NEWSLETTER SULL ECONOMIA DEGLI STATI UNITI. Il Wall Street Journal si lamenta che il dollaro è alla deriva

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1 11 Broadway, Suite 630 New York, NY Tel (212) Fax (212) ottobre 2009 NEWSLETTER SULL ECONOMIA DEGLI STATI UNITI Il Wall Street Journal si lamenta che il dollaro è alla deriva Allo scopo di risollevare l economia americana la Federal Reserve sta inondando il mercato di dollari tenendo quasi a zero i tassi d interesse. Una politica del genere non è di per sé negativa. Lo è per via del fatto che il Tesoro statunitense opera anch esso con una politica espansiva. In questo modo valore del dollaro è in continua discesa. L economista David Malpass ha spiegato in modo persuasivo in un articolo di spalla nel Wall Street Journal dell 8 ottobre che l unico modo per creare prosperità è quello di aumentare la produttività e la produttività può essere aumentata con maggiori investimenti e innovazioni. Il calo del dollaro opera contro l aumento degli investimenti perché genera un esodo di capitali verso altri paesi. Nel breve termine ci si illude che il calo del dollaro faccia aumentare le esportazioni. Il fatto è che gli spostamenti di capitali sono di gran lunga superiori a quelli delle merci. Inoltre con la politica del dollaro debole gli Stati Uniti stanno esportando disoccupazione in Italia e in altri paesi dell area dell Euro dove vi sono migliaia di aziende che non possono più esportare negli Stati Uniti. Se l amministrazione del presidente Obama non cambierà presto direzione, il danno al dollaro potrà diventare irreparabile. Krugman invece sostiene che il declino del dollaro è un bene All editoriale di Malpass, l economista Paul Krugman ha risposto con un altro persuasivo editoriale sul New York Times del 12 ottobre intitolato Misguided Monetary Mentalities. Krugman sostiene che le cattive idee delle Grande Depressione, come il timore dell inflazione, continuano a influenzare i dibattiti economici dei nostri giorni. Nel 1930 nonostante la disoccupazione di massa, il governo aumentò i tassi d interesse e ridusse le spese federali peggiorando così la situazione. Secondo Krugman coloro che si lamentano del declino del dollaro hanno torto e aggiunge che il dollaro debole aiuta le esportazioni. Krugman ha ragione quando parla delle cattive idee della Grande Depressione. Non considera però il danno che la politica economica degli Stati Uniti sta causando alle aziende di oltreoceano. Inoltre se il dollaro perderà il ruolo di moneta di riferimento, paesi come Cina, Giappone e Arabia Saudita cesseranno di investire dollari in Buoni del Tesoro statunitensi e il Tesoro USA dovrà trovare altri investitori e a tassi d interesse più alti.

2 Le importazioni di prodotti dall Italia nei primi otto mesi del 2009 Il danno generato dalla crisi economica statunitense e dal declino del dollaro lo si vede dai dati sulle importazioni statunitensi dall Italia nei mesi gennaio-agosto Nei primi otto mesi del 2009 le importazioni dall Italia agli Stati Uniti sono calate del 31,9% rispetto allo stesso periodo nel 2008, scendendo da 25,4 a 17,3 miliardi di dollari. Le importazioni totali degli Stati Uniti sono anch esse scese della stessa percentuale da a miliardi di dollari. Si è verificato un calo delle importazioni statunitensi in quasi tutti i settori tradizionali dell export italiano: le importazioni di vino da pasto sono scese da 801 a 670 milioni di dollari (-16,4%), quelle di olio vergine ed extra vergine d oliva da 302 a 239 milioni di dollari (-20,9%), quelle di calzature da 385 a 225 milioni di dollari (- 41,6%), occhialeria da 308 a 208 milioni di dollari (-30,3%), piastrelle ceramiche smaltate da 294 a 170 milioni di dollari (-42,2%), gioielleria da 323 a 164 milioni di dollari (-49,4%), borsetteria da 232 a 129 milioni di dollari (-44,5%), formaggi da 213 a 148 milioni di dollari (-31%), paste alimentari da 119 a 106 milioni di dollari (-11,6%), marmi e affini da 171 a 94 milioni di dollari (-44,7%), seggiolame di legno da 120 a 75 milioni di dollari (-37,1%), aceto da 44 a 40 milioni di dollari (-8,7%)., prosciutto da 31,8 a 28,6 (-10,1%) Tre categorie che hanno fatto registrare aumenti sono state quella dei liquori e cordiali le cui importazioni sono aumentate da 73 a 80 milioni di dollari (+8,5%), delle acque minerali salite da 56,5 a 57,4 milioni di dollari (+1,6) e di dolci e biscotti da 36,8 a 37,4 milioni di dollari. (+1,6%). Importazioni dall Italia per categorie selezionate di prodotti (gen-ago 2009) (in milioni di dollari) Vino da tavola Occhialeria Calzature Olio extravergine d'oliva Formaggi Borsetteria Gioielleria Piastrelle Ceramica Smaltate Marmi e Affini Paste Alimentari Aceto Seggiolame di Legno Prosciutto gen-ago 2008 gen-ago

3 Le priorità sbagliate del governo statunitense Con l economia e il dollaro in grande crisi e due guerre in Asia, il presidente Obama e i capi del Partito Democratico rivolgono l attenzione a far passare una nuova legislazione per aumentare la copertura assicurativa delle cure mediche. Rahm Immanuel, il capo di gabinetto del presidente Obama e uno dei più influenti uomini politici americani, aveva scritto nel suo libro A Plan for America, che le crisi economiche e politiche vanno sfruttate per fare passare le riforme. Ora il Partito Democratico ha la maggioranza assoluta al Congresso e ha l opportunità di fare passare le leggi che sono nel programma del partito da tanti anni. Tuttavia il desiderio di fare passare il programma del partito impedisce di concentrarsi su problemi molto più pressanti: l economia in grande crisi, il dollaro in declino, le guerre in Afghanistan e in Iraq, e una politica energetica inesistente. Come se non bastasse il presidente sta cercando di risolvere contemporaneamente tutti i problemi di politica estera considerati intrattabili da decine di anni, come il conflitto tra stati arabi e lo stato d Israele e la proliferazione nucleare della Corea del Nord. Nel frattempo il pericolo dell armamento nucleare dell Iran minaccia la stabilità di tutto il Medio Oriente perché un Iran nucleare dominerebbe tutta la regione dove vi è la maggior parte di produzione petrolifera mondiale. L importanza della riforma sanitaria statunitense Gli Stati Uniti hanno bisogno di una riforma sanitaria da decine di anni. Questa riforma è importante perché negli Stati Uniti ora l assicurazione medica è estremamente cara e vi sono milioni di persone senza assicurazione. Nello stato di New York, per fare un esempio, una famiglia di due persone paga mille dollari al mese per l assicurazione sanitaria. Chi non ha soldi per assicurarsi ha la possibilità di andare al pronto soccorso ospedaliero dove i costi di chi non può pagare sono coperti dallo stato. Il problema è che ci sono milioni di persone senza copertura assicurativa che non usufruiscono di cure mediche preventive. Per un paese progredito come gli Stati Uniti, una situazione del genere non è accettabile. Per estendere la copertura medica è però necessario aumentare le tasse. Il partito democratico ha diverse proposte allo studio al Congresso con le quali cerca di mascherare aumenti di tasse che in America, oltre ad essere impopolari, sono un metodo sicuro per perdere le prossime elezioni. Tuttavia se una riforma è giusta ed indispensabile bisogna essere pronti ad accettare una sconfitta elettorale. I democratici invece vogliono la botte piena e la moglie ubriaca. Questa mancanza di trasparenza sta aiutando il Partito Repubblicano i cui esponenti dichiarano che il Partito Democratico sta facendo fare al paese un salto nel buio. Inoltre senza aumentare le tasse per pagare i costi della riforma sanitaria, si fa aumentare il deficit federale e si indebolisce il dollaro. Se i Democratici non vogliono rischiare le loro poltrone al Congresso per passare una riforma necessaria, è meglio che la pospongano a quando ci saranno uomini politici con maggiore coraggio e quando l economia sarà stata rimessa in sesto. 3

4 La recessione è profonda e la ripresa è lenta La ripresa dalla crisi economica americana potrebbe essere la più lenta dalla Seconda Guerra Mondiale. Secondo l economista Bruce Kasman della JPMorgan Chase, la recessione è stata così profonda che il tasso di crescita medio trimestrale del 3,5% previsto per il prossimo anno non sarà sufficiente a riportare il PIL ai suoi $13,4 migliaia di miliardi, il picco raggiunto prima della crisi economica. Questo trend contrasta con le ultime dieci riprese dell economia americana, quando il PIL era tornato ai livelli ottimali in 12 mesi. La disoccupazione potrebbe oscillare intorno al 9,7% per tutto il 2010, il che potrebbe forzare le banche a mantenere i tassi d interesse vicino allo zero. Secondo Mark Zandi, un economista alla Moody s Economy in Pennsylvania, gli USA potrebbero dover aspettare fino al 2015 prima di recuperare del tutto un buon livello di occupazione. Gli Housing Starts in ripresa I Housing Starts (abitazioni nuove iniziate), sommando le abitazioni mono-famigliari (Single Family) e i palazzi di appartamenti (Multiple) sono salite ad agosto al livello più alto degli ultimi 9 mesi. La performance del mese di agosto è un ulteriore conferma della ripresa del mercato immobiliare americano. Il Commerce Department ha annunciato che le costruzioni di nuove case ed appartamenti sono salite dell 1,5% ad un tasso di unità ad agosto. Si tratta del livello più alto dal novembre dell anno scorso. Le richieste per ottenere permessi per costruire, che rappresentano un buon elemento per prevedere le future attività nel settore immobiliare, hanno registrato un aumento del 2,7% ad agosto ad un tasso annuale di unità. I consumatori non riescono a pagare i debiti delle carte di credito La disoccupazione, che ad agosto ha toccato il 9,8%, il livello più alto degli ultimi 26 anni, 4

5 è la principale causa dei mancati pagamenti delle carte di credito dei consumatori americani. Tre tra le maggiori istituzioni di prestito, la JPMorgan Chase, Bank of America e Citigroup, hanno dichiarato che ad agosto i mancati pagamenti sono aumentati. La vendita di abitazioni nel mese di luglio A luglio il trend delle vendite di case ha continuato a salire, sia per le case nuove (Newly Built) che per quelle esistenti (Existing). La vendita di abitazioni nuove è cresciuta a unità, mentre quella di case esistenti è salita a 4,61 milioni di unità. Il miglioramento del settore immobiliare è dovuto ad una combinazione di fattori quali l assistenza federale e dei governi locali per gli acquirenti della prima casa, meno timori sulla situazione economica, tassi d interesse più bassi e soprattutto i prezzi delle abitazioni ancora molto competitivi. Aumenta il numero di container in arrivo ai porti USA A luglio il numero di container in arrivo alla Costa Ovest degli Stati Uniti è aumentato del 7% rispetto a giugno, il che potrebbe significare che la supply chain americana abbia raggiunto il fondo. Va notato però che il numero di luglio è del 17% inferiore a quello del luglio dell anno scorso e del 21% in meno rispetto ai primi sette mesi del Mentre aumentano le importazioni alla Costa Ovest USA, il commercio via terra tra USA e Messico e Canada è sceso del 31,5% a giugno rispetto allo stesso mese dell anno prima, il sesto mese consecutivo che ha registrato un calo superiore al 27%. Le previsioni degli analisti della KeyBanc sono per un aumento delle importazioni del 4% nel 2010 e del 7% nel

6 Il design italiano in prima linea nelle riviste americane Nelle riviste americane si notano molte pubblicità ed editoriali di prodotti dal design d avanguardia e prodotti high end del Made In Italy. Nonostante il mercato sia in crisi, si parla molto di prodotti di lusso e di alta qualità disegnati o progettati da architetti e designers italiani. Nell ultima edizione della rivista high-end Manhattan, in una sezione dedicata alle sedie, 5 su 10 prodotti descritti sono italiani: la Tre Pezzi di Cassina, la Who Armchair per Molteni & C. Dada, la sedia Dora disegnata da Massimo Scolari per Giorgetti USA, la sedia a dondolo J.J. di Antonio Citterio per B&B Italia USA, e la Regina II di Paolo Rizzatto per Poltrona Frau. Su Signature Kitchens & Baths si parla del designer Stefano Giovannoni e della collezione di sanitari e prodotti per il bagno Il Bagno Alessi, pezzi realizzati da Laufen. Su Interior Design, nella sezione lighting, vi è la collezione di lampade Tress di Foscarini e la collezione Cross di Simone Micheli, per La Murrina. Il credito nel settore vinicolo negli Stati Uniti Nella costa occidentale degli Stati Uniti vi sono oltre trenta banche attive nel credito vinicolo. La principale banca del settore vinicolo degli USA è la Wells Fargo Bank con sede in California. La banca ha un portafoglio prestiti a questo settore di 750 milioni di dollari. Grazie alla posizione dominante Wells Fargo ha come clienti le aziende finanziariamente più solide. Qual è la situazione finanziaria delle aziende nel settore vinicolo? Secondo un manager della Rabobank i viticoltori che vendono vini a prezzi tra 9 e 12 dollari alla bottiglia sono quelli nella migliore situazione finanziaria. Secondo Rob McMillan della Silicon Valley Bank molti produttori vinicoli della zona si trovano nella peggiore situazione finanziaria da vent anni a questa parte. Le aziende maggiormente a rischio sono quelle di dimensioni medie che producono oltre casse da 12 bottiglie all anno. Mr. Kattner della banca Umpqua Bank afferma che le aziende vinicole che vendono con il sistema di distribuzione tradizionale produttore-grossista-dettagliante sono quelle che soffrono di più. Vanno meglio le aziende che hanno una buona percentuale di vendite dirette ai consumatori. Su quale base vengono fatti i prestiti alle aziende vinicole? Mr. Sullivan di Wells Fargo dice che prima di tutto la banca guarda il cash flow della ditta e secondariamente il collaterale. Fatto questo ci si domanda chi sono coloro che mandano avanti l azienda. I tassi d interesse variano tra il 4% e il 5¼%. Recentemente non ci sono state molte acquisizioni, tuttavia vi sono molte aziende in vendita in modo non ufficiale. I broker del settore hanno più aziende in vendita che investitori interessati ad acquistare. Per chi ha capitali da investire in California, ci possono essere buone opportunità di acquisto. 6

7 Il Pinot Grigio della Cavit è al secondo posto tra i vini più venduti nei ristoranti Restaurant Wine, il bimensile sull industria dell ospitalità e dei vini negli Stati Uniti, ha pubblicato la lista dei principali 100 vini venduti nei ristoranti americani nel Al primo posto vi è il Chardonnay Vintner s Reserve della ditta Kendall-Jackson, al secondo il Pinot Grigio della Cavit, seguita dal White Zinfandel della Beringer Vineyards, dal White Zinfandel della Sutter Home, dal Chablis della Inglenook, al sesto posto dal Pinot Grigio della marca Ecco Domani, al settimo dal Pinot Grigio della marca Mezzacorona e al diciassettesimo il Pinot Grigio della marca Santa Margherita. Cresce il consumo di vini in America Nonostante il tasso di crescita del consumo di vini in America sia rallentato, il 2008 ha registrato un aumento dello 0,9% a 294,7 milioni di casse da 9 litri. Anche se moderato, si tratta del quindicesimo anno consecutivo in crescita. I vini importati sono scesi dell 1,8% mentre quelli nazionali sono saliti dell 1,9%. Un trend in crescita è rappresentato dalla scelta dei consumatori verso vini più convenienti. Soprattutto la generazione Millennial, composta da circa 70 milioni di persone di età tra i 21 e i 30 anni, è meno sofisticata in materia di vino rispetto alle precedenti, sta cambiando le proprie percezioni sul vino ed è più incline a sperimentare vini in fasce di prezzo più basse. Quasi il 60% delle merci italiane esportate negli Stati Uniti parte dai porti della Liguria Nel mese di luglio sono arrivate negli Stati Uniti spedizioni di merci dai porti italiani. Al primo posto tra i porti vi è La Spezia con spedizioni, seguito da Livorno (5.643), Genova (4.279), Napoli (1.308), Gioia Tauro (511) e altri (469). * * * Lo studio D. Grosser and Associates, Ltd, fondato nel 1984, fornisce consulenza alle aziende che operano negli Stati Uniti, conduce ricerche di importatori e studi di fattibilità, organizza seminari sul mercato USA, prepara programmi pubblicitari e promozionali per aziende, consorzi e associazioni di categoria, e pubblica newsletter settoriali per i clienti. Per informazioni contattare: Donato Grosser, tel , fax , d@grosserconsulting.com, 7