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1 LE DISCIPLINE PEDAGOGICHE PROF. CARMINE PISCOPO

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3 1 Introduzione L insegnamento di storia delle istituzioni educative fa parte della macro area della grande allargata delle discipline pedagogiche, la vecchia pedagogia. Questa è implosa al suo interno dopo le riforme imposte dall alto, dando vita a ben ventiquattro insegnamento accademici nelle università. Questa disciplina, al pari di tutte le altre scienze umane ha bisogno di una delimitazione nel suo campo, nel senso che se la si vuole considerare una disciplina scientifica deve avere un suo statuto, una sua fondazione scientifica o epistemologica, una sua metodologia, una sua logica interna ed un contenuto. L obiettivo primario è quello di chiarire il concetto di Istituzione Educativa e ancora prima quello di Istituzione. Concetto di istituzione o di istituto mette capo ad una connotazione di ordine giuridico, nel senso che abbisogna del riconoscimento da parte dello stato politico, cioè di un associazione, un organizzazione, di una struttura, di una agenzia, di un apparato, di un gruppo che si costituiscono anche liberamente, ma con finalità, scopi ed obiettivi altamente culturali ed anche normativi. Non tutte le organizzazioni o associazioni, che impropriamente vanno sotto la denominazione di istituzioni possono essere considerate istituzioni pubbliche, statuali, e quindi vere istituzioni, anche quando svolgono funzioni altamente sociali e culturali. Quindi possiamo considerare istituzioni solo quelle che sono riconosciute dallo Stato. In ambito educativo adoperiamo la definizione di istituzione educativa (si preferisce l aggettivo educativo e il sostantivo educazione o formazione). La derivazione latina di educazione è educere: trarre, tirare fuori, far maturare le potenzialità implicite che sono nel soggetto, che sono costitutive del soggetto in via di sviluppo. In ambito educativo possiamo affermare che le istituzioni o l istituzione o l istituto formativo ha lo scopo di favorire la maturazione compiuta della personalità, trasformare la persona in personalità compiuta, la maturazione della personalità dei soggetti in età evolutiva. Di norma possiamo parlare di istituti educativi, di istituzioni educative, in primis della famiglia, anche per diritto naturale, positivo, riconosciuto da tutti gli stati di diritto. Spetta alla famigli l obbligo, l onere, diritto primario, di istruire la prole; la scuola, la chiesa, le associazioni culturali, i partiti politici, i sistemi di comunicazione sociale di animazione culturale e ludica, tutte le altre aggregazioni che svolgono funzioni formativa secondo tre indicatori precisi, fattori educativi cioè che le assegnano un attributo educativo, formativo. 3 di 5

4 I tre fattori sono: la finalità educativa precipua; la sistematicità degli interventi formativi; e la professionalità pedagogico-didattica. Questi sono i tre elementi fondamentali che ci consentono di accreditare un istituzione come istituzione educativa. La finalità educativa precipua è data dall azione mirata, intenzionale, continuata, responsabile, intesa a realizzare la formazione integrale della personalità di soggetti in via di sviluppo, secondo la linea programmatica dettata dallo Stato, in base alle leggi che concernono le istituzioni, la formazione umana, nel senso di intellettuale, morale, religiosa, civile, artistica, economica, etc., perché spetta allo Stato assegnare i fini all educazione, ad ogni processo formativo, assegnare i contenuti (programmi, linee generali, le indicazioni di massima). Tuttavia, il nodo, la modalità, il metodo attiene alla libertà del docente, all autonomia, ma questo si può evincere dalla leggi fondamentali dello Stato, in tutte le costituzioni di diritto, dallo Stato di diritto e riconosciuto la libertà, l autonomia; cioè lo Stato mi dice cosa debbo fare, ma non mi dice come lo devo fare. Ogni volta che lo Stato interviene sulla libertà dell insegnamento commette un crimine giuridico. Secondo fattore è la sistematicità degli interventi educativi: risulta dalla conseguenzialità organizzata di percorsi educativi, cioè senza concedere nulla all improvvisazione, senza tralasciare passaggi, tappe essenziali nell unitario processo di formazione globale, in una visione organica, complessiva, sistemica, dove tutto si tiene dove le parti possono essere composte e ricomposte nell unitarietà del processo con una consapevolezza piena dell unitarietà e dei singoli punti di raccordo, nonché delle parti che lo compongono, per realizzare i compiti da sviluppare e gli obiettivi da conseguire. Quindi, questa visione organica, sistematica è il secondo elemento costituente un istituzione educativa. Il terzo elemento è la professionalità pedagogico-didattica che è la connotazione specifica degli operatori, degli educatori, degli insegnanti, degli addetti ai processi di formazione e di istruzione dei soggetti in situazione di apprendimento. Si tratta di apprendimento, cioè di istruzione connessa con l educazione, di istruzione educativa. Un soggetto può essere istruito e non educato, nel senso che il soggetto può possedere un infinità di saperi, un sapere smisurato, ma non lo tramuto in cultura viva, che è saggezza, sapienzialità ( i sette savi: l ultimo è Cristo, il penultimo Socrate. I savi non hanno lasciato opere scritte, ma la parola viva, palpitante, vis a vis, dove l umanità si incontra con l altra umanità). Per questo si preferisce utilizzare il termine educazione, invece di istruzione, sviluppo, crescita, maturazione che sono simulacri, sono aspetti parziali che non esprimono la pienezza della formazione. Questa caratteristica della professionalità docente richiede la formazione iniziale e in servizio, la formazione continua dei formatori, sia in ambito 4 di 5

5 delle scienze dell educazione che nel campo dei processi culturali, dei precipitati culturali come affermerebbe Popper nel Mondo Tre, cioè i saperi. La scuola se genera solo saperi, viene meno ad un compito fondamentale, cioè quello che il sapere è formativo, educativo, è costruttivo è plastico. Sulla base di queste considerazioni della premessa dei tre fattori costituenti, un istituzione educativa appare difficile il riconoscimento di una istituzione con l aggettivo, la qualificazione di educativo, tutte quelle istituzioni che Émile Durkheim chiamava invecchiate agenzie della socializzazione. È chiaro che un sociologo parli di processi di socializzazione, di acculturazioni, di ominizzazione, etc., l alfabetizzazione non può essere solo l istruzione, ma sarà processi di interazione, di incontro con l altro. Quindi, senza dubbio, in tutti gli stati di diritto viene riconosciuta alla famiglia, che è il soggetto primario, portatore di diritto dell obbligo/dovere dell istruzione della prole. Quelle famiglie che dimostrino di possedere in pieno i tre fattori, la finalità si può anche desumere, ma la professionalità è richiesta. La scuola finisce per essere la vera, se non l unica, istituzione con caratteri e finalità formative, quindi l unica istituzione educativa per eccellenza. Quando parliamo di istituzioni educative ci riferiamo specificamente alla scuola. La scuola realizza in pieno finalità e processi, con le adeguate strutture e supporti (banchi, orari, registri, organizzazione dei docenti, del personale non docente, dei dirigenti, etc.), per realizzare il compito fondamentale, che è quello di consentire all allievo il potere massimo quello di imparare ad imparare, di attrezzarsi per poter conoscere il mondo e in qualche modo dominarlo. La scuola non è solo il luogo della trasmissione passiva del sapere, della cultura, ma è il luogo, soprattutto, della costruzione progressiva, ma incessante e nella visione organica, olistica, di tutto, della cultura. 5 di 5

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