Attività 1.b Assistenza Diretta ai Comuni. La Legge Regionale 14/2016: ruolo dei comuni e principali adempimenti. Webinar Ifel del 21 ottobre 2016
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1 Attività 1.b Assistenza Diretta ai Comuni La Legge Regionale 14/2016: ruolo dei comuni e principali adempimenti Webinar Ifel del 21 ottobre 2016
2 RUOLO DEI COMUNI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI EVOLUZIONE NEL TEMPO T.U Legge 142/1990 D.Lgs. 267/2000 (TUEL) D.Lgs. 22/1997 (cd. Decreto Ronchi) D.Lgs. 152/2006 Parte IV - Rifiuti 2
3 IL D.LGS 152/2006: ASSETTO DELLE COMPETENZE Stato Regioni Province Comuni 3
4 IL D.LGS 152/2006 LE COMPETENZE DELLO STATO i criteri generali per la redazione dei piani regionali e il loro coordinamento (art. 199 del Codice); le linee guida per l individuazione degli ATO; le linee guida per la definizione delle gare d appalto, dei requisiti di ammissione delle imprese e i capitolati; le linee guida su forme e modi di cooperazione tra enti locali (art. 195); le funzioni di indirizzo e coordinamento per l'attuazione della parte quarta, l'individuazione degli impianti recupero e smaltimento di preminente interesse nazionale. 4
5 IL D.LGS 152/2006 LE COMPETENZE DELLA REGIONE la predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento di Piani regionali di gestione dei rifiuti, di cui all'articolo 199; la regolamentazione delle attività di gestione dei rifiuti, l'elaborazione, l'approvazione e l'aggiornamento dei piani per la bonifica di aree inquinate di propria competenza; l'approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestione di rifiuti, anche pericolosi, l'autorizzazione all'esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti, anche pericolosi, la delimitazione, nel rispetto delle linee guida generali di cui all'articolo 195, comma 1, lettera m), degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati; la promozione della gestione integrata dei rifiuti; l'incentivazione alla riduzione della produzione dei rifiuti ed al recupero degli stessi; la definizione di criteri per l'individuazione, da parte delle province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti; 5
6 IL D.LGS 152/2006: LE COMPETENZE DELLA PROVINCIA (ART. 197) funzioni amministrative concernenti la programmazione e organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, da esercitarsi con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, ed in particolare. 6
7 IL D.LGS 152/2006 LE COMPETENZE DEL COMUNE (ART. 198) Ai comuni spetta il concorso alla gestione (comma 1), e il concorso alla disciplina della gestione (comma 2), quest ultima da esercitarsi in coerenza con i Piani d ambito adottati dall apposito Ente d'ambito, al quale sono trasferite le competenze comunali in materia di gestione integrata dei rifiuti. 7
8 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: LE COMPETENZE DELLA REGIONE Alla Regione spettano la: predisposizione, adozione ed aggiornamento del PRGR; promozione degli interventi per ridurre i quantitativi di rifiuti, incentivando le attività di prevenzione, recupero di materia prima e riutilizzo; esercizio del potere sostitutivo nei confronti dei Comuni in caso di inadempienza nello svolgimento delle funzioni amministrative agli stessi conferite dalla legge; concessione di contributi ed incentivi per la realizzazione e il completamento del sistema impiantistico e per la finalità di prevenzione e riduzione della produzione nonché di recupero di materia prima e riutilizzo di rifiuti; predisposizione dello Statuto tipo degli EdA; predisposizione di linee guida per la gestione dei rifiuti urbani e la determinazione della tariffa puntuale su scala comunale, tenuto conto dei costi correlati ai diversi segmenti del ciclo, anche con riferimento alla raccolta differenziata ed agli accordi stipulati ai sensi dell articolo 224, comma 5 del d. lgs. n. 152/2006, al fine di favorire la prevenzione, il riutilizzo ed il recupero di materia prima con modalità omogenee sull intero territorio regionale; predisposizione di linee guida e schemi tipo per l elaborazione dei Piani di Ambito e degli eventuali atti necessari per l affidamento del servizio integrato da parte degli EdA, con particolare riferimento alla raccolta differenziata e individuazione dei parametri in base ai quali l EdA valuta le performance dei Comuni rispetto alla riduzione, al riutilizzo, alle percentuali di raccolta differenziata e alla qualità del materiale raccolto, ai fini della modulazione della tariffa del servizio per ciascun Comune; definizione della percentuale minima annua di carta riciclata che le amministrazioni pubbliche devono utilizzare; determinazione dell'onere derivante dalla gestione post-operativa delle discariche e dei siti già esistenti di stoccaggio provvisorio di rifiuti e del piano di riparto dei relativi costi in base al numero degli abitanti di ogni singolo EdA, di cui tener conto da parte di ciascun Ente d Ambito in sede di definizione delle tariffe. 8
9 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: LE COMPETENZE DEL COMUNE I Comuni concorrono: in forma associata all'esercizio delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione integra dei rifiuti urbani; a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti redatti in conformità alle linee guida regionali con i Piani d'ambito. 9
10 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: ASSETTI TERRITORIALI SAD SAD Monocomunale ATO SAD 10
11 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: ASSETTI ORGANIZZATIVI Ente d'ambito ATO 11
12 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: ASSETTI ORGANIZZATIVI Ente D'Ambito Assemblea dei Sindaci Consiglio d'ambito Presidente Direttore Generale Collegio dei revisori dei conti 12
13 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: ASSEMBLEA DEI SINDACI E un organo consultivo. COMPETENZE: Articolazione dell'ato in SAD; Approvazione del Piano d'ambito Territoriale; Bilancio dell'ente d'ambito; Ogni altro argomento su proposta di un terzo dei sindaci o su iniziativa dell'ente d'ambito 13
14 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: CONSIGLIO D AMBITO COMPETENZE: l adozione, sentita l Assemblea dei Sindaci, del Piano d' ambito; l approvazione delle forme di gestione del servizio nell ATO e nei SAD; la formulazione di proposte alla Regione per l individuazione degli interventi, non previsti nel Piano d' Ambito, necessari a garantire la sostenibilità del sistema; la definizione degli standard qualitativi del servizio; la formulazione i indirizzi al direttore generale per l amministrazione dell Ente e l organizzazione del servizio e valutazione annuale dell operato dello stesso; l approvazione, sulla base dell istruttoria svolta dal direttore generale, della tariffa di base, quale componente della tariffa da applicarsi all utenza, eventualmente integrata per SAD; l approvazione, all esito dell istruttoria svolta dal direttore generale, della pianta organica dell EdA; l approvazione della carta dei servizi; l approvazione del contratto con il direttore generale, sulla base dello schema approvato dalla Giunta regionale ed allegato allo Statuto dell EdA; la verifica dello stato di attuazione del Piano d' Ambito e del raggiungimento degli standard economico-finanziari e tariffari, nonché del livello di efficienza, affidabilità e qualità del servizio assicurati all utenza; l approvazione del bilancio dell Ente; l esercizio delle altre attribuzioni previste dallo Statuto. 14
15 LA LEGGE REGIONALE 14/2016 IL PRESIDENTE DELL EDA Dura in carica cinque anni e rappresenta legalmente l Ente d Ambito, fatti salvi gli atti di rilevanza esterna rientranti nelle attribuzioni del direttore generale. IL DIRETTORE GENERALE Assume la responsabilità della gestione tecnica, amministrativa e contabile dell EdA; Dispone sull organizzazione e sul funzionamento dell ente, dirigendone la struttura operativa; Espleta le procedure di affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti, Sottoscrive i relativi contratti e li gestisce; Controlla l attività dei soggetti gestori del servizio e provvedendo all applicazione delle sanzioni e delle penali contrattuali. IL COLLEGIO DEI REVISORI Nominato dal Presidente dell EdA, è composto da tre membri, che durano in carica quattro anni e non sono rinnovabili, ed esercita le funzioni di verifica e controllo attribuite dalla normativa vigente. 15
16 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: PIANIFICAZIONE REGIONALE Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (PRGRU) Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (PRGRS) Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate (PRB) 16
17 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: PIANO D AMBITO È articolato nelle seguenti sezioni: a) ricognizione delle infrastrutture, gli impianti e le altre dotazioni patrimoniali di proprietà degli enti locali da conferire in comodato ai soggetti affidatari; b) ricognizione delle risorse umane e dei soggetti impegnati nella gestione dei rifiuti nei territori di competenza; c) programma degli interventi in coerenza con le previsioni del Piano regionale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti; d) modello gestionale ed organizzativo; e) piano economico finanziario, comprensivo della tariffa del servizio articolata per ciascun Comune dell ambito nel rispetto di parametri definiti dall EdA, tra cui la percentuale di raccolta differenziata; f) piano d impatto occupazionale. 17
18 LA LEGGE REGIONALE 14/2016 REGIME TRANSITORIO CONTRATTI DI SERVIZIO Nuove procedure di affidamento a condizione che siano conformi alla legge e che prevedano la cessazione espressa ed automatica dell affidamento a seguito dell individuazione del nuovo gestore del servizio integrato da parte dell EdA. Le gestioni relative alle porzioni di territorio coperte da contratti in essere sono acquisite alle ulteriori scadenze. Le società provinciali continuano a svolgere le funzioni alle stesse assegnate fino alla data dell effettivo avvio di esercizio da parte del nuovo soggetto gestore individuato ai sensi della legge, comunque non oltre i 90 giorni dalla data di entrata in vigore della stessa. 18
19 LA LEGGE REGIONALE 14/2016 REGIME TRANSITORIO SALVAGUARDIA LIVELLI OCCUPAZIONALI Previsione, negli atti di affidamento dei servizi, di apposita clausola sociale volta a garantire l'utilizzo del personale già impegnato nel ciclo di gestione dei rifiuti e, nei Piani d Ambito Territoriale, apposita sezione rappresentata dai Piani d'impatto occupazionale; Nei rapporti di subentro fra soggetti gestori si applichino le norme di tutela occupazionale previste dall'articolo 202 del d.lgs. n. 152/2006, prevedendo un obbligo a carico del nuovo gestore a garantire la continuità occupazionale del personale già impegnato alle dipendenze del precedente gestore e del personale già dipendente dei Consorzi di bacino; Una specifica regolamentazione finalizzata alla ricollocazione lavorativa del personale già dipendente dei Consorzi di bacino con il divieto di procedere a nuove assunzioni per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, fino al completo reimpiego di tali unità; a tal fine si prevede che entro e non oltre 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge i legali rappresentanti dei Consorzi di Bacino approvino gli elenchi del personale e che gli EdA li acquisiscano entro 30 giorni dall insediamento. 19
20 LA LEGGE REGIONALE 14/2016: PROGRAMMA OPERATIVO STRAORDINARIO COMUNI Incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani Sviluppare e incentivare il compostaggio di comunità per il trattamento della frazione organica dei rifiuti 20
21 GRAZIE PER L'ATTENZIONE Prossimo Webinar: ATO e SAD 28 ottobre
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