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1 Ufficio Stampa CISL Bergamo Rassegna Stampa venerdì 13 dicembre 2013 venerdì 13 dicembre 2013

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7 TERMOMETRO DELLA CRISI Salgono a 287 le istanze di fallimento depositate alla Camera di Commercio di Bergamo da inizio anno. Nella settimana dal 25 novembre al 1 dicembre sono dieci le aziende che si sono arrese alla crisi. Nello stesso periodo considerato, sono 87 le aziende che hanno presentato richiesta di cancellazione mentre sono 94 le nuove imprese iscritte. Fallimenti: numeri record dieci in una settimana Da inizio anno sono 287 Per la prima volta da inizio anno il saldo è negativo tra imprese che nascono e aziende che muoiono. Nella settimana dal 25 novembre al 1 dicembre le istanze di fallimento depositate alla Camera di Commercio di Bergamo sono 10. Se a queste si aggiugono le 87 cancellazioni depositate nello stesso periodo si arriva a 97 a fronte della 94 iscrizioni di nuove imprese. Dati che dimostrano la situazione di crisi economica che vive la terra bergamasca. I FALLIMENTI Le dieci aziende che hanno presentato istanza di fallimento alla Camera di Commercio sono: Madic Walder & C. Srl in liquidazione di Cene specializzata nella lavorazione di fibre tessili sintetiche; Albani Scavi Srl di Bottanuco che si occupava di scavi, di movimenti terra e demolizione di fabbircati civili ed industriali; Pres-Metals Pressofusione di Talarico Alessandro di Calusco d'adda che operava nel campo della pressofusione di alluminio, sabbiatura e smerigliatura; G.L. Idrotermica Srl di Treviglio; Calvi Romano di Seriate che installava impianti idraulici sanitari, riscaldamento e climatizzazione; Rossi Srl in liquidazione di Azzano San Paolo che costruiva sistemi di fissaggio di carpenteria metallica e di lattoneria; Edil Lucchini Srl di Bonate Sotto, impresa edile; Digipoint Srl in liquidazione di Sarnico, elaborazioni grafiche e stampe digitali; Interlwatt Società di Grumello del Monte, studio e realizzazione di impianti di sfruttamento delle energie rinnovabili; Edil Ceme Srl di Alzano Lombardo che realizzava costruzioni ad uso civili ed industriali. ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI Nello stesso periodo considerato, dal 25 novembre al 1 dicembre, sono 87 le richieste di cancellazione presentate da altrettante imprese all'ente camerale di Largo Belotti, mentre sono 94 le nuove iscrizioni, ovvero le nuove imprese che sono nate. Un saldo che - per certi aspetti - è negativo per quanto riguarda lo sviluppo e la crescita economica. venerdì 13 dicembre 2013

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10 I DATI Mano pensante della crisi su Bergamo: nel solo 2013 sono i posti di lavoro a tempo indeterminato persi nella nostra provincia, nelle piccole aziende e in quelle medio-grandi le richieste di Cassa in deroga (imprese fino a 15 dipendenti) dall inizio del 2013, ma il totale sale a circa con le pratiche in sospeso. Crisi, nel 2013 a Bergamo persi posti di lavoro a tempo indeterminato Sono i posti di lavoro a tempo indeterminato persi a Bergamo e nella sua provincia nell arco del 2013, fino all ultima validazione delle liste di mobilità, questa mattina, da parte della Sottocommissione Ammortizzatori Sociali della Provincia. Giovedì 12 dicembre ad essere inseriti nelle nuove liste validate per mobilità in aziende con più di 15 dipendenti sono stati 223 lavoratori, la maggior parte provenienti dall edilizia (93), dal settore metalmeccanico (39) e da quello tessile e dell abbigliamento (24 licenziamenti). Nelle aziende mediograndi si arriva, così, a quota licenziamenti, con un aumento di unità ( %) rispetto ai del Per quanto riguarda le aziende fino a 15 dipendenti, il dato più aggiornato risale al periodo tra il 1 gennaio e il 15 novembre scorso: i licenziamenti in queste piccole realtà produttive sono stati La somma totale arriva a oltre posti persi. Nel 2012 erano stati (ma in questa cifra erano compresi anche i dati del dicembre 2012, che oggi ovviamente mancano). Ancora una volta verifichiamo, attraverso i dati, che la crisi non è finita e che ancora si perdono posti di lavoro in maniera massiccia, proprio come accadeva l anno scorso. In più c è l incertezza sul rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il Su questo punto anche a Bergamo condividiamo la forte preoccupazione e l allarme lanciato dalla CGIL Lombardia davanti alla bozza di Decreto del Ministero del Lavoro che diminuirebbe risorse e durata degli ammortizzatori in deroga e ne restringerebbe i requisiti d accesso ha commentato Fulvio Bolis, responsabile del settore del Mercato del Lavoro per la segreteria provinciale della CGIL. Certo, di fronte a questi dati siamo ancora più convinti che la Legge di Stabilità vada modificata e per questo invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione unitaria di sabato a Milano (piazza San Babila dalle ore 10). Una settimana fa, il 4 dicembre, la Sottocommissione provinciale Ammortizzatori Sociali aveva validato anche le richieste di Cassa integrazione in deroga destinata alle imprese venerdì 13 dicembre 2013

11 fino a 15 dipendenti, dunque per realtà piccole che non hanno la possibilità di ricorrere alla Cassa integrazione straordinaria. Con la validazione d inizio dicembre (di 59 pratiche) le richieste nel secondo semestre del 2013 sono state 419. A margine della riunione gli operatori della provincia ci hanno informato che altre 350 richieste sono in attesa di essere definite continua Bolis. Al momento, comunque, le richieste di Cassa in deroga per imprese fino a 15 dipendenti validate dall inizio dell anno nella nostra provincia sono 1.574, di cui nel primo semestre e 419, appunto, nel secondo. All incirca nello stesso periodo del 2012, fino al 13 dicembre le richieste risultavano 1.858, 284 richieste in più rispetto a quelle validate fino all inizio di questo dicembre. Dunque per il 2013 registriamo, al momento, un calo del 15.28%. La diminuzione delle richieste è, però, solo apparente: come già accennato ci sono, infatti, ancora circa 350 richieste da istruire e relative al terzo e al quarto trimestre di quest anno. Una volta validate, dunque, porterebbero le richieste del 2013 a circa 1.920, oltre il totale conteggiato nel venerdì 13 dicembre 2013

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13 CRISI SENZA FINE A Bergamo persi posti di lavoro 2013 anno nero per l'occupazione secondo i dati della Sottocommissione Ammortizzatori Sociali Sono i posti di lavoro a tempo indeterminato persi a Bergamo e nella sua provincia nell arco del 2013, fino all ultima validazione delle liste di mobilità, questa mattina, da parte della Sottocommissione Ammortizzatori Sociali della Provincia. Oggi ad essere inseriti nelle nuove liste validate per mobilità in aziende con più di 15 dipendenti sono stati 223 lavoratori, la maggior parte provenienti dall edilizia (93), dal settore metalmeccanico (39) e da quello tessile e dell abbigliamento (24 licenziamenti). Nelle aziende medio-grandi si arriva, così, a quota licenziamenti, con un aumento di unità ( %) rispetto ai del Per quanto riguarda le aziende fino a 15 dipendenti, il dato più aggiornato risale al periodo tra il 1 gennaio e il 15 novembre scorso: i licenziamenti in queste piccole realtà produttive sono stati La somma totale arriva a oltre posti persi. Nel 2012 erano stati (ma in questa cifra erano compresi anche i dati del dicembre 2012, che oggi ovviamente mancano). Ancora una volta verifichiamo, attraverso i dati, che la crisi non è finita e che ancora si perdono posti di lavoro in maniera massiccia, proprio come accadeva l anno scorso. In più c è l incertezza sul rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il Su questo punto anche a Bergamo condividiamo la forte preoccupazione e l allarme lanciato dalla CGIL Lombardia davanti alla bozza di Decreto del Ministero del Lavoro che diminuirebbe risorse e durata degli ammortizzatori in deroga e ne restringerebbe i requisiti d accesso ha detto poco fa Fulvio Bolis, responsabile del settore del Mercato del Lavoro per la segreteria provinciale della CGIL, presente oggi alla seduta della Sottocommissione. Certo, di fronte a questi dati siamo ancora più convinti che la Legge di Stabilità vada modificata e per questo invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione unitaria di sabato a Milano (piazza San Babila dalle ore 10). venerdì 13 dicembre 2013

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18 BENE COMUNE A CARO PREZZO Federconsumatori e Adiconsum contro caro-acqua "Con che alibi Uniacque impone un aumento del 10% della tariffa già aumentata nel 2012?" Nel Comune di Bergamo il 1 giugno 2012 ( soltanto 18 mesi fa) Uniacque aumentò la tariffa dell acqua potabile del 75,3% rispetto al mese precedente. "Adesso ci vengono a imporre un ulteriore aumento del 10% retroattivo di un anno: con che alibi?- chiede Umberto Dolci, presidente Federconsumatori Bergamo- non va dimenticato che i cittadini hanno già pagato per la messa in opera delle reti e, in buona parte, anche per la costruzione degli impianti di depurazione inesistenti (soldi accantonati dall AATO e poi girati ad Uniacque). A nostro parere, come già denunciato pubblicamente, in questa vicenda la Provincia ha diverse responsabilità: 1 ) svolge in modo discutibile il ruolo di indirizzo dell Ufficio d Ambito; 2 ) tiene il piede in due scarpe facendo parte dei Consigli di Amministrazione delle Società che non vogliono far parte del Sistema Idrico Integrato territoriale, nei confronti dei quali Uniacque legittimamente ha avviato un contenzioso davanti al TAR; 3 ) non ha minimamente contribuito alla realizzazione di quello che era l obiettivo fondante della creazione di Uniacque, ovvero un Sistema Idrico Integrato che applicasse uguali tariffe e pari qualità del servizio erogato ai Cittadini orobici. "Ancora oggi buona parte del nostro territorio non concorre a questo meccanismo virtuoso : nonostante il problema delle maxi multe incombenti sia un problema comune- aggiunge Dolci- Il tutto si svolge a spese degli Utenti che abitano nei 166 Comuni aderenti ad Uniacque, mentre gli abitanti dei rimanenti 78 Comuni è come se abitassero in un altra Provincia. I questo quadro poco virtuoso, indipendentemente dalla situazione di crisi in cui versiamo, la maggior parte dei Sindaci, preoccupati di avere da Uniacque quanto concordato in fase di cessione delle reti, non intervengono a porre un limite al saccheggio legalizzato dei soldi delle famiglie bergamasche". Federconsumatori rivolge un appello ai Consiglieri provinciali che lunedì prossimo avranno l occasione di stare dalla parte dei Cittadini, magari proponendo modifiche al Piano economico finanziario 2013/2017 di Uniacque che sarà sottoposto alla Loro valutazione. E anche secondo Eddy Locati, presidente Adiconsum Bergamo, "mentre tutti si sbracciano per promettere la riduzione dei carichi fiscali (cosa che poi non capita mai), ecco che Uniacque ci preannuncia un nuovo aumento dell'acqua, per di più retroattivo! Tanto per venire incontro alle famiglie, già in difficoltà... Premesso che, come al solito, mentre stiamo attendendo la conclusione della discussione sulla carta dei Servizi di Uniacque, tale Società se ne è ben guardata dal confrontarsi con le Associazioni dei Consumatori su simile aumento, diciamo che siamo comunque decisamente contrari a detta ipotesi. Ci auguriamo che chi deve decidere respinga la proposta e cominciamo anche noi a chiederci se ne è valsa veramente la pena di andare verso un gestore unico, se poi ciò diventa una sorta di monopolio nella gestione di un bene così prezioso come l'acqua". venerdì 13 dicembre 2013

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