UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET TRAPIANTI. INNOVATIVE I cambiamenti che aiutano i pazienti sottoposti a trapianto.

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1 Fegato Split Liver, non solo in pediatria UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET Rene Quando il trapianto è doppio Alta quota L importanza del trasporto No. 2 / Ott. 11 TRAPIANTI 4IDEE 4 TECNICHE PER RISULTATI SORPRENDENTI INNOVATIVE I cambiamenti che aiutano i pazienti sottoposti a trapianto. I.P. FOTO: ISTOCKPHOTO QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. LE SCIENZE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

2 2 TR A PI A N T I UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET L Italia è al terzo posto fra i paesi europei con oltre 15 milioni di abitanti per la donazione d organi. Un grande traguardo se si pensa che fino a 10 anni eravamo fra gli ultimi. Donazione e trapianti: Italia ai primi posti in Europa I dati EDITORIALE del CNT (Centro Nazionale Trapianti) indicano che nel 2010 sono stati segnalati 2289 donatori e 1187 sono stati gli effettivi, sono stati effettuati 1512 trapianti di rene e 1002 trapianti di fegato. Nello scenario internazionale l Italia è in una posizione molto valida perché l aver raggiunto i primi posti a livello europeo in donazione significa anche effettuare numerosi trapianti - afferma Pasquale Berloco, Ordinario di Chirurgia all Università di Roma La Sapienza e Presidente della Società Italiana Trapianti d Organo -, cosa che consente di migliorare i risultati di sopravvivenza a breve e a lungo termine: se nel trapianto di fegato la sopravvivenza dell organo trapiantato a un anno è del 78% a livello europeo, in Italia è di oltre l 81%. La trapiantologia italiana è ai primissimi posti per la qualità dell attività trapiantologica e si avvale di un sistema di controllo e allocazione realizzato dalla rete trapiantologica coordinata dal CNT, che promuove attivamente la donazione attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione, oltre a numerosi progetti nazionali. Progetti regionali e di interscambio Anche per i trapianti in 1 Italia esiste l allocazione regionale ma il CNT Abbiamo altri progetti che favoriscono i singoli trapianti, come l incentivare il trapainto da donatore vivente sia a livello renale che epatico. Pasquale Berloco Ordinario di Chirurgia all Università di Roma La Sapienza e Presidente della Società Italiana Trapianti d Organo. favorisce un interscambio nazionale grazie a progetti come quello pediatrico, quello delle urgenze e quello degli iperimmuni, che danno valore alla comunità scientifica: grazie a questi programmi, indipendentemente dalla sede del ricevente, il primo organo compatibile va a destinazione. Anche per questo sono incrementate le attività trapiantologiche spiega il Presidente. Ma non solo. Abbiamo altri progetti che favoriscono i singoli trapianti, come l incentivare il trapianto da donatore vivente sia a livello renale che epatico: ciò non risolverebbe il problema dei trapianti ma sarebbe di supporto alle liste d attesa. Naturalmente nel sistema nazionale ci sono alcuni fattori che fanno crescere la qualità a livello europeo e mondiale: tecniche quali lo split-liver (con un solo fegato trapiantare due riceventi), il trapianto doppio a livello renale, il trapianto predialisi iniziato in alcune regioni e che garantisce grandi risultati a lungo termine. L insieme di questi programmi, nazionali e non, garantisce al sistema trapiantologico italiano un valore di eccellenza e un punto di riferimento a livello europeo. IN EVIDENZA PAGINA 05 Ugolino Livi Professore di Cardiochirurgia all Università di Udine Attualmente i presidi meccanici di assistenza al circolo sono perfezionati nella tecnologia e affi dabili nella loro applicazione clinica. Danno risultati sorprendenti, tanto che il numero di impianti ha quasi raggiunto il numero dei trapianti. We make our readers succeed! TRAPIANTI, SECONDA EDIZIONE, OTTOBRE 2011 Managing Director: Ginevra De Fassi Editorial Manager: Gianluca Cò Designer: Daniela Borraccino Project Manager: Lorenza Ferrera Telefono: lorenza.ferrera@mediaplanet.com Distribuito con: Le Scienze Stampa: RDS WEBPRINTING Srl Contatti Mediaplanet: Telefono: Fax: info.it@mediaplanet.com QUANDO TRAPIANTARE NON È POSSIBILE SPECIALISTI IN ASSISTENZA VENTRICOLARE IN ITALIA DAL 1994 Vega S.p.A. Bollate (MI) Jarvik 2000 flow maker è una piccola turbina in titanio che si impianta nel ventricolo sinistro dei pazienti affetti da scompenso cardiaco terminale. Genera un flusso di sangue fino a 6-7 litri al min. Distribuito da: tel: info@artech-srl.com

3 NEWS UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET1IDEA TR A PI A N T I 3 L aerotrasporto per i trapianti Domanda: Quanto tempo deve durare il trasporto degli organi per il trapianto? Risposta: Non più di 6 ore per la legge italiana. I passaggi chiave delle attività per eseguire un to d organo sono davvero nume- trapianrosi così come numerose sono le professionalità in campo e il trasporto, pur essendo una delle componenti meno conosciute, è un passaggio fondamentale che fa da ponte alle due fasi del prelievo e del trapianto. Tutto si deve svolgere con la massima tempestività e precisione: se le fasi di trasporto non sono eseguite puntualmente, correttamente e professionalmente, diventano inutili tutti gli sforzi delle unità di lavoro impegnate. La preparazione Una volta verificata la compatibilità dell organo che viene offerto all Istituto Universitario abilitato al trapianto, parte la richiesta alla Centrale Operativa per l aerotrasporto al luogo del donatore e, a espianto eseguito, il rientro. In tempo reale la Linea Volo diretta da un esperto Comandante Pilota allerta i Piloti in turno di reperibilità, sceglie la tipologia di aeromobile più idoneo, predispone i rifornimenti degli aeromobili e prepara i piani di volo e quanto imposto dalle normative aeronautiche, segnalando il tutto all Ufficio Voli di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri che attribuisce alla missione un codice che permette di classificare il volo come volo di Stato. Si cercano tutte le rotte che consentano di anticipare i tempi e mentre il responsabile dalla Linea Volo prepara e predispone la parte aerea, la Centrale di supervisione allerta i mezzi di trasporto di superficie; contatta le prefetture, le Direzioni aeroportuali per l apertura straordinaria degli scali aerei, le Torri di controllo, il Controllo del traffico aereo e sistema Radar, i Servizi antincendi aeroportuali, la Polizia aerea per quanto di competenza sugli aeroporti, nonché le Forze dell Ordine per le scorte-staffette agli autoveicoli che trasportano equipe mediche e organi. Un altro aiuto assistente di volo-soccorritore segue l equipe espianti anche in Sala Operatoria e minuto per minuto segnala l evoluzione dell intervento di espianto dell organo e del suo trasporto. Le tempistiche La maggior parte delle volte i preavvisi per il trapianto di organi sono davvero brevi e tutta l operazione non può superare le sei ore, quanto la legge prevede per poter completare l espianto una volta che il paziente è stato dichiarato deceduto. I tempi tecnici, invece, in cui un cuore può stare in ischemia normalmente non devono superare le tre ore in quanto l ischemia è l assenza di ossigeno che arriva ai tessuti, quindi un tessuto ischemico è un tessuto in cui non arriva ossigeno e che proprio di questa mancanza soffre. VANESSA SALZANO redazione@mediaplanet.com IN BREVE Una lezione di...vita È questo il titolo del programma di educazione e informazione per gli studenti degli Istituti Superiori organizzato dall A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo con l obiettivo di evidenziare l importanza e l utilità sociale della donazione. Mi è sembrato riduttivo limitare l intervento alla sola donazione degli organi per il trapianto e quindi afferma Mariangelo Cossolini, Responsabile del Coordinamento Prelievo e Trapianto di Organi e Tessuti dell Area della Provincia di Bergamo si parte dalla prevenzione per arrivare alla donazione per trapianto attraverso filmati, interviste e testimonianze. AeroMed Service Italia, struttura di livello internazionale per il trasporto di organi «Anche l Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dei Trapianti dell università di Siena ha sviluppato fin dal 1996 un proficuo rapporto con AeroMed Service Italia a cui ci rivolgiamo in regime esclusivo per il trasporto delle équipe che effettuano espianto e trasporto di organi: cuore e polmoni», spiega il dottor Massimo Maccherini, direttore dell Uocct dell Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. «Dal 1996, anno di inizio della nostra attività trapiantologica, in collaborazione con AeroMed continua sono stati effettuati oltre 130 interventi di questo tipo. Il sistema AeroMed si è sempre distinto per l efficienza dei collegamenti, la rapidità di risposta e intervento oltre, ovviamente, all efficacia tecnica, dimostrando di concepire tale servizio come Servizio logistico di supporto totale alle nostre équipe chirurgiche impegnate nelle operazioni di prelievo di organi. Il trasporto di organi e di equipe mediche si svolge sempre in condizioni di urgenza ed emergenza. La centrale organizzativa di AeroMed è sempre riuscita a soddisfare le necessità e a mantenere i collegamenti con i sistemi di trasporto a terra e con il coordinamento del Centro Regionale di Trapianti. Tutto questo, nelle condizioni rese spesso difficili sia dai tempi ristretti sia dalle condizioni meteo, con competenza, professionalità e notevole partecipazione umana». I passaggi chiave della sequenza di attività che portano all esecuzione di un trapianto di organo, dalla presenza del donatore all esecuzione del trapianto appunto, sono numerosi così come numerose sono le professionalità in campo e il trasporto, pur essendo uno delle componenti meno conosciute, è in verità un passaggio importantissimo che fa da ponte alle due fasi delicate del prelievo e del trapianto. Tutto si deve svolgere con la massima tempestività e precisione: se le fasi di trasporto non sono eseguite puntualmente, correttamente e professionalmente, vengono vanificati tutti gli sforzi delle varie unità di lavoro impegnate nell intervento. AeroMed reperisce i mezzi ritenuti più idonei richiesti dalla logistica della missione, controlla e coordina in tempo reale tutte le fasi relative al trasporto, mettendo a disposizione elicotteri e aerei, nonché automezzi veloci. AeroMed è in grado di fornire un Servizio logistico di Supporto non limitato al trasporto (aereo e/o di superficie che si voglia) ma un servizio di assistenza globale alle equipe mediche impegnate nell operazione di prelievo di organi per trapianti terapeutici. Con la sua ultraventennale esperienza, AeroMed avoca a sé l esclusiva nazionale di Organizzazione scaturita dalla mente di sanitari, da questi fondata e totalmente gestita. «Proprio per questo AeroMed non è da ritenersi impresa di brokeraggio ma Organizzazione sanitaria al servizio della Sanità pubblica e privata si sottolinea.valutiamo le fatiche e l impegno che ci vogliono per portare a termine un impresa quale il trasporto di un organo da trapiantare. Ogni volta si accende una gara di solidarietà che i non addetti ai lavori non possono capire. Centinaia di persone che si mobilitano e, questo, dall esterno non si vede e non si percepisce; qualcuno li ha definiti centinaia di silenziosi eroi ; eroi forse è una parola grossa, forse potremmo definirli centinaia di altruisti, al servizio di chi soffre». AeroMed Service Italia è sempre operativa, garantisce il trasferimento contemporaneo di più equipe, assicura il trasporto degli organi dai Centri di prelievo ai Centri di trapianto, mette a disposizione ovunque nel mondo i mezzi più idonei in funzione della destinazione da raggiungere, dei tempi di intervento, della situazione metereologica, delle condizioni di viabilità, predisponendo un adeguato programma di viaggio e tutte le eventuali autorizzazioni necessarie. AeroMed si occupa anche di servizi quali trasporti con aero-ambulanza o eliambulanza dedicate con scorta medica specialistica a bordo, trasporti in ambulanza, invio di medici per visite a domicilio e scorte mediche su voli di linea: tutto questo sempre tramite l impiego di personale altamente specializzato. AeroMed Service Italia srl Via G.L. Passalacqua, Roma Numero verde: Numero da estero: aeromed.service@aeromed.it

4 4 TR A PI A N T I UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET NEWS Le modalità per il trapianto di doppio rene Domanda: In quali casi è utile effettuare un trapianto di doppio rene? Risposta: Quando si utilizzano donatori anziani, in quanto a causa dell età la funzione renale è minore. Uno dei cambiamenti più rilevanti nell attività di trapianto degli ultimi dieci anni è stato l aumento dell età dei donatori di organi: per la prima volta l anno scorso nel Nord Italia Transplant il numero dei donatori sopra i 60 anni ha superato quello dei donatori sotto i 60 e ci si è spinti ad utilizzare donatori anche sopra gli 80. Noi sappiamo che il rene con l età perde una parte di funzione, ogni anno c è una piccola riduzione del filtrato glomerulare e - spiega Paolo Rigotti, Responsabile del Centro Trapianti Rene e Pancreas dell Azienda Ospedaliera di Padova quindi trapiantare un rene singolo, come si fa normalmente, in questi casi potrebbe avere come conseguenza che il rene non sia in grado di svolgere la funzione di depurazione in modo sufficiente all organismo. Va poi considerato che, con la procedura del trapianto, possono esserci altri insulti che riducono ulteriormente la funzione renale come ad esempio il tempo di conservazione, il rigetto o la tossicità dei farmaci immunosoppressori. Perciò in questi casi di donatore molto anziano, si è pensato di trapiantare due reni nello stesso paziente con il fine di raddoppiarne la funzionalità. FOCUS La casistica italiana Dal 2000 al 2008 in Italia sono stati effettuati trapianti di rene e 705 di rene doppio: il 5% sul totale dei trapianti di reni. La maggior casistica in Italia si è avuta presso l Azienda Ospedaliera di Padova, dove sono stati effettuati 167 trapianti di rene doppio fino allo scorso agosto. Il trapianto di rene doppio è un attività iniziata in Italia nel 2000, ormai c è una notevole esperienza e i risultati sono ottimi Paolo Rigotti Responsabile del Centro Trapianti Rene e Pancreas dell Azienda Ospedaliera di Padova. Come avviene il trapianto? Nei donatori anziani valutiamo i reni tramite biopsia prima del trapianto e sulla base del risultato della biopsia, decidiamo se è sufficiente il trapianto di un rene singolo oppure se è il caso di trapiantare entrambi i reni risponde Paolo Rigotti -. È questo che oggi ci ha permesso di utilizzare donatori con età molto avanzata quando invece una volta ciò era considerato proibitivo. Il trapianto di rene doppio è un attività iniziata in Italia nel 2000, ormai c è una notevole esperienza e i risultati sono ottimi, la sopravvivenza è identica al trapianto di rene standard pur utilizzando donatori anziani. Il trapianto dei due reni può avvenire con due modalità illustra Cosa cambia dopo il trapianto Aumenta la qualità di vita: non fare la dialisi permette una vita più normale e aumentano le possibilità di viaggiare. I reni trapiantati, come quelli nativi, hanno una funzione endocrina che la dialisi non ripristina. Recenti studi dimostrano che il trapianto di rene migliora la sopravvivenza dei pazienti. 2IDEA il prof. Rigotti -: o si trapianta un rene in fossa iliaca destra ed uno in fossa iliaca sinistra effettuando due interventi distinti, oppure si può decidere di trapiantare i due reni nello stesso lato (uno posizionato più superiormente ed uno inferiormente). Questa seconda modalità è preferibile in quanto in questo caso si tratta di un unico intervento con un unica cicatrice e con tempi ridotti; l intervento in sé dura fra le 4 e le 5 ore ed il decorso è identico al trapianto singolo. I reni possono riprendere a funzionare immediatamente o al massimo si continua la dialisi per qualche giorno per dare il tempo al rene di recuperare completamente. Solitamente il ricovero dura tra i 10 e 15 giorni. Cambiano i tempi d attesa Si sa che i tempi delle liste d attesa da donatore cadavere sono sempre molto lunghi ma la possibilità del doppio trapianto che è riservata ai riceventi anziani ha permesso di ridurre le tempistiche. Si. Oggi gli anziani hanno molte più possibilità rispetto ad una volta ed anche conclude Paolo Rigotti rispetto ai trentenni, proprio perché sono molti i donatori anziani e la regola resta sempre quella di non avere troppo divario fra l età del donatore e quella del ricevente. VANESSA SALZANO redazione@mediaplanet.com Trattamento dello scompenso cardiaco avanzato Al Niguarda affrontiamolo scompenso cardiaco a 360 e disponiamo dei più moderni sistemi di assistenza ventricolare (VAD) che ci consentono di adottare le più adeguate strategie per il trattamento dello scompenso cardiaco avanzato. Siamo stati tra i primi in Italia ad utilizzare con successo un innovativo dispositivo che grazie alla tecnologia centrifuga a levitazione magnetica e cuscinetti idrodinamici, permette la miniaturizzazione di tutti i componenti impiantabili. La pompa cardiaca HVAD pesa 160g ed ha dimensioni talmente ridotte da rendere possibile l impianto totalmente intrapericardico riducendo l invasività e la complessività dell intervento chirurgico pur offrendo un flusso totale fino a 10 l/min. I risultati dei più recenti studi americani evidenziano una sopravvivenza a 1 anno superiore all 86% e complicanze contenute. Ancora grazie alle sue dimensioni la pompa HVAD possiede una consistente esperienza nelle assistenze circolatorie biventricolari (BIVAD)ed in pazienti pediatrici con superficie corporea di 1,2 mq. È allo studio pre-clinico l evoluzione di questo dispositivo (MVAD), che sarà fino a 10 volte più piccolo: questa nuova era tecnologica ci fa ben sperare ad una reale alternativa artificiale al trapianto di cuore in casi selezionati. Prof Luigi Martinelli Direttore del Reparto di Cardiochirurgia, Azienda Ospedaliera Ca Granda Niguarda Milano

5 NEWS UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET3IDEA TR A PI A N T I 5 IN BREVE Ugolino Livi Professore Cardiochirurgia all Università di Udine e Direttore del Dipartimento Cardiotoracico nonché dell Unità di Cardiochirurgia e Trapianti dell AO Universitaria di Udine. Fegato: lo Split Liver in Italia Domanda: Si riesce a soddisfare la domanda di trapianto di fegato pediatrico nel nostro Paese? Risposta: Si. Se ne effettuano circa settanta ogni anno. Il trapianto di fegato si fa dagli anni 60 ed è iniziato proprio con la pediatria. In Italia si effettua dal 90 ed oggi si trapiantano tutti i bambini che ne necessitano. La stima è che fra i 60 e gli 80 bambini ogni anno hanno bisogno di un trapianto in differenti fasce di età, ma l età mediana è di due anni. Perché il trapianto? I motivi sono numerosi però il più comune, che investe l 80% dei casi, è una malformazione congenita che si chiama apresia delle vie biliari, consiste nell assenza delle vie biliari extra epatiche e provoca cirrosi risponde Michele Colledan, Direttore del Dipartimento di Chirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo -. Altra possibile indicazione per il trapianto sono alcuni tumori tipici del bambino come l epatoblastoma, un tumore tipico dell età pediatrica ma raro. Poi ci sono molte malattie metaboliche anch esse rare, in alcune di queste il fegato è malato, in altre di per sé è sano ma manca di un gene indispensabile. Infine vi è il trapianto d urgenza per insufficienza epatica acute con cause virali, metaboliche o di altro genere. FOCUS Introduzione dello Split Liver La tecnica trapiantologica denominata splitliver è stata introdotta alla fine degli anni ottanta nel nostro Paese proprio con lo scopo di riuscire a trapiantare i più piccini e successivamente ha consentito di ottenere fegati sia per i bimbi che per gli adulti. MICHELE COLLEDAN Direttore del Dipartimento di Chirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Split Liver Un solo fegato è sufficiente per consentire la vita di due persone. Da questo dato di fatto discende il concetto di Split Liver ovvero dividere in due il fegato di un donatore deceduto e usarne le due parti per trapiantare due pazienti diversi. Si tratta di una tecnica complessa ma molto ben codificata e oggi i risultati sono equivalenti a quelli del trapianto di un fegato intero anzi spiega Michele Colledan anche superiori, probabilmente perché è una tecnica Diffusione delle tecniche Nella casistica degli Ospedali Riuniti di Bergamo la metà dei trapianti di fegato avviene con splitliver classico (divisione di un fegato per un bambino ed un adulto) ed è un ottima casistica perchè nel mondo lo si utilizza per meno del 10% dei trapianti. Lo Split Liver per due pazienti adulti invece stenta ancora a diffondersi. che si applica solo ai fegati ri. Esistono diversi tipi di Split Li- migliover? Si, due. Lo split classico consiste nel dividere il fegato donato in due parti disuguali di cui la più piccola va ad un bimbo e la più grande ad un adulto afferma il Direttore - poi c è lo split in cui il fegato viene diviso in due metà simili, per due adulti. Questo è molto più complesso ed è stato messo in pratica per la prima volta da noi a Bergamo in collaborazione con il Centro di Genova, ma fa fatica a diffondersi e i ¾ degli interventi sono con split classico. Trapianto da vivente e Split Liver sono tecniche che da un lato nascono dalla conoscenza più approfondita dell anatomia interna del fegato e dall altro da esperienze di tecniche di resezione e non sarebbero nate senza la chirurgia epatica convenzionale; nel contempo hanno permesso a quest ultima di crescere ed evolversi. Tutto ciò è molto importante perché solitamente conclude il dott. Colledan - si pensa ai trapianti come ad una chirurgia a parte rispetto alla chirurgia epatica classica, mentre in realtà le due sono un tutt uno. VANESSA SALZANO redazione@mediaplanet.com Macchine estremamente af- fidabili, che funzionano anche come alternativa al trapianto e già diffuse da anni sul territorio: i presidi meccanici di assistenza al circolo sono un idea degli anni 80, nata per sopperire alla carenza di organi da trapiantare (oggi si effettuano circa 5000 trapianti di cuore all anno nel mondo). Attualmente i presidi meccanici di assistenza al circolo sono perfezionati nella tecnologia e affidabili nella loro applicazione clinica afferma Ugolino Livi, Professore Cardiochirurgia all Università di Udine e Direttore del Dipartimento Cardiotoracico nonché dell Unità di Cardiochirurgia e Trapianti dell AO Universitaria di Udine -. Danno risultati sorprendenti, tanto che il numero di impianti ha quasi raggiunto il numero dei trapianti. Ne esistono di varie tipologie ma in sostanza prelevano il sangue dalla cavità sinistra del cuore e lo immettono nel circolo sistemico ripetendo le funzioni dei ventricoli. I presidi più in uso al momento sono quelli monoventricolari, ma in circa il 20% dei casi è necessario passare ad un assistenza biventricolare e prosegue il prof. Livi - si usano due pompe. I presidi meccanici sono nati per essere utilizzati nell attesa del trapianto, ma negli ultimi 5 anni (dati gli ottimi risultati nel tempo) si è pensato di usarli come presidi di assistenza definitiva in alternativa al trapianto e ormai copre almeno il 10% di tutta l attività del nostro settore: oggi centinaia di pazienti nel mondo, e decine in Italia, portano presidi definitivi quindi non più come ponte al trapianto ma conclude Ugolino Livi - come assistenza cardiaca per una qualità di vita soddisfacente.

6 6 TR A PI A N T I UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET NEWS Trapianti con cellule staminali Domanda: È possibile il rigetto delle cellule staminali trapiantate? Risposta: No, in quanto normalmente le cellule utilizzate sono autologhe (proprie del paziente) e vengono isolate o dal sangue periferico o dal midollo osseo. Sono ormai decenni che si sente parlare di cellule staminali e del loro utilizzo per rigenerare organi e tessuti e la ricerca sta facendo passi da gigante per comprendere contro quali patologie possono essere utilizzate e in che modo. Si tratta infatti di cellule che ancora non si sono sviluppate completamente e per cui il destino non è ancora deciso ; possono pertanto originare vari tipi di cellule del nostro organismo attraverso un processo denominato differenziamento. Oggi si procede alla loro coltivazione in vitro, moltiplicazione e differenziazione nei tipi desiderati, la formazione di tessuti specifici e l impianto nei tessuti dei pazienti. Nel prossimo futuro si prevede la moltiplicazione in vivo grazie alla somministrazione di opportuni fattori di crescita. SILVIO LUGATO Ingegnere Biomedico. FOCUS Autorinnovamento e potenza Sono le due caratteristiche che deve soddisfare una cellula per essere definita staminale. L autorinnovamento è la capacità di compiere un numero illimitato di cicli replicativi. La potenza invece è la capacità di dare origine a una o più specie cellulari con il differenziamento. FRANCESCO PAOLO RUSSO Ricercatore confermato presso l Univarsità A.O. di Padova. Dal cordone ombelicale Anche se appare liquido, il sangue è un tessuto biologico. Tutte le sue cellule hanno origine dalle cellule progenitrici generate per mitosi asimmetrica dalle cellule staminali ematopoietiche, che spiega Silvio Lugato, Ingegnere Biomedico - se trapiantate, si comportano come una fabbrica di cellule capaci di sostituire le cellule malate del sangue. Il sangue del cordone ombelicale è una preziosa fonte di queste cellule staminali, come lo è il midollo osseo, ma col vantaggio di fornirne di più giovani e vitali, senza dolori o rischi per il donatore. Per lo più i trapianti di cellule staminali ematopoietiche sono di tipo autologo (si usano le cellule del paziente stesso). Se ciò non è possibile o opportuno continua l Ing. Lugato - si cerca un donatore geneticamente compatibile con il paziente per minimizzare il rischio di rigetto, insito in ogni trapianto non autologo. Il sangue cordonale può venire conservato per decenni in azoto liquido, preferibilmente dopo averlo separato dai globuli Come si rinnovano le staminali? Ogni staminale si può autorinnovare o con una divisione asimmetrica obbligata, in cui la cellula dà origine ad un altra staminale e ad una cellula che si differenzia, o con differenziamento stocasico, in cui una popolazione di cellule staminali si conserva perchè c è un numero simile di staminali che invece si rinnova con divisione asimmetrica. 4IDEA rossi che si romperebbero durante il congelamento, liberando sostanze citotossiche. In gastroenterologia Le patologie gastrointestinali trattate con il trapianto di cellule staminali sono quelle croniche di fegato e intestino. In particolare sono le cellule staminali di origine midollare a essere utilizzate. I dati che ritroviamo in letteratura afferma Francesco Paolo Russo, Ricercatore confermato presso l Università A.O. di Padova riguardano l impiego delle cellule in pazienti affetti da malattie epatiche avanzate come la cirrosi epatica secondaria a diverse eziologie. Anche nel campo delle malattie infiammatorie croniche dell intestino (IBD) e della celiachia la ricerca sulle cellule staminali è in fase avanzata, in particolare in quelli che non rispondono alle terapie tradizionali o ai farmaci biologici. In cosa consiste il trapianto? È un infusione di cellule che può essere sistemica, prendendo normalmente una vena del braccio come per una trasfusione di sangue, o per i pazienti affetti da epatopatia risponde il ricercatore localizzata a livello epatico grazie a metodiche che utilizzano i maggiori vasi venosi o arteriosi del fegato. In Italia ancora non esistono studi randomizzati e controllati sulle staminali in gastroenterologia. VANESSA SALZANO redazione@mediaplanet.com Vitafutura Srl dedica alla crioconservazione delle cellule staminali del sangue del cordone ombelicale passione e professionalità. Il sangue viene affidato ai laboratori dell Istituto di Medicina Trasfusionale e di Immunoematologia della CROCE ROSSA TEDESCA di Francoforte,certificato ISO9001 e GMP, rispettando scrupolosamente il termine di 48 ore, dal prelievo alla consegna. Il ritiro del kit contenente il sangue cordonale viene effettuato in h 24 sia nei giorni feriali che festivi da corrieri certificati: OMS per il trasporto di materiale biologico, IATA-P650 (aereo) e ADR (su strada). Giunto a Francoforte il sangue viene analizzato e separato, in conformità alle direttive GMP, con tecnologia Sepax, a circuito chiuso. Le cellule staminali vengono ibernate e quindi crioconservate in azoto liquido per 21 anni, eventualmente rinnovabili. La CROCE ROSSA TEDE- SCA garantisce il controllo della crioconservazione per l intero periodo. Dettagliata documentazione sarà consegnata da Vitafutura Srl ai genitori che verranno seguiti da tutor professionisti in ogni fase della procedura e in ogni momento di questa scelta così importante per il futuro. Dott.ssa Eliana Mastrogiovanni Biologa Area Manager Vitafutura

7 La Sicilia dei trapianti Anche in Sicilia il sistema trapianti ha compiuto importanti progressi negli ultimi anni. L assessorato regionale della Salute continua ad impegnarsi intensamente, insieme a tutti i professionisti, nella complessa attività di prelievo e trapianti di organo per assicurare una risposta alle necessità dei pazienti siciliani e non, sia in termini di quantità che di qualità dei trapianti. I dati del Centro Nazionale Trapianti confermano che i risultati ottenuti dai nostri centri trapianto sono eccellenti. ISMETT, uno dei centri trapianto multiorgano più avanzati del mondo, i centri di trapianto di Catania e il programma di trapianto di rene dell ARNAS Civico di Palermo sono in grado di garantire l accesso a tutti i tipi di trapianto di organi solidi ai pazienti siciliani, e non solo. Il nostro assessorato ha anche promosso e sostiene un importante programma di assistenza ventricolare, sia come bridge al trapianto di cuore che in futuro come destination therapy, diventato uno tra i più attivi d Italia. Continueremo ad impegnarci per sostenere questi centri e queste attività così importanti per la cura di pazienti con gravissime malattie e promuovere la donazione di organi coinvolgendo tutti i cittadini siciliani. On. Massimo Russo Assessore della Salute Regione Sicilia Fa parte del Sistema Sanitario Regionale della Sicilia ed è interamente dedicato ai trapianti e alle terapie per la cura delle insufficienze terminali d organo: l Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) è frutto di una partnership internazionale fra Regione Sicilia e UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) che gestisce integralmente l attività clinica ed amministrativa. Presso l ISMETT sono attivi tutti i programmi di trapianto di organi solidi: fegato, rene, pancreas, cuore e polmone. Il prelievo di fegato laparoscopico per il trapianto di fegato pediatrico da donatore vivente La chirurgia laparoscopica è stata utilizzata per la prima volta in Italia nel trapianto di fegato proprio presso l ISMETT ed ha permesso di trapiantare 4 bimbi affetti da insufficienza epatica grave prelevando la porzione sinistra del fegato da uno dei genitori (due madri e due padri). I vantaggi della chirurgia laparoscopica hanno consentito ai donatori di tornare dopo non più di 4-5 giorni a prendersi cura dei piccoli appena trapiantati e di riprendere in breve tempo a condurre una vita del tutto normale con una cicatrice addominale di circa 8 cm, mentre se sottoposti ad intervento tradizionale i tempi di degenza sarebbero stati molto più lunghi a la cicatrice di almento 30 cm. Gli interventi di prelievo e trapianto sono stati svolti senza complicanze, confermando la validità e la sicurezza dell applicazione della laparoscopia in questo tipo di interventi. Il programma di trapianto di fegato pediatrico di ISMETT è stato avviato nel 2003 e da allora sono stati trapiantati con successo più di 100 bambini provenienti da tutta Italia ed anche da paesi del Medio Oriente, Nord Africa e Sud America. Il trapianto da donatore vivente trova e troverà sempre maggiore applicazione grazie alla chirurgia mininvasiva. Trapianto di cuore e cuore artificiale Il trattamento gold standard delle fasi più avanzate della sindrome da scompenso cardiaco è il trapianto di cuore, ma il limite di questa opzione è strettamente legato alla disponibilità di organi, di gran lunga inferiore rispetto alla richiesta via via crescente. In ISMETT, il programma è iniziato nel 2005, sono 89 i pazienti adulti sottoposti a trapianto e la curva di sopravvivenza è dell 82.7% a cinque anni, dato in linea con quello dei migliori Centri Europei e Statunitensi. Dall ottobre 2010 è in funzione anche un programma per l assistenza ventricolare meccanica a medio-lungo termine che impiega macchine chiamate comunemente cuori artificiali e che applicate chirurgicamente al cuore ammalato permettono al paziente di sopravvivere durante l attesa in lista. Questi nuovi apparecchi permettono al paziente di ritornare a casa e riprendere pienamente le proprie attività di relazione grazie alla semplicità di gestione e al piccolo ingombro della parte elettronica di controllo. In ISMETT ne sono stati ad oggi applicati 9 ed i pazienti sono ritornati a casa con un recupero della qualità di vita soddisfacente. Inoltre eccellenti risultati sono ottenuti dall approccio multidisciplinare di Team specialistico nei confronti della patologia: cardiologi, cardiochirughi, intensivisti, infettivologi, internisti di diversa competenza valutano assieme la migliore opzione terapeutica proponibile per il paziente in ogni fase della malattia. Trapianti cellulari e medicina rigenerativa Per risolvere il problema dell insufficienza d organi da poter trapiantare si stanno affinando sempre di più le tecniche di trapianto cellulare che permettono di riparare e/o rigenerare gli organi ammalati, piuttosto che sostituirli in toto. Tecniche iniziate negli anni 70 con gli studi sul trapianto di midollo osseo e che col tempo hanno progressivamente riguardato tutti i tipi di cellule e tessuti dell organismo dando vita ad una nuova frontiera della ricerca scientifica definita Medicina Rigenerativa. I trapianti di cellule possono essere di diversi tipi. Vi è il trapianto di cellule prelevate da un organo sano e infuse in un ricevente senza essere sottoposte a modificazioni significative in vitro come il trapianto di midollo osseo, quello delle isole di Langerhans (cellule del pancreas produttrici di insulina) e il trapianto di epatociti per il trattamento di bambini affetti da malattie dismetaboliche. Gli altri tipi di trapianto di cellule sono invece inquadrabili nelle terapie avanzate, per le quali le cellule sono sottoposte ad una fase di manipolazione in laboratorio prima dell infusione nel ricevente, come accade per le cellule staminali, capaci di autorigenerarsi e di differenziarsi in tipi cellulari specializzati. Le cellule staminali embrionali sono totipotenti, possono cioè dare luogo a tutti i diversi tipi di tessuti; quelle adulte, riscontrabili in tutti gli organi, tendono ad avere una funzione progenitrice volta maggiormente alla rigenerazione del tessuto di origine. Le staminali mesenchimali, derivate dal midollo osseo ma anche da altri tessuti, hanno capacità rigenerative e/o riparative molteplici, riconducibili soprattutto alla capacità di modulazione dei processi infiammatori. Vi sono poi le applicazioni di ingegneria tissutale, ovvero la produzione in laboratorio di costrutti complessi costituiti da cellule e scaffold (impalcature di sostegno delle cellule fatte da materiali biologici o di sintesi) che riproducono nella sua complessità la struttura tridimensionale della porzione di organo che devono riparare e oggi utilizzate per la rigenerazione ossea e cartilaginea. All ISMETT è attiva un Unità di Medicina Rigenerativa e Tecnologie Biomediche con un Laboratorio di Produzione Cellulare secondo GMP (Good Manufacturing Practice), che al momento effettua procedure di immunoterapia adottiva per il trattamento di gravi malattie indotte da virus nei pazienti sottoposti a trapianto di organo. In particolare, linfociti specifici verso un determinato agente virale (virus di Epstein-Barr, citomegalovirus), prelevati dal paziente stesso o da persone compatibili, vengono attivati ed espansi in laboratorio per poi essere reinfusi nel paziente al fine di eliminare le cellule infettate dal virus e curare o prevenire manifestazioni potenzialmente mortali per le quali non esistono terapie alternative. In ISMETT si sta studiando la possibilità di prevenire la reinfezione del virus dell epatite C nei pazienti HCV-positivi sottoposti a trapianto di fegato, evento che peggiora significativamente i risultati clinici in questi che rappresentano attualmente la quota prevalente di trapiantati di fegato. In fase di perfezionamento sono poi il trapianto delle isole di Langerhans (cellule del pancreas produttrici di insulina) per la cura del diabete ed il trapianto di progenitori epatici e cellule staminali mesenchimali per il trattamento di patologie epatiche.

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