I NOSTRI UFFICI E RECAPITI

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3 L AGRICOLTORE TRENTINO N. 3 - Giugno 2013 Periodico di informazione a cura di Confagricoltura del Trentino, Associazione Contadini Trentini, Aflovit, Agriservice, Apema, Apoc, Astro, Enapa. Aut. Tribunale di Trento n. 210 del Via Guardini Trento Tel Fax Dir. resp.: Diego Coller IN QUESTO NUMERO: 4 Assemblea di Confagricoltura del Trentino 5 I lavori del primo Consiglio 6 Relazione del presidente Diego Pezzi 15 Intervento di Tiziano Mellarini 19 Interventi dei partecipanti 23 De Girolamo nuovo ministro all agricoltura 24 Cessione prodotti agricoli 25 Piccola pubblicità 26 PEC - Obblighi per le imprese individuali 26 Effluenti di Allevamento 27 Assunzione donne 28 Controllo atomizzatori 30 Norme d uso per i prodotti fitosanitari 30 Accise carburanti più basse per le coltivazioni in serra 31 Sicurezza sul lavoro 34 Notizie dalla Fondazione Mach di San Michele all Adige 36 In Cucina: A tavola con i prodotti trentini Informiamo che la presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in Abbonamento Postale e che pertano i dati relativi a nominativi ed indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell art. 13 legge 675/96, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo alla redazione del periodico. Redazione testi: Alessandro Ciola Stampa: Grafiche Dalpiaz srl - Ravina (TN) I NOSTRI UFFICI E RECAPITI TRENTO UPA - ACT - APEMA - Patronato ENAPA: Via R. Guardini, 73 (Trento nord, di fronte alle 3 Torri dell Assessorato Agricoltura) Tel. 0461/ Fax 0461/ trento@confagricoltura.it Orario: lunedì-giovedì dalle ore 8.00 alle ore e dalle ore alle ore Venerdì dalle ore 8.00 alle ore (sabato escluso). Nel periodo estivo si osserva l orario speciale CLES presso ACT - Piazza Navarino, 13 Tel. 0463/ e Tel. e Fax 0463/ Orario: dalle ore 8.30 alle ore MEZZOLOMBARDO Corso del Popolo, 23 Tel. 0461/ Fax 0461/ Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle lunedì e giovedì dalle alle ROVERETO Via Calcinari 17/A Tel. e Fax 0464/ Orario patronato: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle ore ARCO presso Consorzio Miglioramento Fondiario - Via Mantova, 1 Orario: 2 e 4 lunedì del mese dalle ore 8.00 alle ore AVIO presso Comune di Avio - piano terra Orario: martedì dalle ore alle ore BORGO VALSUGANA Corso Vicenza, 47 (presso Associazione Artigiani) Tel. 0461/ Orario: 2º e 4º mercoledì del mese dalle ore 9.30 alle CEMBRA presso il Municipio Orario: mercoledì dalle ore alle ore DENNO presso il Municipio Orario: tutti i giovedì dalle ore 8.30 alle ore GIOVO presso la Cassa Rurale di Verla Orario: mercoledì dalle ore alle ore PERGINE VALSUGANA Viale Dante, 78 primo piano (presso Associazione Artigiani) Tel. 0461/ Orario: lunedì e venerdì dalle 9.00 alle ore ROVERÈ DELLA LUNA presso il Municipio Orario: 1º e 3º mercoledì del mese dalle ore alle

4 Confagricoltura del Trentino Assemblea annuale Approvato il bilancio consultivo 2012 e il preventivo Rinnovate le cariche sociali. La sala durante la prima parte dei lavori Nella ormai tradizionale cornice della sala incontri delle Cantine Ferrari a Ravina di Trento, si è tenuta la assemblea annuale ordinaria della Confagricoltura. Assieme ai soci, numerose le autorità presenti assieme ai rappresentanti delle diverse organizzazioni del mondo agricolo. L incontro si è svolto in due momenti. Nella prima parte si è proceduto alla lettura del bilancio consuntivo 2012 che è stato approvato all unanimità dei presenti così come all unanimità è stato approvato il bilancio preventivo relativo all esercizio I soci hanno potuto constatare il buon stato di salute del bilancio che ha permesso di mantenere inalterato l ammontare delle quote associative. Al termine della prima parte si sono svolte le votazioni per il rinnovo dei componenti delle cariche sociali, consiglio di amministrazione, collegio sindacale e collegio dei probiviri. Sarà poi compito del primo consiglio la nomina del presidente e dei vicepresidenti. Nella finestra 4 a parte riportiamo la l elenco degli eletti e la cronaca dei lavori del consiglio di amministrazione nella sua prima seduta. Chiusa questa parte istituzionale i lavori sono proseguiti con la lettura della relazione programmatica del presidente e dei successivi interventi da parte degli intervenuti. Ospiti particolarmente graditi il senatore Franco Panizza, la dottoressa Lucia Iannuzzi in rappresentanza del commissario del governo dott. Francesco Squarcina e l assessore provinciale Tiziano Mellarini. All assessore è stato affidato il compito di chiudere la serie degli interventi dai quali ha trovato lo spunto per fornire le risposte ai quesiti che sono emersi dalle relazioni in particolare di quelle dei rappresentanti dei diversi settori che fanno riferimento a Confagricoltura.

5 I lavori del primo Consiglio Cinzia Cainelli nominata presidente. Il giorno 28 maggio il neo eletto consiglio, convocato dal consigliere anziato dott. Gianni Ferrari, si è riunito presso la sede di via Guardini con un ordine del giorno molto importante annoverando fra i punti la nomina del presidente e dei due vice presidenti, la nomina del consiglio di presidenza e quella dei rappresentanti nel consiglio della cooperativa AGRISERVICE. Presidente è stata designata all unanimità Cainelli Cinzia che porta nel mondo agricolo trentino una rappresentante del mondo in rosa. Affiancano il presidente in Il nuovo presidente, Cinzia Cainelli qualità di vice presidenti Endrizzi Christian e Sassudelli Giovanni. Il comitato di presidenza, organo che affianca il presidente particolarmente dei momenti nei quali si richiede tempestività di decisione, è composto oltre al presidente ed ai due vice presidenti, da Coller Diego, Giovannini Enrico, Gretter Gianni e Guerrieri Gonzaga Anselmo. Nello spirito della valorizzazione delle competenze presenti negli organi decisionali il presidente ha affidato a Diego Coller l incarico di seguire i rapporti con gli organismi istituzionali. Quali rappresentanti nel consiglio di AGRISERVICE sono stati designati Cainelli Cinzia, Cesarini Sforza Lamberto, Ciola Alessandro, Debiasi Aldo, Endrizzi Benno, Sassudelli Giovanni. Il consiglio di amministrazione Consiglieri eletti Baldo Mirco Bortolotti Mario Cainelli Cinzia Debiasi Aldo Endrizzi Christian Ferrari Giovanni Ferrari Massimiliano Giovannini Enrico Gretter Gianni Guerrieri Gonzaga Anselmo Lunelli Mauro Moser Luca Pezzi Diego Sassudelli Giovanni Zadra Stefano Consiglieri di diritto quali rappresentanti di organizzazioni di settore Cavagna Giancarlo, Avicutrento Cappello Paolo, Astro Cortellini Enrico, Florovivaisti Facchinelli Marco, Apicoltori Floriani Fabio, Apoc Collegio sindacale Toller Claudio Bleggi Filippo Luca Ciola Alessandro Collegio dei probiviri Cesarini Sforza Lamberto Pompeati Giampiero Tabarelli de Fatis Antonio 5

6 Relazione del presidente Diego Pezzi L impresa agricola a salvaguardia del futuro dell economia Le mie relazioni degli scorsi anni hanno sempre preso l avvio dalla valutazione della situazione internazionale dell agricoltura in particolare sui rapporti fra agricoltura italiana ed agricoltura europea. E così hanno sempre fatto i miei predecessori. In questo momento però la situazione generale dell Italia è talmente grave che mi sento in dovere di anteporre alcune considerazioni riguardanti l interesse generale del Paese a quelli che sono gli interessi particolari del nostro settore. Il nuovo parlamento italiano, eletto il 24 e 25 febbraio, ha impiegato più di 60 giorni dopo le elezioni per dare un governo al Paese. Le contrapposizioni fra i diversi schieramenti, ma forse è più corretto parlare di contrapposizioni fra singole persone, hanno impedito che un accordo venisse raggiunto in tempi brevi. Nel contempo la situazione economica si è andata aggravando sempre più e l immagine dell Italia a livello internazionale si incrinava. Per nominare il Presidente della Repubblica si è dovuti ricorrere alla riconferma del Presidente che aveva appena compiuto il settennato. Uno scollamento fra il paese e i suoi rappresentanti politici che ha dell incredibile. In occasione della recente approvazione del documento di programmazione economica da parte del consiglio dei ministri, il presidente Mario Monti ha dichiarato che ormai i conti italiani sono a posto. Contemporaneamente dalla Commissione Europea si dicono preoccupati che il sistema Italia possa scoppiare. Che nonostante i toni rassicuranti dei nostri governanti nazionali, la situazione sia ancora difficile lo dicono i dati diffusi dai vari osservatori economici operanti nel nostro paese, ma poi vi è la sensazione e forse qualcosa di più della sensazione da parte del cittadino comune. E lo dicono anche ed in modo forte gli imprenditori. A Torino in occasione del convegno della piccola industria, lo Il presidente Diego Pezzi scorso 13 aprile, il presidente Squinzi ha dichiarato testualmente se chiudono le imprese, muore il paese. Se ciò non bastasse non possiamo dimenticare quelli imprenditori, del nord e del sud del paese, che si sono tolti la vita pressati da un lato dallo Stato che attraverso le sue agenzie di riscossione pressa il cittadino contribuente, dall altro non onora i propri debiti. In sostanza si assiste alla prevaricazione delle attività lavorative che non producono reddito rispetto alle attività imprenditoriali. Chi produce ricchezza viene penalizzato 6

7 e continuamente espropriato del frutto del proprio lavoro. Una domanda mi viene spontanea: se andiamo avanti di questo passo, dove andremo a finire? E la burocrazia che ha allungato le proprie mani per impossessarsi della ricchezza che viene prodotta. Ed anche gli imprenditori agricoli sono costretti a subire la prevaricazione della burocrazia. Già alcuni anni fa, in occasione degli incontri di Taormina, Confagricoltura ha portato alla attenzione del Paese una ricerca dalla quale risulta, dati alla mano, quanta parte del proprio tempo l imprenditore agricolo sia costretto a dedicare al disbrigo delle pratiche burocratiche, tante volte superflue, ripetitive, in sostanza inutili che non servono per fornire supporto alla attività ma solo lacci e appesantimenti e forti costi economici. Voglio in questa occasione unirmi alle voci di coloro che gridano alta la propria richiesta di un ripensamento del ruolo e del peso della burocrazia in Italia, di quella delle istituzioni europee divenuta una piovra vorace ma anche di quella del nostro contesto provinciale. E non siamo solo noi italiani a subire un peso eccessivo della burocrazia. In occasione dei recenti incontri per la definizione della nuova PAC , il tema è stato affrontato ed è stato deciso che si dovrà puntare a un forte ridimensionamento della burocrazia e garantire che le sanzioni contro la violazione delle regole europee siano proporzionate. EUROPA: PAC La trattativa è ormai in dirittura di arrivo. Recentemente i Ministri europei dell agricoltura hanno trovato l intesa sulla riforma della PAC post L intesa è stata raggiunta a maggioranza qualificata, con il sostegno di 25 Paesi su 27 (contrari Slovacchia e Slovenia). Obiettivo della Presidenza è concludere l iter di riforma entro giugno. Come ha rilevato dopo il voto lo stesso Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, con questo provvedimento è stato raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale. In questo modo, la nuova politica agricola europea potrà in futuro fornire maggiori beni pubblici ai cittadini. Allo stesso tempo, la nuova PAC dovrà essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, per rafforzarli e aiutarli a fronte di situazioni di crisi. Il 30% dei bilanci nazionali per i pagamenti diretti dovrebbe essere subordinato al rispetto delle misure obbligatorie di tutela del verde, ma il Parlamento europeo sottolinea che tali misure devono essere rese più flessibili e graduali. Le tre misure principali (diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e creazione di aree di interesse ecologico), rimarrebbero tali, ma con alcune eccezioni, ad esempio, per prendere in considerazione le dimensioni dell azienda. Il futuro dell agricoltura in Europa e in Italia è un problema sociale che riguarda tutti. La sfida è grande, riguarda il futuro di tutti noi perché l agricoltura produce benefici per l intera collettività che giustificano il mantenimento delle risorse per questo settore nel bilancio dell Unione Europea. L AGRICOLTURA IN ITA- LIA L Italia ha bisogno ora più che mai che la sua economia reale guidi la ripresa anche attraverso una solida base agricola rinnovata e moderna. Il comparto agricolo italiano è leader a livello europeo e mondiale. Il Made in Italy, è un marchio forte che facilita la collocazione dei propri prodotti all estero. Tuttavia vi è necessità di avere un numero sempre maggiore di aziende competitive, capaci 7

8 di operare in scenari sempre più internazionalizzati. Le aziende agricole dovranno adeguare le loro strategie di business ad una prospettiva globale e alle evoluzioni del mercato. Ciò richiederà un grande sforzo e l acquisizione di nuove competenze per consolidare il proprio ruolo nel panorama mondiale. L autorità pubblica è chiamata a fare la sua parte adottando le misure idonee per rafforzare le aziende agricole e fare in modo che non operino in condizioni di svantaggio competitivo rispetto ai loro concorrenti internazionali. Andrà quindi creato un ambiente atto a favorirne il loro successo sia nei mercati nazionali che in quelli internazionali attraverso la rivisitazione del quadro normativo, amministrativo e fiscale per renderlo favorevole più all iniziativa d impresa. E necessario creare un sistema paese che non vuole essere anacronistica difesa del protezionismo, battaglia senza possibilità di successo in un mercato aperto, bensì una giusta tutela dell italianità delle nostre produzioni consapevoli che la partita si gioca nel contesto internazionale. Lavoro, formazione, competenza, professionalità, rispetto per l ambiente, attenzione per la salute dell imprenditore agricolo e del consumatore ed il benessere degli animali sono le chiavi per stringere un nuovo patto tra agricoltori e consumatori volto alla crescita economica ed alla costruzione di un futuro migliore. Non possiamo però mai dimenticare che l agricoltura è anche lo strumento, anzi il solo strumento, a disposizione dell uomo per produrre gli alimenti necessari per la sopravvivenza e quindi delle dimensioni e delle capacità dell agricoltura si deve tener conto anche in rapporto alla crescita della popolazione. AGRICOLTURA IN TREN- TINO Sicuramente anche gli agricoltori trentini possono auspicare dai nuovi provvedimenti europei un miglioramento delle condizioni operative generali, anche se, rispetto al resto d Italia, la nostra situazione è più favorevole. La redditività dei diversi settori si può definire soddisfacente grazie agli investimenti strutturali che sono stati effettuati nel passato con il supporto della politica provinciale. In generale possiamo dire che nella nostra realtà vi è bilanciamento sotto il profilo economico fra i diversi settori. Qualche problema viene avvertito nelle aziende che nel passato si sono esposte troppo negli investimenti anche perché si sono modificate le condizioni di accesso al credito e del mercato a fronte della crisi. Comunque nel complesso l agricoltura trentina avverte in misura minore il peso della crisi che ha colpito l economia. Sicuramente ciò è frutto delle scelte operate nel passato a livello politico ma anche dalla organizzazione che gli agricoltori trentini si sono dati nel corso degli anni. Mi riferisco alla cooperazione in primo luogo ma anche alle associazioni di categoria che qui operano pur nella diversità di impostazione ma aventi sempre ben chiari quelli che sono gli interessi dell agricoltura trentina. Per quanto riguarda nello specifico la nostra realtà associativa, un ruolo determinante ha giocato la politica che da sempre portiamo avanti, una politica che ha come obiettivo il coordinamento delle azioni delle singole rappresentanze finalizzate al raggiungimento dell interesse comune. In tutte le occasioni nelle quali vi è stata l opportunità, abbiamo sostenuto la necessità di un maggior coordinamento fra le diverse organizzazioni. Dimostrazione prima di questa volontà è rappresentata dalla collaborazione in atto fra Confagricoltura del Trentino e Associazione Contadini Trentini, i cui risultati sono stati posti in evidenza dal presidente di ACT Branz in oc- 8

9 casione della loro assemblea annuale che si è tenuta recentemente. Nella stessa ottica va inquadrata la collaborazione iniziata fra Confagricoltura, ACT e Coldiretti in occasione della nomina dei componenti del rinnovato consiglio del Consorzio trentino di bonifica e quella in atto ormai da anni nella gestione del Codipra, collaborazioni che vengono apprezzate dalla nostra base associativa e analogamente ci auguriamo valga per i soci Coldiretti. Per noi, collaborare vuol dire trovare assieme la soluzione a quelli che sono problemi comuni, non significa voler assumere un ruolo egemone od escludente. Nel contempo non possiamo dimenticare che questo è lo spirito che ha guidato nel passato quel grande movimento che è rappresentato dalla cooperazione trentina. L auspicio è che lo stesso spirito di collaborazione fra i diversi livelli possa riprendere per rafforzare sempre più l economia trentina. E difficile comprendere che da un lato vi è una forte volontà di collaborare nelle strutture cooperative, sostenute anche dalle organizzazioni professionali con l obiettivo di puntare ad un unico soggetto per ciascun settore che si occupa di commercializzazione, pur se esistono frizioni In prima fila Sergio Branz, il senatore Franco Panizza, Benno Endrizzi e Filippo Bleggi. che vanno superate, dall altra noi organizzazioni professionali rimaniamo divise quando una unione operativa del settore potrebbe trovare quelle soluzioni più favorevoli per i problemi della nostra agricoltura che sono in primo luogo i problemi dei nostri imprenditori agricoli. Talvolta ci troviamo a rivolgere delle critiche ad altri settori perché non riescono ad organizzarsi in modo da sfruttare al meglio le risorse e le opportunità disponibili. Sarebbe a questo punto un non senso se da parte del mondo agricolo permanessero difficoltà ad individuare soluzioni unitarie a problemi comuni mentre è necessario trovare modi di coordinamento e di collaborazione con l obiettivo di diminuire e se possibile abbattere gli steccati. AGRICOLTURA E TERRI- TORIO Il rispetto dell ambiente è fondamentale in ogni situazione e da parte di ogni persona. L ambiente è la nostra casa e come tale dobbiamo rispettarlo. Dove non c è rispetto per l ambiente, non vi è civiltà. L agricoltura più degli altri deve rispettare l ambiente perché rappresenta il proprio strumento di lavoro. Ma nel contempo non è accettabile che mentre si chiede all agricoltura il rispetto dell ambiente, dall altra si assiste allo spreco del territorio che viene sempre più cementificato. E successo anche nel nostro Trentino: basta fermarsi a guardare vie di comunicazione, capannoni industriali, centri abitati, grandi e piccoli, per notare i risultati della cementificazione. E vero che l ultimo piano urbanistico provinciale ha previsto le aree agricole di pregio, stabilendone i limiti del loro utilizzo a fini non agricoli, ma non si possono porre agli agricoltori ulteriori vincoli. Ora è compito dell intelligenza delle forze politiche, in questo momento di forte crisi dove aree artigianali e industriali vengono abbandonate, che le strutture rimaste inu- 9

10 tilizzate vengano recuperate senza lasciarsi attirare dalle sirene di nuove edificazioni e distruggere altro territorio agricolo. Analogamente la creazione di nuove piste ciclabili venga prevista in zone non agricole per evitare prima di tutto problemi di tensione fra chi esercita l attività agricola e chi si dedica allo sport che è pur sempre una attività non economica. L attività agricola è una attività economica e come tale va lasciata esercitare in ogni situazione nella quale vengano rispettate le norme prima di civiltà e buon senso e poi quelle giuridiche. Non si possono imporre pesi che mal si coniugano con lo svolgimento di una attività economica. Peraltro il mondo scientifico riconosce che il Trentino, come anche l Alto Adige, hanno una visione sostenibile dell agricoltura in particolare grazie all ampia adozione della difesa integrata e di tecniche avanzate come la confusione sessuale che lo pone Il tavolo con la presidenza dei lavori all avanguardia in Europa per l uso razionale e sostenibile dei prodotti fitosanitari. Tutto ciò interpretando quella che è una delle linee guida della PAC secondo la quale è necessario puntare sul rapporto territorio ambiente agricoltura. Un territorio senza agricoltura si impoverisce e impoverisce il turismo. Integrazione fra le diverse attività nel reciproco rispetto. Solo così potremo assicurare al nostro territorio un futuro dignitoso. Il territorio specie della montagna ha bisogno della presenza attiva dell agricoltura se non vogliamo farne un circo equestre. Il territorio è presidiato dall agricoltore non certo dal turista che però usufruisce e apprezza un territorio curato e ben gestito che porta ricchezza, quella ricchezza che fa vivere anche l agricoltore oltre agli operatori degli altri settori economici coinvolti. Integrazione fra le diverse attività nel reciproco rispetto senza penalizzazioni causate 10 talvolta da diverse sensibilità di fronte ad uno stesso problema. Mi riferisco ai problemi causati all agricoltura dalla presenza di specie animali non autoctone che ormai si sono ambientate talmente da causare danni ingenti al mondo agricolo. Mi riferisco ai cinghiali cresciuti a dismisura specie in certe zone, all orso il cui passaggio viene segnato da danni ingenti e rende talvolta la vita difficile; mi riferisco poi a cormorani ed aironi della cui fame fanno le spese gli allevatori ittici e dei quali si sono accorti e lamentati ormai anche i pescatori sportivi. Non è facile far convivere le presenze di questi animali con attività agricole che, alla fine di ogni esercizio, devono fare i conti con i bilanci e con gli impegni. L AGRICOLTURA DI MON- TAGNA La nostra è una agricoltura di montagna caratterizzata da produzioni di nicchia di alta qualità e specializzazione, caratteristiche queste che hanno dei costi maggiori rispetto alle produzioni di massa. Alla agricoltura di montagna, anche per il suo diretto rapporto con la attività turistica, si chiede un maggiore impegno e maggiori costi. Per aiutare gli agricoltori di montagna ad affrontare il mercato e a rafforzare la loro posizione contrattuale sui

11 prezzi, le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero avere nuovi strumenti a disposizione. Per parte loro gli Stati Membri dovrebbero essere liberi di utilizzare più fondi per sostenere questa specifica tipologia di agricoltura. Questa condizione pone le premesse per una politica agricola che favorisca maggiormente le aziende agricole operanti in aree montane. Alla agricoltura di montagna è richiesto un maggior rispetto dell ambiente ed una alta qualità del prodotto che non può e non deve essere confrontato con i prodotti da agricoltura industriale. Per raggiungere questi obiettivi chi opera in montagna può contare in misura minore sul supporto delle macchine dovendo impegnare la forza lavoro in misura maggiore. Questo maggiore impegno deve trovare riscontro nella migliore redditività del prodotto. Le nostre sono produzioni di alta qualità che sul mercato si confrontano con i prodotti di basso prezzo. Se da un lato le grandi strutture commerciali multinazionali hanno come punti di forza i bassi prezzi, dall altro esisterà sempre una parte di consumatori che cercano la qualità e sono disposti a pagarla. Questa è la direzione nella quale dobbiamo muoverci perché è l unica nella quale possiamo farlo per le caratteristiche della nostra agricoltura molto frammentate e con dimensioni aziendali limitate. E però necessario farsi conoscere dal mercato dopo averlo individuato, bisogna cioè far sapere al consumatore che richiede l alta qualità ed è disponibile a pagarla, che il prodotto esiste e quali ne sono le caratteristiche. Il tavolo con l assessore Taziano Mellarini Per raggiungere questo obiettivo è necessario continuare a fornire il sostegno alla promozione dei nostri prodotti per fare conoscere le specifiche caratteristiche. Maggiore promozione significa maggiore remunerazione che si traduce in maggiore reddito per le imprese e quindi ritorno economico nelle casse della Provincia per il maccanismo che assicura il ritorno dei 9/10 delle tasse al bilancio provinciale. Se l impresa corre, i soldi tornano alla Provincia sotto forma di tasse. In questa direzione vanno apprezzate e sostenute le azioni dell assessore Mellarini a favore del potenziamento del marchio Trentino Qualità e di quello Prodotti di Montagna oltre che il sostegno, anche grazie al lavoro dei funzionari dell assessorato, all ottenimento di DOP e IGP. I GIOVANI Tutti sono consapevoli che il futuro di ogni settore è rappresentato dai giovani. Senza un impegno dei giovani non vi è prospettiva di crescita e per poterli aiutare dobbiamo sostenerli. Lo stiamo dicendo ormai da alcuni anni e da alcuni anni sono stati posti in essere sostegni finanziari come i premi di primo insediamento. Il problema è capire quale sia l interesse dei giovani nei confronti del settore agricolo. La scuola agraria di S. Michele ha registrato negli ultimi anni un aumentato interesse da parte di giovani. Un numero sempre maggiore si orienta verso questa tipologia di formazione. Anche nel numero di giovani titolari di aziende si è registrato un incremento in tempi recenti. Sarebbe interessante capire se questo incremento 11

12 sia legato alle politiche pubbliche di sostegno (i premi di primo insediamento appunto) o non siano dovuti alla situazione economica generale che non offre grosse opportunità di occupazione. Sicuramente un aiuto finanziario non si rifiuta ma bisogna capire se è effettivamente determinante nella scelta. Forse dovremmo pensare ad altre forme di sostegno per incentivare l ingresso dei giovani. Probabilmente un ruolo decisivo nella scelta da parte del giovane è svolto dalla considerazione della agricoltura con le sue finalità sociali oltreché economiche: la tutela dell ambiente, l agricoltura ecosostenibile, il benessere degli animali, sono temi ai quali i giovani sono particolarmente sensibili per la creazione dell impresa agricola. Ciò è dimostrato dalla sempre maggiore scolarizzazione dei giovani che entrano in agricoltura evidenziata dai risultati forniti dal recente censimento dell agricoltura trentina realizzato dalla provincia di Trento. LA BUROCRAZIA Qui ritorno su un argomento vecchio sul quale tutti concordano, sul quale sono stati fatti tanti studi, ne sono stati quantificati i costi ma poi, al momento delle decisioni, tutto si blocca. Mi riferisco alla burocrazia e soprattutto, al suo peso in termini di costi, di perdite di tempo, di duplicazione di adempimenti. Le persone che compongono la burocrazia hanno un solo obiettivo: complicare le procedure in modo che si possa chiedere un aumento degli addetti. E intanto l economia reale si affloscia e perde competitività. Come ho già ricordato prima, alcuni anni fa proprio Confagricoltura ha realizzato uno studio dal quale è emerso quanto pesi la burocrazia sulla attività economica produttiva. Sicuramente dal momento in cui abbiamo gridato forte la nostra richiesta di diminuire il peso degli adempimenti burocratici, non solo non abbiamo assistito alla razionalizzazione ma addirittura si è verificato un aumento. Anche nella nostra provincia, che peraltro si omologa all andamento nazionale, la burocrazia è diventata ormai oppressiva. Siamo molte volte in presenza di provvedimenti assunti solo con l obiettivo di creare posti di lavoro nelle strutture burocratiche e non nelle attività produttive. Prendiamo ad esempio la formazione alla sicurezza per operare nell impresa agricola per il quale ora serve la frequenza ad un corso specifico. Non vogliamo in alcun modo mettere in discussione l importanza della formazione alla sicurezza in agricoltura come in ogni ambiente di lavoro. Ciò che risulta di difficile comprensione è il fatto che regole pensate per grandi strutture produttive vengano applicate nelle aziende agricole che sono comunque non paragonabili, per condizioni di lavoro con le grandi aziende. E sulla applicazione o meglio sul modo con il quale certe leggi vengono applicate alle aziende agricole che non possiamo essere d accordo. FONDAZIONE EDMUND MACH Sicuramente la ricerca pura svolta dell Istituto di S. Michele è al top a livello mondiale. Ma l imprenditore agricolo, a quello che vive e lavora in campagna, sente meno la ricerca scientifica di alto livello. Gli interessa di più che vengano trovate le soluzioni ai problemi determinanti per il suo lavoro. D altro canto non possiamo dimenticare la genesi dell Istituto: strumento per fornire sostegno e supporto all agricoltura. Al momento della trasformazione dell Istituto in Fondazione abbiamo espresso un giudizio favorevole ma ora ci chiediamo se quella trasformazione abbia di fatto privilegiato l alta ricerca a detrimento della soluzione dei problemi operativi della campagna. L agricoltura ha bisogno della consulenza tecnica e dei risultati della ricerca applicata perché attraverso questi due strumenti si favorisce la crescita economica dell azienda e il miglioramento del settore. Si faccia pure la ricerca pura ma ciò non deve andare a discapito della consulenza e della ricerca applicata. Purtroppo però a fronte della diminuzione delle risorse disponibili e della conseguente 12

13 necessità di razionalizzazione del bilancio, abbiamo assistito alla contrazione della spesa disponibile per la consulenza tecnica e la ricerca applicata. AGRICOLTURA E TURISMO Al momento della decisione di unire le competenze dei due settori, con l aggiunta del commercio, in un unico assessorato abbiamo espresso il nostro giudizio favorevole. E fuori di ogni dubbio che per le caratteristiche del territorio deve esserci simbiosi fra i due settori. Il turismo vive del territorio ed il territorio non esiste senza agricoltura. Quindi buon senso vorrebbe che se da un lato l agricoltore lavora per il territorio e quindi per il turismo, dall altro il turismo dovrebbe lavorare per l agricoltura. In sostanza l ospitalità e la ristorazione dovrebbero dare la preferenza ai prodotti del territorio. Nonostante gli sforzi fatti fino ad ora e gli accordi intervenuti con l intervento dei produttori e della politica non abbiamo ottenuto i risultati sperati. A questo punto riteniamo che in considerazione dell importanza del settore agricolo e le sue grandi specificità venga riservata una attenzione particolare ed una visione unitaria delle problematiche. I 3 settori, che ora fanno capo ad un unico assessorato, ma che hanno ciascuno specificità e massima importanza per l economia trentina, richiedono un rapporto di equilibrio che ne evidenzi e affronti separatamente le singole problematiche. LE CELLE IPOGEE Prima di chiudere questa mia relazione, considerato che sono un frutticoltore, socio di una struttura cooperativa che a sua volta fa riferimento al consorzio Melinda, permettetemi una riflessione su un tema specifico e che sta tenendo banco in questi ultimi tempi. Mi Un momento della votazione riferisco alle celle ipogee ed al loro utilizzo quali strutture di conservazione delle nostre produzioni melicole. Prima di entrare nello specifico, dobbiamo ricordare che le nostre cooperative frutticole, specie nelle nostre valli, sono dotate di strutture di conservazione di ultima generazione, cioè al massimo della qualità. Questa dotazione è stata raggiunta con notevole impegno, anche finanziario da parte delle società stesse ed in definitiva dei soci, di noi coltivatori, che hanno rinunciato ad una maggiore remunerazione per il proprio prodotto in modo da poter disporre di infrastrutture più efficaci ed efficienti. E vero è sempre stato significativo l intervento finanziario della Provincia nella realizzazione degli investimenti ma, in definitiva, anche quelli sono soldi nostri. Dall altro lato la realizzazione e la messa in funzione delle celle ipogee richiede un onere non da poco che andrà a cadere, pesare, aggravare sui bilanci delle nostre società, in definitiva sulle nostre economie. E come tutti noi sappiamo e pesiamo ogni giorno nei nostri bilanci non sono più tempi di vacche grasse, per far quadrare i bilanci dobbiamo prestare la massima attenzione. Non voglio esprimere un giudizio sulla validità di queste nuove strutture. Voglio solo esprimere l auspicio che prima di passare alla fase di realizzazione, vengano valutati tutti gli aspetti, tecnici ed economici da parte degli esperti ma soprattutto da parte nostra che siamo quelli che in definitiva sopportiamo per oggi e principalmente per domani le conseguenze, positive ma anche negative, delle scelte. Non dobbiamo dimenticare che gli esperti passano, noi, nei nostri 13

14 frutteti, nei nostri campi, nel nostro essere e vivere di agricoltura, restiamo. Non dobbiamo avere paura di parlare, chiedere, informarci, perché alla fine siamo noi a dover decidere senza paure reverenziali nei confronti di alcuno. Se sbagliamo dobbiamo sbagliare noi: guai se fra qualche anno ci dovessimo trovare nella condizione di doverci rammaricare per le conseguenze di errori che altri ci hanno portati a fare. Perché non possiamo mai dimenticare che le scelte, nelle cooperative, vengono sempre effettuate solo ed esclusivamente dal socio. E il socio l unico arbitro delle scelte anche perché alla fine è lui che ne paga le conseguenze Sia ben chiaro, e lo ribadisco con forza e convinzione, che con queste mie parole non voglio esprimere il mio giudizio, quello lo posso dare fuori da un intervento ufficiale come questa assemblea. Ne possiamo parlare personalmente. Il messaggio che desidero lanciare è l invito a ragionare e decidere con la nostra testa. CONCLUSIONE Con questo mio intervento ho cercato di richiamare l attenzione sulla necessità che tutti gli attori coinvolti nel comparto, direttamente o indirettamente, operino le loro scelte tenendo ben presente che ciò di cui parliamo è l impresa che opera in agricoltura. Impresa intesa nel senso più completo del proprio significato ovvero struttura che con il contributo del capitale terra e del capitale lavoro ha come obiettivo la creazione di reddito. Il capitale terra deve essere rispettato perché è un capitale non rinnovabile e deve essere salvaguardato per le generazioni future. Ma questa attenzione per la salvaguardia della terra deve essere una attenzione di noi agricoltori ma nemmeno le altre componenti della società possono essere esonerate. Non è assolutamente pensabile che agli agricoltori si chieda il rispetto per l ambiente e poi, come è avvenuto nel passato, si fa strage del territorio con cementificazione ed altro. Non si può chiedere agli agricoltori il rispetto dell ambiente, ora tutelato dalle norme del nuovo Piano Urbanistico che ha introdotto le aree di pregio, e poi girando sul territorio, fra boschi, prati e campi, si trovano immondizie gettate ovunque. Il capitale lavoro rappresenta una ricchezza per ogni azienda, sia sotto la forma della gestione sia sotto quella della azione. Sia nell uno che nell altro caso vanno formati per essere messi in grado di operare al meglio all interno dell azienda. Particolare attenzione va rivolta a chi sarà chiamato o avrà deciso di dedicarsi alla gestione dell impresa. Oggi più che mai è necessario disporre e se necessario preparare imprenditori giovani motivati. Saranno loro che decideranno il futuro dell agricoltura. Oggi più che in passato, con i mercati che ormai non conoscono confini, anche chi opera in agricoltura deve disporre di una preparazione in grado di valutare in modo estremamente professionale la propria azienda nel contesto generale. Nel momento in cui termino questa mia relazione desidero ricordare che si chiude il mio primo triennio di presidenza. Desidero ringraziare i soci di Confagricoltura e quelli delle organizzazioni che a noi fanno capo per la fiducia dimostrata nella reciproca collaborazione. Oggi abbiamo votato per la scelta dei componenti degli organi direttivi. Desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione che ha espresso la sua fiducia nei miei confronti affidandomi l incarico di presiedere la nostra organizzazione per questo periodo. Un ringraziamento rivolgo al personale tutto che con il suo lavoro, svolto con alta professionalità, contribuisce in modo determinante a costruire l immagine di efficienza di Confagricoltura del Trentino. Un ringraziamento al coordinatore Diego Coller e al direttore Gimmi Rigotti. A tutti grazie per il supporto che avete fornito alla presidenza in questi 3 anni di lavoro. 14

15 Intervento di Tiziano Mellarini Assessore provinciale all agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca. Un cordiale saluto a tutti voi, al presidente Pezzi, al coordinatore Coller ed al direttore Rigotti anche da parte del presidente della Giunta Provinciale. Ho ascoltato una relazione che ritengo esaustiva e che ha affrontato problematiche importanti che interessano il modo agricolo ed in particolare il suo rapportarsi con i regolamenti e i vincoli comunitari. Ho apprezzato anche gli interventi da parte dei responsabili dei diversi settori e proverò a dare risposte ai problemi sollevati. Il riferimento contenuto nella relazione del presidente relativo alla presenza dei giovani mi fa ricordare l assemblea che si è tenuta questa mattina della Federazione Allevatori. Rispetto agli anni scorsi ho potuto notare la aumentata presenza di giovani e di donne. E la testimonianza di un ritorno al mondo agricolo, a quella ruralità trentina che fa parte del nostro passato, della nostra storia, che per troppo tempo è stata ingiustamente - lasciata in un angolo e che oggi sta tornando protagonista. Sta tornando protagonista perché, secondo alcune analisi, non ci sono sbocchi occupazionali, perché nei settori dei servizi e dell industria non si intravedono opportunità di lavoro per i giovani; accade anche per quei quaranta-cinquantenni che hanno lasciato la terra negli anni scorsi alla ricerca di occupazione nel mondo produttivo con il miraggio di maggiore guadagno, di faticare meno, ed ora si trovano di fronte a sorprese negative. Il ritorno di queste persone non è facile in quanto in questi anni l agricoltura è progredita, si sono introdotte nuove macchine, nuove tecnologie, nuove colture. Si è fatta strada una nuova concezione del lavoro agricolo. E questo è un dato significativo che emerge dal recente Censimento dell agricoltura, che ha fatto registrare nel decennio segnali di positività e di crescita. Dobbiamo quindi saper valorizzare i punti di forza che sono Tiziano Mellarini emersi. Riguardano soprattutto i giovani e la formazione. Le nuove generazioni rappresentano un capitolo molto importante per quel che riguarda il capitale umano impegnato nell agroalimentare, che ci pone in posizione di vantaggio rispetto ad altre realtà italiane. Per quanto riguarda i giovani va evidenziata la aumentata scolarità degli addetti che si avvicinano al mondo agricolo, persone con formazione specifica ma anche con formazione manageriale più avanzata. Questa apertura culturale consente di affrontare il settore con maggiore professionalità e spirito innovativo permet- 15

16 tendo di curare maggiormente gli aspetti commerciali ed organizzativi di questo mestiere. I contadini di ieri devono essere oggi imprenditori agricoli a tutti gli effetti. In quest ottica un altro fattore significativo è quello della valorizzazione di coltivazioni di nicchia, o finora non pienamente esplorate, come ad esempio la castanicoltura che sta ritornando di attualità consentendo di recuperare terreni abbandonati e incolti oltre a tradizioni tipiche dei territori di montagna che oggi possono assumere un nuovo significato socio-economico oltre che ambientale e di valorizzazione del territorio. Altro aspetto importante riguarda la ricerca e lo sviluppo di tecnologie intese come strumenti di innovazione e modernizzazione del comparto agricolo, garantendo qualità delle produzioni e maggiori margini di competitività e sicurezza nel lavoro. Sono convinto che se poniamo attenzione a questi aspetti possiamo guardare con fiducia al futuro della nostra agricoltura e trovarci in posizione di vantaggio nel confronto con la Comunità europea e con le realtà agricole dei 27 stati membri. A Bruxelles il confronto è già iniziato e la Conferenza dei Presidenti ha già approvato le linee guida della nuova PAC che saranno portate alla approvazione definitiva entro la fine di giugno, in attesa poi della traduzione concreta tramite i regolamenti di attuazione. Una programmazione rurale non legata al solo mondo agricolo ma estesa anche ad altri settori economici, il turismo in primo luogo, come nella nostra provincia abbiamo già programmato con l ultimo piano urbanistico provinciale, investendo notevoli risorse e dando nel contempo risposta ai principali problemi sollevati dal mondo agricolo in particolare il problema della conservazione del territorio agricolo e la difesa dalla cementificazione. Proseguiremo con questa nostra programmazione chiamando attorno al tavolo anche le altre componenti, sindacali, economiche, il mondo del volontariato che sono tasselli importanti della società trentina. La conferma della validità delle nostre scelte è stata attestata dal riconoscimento della agricoltura di montagna alla quale ha fatto riferimento il commissario europeo Ciolos lo scorso 9 gennaio parlando alla componente italiana del Parlamento europeo alla presenza del presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro, e dell europarlamentare Dorfmann sempre molto attivo in difesa dei territori di montagna. Il riconoscimento della agricoltura di montagna consente di riequilibrare il rapporto con la agricoltura industrializzata della pianura. In primo luogo riconoscendo il giusto peso con l aumento della indennità compensativa e la conferma dei premi agroambientali e dell alpeggio, assieme ad una maggiore attenzione alle energie rinnovabili. Le nuove proposte regolamentari prevedono maggiori risorse per l agricoltura di sia per gli aiuti diretti del primo pilastro, sia nel secondo pilastro con attenzione alle misure di salvaguardia del territorio e del reddito degli agricoltori di montagna attraverso gli aiuti assicurativi. Il riconoscimento delle caratteristiche di territorio agricolo di montagna potrà quindi portare al Trentino un importante valore aggiunto in termini di risorse finanziarie che daranno risposta ai progetti ed alle azioni future. Tutto ciò darà nuove opportunità sia alla componente giovanile sia quella femminile sia a quelli che possiamo definire agricoltori di ritorno. Il Commissario Ciolos, ha anche ricordato il fondamentale contributo che i singoli stati membri dovranno dare per at- 16

17 tuare correttamente le proposte comunitarie. Per questo, risulterà fondamentale l impegno da parte dei nostri parlamentari nel sostenere queste proposte. Ho già contattato gli amici senatori, Franco Panizza quale componente della commissione agricoltura e Vittorio Fravezzi che siede in quella del bilancio, invitandoli e spronandoli a seguire la questione. Favorire una programmazione rurale a livello nazionale onde evitare di restituire a Bruxelles risorse destinate al nostro Paese e che qualche regione del centro sud Italia non è stata in grado di utilizzare. Già ci troveremo con risorse in diminuzione, non possiamo permetterci di non utilizzare quelle che ci vengono assegnate dal bilancio europeo. Impegneremo quindi i nostri organi di governo affinché i problemi e le soluzioni per l agricoltura italiana possano trovare soluzioni più favorevoli rispetto al passato. Il vostro presidente, peraltro richiamando un tema caro da sempre alla vostra organizzazione, nella sua relazione ha posto una forte attenzione sul tema della unitarietà delle azioni da parte dei diversi soggetti che operano per il settore agricolo. Condivido pienamente questa linea di azione che avete già tradotto in fatti Il tavolo della votazione La sala durante le relazioni concreti. E un modus operandi necessario, da adottare per affrontare con dinamicità i problemi dello sviluppo: siamo in presenza di una riduzione delle risorse e solo attraverso un serio confronto e processo di condivisione potremo mantenere gli standard attuali. Non possiamo dimenticare che con il 2018 potremo far calcolo solo sulle nostre risorse, cioè quanto sapremo produrre in termini di PIL: solo queste risorse ci potranno garantire la operatività delle nostre comunità. Cerchiamo di usare il tempo che ci separa dal 2018 per creare le premesse per affrontare la sfida con serenità. Altro tema toccato dalla relazione è quello relativo alla burocrazia. L azione di semplificazione deve procedere a tutti i livelli ed è quello che noi stiamo facendo a livello provinciale. La riorganizzazione già avviata porterà alla diminuzione dei dipartimenti da 21 a 10, i servizi da 75 a 50 con la contemporanea diminuzione nel numero degli uffici. Per effetto di questa azione nei prossimi 3 anni il pensionamento di 700 dipendenti non sarà sostituito in toto. Su 5 che lasceranno il lavoro solo 1 verrà rimpiazzato. Ho apprezzato il riconoscimento da parte di Leonardi a nome degli allevatori ittici del positivo lavoro svolto con la Fondazione Mach e il riconoscimento della IGP Salmerino del Trentino ne è la dimostrazione. Qualche perplessità invece sulla riserva in merito alla ricerca sollevato nella relazione. Noi non possiamo fermare la ricerca perché se fermiamo la ricerca fermiamo il progresso. Quindi. sulla ricerca continueremo nelle nostre azioni. Investire sulla ricerca non significa togliere risorse alla assistenza tecnica. Voglio però ricordare che nel consiglio di amministrazione 17

18 della Fondazione Mach vi è un solo rappresentante della Provincia mentre tutti gli altri componenti sono espressione del mondo agricolo. Sono loro che devono far sentire la propria voce per interpretare le esigenze del mondo agricolo. Per parte nostra come assessorato siamo sempre disponibili a sederci attorno ad un tavolo per affrontare i problemi che si dovessero porre. Rimanendo nell ambito della fondazione e guardando al settore della scuola voglio ricordare che nel corrente anno scolastico abbiamo registrato un sensibile aumento nelle domande di iscrizione che ci ha costretti a chiedere ospitalità presso altri istituti. E sempre in tema di giovani voglio ricordare le 123 domande del premio di primo insediamento. Al momento attuale non disponiamo delle risorse per dare risposta a tutti ma cercheremo di trovare una giusta soluzione. Sul tema delle piste ciclabili voglio ricordare da un lato che la Il tavolo della votazione loro localizzazione non è fatta a tavolino ma verificata sul campo e quindi, ove la loro realizzazione risulti impattante per il terreno agricolo, si troverà una diversa soluzione. Dall altro voglio ricordare che comunque il cicloturismo rappresenta una ricchezza per la nostra economia con i suoi passaggi nel 2012, con le positive ricadute a livello di sistema. Sulle celle ipogee posso capire le perplessità del vostro presidente ma voglio ricordare che al momento attuale è stato deciso di effettuare un test di prova. Se i risultati saranno favorevoli allora e solo allora si deciderà sui comportamenti da tenere e sulle scelte da effettuare. Sicuramente se i risultati confermeranno le ipotesi formulate, per la nostra frutta sarà un ulteriore biglietto di presentazione potendo affermare che la loro conservazione avviene in ambiente naturale. Sul richiamo fatto dal presidente degli avicoltori Cavagna al problema delle polline ed al suo uso quale c o m p o n e n t e nelle strutture di cogenerazione, sicuramente il nostro impegno è nella direzione di affrontare il problema. Prendo atto con soddisfazione del nuovo corso che è stato impresso al mondo del florovivaismo e mi auguro che l azione venga portata avanti in unità di azione fra le diverse componenti. Altro tema scottante è quello che riguarda gli animali non autoctoni che intervengono nel nostro habitat. Mi riferisco agli aironi e ai cormorani per quanto riguarda il settore ittico per il quale stiamo predisponendo un provvedimento che consenta di sostenere le spese necessarie per la copertura delle pescicolture. Diverso è il caso dei cinghiali. Sono animali con una alta capacità di riproduzione ed alcune zone della provincia hanno raggiunto un numero assolutamente non sopportabile dalle aziende agricole. In questi casi stiamo lavorando con i forestali e con il mondo della caccia e abbiamo già posto in essere azioni di difesa attiva che certamente proseguiranno. Sul tema dell orso la competenza è oggi attribuita al ministero dell ambiente, sono però in corso le necessarie trattative per recuperare anche in questa materia competenza primaria da parte della provincia e mettere quindi in atto adeguate azioni di riequilibrio animali/ territorio.

19 Interventi dei partecipanti Sollecitati dal contenuto della relazione del presidente hanno fatto seguito gli interventi dei presenti che hanno portato alla attenzione della confagricoltura e dell assessore Mellarini i problemi che interessano i diversi settori e le proposte di interventi pubblici là dove necessari e richiesti. Per primo ha preso la parola il presidente di AVICUTREN- TO Giancarlo Cavagna. Dopo aver ringraziato l assessore per Giancarlo Cavagna il sostegno alle aziende in difficoltà dando la possibilità di accedere al credito agevolato tramite cooperfidi, ha richiamato l attenzione sui rapporti fra UE, gli stati membri e gli stati terzi. Le aziende degli stati membri talvolta devono accettare dispotiche soluzioni imposte da membri esterni. E il caso delle uova di produzione ucraina che mette in evidenza la debolezza della politica agricola comunitaria. Mentre gli allevatori italiani sono stati costretti ad adeguare le attrezzature agli standard imposti dall Europa con notevoli costi di investimento, viene autorizzata l importazione di uovo prodotte in allevamenti ai quali non si chiede il rispetto delle stesse norme che si impongono ai produttori comunitari. Il problema potrebbe trovare una soluzione attraverso la strada della tracciabilità del prodotto italiano e della singola azienda. Ma questa strada in ambiente comunitario incontra resistenze notevoli. Pone quindi il problema delle deiezioni animali. Una volta concime ora a causa dei protocolli in agricoltura è sempre meno utilizzata. Come allevatori sono convinti che la pollina possa essere impiegata come biomassa negli impianti di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e calore. Auspicano un maggior coinvolgimento degli assessorati provinciali per collaborare affinché questo problema possa tradursi in risorse. Marco Leonardi presidente di ASTRO ritiene la relazione del presidente Pezzi esaustiva dei problemi della agricoltura trentina e propositiva per quel che riguarda in particolare la utilità della collaborazione fra i vari soggetti. Due sono i punti toccati dalla relazione sui quali intende soffermarsi: l operato della fondazione Mach nel settore della Marco Leonardi ricerca applicata e la presenza degli animali non autoctoni divenuti ormai del predatori. Sul primo argomento giudica sicuramente positiva la collaborazione con la fondazione che è ormai di lunga data e di massima utilità. Ricorda la ricerca denominata MIGLIOR FILETTO, che sta dando ottimi risultati con il miglioramento delle caratteristiche della produzione e di conseguenza una più interessante presenza sul mercato. Ricorda poi le ricerche in corso: sul benessere animale, sulla tecnica per l allevamento del pesce persico e su quella del carpione del Garda. Fra le iniziative di recente realizzazione desidera ricordare l accordo stipulato verso la fine del 2012 inizio 2013 con la Federazione Pescatori Trentini per i prodotti da semina. A fronte di tale accordo le 24 associazioni aderenti alla Federazione Pescatori Trentini acquisteranno i prodotti da semina certificati. Per dare risalto a questa col- 19

20 Marco Facchinelli laborazione si è deciso di presentarci alla fiera di Riva Expo Caccia Pesca e Ambiante in maniera congiunta e questo ha dato un ottimo risultato a livello di immagine. Ricorda infine il problema dei predatori che per il settore ittico, non solo per gli allevatori, si riferisce a aironi e cormorani, divenuti ormai specie stanziali, con numeri in costante aumento. Problema rilevante per l attività di allevamento oltre che per la fauna ittica in generale per l elevato numero di pesci di cui si cibano quotidianamente. Purtroppo alcuni ambienti stanno difendendo uccelli ittiofagi non autoctoni a discapito della fauna ittica autoctona. Al riguardo vi è l impegno a collaborare con la Provincia per un importante contributo alle coperture degli allevamenti unitamente ad una azione politica di informazione e pressione affinché le istituzioni locali apportino modifiche alle norme in materia di tutela e protezione dei volatili in particolare della direttiva uccelli. Marco Facchinelli presidente della associazione che raggruppa una parte degli apicoltori trentini ringrazia i responsabili di confagricoltura per l appoggio fornito fin dalla nascita della associazione. Considerata la presenza di diverse realtà associative nel settore apistico a livello provinciale, auspica una maggiore collaborazione fra le stesse. Ricorda l importanza dell ape per l agricoltura in particolare per il lavoro di impollinazione svolta dalle api, fondamentale per buona parte delle coltivazioni. Non si può inoltre dimenticare l azione dell ape quale strumento di controllo della salute ambientale essendo l ape un animale molto sensibile alla qualità dell ambiente in cui vive, e inoltre, per la natura stessa della sua attività, una sorta di campionatore biologico assai funzionale, almeno d estate, in quanto le api, nella loro attività di bottinamento, ispezionano una vasta area attorno all alveare, venendo a contatto con suolo, vegetazione, aria e acqua. Inoltre il corpo, rivestito di peli, è particolarmente adatto per trattenere i materiali e le sostanze con cui viene a contatto. Richiama poi il problema dei predatori che per il settore apistico significa sostanzialmente l orso, una presenza che crea insicurezza e disagio. Non crede poi che la presenza di questi animali rappresenti un valore aggiunto per il settore turistico mentre crea problemi anche in altri comparti. Si quindi doveroso ripensarne la presenza superando gli ostacoli posti da chi dall orso ha solo da guadagnare. Il presidente del settore florovivaistico di recente nomina Maurizio Carletti, ha posto l accento sulla importanza del florovivaismo trentino ma deve cambiare la figura del floricoltore. La professionalità dei florovivaisti trentini è riconosciuta anche fuori dal Trentino ma bisogna legarsi al turismo portando nel mestiere idee nuove. Far capire ai potenziali acquirenti l importanza di scegliere i nostri prodotti e legarsi con progetti all istituto di S. Michele per l arredo urbano. Questi sono gli obiettivi che si è dato il nuovo direttivo. Aprirsi al nuovo è sempre difficile ma anche stimolante e importante per continuare ad esserci. Maurizio Carletti Auspica che dalla discussione e dalla condivisione del progetti fra colleghi la floricoltura trentina possa continuare rafforzata per dare al territorio una componente della quale non può fare a meno. Dario Gottardi eletto nel consiglio di amministrazione del Consorzio trentino di bonifica, proposto e sostenuto proprio da Confagricoltura, successivamente nominato vice presidente, ringrazia per la fiducia accordata e dichiara la propria disponibilità per i casi 20

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