cambiamento strutturale dei consumi che renderà sempre più difficile recuperare il tracciato di progressione lineare definito in passato. Il decremento dei consumi non deriva solo dalla congiuntura economica negativa ma anche da specifiche politiche di risparmio ed efficienza energetica. 17

18 Come si osserva dalla tabella 1.3, la seconda parte del BEN è, dedicata agli impieghi finali di energia, fornendo le indicazioni su come vengono adoperate le fonti primarie a disposizione di un Paese. L energia primaria prima di poter essere utilizzata deve essere opportunamente trasformata, con un conseguente aumento della quantità di energia elettrica prodotta a discapito di quella dei combustibili fossili. Alla fine di tale processo la quantità di energia disponibile per gli usi finali risulterà inferiore alla disponibilità di energia primaria a causa dei consumi e delle perdite. Le quantità di energia disponibili per gli impieghi finali vengono poi ripartire per settori: civile, trasporti, settore agricolo, industriale, usi non energetici e bunkeraggi 9. Il trend dei consumi finali di energia in Italia riflette quello dei consumi primari, con una flessione nel 2009 del -6%, rispetto al Nel 2010 i consumi finali di energia aumentarono del 4,4% rispetto al 2009 (132,7), raggiungendo i 138,6 Mtep grazie alla forte incidenza del settore civile (+5,9%), di quello industriale (+7,3%) e degli usi non energetici (+16,2%) mentre i consumi dell agricoltura registrarono una netta diminuzione (-7,6%). Quella del 2010 rappresentò un eccezione come reazione della forte ed improvvisa contrazione dovuta alla crisi del Nel 2011, gli impieghi finali di energia, furono pari a 134,9 Mtep (-2,65%) ma gli usi civili mantenerono un forte peso (34,4%), seguono il settore dei trasporti (31,5%) e l industria (24,2%). La parte rimanente è di pertinenza del settore agricolo e delle scorte di carburante per il trasporto marittimo internazionale (cosiddetti bunkeraggi), mentre il 5,1% è destinato ad usi non energetici, in particolare nell industria petrolchimica (Tabella1.4) Rifornimento dei prodotti petroliferi alle navi per i propri consumi (motore di propulsione e motori per la produzione dell energia di bordo). 10 Cfr. Enea, Rapporto annuale efficienza energetica, Roma,

19 Tabella 1.4: Impieghi finali di energia per settore, anno 2011 Fonte: Enea elaborazione dati MSE Il confronto dei consumi nei settori di uso finale negli ultimi anni mostra una consistente riduzione dei consumi del settore industriale (-23%) ed un significativo aumento di quelli relativi agli usi civili (+15%). La situazione energetica italiana rispetto agli altri Paesi dell Unione Europea è caratterizzata da una maggiore debolezza riguardo agli approvvigionamenti, dovuta ad una forte dipendenza dal petrolio e dal gas, all assenza della generazione elettronucleare ed anche ad un ridotto contributo del carbone. Un altro aspetto rilevante riguarda il peso della fattura energetica del nostro Paese che nel 2011 è stato pari a 62,9 miliardi di euro con un incidenza sul valore nominale del PIL pari al 4%. Più della metà di questo importo (circa 34,5 mld) sono relativi alle importazioni petrolifere, evidenziando l incidenza dell aumento del prezzo dei carburanti sulla spesa delle famiglie italiane. 11 Dal 2000 al 2012 la fattura energetica del nostro Paese è cresciuta dell 87,5%, passando da 37 a 64 miliardi di euro, con un incidenza sul Pil salita dal 2,4% al 4,5% 12. Tale 11 Stima dell Unione Petrolifera: Marzo Studio Federmanager (Federazione dirigenti aziende industriali) e Aiee (Associazione Italiana degli Economisti dell Energia), Il costo dell energia. Vincoli allo sviluppo e alla competitività, Roma, 2013; 19

20 crescita non accenna ad arrestarsi, infatti, i dati non ancora definitivi per il 2012 indicano una cifra intorno ai 65 miliardi di euro. Contemporaneamente l onere per l approvvigionamento dei soli prodotti petroliferi è salito da 18,6 a 34 miliardi di euro. Purtroppo, spiega il presidente di Federmanager Roma Nicola Tosto, quando si deve battere cassa la prima fonte alla quale si ricorre è il costo dell energia che aumenta in modo progressivo. Attualmente l Italia paga il 30-35% della media degli altri paesi europei. Ed è un dato terrificante. In Italia incide pesantemente, rispetto alle altre realtà europee, l elevato carico fiscale, individuato dalle numerose accise ed imposte che gravano sui prodotti petroliferi come, ad esempio, il gasolio per trazione (che viene consumato per oltre il 60% a fini di trasporto commerciale), con gravi danni per la competitività del settore rispetto ai trasportatori stranieri. In relazione alle problematiche del settore, Tosto sottolinea l eccessiva sovrapposizione di competenze mentre invece servirebbe un unità del quadro normativo. In questo quadro c è anche da segnalare il costo derivante dagli oneri di sistema a sostegno dello sviluppo delle fonti rinnovabili, che ha ormai superato i 10 miliardi di euro all anno. Questa situazione rende necessario un ripensamento delle nostre politiche energetiche nazionali, altrimenti si rischia di perdere ulteriori posizioni in termini di competitività rispetto alle aziende straniere. L applicazione di strumenti e sistemi per l efficienza energetica potrebbe generare un impatto sul sistema economico nazionale pari al 2% del Pil ed un risparmio compreso tra 50 e 72 milioni di tonnellate di CO 2 al A suddetta situazione si aggiungerebbe un aumento degli occupati fino al 2% a fronte di una riduzione dei consumi totali di energia compresi tra il 12% e il 18%. 13 Gli interventi riguardanti l efficienza energetica, potrebbero rappresentare un tassello fondamentale nella ripresa del Paese Italia, da un punto di vista economico, sociale e occupazionale, in quanto si auspicherebbe un contributo alla riduzione dei consumi primari al 2020 del 24% (51 Mtep). 13 Report Enel Foundation e Politecnico di Milano, Stato e prospettive dell efficienza energetica in Italia, Roma,

21 1.3 Efficienza energetica in Italia: stato attuale e politiche di promozione ed incentivazione L Italia, negli ultimi anni, sembra aver compreso il ruolo strategico dell energia, quale fattore di crescita economica, di benessere, di progresso tecnologico e sociale, dando grande rilevanza nelle politiche energetiche all efficienza energetica, in modo da adeguarsi alle direttive comunitarie e ridurre il gap con gli altri Paesi industrializzati. Dopo questa panoramica sulla situazione energetica del nostro Paese appare fondamentale soffermarsi sulle politiche adottate dal governo per cercare di sfruttare al massimo il potenziale di efficienza energetica di cui si dispone. L Italia ha recepito le direttive europee varando nel 2007 il primo Piano d Azione per l Efficienza Energetica (PAEE) con obiettivi al 2016, successivamente modificato ed esteso dal PAEE 2011 allo scopo di riuscire a conseguire l obiettivo della riduzione dei consumi del 20% al Pur non essendo vincolante, il raggiungimento dell obiettivo di efficienza energetica contribuirà positivamente a centrare anche la quota obiettivo di produzione da energie rinnovabili sui consumi finali, limitando questi ultimi. Ecco perché il PAEE sugli usi finali dell energia si integra con il Piano d Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, il cui obiettivo ha carattere vincolante. Il PAEE 2007 prevedeva un obiettivo di risparmio al 2016 del 9%, con un traguardo intermedio del 3% al I risultati conseguiti nel primo periodo sono stati positivi, infatti, nel 2010 sono stati raggiunti risparmi per GWh/anno rispetto ai GWh/anno prefissati. Per il conseguimento del risultato globale è stato rilevante il contributo del settore residenziale, mentre il settore terziario e quello dei trasporti risultano le aree da migliorare. Il PAEE 2011, è stato varato in ottemperanza della Direttiva 32/06/CE come strumento di informazione per la Commissione Europea su programmi e risultati degli Stati Membri in materia di efficienza energetica negli usi finali dell energia. Questa seconda versione estende gli obiettivi di risparmio energetico al 2020, mantenendo però un momento di verifica al Il traguardo fissato al 2020 è pari a 14 Predisposto da ENEA ed emendato dal Ministero dello Sviluppo Economico con la consultazione del Ministero dell Ambiente e la Conferenza Stato Regioni. 21

22 GWh/anno, che diviene di GWh/anno se ci si arresta al 2016, ed è, quindi, sostanzialmente invariato rispetto a quanto previsto dal PAEE Sono stati, inoltre, rivisti i pesi percentuali dati ai vari settori, con il residenziale che avrà un peso leggermente inferiore rispetto al 2016 a vantaggio del settore dei trasporti, mentre i settori del terziario e dell industria manterranno pesi invariati. Infine all interno di ciascun settore sono stati rivisti gli obiettivi assegnati alle singole misure aumentandoli, diminuendoli, o inserendone di nuovi in relazione ai risultati del L ultimo tassello della strategia italiana è rappresentato dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) 16, approvata dal Governo nel marzo 2013, che costituisce il più recente punto di riferimento per tutte le politiche energetiche incluse quelle per le fonti rinnovabili ( Tabella 1.5). Tabella 1.5: Obiettivi Strategia Energetica Nazionale Fonte: Stratetegie Energetica Nazionale 15 Cfr. Report Enel Foundation e Politecnico di Milano, Stato e prospettive dell efficienza energetica in Italia, Roma, Decreto Ministero dello Sviluppo Economico, La nuova Strategia energetica Nazionale per un energia più competitiva e sostenibile, marzo

23 La nuova SEN rappresenta una linea d azione prioritaria, con investimenti potenziali pari a 60 miliardi di euro cumulati al 2020 rispetto ad un totale di circa 180 miliardi di euro per il settore dell energia. L obiettivo principale è riuscire a ridurre gli sprechi ed aumentare l efficienza in tutti gli step, dal consumo alla produzione di energia. Questa tipologia di interventi ha lo scopo di contenere i consumi fino al 24% consentendo di risparmiare fino ad 8 mld l anno. Le principali manovre per raggiungere questi ambiziosi obiettivi si articolano in quattro punti: rafforzamento delle normative e degli standard, in particolare per i settori dell edilizia e dei trasporti. Si consideri un abitazione costruita secondo standard di efficienza, essa può consumare fino ad un 70% in meno rispetto ad un abitazione tradizionale, stimando un risparmio, per il consumo energetico a livello europeo, che si aggira intorno al 6%. La direttiva europea 2010/31/UE, già recepita in Italia, ha come obiettivo quello di imporre agli edifici costruiti successivamente al 2020 di raggiungere standard ad altissima prestazione energetica, con un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo. Prolungamento e revisione delle detrazioni fiscali: per quanto riguarda il settore civile, è stata prorogata la detrazione fiscale del 55% per interventi di efficientamento energetico al fine di migliorare questo provvedimento, rendendolo maggiormente efficace in termini di costo-beneficio. Le migliorie introdotte a tale sistema di incentivazione riguardano principalmente: la differenziazione della percentuale di spesa che sarà possibile detrarre (e/o della durata per il rimborso) commisurata all effettivo risparmio generato dall intervento; l introduzione di parametri di costo specifico massimo che sono ammissibili a seconda della tipologia di intervento effettuato; evitarne la sovrapposizione con altri incentivi di nuova introduzione, aventi la medesima finalità (in particolare il Conto Termico). In seguito agli interventi previsti, ci si attende che il costo per tali detrazioni aumenti da circa 1,1 miliardi di euro l anno del 2012, a circa 1,5 miliardi nel 2020, consentendo di risparmiare circa 1 Mtep l anno di energia finale al 2020 grazie agli investimenti privati, che si stimano essere circa 20 mld per il periodo considerato. 23

24 Introduzione di incentivazione diretta per gli interventi di efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione. L applicazione di questi nuovi strumenti, in particolare il nuovo Conto termico, ha come fine ultimo quello di riuscire a soddisfare l obbligo di riqualificazione energetica degli edifici di proprietà dell Amministrazione centrale. A regime, recita il documento, tramite il Conto Termico vengono dedicati alla PA circa 200 milioni di euro l anno, che saranno in grado di attivare investimenti cumulati da oggi al 2020 pari a circa 5 miliardi di euro. Unitamente ai risparmi energetici associati agli altri interventi supportati dal Conto Termico ed indirizzati primariamente allo sviluppo delle rinnovabili termiche nel settore privato (a cui vengono dedicati ulteriori 700 milioni di euro l anno), si prevede che lo strumento consenta di risparmiare tra i 2 e i 3 Mtep l anno di energia finale. Rafforzamento del meccanismo dei certificati bianchi. Esso ha assunto un ruolo fondamentale per l adempimento degli obiettivi, facendo registrare una crescita costante dei risparmi generati con il miglior rapporto costo-efficacia per lo Stato. Il funzionamento di tale sistema sarà oggetto di studio dei paragrafi successivi Titoli di efficienza energetica: definizione ed evoluzione normativa dei certificati bianchi Il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica, meglio noti come certificati bianchi, rappresenta il più importante ed efficace strumento di incentivazione del risparmio energetico adottato in Italia. Introdotto nel 2001 con due decreti ministeriali del 24/04/2001 ed entrato in vigore solo nel 2005, con l attuazione dei DM 20/07/2004 elettricità e gas, tale meccanismo consente di certificare il raggiungimento di determinati risparmi energetici ottenuti tramite progetti ed interventi di miglioramento negli usi finali di energia. 17 Ministero dello Sviluppo Economico, Strategia Energetica Nazionale: per un energia più competitiva e sostenibile, Marzo

25 Attraverso tale sistema, i distributori di energia elettrica e gas naturale sono obbligati a raggiungere dati obiettivi annuali di risparmio di energia primaria, ottenendo un certificato per ogni TEP risparmiata, corrispondente a circa kwh o m 3 di gas naturale che equivale al consumo elettrico annuale di una famiglia standard. Per raggiungere il proprio obiettivo, i distributori possono procedere, alternativamente o congiuntamente, nei seguenti modi: realizzando essi stessi o tramite società controllate, presso gli utenti finali, interventi in grado di generare titoli pari all obiettivo assegnato; lasciando che gli interventi siano realizzati da altri soggetti ed acquisendone i relativi titoli riconosciuti; acquisendo i titoli in borsa, sul Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica, creato con lo scopo di consentire l incontro tra la domanda e l offerta dei TEE. Il ruolo di gestore dell intero sistema è stato inizialmente affidato all Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG), con il compito di definire gli interventi di regolazione tecnica ed economica, la gestione dell attuazione, il monitoraggio e la diffusione dei risultati conseguiti e la formulazione di proposte. L obiettivo posto da questi decreti è stato quello di conseguire, alla fine dei primi cinque anni di attuazione ( ), un risparmio di energia totale pari a 2,9 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all anno. L obbligo di risparmio è rivolto ai distributori di energia elettrica e di gas con più di clienti finali, i quali devono ottenere un determinato numero di certificati pari all ammontare del loro obiettivi; nei casi di inadempienza vengono determinate sanzioni. È, inoltre, previsto un contributo tariffario a copertura dei costi sostenuti delle aziende di distribuzione. Il decreto ministeriale 21 dicembre 2007 interviene in materia di Certificati Bianchi apportando le opportune correzioni, modifiche ed aggiornamenti. Tra le principali novità si può annoverare l ampliamento sia della cerchia dei soggetti obbligati, con la riduzione della soglia da a clienti finali, che dei soggetti volontari, includendo anche le aziende e gli enti che hanno nominato un Energy manager ai sensi della legge 10/ Sono stati, inoltre, rivisti gli obiettivi per il 2008 e il 2009 e definiti quelli per il 18 Le imprese del settore industriale con consumi annui superiori ai tep e per i soggetti del terziario che superino i tep. 25

26 periodo , con un aumento delle soglie pari al 23% ed è stato rafforzato il meccanismo sanzionatorio. 19 Nonostante le varie modifiche apportate il legislatore italiano ha voluto nuovamente ridefinire gli obiettivi di efficienza nazionale modificando significativamente la struttura, la gestione e le modalità operative dell intero sistema dei TEE con l intento di adeguarsi alla nuova direttiva 2012/27/UE. A tal scopo è stato varato il D.M. Sviluppo economico 28 dicembre 2012 con il fine di determinare gli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che dovranno essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell energia elettrica e del gas per gli anni e per il potenziamento dei certificati bianchi,. Il decreto, innanzi tutto, fissa due tipologie di obiettivi quantitativi, complementari tra loro, da realizzare nei successivi anni. Da un lato, si identificano gli obiettivi quantitativi nazionali annui di risparmio energetico che dovranno essere perseguiti attraverso il meccanismo dei certificati bianchi, espressi in Mtep; dall altro gli obblighi quantitativi nazionali annui di incremento dell efficienza energetica degli usi finali di energia elettrica che dovranno essere conseguiti dai soggetti obbligati attraverso misure e interventi che comporteranno una riduzione dei consumi di energia primaria, espressa in numero di certificati bianchi 20 (tabella 1.6 e 1.7). Tabella 1.6: Obiettivi in termini di risparmi Anno Obbligo cumulato annuo (Mtep) , , , ,60 19 Guida operativa Enea, I titoli di efficienza energetica; cosa sono e come si ottengono i certificati bianchi, Roma, D.M. 28 dicembre 2012, art. 4, commi 1, 3,4. 26

27 Tabella 1.6 bis: Obiettivi in termini di certificati bianchi Anno Obbligo annuo energia elettrica Obbligo annuo gas (Milioni di CB) (Milioni di CB) ,03 2, ,71 3, ,26 3, ,23 4,28 Tabella 1.7: Obiettivi nazionali (Mtep di energia primaria) Fonte: GSE 27

28 Il target che deve essere raggiunto dal singolo distributore in un dato anno, è dato dal prodotto dell obiettivo nazionale per il rapporto tra la quantità di gas (o elettricità) distribuita dall impresa e la quantità globale di gas (o elettricità) distribuita sul territorio nazionale dalle imprese soggette all obbligo. Riguardo le modifiche atte a potenziare e promuovere il meccanismo dei certificati bianchi quella di maggiore spicco è rappresentata dal passaggio della quasi totalità delle competenze operative dall Autorità al GSE, a partire dal 3 febbraio A quest ultimo, infatti, viene affidata la gestione del sistema, la verifica del raggiungimento degli obiettivi e il controllo per le eventuali sanzioni. Il GSE ha acquisito dall AEEG le banche dati e gli strumenti gestionali esistenti, che sono stati ridefiniti, secondo la tempistica prevista, in base ai processi e ai parametri aziendali, garantendone la conformità e l omogeneità rispetto alle nuove disposizioni e alle procedure precedentemente utilizzate. Per esaminare i progetti, valutare e certificare la riduzione dei consumi di energia primaria e costituire nuove schede, invece, il GSE si avvale del supporto di due importanti attori istituzionali, ENEA e RSE. Nella specifico, l ENEA è l Ente nazionale per le nuove tecnologie, l energia e l ambiente, il cui ruolo è quello di sostenere la ricerca, l innovazione tecnologica e la prestazione di servizi avanzati riguardo lo sviluppo economico sostenibile e l energia. L RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), invece, è una società del gruppo GSE, che sviluppa attività di ricerca nel settore elettro-energetico, in particolare per i progetti strategici nazionali di interesse generale, finanziati con il Fondo per la Ricerca di Sistema. Entrambe quindi coadiuvano il GSE nell attività di loro pertinenza, partecipando anche alle redazione delle nuove linee (2014) ed, inoltre, garantiscono assistenza tecnica ai proponenti. All AEEG compete la valutazione dei costi del meccanismo, con la determinazione dell entità del contributo tariffario e delle sanzioni per i distributori obbligati e la gestione dei procedimenti di valutazione riguardanti le richieste di verifica e certificazione (RVC) pervenute entro il 2 febbraio Un ulteriore importante novità, è quella della categoria dei Grandi progetti, ovvero gli interventi infrastrutturali con risparmio di energia elettrica o di gas stimato annuo 28

29 superiore a TEP e che abbiano una vita tecnica superiore a 20 anni. L art. 8 del DM prevede che per questi particolari tipi di iniziative la valutazione debba seguire una procedura speciale e sia anche possibile riconoscere delle premialità, cioè dei coefficienti moltiplicativi in grado di far lievitare il numero di TEE riconosciuti (fino al 50% nel settore civile e al 30% in quello industriale). Inoltre, a differenza di quanto avviene per tutti gli altri (ad eccezione dei CAR), per questi progetti sarà anche possibile usufruire di un incentivo di valore economico fisso per 5 anni, anziché dover essere soggetti a fluttuazioni borsistiche. Il Decreto 28 dicembre 2012 ha introdotto anche 18 nuove schede tecniche, predisposte da ENEA, e prevede la possibilità che quest ultimo e RSE, su richiesta del GSE, predispongano ulteriori schede tecniche per la misurazione, la verifica e la quantificazione dei risparmi energetici per interventi in vari settori, quali informatica e telecomunicazioni, recupero termico, solare termico a concentrazione, sistemi di depurazione delle acque e della distribuzione dell energia elettrica. Un ulteriore innovazione è rappresentata dall introduzione del divieto di cumulabilità con altri incentivi. Ai sensi dell art. 10, i certificati bianchi emessi per i progetti presentati dopo l'entrata in vigore del presente decreto non sono cumulabili con altri incentivi, comunque denominati, a carico delle tariffe dell'energia elettrica e del gas e con altri incentivi statali, fatto salvo, nel rispetto delle rispettive norme operative, l'accesso a: fondi di garanzia e fondi di rotazione; contributi in conto interesse; detassazione del reddito d'impresa riguardante l'acquisto di macchinari e attrezzature. Si ravvisa, pertanto, la non cumulabilità dei certificati bianchi con: le detrazioni fiscali del 55% e 65% per progetti presentati successivamente al 03 gennaio 2013; l ecobonus 21 per la sostituzione di veicoli inquinanti con altri nuovi a basse emissioni complessive; finanziamenti statali concessi in conto capitale. 21 Previsto dal Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 134; 29

30 Inoltre, è stato possibile presentare progetti di efficientamento conclusi nel passato (dal 2005 in poi) fino al a gennaio del Tuttavia rimane la regola per le ESCo di presentare il pacchetto minimo di 20 tep di risparmio conseguito, con il raggiungimento del limite del 20 tep entro gli ultimi 6 mesi Il meccanismo dei TEE: soggetti coinvolti e procedure L assunzione della responsabilità da parte dei distributori di energia elettrica e gas, rappresenta il fulcro dell intero meccanismo dei certificati bianchi; essi, infatti, hanno il compito di perseguire gli obiettivi prefissati per partecipare attivamente al miglioramento dell efficienza energetica negli usi finali. Come precedentemente descritto, i soggetti con un numero di clienti superiori alle unità hanno l obbligo di conseguire traguardi stabiliti; inoltre anche i soggetti volontari possono aderire al sistema attraverso l ottenimento di incentivi e vendendo, sul mercato regolamentato, i certificati bianchi ottenuti, ai soggetti obbligati i quali non riescono a conseguire autonomamente l obiettivo prefissato. Tra gli attori volontari possiamo annoverare: i distributori di energia elettrica e gas naturale con meno di utenze; i soggetti che nominino un Energy Manager 23 ai sensi dell art. 19, comma 1 della legge 9/01/91 n ; le società che operano nel settore dei servizi energetici, dette E.S.Co. (Energy Service Company) 25 ; le società controllate dai distributori obbligati; 22 Dario di Santo, Il meccanismo dei certificati bianchi: novità del D.M. 28/12/12, FIRE, Responsabile per la conservazione e l uso razionale dell energia; 24 Sono le imprese caratterizzate da rilevanti consumi di energia (10000 tep/anno per il settore industriale e 1000 tep/anno per gli altri settori); 25 Il D. lgs. n.115/08, all art.2, fornisce la definizione di ESCO: persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti ; 30

31 le società di servizi energetici (SSE) 26 ; i proprietari di impianti cogenerativi ad alto rendimento che accedono ai Certificati Bianchi CAR (Titoli di tipo II-CAR) introdotti dal DM 5 settembre In seguito all attuazione del DM 28 dicembre 2012, l adozione del meccanismo dei TEE è stata ampliata anche per le imprese operanti nei vari settori, a condizione che nominino un Energy Manager o che si dotino di un sistema di gestione dell energia certificato in conformità alla norma ISO È inoltre previsto che nei prossimi anni gli energy manager vengano certificati Esperti in gestione dell energia (EGE) secondo la norma UNI CEI e che le SSE si certifichino ESCo secondo la norma UNI CEI I titoli di efficienza energetica si differenziano in otto diverse categorie: Titoli di tipo I: attestano i risparmi di energia attraverso una riduzione dei consumi finali di energia elettrica; Titoli di tipo II: attestano il conseguimento di risparmi di energia attraverso interventi di riduzione dei consumi di gas naturale; Titoli di tipo III: attestano il conseguimento di risparmi di forme di energia diverse dalle precedenti non destinate all'impiego per autotrazione; Titoli di tipo IV: attestano i risparmi ottenuti nei consumi di forme di energia diverse dall elettricità e dal gas naturale, realizzati nel settore dei trasporti e determinati ai sensi dell articolo 30 del DLgs 28/2011; Titoli di tipo V: attestano il conseguimento di risparmi di forme di energia diverse dall'elettricità e dal gas naturale, realizzati nel settore dei trasporti e valutati attraverso modalità diverse da quelle previste per i Titoli di Tipo IV; 26 La EEN 9/11 definisce una SSE: società di servizi energetici sono le società, comprese le imprese artigiane e le loro forme consortili, che alla data di avvio del progetto hanno come oggetto sociale, anche non esclusivo, l offerta di servizi integrati per la realizzazione e l eventuale successiva gestione di interventi ; 31

32 Titoli di tipo II-CAR: riconosciuti ai risparmi di energia primaria conseguiti in attuazione di quanto disposto del decreto ministeriale 5 settembre 2011 (impianti di cogenerazione ad alto rendimento). Titoli di tipo IN: non certificano un effettivo risparmio ma vengono emessi secondo quanto disposto dall articolo 8, comma 3, del DM 28 dicembre 2012 in tema di premialità attribuite all intervento in base al grado di innovazione tecnologica. Titoli di tipo E: non certificano un effettivo risparmio ma vengono emessi secondo quanto disposto dall articolo 8, comma 3, del DM 28 dicembre 2012 in tema di premialità attribuite all intervento in base alla riduzione delle emissioni in atmosfera. Al fine di conseguire un numero di titoli pari al risparmio realizzato, i soggetti che realizzano gli interventi di efficienza energetica necessari per il rilascio dei Certificati Bianchi, devono realizzare progetti specifici, secondo tipologie definite dalla legge. 27 I progetti ammissibili si possono distinguere in: Progetti: sono caratterizzati da una qualunque attività o insieme di attività che produca risparmi di energia primaria certi e quantificabili tramite l attuazione, presso uno o più clienti partecipanti, di uno o più interventi stimabili con lo stesso metodo di valutazione, oppure attraverso la realizzazione di interventi stimabili con metodi di valutazione diversa, ma presso un unico cliente partecipante. Grandi Progetti: si basano su interventi strutturali, anche asserviti a sistemi di risparmio energetico, trasporti e processi industriali, che implicano un risparmio di energia elettrica o di gas stimato annuo superiore a TEP e che abbiano una vita tecnica superiore ai venti anni. Per i grandi progetti deve essere eseguita la procedura indicata dal Ministero dello Sviluppo Economico, al termine della quale possono essere concessi premi fino al 30% per le innovazioni tecnologiche nel settore industriale e fino al 50% per interventi realizzati in aree metropolitane con risparmi superiori a TEP annui. 27 Giulia Di Croce, I Titoli di Efficienza Energetica: un opportunità per le ESCO e per le imprese, Osservatorio Energy Management, Roma, luglio

33 In seguito alla presentazione del progetto, lo stesso dovrà essere approvato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e successivamente il soggetto dovrà ottenere la verifica e la certificazione dei risparmi conseguiti attraverso la comunicazione di apposite misure sul campo (fanno eccezione i progetti standardizzati, per i quali il risparmio è valutato in funzione delle unità installate, senza necessità di misure). Il GSE, dopo aver effettuato la verifica e certificato i risparmi, assegnerà il mandato al Gestore dei Mercati Energetici (GME) per l emissione dei titoli a vantaggio di coloro i quali ne posseggano i requisiti. Tale procedimento è contenuto nelle Linee Guida approvate con la delibera EEN 9/11 dall Autorità per l energia elettrica e per il gas, che resteranno in vigore fino all emanazione delle nuove linee guida da parte del GSE, secondo quanto disposto dal Decreto. Per inviare al GSE proposte di progetto, richieste di verifica preliminare e richieste di verifica e certificazione relative a progetti realizzati nell'ambito del meccanismo dei certificati bianchi, sono previste due fasi: completare una procedura di accreditamento in base alla tipologia dell operatore; accedere all applicativo informatico Efficienza Energetica, disponibile sul sito web del GSE, che rappresenta l unico strumento per la trasmissione delle richieste e proposte. Le modalità di accreditamento, differenti a seconda della tipologia di soggetti proponenti, sono le seguenti: Accreditamento Distributori: fino a nuove disposizioni, i distributori sono tenuti ad accreditarsi presso il sistema di Anagrafica Operatori gestito dall AEEG; Accreditamento Società di Servizi Energetici (SSE): le SSE hanno l obbligo di accreditarsi al sistema Accreditamento Società Servizi Energetici, seguendo le procedure indicate sul sito del GSE nella sezione dedicata; Accreditamento Società con obbligo di nomina dell Energy Manager (SEM): le società con obbligo di nomina dell Energy Manager, per conseguire l accreditamento all utilizzo dell applicativo informatico Efficienza Energetica, sono tenute ad accedere al sistema Accreditamento Società con obbligo di nomina Energy Manager (SEM), seguendo le procedure indicate sul sito del GSE nella sezione dedicata. 33

34 Per i nuovi soggetti ammessi al meccanismo di certificazione sono in fase di implementazione le funzionalità per l accreditamento. Con successiva comunicazione il GSE fornirà informazione ai soggetti sopraindicati in merito alle modalità e alle tempistiche per l accesso e l operatività dei sistemi informativi. Una volta ultimata la procedura di accreditamento, accedendo all applicativo Efficienza Energetica, sia i soggetti obbligati che quelli volontari, dovranno presentare una richiesta di verifica preliminare di conformità (RVP). La RVP viene eseguita dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sulla base dei risultati ottenuti dall istruttoria predisposta dal GSE 28. La richiesta deve contenere informazioni sul proponente, l intervento e i clienti partecipanti; i risultati verranno comunicati entro 60 giorni dalla ricezione della richiesta. Successivamente dovrà essere presentata una richiesta di verifica e certificazione dei risparmi (RVC), il cui scopo è quello di consentire ad un progetto, di ottenere la certificazione dei risparmi conseguiti e la successiva emissione di certificati bianchi. 29 Sono previste le seguenti tre metodologie di valutazione delle richieste di verifica e certificazione (RVC) dei risparmi: Valutazione standardizzata: si basa sulla definizione di risparmio medio ottenibile per ogni unità fisica del progetto e viene definito dall apposita scheda standard di riferimento definita dall AEEG. Tale metodo, semplice e veloce, prevede l installazione di apparecchiature il cui risparmio è definibile a priori (per es. lampade a basso consumo, doppi vetri, caldaie ad alta efficienza). La presentazione dell RVC per i soggetti titolari di progetti standardizzati deve avvenire dopo la data di prima attivazione ed entro 180 giorni dalla data di avvio; Valutazione analitica: si basa su pochi parametri di utilizzo (per es. ore di utilizzo, fattore di carico medio, etc.) e su algoritmi prestabiliti di calcolo dei risparmi energetici dell apparecchiatura oggetto dell intervento. Tali valori vengono registrati e misurati nel corso della vita del progetto con apposite strumentazioni. Per i progetti a valutazione analitica, il risparmio è ottenibile applicando appositi algoritmi di calcolo predisposti dall Autorità in schede tecniche diverse e più 28 D.M. 28 dicembre 2012, art. 6, comma 4; 29 GSE, Gestione del meccanismo dei Certificati Bianchi da parte del GSE, Roma, Febbraio

35 complesse delle precedenti. La prima RVC deve avvenire entro 180 giorni dalla fine del periodo di riferimento mentre le richieste di verifica e di certificazione successive alla prima vanno presentate non prima di tre mesi dalla data di presentazione dell ultima richiesta relativa allo stesso progetto; Valutazione a consuntivo: è riservata ai progetti per i quali non sono disponibili metodi di valutazione standardizzati e che richiedono specifici programmi di misurazione per la quantificazione dei risparmi. Si basa sulla misura dei consumi prima e dopo l intervento, secondo piani di monitoraggio energetici. La procedura consiste nella compilazione nella presentazione, da parte del proponente, deve dapprima compilare e presentare una Proposta di Progetto e di Programma di Misura (PPPM). Quest ultima contiene la proposta della metodologia di valutazione dei risparmi energetici conseguiti. Come stabilito dal Decreto, il GSE può rilasciare il giudizio sulla PPPM entro 60 giorni dalla data di ricezione della proposta; decorso tale termine, la proposta di progetto e di programma di misura si ritiene approvata. Nel caso in cui vi sia l esigenza di effettuare la richiesta di integrazione, il termine viene rinviato sino a quando non verranno inoltrate le informazioni richieste; una volta ricevute, il termine sarà pari a 45 giorni. Trascorsi i suddetti termini, in mancanza di valutazioni del GSE, la PPPM si intende approvata. In merito alle tempistiche per la presentazione di una proposta a consuntivo, la EEN 09/11 stabilisce che la contabilizzazione dei risparmi avviene per un numero di anni pari a quelli di vita utile dell intervento a decorrere dalla data in cui viene avviato il programma di misura o comunque, al più tardi, decorsi ventiquattro mesi dalla data di prima attivazione dell intervento. 30 A seconda del metodo di valutazione prescelto, i progetti dovranno avere una dimensione minima che assicuri l ottenimento dei Certificati Bianchi. Al fine di sfruttare al meglio le risorse, evitando un eccessiva frammentazione degli interventi, si richiede che: 30 Davide Valenzano, La presentazione dei progetti sulla nuova piattaforma e le attività del GSE, conferenza annuale FIRE, marzo

36 i progetti di valutazione standardizzata abbiano una dimensione tale da permettere un risparmio non inferiore a 20 TEP/annuo; i progetti di valutazione analitica generino risparmi non inferiori a 40 TEP/anno; i progetti di valutazione a consuntivo diano origine a risparmi non inferiori a 60 TEP/anno. Ai fini dell ottenimento dei certificati bianchi possono essere considerati solo i risparmi energetici addizionali, ossia quelli che vanno oltre la media di mercato. Non sono quindi riconosciuti quei risparmi che si sarebbero ottenuti dalla spontanea evoluzione del mercato, della tecnologia e della normativa di riferimento anche in assenza del provvedimento. I TEE generati vengono riconosciuti per 5 anni, salvo per gli interventi di isolamento termico degli edifici per i quali vengono riconosciuti per un periodo di 8 anni. Per semplificare il calcolo dei risparmi conseguibili e velocizzare l iter di approvazione dei progetti sono state predisposte delle schede tecniche. Le suddette schede possono essere applicate alle sole tipologie di interventi per cui è possibile adottare il metodo di valutazione standardizzata o analitica. Ci sono 24 schede tecniche elaborate dall Autorità (5 di tipo analitico e 19 di tipo standardizzato) e sono consultabili sul sito del GSE, più altre 18 schede tecniche (tra standardizzate e analitiche) elaborate dall ENEA allegate al DM Sviluppo economico 28 dicembre I risparmi conseguibili con ciascun intervento sono calcolati tenendo conto del principio di addizionalità. Tale principio si fonda sulla considerazione che il meccanismo dei TEE debba premiare solo gli interventi di efficienza energetica che permettono un miglioramento rispetto a un benchmark tecnologico in quel settore. In altre parole, i Certificati Bianchi incentivano più efficienti rispetto a quelle che il normale sviluppo tecnologico avrebbe prodotto di per sé. Ad esempio, consideriamo l intervento di efficienza energetica consistente nella sostituzione di una caldaia a gasolio con una caldaia a condensazione, in una località dove è presente una rete di distribuzione di gas a metano. Dunque, secondo il criterio di addizionalità, è considerato risparmio aggiunto rispetto a una caldaia a gas di medie prestazioni e non rispetto alla caldaia a gasolio effettivamente sostituita. Il risparmio riconosciuto è dunque di minore entità. Gli 36

37 operatori del sistema hanno espresso non poche perplessità riguardo l applicazione di tale sistema in quanto la fissazione della soglia per cui un risparmio è considerato addizionale o meno, potrebbe comportare potenziali rischi e inefficienze. La mancanza di chiarezza relativamente all applicazione del criterio di addizionalità nelle procedure a consuntivo può creare incertezza in merito a quali progetti abbiano diritto a ricevere i TEE e in quale quantità. Per riconoscere l effettivo risparmio di energia primaria che l intervento realizzato può ottenere lungo tutta la sua vita tecnica, con la modifica delle Linee Guida avvenuta nel 2011, l AEEG ha introdotto il coefficiente di durabilità (τ). Esso tiene conto dei casi in cui la vita tecnica degli interventi supera la vita utile. L intervento, generalmente produce risparmi anche oltre il periodo di riconoscimento dei TEE. Il coefficiente di durabilità valorizza questi risparmi con un fattore moltiplicativo che tiene conto di: durata in anni della vita tecnica dell intervento inteso come numero di anni successivi alla realizzazione dell intervento durante i quali si assume che gli apparecchi o dispositivi installati funzionino e inducano effetti misurabili sui consumi di energia; tasso di decadimento medio annuo dei risparmi: è il tasso percentuale che tiene conto in modo forfettario della riduzione media che si assume intervenga annualmente nel risparmio netto generato dall intervento, in ragione di fenomeni quali il peggioramento delle prestazioni delle nuove apparecchiature installate, della necessità di manutenzione, dell evoluzione della situazione di riferimento, ecc; durata in anni della vita utile intesa come numero di anni per cui è possibile, per ciascun progetto presentato, ottenere i Titoli di Efficienza. Di seguito verrà illustrato l effetto dei TAU (figura 1.8). 37

38 Figura 1.8: Effetto del tau Fonte: FIRE Nelle linee guide appare anche una distinzione del risparmio, inteso come: risparmio lordo (RL): dato come la differenza nei consumi di energia primaria prima e dopo la realizzazione di un progetto, determinata con riferimento ad un certo orizzonte temporale mediante una misurazione o una stima ed assicurando la normalizzazione delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico, misurata in TEP; risparmio netto (RN): dato come risparmio lordo, depurato dei risparmi energetici non addizionali, cioè di quei risparmi energetici che si stima si sarebbero comunque verificati, anche in assenza di un intervento o di un progetto, per effetto dell evoluzione tecnologica, normativa e del mercato. Risparmio netto integrale (RNI): dato come risparmio netto che si stima venga conseguito nell arco della vita tecnica di un intervento e applicando il tasso di decadimento annuo; esso è costituito dalla somma di due componenti: il risparmio netto conseguito nel corso della vita utile (risparmio netto contestuale, RNc) e il 38

39 risparmio netto conseguito dal termine della vita utile al termine della vita tecnica dell intervento stesso (risparmio netto anticipato, RNa). 31 Alla luce dei dati disponibili, nel periodo compreso tra il 3 febbraio e il 18 dicembre 2013, il GSE ha concluso positivamente, avvalendosi di Enea ed RSE, l istruttoria tecnica l istruttoria tecnica di progetti, di cui 439 Proposte di Progetto e Programma di Misura (PPPM) e Richieste di Verifica e Certificazione (RVC). La conclusione di quest ultime, di competenza del GSE, ha generato a l emissione di Titoli di efficienza energetica (tabella 1.9) Tabella 1.9: TEE rilasciati per valutazioni e certificazioni (Rvc) di competenza del GSE Fonte: GSE 31 Cfr. Vademecum nextville, Efficienza energetica, gli incentivi per il risparmio energetico, le rinnovabili termiche e la cogenerazione, 2013; 32 Data di affidamento allo stesso GSE delle responsabilità di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica; 39

40 Del totale dei TEE generati il GSE ha fornito una suddivisione in base al metodo di valutazione utilizzato (tabella 1.10). Tabella 1.10: TEE rilasciati per metodi di valutazione, di cui alle Linee Guida dell'autorità Fonte: GSE Dai suddetti dati si rileva una netta prevalenza dei TEE rilasciati con metodo a consuntivo rispetto a quelli emessi per le schede semplificate, con un rapporto di circa 9:1. Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012, il GSE ha autorizzato il GME ad emettere complessivamente TEE, di cui generati dalle emissioni trimestrali di RVC standard approvate nell attuale e precedente gestione del meccanismo Fonte GSE 40

41 CAPITOLO II IL MERCATO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA 2.1 Il mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) La creazione di un mercato dei Certificati Bianchi rappresenta una novità assoluta nell ambito dello scenario energetico internazionale, ponendosi quale importante strumento per valorizzare e incentivare interventi dai quali scaturisce una maggiore efficienza non solo da un punto di vista energetico, ma anche e soprattutto da un punto di vista economico. La possibilità di commercializzarli, infatti, facilita l adempimento degli obblighi imposti introducendo un importante elemento di flessibilità per i distributori che possono decidere se realizzare i propri obiettivi di risparmio energetico tramite iniziative proprie o attraverso l acquisto dei certificati dai soggetti volontari operanti sul mercato, in base a criteri di convenienza economica L acquisto e/o la vendita di Titoli di Efficienza Energetica può avvenire o mediante la registrazione di transazioni bilaterali, ricorrendo al Registro TEE, oppure partecipando alle negoziazioni sul Mercato TEE appositamente istit0uito e regolamentato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) 34, il quale amministra una piattaforma di mercato diretta a agevolare l incontro tra la domanda e l offerta dei suddetti titoli. Gli accordi bilaterali sono di natura privata, con regole e prezzi decisi dai contraenti. Nessuna tutela è prevista, da parte del commercializzazione dei titoli 35. Gestore, per gli acquirenti che adottano questo sistema di È ovvio che il mercato organizzato offre significativi vantaggi legati all elevata trasparenza nella formazione dei prezzi, alla sicurezza ed efficienza del sistema. In particolare, esso svolge una importante funzione di price disclosure, che consente a tutti 34 Delibera del 14 febbraio 2013, 53/2013/R/efr, ai sensi dell articolo 7, comma 4, del Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115; 35 Stefania Supino, Il contributo dei certificati bianchi al miglioramento dell efficienza energetica in Italia, Esperienze d impresa, gennaio

42 gli operatori di conoscere i prezzi di contrattazione dei Certificati Bianchi e, di conseguenza, permette di effettuare una migliore pianificazione degli investimenti. Il mercato dei TEE consente: l acquisto di titoli da parte dei distributori che, attraverso i loro progetti, ottengono dei risparmi inferiori al loro obiettivo annuo e pertanto devono acquistare sul mercato i titoli mancanti per ottemperare all obbligo; la vendita di titoli da parte dei distributori che raggiungono risparmi oltre l obiettivo annuo e che possono realizzare dei profitti vendendo sul mercato i titoli in eccesso; la vendita di titoli ottenuti da progetti autonomi da parte delle ESCo o da parte degli altri soggetti/imprese aventi diritto, che, non dovendo ottemperare ad alcun obbligo, hanno la possibilità di realizzare dei profitti sul mercato. Per poter commercializzare i titoli sul mercato, occorre conseguire la qualifica di operatore del mercato attraverso i seguenti passi: Iscrizione al registro dei TEE; Presentazione di domanda di ammissione al mercato; Sottoscrizione del contratto di adesione. Ottenuta la qualifica di operatore di mercato, è possibile effettuare la compravendita di titoli sul mercato organizzato, che tiene una sessione mediamente una volta alla settimana. Le sessioni sono organizzate in book di negoziazione, durante la sessione, gli operatori inseriscono le loro proposte, indicando la tipologia dei titoli che vogliono acquistare o vendere, la quantità ed eventualmente il prezzo a cui intendono acquistare o vendere. Per ciascuna tipologia di titolo è previsto un book di negoziazione diverso: Book di negoziazione per i Titoli di Tipo I Book di negoziazione per i Titoli di Tipo II Book di negoziazione per i Titoli di Tipo III Book di negoziazione per i Titoli di Tipo IV Book di negoziazione per i Titoli di Tipo V 42

43 Il prezzo a cui si è disposti a vendere o acquistare può essere dichiarato o meno, a seconda della modalità di contrattazione di cui si intende avvalersi, e cioè: con limite di prezzo: l operatore rende noto il prezzo massimo a cui è disposto a comprare o vendere. Le offerte verranno abbinate solo con domande di prezzo corrispondente; a mercato: l operatore è disposto a comprare o vendere al miglior prezzo disponibile. Il sistema terrà conto solo delle quantità che si vogliono trattare e le abbinerà alle proposte che hanno, in quello specifico momento, il prezzo più vantaggioso. Man mano che il sistema informatico riceve le proposte di acquisto o vendita, le ordina nei book di negoziazione in base al miglior prezzo di acquisto e vendita. Conclusa la contrattazione, il sistema cancella automaticamente le relative proposte, che non saranno più visibili. Gli attori che operano sul mercato, a fronte dei servizi forniti dal GME, dovranno corrispondere un corrispettivo in denaro per ogni titolo commercializzato, sia che sia stato scambiato sul mercato organizzato sia attraverso negoziazioni bilaterali. L ammontare del corrispettivo è definito annualmente dal GSE e viene comunicato entro il 31 dicembre con validità per l anno successivo. A partire dal 1 gennaio 2014 il corrispettivo in denaro da corrispondere al Gestore dei Mercati Energetici è passato da 20 a 10 centesimi di euro. Il motivo di questa riduzione risiede nelle stime dei costi di gestione del mercato e del Registro dei TEE per l anno 2014 secondo le quali è preventivabile un risultato operativo positivo. 36 Secondo i dati pubblicati dal GME, Al 30 giugno 2013 gli iscritti al Registro TEE sono stati 742, facendo registrare un incremento di 121 operatori rispetto al semestre precedente. Di questi 742 operatori iscritti al Registro, 521 hanno richiesto ed ottenuto la qualifica di operatori di mercato, con un aumento di 79 operatori rispetto al 31 dicembre. 2.2 Emissioni e Transazioni dei Titoli di Efficienza Energetica 36 Cfr. Vademecum nextville, Efficienza energetica, gli incentivi per il risparmio energetico, le rinnovabili termiche e la cogenerazione,

44 L obiettivo di suddetto paragrafo è dare un overview sui titoli emessi e sulle transazioni effettuate sul mercato. Di seguito verranno presentati i dati forniti dal GME sul numero dei titoli emessi, coadiuvati da una analisi comparativa tra il primo semestre 2012 e il primo semestre Il 2012 ha fatto registrare un sensibile aumento del valore degli scambi dei Titoli di Efficienza Energetica che sono passati da nel 2011 a (+86%). Tale incremento, secondo il GME, è dipeso dall'incremento degli obblighi di legge, che passando da 5,3 Mtep nel 2011 a 6,0 Mtep nel 2012 (+13,21%), ha costretto gli operatori che non sono riusciti a conseguire indipendentemente i certificati bianchi a ricorrere all acquisto sul mercato. Secondo le stime del GME i titoli emessi nei primi sei mesi del 2012, previa autorizzazione da parte dell Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG), sono stati , di cui: del tipo I (attestanti risparmi di energia elettrica); del tipo II (attestanti risparmi di gas); del tipo III (attestanti risparmi di energia primaria). Il totale dei titoli emessi dall avvio dell operatività del registro dei TEE al 30 giugno 2012 è invece, risultato pari a di cui: del tipo I (energia elettrica); del tipo II (gas); del tipo III (energia primaria). 37 I dati relativi ai titoli emessi dal GME nel primo semestre 2013, previa autorizzazione da parte dell Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG) e del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), confermano un andamento simile all anno precedente essendo stati pari a , di cui: del tipo I (attestanti risparmi di energia elettrica); 37 GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale, I semestre

45 del tipo II (attestanti risparmi di gas); del tipo III (attestanti risparmi di energia primaria). Il totale dei titoli emessi dall avvio dell operatività del registro dei TEE al 30 giugno 2013 è, invece, sensibilmente aumentato rispetto l anno passato, raggiungendo titoli di cui: del tipo I (energia elettrica); del tipo II (gas); del tipo III (energia primaria). 38 Nel 2012 il GME ha emesso 5,8 milioni di titoli di efficienza energetica, il maggior numero di titoli mai raggiunto, con un aumento del 70,1% rispetto al In base ai dati sopra riportati, si può notare come tale crescita non abbia subito alcuna battuta d arresto nel I semestre 2013, anzi, il GME ha registrato un aumento dei titoli emessi del 6,74% rispetto allo stesso periodo del 2012, grazie principalmente ad una maggiore richiesta di certificati del tipo II. Il totale dei titoli emessi dall avvio dell operatività del registro dei TEE segue lo stesso trend positivo con un incremento del 40%. Si rileva quindi una costante crescita dell offerta dei titoli di efficienza energetica. Per quanto concerne la movimentazione dei titoli, il totale nel primo semestre del 2012 è stato pari a , di cui scambiati attraverso il mercato organizzato e attraverso contratti bilaterali. Di questi , sono relativi a scambi tra società dello stesso gruppo (30,25%). Il rapporto di monitoraggio evidenzia come il volume totale degli scambi sia aumentato notevolmente rispetto allo stesso periodo del 2011 come naturale conseguenza, sia dell aumento degli obiettivi di risparmio annuale, passati da 4,3 Mtep nel 2010 a 5,3 Mtep nel 2011 (+23,25%), che della scarsità di offerta che ha caratterizzato il mercato spingendo gli operatori ad acquisire in quantità superiore rispetto al passato. Si individua nella diminuzione di progetti realizzati dai soggetti obbligati in proprio un altro elemento che ha contribuito all'aumento degli scambi di TEE. Con obiettivi crescenti, infatti, si reputa plausibile che i 38 GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale, I semestre

46 soggetti obbligati non siano riusciti ad adeguare il numero di progetti realizzati in proprio aumentando così la percentuale della quota d obbligo soddisfatta attraverso titoli acquistati direttamente sul mercato. La causa è imputabile ai progetti di facile realizzazione (distribuzione lampade fluorescenti compatte, riduttori di flusso etc.) eseguiti nei primi anni di applicazione del meccanismo che hanno terminato la loro vita utile ai fini del riconoscimento dei risparmi facendo così venir meno le relative emissioni di TEE a favore dei soggetti obbligati. Altra conseguenza di quanto argomentato dal GME è che, la parte di scambi sul mercato organizzato registrata nel primo semestre 2012 è risultata del 39,47%, superando quella relativa al secondo semestre 2011 (32,62%), nonostante generalmente nel primo semestre gli scambi sul mercato organizzato siano minori rispetto a quelli effettuati nel secondo semestre di ciascun anno. Al netto degli scambi infragruppo, si rileva che la percentuale delle transazioni di mercato nel primo semestre 2012 sia salita al 44,5%, contro una percentuale di transazioni bilaterali non infragruppo pari al 55,5%. In relazione ai dati risultanti dal rapporto GME sulla prima metà del 2013, il totale dei titoli movimentati è stato pari a , di cui scambiati attraverso il mercato organizzato e attraverso contratti bilaterali. Dei titoli negoziati tramite contratti bilaterali, sono relativi a scambi tra società dello stesso gruppo (28,80%). La diminuzione di titoli, riguardo al volume totale degli scambi, che si è registrata nel primo semestre 2013 rispetto allo stesso periodo dell anno precedente è stata motivata dal GME con la diminuzione dell 8,17% degli obblighi di risparmio di energia primaria da raggiungere nel 2013, passati da 6 milioni a 5,51 milioni di TEE. Per quanto riguarda la liquidità del mercato organizzato nel corso del 2013 il GME ha reso noto che la percentuale di scambi avvenuti in borsa è scesa al 28,39%, rispetto al 39,47% registrato nello stesso periodo del 2012, mentre è aumentata la percentuale sulla piattaforma dei bilaterali, passata al 71,61% rispetto al 60,53% del I semestre Al netto degli scambi infragruppo, la percentuale delle transazioni di mercato nel primo semestre 2013 è stata pari al 35,76% (44,5% nel I semestre 2012), contro una percentuale di transazioni bilaterali non infragruppo pari al 64,24% (55,5% nel I semestre 2012). 46

47 Dall analisi dei dati in questione, risulta una netta preferenza per gli scambi bilaterali, probabilmente dovuta all incertezza che caratterizza il processo di formazione dei prezzi, attualmente caratterizzati da un elevata volatilità. Inoltre, sul mercato organizzato si possono registrare solamente contrattazioni spot, mentre nei contratti bilaterali è possibile definire accordi pluriennali e a prezzi prestabiliti e maggiormente contenuti che facilitano la gestione del rischio finanziario per le aziende di distribuzione. 39 Di seguito, verranno analizzati i dati specifici riguardanti entrambe le modalità di acquisto/vendita dei certificati bianchi. Per quanto riguarda i TEE scambiati sul mercato organizzato, nel primo semestre 2012 il numero totale è risultato pari a Nel corso del semestre in esame, il GME ha reso noto di aver incrementato il numero di sessioni settimanali, su specifica richiesta dell AEEG, in riferimento al solo mese di maggio, in modo da facilitare gli operatori a raggiungere la quota d obbligo in prossimità della scadenza per l adempimento. Il GME ha calcolato il prezzo medio ponderato moltiplicando il prezzo di ciascuna transazione per il volume corrispondente e dividendo la somma di detti valori per il totale dei volumi scambiati. Il prezzo medio ponderato relativo a tutte le transazioni sul mercato organizzato nel I semestre 2012 è stato pari a 103,04 con un aumento del 3,9% rispetto al primo semestre 2011 ( 99,16). I Titoli di Efficienza Energetica scambiati sul mercato organizzato nei primi 2013 hanno subito un decremento del 22,7% rispetto allo stesso semestre del 2012, stando ai risultati forniti dal GME, essendo stati pari a Il prezzo medio ponderato relativo a tutte le transazioni sul mercato organizzato è risultato pari a 107,48, con un aumento del 4,3% rispetto al primo semestre Di seguito, vengono riportati i dati riassuntivi delle sessioni di mercato relativi al ai prime sei mesi del 2012 e del 2013 (Tabella 2.1) Tabella 2.1: Dati di sintesi delle sessioni di mercato del I semestre 2012 e del primo semestre 2013 Tipo I Tipo II Tipo III 39 GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale 47

48 Mercato Volumi scambiati (n.tee) Controvalore ( ) Prezzo minimo ( /TEE) 93 87,8 94,5 87, ,8 Prezzo massimo ( /TEE) 102, ,39 115, ,5 Prezzo medio ( /TEE) 103,08 107,67 103,14 106,82 102,84 107,96 Fonte dati: GME Da suddetta comparazione si evince una diminuzione dei volumi scambiati, per i Certificati del Primo e del Terzo tipo, dovuta ad una riduzione degli obblighi di risparmio di energia primaria fissati per il Dopo aver analizzato i dati riguardanti la borsa risulta necessario effettuare la medesima operazione riguardo le transazioni bilaterali. Il numero totale di Titoli di Efficienza Energetica scambiati bilateralmente nel primo semestre 2012, riportati nel rapporto GME, è risultato pari a , di cui: di tipo I; di tipo II; di tipo III. La media ponderata dei prezzi di tutte le transazioni bilaterali nel corso del primo semestre 2012 è stata di 91,69, nettamente più bassa si quella del mercato organizzato sopra riportata ( 103,04). La differenza tra le due medie si riduce qualora si escludano le transazioni bilaterali registrate a prezzo zero, nel qual caso la media dei bilaterali sale a 98,85. La media dei prezzi delle transazioni bilaterali tra società dello stesso gruppo, comprese quelle registrate a prezzo zero, è risultata pari a 75,17. Il GME, inoltre, ha segnalato la forte concentrazione di contratti bilaterali nei mesi a ridosso della scadenza per l adempimento dell obbligo. Nel mese di maggio del 2012, infatti, sono stati registrati il 46,83 % dei contratti bilaterali di tutto il primo semestre e, nel mese di aprile, il 24,24%. Per quanto riguarda la distribuzione dei prezzi dei contratti bilaterali rispetto alla media dei prezzi del mercato organizzato, il 77,69% dei volumi bilaterali si concentra attorno ad un intervallo compreso tra +/- 10% rispetto alla media del mercato organizzato, in netto 48

49 aumento rispetto al secondo semestre 2011 (38,75%). Detta percentuale sale all 83,89% portando l intervallo a +/- 20% del prezzo medio di mercato (88,58% nel secondo semestre 2011). Considerando solo le transazioni bilaterali al netto degli scambi infragruppo, le percentuali salgono al 91,01% relativamente all intervallo compreso tra +/- 10% rispetto alla media del mercato organizzato e al 96,58% portando l intervallo a +/- 20% del prezzo medio di mercato. Si conferma anche in questo semestre la concentrazione dei prezzi delle transazioni bilaterali intorno alla media dei prezzi del mercato organizzato, soprattutto analizzando i prezzi relativi alle transazioni bilaterali al netto degli scambi infragruppo. Il numero totale di TEE scambiati bilateralmente nel primo semestre 2013 risulta pari a , di cui: di tipo I; di tipo II; di tipo II-CAR di tipo III. La media ponderata dei prezzi di tutte le transazioni bilaterali nel corso del I semestre 2013 è risultata pari a 96,91 inferiore alla media relativa allo stesso periodo nel mercato organizzato, pari a 107,48. La differenza tra le due medie si riduce qualora si escludano le transazioni bilaterali registrate a prezzo zero, nel qual caso la media dei bilaterali sale a 103,26. La media dei prezzi delle transazioni bilaterali eseguite solo tra società dello stesso gruppo è risultata pari a 83,15. Per quanto riguarda la distribuzione dei prezzi dei contratti bilaterali rispetto alla media dei prezzi del mercato organizzato, il 72,11 % dei volumi bilaterali si concentra attorno ad un intervallo compreso tra +/- 10% rispetto alla media del mercato organizzato, in diminuzione rispetto al primo semestre 2012 (77,69%). Detta percentuale sale al 85,61 % considerando l intervallo a +/- 20% del prezzo medio di mercato (83,89 % nel primo semestre 2012). Considerando le transazioni bilaterali al netto degli scambi infragruppo, le percentuali salgono al 79,59% relativamente all intervallo compreso tra +/- 10% rispetto alla media del mercato organizzato e al 93,24 % considerando l intervallo a +/- 20% del prezzo 49

50 medio di mercato. Si conferma anche in questo semestre la concentrazione dei prezzi delle transazioni bilaterali intorno alla media dei prezzi del mercato organizzato, soprattutto analizzando i prezzi relativi alle transazioni bilaterali al netto degli scambi infragruppo. In ultima analisi possiamo affermare che il 2012 è stato un anno record per i Titoli di Efficienza energetica. Nel mercato organizzato in quasi transazioni si sono scambiati titoli per un volume pari a 2,53 milioni di tep, mentre nella piattaforma bilaterale le transazioni sono risultate ed i volumi scambiati 5,08 milioni di tep, con la liquidità del mercato che ha guadagnato 2,1 punti percentuali portandosi a 33,3%. I distributori obbligati hanno adempiuto ai propri obblighi di risparmio ricorrendo in misura decrescente alla realizzazione in proprio di progetti, privilegiando invece l acquisto di titoli con accordi bilaterali e, in misura minore, in borsa L andamento dei Prezzi L andamento dei prezzi di scambio dei Titoli di Efficienza energetica costituisce la variabile che consente un miglioramento progressivo del mercato. Più che dall'effettivo costo di generazione dei risparmi o dall'entità del contributo tariffario unitario, tale andamento dei prezzi di scambio è condizionato da: l'eccesso di offerta dei TEE rispetto alla domanda; il grado di concentrazione. Infatti, nel caso in cui vi sia un'eccedenza di permessi rispetto agli obblighi fissati, il prezzo di borsa, in quanto basso, non incoraggerà nuovi interventi in efficientamento; di contro, un minor numero di permessi rispetto agli obblighi fissati, porterà ad aumentare i prezzi rendendo più appetibile un investimento in progetti di efficienza energetica. Tale aggiustamento non avviene istantaneamente. Sono stati analizzati i dati relativi al primo 2012 e al primo semestre 2013, Di seguito di mostra l andamento dei prezzi dei TEE nel primo semestre 2012 (Grafico 2.2). Grafico 2.2: Andamento dei prezzi I semestre GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale 50

51 Fonte: Rapporto semestrale GME Nel corso del periodo esaminato, i prezzi dei TEE hanno fatto registrare prezzi quasi sempre al di sopra dei 100, ad eccezione delle ultime sessioni del mese di giugno in cui sono scesi intorno ai 99. In particolare, si sono verificati 3 picchi di prezzo, uno dei quali in corrispondenza di metà marzo (107 ), e gli altri due nel corso di maggio (105 e 109 ). La volatilità è spiegabile probabilmente con una situazione di mercato di disequilibrio, in cui prevale un eccesso di domanda rispetto all offerta di titoli disponibili. Infatti, nonostante le emissioni di TEE legate al coefficiente di durabilità (τ) 41 il numero di TEE emessi dall inizio del meccanismo era pari, a fine giugno 2012, a circa 14,79 milioni di TEE, a fronte di un quantitativo di TEE cumulato necessario ai soggetti obbligati per gli adempimenti, compreso quello del 2011 in scadenza a maggio 2012, pari a 16,11 milioni di TEE (Tabella 2.3). Tabella 2.3: Obbligo TEE Delibera AEEG 27 ottobre 2011 EEN 9/11 51

52 Fonte: Rapporto semestrale GME Stando ai dati sopra esposti si nota un deficit di 1,32 milioni di titoli necessario a coprire interamente il fabbisogno degli obblighi a tutto il La situazione evidenzia il forte impegno che i soggetti obbligati hanno dovuto applicare per poter coprire suddetta differenza nel periodo successivo, da luglio 2012 a maggio 2013 (25% circa dell obiettivo 2011) poiché già impegnati nell approvvigionare di circa 3,6 milioni di TEE pari al 60% dei 6 milioni di TEE relativi all obbligo 2012, in scadenza nel maggio Un analisi più approfondita sulla volatilità è stata effettuata calcolando la variazione percentuale dei prezzi medi ponderati di ciascuna sessione di mercato del primo semestre 2012 rispetto alla sessione precedente, relativamente alle singole tipologie di titoli. Si riportano di seguito i grafici relativi agli scostamenti percentuali (Tabella 2.4; 2.5; 2.6). Tabella 2.4: Scostamenti percentuali I tipo 52

53 Fonte: Rapporto semestrale GME Tabella 2.5: Scostamenti percentuali II tipo Fonte: Rapporto semestrale GME 53

54 Tabella 2.6: Scostamenti percentuali III tipo Fonte: Rapporto semestrale GME Come si evince dall osservazione dei grafici, i titoli di tipo I hanno registrato variazioni di prezzo tra una sessione e l altra di entità inferiore (contenute all interno del range +/- 4%) rispetto alle altre due tipologie (fino all 8% circa), grazie al fatto che la tipologia I, essendo più liquida, è soggetta a minore volatilità rispetto alle altre due. Nel secondo semestre del 2012, si è registrata una decisa diminuzione dei prezzi sul mercato organizzato, avvenuta nel corso delle ultime sessioni dove il prezzo è sceso fino a 89,70, mentre inizialmente i prezzi si erano mantenuti relativamente stabili intorno ai 99. Tale decremento dei prezzi è da ricondurre al fatto che gli operatori del mercato abbiano scontato l approvazione del nuovo decreto, avvenuta poi il 28 dicembre 2012, che ha esteso l applicazione del meccanismo di incentivazione dell efficienza energetica al periodo successivo al 2012, fissando al contempo nuovi obiettivi di risparmio che si suppongono compatibili con un equilibrio tra domanda e offerta di titoli nel lungo periodo. Ciò ha consentito il riassorbimento della tensione sui prezzi che si era manifestata nella prima parte del GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale, I semestre

55 Per quanto riguarda il primo semestre 2013, l andamento dei prezzi dei TEE è rappresentato dal grafico 2.7. Tabella 2.7: Andamento dei prezzi I semestre 2013 Fonte: Rapporto semestrale GME Come si evince dal grafico sopra riportato all inizio del primo semestre 2013, i prezzi hanno registrato un andamento in crescita, toccando un massimo di oltre 116 nel corso dell ultima sessione utile prima della scadenza per l adempimento dell obbligo. L incremento dei prezzi è legato probabilmente alla scarsità dell offerta di titoli rispetto a quelli necessari ai soggetti obbligati. A partire dalla prima sessione di giugno, mancando la pressione determinata dagli acquisti dei distributori soggetti all obbligo, i prezzi sono tornati sotto il livello di 100. Per quanto riguarda la situazione di scarsità di titoli rispetto alla domanda, si segnala che il numero di TEE emessi dall inizio del meccanismo a fine maggio 2013 è stato pari a circa 20,69 milioni di TEE, a fronte di un quantitativo di TEE cumulato compreso quello del 2012 in scadenza a maggio 2013, pari a 22,11 milioni di TEE (tabella 2.8). 55

56 Tabella 2.8: Obbligo TEE 2016 Fonte: Rapporto semestrale GME Tuttavia per i soggetti obbligati era sufficiente coprire il 60% dei 6 milioni di TEE relativi all obbligo 2012, in scadenza nel maggio 2013, per essere comunque adempienti. Pertanto, il quantitativo cumulato di TEE necessario per coprire le necessità minime dei distributori obbligati era pari a 19,71 milioni di TEE, ammontare inferiore al livello cumulato del 31 maggio In relazione alla volatilità sul mercato organizzato si riportano di seguito i grafici (Tabella 2.9; 2.10; 2.11) relativi agli scostamenti percentuali dei prezzi medi ponderati di ciascuna sessione di mercato del primo semestre 2013 rispetto alla sessione precedente, relativamente alle singole tipologie di titoli. 56

57 Tabella 2.9: Scostamenti percentuali I tipo Fonte: Rapporto semestrale GME Tabella 2.10: Scostamenti percentuali II tipo Fonte: Rapporto semestrale GME 57

58 Tabella 2.11: Scostamenti percentuali II Car Fonte: Rapporto semestrale GME Tabella 2.12: Scostamenti percentuali III tipo Fonte: Rapporto semestrale GME I valori degli scostamenti si sono mantenuti nel range +4,7 e -1,3 % per le tipologie I, II e III, evidenziando una modesta volatilità positiva nel corso del primo semestre, con un solo picco negativo, per le tre tipologie in esame, in corrispondenza del quale gli scostamenti percentuali si sono collocati tra il 14% e oltre il 16%. Ciò si è verificato in corrispondenza della prima sessione successiva alla data ultima per l adempimento 58

59 dell obbligo, durante la quale i prezzi si sono riportati sotto il livello di 100. Con riferimento alla tipologia TEE-CAR, gli scostamenti hanno oscillato all interno del range +3,98% e -1,38% 43. L aumento dei prezzi di borsa, oltre la soglia dei 100 /tep, è dovuto alla scarsità dell offerta. Suddetto fenomeno ha causato: da un lato una progressiva diminuzione delle rendite conseguite distributori nei primi anni di funzionamento del meccanismo e dall altro una crescita dei margini negativi per i distributori. 2.4 Analisi della domanda e dell offerta dei Titoli di Efficienza Energetica Con riferimento all insieme delle tipologie di titoli scambiati sul mercato organizzato, si è proceduto ad un analisi sulla concentrazione della domanda e dell offerta, comparando i dati inerenti al primo semestre 2012 con quelli riguardanti il primo semestre del L analisi dei dati relativi al I semestre 2012 ha confermato il trend degli anni precedenti, ovvero un maggior grado di concentrazione della domanda rispetto a quello dell offerta. La scarsità dell offerta è imputabile al numero limitato dei soggetti obbligati, rappresentativi della domanda, a differenza del numero considerevole di operatori volontari che costituiscono l offerta. Per la domanda dei Titoli di Efficienza Energetica, si è verificato un aumento sensibile della concentrazione nei principali soggetti obbligati, causato dalla necessità di acquisire titoli in quantità superiore rispetto al passato, confermando l ipotesi che molti dei progetti da essi stessi sviluppati abbiano terminato la loro vita utile e che, quindi, l apporto di TEE propri necessari al raggiungimento degli obiettivi sia in forte calo. L analisi, relativa alle quote di mercato lato domanda e lato offerta, nel I semestre 2013 sembra essere in linea con quanto osservato nei periodi precedenti. I principali distributori obbligati rappresentano ancora una quota rilevante della domanda, anche se il loro peso è diminuito. Di contro i distributori non obbligati soprattutto le ESCo hanno 43 GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale, I semestre

60 una dimensione media piuttosto piccola, il che si riflette in una bassa concentrazione dell offerta sul mercato. Per quanto riguarda, il numero di operatori che hanno effettuato almeno una transazione sul mercato organizzato, dal lato della domanda, gli operatori che hanno negoziato TEE in acquisto sono risultati in numero pari a 47, in diminuzione rispetto ai 55 del primo semestre 2012, mentre, lato vendita, 236 sono gli operatori che hanno effettuato almeno una transazione dei TEE, in aumento rispetto ai 193 del primo semestre Come precedentemente osservato, nonostante i prezzi siano diminuiti nel secondo semestre del 2012, la domanda ha superato l'offerta. Il numero di TEE emessi dall inizio del meccanismo a fine 2012 era pari a circa 17,23 milioni di TEE, a differenza del quantitativo di TEE cumulato necessario ai soggetti obbligati per gli adempimenti, in scadenza a maggio 2013, pari a 22,11 milioni di TEE. La ragione di questa apparente discordanza risiede nella modalità in cui i soggetti obbligati possono adempiere ai loro obblighi, essendo sufficiente coprire il 60% dell obbligo, (6 milioni di TEE per il 2012). Pertanto, il totale dei titoli necessari si riduce da 22,11 milioni a 19,71 milioni (16,11 milioni più 3,6 milioni di titoli). Questo però consente ai distributori di spostare di un anno (due anni per il ) la parte dell obbligo non adempiuta, che comunque viene sommato all obbligo dell anno successivo. La differenza tra i titoli necessari per l adempimento anche dell obbligo 2012 (19,71 milioni) ed i titoli emessi a fine 2012 (17,23 milioni) è stata coperta dalle emissioni di titoli avvenute nella prima parte del La generazione annuale di TEE, nonostante sia cresciuta costantemente nel tempo, non è stata in grado di coprire gli obblighi annuali, aumentati ad un tasso maggiore. Dopo i primi anni di surplus di certificati bianchi, la quantità di TEE generati ogni anno è stata sistematicamente inferiore ai relativi obblighi. La differenza tra obblighi e generazione di TEE è andata assottigliandosi nonostante l aumento progressivo dei primi. La forte crescita dei TEE, e quindi, la capacità dell offerta di coprire la domanda, è stata resa possibile grazie all introduzione del coefficiente di durabilità (τ) che, equiparando al vita utile alla vita tecnica di un intervento, ha permesso il rilascio di un maggior numero di TEE per progetto approvato. Senza questa decisione correttiva, il numero di TEE generati 44 GME, Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica: Rapporto di monitoraggio semestrale 60

61 sarebbe stato inferiore e nel mercato non ci sarebbero stati TEE in misura sufficiente a coprire gli obblighi. Nel mercato dei TEE i prezzi hanno il compito di bilanciare una domanda di titoli rigida e anelastica, in quanto formata da soggetti obbligati per legge, ed un offerta formata tipicamente da soggetti terzi non sottoposti a vincoli di riduzione. Tale meccanismo ha mostrato un equilibrio precario e un incertezza relativa all adeguatezza dello strumento rispetto agli obblighi esistenti e futuri Il contributo tariffario Il contributo tariffario, introdotto con Delibera AEEG n. 219/04, viene erogato a fronte della consegna dei TEE per contribuire alla copertura dei costi sostenuti dai distributori soggetti agli obblighi. In precedenza, il contributo tariffario veniva definito prima dell'inizio dell'anno d'obbligo e veniva attribuito in maniera inversamente proporzionale alla variazione percentuale media delle bollette di energia elettrica, gas e gasolio per riscaldamento, senza riferimento ai prezzi di mercato. Il mercato dei TEE è stato, quindi, caratterizzato da una sistematica divergenza tra rimborso tariffario e prezzo dei TEE. Negli anni in cui il contributo tariffario è stato superiore al prezzo di mercato, il meccanismo dei TEE è stato criticato perché generante un guadagno per i distributori. 46 Negli anni di scarsità dell offerta in cui il prezzo di borsa è stato superiore al contributo, il meccanismo dei TEE è stato criticato perché incapace di incentivare una emissione di titoli sufficiente a coprire la domanda, causando un margine negativo per i distributori a cui sono stati imposti degli obblighi ma senza esser gli strumenti necessari per poterli rispettare. Con gli anni questo criterio si è rivelato obsoleto per il mercato, comportando la definizione di contributi disallineati rispetto allo stesso, con il rischio di ribaltare, in 45 Cfr. Rapporto RIE (Ricerche Industriali ed Energetiche), Efficienza Energetica e Mercato Nazionale dei Certificati Bianchi: Criticità, Opportunità e Proposte, settembre Emanuela Peruzzi, Il meccanismo dei Certificati Bianchi e il ruolo del GSE, European Sustainable Energy Week, giugno

62 modo eccessivo, nei confronti dei distributori soggetti agli obblighi, i costi di funzionamento del meccanismo. Analizzando l andamento dei prezzi sul mercato negli ultimi anni si è notato come quest ultimo non sia stato influenzato dell andamento del contributo tariffario (tabella 2.13). Tabella 2.13: Confronto tra andamento contributo tariffario e i prezzi sul mercato organizzato Fonte: FIRE I prezzi medi ponderati registrati sul mercato organizzato nei 12 mesi precedenti alle comunicazioni di annullamento da parte dei distributori, sono aumentati senza evidenziare una sensibile correlazione con le variazioni in controtendenza dei contributi tariffari 2010 e Appare quindi, che i prezzi sul mercato si siano generati a partire da fattori endogeni al mercato stesso quali la quantità di TEE offerti e la volontà di rispetto degli obiettivi imposti dalla normativa, valutando le possibili sanzioni. 62

63 Di seguito si riporta il valore del contributo tariffario dal 2008 al 2012 (tabella 2.14.). Tabella 2.14: Rimborsi tariffari Rimborso tariffario 100, ,22 93,68 86,98 Fonte: GME Il D.M. 28/12/2012 ha introdotto la modifica del calcolo del contributo tariffario è stato modificato al fine di migliorare il meccanismo. Ai sensi dell art. 9, i costi sostenuti dai soggetti per la realizzazione dell obbligo trovano copertura, limitatamente alla parte non coperta da altre risorse, sulle componenti delle tariffe per il trasporto e la distribuzione dell energia elettrica e del gas naturale. La copertura dei costi è effettuata secondo criteri e modalità definiti dall Autorità per l energia elettrica e il gas, in misura tale da riflettere, diversamente da prima, l andamento del prezzo dei certificati bianchi riscontrato sul mercato e con la definizione di un valore massimo di riconoscimento. In attuazione del D.M. 28 dicembre 2012 è stata approvata la delibera 13/2014/R/efr dall Autorità per l energia elettrica e il gas la quale ha lo scopo di determinare la definizione del contributo tariffario a copertura dei costi sostenuti dai distributori soggetti agli obblighi in materia di titoli di efficienza energetica a decorrere dall anno d obbligo L AEEG all'inizio di ogni anno d'obbligo definirà un contributo tariffario detto preventivo, che non verrà riconosciuto ai distributori, ma fornirà le indicazioni preliminari, e un contributo definitivo che sarà quello realmente corrisposto ai soggetti obbligati. Per il 2013, il contributo preventivo è stato fissato a 96,43 /TEE, sulla base del valore medio ponderato dei prezzi di scambio registrati nel mercato organizzato negli ultimi due anni. Lo scopo è ridurre il disequilibrio che si è venuto a creare tra i contributi fin adesso riconosciuti e i prezzi medi di mercato dei TEE. Nei prossimi anni il contributo preventivo sarà fissato considerando il valore del contributo preventivo e il valore medio delle riduzioni dei prezzi dell energia per i clienti domestici nel periodo di riferimento. 47 Fonte documento per la consultazione 485/2013/R/EFR 63

64 Al termine di ogni anno d'obbligo l'autorità calcolerà e renderà pubblico il contributo tariffario definitivo, cioè l importo che realmente verrò erogato ai distributori. Tale somma sarà definita in modo che, se i prezzi di mercato si rivelassero più alti del contributo preventivo, gran parte dei maggiori costi rimarrebbe in capo ai distributori obbligati. Questi ultimi, di conseguenza, saranno spinti a frenare gli eventuali aumenti dei prezzi di mercato Cfr. Certificati bianchi: i titoli di efficienza energetica terranno conto dei prezzi di mercato, gennaio

65 Capitolo III GLI ATTORI COINVOLTI: INTERVISTE A CAMPIONE 3.1 Gli Energy Manager Dopo aver descritto nel dettaglio l articolazione del meccanismo dei certificati bianchi e il funzionamento dell apposito mercato, il seguente capitolo si ripropone di definire i punti di forza e le criticità sotto il profilo economico attribuiti a tale sistema, dai soggetti volontari e dai soggetti obbligati attraverso interviste a campione. I soggetti maggiormente attivi nella presentazione dei progetti sono le ESCo, che hanno avviato il 97,5% delle pratiche totali (Tabella 3.1; Tabella 3.2) Tabella 3.1: Progetti avviati tra febbraio/ottobre 2013 suddivisi per soggetto proponente Fonte: GSE Tabella 3.2: Percentuale TEE rilasciati tra febbraio/ottobre 2013 suddivisi per soggetto proponente Fonte: GSE 65

66 Nello specifico, in questo paragrafo, verrà analizzato il punto di vista di due Energy Manager circa la propensione all investimento dei TEE. In primo luogo occorre analizzare la figura dell Energy Manager e il ruolo da esso assunto all interno del sistema dei Titoli di Efficienza Energetica. L Energy Manager nasce nel settore industriale sulla spinta delle crisi energetiche degli anni 70. Si tratta fondamentalmente di una figura deputata a rendere efficienti gli usi energetici all interno delle aziende, riducendone i costi e agendo da supporto ai decisori in merito all effettiva attuazione delle azioni e degli interventi proposti.. Un Energy Manager ha il compito di gestire ciò che riguarda l energia all interno di un azienda o di un edificio, verificando i consumi, ottimizzandoli e promuovendo interventi mirati all efficienza energetica. Tale figura assume un ruolo differente a seconda delle dimensioni della struttura considerata: nel caso di un organizzazione complessa, l Energy Manager teoricamente è un dirigente di livello elevato, in modo da assicurare un confronto con l alta dirigenza, è alla guida di un team di energy management, responsabile inoltre del sistema di gestione dell energia (ISO 50001); in presenza di dimensioni aziendali medie il team di Energy management viene meno di conseguenza l Energy Manager rivestirà un ruolo con competenze energetiche minori ed una posizione meno rilevante all interno della struttura organizzativa aziendale; per aziende ed enti di piccole dimensioni l Energy Manager rivestirà il ruolo di un consulente esterno con competenze tecniche che permettono, alle suddette realtà aziendali, di usufruire di analisi dei costi energetici, di piani di riduzione dei consumi, di negoziazione delle forniture o incentivazioni quali i TEE, non gravando in maniera determinante sui costi operativi aziendali. Il ruolo dell Energy Manager in Italia è definito dall art. 19 della legge 10/91, in base al quale: "I responsabili per la conservazione e l'uso razionale dell'energia individuano le azioni, gli interventi, le procedure e quanto altro necessario per promuovere l'uso razionale dell'energia, assicurano la predisposizione di bilanci energetici, predispongono i dati energetici relativi alle proprie strutture o imprese". Questa figura non avendo poteri 66

67 decisionali, ha un ruolo di supporto alle strategie aziendali in modo da poter effettuare scelte efficienti in termini di approvvigionamento energetico. Non esiste un percorso formativo univoco ed obbligatorio, generalmente un Energy Manager: ha un bagaglio formativo acquisibile idealmente con una laurea in ingegneria anche se non è obbligatoriamente un ingegnere; ha un esperienza pluriennale nel campo delle tecnologie per il risparmio energetico; ha svolto un attività tecnica post-laurea in materia di produzione, utilizzo e gestione dell energia. Questa genericità di requisiti ha portato alcune aziende, interessate solo al rispetto formale della normativa vigente, a indicare nel corso degli anni figure poco esperte di energy management. Il recente aumento del costo dell energia ha però portato le organizzazioni a porre maggiore attenzione alla tematica dell efficienza energetica. L ENEA con la FIRE 49 dagli anni novanta organizzano corsi di formazione e di aggiornamento per questa figura. Chi viene nominato responsabile viene inserito nell'elenco curato e gestito dalla FIRE per incarico del Ministero dello Sviluppo Economico. Una nomina che può essere effettuata anche da chi non raggiunge le soglie di consumo fissate per legge, soprattutto se si desidera partecipare direttamente allo schema di incentivazione dei certificati bianchi. I responsabili nominati ai sensi della legge 10/91 hanno la possibilità di beneficiare dell appartenenza alla rete FIRE, che invia loro newsletter e organizza convegni sui temi d interesse e attività formative. Sebbene tali soggetti siano stati ammessi a partecipare al meccanismo dei certificati bianchi dal 2008, la partecipazione dei Soggetti con Energy Manager (SEM) allo schema dei TEE rimane significativamente bassa in termini di numero di adesioni, non essendo in linea con le reali iniziative di efficientamento energetico realizzate nel settore terziario e industriale. 49 Federazione Italiana per l uso Razionale dell Energia 67

68 Per approfondire le ragioni di una così bassa partecipazione, la FIRE ha condotto a inizio 2011 un indagine conoscitiva in collaborazione con Enel Distribuzione, i cui risultati hanno riguardato vari aspetti, quali: la scarsa rimuneratività del meccanismo per buona parte degli interventi; soglia minima dei progetti troppo elevata; complessità eccessiva; scarsa conoscenza del meccanismo. Nel 2013 la FIRE ha condotto una nuova indagine su incarico ENEA, allo scopo di verificare principalmente l evoluzione delle politiche aziendali sull efficienza energetica e il ruolo dell Energy Manager nell organizzazione e nella realizzazione di interventi. Di seguito viene sintetizzata la situazione relativa agli Energy Manager operanti in Italia, evidenziando in particolare la situazione per la pubblica amministrazione, ampiamente deficitaria in ambito energetico (Tabella 3.3). I dati si riferiscono alle nomine 2013, relative ai consumi di energia del Per facilitarne la lettura si sono delineate quattro categorie considerate in collegamento con l art. 19 della legge 10/91: Energy Manager nominati: sono i responsabili individuati dai soggetti obbligati alla nomina inseriti nell elenco annuale della FIRE; Responsabili locali: sono gli Energy Manager nominati dalle aziende multisito. Essendo la loro nomina non obbligatoria non sono ricompresi nella maggior parte delle statistiche; Nominati in ritardo: sono gli Energy Manager la cui nomina da parte di soggetti obbligati è pervenuta oltre i termini di legge e anch essi non vengono inseriti nella maggior parte delle statistiche; Soggetti volontari: sono i soggetti che nominano un Energy Manager non essendo soggetti all obbligo, per sfruttare le possibilità offerte dal meccanismo dei certificati bianchi. Sono presenti in alcune statistiche. 68

69 Tabella 3.1: Responsabili nominati nel 2013 dai soggetti obbligati Fonte: dati FIRE I dati al 2013 parlano di Energy Manager nominati dai soggetti obbligati, cui si sommano 399 Energy Manager locali (ossia collegati ad aziende multisito). Ad essi vanno aggiunti 143 nomine pervenute tardivamente (più 17 locali) e 530 inviate da soggetti non obbligati dalla legge (più 102 locali). Volendo comprendere tutti si tratta dunque di nominati, un dato in leggera crescita, più che altro sul fronte dei soggetti non obbligati. Quello che colpisce, sulla base delle stime della FIRE, è l inadempienza della P.A., come si evince dai dati sopra riportati sono solo 144 le nomine, rispetto a valori molto più elevati degli altri settori. La figura degli Energy Manager contribuisce a ridurre la spesa energetica, colpisce il fatto che nonostante le politiche di spending review in termini di efficientamento dei costi, la P.A non abbia perseguito strategie in tal direzione. Di contro il comparto industriale, con percentuali stimate di adempienza anche superiori al 90% nei comparti energivori 50, appare perseguire le politiche di efficienza energetica. 50 Studio FIRE, Rapporto sugli energy manager in Italia: evoluzione del ruolo e statistiche,

L efficienza energetica in edilizia

L efficienza energetica in edilizia EDIFICI A ENERGIA QUAZI ZERO VERSO IL 2020 Il roadshow per l efficienza energetica L efficienza energetica in edilizia Ing. Nicola Massaro ANCE Roma, 9 maggio 2014 www.edifici2020.it Sostenibilità è (anche)

Dettagli

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell

Dettagli

Risparmio energetico ed efficienza energetica. perché l'energia più economica è quella che non si consuma

Risparmio energetico ed efficienza energetica. perché l'energia più economica è quella che non si consuma Risparmio energetico ed efficienza energetica perché l'energia più economica è quella che non si consuma L importanza dell Efficienza Energetica e del Risparmio Energetico Importazioni energetiche 2012

Dettagli

Efficienza energetica, online il Piano d'azione 2014 (PAEE). IL TESTO

Efficienza energetica, online il Piano d'azione 2014 (PAEE). IL TESTO casaeclima.com http://www.casaeclima.com/ar_18985 ITALIA-Ultime-notizie-paee-efficienza-energetica-Efficienza-energetica-online-il-Pianodazione-2014-PAEE.-IL-TESTO-.html Efficienza energetica, online il

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale II semestre 2013 Pubblicato in data 30 gennaio 2014 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...

Dettagli

Certificati Bianchi Titoli di Efficienza Energetica

Certificati Bianchi Titoli di Efficienza Energetica Certificati Bianchi Titoli di Efficienza Energetica Dott.ssa Valeria Paoletti I certificati bianchi sono stati istituiti per raggiungere gli OBIETTIVI NAZIONALI di risparmio energetico, finalizzati all

Dettagli

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA DCO 2/08 AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (Articolo 2, comma 3, dei decreti ministeriali 20 luglio 2004) Documento per

Dettagli

Lo scenario energetico in Italia

Lo scenario energetico in Italia Lo scenario energetico in Italia Il Bilancio Energetico Nazionale Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) del nostro Paese. Questo ci dà l opportunità

Dettagli

Il potenziale di risparmio al 2012 col meccanismo dei certificati bianchi

Il potenziale di risparmio al 2012 col meccanismo dei certificati bianchi SCHEDA N. 6: SPENDERE DI PIÙ PER LE MISURE DI EFFICIENZA ENERGETICA FA BENE ALLA BOLLETTA E RENDE INUTILE LA REALIZZAZIONE DI CENTRALI NUCLEARI Il potenziale di risparmio al 2012 col meccanismo dei certificati

Dettagli

L efficienza energetica in edilizia

L efficienza energetica in edilizia L efficienza energetica in edilizia Ing. Nicola Massaro - ANCE L Aquila, 13 maggio 2015 www.edifici2020.it Con il patrocinio di Negli ultimi anni si è evoluta la consapevolezza che la sostenibilità, nel

Dettagli

Relazione tecnica alla deliberazione 24 novembre 2011, EEN 12/11

Relazione tecnica alla deliberazione 24 novembre 2011, EEN 12/11 Presupposti e fondamenti per la determinazione del valore del contributo tariffario per il conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico per l anno 2012 di cui ai decreti ministeriali 20 luglio

Dettagli

L obiettivo di risparmio energetico per l Italia al 2020

L obiettivo di risparmio energetico per l Italia al 2020 L obiettivo di risparmio energetico per l Italia al 2020 Il vigente Piano d Azione italiano per l Efficienza Energetica ( 2007- PAEE),in recepimento della Direttiva 2006/32/CE, prevede un obiettivo di

Dettagli

DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%)

DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%) DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%) GUIDA ALL APPLICAZIONE DEL DECRETO 83/2012 ART. 11 CONVERTITO CON LEGGE 7 AGOSTO 2012 N 134 (SETTEMBRE 2012) Indice: 1. INTRODUZIONE...2 2. TESTO DISPOSIZIONE: ARTICOLO

Dettagli

Il certificati bianchi quale nuovo sistema di incentivazione dell innovazione

Il certificati bianchi quale nuovo sistema di incentivazione dell innovazione Il certificati bianchi quale nuovo sistema di incentivazione dell innovazione Pasquale Monti Responsabile Efficienza Energetica Rozzano(MI) 21 Febbraio 2013 Enel.si srl Unità Sviluppo ed Efficienza Energetica

Dettagli

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7 % Dalla riqualificazione (anche energetica) degli edifici nuova linfa al settore immobiliare Nomisma e Saie fotografano il trend e le prospettive della ri-qualificazione energetica e del ri-uso urbano

Dettagli

L andamento del valore dei titoli

L andamento del valore dei titoli L andamento del valore dei titoli Anna Autore Gestione Mercati per l Ambiente FIRE Roma, 10 aprile 2014 Dal progetto ai TEE Definizione del progetto 0 1 2 3 4 5 Approvazione del progetto da parte di GSE*

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale II semestre 2015 Pubblicato in data 3 febbraio 2016 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale II semestre 2014 Pubblicato in data 02 febbraio 2015 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...

Dettagli

INTRODUZIONE ALLE TECNOLOGIE PER L EFFICIENZA ENERGETICA - INCENTIVI

INTRODUZIONE ALLE TECNOLOGIE PER L EFFICIENZA ENERGETICA - INCENTIVI Attuazione del Piano di Efficienza Energetica del Porto di Venezia Linea d azione 3, Task 3.1.d Workshop 2 - Tecnologie per l efficienza energetica INTRODUZIONE ALLE TECNOLOGIE PER L EFFICIENZA ENERGETICA

Dettagli

L energia. La riqualificazione e l efficienza. energetica: obiettivi ambientali e obblighi

L energia. La riqualificazione e l efficienza. energetica: obiettivi ambientali e obblighi La riqualificazione e l efficienza L energia energetica: per uscire dalla obiettivi ambientali e obblighi crisi: di legge le opportunità per la riqualificazione energetica degli edifici Sara Vito Assessore

Dettagli

CERTIFICATI BIANCHI - TEE (Titoli di Efficienza Energetica)

CERTIFICATI BIANCHI - TEE (Titoli di Efficienza Energetica) Energia: istruzioni per l uso Mezzacorona (TN), 13 dicembre 2005 Certificati bianchi, verdi e neri Polo Tecnologico per l Energia l srl - Trento CERTIFICATI BIANCHI - TEE (Titoli di Efficienza Energetica)

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Progettare un mondo migliore

Progettare un mondo migliore La Energy Service Company soci del sole srl è una società di servizi energetici operante su tutto il territorio nazionale. Grazie alla collaborazione di ingegneri esperti nel settore, la E.S.Co. soci del

Dettagli

Ministero dello sviluppo economico

Ministero dello sviluppo economico POWER HOUSE EUROPE Evoluzione degli incentivi finanziari all efficienza energetica nel nuovo quadro normativo italiano Roma, 21 febbraio 2011 Roberto MONETA DE Segreteria tecnica 1 Strategia per l efficienza

Dettagli

,1&(17,9, (&2120,&, $/ 5,63$50,2 (1(5*(7,&2 7 ( ( 2 &(57,),&$7, %,$1&+, iing. GIULIA BENATTI STEA PROGETTO srll

,1&(17,9, (&2120,&, $/ 5,63$50,2 (1(5*(7,&2 7 ( ( 2 &(57,),&$7, %,$1&+, iing. GIULIA BENATTI STEA PROGETTO srll ,1&(17,9, (&2120,&, $/ 5,63$50,2 (1(5*(7,&2 7 ( ( 2 &(57,),&$7, %,$1&+, R Relatrice: l ti iing. GIULIA BENATTI STEA PROGETTO srll POLITICA ENERGETICA E CRESCITA SOCIALE DAL PROTOCOLLO DI KYOTO ALLA POLITICA

Dettagli

Provincia di Rimini CONTO ENERGIA Quali prospettive per la riviera solare

Provincia di Rimini CONTO ENERGIA Quali prospettive per la riviera solare Provincia di Rimini CONTO ENERGIA Quali prospettive per la riviera solare Nuove opportunità per l utilizzo razionale dell energia attraverso le ESCO Rimini 22 settembre 2005 ING. RICCARDO TENTI A&B-Ambientebenessere

Dettagli

Architettura è Energia Think different. Build different.

Architettura è Energia Think different. Build different. Architettura è Energia Think different. Build different. Klimahouse Toscana - Firenze, 28 marzo 2014 L opzione dell efficienza energetica per le politiche di green economy Andrea Barbabella Responsabile

Dettagli

Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale

Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale a livello comunitario: Direttiva Fonti Energetiche Rinnovabili (Direttiva 2009/28/EC) Direttiva Emission

Dettagli

D.5 Energy Manager. Controllo Utilizzazione Energia. Energy Manager TEE. Regolamenti Edilizi ESCO. Mobility Manager

D.5 Energy Manager. Controllo Utilizzazione Energia. Energy Manager TEE. Regolamenti Edilizi ESCO. Mobility Manager Controllo Utilizzazione Energia TEE Consumi Energetici Energy Manager Regolamenti Edilizi 31% 3% 31% agricoltura ESCO industria trasporti usi civili 35% Mobility Manager 1 Mobility Manager Il Mobility

Dettagli

RIQUALIFICAZIONI ENERGETICHE:

RIQUALIFICAZIONI ENERGETICHE: RIQUALIFICAZIONI ENERGETICHE: GLI INCENTIVI PER LE COOPERATIVE DI ABITANTI Sara Zoni, Finabita Legacoop Abitanti RIMINI, 6 NOVEMBRE 2015 I PRINCIPALI SCHEMI DI FINANZIAMENTO E DI INCENTIVO Le principali

Dettagli

IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO DELL EFFICIENZA ENERGETICA: RISULTATI E PROSPETTIVE

IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO DELL EFFICIENZA ENERGETICA: RISULTATI E PROSPETTIVE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO DELL EFFICIENZA ENERGETICA: RISULTATI E PROSPETTIVE Roberto Malaman Direttore Area consumatori e qualità del servizio Questa presentazione non è un documento ufficiale dell

Dettagli

I TEE come strumento di promozione dell efficienza energetica

I TEE come strumento di promozione dell efficienza energetica I TEE come strumento di promozione dell efficienza energetica 10 anni di esperienze DAVIDE MARIANI CHI E ASSOEGE? (..E CHI SONO GLI EGE) Associazione degli Esperti Gestione Energia certificati ai sensi

Dettagli

Quadro dei consumi energetici

Quadro dei consumi energetici Quadro dei consumi energetici La situazione nazionale Il quadro dei consumi energetici nazionali degli ultimi anni delinea una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda il settore industriale e una

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Detrazione del 36-50% per le spese relative all acquisto e installazione di impianti fotovoltaici

Detrazione del 36-50% per le spese relative all acquisto e installazione di impianti fotovoltaici Detrazione del 36-50% per le spese relative all acquisto e installazione di impianti fotovoltaici Con la presente si analizzano i chiarimenti recentemente forniti dall Agenzia delle Entrate con la Risoluzione

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli

Seconda Conferenza nazionale sull'efficienza energetica

Seconda Conferenza nazionale sull'efficienza energetica Seconda Conferenza nazionale sull'efficienza energetica Integrare l'efficienza energetica con le rinnovabili Perché e come rilanciare le politiche di efficienza energetica Bruno Bellò Presidente Coaer

Dettagli

Così, insieme, la nostra energia vale di più

Così, insieme, la nostra energia vale di più 1 Protocollo d intesa del16 febbraio 2010 L impegno del Consorzio JPE sull uso razionale e consapevole dell energia nell edilizia PER IL RILANCIO PRODUTTIVO ED OCCUPAZIONALE DELLE PMI PIEMONTESI ATTRAVERSO

Dettagli

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP INDICE Strategia aziendale in materia di clima La policy ambientale e il codice etico La loro applicazione Il programma energetico Le opportunità derivanti da CDP 2

Dettagli

DM Certificati bianchi 2013-2016

DM Certificati bianchi 2013-2016 DM Certificati bianchi 2013-2016 Certificati bianchi Bilanci e proposte a sette anni dall avvio ENEA 20 dicembre 2012 Div. Efficienza Energetica - DGENRE Dipartimento per l Energia Ministero dello Sviluppo

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 14 OTTOBRE 2015 489/2015/I/EFR PARERE IN MERITO ALLO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE PER L INCENTIVAZIONE DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI DIVERSE DALLA

Dettagli

PUNTO ENERGIA _ Industrie o terziario di grandi dimensioni

PUNTO ENERGIA _ Industrie o terziario di grandi dimensioni PUNTO ENERGIA _ Industrie o terziario di grandi dimensioni Incentivazione del risparmio energetico nell industria tramite i Certificati Bianchi Linea Guida per accedere al contributo PREMESSA La legislazione

Dettagli

L ASSESSORE ALL URBANISTICA, EDILIZIA PRIVATA E VIABILITA

L ASSESSORE ALL URBANISTICA, EDILIZIA PRIVATA E VIABILITA PROPOSTA CDC NR.17/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE VARIANTE N. 2 AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE PER INSERIMENTO NUOVO ARTICOLO 70 BIS - LINEE GUIDA PER IL CONTENIMENTO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PER GLI IMMOBILI

Dettagli

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

Prospettive delle politiche di efficienza energetica e opportunità per l Italia

Prospettive delle politiche di efficienza energetica e opportunità per l Italia Seconda Conferenza nazionale sull efficienza energetica, Roma, 19 ottobre, 2010 Prospettive delle politiche di efficienza energetica e opportunità per l Italia Molocchi, resp. Studi Amici della Terra Italia

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale I semestre 2012 Pubblicato in data 17 luglio 2012 1 INDICE 1. Introduzione...3 2. Situazione Operatori...3 3. TEE emessi...3

Dettagli

I Certificati Bianchi. Consulenze energetiche www.studiobaldini.net 1

I Certificati Bianchi. Consulenze energetiche www.studiobaldini.net 1 I Certificati Bianchi Consulenze energetiche www.studiobaldini.net 1 I due Decreti 20 Luglio 2004 del MAP hanno introdotto il meccanismo dei Certificati Bianchi (Titoli di Efficienza Energetica o TEE)

Dettagli

I CERTIFICATI BIANCHI PER LA PROMOZIONE DELL EFFICIENZA ENERGETICA IN ITALIA

I CERTIFICATI BIANCHI PER LA PROMOZIONE DELL EFFICIENZA ENERGETICA IN ITALIA I CERTIFICATI BIANCHI PER LA PROMOZIONE DELL EFFICIENZA ENERGETICA IN ITALIA Roberto Malaman Direttore Generale Autorità per l'energia elettrica e il gas 1 Principali innovazioni negli strumenti di policy

Dettagli

PROSPETTIVE DELL EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE RINNOVABILI TERMICHE Roma, 7 Febbraio 2013. Prospettive del Solare Termico

PROSPETTIVE DELL EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE RINNOVABILI TERMICHE Roma, 7 Febbraio 2013. Prospettive del Solare Termico PROSPETTIVE DELL EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE RINNOVABILI TERMICHE Roma, 7 Febbraio 2013 Prospettive del Solare Termico Sergio D Alessandris - Presidente m2 Mercato 350.000 Previsione provvisoria 300.000

Dettagli

La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari

La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari I Sistemi di Gestione della Energia conformi a UNI CEI EN 16001:2009 Coordinatore Tecnico-Scientifico

Dettagli

Uso efficiente dell'energia: aggiornamenti tecnici e normativi. Milano 12/06/2013 Energy Saving Award Marco Vecchio

Uso efficiente dell'energia: aggiornamenti tecnici e normativi. Milano 12/06/2013 Energy Saving Award Marco Vecchio Uso efficiente dell'energia: aggiornamenti tecnici e normativi Milano 12/06/2013 Energy Saving Award Marco Vecchio 1 Federazione ANIE Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche 11 Associazioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

Efficienza energetica e condomini Una visione di insieme. Ing. Emanuele Bulgherini Project Manager EfficiencyKNow srl

Efficienza energetica e condomini Una visione di insieme. Ing. Emanuele Bulgherini Project Manager EfficiencyKNow srl Efficienza energetica e condomini Una visione di insieme Ing. Emanuele Bulgherini Project Manager EfficiencyKNow srl Il quadro normativo sull efficienza energetica e gli strumenti incentivanti o Legge

Dettagli

INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI

INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA AL 2010 NELLO SCENARIO TENDENZIALE 6 - ASPETTI METODOLOGICI 7 - INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA NEI SETTORI INDUSTRIA, TERZIARIO,

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11

Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11 Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11 Verifica di proposte di progetto e di programma di misura per progetti di efficienza energetica presentate ai sensi della deliberazione dell Autorità per l energia

Dettagli

ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY + EFFICIENCY

ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY + EFFICIENCY ENERGY + EFFICIENCY 1 2esco.it Il punto di riferimento per le imprese che puntano ad ottimizzare i propri consumi, attraverso il risparmio energetico. 2E Energy Efficiency è nata con lo scopo di assistere

Dettagli

I SERVIZI SARTEC PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA ENERGETICA. Confindustria Sardegna Meridionale 26 Settembre 2013

I SERVIZI SARTEC PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA ENERGETICA. Confindustria Sardegna Meridionale 26 Settembre 2013 I SERVIZI SARTEC PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA ENERGETICA Confindustria Sardegna Meridionale 26 Settembre 2013 Le principali attività SARTEC sviluppa e fornisce soluzioni innovative per le industrie

Dettagli

Quadro legislativo e normativo relativo all EE nell industria

Quadro legislativo e normativo relativo all EE nell industria Quadro legislativo e normativo relativo all EE nell industria I. Il legislatore italiano fa il suo primo accenno all EE nella Legge 11/91 che raccomanda un uso razione dell energia. Passano ancora diversi

Dettagli

Audit energetico, Certificazione 50001:2011, UNI EN ISO 14001 modalità di integrazione obblighi e opportunità di efficacia ed efficienza energetica

Audit energetico, Certificazione 50001:2011, UNI EN ISO 14001 modalità di integrazione obblighi e opportunità di efficacia ed efficienza energetica In collaborazione con Audit energetico, Certificazione 50001:2011, UNI EN ISO 14001 modalità di integrazione obblighi e opportunità di efficacia ed efficienza energetica Relatore: ing. M. Capuana Taomina,

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Efficienza energetica: opportunità per le aziende e il sistema Italia

Efficienza energetica: opportunità per le aziende e il sistema Italia Efficienza energetica: opportunità per le aziende e il sistema Italia Energy Med Napoli, 23/03/2012 Marco Ballicu, Unità affari istituzionali e regolamentari EGL Italia S.p.A. Una società del Gruppo Indice

Dettagli

AGEVOLAZIONI FISCALI ED INCENTIVI ECONOMICI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI GEOTERMICI CON POMPA DI CALORE. dott. ing.

AGEVOLAZIONI FISCALI ED INCENTIVI ECONOMICI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI GEOTERMICI CON POMPA DI CALORE. dott. ing. Giornata formativa: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO CLIMATICO CON SONDE GEOTERMICHE A CIRCUITO CHIUSO Auditorium Villa Albertini di Arbizzano Negrar (VR) 14 marzo 2014 AGEVOLAZIONI FISCALI

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico

PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico Il Governo italiano ha presentato il 19 febbraio scorso il "Nuovo piano sull'efficienza energetica, sulle rinnovabili e sull'eco industria", con

Dettagli

Nel 2015 minori vantaggi fiscali IRAP per le imprese del Sud, 1.192 euro contro 1.245

Nel 2015 minori vantaggi fiscali IRAP per le imprese del Sud, 1.192 euro contro 1.245 Roma, 12 maggio 2015 LAVORO, SVIMEZ: NEGLI ANNI 2011-2015 RISPARMI IMPRESE PER NEOASSUNTO 10.954 EURO AL NORD, 10.407 AL SUD Sgravi contributivi per le aziende italiane finanziati con 3,5 miliardi di fondi

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

L audit energetico e la norma ISO 50001 nel settore cartario: un obbligo che diventa un opportunità

L audit energetico e la norma ISO 50001 nel settore cartario: un obbligo che diventa un opportunità KEY ENERGY - 06 NOVEMBRE 2014 - RIMINI Recepimento della Direttiva UE 2012/27: casi pratici e relativi impatti ed opportunità per le aziende industriali L audit energetico e la norma ISO 50001 nel settore

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Le fonti di energia rinnovabile

Le fonti di energia rinnovabile Le fonti di energia rinnovabile ENERGIA EOLICA SOLARE FOTOVOLTAICO E TERMICO IDROELETTRICO 26 novembre 2007 26 Le fonti di energia rinnovabile ENERGIA GEOTERMICA ENERGIA DALLE MAREE IL RISPARMIO ENERGETICO

Dettagli

Bonus casa: recupero edilizio e risparmio energetico potenziati al 50 e 65% fino al 31.12.2013. (DL n. 63 del 04.06.2013)

Bonus casa: recupero edilizio e risparmio energetico potenziati al 50 e 65% fino al 31.12.2013. (DL n. 63 del 04.06.2013) Ai gentili clienti Loro sedi Bonus casa: recupero edilizio e risparmio energetico potenziati al 50 e 65% fino al 31.12.2013 (DL n. 63 del 04.06.2013) Gentile cliente con la presente intendiamo informarla

Dettagli

ABB SACE. Titoli di Efficienza Energetica (TEE)

ABB SACE. Titoli di Efficienza Energetica (TEE) ABB SACE Titoli di Efficienza Energetica (TEE) Motivazioni per l introduzione dei TEE Dipendenza energetica dai paesi esportatori di energia Impegni assunti con la ratifica del protocollo di Kyoto Aumento

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

L attuazione del Decreti Ministeriali 20 luglio 2004 a tre mesi dalla partenza: alcune considerazioni preliminari

L attuazione del Decreti Ministeriali 20 luglio 2004 a tre mesi dalla partenza: alcune considerazioni preliminari L attuazione del Decreti Ministeriali 20 luglio 2004 a tre mesi dalla partenza: alcune considerazioni preliminari Convegno FIRE EnergyMed 2005 15 aprile 2005 Marcella Pavan Unità Gestione e Controllo della

Dettagli

Programmazione per l efficienza nazionale e regionale

Programmazione per l efficienza nazionale e regionale Programmazione per l efficienza nazionale e regionale Efficienza energetica: politiche e misure La Direttiva UE 2006/32 impone agli stati membri la stesura del Piano d'azione per l'efficienza energetica

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

DIREZIONE GENERALE COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI. Programma di sviluppo del Biometano in Lombardia nella IX Legislatura.

DIREZIONE GENERALE COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI. Programma di sviluppo del Biometano in Lombardia nella IX Legislatura. Programma di sviluppo del Biometano in Lombardia nella IX Legislatura. All inizio dell VIII Legislatura (anni 2005-2010) Regione Lombardia decide di dare ulteriore e forte impulso a politiche di contenimento

Dettagli

MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE

MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE In risposta alle sollecitazioni delle parti sociali, l aggiornamento e l attuazione della manovra anticrisi prevede le seguenti iniziative: A) INIZIATIVE

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

D.Lgs n. 102 del 04/07/2014 Art. 8: Diagnosi Energetiche. Obbligo normativo

D.Lgs n. 102 del 04/07/2014 Art. 8: Diagnosi Energetiche. Obbligo normativo D.Lgs n. 102 del 04/07/2014 : Diagnosi Energetiche Obbligo normativo D.Lgs. 102/2014 Art. 3 SCOPO: Il decreto si inserisce nel piano di misure volte al raggiungimento dell obiettivo nazionale, da perseguire

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di laurea specialistica in Ingegneria Meccanica

Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di laurea specialistica in Ingegneria Meccanica Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di laurea specialistica in Ingegneria Meccanica Corso di Impatto ambientale Modulo Pianificazione Energetica a.a. 2012/13 Prof. Ing. Francesco

Dettagli

Certificati Bianchi Prospettive

Certificati Bianchi Prospettive Certificati Bianchi Prospettive Roma, 10 dicembre 2010 Gruppo A2A Mercati Ambientali Business A2A coinvolti nei mercati ambientali Società del Gruppo A2A Business Model Emissions Certificati Certificati

Dettagli

Videoconferenza tra le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi membri del G8. Corte dei conti Italia. Sicurezza energetica

Videoconferenza tra le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi membri del G8. Corte dei conti Italia. Sicurezza energetica Videoconferenza tra le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi membri del G8 7 giugno 2006 Corte dei conti Italia Sicurezza energetica 1. L Italia e la sicurezza energetica Il tema della sicurezza

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

Le politiche energetiche della Regione Emilia Romagna. Alberto Rossini Coordinatore ANCI Emilia-Romagna del PAES Valmarecchia

Le politiche energetiche della Regione Emilia Romagna. Alberto Rossini Coordinatore ANCI Emilia-Romagna del PAES Valmarecchia Le politiche energetiche della Regione Emilia Romagna Alberto Rossini Coordinatore ANCI Emilia-Romagna del PAES Valmarecchia Santarcangelo di Romagna 19 Febbraio 2015 Le politiche energetiche in Europa

Dettagli

La norma UNI CEN EN 16001 e i Sistemi di Gestione dell Energia (SGE) Marco Gentilini

La norma UNI CEN EN 16001 e i Sistemi di Gestione dell Energia (SGE) Marco Gentilini La norma UNI CEN EN 16001 e i Sistemi di Gestione dell Energia (SGE) Marco Gentilini L ambito di riferimento DIRETTIVA 2006/32/CE del 5 aprile 2006 concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 2 OTTOBRE 2014 478/2014/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E AL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE CRITERI PER LA RIMODULAZIONE

Dettagli