La crisi e le soluzioni

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1 La crisi e le soluzioni Leonardo Becchetti Blog felicità sostenibile repubblica.it

2 Sintesi del contesto (il 4-3-4) Quattro gravi problemi (povertà, ambiente, crisi di senso della vita e crisi finanziaria) Tre cause (riduzionismo antropologico, di impresa e nella concezione e misura della «ricchezza delle nazioni») Le soluzioni Mettere gli occhiali giusti (ISTAT/CNEL, indicatori),riforma della finanza, voto col portafoglio, riforma per l Italia (patto fiscale, aggredire i 50 spread), creare valore economico puntanto su fattori competitivi non delocalizzabili Per lavorare assieme alla soluzione..mettiamoci in cammino OO5, Next, social networks, associazionismo dell economia civile, le fabbriche di capitale sociale

3 Il dividendo sociale della globalizzazione 3

4 Il problema originario I divari di tenore di vita e di costi del lavoro Nord- Sud sono immensi The US Bureau of Labour Statistics (2012) calculates in the year 2010 a gross hourly labour cost in the manufacturing sector of 33.1 US dollars for Italy against 1.9 dollars in the Phillipines. Comparable data for India are 1.17 dollars in 2007 and for China 1.36 dollars in Dati Svimez su operaio italiano e bulgaro.. La globalizzazione trasforma i mercati del lavoro locali in globali aumentando la dispersione salariale I processi di convergenza in media sono lenti (60 anni la Cina) nel frattempo la diseguaglianza intra-paese e mondiale cresce

5 I RISULTATI SULLA CONVERGENZA: LE DUE IPOTESI ESTREME ED I NOSTRI RISULTATI PROSPETTIVA PESSIMISTICA : le disuguaglianze tra paesi aumentano sempre di più; PROSPETTIVA OTTIMISTICA: i paesi in via di sviluppo recuperano terreno (catching up); VIA DI MEZZO: c è recupero (convergenza) condizionato a 4 fattori principali: investimento in capitale fisico investimento in capitale umano diffusione della Information Technology Qualità istituzioni e capitale sociale

6 La crescita dell Africa

7 L Italia in decrescita Tasso medio annuo di crescita del reddito pro capite tra il 2000 e il 2010 Italia

8 Paghiamo il dividendo sociale ma non sfruttiamo il dividendo monetario della globalizzazione: pol. monetaria stile Fed, riforma finanza, pol fiscale UE espansiva Il dividendo monetario

9 Sul sistema paese Ridurre i 50 gap di ec. reale con Germania (eff. Giustizia e PA, digital divide, istruzione, corruzione, evasione) Proventi per ridurre pressione fiscale Attenzione però a demonizzare spesa (scuola, 1 euro + sanità aumenta asp. vita)

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14 Fattori competitivi non delocalizzabili su cui puntare nella globalizzazione Italia è leader mondiale per numero siti Unesco (5 percento mondiale) Leader europeo per biodiversità naturale Leader mondiale per beni culturali religiosi Leader per turisti da paesi extraue in Europa 10% Pil da turismo e indotto Scarsa capacità di creare valore da beni culturali (Metropolitan Museum a New York produce 14.2 euro per visitatore contro i 3.8 degli Uffizi e gli 0.3 di Pompei) e Roma?

15 Cos è un bene culturale? Offerta può essere arricchita in vari modi (Matera, Selinunte) Stimolo alla capacità di fruizione dal lato della domanda Stiamo valorizzando il maggior giacimento di beni culturali mondiale?

16 Imperativi generali 1)Mettere il genius loci in beni e servizi per creare vantaggi competitivi non delocalizzabili Genius loci=oro italiano biodiversità, qualità tecnologica, territorio, storia, arte, cultura 2)un po di sano protezionismo etico : tassare o bloccare il dumping sociale, ambientale e criminale (Soc.Bus.In., CAS, CAD) 3) marcia degli xmila per smuovere acque e creare ondata emotiva e culturale di cambiamento.

17 Cosa ho visto in giro per l Italia (1) Edifici confiscati riadattati per startup con progetti comunitari (11000 beni confiscati) Loro trasformazione in asili nido Infrastrutture mobilità sostenibile (effetto commuting su happiness) Ristrutturazione per efficienza energetica abitazioni Sussidiarietà e terzo settore puntare su valore relazioni (es assistenza domiciliare anziani) Problema beni comfort beni stimolo (settore lotta a dipendenze e vari provvedimenti) Stimolo a voto col portafoglio (organizzazione mobs, premi a chi lo fa.)

18 Cosa ho visto in giro per l Italia (2) Mercati chilometro zero (Genova) Smart supermarkets per rendere visibile il concetto di filiera socioambientalmente responsabile dietro il prodotto Obbligatorietà rating etico, pubblicità risultati, scanner per valutare prodotti Green consumption tax Criteri minimi ambientali social business initiative Voucher, mercato del corporate aziendale Informatizzazione pa Trasformazione dipendenti comunali in valutatori progetti microcredito Terzo valore

19 Cosa ho visto in giro per l Italia (3) Fondi di garanzia territoriali Microcredito modello permicro Turismo accessibile Villaggio diffuso Crowfunding con 5 percento socio forte Fiere, festival (Pordenone, Senigallia) Ristoranti chilometro zero Civitas Vitae (Ferro)

20 Il problema ambientale (i tre corni del dilemma) Variazio ne inquina mento = Variazione della popolazione X Variazione del reddito pro capite X Variazione efficienza energetica produzione Scuole di pensiero Neomalthusiani Decrescita Sviluppo sostenibile Rasoi.dvd..Energy saving companies.roma è o si avvia a diventare una smart city??

21 Growth in private car travel versus fuel efficiency in EU-27 mmascia 18 ottobre 2007

22 Christianism

23 Gli economisti davano per scontato che l aumento del reddito avrebbe aumentato la felicità Il paradosso di Easterlin sembra negare quest assunto Prima della primavera araba lo stesso grafico valeva per Egitto e Tunisia

24 Un altro noto indicatore in letteratura è Il Genuine Progress Index (GPI) o Indice di Progresso Autentico. Il GPI parte dal PIL e lo corregge, aggiungendo o sottraendo la stima monetaria di altre variabili considerate importanti nella misurazione di un progresso autentico Utilizzando una terminologia aziendale il PIL rappresenta il fatturato dell azienda, mentre il GPI rappresenta l utile netto. Vengono ad esempio inclusi lavoro domestico e volontario, così come si aggiusta per la spesa in infrastrutture o l indebitamento estero. Al PIL viene sottratto anche il valore monetario dei costi sociali (come criminalità e disoccupazione) e ambientali (inquinamento di acqua e aria, cambiamento climatico e altri) Da cui si pone lo spinoso problema di come assegnare un valore monetario ai beni sociali e ambientali.. Fonte: Rapporto sul GPI dello stato dello Utah, disponibile a questo link

25 Come sono variati PIL e GPI negli USA? Il GPI è molto citato soprattutto a causa del grafico a fianco, che mostra l andamento del GPI e del PIL procapite degli Stati Uniti a partire dagli anni 50, entrambi misurati in dollari del 2000, Si può vedere come ad una forte crescita del PIL si è associata, a partire dagli anni 70, una sostanziale stagnazione del progresso misurato dal GPI! Perché è successo? Perché la crescita economica si è accompagnata ad un processo di degrado dei beni ambientali e delle relazioni sociali, che il PIL non considera. : Redefining progress, 2004

26 E L Italia? L Italia non è stata con le mani in mano! L Istat (il nostro ufficio statistico nazionale) ha presentato l 11 marzo il primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile. Si tratta di un analisi basata su 134 indicatori raggruppati in 12 dimensioni. Il Presidente dell ISTAT Enrico Giovannini (oggi ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è il promotore di quella che lui definisce l alba di una nuova Una nuova Costituzione Statistica 26

27 Cosa misura il BES? Il BES non è un indicatore unico. Sfrutta piuttosto un approccio orizzontale di aggregazione di diverse statistiche. In particolare, si tratta di 12 dimensioni del benessere e di 134 indicatori tra i più utilizzati in letteratura: 27 Salute Istruzione Lavoro e conciliazioni tempi di vita Benessere economico Relazioni Sociali Politica e istituzioni Sicurezza Benessere soggettivo Paesaggio e patrimonio culturale Ambiente Qualità Ricerca e innovazione dei servizi

28 Qual è la peculiarità del BES? Come detto, il BES non è un numero solo. Nasce da un approccio più orizzontale, in cui un insieme di indicatori su molteplici ambiti serve per inquadrare meglio un determinato fenomeno e individuare soluzioni politiche efficaci. Non più la politica al servizio di un solo numero, ma tanti numeri al servizio della politica. Per ogni dimensione, è disponibile un quadro dettagliato in cui vengono presentati lo stato dell arte a livello territoriale, le criticità, le possibili modalità di intervento per migliorare la situazione. Un sito consente poi di elaborare personalmente grafici, mappe, dati. La figura accanto mostra la mappa 28 dell Italia per quanto riguarda il Fonte:

29 5 Mean Come spendereste 100 milioni da dividere tra gli 11 domini del BES? BES Domains Health Edu Job Innov Env Serv Cul Ecowell Soc Sec Pol Domain 95% confidence intervals

30 Come spendereste 100 milioni da dividere tra gli 11 domini del BES? BES Domains and Poltical Orientation Health Edu Job Innov Env Serv Cul Ecowell Soc Sec Pol Right Left

31 Cosa vogliono gli italiani nelle loro città : classifica degli indicatori dominio per dominio

32 La causa del terzo problema: lo spiazzamento delle relazioni nelle società occidentali (time pressure) Tiziano Terzani confrontando alcuni anni fa i paesi sviluppati con l India rurale diceva L India è ricca di tempo e povera di denaro, noi siamo ricchi di denaro e poveri di tempo 1) la crescita della produttività e le maggiori opportunità di tempo libero non relazionale (internet, second life, satellite TV channels) aumentano il costo (opportunità) di un ora di tempo libero investita in vita relazionale 2) Non basta lungimiranza individuale perché c è sempre il rischio di fallimento per il sottoinvestimento dei partners (problema di coordinamento) 3) La qualità dei beni relazionali nei paesi occidentali è in forte declino (partecipazione associativa, successo relazioni affettive, ecc.) Invece di ridurre il costo dell investimento in beni relazionali si riduce il costo della loro distruzione!!

33 La virtù è come lo sci. i beni di stimolo Per i beni che danno maggiore felicità (beni di stimolo) non basta il reddito ma ci vogliono abilità particolari «educate nel tempo» Un esempio sono le attività di volontariato con motivazioni altruistiche: danno felicità ma non tutti sono allenati per farle

34 La pubblicità spinge invece sui beni di comfort perché è più facile venderli. Non richiedono allenamento per essere consumati, ma producono dipendenza ed attenuano le capacità di consumare beni di stimolo I beni di comfort..

35 Azionisti Consumatori Il modello riduzionista Impresa massimizzatrice di profitto Lavoratori Comunità Locali Concorrenza (mano invisibile) Istituzioni benevolenti, perfettamente informate e indipendenti (mano pubblica) Reputazione Ottimo Sociale per Lavoratori, Azionisti, Consumatori e Comunità Locali

36 Equivalenza tra il prima e il dopo Ingressi La scatola dell organizzazione produttiva Uscite Input fisici della produzione (capitale, lavoro, materie prime, energia) Scarti fisici della produzione (emissioni, residui di produzione ) Risorse morali (autostima, capitale sociale, fiducia, valori ideali) dei lavoratori prima dell attività produttiva Il valore aggiunto del bene o servizio prodotto Ambiente naturale prima dell attività produttiva Risorse morali (autostima, capitale sociale, fiducia, valori ideali) dei lavoratori dopo l attività produttiva

37 La mancanza di equivalenza tra stakeholders nell impresa che max profitto post globalizzazione Contributi in entrata Azionisti Figura 2 Impresa capitalistica che massimizza il profitto Risultato dell attività produttiva Il valore aggiunto del bene o servizio prodotto Fette distribuite in uscita Azionisti Lavoratori Lavoratori (salari) Fornitori Comunità locali (filantropia) Comunità locali Fornitori

38 Il modello riduzionista: perché non funziona? Azionisti Consumatori Impresa massimizzatrice di profitto Lavoratori Comunità Locali Concorrenza imperfetta Istituzioni non benevolenti, non perfettamente informate e catturate Reputazione Easterlin paradox Divario PIl/felicità, crescita senza creazione posti di lavoro

39 Come dovrebbe funzionare: la rivoluzione copernicana dell Economia civile Azionisti Consumatori Consumattori Cittadini socialmente responsabili che votano col portafoglio per autointeresse lungimirante Impresa multi-stakeholder (cooperativa, etica, soc. resp.) Lavoratori Comunità Locali Concorrenza produce risultati sociali con voto p. Consumatori e imprese SR producono capitale sociale e migliori regole e istituzioni Reputazione agevolata da responsabilità sociale Bene Comune

40 10 punti di differenza a livello mondiale tra coop e non coop.. (Becchetti-Ciciretti- Di Paolantonio) Draghi oggi: «BCE dà liquidità in + solo se va a imprese o famiglia» 63 paesi 163,155 osservazioni

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42 Confronto tra banche sostenibili e banche sistemiche (dati ) Banche sistemiche Banche sostenibili (GABV) Prestiti/totale attivo Depositi/totale attivo 40,7% 72,4% 42% 72.5% Capitale 5,3% 7,5% sociale/totale attivo Tier 1 10% 12,2% Crescita prestiti 7,8% 19,7%

43 Gli ultimi dati globali Nielsen ( interviste in 56 paesi) Ben il 46% dei consumatori globali è disposto a pagare di più per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale

44 Il voto nel portafoglio Vincerà perché sostenuto dalla forza dell autointeresse lungimirante (non c è bisogno di altruismo) Crea capitale sociale di cui il sistema ha bisogno per sopravvivere E efficace perché l alleanza tra cittadini solidali-pionieri scatena imitazione imprese tradizionali Maggiori successi: 50 percento banane «fair» in Svizzera e 25 percento nel Regno Unito (25% contadini in Kenya e Tanzania,20 % in Colombia) 1 dollaro su 10 investito in US in finanza etica Carrot mobs dalle strade ai negozi Se domani il 50 percento dei cittadini votasse col portafoglio il problema dell art. 41 sarebbe risolto

45 I limiti attuali al voto nel portafoglio Problema del coordinamento tra i consumatori Asimmetrie informative Costi di ricerca e limiti diffusione prodotti solidali se vogliamo (cittadini, imprenditori, istituzioni) aumentare la resa dei prodotti solidali bisogna organizzare meglio l offerta

46 Abbiamo bisogno di Per avvicinarci alla perfetta informazione, condizione per il funzionamento efficiente del mercato

47 Il centro commerciale ABC a New York nel quale è stato effettuato l esperimento sull effetto dell informazione etica e le due vetrine che espongono due diverse marche di candele.. Aumento del 40 percento delle vendite del prodotto con insegna nei 2 mesi successivi Etichetta relativa alla responsabilità sociale del prodotto apposta su una delle due marche di candele nell esperimento di Hiscox e Smyth (2011)

48 Perchè scopri il Marchio? Fornitori Consumatori Aziende Produttori Page 48

49 Il Rapporto di ricerca Scopri il Marchio Imprese : ABF, DANONE, KELLOGG, COCA COLA, GENERAL MILLS, MARS, MONDELEZ (EX KRAFT), PEPSI CO, NESTLE, UNILEVER Temi : DIRITTO ALL ACQUA, DIRITTO ALLA TERRA, CAMBIAMENTI CLIMATICI, DONNE, LAVORATORI AGRICOLI, PRODUTTORI DI PICCOLA SCALA, TRASPARENZA Analisi politiche, non comportamenti sul campo Dimensioni relative alla sicurezza alimentare globale, non al consumo critico Lavoro indipendente ma dialogando con gli HQ Page 49

50 Page 50 La classifica Scopri il Marchio

51 La piattaforma interattiva Scopri il Marchio

52 Scopri il Marchio: sfide e prospettive Dall internazionale all Italia progetto di lungo periodo come realizzare casi di studio di aziende italiane? Come? (indipendenza vs capacità) Dalla critica al progresso quale ruolo di Oxfam verso le aziende? Come conciliare bisogno di accompagnamento con esercizio di critica? Come differenziarsi da chi boicotta? Page 52 Dalla lotta alla fame al consumo sostenibile come integrare l analisi ai temi di impatto sul territorio italiano?

53 La sostenibilità per E' difficile una vera sostenibilità senza uno spirito e un atteggiamento sincero e profondo, ossia senza valori che pongano l'uomo e l'ambiente al centro

54 Principi Occorre generare convenienze alla sostenibilità per le imprese, spostando quote di mercato verso le imprese sostenibili Autovalutazione delle imprese che svolgono un percorso di sostenibilità, esponendo i propri progetti Disponibilità dell'impresa alle osservazioni dei cittadini sul percorso di sostenibilità dell'impresa Uno spazio libero per le osservazioni dei cittadini sul percorso di sostenibilità dell'impresa Valorizzazione verso i cittadini del percorso di sostenibilità e crescita della reputazione aziendale

55 Il Portale...una piattaforma online, dove cittadini-consumatori e imprese si incontrano per dialogare sui temi della sostenibilità

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58 Mission in sintesi: far crescere il BeS e il capitale territoriale Ricchezza nazioni non è flusso redditi ma stock di capitale fisico, umano, sociale, ambientale, culturale, spirituale Spiritual capital: giacimento di ispirazione e capacità di sense making da cui scaturiscono operosità e produttività

59 FINE

60 Due finali collegati: uno semiserio ed uno serio. idea chiave è lavorare su ciò che resiste al tempo e crea vero progresso

61 Non importa sapere quanti follower hai. + importante sapere motivo e direzione verso cui ti stanno seguendo

62 Le commesse Irlandesi Orgogliosi di essere da questo lato della storia

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64 un crocevia della reputazione per elevare il livello di consapevolezza su questo tema Il mercato è composto da domanda e offerta e la domanda siamo NOI Disclosure, disponibilità delle imprese al confronto con i cittadini

65 Neural circuitries are homeostatically regulated, as are most physiological functions of our bodies: blood pressure, temperature regulation, glucose regulation, and many others. They strive toward a dynamic balance of self and other motivation. Deviation from homeostatic dynamic balance is accompanied by behavioral tension that is expressed internally as well as in social behavior as the neural circuitries strive to return to dynamic balance

66 La convergenza della CSR nel settore ambientale (Becchetti-Ciciretti-Conzo 2013) Voto col portafoglio, norma sociale globale, benchmarking, standard emergenti (FSC)

67 Becchetti-Ciciretti-Herzel-Dalo (2013) We investigate the performance of Socially Responsible investment funds (SRFs) and Conventional investment funds (CFs) from 1992 to 2012 by considering more than 40,000 funds in different (geographical and size) market segments. Using recursive Jensen s alphas we identify several switch points in the lead/lag relationship between the two investment styles over time in all segments.

68 A relevant finding of our analysis is that, while there is not a clear cut permanent leadership of one investment style over the other, SRFs play an insurance role outperforming CFs during the global financial crisis. Finally, we do not find evidence of a missed diversification constraint in the SR segment since global SRFs do not outperform SRFs investing in more limited geographical segments.

69 Performance Fondi etici fondi tradizionali (alfa recursivo modello 5 fattori)

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