STRUTTURE IN CALCESTRUZZO FACCIAVISTA

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1 8 STRUTTURE IN CALCESTRUZZO FACCIAVISTA Questa sezione è dedicata alle prescrizioni di capitolato per le strutture in calcestruzzo le cui superfici debbono rimanere a vista e dove, quindi, l estetica del manufatto rappresenta una prestazione fondamentale da conseguire unitamente ai requisiti di carattere statico e di durabilità. E opportuno precisare che la qualità estetica della superficie delle strutture in calcestruzzo dipende sia dalla composizione e dalle prestazioni del calcestruzzo impiegato che da una serie di fattori che attengono strettamente alla progettazione e all esecuzione dell opera. Pertanto, le prescrizioni di capitolato riportate nelle schede 8.1 e 8.2 relative al calcestruzzo per strutture facciavista debbono essere integrate dalle prescrizioni relative: - al tipo di cassero: i casseri assorbenti permettono di ottenere una superficie leggermente ruvida perché assorbono l acqua in eccesso e impediscono la formazione di antiestetiche bolle superficiali. Per ottenere una superficie omogenea è necessario utilizzare tavole che sono state impiegate lo stesso numero di volte e caratterizzate da medesimo assorbimento (stesso legno). I casseri non assorbenti producono superfici molto lisce, ma caratterizzate anche da una maggiore disomogeneità cromatica. Per questo motivo è opportuno che grandi superfici facciavista vengano suddivise mediante motivi architettonici in campiture di modesta estensione che possano attenuare queste disomogeneità cromatiche inevitabili. Relativamente ai casseri è assolutamente importante curare la tenuta dei punti di giunzione; in caso contrario, infatti, la perdita di boiacca da queste zone provoca la formazione di difetti superficiali in termini di macroporosità; - al tipo di disarmante: prima di procedere al getto è sempre opportuno eseguire delle prove preliminari di compatibilità tra cassero e disarmante. L applicazione del disarmante deve avvenire con cura in strati sottili e regolari prima del posizionamento delle gabbie di armatura. Il disarmante in eccesso deve essere rimosso mediante degli stracci pena l apparizione di macchie o di zone a colorazione grigia variabile; - alle modalità di maturazione: la bagnatura delle superfici del calcestruzzo con acqua può promuovere la comparsa di antiestetiche efflorescenze biancastre. Allo stesso modo si possono generare macchiature della superfici se vengono impiegate pellicole in plastica applicate direttamente sulla superficie del calcestruzzo. Le modalità di protezione consigliate per le strutture facciavista sono quelle basate sull impiego di un geotessile oppure quelle realizzate con foglio di plastica tenuto distante dalla superficie della struttura in calcestruzzo evitando comunque che si crei un effetto camino che possa favorire l evaporazione di acqua dal conglomerato; - alle condizioni climatiche al momento della realizzazione dell opera: la qualità estetica delle superfici di calcestruzzo dipende strettamente dalle condizioni di ventilazione e di umidità esistenti durante la realizzazione e la successiva maturazione del getto: climi asciutti e ventilati producono colorazioni diverse da quelle che si realizzano in periodi caldo-umidi. Pertanto, è buona norma, ai fini dell ottenimento di colorazioni omogenee delle superfici, che i getti di un determinato elemento strutturale vengano completati nell arco di una stessa giornata. Relativamente alla composizione del calcestruzzo i parametri che influenzano la qualità estetica dei manufatti sono rappresentati:

2 - dal tipo di cemento: tutti i cementi conformi alla UNI-EN sono idonei per la produzione del calcestruzzo facciavista. Il cemento Portland conduce a superfici con tonalità cromatiche sul grigio, mentre superfici più chiare si possono ottenere con il cemento Portland al calcare. Il cemento Portland bianco si può utilizzare quando si richiedono superfici di particolare bianchezza oppure il calcestruzzo deve essere additivato con pigmenti finalizzati ad ottenere colorazioni pastello tenui; - dall acqua di impasto: al fine di evitare alterazioni cromatiche delle superfici per il calcestruzzo facciavista sono da escludere le acque di riciclo e ricorrere nel confezionamento all impiego di sole acque potabili; - dal tipo di aggregato: il colore delle superfici in calcestruzzo dipende dal colore degli aggregati e, in particolare, da quello delle sabbie. Pertanto, al fine di evitare variazioni cromatiche è necessario che durante la fornitura del calcestruzzo non deve cambiare la fonte di provenienza dei materiali lapidei. Inoltre, al fine di evitare difettosità superficiali si deve imporre un limite nel contenuto di particelle leggere negli aggregati (0.25 e 0.05% rispettivamente per aggregati fini e grossi); - il dosaggio di cemento: per aggregati con un diametro massimo di 32 mm il dosaggio di cemento minimo deve risultare almeno pari a 350 kg/m 3. Inoltre, la somma del cemento e dei granuli di materiale inerte di dimensioni inferiori a mm deve risultare non minore di 400 kg/m 3 ; - rapporto a/c: deve essere rispettato per ogni impasto il rapporto a/c nominale previsto il quale non deve subire oscillazioni di in quanto queste variazioni determinerebbero differenze cromatiche della superficie dei manufatti. Questo implica che la produzione del calcestruzzo destinato ad opere facciavista deve necessariamente avvenire in impianti con processo industrializzato dove si opera uno stringente controllo dell umidità degli aggregati e dell acqua introdotta nel mescolatore; - consistenza: al fine di limitare la tendenza alla segregazione dell impasto è opportuno per le strutture facciavista utilizzare uno slump di riferimento di 230 mm + 30 mm o classe di consistenza S5. Le prescrizioni di capitolato contenute nella presente sezione si riferiscono a elementi di strutture ricadenti in classe di vita nominale 1 (50 anni).

3 SCHEDA 8.1 Calcestruzzo destinato alla realizzazione di strutture di elevazione facciavista 1 di fabbricati residenziali, di edifici pubblici o adibiti ad attivita commerciali o del terziario e muri di sostegno facciavista che in servizio sono esposti all azione della pioggia in zone a clima temperato Voce di capitolato Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, per strutture di elevazione facciavista di edifici e muri di sostegno o di recinzione facciavista che operano in servizio all esterno esposti direttamente all azione della pioggia, in classe di esposizione XC4 (UNI 11104), R ck 40 N/mm 2, Classe di consistenza S4/S5 o slump di riferimento 230 mm ± 30 mm, D max 32 mm, Cl 0.4, dosaggio di cemento minimo 350 kg/m 3 Campo di validità Le prescrizioni di capitolato riportate nella presente scheda sono rivolte agli elementi di elevazione facciavista di edifici che operano in servizio all esterno e sono direttamente interessati dall azione della pioggia. Nel caso che la struttura operi al riparo dalla pioggia si faccia riferimento alla scheda 2.2. Le prescrizioni di capitolato contenute nella presente scheda, pertanto, sono rivolte a pilastri, travi, corpi scala, nuclei ascensore e muri di cinta facciavista che appartengono a strutture che ricadono in Classe 1 di Vita Nominale in accordo alle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/08) e sono situate in aeree del Paese caratterizzate da clima temperato. Le presenti prescrizioni possono essere estese anche ai muri di sostegno facciavista. Avvertenze Le prescrizioni di capitolato riportate nella presente scheda 8.1 e finalizzate alla realizzazione di strutture facciavista debbono essere integrate dalle prescrizioni relative: - al tipo di cassero: i casseri assorbenti (in legno) permettono di ottenere una superficie leggermente ruvida perché assorbono l acqua in eccesso e impediscono la formazione di antiestetiche bolle superficiali. Per ottenere una superficie omogenea è necessario utilizzare tavole che sono state impiegate lo stesso numero di volte e caratterizzate da medesimo assorbimento (stesso legno). I casseri non assorbenti producono superfici molto lisce ma caratterizzate anche da una maggiore disomogeneità cromatica. Per questo motivo è opportuno che grandi superfici facciavista vengano suddivise mediante motivi architettonici in campiture di modesta estensione che possano attenuare queste disomogeneità cromatiche inevitabili. Relativamente ai casseri è assolutamente importante curare la tenuta dei punti di giunzione; in caso contrario, infatti, la perdita di boiacca da queste zone provoca la formazione di difetti superficiali in termini di macroporosità; - al tipo di disarmante: prima di procedere al getto è sempre opportuno eseguire delle prove preliminari di compatibilità tra cassero e disarmante. L applicazione del disarmante deve avvenire con cura e in strati sottili e regolari prima del posizionamento delle gabbie di armatura. Il disarmante in eccesso deve essere rimosso mediante degli stracci pena l apparizione di macchie o di zone a colorazione grigia variabile; - alle modalità di maturazione: la bagnatura delle superfici del calcestruzzo con acqua può promuovere la comparsa di antiestetiche efflorescenze biancastre. Allo stesso modo si possono generare macchiature della superfici se vengono impiegate pellicole in plastica applicate direttamente sulla superficie del calcestruzzo. Le modalità di protezione consigliate per le strutture facciavista sono quelle basate sull impiego di geotessile oppure quelle realizzate con foglio di plastica tenuto distante dalla superficie della struttura in calcestruzzo evitando comunque che si crei un effetto camino che possa favorire l evaporazione di acqua dal conglomerato; - alle condizioni climatiche al momento della realizzazione dell opera: la qualità estetica delle superfici di calcestruzzo dipende strettamente dalle condizioni di ventilazione e di umidità esistenti durante la realizzazione e la successiva maturazione del getto: climi asciutti e ventilati producono colorazioni diverse da quelle che si realizzano in periodi caldoumidi. Pertanto, è buona norma, ai fini dell ottenimento di colorazioni omogenee delle superfici, che i getti di un dato elemento strutturale vengano completati nell arco di una stessa giornata. 1 Pilastri, travi, corpi scala e nuclei ascensore, muretti di recinzione

4 PRESCRIZIONI DI CAPITOLATO Prescrizioni per gli ingredienti utilizzati per il confezionamento del conglomerato A1) Acqua di impasto: conforme alla UNI-EN 1008 A2) Additivo superfluidificante conforme ai prospetti 3.1 e 3.2 o superfluidificante ritardante conforme ai prospetti 11.1 e 11.2 della norma UNI-EN A3) Additivo ritardante (eventuale solo per getti in climi molto caldi) conforme al prospetto 2 della UNI-EN A4) Durante l intera fornitura del conglomerato non debbono essere impiegati aggregati di diversa provenienza. A5)Aggregati provvisti di marcatura CE conformi alle norme UNI-EN e In particolare: Assenza di minerali nocivi o potenzialmente reattivi agli alcali (UNI-EN e UNI 8520/2) o in alternativa aggregati con espansioni su prismi di malta, valutate con la prova accelerata e/o con la prova a lungo termine in accordo alla metodologia prevista dalla UNI , inferiori ai valori massimi riportati nel prospetto 6 della UNI 8520 parte 2. A6) Cemento conforme alla norma UNI-EN Per strutture facciavista bianche utilizzare cemento bianco. A6) Fumi di silice conformi rispettivamente alla norma UNI-EN parte 1 e 2. Cenere volante conforme alla UNI-EN 450 Prescrizioni per il calcestruzzo B0) In accordo alle Norme Tecniche sulle Costruzioni (D,M.14/01/08) il calcestruzzo dovrà essere prodotto in impianto dotato di un Sistema di Controllo della Produzione (FPC) effettuata in accordo a quanto contenuto nelle Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato (2003) certificato da un organismo terzo indipendente autorizzato. B1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1) B2) Classi di esposizione ambientale: XC4 B3) Rapporto a/c max: 0.50 (la variazione del rapporto a/c deve essere contenuta a ± 0.03) B4) Classe di resistenza a compressione minima: C(32/40) B5) Controllo di accettazione: tipo A (tipo B per volumi complessivi di calcestruzzo superiori a 1500 m 3 ) B6) Dosaggio minimo di cemento: 350 Kg/m 3 B6.a) Contenuto di cemento e di materiale fine passante a mm: 400 Kg/m 3 B7) Aria intrappolata: max 2,5% B8) Diametro massimo dell aggregato: 32 mm (Per interferri inferiori a 35 mm utilizzare aggregati con pezzatura 20 mm) B9) Classe di contenuto di cloruri del calcestruzzo: Cl 0,4 B10) Classe di consistenza al getto: S4/S5 o slump di riferimento 230 ± 30 mm B11) Volume di acqua di bleeding (UNI 7122): < 0.1% Prescrizioni per la struttura C1) Copriferro minimo: 35 mm (45 per opere in c.a.p) C2) Scassero oppure durata minima della maturazione umida da effettuarsi mediante ricoprimento della superficie non casserata con geotessile bagnato ogni 24 ore o con teli di plastica tenuti a 5 cm di distanza dalla superficie del calcestruzzo: 7 giorni C3) Acciaio B450C conforme al D.M. 14/01/08: Proprietà Requisito Limite di snervamento f y 450 MPa Limite di rottura f t 540 MPa Allungamento totale al carico massimo A gt 7,5% Rapporto f t /f y 1,15 R m /R e 1,35 Rapporto f y misurato / f y nom 1,25 Resistenza a fatica assiale* 2 milioni di cicli Resistenza a carico ciclico* 3 cicli/sec (deformazione 1,5 4 %) Idoneità al raddrizzamento dopo piega* Mantenimento delle proprietà meccaniche Controllo radiometrico** superato, ai sensi del D.Lgs. 230/1995 D. Lgs. 241/2000 * = prove periodiche annuali ** = controllo per colata

5 SCHEDA 8.2 Calcestruzzo destinato alla realizzazione di strutture di elevazione facciavista 2 di fabbricati residenziali, di edifici pubblici o adibiti ad attivita commerciali o del terziario e muri di sostegno facciavista che in servizio sono esposti all azione della pioggia in zone a clima rigido Voce di capitolato Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, per strutture di elevazione facciavista di edifici e muri di sostegno o di recinzione facciavista che operano in servizio all esterno esposte direttamente all azione della pioggia in aeree a clima rigido, in classe di esposizione XC4 + XF1 (UNI 11104), R ck 40 N/mm 2, Classe di consistenza S4/S5 o slump di riferimento 230 mm ± 30 mm o, D max 32 mm, Cl 0.4, aggregati non gelivi F2 o MS28, dosaggio di cemento minimo 350 kg/m 3 Campo di validità Le prescrizioni di capitolato riportate nella presente scheda sono rivolte agli elementi di elevazione facciavista di edifici che operano in servizio all esterno e sono direttamente interessati dall azione della pioggia in zona a clima rigido. Le prescrizioni di capitolato contenute nella presente scheda, pertanto, sono rivolte a pilastri, travi, corpi scala, nuclei ascensore e muri di cinta facciavista che appartengono a strutture che ricadono in Classe 1 di Vita Nominale in accordo alle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/08) e sono situate in aeree del Paese caratterizzate da clima rigido con frequenti escursioni della temperatura intorno a 0 C. Le presenti prescrizioni possono essere estese anche ai muri di sostegno facciavista nelle stesse aree climatiche. Avvertenze Le prescrizioni di capitolato riportate nella presente scheda e finalizzate alla realizzazione di strutture facciavista debbono essere integrate dalle prescrizioni relative: - al tipo di cassero: i casseri assorbenti (in legno) permettono di ottenere una superficie leggermente ruvida perché assorbono l acqua in eccesso e impediscono la formazione di antiestetiche bolle superficiali. Per ottenere una superficie omogenea è necessario utilizzare tavole che sono state impiegate lo stesso numero di volte e caratterizzate da medesimo assorbimento (stesso legno). I casseri non assorbenti producono superfici molto lisce ma caratterizzate anche da una maggiore disomogeneità cromatica. Per questo motivo è opportuno che grandi superfici facciavista vengano suddivise mediante motivi architettonici in campiture di modesta estensione che possano attenuare queste disomogeneità cromatiche inevitabili. Relativamente ai casseri è assolutamente importante curare la tenuta dei punti di giunzione; in caso contrario, infatti, la perdita di boiacca da queste zone provoca la formazione di difetti superficiali in termini di macroporosità; - al tipo di disarmante: prima di procedere al getto è sempre opportuno eseguire delle prove preliminari di compatibilità tra cassero e disarmante. L applicazione del disarmante deve avvenire con cura e in strati sottili e regolari prima del posizionamento delle gabbie di armatura. Il disarmante in eccesso deve essere rimosso mediante degli stracci pena l apparizione di macchie o di zone a colorazione grigia variabile; - alle modalità di maturazione: la bagnatura delle superfici del calcestruzzo con acqua può promuovere la comparsa di antiestetiche efflorescenze biancastre. Allo stesso modo si possono generare macchiature della superfici se vengono impiegate pellicole in plastica applicate direttamente sulla superficie del calcestruzzo. Le modalità di protezione consigliate per le strutture facciavista sono quelle basate sull impiego di geotessile oppure quelle realizzate con foglio di plastica tenuto distante dalla superficie della struttura in calcestruzzo evitando comunque che si crei un effetto camino che possa favorire l evaporazione di acqua dal conglomerato; - le condizioni climatiche al momento della realizzazione dell opera: la qualità estetica delle superfici di calcestruzzo dipende strettamente dalle condizioni di ventilazione e di umidità esistenti durante la realizzazione e la successiva maturazione del getto: climi asciutti e ventilati producono colorazioni diverse da quelle che si realizzano in periodi caldoumidi. Pertanto, è buona norma, ai fini dell ottenimento di colorazioni omogenee delle superfici, che i getti di un dato elemento strutturale vengano completati nell arco di una stessa giornata. 2 Pilastri, travi, corpi scala e nuclei ascensore, muretti di recinzione.

6 PRESCRIZIONI DI CAPITOLATO Prescrizioni per gli ingredienti utilizzati per il confezionamento del conglomerato A1) Acqua di impasto: conforme alla UNI-EN 1008 A2) Additivo superfluidificante conforme ai prospetti 3.1 e 3.2 o superfluidificante ritardante conforme ai prospetti 11.1 e 11.2 della norma UNI-EN A3) Additivo ritardante (eventuale solo per getti in climi molto caldi) conforme al prospetto 2 della UNI-EN A4) Durante l intera fornitura del conglomerato non debbono essere impiegati aggregati di diversa provenienza. A5) Aggregati provvisti di marcatura CE conformi alle norme UNI-EN e In particolare: Assenza di minerali nocivi o potenzialmente reattivi agli alcali (UNI-EN e UNI 8520/2) o in alternativa aggregati con espansioni su prismi di malta, valutate con la prova accelerata e/o con la prova a lungo termine in accordo alla metodologia prevista dalla UNI , inferiori ai valori massimi riportati nel prospetto 6 della UNI 8520 parte 2. Aggregati non gelivi aventi assorbimento d acqua inferiore all 1% o appartenenti alle classi F4 o MS35 in accordo alla UNI-EN A6) Cemento conforme alla norma UNI-EN Per strutture facciavista bianche utilizzare cemento bianco. A7) Fumi di silice conformi rispettivamente alla norma UNI-EN parte 1 e 2. Cenere volante conforme alla UNI-EN 450. Prescrizioni per il calcestruzzo B0) In accordo alle Norme Tecniche sulle Costruzioni (D,M.14/01/08) il calcestruzzo dovrà essere prodotto in impianto dotato di un Sistema di Controllo della Produzione (FPC) effettuata in accordo a quanto contenuto nelle Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato (2003) certificato da un organismo terzo indipendente autorizzato. B1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1) B2) Classi di esposizione ambientale: XC4 B3) Rapporto a/c max: 0.50 (la variazione del rapporto a/c deve essere contenuta a ± 0.03) B4) Classe di resistenza a compressione minima: C(32/40) B5) Controllo di accettazione: tipo A (tipo B per volumi complessivi di calcestruzzo superiori a 1500 m 3 ) B6) Dosaggio minimo di cemento: 350 Kg/m 3 B6.a) Contenuto di cemento e di materiale fine passante a mm: 400 Kg/m 3 B7) Aria intrappolata: max. 2,5% B8) Diametro massimo dell aggregato: 32 mm (Per interferri inferiori a 35 mm utilizzare aggregati con pezzatura 20 mm) B9) Classe di contenuto di cloruri del calcestruzzo: Cl 0.4 B10) Classe di consistenza al getto: S4/S5 o slump di riferimento 230 ± 30 mm B11) Volume di acqua di bleeding (UNI 7122): < 0.1% Prescrizioni per la struttura C1) Copriferro minimo: 35 mm (45 per opere in c.a.p) C2) Scassero oppure durata minima della maturazione umida da effettuarsi mediante ricoprimento della superficie non casserata con geotessile bagnato ogni 24 ore o con teli di plastica tenuti a 5 cm di distanza dalla superficie del calcestruzzo: 7 giorni C3) Acciaio B450C conforme al D.M. 14/01/08: Proprietà Requisito Limite di snervamento f y 450 MPa Limite di rottura f t 540 MPa Allungamento totale al carico massimo A gt 7,5% Rapporto f t/f y 1,15 R m /R e 1,35 Rapporto f y misurato/ f y nom 1,25 Resistenza a fatica assiale* 2 milioni di cicli Resistenza a carico ciclico* 3 cicli/sec (deformazione 1,5 4 %) Idoneità al raddrizzamento dopo piega* Mantenimento delle proprietà meccaniche Controllo radiometrico** superato, ai sensi del D.Lgs. 230/1995 D. Lgs. 241/2000 * = prove periodiche annuali ** = controllo per colata

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