VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO SECONDO INDICAZIONI INAIL Relazione finale anno 2012 DIREZIONE A01

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO SECONDO INDICAZIONI INAIL Relazione finale anno 2012 DIREZIONE A01"

Transcript

1 VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO SECONDO INDICAZIONI INAIL Relazione finale anno 2012 DIREZIONE A01 Sommario Torino, 30 novembre INFORMAZIONI GENERALI

2 Pubblicazione realizzata da: CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE Direzione Amministrazione, Personale e Sistemi Informativi Settore Tecnico e Sicurezza Settore organizzazione e Personale A CURA DI Alberto Favole Silvana Gelatti Alessandra Guseo Maurizio Micai Claudio Minnicelli Caterina Muscarà Michele Pantè Pierluigi Pavanelli Canzio Romano CON LA COLLABORAZIONE DI Segretariato dell Assemblea Regionale (Sergio Crescimanno Segretario Generale e cinque dipendenti) Direzione Processo Legislativo (Silvia Bertini Responsabile della Direzione e quattro dipendenti) Direzione Amministrazione Personale e Sistemi Informativi (Sergio Crescimanno Responsabile della Direzione e sei dipendenti) Direzione Comunicazione Istituzionale dell Assemblea Regionale (Rita Marchiori Responsabile della Direzione e sei dipendenti) Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza (Domenico Tomatis Dirigente della Struttura e due dipendenti) CONTATTI 1. Settore Tecnico e Sicurezza del Consiglio Regionale: Geom. Claudio Minnicelli claudio.minnicelli@cr.piemonte.it tel 011/ Geom. Maurizio Micai maurizio.micai@cr.piemonte.it tel 011/

3 FONTI 1. Accordo interconfederale per il recepimento dell accordo quadro europeo sullo stress lavoro correlato concluso l 8 ottobre 2004; 2. D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.; 3. Indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato elaborate dalla commissione consultiva permanente (m-lps. 15 Registro Ufficiale Ministero partenza del 18/11/2010); 4. INAIL Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. (ed. 2011); 5. Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. Stress lavoro-correlato. Indicazioni per la corretta gestione del rischio e per attività di vigilanza alla luce della lettera circolare del 18/11/2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ed. gen. 2012) 3

4 INDICE 1. INTRODUZIONE; 2. DALLA PRIMA INDAGINE ALLA SECONDA: IL DIVERSO APPROCCIO METODOLOGICO; 3. IL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI ISTITUZIONALI; 4. LA SECONDA INDAGINE: COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO E LE SUE REGOLE; 5. FASI OPERATIVE DEL GRUPPO 6. CONCLUSIONI Allegati: 1. Indagine 2010 Elaborazione dati relativi al questionario Healt and Safety executive (indicator tool) somministrato ai Dipendenti del Consiglio Regionale; 2. Verbale incontri Gruppo di Lavoro; 3. Manuale per la decodifica di alcune domande del questionario; 4. Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato (Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) INAIL Edizione 2011; 5. Dati per la compilazione degli eventi sentinella. 4

5 1. INTRODUZIONE A partire dal 2008, a seguito delle modifiche della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, è stato reso obbligatorio effettuare una valutazione del rischio di stress lavoro correlato del personale in quanto rappresenta uno dei principali problemi che può presentarsi nell ambito lavorativo. L Art. 3 comma 1 dell Accordo Quadro siglato a Bruxelles l 8 ottobre 2004 fornisce una definizione chiara del fenomeno: Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro. In Inghilterra sono stati fatti degli studi in merito già dalla fine degli anni 80 ma un approccio pragmatico si è avuto solo dopo più di venti anni quando, a partire dal 2004, una divisione del Ministero della Sanità inglese, l Health and Safety Executive (HSE), ha sviluppato un questionario in grado di valutare il problema. In un primo momento esso venne diffuso solamente tra singoli individui, ottenendo scarsi risultati, ed in seguito furono coinvolte 39 organizzazioni inglesi: 15 aziende erano Servizi per la Salute Nazionale oppure ospedali, 9 autorità locali, 8 università e collegi e le rimanenti 7 erano centri di polizia, prigioni, dipartimenti governativi, un azienda energetica, una compagnia assicurativa ed un organizzazione agricola. A partire da queste analisi sono stati ricavati dei punteggi percentuali che sono poi stati messi a disposizione per poter essere confrontati con quelli ottenuti dall Azienda che intenda analizzare il livello di stress lavoro correlato tra i propri dipendenti. Un aspetto che spesso viene trascurato è che l avere il personale affetto da stress lavoro correlato comporta un notevole dispendio economico oltre che una perdita di immagine nei confronti dei concorrenti: si pensi che nel solo anno contabile 2005/2006 in Gran Bretagna sono stati spesi circa 10 milioni di euro per assenze dovute a stress, ansia e depressione. Ne consegue che un attenta valutazione sia in grado di offrire ai Datori di Lavoro un valido strumento di misura dei problemi tra i lavoratori. Lo stress lavoro correlato, è possibile fonte di sintomi emozionali, culturali, conoscitivi e fisici. E emerso che la depressione e l ansia affliggono il 20% della popolazione dei lavoratori inglesi: tali cause portano a un non trascurabile incremento dei giorni di assenza sul posto di lavoro, stimati su livelli di circa 30,1 gg/anno. 5

6 Inoltre lo stress lavoro correlato è anche causa di una moltitudine di effetti negativi dal punto di vista lavorativo come: Mancanza di impegno; Scarsa produttività; Infortuni causati dalla disattenzione; Intenzione a lasciare il posto di lavoro; Litigi tra colleghi. Lo stress lavoro-correlato produce pertanto effetti negativi sull azienda in termini di impegno del lavoratore, prestazione e produttività del personale, incidenti causati da errore umano, turnover del personale ed abbandono precoce, tassi di presenza, soddisfazione per il lavoro, conflittualità con il datore di Lavoro. Anche in una Pubblica Amministrazione questi elementi, se presenti, producono inefficienze che potrebbero essere sensibilmente ridotte applicando, in maniera consapevole e partecipata, un percorso di valutazione dello stress lavoro-correlato che non sia semplicemente una procedura dovuta al mero rispetto della normativa, ma anche una presa di coscienza dell azienda e dei lavoratori sullo specifico rischio. Il ha pertanto svolto questa seconda indagine conoscitiva (la prima fu fatta nel 2010) in un ottica di cultura della prevenzione in grado di diffondere la consapevolezza che anche la prevenzione del rischio da stress lavorocorrelato, così come quella degli altri rischi, è non solo un obbligo normativo e un investimento per i Datori di Lavoro, ma anche e soprattutto un dovere verso tutti i dipendenti. 2. DALLA PRIMA INDAGINE ALLA SECONDA: IL DIVERSO APPROCCIO METODOLOGICO Nel corso del 2010, visto quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in merito alla valutazione dello Stress Lavoro Correlato e sulla base delle prime indicazioni dell ISPESL, l Amministrazione ha effettuato una valutazione dello Stress Lavoro Correlato, somministrando a tutto il personale del Consiglio Regionale compresi Direttori e Dirigenti un questionario, dal quale è scaturito un documento finale (allegato in copia), che riassume il quadro complessivo dell intero universo del Consiglio Regionale. Si ricorda al lettore che, al momento della somministrazione di tale primo questionario (primavera 2010), non erano ancora state emanate da parte della 6

7 Commissione Consultiva Permanente le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato come previsto dal D.Lgs. 106/2009. Tuttavia l approccio metodologico adoperato, il questionario utilizzato (predisposto dall Health and Safety Executive e tradotto dall ISPESL) e lo strumento di elaborazione dei risultati prescelto (management standards analysis versione 153) hanno consentito al Consiglio Regionale di comparire tra le amministrazioni sperimentatrici in quanto portatore di un rigoroso metodo tecnico-scentifico. Come accennato il questionario è stato somministrato anonimamente a tutto il personale (324 dipendenti) ottenendo la compilazione di 306 schede e, conseguentemente la copertura quasi dell intero universo aziendale. Nel novembre 2010 uscivano le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio stress lavoro correlato elaborate della Commissione Consultiva Permanente e nel maggio 2011 l INAIL proponeva le proprie linee guida dell INAIL per la valutazione dello stress lavoro-correlato, in linea con le indicazioni della Commissione Permanente. I responsabili delle strutture apicali del Consiglio Regionale, vista la citazione all interno delle predette linee guida, come Ente che ha eseguito la prima fase di valutazione del rischio stress, in via sperimenta in qualità di Datori di Lavoro, convenivano così sulla necessità di procedere ad una nuova indagine in modo da allineare quanto fatto nella prima rilevazione con quanto richiesto nel documento dell INAIL. Le linee guida dell INAIL, in particolare, richiedevano la rilevazione dei C.D. eventi sentinella e presentavano una serie di domande alcune simili a quelle del primo questionario. La metodologia da utilizzare richiedeva che la valutazione dovesse essere fatta prendendo in esame non singoli ma gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi dello stesso tipo secondo una individuazione che ogni Datore di Lavoro può autonomamente effettuare in ragione della effettiva organizzazione aziendale e che le necessarie attività devono essere compiute con riferimento a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, compresi Dirigenti e Preposti Inoltre la valutazione doveva essere condotta su indicatori di rischio da stress lavoro-correlato oggettivi e verificabili e ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti quanto meno a tre famiglie distinte: 1) eventi sentinella, 2) fattori di contenuto del lavoro, 3) fattori di contesto del lavoro. Infine, per quanto concerne il ruolo delle figure della prevenzione presenti in azienda, era stabilito che in relazione alla valutazione dei fattori di contesto e di contenuto...occorre sentire i lavoratori e/o il RLS/RLST. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile sentire un campione rappresentativo di lavoratori ; la modalità 7

8 attraverso cui sentire i lavoratori è rimessa al Datore di Lavoro anche in relazione alla metodologia di valutazione adottata. 3. IL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI ISTITUZIONALI; Descrizione dell Amministrazione, organizzazione e funzioni istituzionali È l Assemblea che rappresenta i cittadini della regione. Il Consiglio regionale è eletto direttamente e a suffragio universale, come il Presidente della Giunta, ed è uno dei tre organi della Regione; ha la potestà legislativa, il cui esercizio non può essere delegato: discute, elabora ed approva le leggi regionali; svolge le funzioni di indirizzo e di controllo sull attività della Giunta regionale e quelle stabilite dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato, dallo Statuto e dalle leggi regionali. I lavori del Consiglio sono guidati dall Ufficio di Presidenza, composto dal presidente, due vicepresidenti e tre consiglieri segretari, eletti dall Assemblea in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranze. Datori di Lavoro: Con Deliberazione n del 16/02/2008, la Giunta Regionale ha individuato quali Datori di Lavoro ai sensi del D.Lgs. 626/94 i Direttori Regionali preposti alla Direzione delle strutture organizzative dell Ente, con successiva Deliberazione del Consiglio Regionale n del 29/05/2007, sono state individuate le Direzione e i Settori del Consiglio Regionale. Con Delibere dell Ufficio di Presidenza, dalla n. 126 alla n. 130 del 02/10/2007, sono stati individuati i Direttori del Consiglio Regionale. Documento di Valutazione dei Rischi: A seguito di tale nomina, sono stati predisposti per ogni stabile e Datore di Lavoro, specifici Documenti di Valutazione dei Rischi, nei quali è compresa la valutazione dello stress lavoro-correlato, la cui la trattazione di seguito riportata, (che sarà parte integrante del documento), rappresenta un aggiornamento dei documenti stessi. 8

9 Organigramma dell Ente: L articolazione organizzativa delle strutture del è rappresentata nel prospetto seguente. Le strutture del Presidenza del Consiglio Ufficio di Presidenza Settore Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale Segretario Generale Settore Affari generali istituzionali Settore Segreteria UdP, organi istituzionali int. - uffico del difensore civico Direzione Processo legislativo Direzione Amministrazione, personale e sistemi informativi Direzione Comunicazione istituzionale dell'assemblea Regionale Settore Commissioni consiliari Settore Assemblea regionale Settore studi, doc. e supporto giuridico legale Staff dirigenziale tecnico Settore Bilancio, ragioneria e controllo di gestione Settore Patrimonio e provveditorato Settore Tecnico e sicurezza Settore Comunicazione e partecipazione Settore Informazione Settore Relazioni esterne Settore CoReCom Settore Organizzazione e personale Settore Organismi consult. e osservatori Settore Progettaz, sviluppo e gestione sist. inf. e Arianna Al 31 dicembre 2011 nella struttura che fa riferimento al lavoravano in tutto 353 dipendenti, per il 69% donne e per il 31% uomini. La distribuzione per categoria pone in evidenza la maggiore presenza complessiva di personale nella categoria funzionari (48%) seguita dalla categoria amministrativi (32%) e dalla categoria esecutivi (16%). I dirigenti rappresentano il 4% dell organigramma complessivo (in numero assoluto 14 persone). I direttori del Consiglio sono 2 donne e 1 uomo. 9

10 Servizi Erogati Al fine di fornire la rappresentazione sintetica delle attività del Consiglio regionale, le pagine che seguono riportano i servizi erogati dalle singole strutture apicali tramite i propri uffici. L elenco sotto riportato è stato predisposto accorpando macroattività e servizi dalla Carta dei servizi pubblicata sul sito del Consiglio regionale. ATTIVITA ISTITUZIONALE E PARTECIPAZIONE DI COMPETENZA DELLE DIREZIONI DIREZIONE SEGRETARIATO GENERALE. Aggiornamento delle banche dati Arianna, Dossier virtuale e Atti del Consiglio Aggiornamento sullo stato di iter dei provvedimenti e degli atti ispettivi e di indirizzo Commissione consultiva per le Nomine: supporto al funzionamento Autenticazione atti Commissione di Garanzia: supporto al funzionamento Convocazione delle sedute istituzionali Divulgazione esiti riunioni di organismi istituzionali Istituti della partecipazione popolare (petizioni di cittadini e interrogazioni degli enti locali, dei sindacati dei lavoratori e delle organizzazioni di categoria) Istituti della partecipazione popolare (proposte di legge regionale di iniziativa popolare e degli enti locali) Istituti della partecipazione popolare (referendum abrogativo) Istituti della partecipazione popolare (referendum statutario ai sensi dell articolo 123 della Costituzione) Istruttoria e supporto all esame di ricevibilità ed all assegnazione degli atti Privacy e sicurezza informatica Supporto all iniziativa legislativa e all esercizio degli Istituti di partecipazione 10

11 Supporto tecnico giuridico alle Commissioni istituzionali (Commissione consultiva per le Nomine, Giunta per il Regolamento, Giunta per le Elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l insindacabilità) Ufficio di Presidenza: supporto al funzionamento Ufficio del Difensore civico regionale Verbalizzazione delle sedute istituzionali Registrazione e conservazione storica dei documenti Registrazione e trasmissione determinazioni dirigenziali al B.U.R.P. DIREZIONE PROCESSO LEGISLATIVO. Aggiornamento delle banche dati Arianna, Dossier virtuale e Atti del Consiglio Aggiornamento sullo stato di iter dei provvedimenti e degli atti ispettivi e di indirizzo Approvazione del provvedimento o atto di indirizzo Assistenza tecnico-giuridica alle Commissioni consiliari permanenti e speciali Attività di studio giuridico documentale Autenticazione atti Consultazioni ed audizioni istituzionali Controllo sull attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche Convocazione delle sedute istituzionali Divulgazione esiti riunioni di organismi istituzionali Monitoraggio sull attività delle Commissioni Consiliari e dell Aula Notifica all Unione Europea provvedimenti consiliari o di iniziativa degli EE.LL. provvedimenti contenenti aiuti di stato Osservatorio sull applicazione degli atti di indirizzo approvati dal Consiglio regionale. 11

12 Redazione del Rapporto sull attività delle Commissioni consiliari e speciali e dell Aula Predisposizione della norma finanziaria e della relazione tecnico-finanziaria Privacy e sicurezza informatica Redazione della scheda di analisi dei nodi critici dei provvedimenti all esame delle Commissioni consiliari Redazione di Clausole Valutative per le proposte di legge Redazione resoconti Stesura atto consiliare Supporto giuridico legale Verbalizzazione delle sedute istituzionali DIREZIONE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DELL ASSEMBLEA REGIONALE Aggiornamento delle banche dati Arianna, Dossier virtuale e Atti del Consiglio Aggiornamento sullo stato di iter dei provvedimenti e degli atti ispettivi e di indirizzo Organismi consultivi e di partecipazione: convocazione e verbalizzazione delle sedute Organismi consultivi e di partecipazione: eventi, attività didattiche, concorsi, contributi e compartecipazione ad iniziative Osservatorio elettorale DIREZIONE AMMINISTRAZIONE PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI. Aggiornamento delle banche dati Arianna, Dossier virtuale e Atti del Consiglio Aggiornamento sullo stato di iter dei provvedimenti e degli atti ispettivi e di indirizzo 12

13 GABINETTO DELLA PRESIDENZA. Aggiornamento delle banche dati Arianna, Dossier virtuale e Atti del Consiglio Aggiornamento sullo stato di iter dei provvedimenti e degli atti ispettivi e di indirizzo Assistenza al Presidente nelle relazioni fra Presidenza del Consiglio e soggetti politico istituzionali e strutture interne Composizione delle delegazioni, gestione del gonfalone e della bandiera Privacy e sicurezza informatica Raccordo fra il presidente, l Ufficio di Presidenza ed i soggetti politico-istituzionali Supporto alla Consulta per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell Unità d Italia ATTIVITA DI COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DIREZIONE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DELL ASSEMBLEA REGIONALE. Acquisto libri ed abbonamenti. Dismissione del patrimonio librario Guida / diario ed Indirizzario Cerimoniale Diffusione della conoscenza dell Istituzione Fruizione Biblioteca Guida ai finanziamenti regionali Offerta spazi/sale Organizzazione eventi Patrocini e Contributi Pubblicazioni 13

14 Redazione e realizzazione Prodotti e Servizi d Informazione Relazioni con il pubblico Servizi Co.Re.Com. Conciliazioni Servizi Co.Re.Com. - Contributi Emittenza Locale Servizi Co.Re.Com. - Rimborsi messaggi autogestiti a titolo gratuito (MAG) Servizi Co.Re.Com. - Tutela minori Servizi Co.Re.Com. - Vigilanza sui sondaggi demoscopici ATTIVITA DI SUPPORTO TECNICO FINANZIARIO DIREZIONE SEGRETARIATO GENERALE. Servizi Generali Operativi DIREZIONE AMMINISTRAZIONE PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI Approvvigionamento di arredi Ascensori e antincendio Assistenza utenti Attività contrattuale dell ufficiale rogante Attività di ragioneria a supporto della spesa Cabina di Regia Editoria elettronica Elenco fornitori Gestione abilitazioni e profilazione utente 14

15 Gestione attività negoziale Gestione contratti locazione Gestione del magazzino del materiale di rapido consumo Gestione della cassa economale Gestione delle assicurazioni Gestione dell hardware Gestione mensa aziendale e bar Gestione Posti Auto - Auto di Servizio Impianti di climatizzazione e sanitari Impianti elettrici Videosorveglianza e antintrusione - Servizi aula consiliare sistema congressuale - Sistemi collegati ai parcheggi Implementazione e aggiornamento Siti web Inventari dei beni patrimoniali Logistica Manutenzione centro stampa fotoriproduttori e fax - Gestione parco fotocopiatrici delle sedi consiliari - Apparecchiature ufficio posta, obliteratrici e timbra documenti Opere edili - Sedi dei gruppi consiliari Permessi Z.T.L. Progettazione, sviluppo e gestione procedure informatiche Restauro arredi speciali e artistici Servizi di sorveglianza Telefonia 15

16 GABINETTO DELLA PRESIDENZA. Gestione della sicurezza per le sedi consiliari ATTIVITA LEGATA AL SUPPORTO AI CONSIGLIERI REGIONALI DIREZIONE SEGRETARIATO GENERALE. Associazione Consiglieri regionali cessati dal mandato: supporto al funzionamento Gestione indennità accessorie dei Consiglieri Pubblicità delle spese elettorali dei Consiglieri regionali e adempimenti relativi alla pubblicità delle spese elettorali delle formazioni politiche presenti alle elezioni regionali Pubblicità dello stato patrimoniale e tributario dei Consiglieri regionali e degli amministratori di Enti ed Istituti operanti nell ambito della Regione Piemonte Status Consiglieri: convalide, surroghe e insindacabilità Status consiglieri: gestione anagrafica Consiglieri regionali e Gruppi consiliari DIREZIONE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DELL ASSEMBLEA REGIONALE. Gestione missioni DIREZIONE AMMINISTRAZIONE PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI. Contributo ai Gruppi Consiliari per le spese di funzionamento Gestione indennità di carica e di funzione, rimborso spese e trattamento di missione Gestione budget Gruppi Consiliari/Uffici di Comunicazione Gestione contribuzione volontaria Gestione indennità di fine mandato 16

17 Gestione vitalizi GABINETTO DELLA PRESIDENZA. Gestione delle presenze dei Consiglieri Supporto ai Consiglieri regionali a garanzia del diritto di accesso ATTIVITA LEGATA ALLA GESTIONE DEL PERSONALE DIREZIONE AMMINISTRAZIONE PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI. Adempimenti connessi agli oneri previdenziali, assicurativi e alla gestione delle trattenute fiscali Assunzioni Autorizzazione incarichi Cessione stipendiale per prestiti Contratti di diritto privato Formazione del personale assegnato alla direzione Formazione a domanda individuale e obiettivo Gestione delle pratiche pensionistiche, ricongiunzioni e riscatti Gestione aspettative Gestione assenze per malattia Gestione infortuni Gestione orario di lavoro, retribuzione salariale accessoria (Straordinari e indennità varie) Gestione presenze e assenze del personale della direzione Gestione smart card Gestione stipendiale buoni pasto Mobilità del personale 17

18 Permessi Rapporto di lavoro part-time Relazioni sindacali Retribuzione salariale accessoria (produttività - retribuzione di risultato) Rilascio certificati e stato giuridico del dipendente Sanzioni disciplinari Stipendi e buste paga DIREZIONE SEGRETARIATO GENERALE. Formazione del personale assegnato alla direzione Gestione presenze e assenze del personale della direzione DIREZIONE PROCESSO LEGISLATIVO. Formazione del personale assegnato alla direzione Gestione presenze e assenze del personale della direzione DIREZIONE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DELL ASSEMBLEA REGIONALE. Formazione del personale assegnato alla direzione Gestione presenze e assenze del personale della direzione GABINETTO DELLA PRESIDENZA. Formazione del personale assegnato alla direzione Gestione presenze e assenze del personale della direzione 18

19 4. LA SECONDA INDAGINE: COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO E LE SUE REGOLE; Considerata la struttura organizzativa sopra riportata e le attività in essa svolte, i responsabili delle strutture di vertice del Consiglio Regionale concordavano pertanto di costituire un Gruppo di Lavoro nel rispetto dei principi stabiliti dalla commissione consultiva permanente e dalle linee guida dell Inail e formato da figure autorevoli con una diretta conoscenza delle problematiche dell Amministrazione. Il Gruppo era pertanto formalmente costituito il 24/04/2012 (Prot. CR. N /A03040 del 24/04/2012) nel seguente modo: 1) Prof. Canzio Romano in qualità di consulente in materia di prevenzione, igiene e sicurezza del lavoro (Convenzione Rep. 2010/CR del 04/10/2012); 2) Dott. Pierluigi Pavanelli in qualità di medico competente (Convenzione Rep. 2101/CR del 15/10/2012); 3) Psicologi (Dott. Alberto Favole, Dott.ssa Caterina Muscarà) (incarico con Determinazione Dirigenziale n. 0292/0143/A03000/A03030 del 04/05/2012); 4) Il Dirigente del Settore Organizzazione e Personale (Dott. Michele Pantè); 5) R.S.P.P. (Geom. Claudio Minnicelli); 6) Rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Dott.ssa Alessandra Guseo, Sig.ra Silvana Gelatti); 7) Funzionari del Settore Tecnico e Sicurezza. (Geom. Maurizio Micai). La decisione di inserire la figura dei medici del lavoro all interno del gruppo di lavoro rappresenta la volontà dell Amministrazione di coinvolgere coloro che conoscono i dati medici e le patologie dei lavoratori che potrebbero essere correlate a elevati livelli di Stress. I medici competenti infatti hanno l obbligo, ai sensi dell Art. 25 comma 1 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., di collaborare al processo di valutazione dei rischi; tale collaborazione, nella specifica valutazione del rischio da Stress Lavoro Correlato, si trasforma in una partecipazione attiva e fondamentale, in considerazione del peculiare apporto che il medico competente può offrire al processo valutativo in virtù del suo ruolo all interno del sistema prevenzione aziendale. Parimenti gli psicologi inseriti nel gruppo sono portatori di eventuali informazioni sui livelli di stress dei dipendenti. Sono infatti gli stessi professionisti che, tramite ASL, operano all interno dell Amministrazione regionale per svolgere un servizio di consultazione in anonimato a favore dei dipendenti. Inoltre i medici e gli psicologi individuati sono le figure che sono state coinvolte nei progetti di ben-essere organizzativo in Consiglio regionale e come tali a conoscenza delle azioni realizzate negli ultimi anni a supporto della motivazione dei dipendenti. 19

20 Le altre figure (RSPP, RLS) sono state inserite in ossequio a quanto richiesto dalle linee guida dell INAIL e per garantire un rapporto di continuità rispetto al loro ruolo con i Datori di Lavoro. Secondo questi intendimenti il gruppo è stato costituito con il compito di monitorare ed agevolare l attuazione del programma di rilevazione degli elementi riassunti nella tabella seguente e attraverso: La pianificazione della procedura; La gestione della procedura; La promozione della procedura all interno del ; La supervisione della procedura; L approvazione dei piani di azione; L elaborazione dei report di gestione. I EVENTI SENTINELLA (10 indicatori) Infortuni Assenza per malattia Assenze dal lavoro Ferie non godute Rotazione del personale Turnover Procedimenti / sanzioni disciplinari Richieste visite straordinarie Segnalazioni stress lavoro correlato Istanze giudiziarie II AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro - ritmo di lavoro Orario di lavoro III AREA CONTESTO DEL LAVORO (6 aree di indicatori) Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro Interfaccia casa lavoro - conciliazione vita/lavoro 20

21 La metodologia individuata dalla Commissione consultiva permanente e dall Inail richiedeva però che la valutazione dovesse considerare gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi dello stesso tipo. Sorgeva quindi la necessità di valutare gli aspetti di contesto connessi ad ogni struttura apicale del Consiglio Regionale in quanto è in queste ultime che lo svolgimento di attività omogenee può essere correlato a rischi dello stesso tipo. Il gruppo come sopra costituito decideva pertanto di individuare alcuni dipendenti in rappresentanza di ogni struttura dell ente allo scopo di garantire una rilevazione che tenesse conto delle specifiche attività svolte e della diversa organizzazione del lavoro. L obiettivo era quello di dedicare incontri specifici volti a somministrare a ogni gruppo omogeneo il questionario sugli aspetti di contesto previsto dalle linee guida dell Inail. Il Gruppo provvedeva pertanto a predisporre una apposita strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale attraverso la predisposizione di articoli informativi pubblicati sul notiziario interno dei dipendenti del Consiglio Regionale NoiCRP (n. 4 del mese di giugno 2012). Era però necessario lasciare al caso l individuazione dei dipendenti da inserire nel gruppo di lavoro allargato e omogeneo evitando che potesse sorgere il sospetto di aver forzato l inserimento o l esclusione di alcuni nominativi con scelte pilotate La presenza di personale nel gruppo allargato e omogeneo, oltre ad essere informato sui risultati generali ottenuti dalla valutazione degli eventi sentinella fatta dal gruppo di lavoro ristretto, aveva lo scopo di fornire, tramite le risposte al questionario, la percezione nella propria struttura dell andamento di alcuni aspetti di contesto relativi al: Pianificazione dei compiti; Carico di Lavoro Ritmo di Lavoro; Orario di Lavoro; Funzione e Cultura Organizzativa; Ruolo nell ambito dell Organizzazione; Evoluzione della Carriera; Autonomia decisionale Controllo del Lavoro; Rapporti interpersonali sul Lavoro; Interfaccia casa lavoro Conciliazione vita/lavoro. Il Gruppo procedeva pertanto alla scelta del personale a cui affidare questo compito, partendo dall elenco aggiornato del personale di ruolo, togliendo Direttori, 21

22 Dirigenti, personale in comando e aspettativa al fine di garantire una sicura rappresentatività. Successivamente si procedeva alla divisione dell elenco, per Direzioni/Struttura Speciale e Settori e con l ausilio di un programma di estrazione con il metodo dei numeri casuali, gestito da una terza persona, si individuavano due persone, un titolare ed una riserva per ogni struttura ritenuta significativa (settori dell ente e segreterie delle direzioni). Inoltre, nei Settori ove l attività svolta non costituiva un insieme omogeneo, si conveniva sull opportunità di estrarre altri dipendenti per meglio rappresentare la realtà lavorativa (esempio Generali Operativi nel Settore Segreteria Ufficio di Presidenza ed Organi Istituzionali Interni Ufficio del Difensore Civico della Direzione Segretariato dell Assemblea Regionale). Si procedeva poi a inoltrare al personale estratto nota di incarico, da sottoscrivere, per accettazione al fine di verificarne la disponibilità a fare parte dei Gruppi di Lavoro Allargati e omogenei. Era infine necessario definire alcune regole di interpretazione dei dati e adattamento del questionario ad una realtà lavorativa come quella del Consiglio Regionale. Queste in sintesi: durante le riunioni del Gruppo Omogeneo allargato si conveniva di giungere a una sola risposta per ogni domanda basata sulla maggioranza dei giudizi espressi. Nei casi in cui si fosse presentata la condizione di risposte in numero pari (es. due sì e due no), il Gruppo di Lavoro decideva che sarebbe stata registrata la risposta proveniente dalla struttura con il maggior numero di persone in organico, in quanto più significativa; si decideva inoltre di inserire eventuali note a margine delle risposte nei casi in cui ciò avrebbe garantito la migliore rappresentazione del contesto della struttura presa in considerazione o qualora non vi fosse condivisione completa sulla risposta registrata; il Gruppo di Lavoro decideva che, alle domande relative all orario di lavoro, la valutazione sarebbe stata effettuata con riferimento al modello dell Ente, ovvero sulle 36 ore settimanali; il Gruppo di Lavoro decideva infine che l analisi degli eventi sentinella sarebbe stata effettuata sulla totalità dell Ente, in quanto le riorganizzazioni avvenute in Consiglio nell ultimo biennio avrebbero reso impossibile il confronto di dati rilevati su strutture tra loro non più comparabili. 22

23 5. FASI OPERATIVE DEL GRUPPO Il Gruppo di lavoro ha quindi programmato una serie di incontri nel corso del 2012 con l obiettivo, concordato con i responsabili delle strutture di vertice del Consiglio, di concludere le rilevazioni e predisporre un documento di sintesi entro il 31/12/2012. L elenco sotto riportato sintetizza gli incontri che si sono tenuti nel corso dell anno. I verbali di ogni incontro risultano allegati al presente documento. Incontro del 21/05/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Valutazione indicatori I Eventi sentinella Valutazione indicatori II Area contenuto di Lavoro (Ambiente di Lavoro ed Attrezzature di Lavoro) Linee guida per l individuazione del Gruppo Allargato e Omogeneo Incontro del 04/06/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Valutazione indicatori I Eventi sentinella; Valutazione indicatori II Area contenuto di Lavoro (Ambiente di Lavoro ed Attrezzature di Lavoro); Valutazione scelta gruppo omogeneo; Formalizzazione lettera di incarico componenti gruppo omogeneo; Individuazione team-manager a supporto del gruppo omogeneo; Integrazione scelta componenti gruppo omogeneo Direzione A01. Incontro del 18/07/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Valutazione indicatori Assenze per malattia; Somministrazione test gruppo omogeneo Direzione A03; Programmazione prossimi incontri. 23

24 Incontro del 10/09/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Somministrazione test gruppo omogeneo Direzione A04 Gabinetto della Presidenza; Somministrazione test gruppo omogeneo Direzione A02; Valutazione prime risposte; Programmazione prossimi incontri. Incontro del 01/10/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Somministrazione test gruppo omogeneo Direzione A01; Programmazione prossimi incontri. Incontro del 22/10/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Analisi eventi sentinella ed esiti questionari; Programmazione prossimi incontri. Incontro del 07/12/2012 Il Gruppo di lavoro ha proceduto: Verifica bozza documenti finali divisi per Direzione. 24

25 I - EVENTI SENTINELLA Gli indicatori aziendali sono riferiti all andamento negli ultimi 3 anni. Nel casoi n cui la risposta INALTERATO (*) corrisponda a 0, si segna la X nella casella DIMINUITO (ad esempio la sua Azienda ha 0 (zero) infortuni negli ultimi 3 anni. Seguendo le istruzioni dovrebbe segnare INALTERATO perchè non ci sono variazioni. In questo caso però, INALTERATO indica una condizione non cambiata perchè non migliorabile;motivo per cui la X si segna su diminuito e non su inalterato). N. INDICATORE DIMINUITO INALTERATO* AUMENTATO PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI n infortuni x 100 ultimo anno diminuito, inalterato, aumentato rispetto a :n infortuni totali negli ultim3 anni n lavoratori n lavoratori degli ultimi 3 anni x100 n.7 infortuni x100 = 1.98 ultimo anno inalterato rispetto a n.21 infortuni negli ultimi 3 anni x 100 = 1.94 n. 354 dipendenti n dipendenti degli ultimi3 anni Arrotondando all unità e tenendo conto che gli infortuni in itinere superano di gran lunga quelli in sede,si è deciso di valutare i risultato come inalterato. 2 ASSENZE PER MALATTIA* (*) devono essere considerati i giorni di assenza per malattia indipendentemente dalla sua natura. Sono escluse maternità, allattamento. (Vedi allegato) 3 % ASSENZE dal lavoro % Assenze dal lavoro ( ad esempio:permessi per malattia; periodi di aspettativa per motivi personali; assenze ingiustificate; mancato rispetto dell orario minimo di lavoro (ritardi, uscite anticipate; ecc.)). Non si considera assenza quella legata ad una agitazione di carattere sindacale e/o ad assemblee autorizzate. Formula di calcolo :(Numero ore lavorative/numero ore lavoro potenziali lavorabili da contratto) x 100 (Vedi allegato) 4 FERIE NON GODUTE

26 O % Ferie non godute. Intese come ferie maturate e non godute una volta trascorso una volta trascorso il periodo previsto dalla legge per la relativa fruizione. Formula di calcolo (Num. di giorni di ferie non usufruite/ Num. di giorni di ferie contrattualmente previste e maturate) x 100 All interno dell Ente il problema non sussiste in quanto le ferie se non fruite entro l anno, si possono portare previa autorizzazione entro i primi messi dell anno successivo. 5 % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTIDAL PERSONALE n trasf. richiesti x 100 ultimo anno diminuito, inalterato, aumentato rispetto a :n trasf. richiesti ultimi 3 anni x 100 n.lavoratori n. lavoratir ultimi3 anni 20/353*100 = 5.70% AUMENTATO 52/1091*100= 4.76% 6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti/entrati dall Azienda) n usciti+entrati x 100 ultimo anno diminuito, inalterato, aumentato rispetto a :n usciti+entrati ultimi 3 anni x 100 n.lavoratori n. lavoratir ultimi3 anni 18/353*100 = 5.10% AUMENTATO 47/1091*100= 4.31% 7 PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI RICHIESTEVISITE MEDICHE STRAORDINARIE MEDICO COMPETENTE SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O ALMEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/MOLESTIE MORALI E/O SESSUALI 0 NO 4 SI 0 NO 4 SI 0 0 TOTALE PUNTEGGIO 15 26

27 II AREA CONTENUTODEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO (Fare riferimento al Documento di Valutazione dei Rischi) N. INDICATORE SI NO PUNTEGGIO NOTE 1 0 FINALE N.1 Esposizione a rumore sup. al secondo livello d azione N.2 Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) N.3 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante N.4 Microclima adeguato N.5 Adeguato illuminamento con particolare riguardo alle attività ad elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.) N.6 Rischio movimentazione manuale dei carichi N.7 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI Se non previsti, segnare sì N.8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario N.9 Segnaletica di sicurezza chiara immediata e pertinente ai rischi N.10 Esposizione a vibrazioni superiore al limite d azione N.11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature N.12 Esposizione a radiazioni ionizzanti N.13 Esposizione a rischio biologico TOTALE PUNTEGGIO 0 27

28 TABELLE RIEPILOGATIVE EVENTI SENTINELLA Indicatore Punteggio Fascia di rischio Indici infortunistici 1 Assenza per malattia 4 %Assenze dal lavoro 0 % Ferie non godute 0 %Trasferimenti interni richiesti dal personale 4 % Rotazione del personale 4 Procedimenti, Sanzioni disciplinari 1 Richieste visite mediche straordinarie medico competente Segnalazioni formalizzate di lamentele dei lavoratori all azienda o al medico competente Istanze giudiziarie per licenziamento/demansionamento/molestie morali e/o sessuali TOTALE punteggio da 11 a 20 2 MEDIO 25 50% 28

29 Direzione A01, Segretariato Generale Il questionario è stato somministrato al Gruppo Omogeneo Allargato composto dal gruppo di lavoro più n. 5 (cinque) dipendenti della Direzione stessa, nell incontro del 01/10/2012 (vedi verbale allegato) Pianificazione dei compiti 14 Il lavoro subisce frequenti interruzioni no 0 15 Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti 16 E' presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia no 0 17 Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente no 0 In riferimento al settore Generali Operativi e alla Segreteria Ufficio di Presidenza ed Organi Istituzionali Ufficio del Difensore Civico, è stato indicato che lo svolgimento delle mansioni può richiedere l esecuzione in contemporanea di più compiti. In merito, tuttavia, è stato aggiunto che esistono margini per stabilire delle priorità nell esecuzione dei compiti stessi. 18 Chiara definizione dei compiti 19 Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti In riferimento al settore Generali Operativi è stata indicata una situazione di inadeguatezza delle risorse umane sotto i profili quantitativo e qualitativo. In riferimento al settore Affari Generali e Istituzionali è stata descritta una situazione di inadeguatezza numerica delle risorse umane, posta in evidenza dalle oscillazioni che caratterizzano il carico di lavoro. PUNTEGGIO TOTALE 0 Livello di rischio: non rilevante 0-25% 29

30 Carico di lavoro - Ritmo di lavoro 20 I lavoratori hanno autonomia nell'esecuzione dei compiti 21 Ci sono frequenti variazioni imprevedibili nella quantità di lavoro 22 Vi è assenza di attività per lunghi periodi del turno lavorativo 23 E' presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività 24 Il ritmo lavorativo per l'esecuzione del compito, è prefissato 25 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina sì 1 no 0 no 0 no 0 no 0 N.b. Se non previsto segnare NO 26 I lavoratori devono prendere decisioni rapide 27 Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio 28 Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione no 0 no 0 no 0 PUNTEGGIO TOTALE 1 Livello di rischio: non rilevante 0-25% 30

31 Orario di lavoro 29 E' presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore no 0 I rispondenti hanno espresso la loro valutazione in riferimento alle 36 ore lavorative settimanali piuttosto che alle 8 ore giornaliere. 30 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario 31 E' presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? no 0 no 0 32 La programmazione dell'orario varia frequentemente no 0 Rispetto all attività legata all Ufficio del Difensore Civico è emerso che la programmazione oraria è soggetta a variazioni. 33 Le pause di lavoro sono chiaramente definite 34 E' presente il lavoro a turni no 0 35 E' abituale il lavoro a turni notturni no 0 36 E' presente il turno notturno fisso o a rotazione no 0 PUNTEGGIO TOTALE 0 Livello di rischio: non rilevante 0-25% 31

32 Funzione e cultura organizzativa 37 Diffusione organigramma aziendale 38 Presenza di procedure aziendali Rispetto all attività legata all Ufficio del Difensore Civico è stato chiarito che la stessa non si presta a essere interamente proceduralizzata. 39 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori 40 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori 41 Presenza di un sistema di gestione della sicurezza aziendale 42 Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini...) 43 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori In riferimento al settore Affari Generali e Istituzionali è emerso che il carico di lavoro complica la possibilità di programmare ed effettuare riunioni tra il dirigente e i collaboratori, con l esito che il passaggio di informazioni tende a essere frammentario e a perdere in uniformità. 44 Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori 45 Presenza di momenti di comunicazione dell'azienda a tutto il personale 46 Presenza di codice etico e/o di comportamento* (esclusi codici disciplinari) 47 Identificazione di un referente per l'ascolto e la gestione dei casi di disagio lavorativo (stress/mobbing ) PUNTEGGIO TOTALE 0 Livello di rischio: non rilevante 0-25% 32

33 Ruolo nell'ambito dell'organizzazione 48 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale 49 I ruoli sono chiaramente definiti 50 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) no 0 Situazioni di sovrapposizione, secondo le specificazioni contenute nel presente item, sono state indicate in riferimento al settore Affari Generali e Istituzionali e in riferimento alla Segreteria Ufficio di Presidenza ed Organi Istituzionali Ufficio del Difensore Civico. 51 Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere no 0 PUNTEGGIO TOTALE 0 Livello di rischio: non rilevante 0-25% Evoluzione della carriera 52 Sono definiti i criteri per l'avanzamento di carriera 53 Esistono sistemi di valutazione dei dirigenti/capi in relazione alla corretta gestione del personale subordinato 54 Esistono sistemi di verifica del raggiungimento degli obiettivi di sicurezza PUNTEGGIO TOTALE 0 Livello di rischio: non rilevante 0-25% 33

34 Autonomia decisionale - controllo del lavoro 55 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri 56 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compiti 57 I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro 58 Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali sì 1 no 1 59 Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto no 0 È stato specificato che le attività dell Ufficio Posta, interno al settore Generali Operativi, sono soggette a controlli esterni. PUNTEGGIO TOTALE 2 Livello di rischio: medio 25-50% Rapporti interpersonali sul lavoro 60 Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori 61 Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi 62 Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi no 0 PUNTEGGIO TOTALE 0 Livello di rischio: non rilevante 0-25% 34

35 Interfaccia casa lavoro - conciliazione vita/lavoro 63 Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale 64 Possibilità di orario flessibile 65 Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresa 66 Possibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale PUNTEGGIO TOTALE 0 35

36 AREA CONTENUTO DEL LAVORO Indicatore Punteggio Fascia di rischio Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 non rilevante Pianificazione dei compiti 0 non rilevante Carico di lavoro / ritmo di lavoro 1 non rilevante Orario di lavoro 0 non rilevante TOTALE punteggio %: rischio non rilevante AREA CONTESTO DEL LAVORO Indicatore Punteggio Fascia di rischio Funzione e cultura organizzativa 0 non rilevante Ruolo nell ambito dell organizzazione 0 non rilevante Evoluzione della carriera 0 non rilevante Autonomia decisionale / controllo del lavoro 2 medio Rapporti interpersonali sul lavoro 0 non rilevante Interfaccia casa-lavoro / conciliazione vita-lavoro -1* TOTALE punteggio %: rischio non rilevante 36

37 * N.B. Se il risultato finale è uguale a 0, nella TEBELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore -1 AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA EVENTI SENTINELLA 2 CONTENUTO DEL LAVORO 1 CONTESTO DEL LAVORO 1 TOTALE PUNTEGGIO DI RISCHIO 4 37

38 TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO DA A LIVELLO DIRISCHIO NOTE 0 17 Non rilevante 25% L Analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato identifichi un rischio non rilevante, tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un piano di monitoraggio, ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell andamento degli eventi sentinella Rischio medio 50% L Analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress lavorocorrelato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia,si procede, alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse liste di controllo, l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita Rischio alto + di 50% L Analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro-correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate ; successivamente va verificata l efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase della valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio Alto, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad esempio interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/op di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse liste di controllo l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. 38

39 6. CONCLUSIONI 39

40 VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO SECONDO INDICAZIONI INAIL Relazione finale anno 2012 DIREZIONE A02 Sommario Torino, 30 novembre INFORMAZIONI GENERALI

41 Pubblicazione realizzata da: CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE Direzione Amministrazione, Personale e Sistemi Informativi Settore Tecnico e Sicurezza Settore organizzazione e Personale A CURA DI Alberto Favole Silvana Gelatti Alessandra Guseo Maurizio Micai Claudio Minnicelli Caterina Muscarà Michele Pantè Pierluigi Pavanelli Canzio Romano CON LA COLLABORAZIONE DI Segretariato dell Assemblea Regionale (Sergio Crescimanno Segretario Generale e cinque dipendenti) Direzione Processo Legislativo (Silvia Bertini Responsabile della Direzione e quattro dipendenti) Direzione Amministrazione Personale e Sistemi Informativi (Sergio Crescimanno Responsabile della Direzione e sei dipendenti) Direzione Comunicazione Istituzionale dell Assemblea Regionale (Rita Marchiori Responsabile della Direzione e sei dipendenti) Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza (Domenico Tomatis Dirigente della Struttura e due dipendenti) CONTATTI Settore Tecnico e Sicurezza del Consiglio Regionale: Geom. Claudio Minnicelli claudio.minnicelli@cr.piemonte.it tel 011/ Geom. Maurizio Micai maurizio.micai@cr.piemonte.it tel 011/

La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica

La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica SPISAL ULSS 2 - VERONA La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica CHECK LIST DEGLI INDICATORI VERIFICABILI ISTRUZIONI - Ogni scheda ripercorre il volume da pag. 28 a pag. 9 e permette

Dettagli

CHECK LIST DI INDICATORI VERIFICABILI PER AZIENDE FINO A 30 LAVORATORI

CHECK LIST DI INDICATORI VERIFICABILI PER AZIENDE FINO A 30 LAVORATORI CHECK LIST DI INDICATORI VERIFICABILI PER AZIENDE FINO A LAVORATORI La valutazione dello stress correlato al lavoro, come per tutti gli altri rischi, deve essere effettuata dal datore di lavoro che ne

Dettagli

FASE 1 -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO

FASE 1 -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO FASE -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO La valutazione dello stress lavoro correlato prevede la compilazione di una Check che identifica la condizione di rischio BASSO MEDIO ALTO

Dettagli

www.dvrstresslavorocorrelato.it CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO

www.dvrstresslavorocorrelato.it CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA Data di compilazione: Impresa: Mansione/Reparto: SCHEDA DI VALUTAZIONE COMPILATA DA (*): DATORE DI LAVORO R.S.P.P. Responsabile del Servizio di Prevenzione

Dettagli

SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO

SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO FASE -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO La valutazione dello stress lavoro correlato prevede la compilazione di una Check

Dettagli

VALUTAZIONE RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO

VALUTAZIONE RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Ing. Roberto Scarparo SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CUI ALL ART. 28 DEL D.Lgs. 8/2008 VALUTAZIONE RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO SERVIZIO DI PREVENZIONE

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

2010000009285/AG DLgs 81/2008: valutazione relativa ai rischi da stress lavoro-correlato. LORO SEDI

2010000009285/AG DLgs 81/2008: valutazione relativa ai rischi da stress lavoro-correlato. LORO SEDI Roma 22/12/2010 Ufficio: Prot.: Oggetto: DIR/ES 2010000009285/AG DLgs 81/2008: valutazione relativa ai rischi da stress lavoro-correlato. Circolare n. 7636 SS AI PRESIDENTI DEGLI ORDINI DEI FARMACISTI

Dettagli

METODOLOGIA PER L INDAGINE E LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

METODOLOGIA PER L INDAGINE E LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO L articolo 28 del Decreto Legislativo n 81/2008 introduce l obbligo per il Datore di Lavoro di valutare, insieme agli altri rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori,

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico

Dettagli

STRESS LAVORO-CORRELATO

STRESS LAVORO-CORRELATO CORSO DI FORMAZIONE 9 maggio 2013 Maria Teresa Riccio medico SPISAL STRESS LAVORO-CORRELATO PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 d.lgs. N 81 Decreto Interministeriale

Dettagli

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute

Dettagli

Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine

Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine Chiara Vicario Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine Mansioni note in letteratura Documento di consenso sullo stress SIMLII (2005)

Dettagli

Roberto BEDINI. La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l azienda. Simone RICCIONI

Roberto BEDINI. La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l azienda. Simone RICCIONI Roberto BEDINI La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l azienda. Simone RICCIONI Prologo Correva l anno 2011, 1 gennaio, quando... 2 Prologo Prime impressioni...

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

Prima raccolta dati per valutazione stress da lavoro correlato sulla base della proposta metodologica ISPESL

Prima raccolta dati per valutazione stress da lavoro correlato sulla base della proposta metodologica ISPESL 4 4 A. AREA INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO N. Tipo 8 9 Diminuito= Inalterato = Aumentato = 4 totale indice infortuni 9 Giornate di assenze per malattia (non maternità, allattamento,congedo matrimoniale)

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Pagina 1 di 54 Municipio Via Matteotti, 13 10017 - Montanaro (TO) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Valutazione dei Rischi da Stress Lavoro - Correlato Valutazione delle condizioni di Salute e Sicurezza

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato Benedetta Persechino INAIL Dipartimento Medicina del Lavoro ex ISPESL Bologna, 5 maggio 2011 DIBATTITO/RICERCA/ PROPOSTE METODOLOGICHE

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

Stress - Panorama legislativo

Stress - Panorama legislativo Lo Stress lavoro-correlato La valutazione del rischio stress lavoro correlato Stress - Panorama legislativo Accordo- quadro Europeo 8 ottobre 2004 Art. 28 del D.Lgs. n.81/2008 Valutazione del rischio stress

Dettagli

STRESS LAVORO CORRELATO

STRESS LAVORO CORRELATO ENTE PARCO ANTOLA SERVIZIO PERSONALE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28, comma 1-bis, e art. 29, D.Lgs.vo 81/2008 e s.m.i. Circolare Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 23692 del

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

Napoli, 9 aprile 2010. Il contrasto delle patologie femminili nel mercato del lavoro - azioni e prospettive tra le parti sociali

Napoli, 9 aprile 2010. Il contrasto delle patologie femminili nel mercato del lavoro - azioni e prospettive tra le parti sociali Napoli, 9 aprile 2010 Il contrasto delle patologie femminili nel mercato del lavoro - azioni e prospettive tra le parti sociali RSA / RLS Norme principali di riferimento Art. 3-32-35-41 della Costituzione

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

LO STRESS LAVORO CORRELATO obblighi, sanzioni,i fenomeni di mobbing. Avv. Valeria Cataldi

LO STRESS LAVORO CORRELATO obblighi, sanzioni,i fenomeni di mobbing. Avv. Valeria Cataldi LO STRESS LAVORO CORRELATO obblighi, sanzioni,i fenomeni di mobbing Avv. Valeria Cataldi Art.2087 c.c. L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

Dettagli

BENESSERE ORGANIZZATIVO IN UN AZIENDA SANITARIA

BENESSERE ORGANIZZATIVO IN UN AZIENDA SANITARIA BENESSERE ORGANIZZATIVO IN UN AZIENDA SANITARIA Analisi integrata dello stress lavoro-correlato e degli Standard 1 e 4 HPH Marco Rizzo 1, Maria Peresson 1, Fabio Aizza 1, Francesca Larese Filon 2 1. ASS

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Lunedì 15 aprile 2013. «SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs.81/08 e s.m.i.) PER GLI STUDI PROFESSIONALI»

Lunedì 15 aprile 2013. «SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs.81/08 e s.m.i.) PER GLI STUDI PROFESSIONALI» Lunedì 15 aprile 2013 «SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs.81/08 e s.m.i.) PER GLI STUDI PROFESSIONALI» Prof. ing. Guido Cassella Esse Ti Esse srl via Armistizio 135 - Padova PROGRAMMA - L'organizzazione

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE RSPP MC PREPOSTO RLS DL AGG.TO N DATA REDATTO DA: VISTO DA: VERIFICATO DA: VISTO DA: VALIDATO DA: FILE: ELABORAZIONE

SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE RSPP MC PREPOSTO RLS DL AGG.TO N DATA REDATTO DA: VISTO DA: VERIFICATO DA: VISTO DA: VALIDATO DA: FILE: ELABORAZIONE CITTÀ DI ALESSANDRIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PIAZZA DELLA LIBERTÀ N. 1 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28 comma 1, 1bis e art. 29, D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. Circolare Ministero del

Dettagli

GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO Quello che un datore di lavoro deve sapere per effettuare una corretta valutazione dello stress lavoro correlato STRESS LAVORO CORRELATO: di cosa si

Dettagli

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE Via De Concilii, 13 83100 AVELLINO Tel. 0825.1643241 Fax 0825. 1643242 E-mail: AVTD03000B@istruzione.it PEC: AVTD03000B@PEC.ISTRUZIONE.IT Sito web: www.itcamabile.it

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI Di seguito si riportano alcune indicazioni per la corretta compilazione del Modello di domanda allegato. La sezione Dati relativi

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott. Giuseppe Smecca RSPP ASP Ragusa Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia 1 Decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008, Testo coordinato con il d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106 TESTO

Dettagli

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se I suggerimenti che seguono fanno riferimento al documento regionale Decreto Direzione Generale Sanità Regione Lombardia n 10611 del.15/11/2011 -

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

VALUTAZIONE del RISCHIO di ORIGINE PSICOSOCIALE o STRESS-LAVORO CORRELATO

VALUTAZIONE del RISCHIO di ORIGINE PSICOSOCIALE o STRESS-LAVORO CORRELATO ISTITUTO REGIONALE per la PROGRAMMAZIONE ECOMICA della TOSCANA - IRPET VALUTAZIONE del di ORIGINE PCOSOCIALE o STRESS-LAVORO CORRELATO La presente relazione costituisce aggiornamento del Documento di Valutazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica www.comune.bottanuco.bg.it Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 40 del 29.9.2005 e modificato con deliberazione di Consiglio

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ART. 17 e 28 D. LGS. 81/08

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ART. 17 e 28 D. LGS. 81/08 DOCUMENTO DI ART. 17 e 28 D. LGS. 81/08 MCDONALD S AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO RIFERIMENTI: D. Lgs. 9 Aprile

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Proposta di metodo per la valutazione del rischio stress lavoro correlato

Proposta di metodo per la valutazione del rischio stress lavoro correlato COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA Proposta di metodo per la valutazione del rischio stress lavoro correlato Indice Pagina Il rischio stress lavoro correlato Fase

Dettagli

All. 03 alla Sez. 02 Rev. 01. Pag. 1 di7. Direzione

All. 03 alla Sez. 02 Rev. 01. Pag. 1 di7. Direzione Pag. 1 di7 Direzione La DIR è l Amministratore Unico. Nell'applicazione delle politiche aziendali il DIR agisce con criteri imprenditoriali e manageriali, partecipando attivamente alle decisioni del vertice,

Dettagli

GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO

GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO Il presente opuscolo vuole essere un utile guida per lavoratori, lavoratrici, datori di lavoro e i soggetti collegati al mondo del lavoro. Le informazioni contenute

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

Regolamento sull'organizzazione di XY RETE SA ... 2008. 1 Consiglio di amministrazione

Regolamento sull'organizzazione di XY RETE SA ... 2008. 1 Consiglio di amministrazione Page 1 de 5 Regolamento sull'organizzazione di XY RETE SA... 2008 1 Consiglio di amministrazione Art. 1 Compiti e poteri Al Consiglio di amministrazione spettano ai sensi dell art. 15 degli statuti la

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE COMUNE DI ROTA D IMAGNA Provincia di Bergamo SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato al regolamento per la gestione, misurazione e valutazione della performance del Comune di Rota

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014-2016. Giunta regionale Giornata della trasparenza 22 dicembre 2014 Palazzo Silone L Aquila

Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014-2016. Giunta regionale Giornata della trasparenza 22 dicembre 2014 Palazzo Silone L Aquila Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014-2016 Giunta regionale Giornata della trasparenza 22 dicembre 2014 Palazzo Silone L Aquila Percorso elaborazione ed approvazione PTTI 2014-2016

Dettagli

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

Scheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti

Scheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti 1 Scheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti Accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome per la

Dettagli

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Articolo 1 Costituzione

Dettagli

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana Consultazione e partecipazione degli RLS D.Lgs. 626/94 Ruolo RLS Introduce novità per la tutela del lavoratore che ha adesso anche maggiori

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO QUESITO RISCONTRO* Documentazione di P N NA riscontro 1. ANALISI INIZIALE Il DVR /autocertificazione e gli allegati

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

CHECKLIST INDICATORI STRESS LAVORO CORRELATO

CHECKLIST INDICATORI STRESS LAVORO CORRELATO Timbro azienda: CHECKLIST INDICATORI STRESS LAVORO CORRELATO IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Pagina FASE - VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO Pagina FASE IDENTIFICAZIONE DELLE

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli