c omunità LA voce DELLA DICEMBRE 2013 Santo Natale 2013

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1 LA voce DELLA c omunità DICEMBRE 2013 MEDA Santo Natale 2013 Ti aspettiamo, Signore, in questo Natale. Il nostro cuore, senza accorgercene, cerca il tuo volto, perché ha nostalgia del tuo amore. Tu sei il dono che attendiamo. Tu ci comunichi da soli non ne siamo capaci la forza di amare, il desiderio di ascoltarci, la capacità di condividere e di creare relazioni, che rompono le solitudini nostre e dei fratelli, e ci rendono capaci di vivere secondo il tuo Vangelo. Amen 1

2 La Parola dei Sacerdoti I REGALI DI DIO Dio si fa incontro alle persone in maniera sorprendente e imprevedibile Sabato 23 novembre il Papa ha ammesso al cammino catecumenale in preparazione al battesimo cinquecento adulti provenienti da quarantasette paesi del mondo. Dalle testimonianze di alcuni di loro vediamo come Dio si fa incontro alle persone, con i suoi doni, in maniera sorprendente e imprevedibile. Così si esprime Carola Perilli: «Era il 15 ottobre di qualche anno fa. Era un giorno come gli altri, stavo andando al lavoro e all improvviso mi è venuta in mente l immagine della Madonna con il Bambino in braccio. Mi sono sentita profondamente commossa. Ero cresciuta in una famiglia in cui il papà, ateo, ha ritenuto non opportuno darmi una formazione cristiana. Mia sorella aveva già cominciato un cammino di fede e con lei c era un dibattito nel reciproco rispetto. Poi il Signore è entrato nella mia vita con l amore, quando ho conosciuto un ragazzo che oggi è mio marito. Lui e la sua famiglia sono praticanti». Carola conclude: «Ho scoperto quanto è perfetto il disegno del Signore; venivo da una famiglia con conflitti e Dio si è presentato quando stavo per formare la mia indicandomi la strada». Un altra bella testimonianza che ci rivela come Dio arrivi a comunicarsi anche a cuori che non appartengono al mondo cristiano è quella di una ragazza marocchina, Oum Kaltoum Marzouki, anche lei presente sabato 23 in piazza S. Pietro tra i candidati per ricevere il battesimo. La giovane ha affermato: «È il più bel regalo della mia vita. Fin da quando ero piccola, mi sentivo attratta dal cristianesimo. A papà, che era un Imam, ripetevo spesso che non volevo essere come loro. Andavo in chiesa, mi mettevo negli ultimi banchi e ascoltavo. Quando ho comunicato a mio padre la decisione di farmi cristiana, mi ha risposto che spettava a me scegliere cosa fare della mia vita. I miei genitori sono persone speciali, che sempre hanno concesso a noi figli la libertà di fare ciò che volevamo, se questo era giusto». (Le testimonianze sono apparse su Avvenire di domenica 24/11, pag. 11). Testimonianze come queste ci aprono alla speranza e ci fanno capire come il Regno di Dio faccia breccia nei cuori, perché è lo Spirito che agisce prima di noi e meglio di noi e ci esorta a riscoprire in noi il dono ricevuto. Papa Francesco accogliendo questi catecumeni indicava loro tre verbi: camminare, ascoltare, incontrare. Camminare: con Gesù, sempre, anche quando ci sentiamo stanchi e confusi, per entrare sempre meglio nel mistero di Dio. Ascoltare: nel tumulto di tante voci, ascoltare coloro che vi parlano di Gesù e ce lo fanno conoscere. Incontrare: Dio non ci ha creati diceva il Papa per vivere da soli o chiusi in noi stessi, ma per incontrare Lui e aprirci all incontro con gli altri. È il grande regalo che porta felicità che dobbiamo desiderare per Natale: vivere in relazione con Dio che ha fatto il primo passo per incontrarci. Cercare l armonia con i fratelli che siamo chiamati a servire percorrendo con loro le strade del mondo. Don Angelo 2Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda

3 PER ESEMPIO Dall incontro di Gesù con Zaccheo all incontro dei vicini di casa: imparare a incontrarsi Vorrei continuare, in un modo molto semplice, la riflessione del numero di novembre. Gesù incontra Zaccheo e si autoinvita a pranzo; crea con lui una relazione e da lì nasce il cambiamento del cuore. È importante la relazione perché è il Vangelo che ce lo richiama. Gesù è venuto per riunire coloro che erano dispersi. Anche Papa Francesco, con il suo linguaggio chiaro e variopinto, ce lo richiama nella sua ultima lettera: Evangelii gaudium, inviata a tutta la comunità cristiana a conclusione dell anno della fede. Dice il Papa ai numeri 91 e 92 della lettera: Una sfida importante è mostrare che la soluzione non consisterà mai nel fuggire da una relazione personale e impegnata con Dio, che al tempo stesso ci impegni con gli altri. Questo è ciò che accade oggi quando i credenti fanno in modo di nascondersi e togliersi dalla vista degli altri, e quando sottilmente scappano da un luogo all altro o da un compito all altro, senza creare vincoli profondi e stabili. È un falso rimedio che fa ammalare il cuore e a volte il corpo. È necessario aiutare a riconoscere che l unica via consiste nell imparare a incontrarsi con gli altri con l atteggiamento giusto, apprezzandoli e accettandoli come compagni di strada, senza resistenze interiori. Meglio ancora, si tratta di imparare a scoprire Gesù nel volto degli altri, nella loro voce, nelle loro richieste. È anche imparare a soffrire in un abbraccio con Gesù crocifisso quando subiamo aggressioni ingiuste o ingratitudini, senza stancarci mai di scegliere la fraternità. [ ] Proprio in questa epoca, e anche là dove sono un piccolo gregge (Lc 12,32), i discepoli del Signore sono chiamati a vivere come comunità che sia sale della terra e luce del mondo (cfr Mt 5,13-16). Sono chiamati a dare testimonianza di una appartenenza evangelizzatrice in maniera sempre nuova. Non lasciamoci rubare la comunità! Creare relazioni è importante anche per comunicare il Vangelo. Sono passati che lo si voglia o no i tempi in cui bastava suonare la campana perché la chiesa si riempisse; purtroppo è passato anche il tempo in cui la fede veniva normalmente trasmessa in famiglia, dai genitori ai figli; misteriosamente sembra che ai nostri tempi un anello di questa trasmissione si sia rotto. Ma è sempre possibile comunicare la fede da persona a persona. E si incomincia creando delle relazioni. Faccio alcuni esempi. Uno lo prendo da una delle lettere di Natale inviata qualche anno fa dal Card. Tettamanzi: Come la santa famiglia di Nazareth, le famiglie dei cristiani talora azzardano un invito: perché non venite anche voi? L invito può essere l occasione di cui si serve il Signore per risvegliare un interesse, può essere un modo per realizzare la [ ] I discepoli del Signore sono chiamati a vivere come comunità che sia sale della terra e luce del mondo. All inizio la relazione missione che il Signore ci ha affidato di comunicare e condividere la nostra fede. Perché si possa azzardare un invito è necessario che ci siano buoni rapporti, stima vicendevole, attenzione alle persone. Bisogna salutarsi lungo le scale, e tenere un po la porta di casa aperta perché i vicini possano entrare per fare conoscenza e per parlare. Forse questo è il primo passo richiesto alle famiglie: rendere familiare il mondo in cui vivono. Le occasioni quotidiane di incontro offrono infine possibilità di rapporti, di aiuto, di conoscenza, a chi è attento e sogna un mondo fraterno. Perché si possa azzardare un invito è necessario che si creda alla bellezza della proposta, che la partecipazione alla vita della comunità cristiana sia vissuta come bella, necessaria, promettente perché aiuta a vivere meglio. Faccio un altro esempio che prendo dalla nostra vita concreta di questi giorni. Distribuzione dei calendari parrocchiali con la lettera di augurio natalizio. La Sig.ra Giusy si è presa l impegno di distribuirlo nel suo condominio. Ha posto l attenzione su quella giovane coppia che quasi nessuno conosce, perché è arrivata da qualche mese e al mattino ambedue escono sempre presto per il lavoro e tornano a tarda sera. Studia tutti i modi per poterli incontrare. Un po di freddezza da parte loro all inizio e poi si incomincia a parlare. A dire il vero, non sappiamo neanche di quale chiesa siamo. La Sig.ra Giusy spiega loro la situazione e si offre di far conoscere loro un sacerdote della parrocchia. Poi la sposina dice: Siamo anche in attesa di un bimbo e ci piacerebbe battezzarlo, anche se non sappiamo bene che cosa significa. Giusy si offre: Io ha già battezzato due bambini: se volete, qualche momento ne parliamo insieme. E così la cosa non si chiude lì e va avanti in altri momenti. La signora viene anche da me a chiedere: Io non sono catechista: che cosa devo dire? Non mi sento all altezza. Parla loro della tua gioia di credere, di quello che conosci di Gesù; le dico poi eventualmente sarà il sacerdote a completare Se ognuna delle persone che distribuiscono i calendari creasse anche solo una di queste relazioni, quale rete di rapporti si creerebbe nella nostra comunità! Ma tocca a me fare questo? Altrimenti che cosa sei battezzato a fare? È il battesimo e non tanto un incarico ecclesiale che ti fa sacerdote, re e profeta. È dal battesimo che ti viene questa missione. Non ti è chiesto di compiere cose perfette: ti è chiesto solo di affiancarti a chi sta cercando o ha smesso almeno esternamente di cercare, per fare un tratto di cammino con lui. Don Gaudenzio Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda3

4 gli ultimi appuntamenti per festeggiare gli anniversari della comunità Ancora festa! Davanti al Crocifisso, nell abbraccio della Trinità Ogni famiglia ha i suoi anniversari da festeggiare. Anche la comunità cristiana ha i suoi: sono un modo per fermarsi a considerare la propria esistenza con gli occhi di Gesù che riconosce il Padre presente e operante nella propria storia, nei volti e nelle situazioni che fanno la propria quotidianità; sono momenti in cui ci si racconta la vita, ci si conosce un po di più, si fa memoria insieme del tempo trascorso, delle persone incontrate, anche di chi ora è in paradiso, e si rende grazie al buon Dio per la Sua fedeltà che sempre ci accompagna e ci custodisce. Quest anno alcuni anniversari speciali la prima messa di don Mattia e don Marco Begato, i 60 anni di sacerdozio di don Ernesto, il 25 di consacrazione di sr. M.Angela, 200 del miracolo del S. Crocifisso e il 50 dell Oratorio S. Crocifisso. hanno rallegrato la nostra Comunità Pastorale che li ha celebrati con gioia e con cura. Nei giorni 19 e 21 novembre abbiamo vissuto gli ultimi due appuntamenti previsti per festeggiare il 25 di sr. M.Angela, celebrato il 15 settembre scorso in occasione della festa della Comunità Pastorale. 19 NOVEMBRE Alla sera del 19 novembre siamo stati tutti invitati a partecipare, in Santuario, ad un momento di preghiera e riflessione intitolato: Davanti al Crocifisso. Un esperienza spirituale. Per l occasione è stata invitata sr. Francesca Bortolazzo, una suora di Maria Bambina, che, riascoltando con noi e per noi un brano degli Scritti spirituali di Santa Bartolomea Capitanio, fondatrice dell Istituto, con tono pacato e meditativo, ci ha accompagnati a riscoprire il dono e la chiamata a rimanere sotto la croce di Gesù. Riproponiamo qui l inizio e la conclusione della sua meditazione. L inizio Stavano presso la croce di Gesù (Gv 19,25) È quello che vogliamo fare noi stasera: stare presso questa croce. Ma questa pagina di Vangelo contiene molto di più! Ci dice CHI SIAMO! Chi sono i cristiani Chi siamo io, tu, noi... Chi siete voi, appartenenti alla comunità pastorale del ss. Crocifisso. 4Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda Siamo quelli che stanno ai piedi della croce di Gesù. Ciascuno può dire di se stesso: Io sono uno/a che sta ai piedi della croce di Gesù. Ma potrebbe diventare anche una domanda: Sono uno/a che sta ai piedi della croce di Gesù? La vostra comunità pastorale, dedicata al Santo Crocifisso, ha il dono e la chiamata di stare ai piedi della croce di Gesù. Sappiamo stare nel raggio di quell Amore INCOMPRENSI- BILE POVERO CROCIFISSO? Stare anche se non lo capiamo Stare anche se non lo sentiamo Perché? Perché intuiamo che qui c è una rivelazione INAUDITA (Isaia 53,1). Inaudita nel senso letterale del termine: non mai abbastanza ascoltata. Uno SPETTACOLO che ti lascia a bocca aperta, di fronte al quale ti metti la mano sulla bocca (Isaia 52, 15) e ti dici: Stai zitto/a! Ascolta! Guarda! E desideri stare lì, appiccicato/a a guardare E mentre guardi, ti accorgi che SEI GUARDATO/A. Incroci lo sguardo dell Uomo della croce e quello sguardo ti porta dentro, dentro la sua interiorità, DENTRO IL SUO CUORE SQUARCIATO! Per questo desideriamo e possiamo: stare presso la croce stare in maniera prolungata stare faccia a faccia perché affascinati dalla Bellezza che salva. Qui avviene ciò che Dio ha pensato e sognato fin da principio : FACCIAMO L UOMO A NOSTRA IMMAGINE, secondo la nostra somiglianza (Genesi 1, 26). Lì, ai piedi della croce, Dio ti rifà bello/a! È quello che ha intuito e vissuto santa Bartolomea Capitanio, e con lei tutti i santi, cioè quelli che hanno avuto il coraggio e la perseveranza di stare davanti al Crocifisso e ci hanno insegnato la via. Santa Bartolomea, la fondatrice della nostra Congregazione, non ha da offrirci una teologia sul Crocifisso, ma un esperienza spirituale, un cammino nello Spirito Santo che la Chiesa ha riconosciuto autentico e profondo. Pertanto, ciò che possiamo attingere alla sua sapienza di vita è una strada che anche noi possiamo percorrere come cristiani, discepoli di Cristo e di Cristo Crocifisso anche perché, come spesso ci ricorda papa Francesco, non si può essere cristiani senza la croce. Per impararla ci mettiamo davanti al Crocifisso. È il titolo del nostro incontro di preghiera. Eh sì, perché per ascoltare bene certe parole bisogna collocarsi nel posto giusto E Bartolomea lo sapeva, per questo scrive: In questa meditazione ho procurato di mettermi col cuore e con lo spirito ai piedi della Croce di Gesù, ed in silenzio ho ascoltato ciò che mi diceva il mio Amore Crocifisso. Ho conosciuto quanto sia grande l amore di Gesù verso di me, mentre per salvarmi patisce tanti tormenti e muore sopra una croce. Ho avuto desiderio anch io di fare qualche cosa per un Dio che muore per me. (Scritti III, 48)

5 gli ultimi appuntamenti per festeggiare gli anniversari della comunità La conclusione come possiamo anche noi imparare a STARE davanti al Crocifisso? Suggerisco due piste: La prima parte dal guardare il Crocifisso e ci porta dentro la sua interiorità. Che non manchi nelle nostre case questo segno esteriore. Ce l abbiamo in casa un Crocifisso? Se no, procuriamolo. Scegliamo un momento della giornata per STARE davanti a Lui, magari la sera. Mettiamoci in ginocchio; guardiamolo e lasciamoci guardare. È grande preghiera anche solo questa! Santa Vincenza, la primissima compagna di Bartolomea, diceva alle prime suore della nostra Congregazione che: Il Crocifisso è un gran libro da meditare e da imitare. Il Signore Crocifisso ha un dono da farci; ma per riceverlo dobbiamo esserci: con il CUORE, riconoscendo che lì Dio ci ama lasciandoci guidare dallo SPIRITO, senza il quale non sappiamo pregare. Rimaniamo davanti al Crocifisso e ASCOLTIAMO in silenzio una delle parole che il Vangelo ci suggerisce, magari quella che ha qualcosa da dire alla nostra vita. Ad esempio, ci sono dei rapporti faticosi; ci sono delle persone che ci hanno fatto del male? Ascoltiamo la parola di Gesù: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (Lc 23, 34); ricordiamo che Gesù ci ha amato e perdonato gratis, non abbiamo un debito nei suoi confronti se non quello di amare gli altri come Lui ci ha amato. La croce ci dà la misura dell amore ; chiediamo a lui la grazia di essere più comprensivi nei confronti degli altri, di cercare di capire prima di condannare subito, e così via. Insomma faremo l esperienza che la Parola opera dentro di noi e cambia il nostro cuore! Gusteremo l esperienza che vale la pena amare, sempre e comunque! La seconda pista è più interiore e riguarda una rinnovata consapevolezza del segno della croce che tracciamo su di noi, tutti i giorni, probabilmente più volte al giorno. Facciamolo mettendoci davanti al Crocifisso, a un Volto! Il gesto che facciamo è il segno dell ABBRACCIO della TRI- NITÀ. È il SIGILLO dell amore di Dio per noi. Ciascuno di noi gli appartiene! Memoria del fatto che Cristo mi ha amato e ha consegnato se stesso per me (Galati 2, 20). Ognuno può dire con stupore: Io VALGO IL SANGUE di un Dio! Ma questo vale anche per l altro che mi è accanto! Il Padre infatti ha dato il suo Figlio per me, per te, per tutti per dirci: Tu sei prezioso ai miei occhi. Sei degno di stima e io ti amo (Isaia 43, 4). Con quanta gratitudine allora possiamo fare il segno della croce: la Trinità stessa è continuamente all opera per rifarci belli, a sua immagine e somiglianza. Con quale fierezza possiamo dire: quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo! (Galati 6, 14). 21 NOVEMBRE La sera del 21 novembre, festa della presentazione di Maria al tempio, giorno di fondazione dell Istituto delle suore di Maria Bambina e della professione perpetua di sr. M.Angela, ci siamo ritrovati in santuario per una solenne concelebrazione eucaristica. Il coro dei giovani ha dato un ritmo di festa all eucarestia che, attraverso le parole del parroco don Gaudenzio, ha preso il tono della gratitudine. Abbiamo reso grazie a Dio che, come in Maria virgo fidelis, realizza continuamente in noi il dono della sua fedeltà anche attraverso i volti di una semplice comunità religiosa presente in questa comunità pastorale. Dopo l omelia le suore sono salite sull altare, tra le mani un piccolo cero acceso al cero pasquale, segno della presenza costante del Risorto, luce di verità e fiamma di carità. Come abitualmente fanno in questa data particolare per la loro famiglia religiosa, le suore hanno rinnovato i loro voti, quest anno davanti alla Comunità Pastorale. Durante le preghiere dei fedeli non è mancato il ricordo per le suore che hanno vissuto a Meda e ora sono in paradiso. Al termine dell eucarestia, l incontro cordiale con le persone presenti alla celebrazione, ha raccontato un abbraccio di bene espressione del Bene che si incarna e si fa incontrare nei volti del quotidiano. Anche partecipare a questi eventi (celebrando l Amore di Dio che in essi ci convoca, ci raggiunge e ci parla), sentirli come qualcosa di importante che ci riguarda e riservarne un tempo in agenda, racconta il nostro modo di sentirci parte di questa Comunità Pastorale e il volto che vogliamo dare ad essa. Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda5

6 Adorazione eucaristica per la vita DENTRO L AVVENTO Maria Immacolata, Regina dell Avvento: Ella porta Gesù Concepito, il Signore, nel grembo Un Adorazione Eucaristica per la vita nel Santuario di S. Pietro Martire di Seveso Domenica 8 dicembre è la solennità dell Immacolata Concezione. La gravidanza della Santissima Annunziata è giunta a metà del nono mese: Gesù Concepito sta per nascere e si fa più urgente, intensa, nel nostro cuore l implorazione: Mostraci il tuo volto, Signore! Mostraci il tuo volto nel volto dei concepiti!. La contemplazione di Lui nel seno verginale di Sua madre che abbiamo coltivato nei mesi precedenti illumina questi giorni d Avvento di una luce particolare sempre più viva. Il mistero dell Incarnazione si manifesterà agli uomini che sono in attesa la Notte di Natale. Come prepararci a questo avvenimento, all incontro con la Parola di Dio che si fa uomo e che abita in mezzo a noi? Forse, questi mesi di difficoltà per il nostro Paese Dio li permette perché possiamo capire meglio in chi dobbiamo porre il desiderio di felicità del nostro cuore. Le vie che il Battista ci invita a percorrere, i sentieri che dobbiamo raddrizzare per non mancare all appuntamento con Gesù Bambino non sono quelli percorsi dalla slitta di babbo natale, né quelli suggeriti dalla pubblicità, bensì questi: - La Bibbia che ci propone letture meravigliose, in particolare il Vangelo. - Il commento di queste pagine fatto dai Papi. - La preghiera, i Sacramenti e le opere di carità. Quest anno ho scelto di rileggere alcuni brani di Benedetto XVI che mi hanno particolarmente commosso e ravvivato la Fede: Ci colpisce sempre, e ci fa riflettere, il fatto che quel momento in cui Dio si fece uomo è avvolto da un grande silenzio. L incontro tra il messaggero divino e la Vergine Immacolata passa del tutto inosservato, nessuno sa, nessuno ne parla è un Mistero che accade nel silenzio. Ciò che è veramente grande passa inosservato e il quieto silenzio si rivela più fecondo del frenetico agitarsi 6Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda che caratterizza le nostre città (8 dic. 2012). Come sono vere queste parole: tutti noi siamo testimoni del chiasso scomposto che la società ci propone in tanti ambiti. Maria, quel giorno in cui ricevette l annuncio dell Angelo, era tutta raccolta e al tempo stesso aperta all ascolto di Dio. In Lei non c è ostacolo, non c è schermo, non c è nulla che la separi da Dio il suo piccolo cuore umano è perfettamente centrato nel grande cuore di Dio. Ma noi, la Chiesa, siamo catturati dal suo esempio? Cosa dobbiamo togliere dalla nostra quotidianità o immettere nella nostra vita che Maria ci propone e, intercedendo, ci ottiene? Continua papa Benedetto: Maria è chiamata la piena di grazia (Lc1,28) e con questa sua identità ci ricorda il primato di Dio nella nostra vita e nella storia del mondo, ci ricorda che la potenza d amore di Dio è più forte del male, può colmare i vuoti che l egoismo provoca nella storia delle persone, delle famiglie, delle nazioni e del mondo Ci dice che, per quanto l uomo possa cadere in basso, non è mai troppo in basso per Dio, il quale è disceso per noi fino agli Inferi, che Dio è sempre più grande del nostro cuore (1 Gv. 20). Infine: L Immacolata ci parla della gioia, quella gioia autentica che si diffonde nel cuore liberato dal peccato (che) porta con sé una tristezza negativa che induce a chiudersi in se stessi La gioia di Maria è piena perché nel suo cuore non c è ombra di peccato. Questa gioia coincide con la presenza di Gesù nella sua vita: Gesù concepito e portato in grembo, poi bambino affidato alle Sue cure materne, quindi adolescente e giovane e uomo maturo Gesù è la gioia di Maria ed è la gioia della Chiesa, di tutti noi (8 dic. 2012). Ricordando che l Arca dell Antica Alleanza era simbolo della presenza del Dio invisibile tra il suo popolo, mi è caro pensare che Maria è la nuova Arca dell Alleanza: Lei è una persona viva e, nella pienezza dei tempi, Dio abita in Lei, nel suo cuore. Mostraci il tuo volto, Signore! Mostraci il tuo volto nel volto dei concepiti! Con tenerezza e con Fede perciò alcuni gruppi Pro Life della nostra zona si riuniscono in preghiera nel Santuario di S. Pietro Martire di Seveso ogni primo sabato del mese cominciando dal 7 dicembre, vigilia dell Immacolata, per chiedere in particolare la Sua intercessione per la difesa dei figli concepiti a rischio di aborto. Imploreremo la Santissima Annunziata adorando Gesù Eucarestia dopo la Santa Messa delle ore 7.15, dalle ore 8.00 alle 10.00, e sarà possibile confessarsi. Invitiamo a partecipare tutte le persone sensibili a questo tema, in particolare i gruppi di preghiera, il gruppo famiglie, le associazioni e i movimenti ecclesiali. Cesarina Ferrari Ronzoni Associazione Progetto Gemma

7 Benedizione dell acqua le benedizioni natalizie Il rinvio delle Benedizioni Natalizie 2013 alle famiglie e il programma delle Celebrazioni per la Benedizione dell Acqua Gentili parrocchiani, all ultimo momento, quando tutto era ormai pronto e pubblicato anche sul nostro informatore La Voce della Comunità, ci troviamo costretti a rivedere le date di svolgimento delle Benedizioni delle famiglie, già previste per questo prossimo Natale. I sopraggiunti problemi fisici del Parroco don Gaudenzio Corno (a seguito di un incidente stradale grazie a Dio non grave), uniti allo stato di convalescenza del Vicario Parrocchiale don Angelo Fossati (a causa di un recente ricovero ospedaliero), ci impediscono di mantenere il programma fissato, facendoci decidere per uno spostamento delle Benedizioni alla prossima primavera (presumibilmente la seconda metà di aprile e la prima di maggio, con il medesimo programma), così da consentire loro un pieno e sereno recupero. Vi stiamo facendo, comunque, pervenire il calendario con i principali appuntamenti della Comunità Pastorale delle singole parrocchie. Siamo lieti se lo accoglierete con benevolenza, come segno di unità; più lieti ancora se vi sarà utile per partecipare con noi alla lode del Signore e alla vita della Comunità. È anche tradizione che, in occasione del Natale, si lasci un offerta per la parrocchia. Ogni contributo, anche piccolo, è importante. Le offerte verranno utilizzate per le esigenze delle singole parrocchie e, per S. Maria Nascente, per portare avanti i pagamenti del restauro del Santuario. Se volete, potete usare la busta che vi abbiamo inviato. Ci teniamo che, liberamente, ognuno in questa occasione, dia, se può, il suo contributo. Potrete portare la busta in chiesa nell apposita cassetta o alla domenica nei cestini delle offerte. Un saluto cordiale e un augurio anticipato di serene festività. Il Parroco con i sacerdoti e le religiose Meda, novembre 2013 Certi della comprensione e pazienza di tutti e confidando nella solidarietà e nella preghiera di ciascuno, invitiamo tutti a partecipare alle Celebrazioni per la Benedizione dell acqua, già previste in calendario per coloro che non sarebbero comunque stati raggiunti dalla visita dei sacerdoti e delle religiose, nei giorni: Mercoledì 11 dicembre - ore Madonna di Fatima Benedizione dell Acqua con canti natalizi del Coro Musiké Venerdì 13 dicembre - ore SAN Giacomo S. Messa e Benedizione dell Acqua; segue, alle ore 21.15, Concerto natalizio del Coro Musiké Domenica 15 dicembre - ore Santa Maria Nascente Benedizione dell Acqua con canti natalizi con la Corale di Santa Maria Nascente accompagnata dal Gruppo di Ottoni della Civica Scuola di Musica di Casatenovo. Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda7

8 consiglio pastorale della comunità CONSIGLIO PASTORALE del 25 ottobre Il Consiglio Pastorale della Comunità S. Crocifisso si è riunito venerdì 25 ottobre 2013 alle ore presso l Oratorio S. Crocifisso con il seguente ordine del giorno : 1. Recita di Compieta 2. I cambiamenti nell iniziazione cristiana in seguito alle decisioni del Card. Scola del Dai cantieri alle linee diocesane. Comunicazione. 3. Restituzione del lavoro svolto dalla scuola parrocchiale S. Giuseppe. Il CPCP, al termine della discussione sulla scuola, aveva chiesto un approfondimento di alcune linee del progetto della scuola. La scuola è ora in grado di presentare queste linee. 4. Le benedizioni natalizie alla luce del progetto pastorale di quest anno. Naturalmente non discutiamo sulle benedizioni di quest anno, che stanno per iniziare, ma sul futuro di questa esperienza parrocchiale. 5. Quali argomenti trattare prioritariamente nei prossimi CPCP? Sarebbe bene pensarci ed arrivare magari con un breve scritto che specifichi argomento, motivazioni, linee di sviluppo. 6. Varie ed eventuali. Ha presieduto don Gaudenzio e ha moderato Andrea Minotti. Dopo la recita di compieta, il Parroco ha presentato al Consiglio la Sig.ra Caterina Familiari Busnelli, prima dei non eletti della Parrocchia di San Giacomo nella seconda fascia d età, subentrata alla Sig.ra Eleonora Turchetto dimissionaria. Il moderatore ha quindi invitato don Cristiano a spiegare al Consiglio le decisioni del Card. Scola in merito all Iniziazione Cristiana. Il sacerdote ha sintetizzato la parte del documento del 28 maggio 2013 Dai Cantieri alle linee diocesane relativa all oggetto, sottolineando che in essa: si definisce l essenza dell Iniziazione cristiana come incontro personale con il Cristo vivente, che avviene nella comunità cristiana in un arco di tempo ben definito (dai 7 agli 11 anni) e secondo una pedagogia della fede che è propria della Chiesa stessa; si evidenzia la rilevanza che hanno i Sacramenti in questo cammino di introduzione e di accompagnamento alla vita di fede; si sottolinea la necessità di un forte coinvolgimento delle famiglie nel cammino dei figli; si puntualizza l importanza che assume in esso la fase dell accoglienza e del primo annuncio; si stabilisce che la celebrazione di Cresima, Eucarestia e Riconciliazione deve avvenire entro l undicesimo anno d età in un ordine che prevede prima la celebrazione della Riconciliazione, per la quale individua come tempo opportuno la Quaresima del terzo anno di iniziazione cristiana (che corrisponde al quarto anno di scuola primaria), poi quella dell Eucarestia, per la quale il tempo opportuno è quello pasquale dello stesso anno. La Cresima, invece, deve essere celebrata nel periodo che va dal tempo pasquale all inizio del tempo d Avvento del quarto anno di iniziazione cristiana (che corrisponde al quinto anno di scuola primaria). Ha infine precisato come, nella nostra Comunità Pastorale, l applicazione di queste indicazioni richiederebbe, allo stato attuale, la necessità di reperire nuovi ambienti in cui svolgere le attività di catechesi e un considerevole numero di nuove catechiste (almeno 15). Perciò, in attesa dei decreti attuativi delle linee diocesane, per risolvere queste difficoltà e potersi adeguare alle decisioni della Diocesi nel prossimo anno si è deciso di celebrare ancora Cresima ed Eucarestia in autunno, ma a ricevere la Cresima saranno sia i ragazzi di quinta, sia quelli di prima media. Per il terzo punto all odg è intervenuta Claudia Polloni, che ha presentato al Consiglio l identità della Scuola San Giuseppe a partire dal suo obiettivo finale: la proposta, facendo riferimento a San Giuseppe artigiano, di una formazione integrale della persona attraverso la promozione culturale e l educazione ai valori cattolici che favorisca la scoperta delle proprie capacità: - per sviluppare competenze e qualità che ben si adattano all atteggiamento e alle caratteristiche di imprenditorialità e progettualità che contraddistinguono il nostro territorio: intraprendenza, determinazione, costanza, umiltà e generosità, pazienza, semplicità, amore per il bello, duttilità, creatività e attenzione per dettagli; - in un ottica di bene comune; - con lo sguardo rivolto verso l Alto. Ha spiegato gli obiettivi educativi generali: Educare alla cultura educare a crescere come persone e educare alla relazione con l altro educare alla dimensione del trascendente accennando alle loro declinazioni. Ha sottolineato l importanza che la scuola dà all integrazione intesa come accettazione e rispetto dei limiti di ognuno, accoglienza, comprensione e valorizzazione delle ricchezze affinché tutti trovino il proprio posto all interno del gruppo e lo vivano serenamente e all aggiornamento professionale di quanti operano nella scuola, ha illustrato l attività di docenti, organi collegiali, associazione genitori e lo sforzo che si sta compiendo nella direzione di una sempre più ampia partecipazione alla vita della comunità (presenza in Consiglio Pastorale, inserimento nella commissione scuola della Comunità, partecipazione alle iniziative oratoriane). La coordinatrice, rispondendo alle domande di alcuni consiglieri, ha poi affermato che la scuola è diventata un polo significativo a livello educativo per il territorio circostante (il 25% circa degli alunni proviene dai comuni limitrofi) che, attraverso essa, usufruisce anche della nostra pastorale. Don Gaudenzio, introducendo il quarto punto dell odg, ha innanzitutto premesso che di esso aveva già discusso la Diaconia, arrivando alla conclusione che in una eventuale decisione di cambiamento da attuarsi però per il Natale 2014 dovesse essere coinvolto il Consiglio Pastorale. Ha quindi 8Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda

9 consiglio pastorale della comunità presentato gli aspetti positivi (momento in cui si accosta e si conosce la propria comunità, modo diverso di vedere la gente rispetto a quando la si incontra in parrocchia o in ufficio parrocchiale, primo livello di relazione) e negativi (brevità dell incontro, impossibilità di relazioni stabili) del modo tradizionale di portare la Benedizione natalizia alle famiglie e chiesto un primo parere al Consiglio. Gli interventi dei consiglieri hanno anch essi rilevato come, da una parte, la benedizione natalizia sia attesa da molte famiglie, sia il simbolo di una Chiesa che, per una volta, non convoca, ma va dove la gente vive; sia l occasione per almeno intuire i problemi anche grossi della gente, e dall altra come essa non sia e non possa essere occasione per costruire relazioni, corra il rischio di far credere che incontrare la chiesa sia incontrare il sacerdote, non tolga il problema del numero e dell età dei sacerdoti che comunque finirà per imporre un cambiamento a cui è bene prepararsi possa anche essere vissuta da alcuni come una sorta di rito scaramantico. Si è accennato all opportunità di prendere in considerazione, come occasione di incontro, altri momenti (battesimi, funerali), di valutare la possibilità di operare scelte di tipologie di famiglie da visitare in occasione del Natale (anziani soli), di pensare forme diverse per il rito della benedizione (per rioni, per gruppi di case), ma non si sono prese decisioni definitive. SOSTENTAMENTO DEI SACERDOTI Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore 24 novembre - Giornata nazionale offerte per il sostentamento dei Sacerdoti Si è celebrata domenica 24 novembre la 25ma Giornata nazionale offerte a sostegno dei sacerdoti, per richiamare l attenzione dei fedeli sul ruolo ecclesiale e sociale dei nostri sacerdoti e sulle offerte destinate al loro sostentamento. Questo strumento si colloca nel segno di una sempre maggior corresponsabilità dei fedeli alla vita economica della Chiesa stessa, dove il sacerdote è visto come un dono, una presenza cara, un amico. Queste offerte si possono fare, entro il 31 dicembre, attraverso bollettino postale, bonifico bancario, carta di credito e sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche (modello Unico o 730) fino a un massimo annuo di euro 1032,91. Si tratta di un mezzo di partecipazione economico-ecclesiale attualmente ancora poco utilizzato, che l anno scorso ha visto offerte per un totale di 11.8 milioni di euro, costringendo così la Chiesa italiana ad attingere in parte alle somme messe a disposizione dall 8xmille. Riscopriamo e rafforziamo allora questo gesto di vita e comunione ecclesiale secondo la libertà personale e le possibilità di ciascuno, nello spirito di quella bella espressione che l apostolo Paolo così rivolgeva ai fedeli di Corinto: Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né con forza, perché Dio ama chi dona con gioia. E.N. Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda9

10 anno della fede SI È CONCLUSO L ANNO DELLA FEDE Ricomincia il cammino di evangelizzazione Chi crede non è mai solo Solo poche righe per ricordare che domenica 24 novembre (Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell Universo nel rito romano), papa Francesco ha chiuso ufficialmente l Anno della fede, indetto nell ottobre 2012 da Benedetto XVI per riscoprire l importanza vitale della fede e della testimonianza al mondo. Nel chiuderlo papa Francesco ha affidato al popolo cristiano l esortazione Evangelii Gaudium, affinché la fede riscoperta e rivissuta diventi stimolo per un rinnovato e concreto impegno di evangelizzazione. Nelle Messe della domenica è stata letta una preghiera di affidamento a Maria, preghiera che conclude l enciclica Lumen Fidei e che facciamo nostra come protezione e sostegno al nostro cammino nel mondo. (E.N) A Maria, madre della Chiesa e madre della nostra fede, ci rivolgiamo in preghiera. Aiuta, o Madre, la nostra fede! Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata. Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa. Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede. Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare. Semina nella nostra fede la gioia del Risorto. Ricordaci che chi crede non è mai solo. Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore. (Lumen Fidei di Papa Francesco) Prolungamento dell Anno ella Fede ADORAZIONE AL GIOVEDì Nell anno della fede abbiamo offerto una possibilità di adorazione quotidiana (escluso il sabato) presso la chiesa dell Oratorio S. Crocifisso. Era pensata soprattutto per chi andava a prendere il treno per recarsi al lavoro o alla scuola; per questo era stata scelta una chiesa vicino alla stazione ferroviaria e gli orari del mattino presto e della sera. La partecipazione non è stata molto numerosa, ma significativa come qualità e costanza da parte di chi ha voluto godere di questa particolare possibilità. Terminato l anno della fede, abbiamo deciso di continuare questa esperienza, sempre in Oratorio S. Crocifisso, un giorno alla settimana il giovedì aggiungendo però anche un turno che fosse più comodo per chi in giornata è a casa. Gli orari di adorazione al giovedì sono quindi: ore ; ore ; ore Prendo anche occasione per ringraziare i ministri straordinari della comunione eucaristica che ancora si sono messi a disposizione per questi turni di adorazione: senza il loro prezioso apporto non avremmo potuto offrire questa possibilità. Non c è alcun obbligo, ma è bello sapere che un giorno alla settimana ci si può fermare quanto si vuole davanti a Gesù, ascoltare la sua voce, lasciarsi guardare ed amare da Lui. Nessuno si lamenta se pochi lo fanno, ma per chi si sente chiamato è un dono grande. Don Gaudenzio 10Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda

11 gruppo liturgico LITURGIA E PASTORALE D INSIEME XII Giornata Diocesana per Responsabili dei Gruppi Liturgici Il rinnovamento pastorale in atto come interpella la liturgia? A Milano, nel salone Pio XII al Centro Ambrosiano di Via Sant Antonio, si è tenuta sabato 30 novembre una conferenza per i Gruppi Liturgici Parrocchiali e delle Comunità Pastorali. Ha introdotto i lavori Mons. Pierantonio Tremolada che, dopo il saluto iniziale, ha illustrato i temi della riunione, parlando di evangelizzazione con la liturgia, modo di celebrare l Eucarestia in dialogo con la storia; perché solo Dio è immutabile, mentre la storia cambia. La prima relazione è stata presentata da Mons. Claudio Magnoli, il quale ha esposto le difficoltà del passaggio dalla Parrocchia alla Comunità Pastorale. Il relatore non ha nascosto le problematiche che ci sono sia per le resistenze, che per le fughe in avanti. Egli ha fatto veramente una fotografia reale dei vari intoppi che questo cammino incontra, senza tuttavia scoraggiarsi o voltarsi indietro. Don Cesare Pavese, nella seconda relazione, ha dato indicazioni su cosa bisogna fare in questi casi: chiedendo, per esempio, la disponibilità a turni nelle varie parrocchie della Comunità e non solo in quelle di appartenenza. Allo stesso modo si sono invitati le voci guida, gli animatori musicali, gli organisti, i chitarristi a ruotare nelle varie Messe e non essere presenti sempre e solo in un determinato orario, si può dar vita ad un unico coro ecc. Ha esposto anche il tema della formazione, che emerge fortemente come esigenza di partire da una piattaforma comune. Don Norberto Valli, nella terza relazione, ha parlato del triduo Pasquale alla prova della Pastorale d insieme e raccomandato di mantenere il Triduo nelle Parrocchie là dove c è la possibilità, valorizzando le specificità di ogni realtà Parrocchiale e non dimenticandole: lo svolgimento di celebrazioni comunitarie non significa abbandonare le varie Parrocchie che, anzi, nei momenti comunitari forti devono restare aperte con i riti della Via Crucis, canto di Compieta, liturgia della parola, ecc.. È stata richiamata anche l importanza della liturgia domenicale con un richiamo a un passo della lettera dell Arcivescovo che riportiamo: [ ] Il nome cristiano del riposo è la festa e il cuore della festa è la celebrazione eucaristica. È offerta così la possibilità non solo di staccare dal lavoro e di interrompere la fatica, ma di una rigenerazione che rende la persona pronta per ogni opera buona. La domenica eredita tutto il valore del sabato biblico e tutta la novità cristiana e ritma il tempo con l irrinunciabile memoria delle opere di Dio e della sua presenza: è quindi il tempo della lode, della intercessione, della speranza e della letizia. È la festa Cristiana. Non possiamo perciò evita- re di interrogarci: perché il significato della festa cristiana è così smarrito tra i cristiani stessi? Se l Eucaristia domenicale è il centro della festa ed è ciò che la rende bella, come avviene che sia così comune la distrazione? Se il riposo e la festa hanno il loro principio nella comunione, perché la domenica è così spesso motivo di dispersione? (Angelo Scola, IL CAMPO È IL MONDO, pp.49-50). Il breve ma significativo dibattito ha concluso questa mattinata con l appuntamento per l 8 febbraio 2014 in Sant Ambrogio; avrà inizio, allora, la tre giorni per animatori liturgici, la prima giornata tutti insieme, e, poi, le altre due nelle varie zone di provenienza. Carla Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda11

12 CARITAS Caritas Ambrosiana, nella giornata Diocesana, ha invitato le comunità a riflettere sul legame che deve unire le opere e le parole, e in particolare tra le opere di carità e la Parola, partendo dall espressione evangelica: Potente in opere e in parole (Lc.24,19). È così che i due discepoli di Emmaus descrivono Gesù al misterioso viandante, che si accostò loro lungo la via, nel pomeriggio di Pasqua, riconoscendo in Gesù e nella sua parola quella particolare efficacia che risana ogni ferita: egli passava per le vie della Galilea beneficando e risanando chi era nel bisogno (Atti 10,37) [ ] e, quella capacità di incrociare il linguaggio dell altro e di suscitare il desiderio di verità, pensiamo a Zaccheo, alla sua vicenda, [ ] ma anche a tutta l umanità incontrata da Gesù. Infine, in Gesù parola e gesto si intrecciano, non c è separazione anzi si completano e si realizzano pienamente: Quando dunque ebbe lavato i loro piedi e riprese le vesti, sedette e disse loro: Sapete ciò che vi ho fatto? Allo stesso modo, le parole, che caratterizzano l impegno del cristiano e l impegno della Chiesa nel mondo, saranno credibili, acquisteranno autorevolezza e diventeranno insegnamento solo se troveranno sostanza nelle opere, e le opere diventeranno vere, nella misura in cui troveranno fondamento nella Parola, e se da esse trasparirà il Vangelo. È questo il tema dell incontro di preghiera, proposto alla nostra comunità pastorale in occasione di questa giornata, evoil legame tra le opere e le parole 10 novembre Giornata Diocesana Caritas 12Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda Egli passava per le vie della Galilea beneficando e risanando chi era nel bisogno (Atti 10,37) cato anche dal quadro di Sieger Kôder che ritrae l episodio dei discepoli di Emmaus, icona scelta da Caritas Ambrosiana per l anno pastorale. Il quadro è molto significativo perché si vede una tavola imbandita di pane e di vino ma anche di rotoli della Parola, attorno al tavolo ci sono i due discepoli e a capotavola c è un bicchiere di vino e un pezzo di pane [ ] ma non c è nessuno, se non una mandorla di luce a ricordare che, proprio nel momento in cui i due discepoli di Emmaus riconoscono Gesù, lui scompare dalla loro vista [ ] da quel momento Gesù non lo si vedrà più, mentre si vedrà la Chiesa a prolungare la sua Presenza nella storia e a renderlo riconoscibile. A due condizioni: sapendo riscaldare il cuore degli uomini con la Parola, facendo memoria del suo spezzare il pane, e attraverso una condivisione che genera comunione tra gli uomini. Per richiamare a noi stessi e condividere questa responsabilità di continuare la Sua presenza, al termine della preghiera, ci si è ritrovati per un momento di confronto a cui hanno partecipato persone impegnate nei gruppi caritativi operanti della comunità; e dal raccontare le opere, quello che concretamente ciascuno di noi fa, è emersa una domanda: come far conoscere le opere e come coinvolgere nelle opere, come costruire nella comunità un tessuto di carità che sia espressione della fede in Gesù? Proprio per tentare di rispondere insieme a queste domande, ci si è assunti l impegno di riprendere insieme il cammino Caritas (prossimo incontro 11 dicembre ore presso il Centro di Ascolto, sono nuovamente invitati i rappresentanti dei gruppi caritativi della città, persone sensibili oltre a chi opera nella Caritas) con un primo obiettivo: mettere insieme i dati relativi ai servizi caritativi della città per una prima riflessione che vada oltre una lettura univoca e personale dei bisogni che le persone in difficoltà esprimono. Ci muove il desiderio di leggere la povertà e soprattutto questo dato (allarmante) di un aumento delle situazioni di povertà nel nostro territorio, denunciato dai presenti all incontro, per promuovere nella comunità una carità fattiva, dialogante con le istituzioni e tra le diverse realtà caritative, tesa ad aiutarci a non dimenticare la scelta preferenziale dei poveri della Chiesa. Liliana Z.

13 XVII GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE donare a chi ha meno Mamma, questo lo diamo ai bambini poveri? amma, questo lo diamo ai Mbambini poveri?. Alla cassa del supermercato, un ragazzino sui dieci anni divide la spesa. Pasta, scatole di pomodori pelati e di ceci, una confezione di omogeneizzati finiscono nel sacchetto trasparente ricevuto all entrata, che ora passa dalle mani del bambino a quelle di una volontaria. Cinque supermercati, a Meda, hanno vissuto scene simili a questa nella diciassettesima Giornata nazionale della Colletta Alimentare, sabato 30 novembre. In tutta Italia, più di 135mila volontari hanno invitato a donare alimenti a lunga conservazione per sostenere l opera della Fondazione Banco Alimentare Onlus. La raccolta straordinaria di questa giornata va a integrare ciò che la Rete Banco Alimentare raccoglie quotidianamente, combattendo lo spreco di cibo. Sono venticinque, nella nostra zona, le strutture caritative che fanno fronte a questo bisogno provvedendo alla distribuzione dei pacchi di cibo a comunità e famiglie. A Meda, in particolare, se ne occupano la San Vincenzo e il Movimento per la Vita. Un emergenza che non risparmia neppure i risultati della Colletta, che quest anno ha registrato in media con i risultati nazionali una diminuzione del 9 per cento circa nella nostra città. Nei cinque punti vendita sono stati raccolti kg di alimenti, contro i di un anno fa. Diminuiscono i numeri della raccolta, ma non il valore del gesto di carità di chi magari egli stesso in difficoltà ha voluto donare qualcosa per chi ha di meno. Facendo la spesa anche per chi non può farla e sostenendo l opera di chi quotidianamente lavora per fare arrivare questi alimenti sulla tavola di chi ne ha bisogno. Serena P. LA RONDA DELLA CARITÀ E DELLA SOLIDARIETÀ Avere casa, per riflettere sulla casa e su come viverla al meglio adolescenti Il tema del percorso educativo proposto quest anno ai ragazzi di prima, seconda e terza superiore è quello dell avere, verbo che, durante il cammino, verrà accostato a diversi possibili complementi oggetto. Quello scelto da noi educatori per iniziare l anno è stato «avere casa», che ci ha permesso di riflettere sia sulle caratteristiche fisiche delle nostre case, sia sui diversi modi in cui possiamo viverla e soprattutto su qual è la proposta di casa che Gesù ci offre nel Vangelo, intesa non più solamente come luogo fisico, bensì come luogo relazionale. Partendo da ciò abbiamo pensato di invitare a parlare della casa chi ha deciso di offrire il proprio tempo e servizio a chi una casa non ce l ha. Così lunedì 11 novembre abbiamo avuto l onore di conoscere Luca e Jessica, due volontari della Ronda della Carità e della Solidarietà di Milano, che sono venuti nel nostro oratorio per incontrare gli adolescenti e raccontare la loro testimonianza. Quest associazione si occupa dal 1998 di fornire cibo, bevande calde e coperte ai senza fissa dimora di Milano, incontrandoli nelle strade che sono diventate ormai la loro casa. I volontari, per quattro sere a settimana a partire dalle 21.00, si muovono in gruppo con un camper fra il centro storico, la stazione di Porta Garibaldi e altre zone periferiche della città per assistere coloro che vivono per le strade. Ascoltando le parole di Luca e Jessica è stato possibile toccare con mano cosa significhi non avere una casa dove tornare ogni sera: non solo mancanza di un letto e di coperte calde dentro le quali rifugiarsi, ma anche e soprattutto mancanza di accoglienza, rifugio e fiducia. Ed è proprio la consapevolezza di questa duplice funzione della casa a guidare i servizi offerti dall associazione: l aiuto materiale fornito dai volontari è infatti solo il primo passo per instaurare nel tempo una relazione di fiducia e amicizia che possa permettere poi di intervenire in modo più costruttivo. In quest ottica l obiet- (continua a p. 14) Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda13

14 Adolescenti (segue da p. 13) tivo finale diventa quindi quello di accompagnare le persone verso un percorso di reinserimento sociale collaborando con altre associazioni e strutture pubbliche. Luca e Jessica però non ci hanno solamente descritto l organizzazione e le finalità per cui opera l associazione di cui fanno parte, ma soprattutto ci hanno fatto riflettere su due aspetti importanti. Il primo riguarda il tema del pregiudizio. I dati che ci hanno consegnato ci parlano infatti di poveri e senzatetto diversi dallo stereotipo che spesso abbiamo in mente: i senzatetto sono uomini, ma anche donne; stranieri, ma soprattutto italiani; giovani più che anziani, laureati, avvocati e professionisti la cui vita li ha condotti lì dove ora i volontari li incontrano nelle sere d inverno. Così, abbandonando ogni pregiudizio, i volontari lasciano spazio a ciò che costituisce il nodo centrale del loro servizio, il secondo aspetto di cui si parlava sopra: la gratuità con cui questo viene offerto. Spesso ci dice Jessica rabbia, aggressività, rifiuto o pretesa sono la normale reazione dei senzatetto verso i volontari che, armandosi di un fare gratuito, si pongono con un atteggiamento che va al di là delle colpevolizzazioni, del giudizio e lascia spazio al dono gratuito della relazione e dell aiuto materiale. Dopo aver ascoltato questa testimonianza abbiamo deciso di aiutare anche noi Luca, Jessica e gli altri volontari, ma soprattutto i senza fissa dimora, chiedendo alla nostra comunità di donare coperte e sacchi a pelo. Chiunque volesse contribuire ha a disposizione due modalità: - per quanto riguarda Santa Maria Nascente e San Giacomo si può portare questo materiale nella Chiesa di Santa Maria Nascente; - per quanto riguarda Madonna di Fatima, la raccolta di sacchi a pelo e coperte verrà fatta insieme alla raccolta tappi il terzo sabato del mese di dicembre (sabato 21). Come di consueto, il materiale dovrà essere lasciato fuori dai cancelli delle abitazioni e i nostri adolescenti insieme agli incaricati passeranno a ritirarlo nel primo pomeriggio. Ringraziamo fin da ora chiunque vorrà dare una mano a questa associazione che ci ha dato la possibilità di ascoltare la bella testimonianza di Luca e Jessica. Daniela L Abbraccio ha fatto STRIKE!!!!! Appuntamento al Bowling con i ragazzi dell Abbraccio Noi adolescenti della Comunità S. Crocifisso di Meda sabato 23 novembre abbiamo incontrato alcuni ragazzi dell associazione Abbraccio al Bowling di Lissone per un pomeriggio alternativo. Abbiamo conosciuto alcuni di questi nostri coetanei l anno scorso, quando ci hanno affiancato durante l animazione estiva; altri invece, durante attività come gli incontri di catechismo o cene in oratorio. Ci siamo trovati al Bowling Play Up per le circa e lì abbiamo potuto conoscere i ragazzi dell Abbraccio e i loro educatori. Non abbiamo potuto iniziare subito a giocare perché le piste erano occupate da alcune feste di compleanno. Nel frattempo, però, ci siamo divertiti nella sala giochi e abbiamo fatto amicizia. Ci siamo raccontati alcuni aneddoti divertenti su famiglia, amici, scuola siamo riusciti anche a scambiarci i rispettivi contatti Facebook per poterci tenere in contatto. Finalmente si sono liberate alcune piste, così, dopo aver noleggiato le scarpe, ci siamo divisi in tre gruppi da otto e ha avuto inizio la sfidaaaa! Abbiamo tifato per i compagni, ma anche sperato che sbagliasse- ro per poter vincere. Chi più, chi meno abbiamo ottenuto tutti buoni risultati. La partita è durata meno del previsto, il tempo è passato in un lampo. Abbiamo dovuto, a malincuore, riconsegnare le scarpe e avviarci verso l uscita. Ci è dispiaciuto tanto dovercene andare così presto, ma attendiamo fiduciosi il prossimo incontro. Molti di noi pensavano che non ci saremmo divertiti o che non saremmo riusciti a stare insieme, invece è stato bello, un pomeriggio diverso dal solito. Viola 14Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda

15 Happy Hour e cena della riconoscenza insieme a madonna di fatima! Due appuntamenti per ritrovarsi e stare insieme IL PRIMO HAPPY HOUR! Domenica 3 novembre si è svolto il primo happy hour della stagione a cura dell affiatato gruppo cucina di Meda sud. All opera fin dal mattino presto, i cuochi hanno sfornato deliziosi manicaretti per scaldare lo stomaco degli ospiti: affettati, pizze, piadine, torte, un delizioso risotto alla zucca e una pasta gamberetti e zucchine. Oltre duecento persone hanno gustato tutto questo nel salone dell oratorio preparato con cura e solo dopo le dieci, soddisfatti e sazi, sono rientrati nelle loro case. Vi aspettiamo ancora più numerosi la prossima volta! CENA DELLA RICONOSCENZA 2013 Sabato 16 novembre si è tenuta nel salone dell oratorio di Meda sud la cena della riconoscenza, gentilmente offerta dalla parrocchia a chi a vario titolo collabora nelle nostre chiese. Per i palati più fini l efficiente gruppo cucina ha preparato e servito involtini con patate al forno, mentre per quelli più forti un ottima cazzuola, il tutto seguito da formaggi di vario tipo e da una deliziosa torta di mele. È stata una serata per dire grazie a tutti per il loro impegno, perché senza questo le parrocchie non possono esistere. Ma è stata anche l occasione per ricordare Andrea Bianchi, collaboratore della cucina della Parrocchia Madonna di Fatima recentemente scomparso, ringraziandolo per gli insegnamenti di tutti questi anni. Sperando che siate stati soddisfatti, ringraziamo Don Gaudenzio e tutto il direttivo e vi aspettiamo numerosi il prossimo anno. Renata Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda15

16 pellegrinaggi per la comunità per far crescere la nostra fede A Roma per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II A Fatima e Santiago de Compostela sulle orme di San Giacomo Andare in pellegrinaggio potrebbe essere solo turismo religioso, ma potrebbe diventare una vera occasione di ricerca e approfondimento della fede, nell incontro con luoghi o comunità segnati in particolare dall esperienza dello Spirito. Con questa attenzione proponiamo due pellegrinaggi, uno BOLSENA - ROMA - NARNI per la canonizzazione di: giovanni xxiii e giovanni paolo ii 25 / 28 Aprile 2014 organizzato dalla Comunità Pastorale e uno dal Movimento Terza Età, ma aperto a tutti. Diamo qui il programma e i dati essenziali, rimandiamo per il resto ai volantini presenti nelle chiese. Don Gaudenzio FATima e Santiago de compostela 28 Aprile / 3 Maggio 2014 Lunedì 28 aprile Malpensa - Lisbona - Fatima Trasferimento in pullman all aeroporto di Malpensa; partenza con volo di linea TAP alle ore 6.35 con arrivo a Lisbona alle ore Incontro con la guida. S. Messa di inizio pellegrinaggio presso la chiesa di S. Antonio. Visita della città. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per Fatima. Sistemazione in hotel; cena e pernottamento. Venerdì 25 Aprile Meda - Bolsena Pranzo. Visita guidata della città del Miracolo Eucaristico. Papa Urbano IV, a seguito dell evento, istituì la festa del Corpus Domini. In occasione del 750 anniversario del miracolo, il Pontefice Benedetto XVI, ha proclamato un Giubileo Straordinario, con indulgenza plenaria, iniziato il 13 gennaio 2013 con l apertura delle Porte Sante del Duomo di Orvieto e della Cattedrale di Santa Cristina a Bolsena, che si concluderà nel mese di novembre Visita della Basilica di S. Cristina, Borgo S. Rocco, Chiesa S. Salvatore. In serata arrivo a Roma per la cena e il pernottamento in hotel. Sabato 26 Aprile ROMA Intera giornata dedicata alla visita guidata dei luoghi religiosi, più significativi, di Roma. Pranzo in ristorante e, in serata, rientro in hotel per la cena e il pernottamento. Domenica 27 Aprile ROMA Trasferimento in Piazza S. Pietro per partecipare alla Canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. Pranzo libero e tempo libero. Nel pomeriggio, visita di S. Paolo fuori le Mura e alle Fosse Ardeatine. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento. Lunedì 28 Aprile NARNI Arroccata su uno sperone di roccia, a dominio della piana bagnata dalle acque del fiume Nera, Narni conserva un ricchissimo patrimonio storico-artistico che ben mostra l importanza della città. La città è anche nota per aver dato i natali al condottiero Erasmo da Narni ( ) detto il Gattamelata, reso immortale da un monumento equestre eretto da Donatello di fronte alla basilica di Sant Antonio a Padova. Visita guidata dei luoghi più interessanti: Cattedrale di S. Giovenale, Belvedere sul Fiume Nera, P.za dei Priori, Chiese di S. Francesco e S. Chiara. Pranzo in ristorante e, nel pomeriggio, partenza per il rientro a Meda con arrivo previsto in tarda serata. martedì 29 aprile fatima Pensione completa. Intera giornata di permanenza a Fatima: S. Messa, Via Crucis e visita del villaggio di Aljustrel, visita del Santuario che custodisce le tombe dei tre veggenti e della nuova chiesa della SS. Trinità. Tempo a disposizione per devozioni personali. Mercoledì 30 aprile Fatima - Tomar Pensione completa. S. Messa. Nella mattinata proseguimento delle visite e momenti di preghiera comunitaria. Nel pomeriggio escursione a Tomar per visitare il Monastero Do Cristo, grandioso complesso appartenuto all ordine dei Templari. Rientro in serata a Fatima. Giovedì 1 maggio Fatima - Porto - Santiago de C. Prima colazione e partenza per Porto, bella città sulle rive del fiume Douro. Giro panoramico e S. Messa. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento verso Santiago de Compostela; prima di giungere in città ci sarà la possibilità, per chi lo desidera, di effettuare a piedi l ultimo tratto del Cammino. Sistemazione in hotel; cena e pernottamento. Venerdì 2 maggio Santiago de C. - Cabo Finesterra Pensione completa. Al mattino visita della Cattedrale e del quartiere medievale circostante. S. Messa del Pellegrino alle ore Nel pomeriggio escursione alla Costa Atlantica fino al Cabo Finisterra, luogo-simbolo del pellegrinaggio a Santiago. Rientro in hotel in serata. Sabato 3 maggio Santiago de C. - Braga - Malpensa Prima colazione e partenza per Braga; visita al Santuario del Bom Jesus do Monte. S. Messa e pranzo in ristorante, quindi trasferimento all aeroporto in tempo utile per la partenza col volo LUFTHANSA delle ore Arrivo a MILANO MALPENSA alle ore dopo il cambio d aereo a Francoforte. Trasferimento in pullman a Meda QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE 530,00 (in camera doppia) Supplemento camera singola 150,00 Iscrizione fino ad esaurimento posti, presso: Meda Adolfo Via Leonardo. Da Vinci, 74 tel Anticipo 150,00 QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE 1.000,00 Supplemento camera singola 170,00 Iscrizione presso le segreterie parrocchiali fino ad esaurimento dei 50 posti disponibili, comunque non oltre il 20 gennaio. Anticipo 250,00. 16Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda

17 movimento Terza età novembre, un mese intenso... L incontro con Suor Marcella Agostoni e il ritiro presso la Casa di Riposo a Capiago Giovedì 21 novembre, dopo la S. Messa e la riflessione sulla seconda tappa del Catechismo per il Movimento Terza Età: La guarigione del paralitico narrata nel Vangelo di Marco, è seguito l incontro con Suor Marcella Agostoni che ha vissuto per 17 anni vicina al Cardinal Carlo Maria Martini in qualità di superiora della piccola comunità che viveva in Arcivescovado con il compito di accudire al Cardinale. La religiosa, oggi residente a Meda, ha narrato la sua esperienza. Riportiamo alcune sue frasi di testimonianza. Ha ricordato il suo primo incontro: Mi accolse con molta cordialità e da subito mi resi conto che era come un padre. Non amava i segni del potere, i privilegi. Al suo ingresso in Milano, il 10 febbraio 1980, è passato a salutare i nostri operatori testimoniando la sua predilezione per le persone semplici e meno importanti. Nonostante la sua imponenza non metteva soggezione, era molto simpatico e allegro, si ricordava di tutto e di tutti; accettava i fatti anche tristi della vita con un incredibile fiducia nel Signore. Ha accettato la diagnosi della sua malattia senza farne un dramma; si curava, ma con accettazione del suo destino, non si è mai lamentato una volta contro la malattia che l aveva colpito; viveva l accettazione incondizionata della volontà del Signore in qualunque situazione, mantenendosi aperto nei confronti dei problemi difficili che animavano la società e le coscienze delle persone: aveva il dono del rispetto delle idee degli altri e non le giudicava mai. Viveva per gli altri; ha amato fraternamente tutti quelli che ha incontrato sulla sua strada, curava i rapporti interpersonali con dedizione e sensibilità in lui il prossimo era al primo posto. Anche la sua morte è una testimonianza autentica della sua partecipazione al mondo sofferente e l accettazione del destino umano. La chiave di volta diceva è l abbandono della pretesa di guarigione o di prosecuzione della vita nonostante tutto. Riconosciamo l umanità del Cardinal Martini, la sua profonda fratellanza, la comprensione dei dolori umani e delle vicende esistenziali delle persone. Una vicinanza e una solidarietà umana e spirituale che egli manifestò con le parole, i gesti, gli scritti e con il suo vivere pastorale, compresa la morte. Dopo questa grande testimonianza, sono seguiti altri momenti emozionanti: il festeggiamento di don Ernesto per i suoi 60 anni di sacerdozio e per i 40 anni di residenza in parrocchia S. Giacomo e gli auguri per chi, in novembre, ha compiuto gli anni a cui è stato donato un fiore. Nel prossimo incontro sarà festeggiato chi compie gli anni, in dicembre. Sabato 30 novembre un nutrito gruppo di aderenti al Movimento Terza Età della Comunità Pastorale, ha partecipato alla giornata di ritiro, in preparazione al Natale, presso la Casa Incontri Cristiani a Capiago. L incontro, tenuto da padre Giuseppe, della comunità dei Dehoniani, è stato vissuto come un momento di comunione tra gli aderenti ai gruppi delle diverse parrocchie. Padre Giuseppe, nella sua riflessione, ha sviluppato il tema dell Amore che Dio ha per noi. Dio ha tanto amato l uomo da donare il proprio Figlio per la redenzione dei nostri peccati. Riportiamo alcuni concetti sviluppati durante la mattinata e nella S. Messa. Dio, in principio, ha creato tutto e tutto era buono. Ha creato l uomo per avere qualcuno con cui dialogare, che gli assomigli nei valori, che sappia amare, che sia libero e che faccia comunione nella gioia, ma l uomo si è allontanato da Lui; di questo allontanamento chi soffre di più è Dio perché soffre di più chi ama di più. Noi, molte volte, cerchiamo un alternativa a Dio. Il sogno di Dio è venire in mezzo a noi; l iniziativa parte sempre da Dio con la sua promessa di redenzione. Dio aspetta che ritorniamo, è sempre pronto ad abbracciarci, Lui ci ama, non ci chiede conto di nulla ma, prepara per noi una festa; è sempre misericordioso, Lui ha nostalgia di noi. Il Dio cattivo, che punisce, che castiga, non esiste, è frutto della nostra mentalità: Dio, liberami dal mio Dio che ho in mente. Dio decide di mandare Gesù in questo mondo perché vuole salvarci, ci vuole bene. Gesù si è incarnato, è vissuto, è morto pensando a noi, a me! Gesù nasce ed è al centro dell umanità, del mondo; deve sconvolgere la nostra esistenza, il nostro modo di vivere e di pensare. La Fede in Dio: una Porta che apre alla Luce. Il Mondo di Dio è entrato nella storia per condurla a buon fine. Il Natale di Gesù è l incontro di due desideri: l uomo che cerca Dio e Dio che cerca l uomo. Dio si è umanizzato perché noi potessimo divinizzarci: siamo figli di Dio. Le caratteristiche del cristiano: semplicità, gioia, povertà, amore per Dio e per i fratelli. Dobbiamo diventare come bambini che ricevono tutto nella semplicità: stupore, meraviglia, amore; abbiamo ricevuto tanti doni e li dobbiamo, anche noi, ridonare. Dopo le confessioni, la S. Messa, un buon pranzo e la recita del Rosario, siamo ritornati alle nostra case con il cuore pieno di gratitudine per la giornata trascorsa insieme, con l impegno a continuare a camminare insieme come deve essere una vera comunità. Prossimi appuntamenti Sabato 14 dicembre Nel pomeriggio: visita alla Mostra di Presepi a Groppello di Cassano d Adda. Giovedì 19 dicembre - ore In Santuario S. Crocifisso: celebrazione della S. Messa per tutti i defunti del Movimento Terza Età. Giovedì 9 gennaio - ore Presso la Parrocchia S. Giacomo: grande tombolata. Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda17

18 GLI AUGURI DI don davide dal brasile - 1 La luce splende nelle tenebre La devozione a Maria Vedere con l anima quello che gli occhi non sanno vedere e la criminalità brasiliana sperimentata di persona da don Davide Sta diventando oramai un appuntamento fisso quell con don Davide dal Brasile nei momenti forti di Pasqua e Natale. Quella odierna è una corrispondenza che, nell augurare un buon Avvento e un felice Natale, ci racconta la grande devozione a Maria del popolo brasiliano nel mese di ottobre, ma anche due brutti e angosciosi episodi di cui don Davide è stato vittima (una rapina notturna a mano armata in casa sua) e testimone/protagonista (l uccisione di un giovane e il tentativo della folla di farsi giustizia da sé). Quest ultimo episodio, raccontato da don Davide nei minimi particolari e grande partecipazione emotiva, lo pubblicheremo il mese prossimo per ragioni di spazio. Don Davide rientrerà in Italia dopo Natale. Attraverso queste pagine della Voce, che gli invieremo, gli rivolgiamo il nostro affettuoso augurio per un sereno Natale tra i fratelli e sorelle brasiliani e un tranquillo rientro in Italia. A presto. E. N. Carissimi amici, mentre ricordo i bellissimi colori dell autunno italiano quando il cielo è terso e l aria frizzante... vi scrivo questi pensieri che vorrei intitolare Luci e ombre o, ancor meglio, La luce splende nelle tenebre (Gv 1,5). È terminato da poco ottobre, il mese del Círio de Belém, mese dedicato a Nossa Senhora, Maria, la mamma di Gesù, salutata come Rainha da Amazonia. È difficile, però, dire cosa è il Círio. Il Círio è una processione, la più coinvolgente del Brasile e forse del mondo... Il Círio è una festa, sono due settimane di processioni, di concerti, di spettacoli in ono- re della Madonna... Il Círio è fede, conversione, gratitudine: tantissime persone confluiscono a Belém, percorrendo a piedi anche 100, 120 km, unendosi alla città per rendere omaggio a Maria, ringraziare per una grazia ( pagare una promessa ), chiedere una grazia... Il Círio è commozione: una marea di gente che disedera, con occhi lucidi e mani protese, la benedizione di Nossa Senhora. Il Círio è... la Santa che viene a visitarci, abbracciarci e proteggerci con il suo manto... Il Círio è tornar tutti bambini, col cuore pieno di amore per la Mamma di tutti e di nostalgia per tutte le nostre mamme... Ci sono moltissime canzoni che accompagnano o raccontano il Círio. E sono bellissime. In Eu sou de lá, la cantante Fafá di Belém canta: C è un mistero, oggi e sempre, che nessuna spiegazione può spiegare. È molto di più che vedere un mare di gente che festeggia nelle strade di Belém. È un fatto che la parola non spiega. È inutile chiedere che cos è, il Círio è il cuore del paraense, è una cosa che non so dire... Lascia perdere. Dovrai andarci, per vedere con l anima quello che gli occhi non sanno vedere. Dovrai essere semplice per piangere senza comprendere. Se lo sarai, vedrai che la corda ci intreccia tutti, senza differenze, cuciti in un solo nodo. Legame costruito dalle mani della Madre di Dio. È strano, lo so, unire il santo e il peccatore nello stesso cielo, il puro e il profano, il dolore e il riso, il libero e il colpevole. Sii benvenuto al Círio di Nazaret C è un mistero, oggi e sempre, che nessuna spiegazione può spiegare. 18Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda Anche Castanhal, una settimana dopo quello di Belém, ha il suo Círio, che riflette, in piccolo, i colori, le luci, le sensazioni del Círio di Belém. E soprattutto il suo mistero. Un mistero celato, forse, nella parola, Círio. Círio significa sia processione che cero pasquale. Il cero pasquale è simbolo della luce di Cristo risorto, luce che è Cristo risorto presente acceso tra di noi. La processione é andare incontro a Gesù che viene incontro a noi nel grembo di sua Madre, un esperienza che accende in noi la fede. E, in effetti, quello che si sperimenta è una fede contagiosa, una fede che si trasmette per contagio, in un misto di sguardi, di emozioni, di lacrime, di canti, di mani alzate, di nostalgia... una fede semplice, sensibile, profonda,

19 GLI AUGURI DI don davide dal brasile - 1 viscerale, molto umana... diversa dalla nostra, che è molto più intellettuale, razionale, dubbiosa, problematica, incerta... Notte tra il 30 e il 31 di agosto. È tardi quando rientro in casa dopo una bella serata trascorsa con due famiglie del km 7. È terminata da poco la JMJ (giornata mondiale della gioventù), c è ancora emozione in tutti noi che siamo stati a Rio de Janeiro e molta curiosità in chi, invece, non partecipò. E così abbiamo trascorso la serata ricordando, commentando e mostrando foto dell incontro con il Papa. Chiudo la porta e vado subito a dormire, ancora una volta stanco, ma felice. Padre, padre ( don, don ). Mi sveglio all improvviso. Qualcuno, con voce sommessa, mi sta chiamando. Mi alzo, senza neanche guardare che ore sono. Apro la porta. È un uomo, giovane, credo sui 25 anni. Cosa c è?. Padre, puoi portare mio fratello all ospedale?. Lo guardo con maggior attenzione. Non lo conosco. Del resto incontro tante persone in luoghi diversi. Potrei anche averlo già incontrato, ma non saprei dire. Tuo fratello? Dove abita?. Là, in fondo. Va bene. Aspetta che mi vesto. Mi vesto pensando che da un po di tempo nessuno mi chiedeva di essere trasportato all ospedale di notte... Riapro la porta e, questa volta, anche l inferriata. Quando ho iniziato ad abitare qui, infatti, mi avevano detto che Uno straniero non può abitare qui senza mettere le inferriate alla casa. Appena faccio per uscire, l uomo, con un salto, entra in casa puntando verso di me un coltello. È un coltellaccio, vecchio, arrugginito. Lo guardo incredulo. È un assalto (una rapina)! Mi intima di dargli i soldi, non gridare... Incredulo, senza pensare, vado in camera e gli consegno i soldi, nascosti in una vecchia scatola di cartone, R$ 300 (circa 100). Non è molto, ma qui è la metà dello stipendio minimo di un lavoratore. Apre i cassetti, cerca alla rinfusa. Trova un orologio da polso che non usavo da molto tempo (e neppure sapevo dove era andato a finire) perché qui nessuno usa l orologio. Chiede se ho altri soldi, mi minaccia con parole che neppure intendo... Gli do la moneta che tengo in un bicchiere di carta, in cucina... e, all improvviso, vedo il computer. È sempre sul tavolo, quella volta, però, avendolo usato per mostrare le foto della JMJ, è rimasto nella borsa, vicino al frigorifero. Comincio a pensare, sperando che non veda il computer. Mi sembra che non voglia farmi del male. Del resto non è ubriaco e non è drogato. Mentre lo guardo, appoggiandomi al comò in modo da nascondere in parte la borsa del computer, trova la macchina fotografica, mi chiede il cellulare che già avevo infilato nei calzoni pronto a uscire... Adesso sembra soddisfatto. Mi chiede le chiavi di casa. Uscendo chiude l inferriata. Ma subito mi restituisce le chiavi. E, intimandomi di non seguirlo, di non gridare, si allontana nel buio della notte. Obbedisco, dicendogli le uniche parole che sono riuscito a dirgli : Ricordati di Dio!. Subito chiudo a chiave la porta. Mi siedo. Incredulo. Tutto è stato molto rapido. Accendo il computer per vedere l ora. Le 2.15 del mattino. Un pensiero mi inquieta: quell uomo sapeva. Sapeva che in quella casa abitava il padre. Sapeva che, se fosse stato necessario, il padre lo avrebbe portato all ospedale. Sapeva che il padre ha sempre dei soldi in casa per aiutare gli altri... Sapeva. Ma come? Chi gli ha passato le informazioni? Ancora oggi le domande di quella notte sono senza risposta. Alla fine, però, non importa. Quello che importa è che, Graças a Deus, non mi ha fatto del male... Ora mi sento più vicino a questo popolo. Ora so che cosa significa avere paura di essere rapinato in qualsiasi luogo (a scuola, in casa, in strada), in qualsiasi momento del giorno e della notte, viaggiando in autobus, in moto o in bicicletta o andando a piedi, da solo o in compagnia... Ora, dopo aver tentato tre volte inutilmente di denunciare il furto ( Il sistema è fuori servizio, ritorni, ritenti ), capisco la sfiducia verso la giustizia e la sensazione di impotenza davanti all impunità. Capisco la rassegnazione di questo popolo. A tutto ci si abitua. Ancora, però, non riesco ad abituarmi alla violenza (davanti a qualsiasi minima reazione ti ammazzano) che minaccia tutti, anche i poveri, per rubare anche solo pochi reais... [ ] La berlinda che trasporta la statua di Maria Tutti questi avvenimenti mi hanno fatto pensare molto al significato della mia missione, al senso della mia presenza tra questo popolo. Mi ricordo le parole di fra Cristiano, nel film Uomini di Dio. La nostra missione è essere fratelli di tutti. Essere fratello di tutti, anche in mezzo a uomini che non si conoscono come fratelli: é una bella definizione della missione del cristiano nel mondo. Ma come essere fratello? Ancora una volta mi guidano le parole di fra Cristiano: Gesù Cristo ci invita a nascere qui. La nostra identità di uomini avviene di nascita in nascita. E di nascita in nascita noi moriamo a noi stessi portando nel mondo questo figlio di Dio che noi siamo. L incarnazione è permettere che la realtà filiale di Gesù si reincarni nella nostra umanità. Diventiamo figli di Dio quando, morendo a noi stessi, permettiamo al Figlio di Dio di rinascere in noi. Questo è il mistero del Natale che celebriamo tutti gli anni e che dobbiamo vivere tutti i giorni. E che quest anno ho scelto di festeggiare qui, in mezzo a questo popolo. Per questo la mia ultima parola, la parola conclusiva di questo scritto, è un augurio: che Cristo, in questo Natale, possa trovare casa in voi e voi, rinati come figli di Dio, possiate vivere la vostra missione di fratelli di tutti. Um abraço a todos. Buon avvento e Feliz Natal! dd PS. Ritornerò in Italia subito dopo Natale e prima della fine dell anno. Vi ricordo con molta gratitudine, anche se mi è difficile rispondervi personalmente. Continuate a pregare per tutti noi. - Continua - Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda19

20 GRUPPo famiglie un invito alle famiglie Siamo tutti invitati! Comunità Pastorale S.Crocifisso Meda Anno pastorale Con l intento di invitare e accogliere chiunque voglia partecipare al nostro gruppo famiglie, ecco il nostro programma per quest anno pastorale. Chi siamo? Siamo un gruppo di famiglie accomunate dal desiderio di condividere la propria esperienza di cristiani nella vita di tutti i giorni. Dove ci troviamo? Ci incontriamo anche quest anno presso la Parrocchia San Giacomo (in una saletta a destra prima di entrare in chiesa), alle ore 15. Sarà con noi don Tommaso. Cosa facciamo? Per le nostre riflessioni prenderemo spunto dal sussidio Sette Parabole per la Famiglia proposto dal Servizio per la Famiglia dell Arcidiocesi di Milano. Durante gli incontri i nostri figli hanno a disposizione uno spazio controllato in cui giocare. Quando? Ecco gli appuntamenti: o 15 dicembre Del vendere tutto - Le parabole del tesoro e della perla (Mt 13,44-46) o 19 gennaio Della saggezza necessaria alla vita - La parabola delle due case (Mt 71,21-29) o 23 febbraio Del saper chiedere - L amico importuno (Lc 11,5-9) o 23 marzo Del vigilare - Tre parabole sulla vigilanza (Lc 12,35-48) o 25 maggio Del buon vedere e ascoltare - Il giudizio finale (Mt 25,31-46) Per informazioni (ore serali) Invitiamo chiunque desideri avere ulteriori informazioni a contattare: - Rosa e Gianluigi Cambiaghi (SG) Elisabetta e Denis Ceccon (MDF) Giovanna e Carlo Busnelli (SMN) Comunità Pastorale Santo Crocifisso Meda

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