L approccio multisensoriale e. Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu ITES Russell Moro
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- Silvana Massaro
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1 L approccio multisensoriale e gli stili di apprendimento Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu ITES Russell Moro
2 Le origini dell approccio multisensoriale Il metodo trae spunto da una tecnica usata dal dott. Ortonnella metà degli anni 20 con malati mentali nella clinica da lui diretta nello Stato dello Iowa. Il dott.ortonsosteneva che un rinforzo motorio e tattile poteva funzionare come rinforzo per le associazioni visive e uditive e correggere la tendenza a confondere lettere simili (esbe d). Nel 1936 Anna Gillingham and Bessie Stillman scrissero un manuale per l insegnamento dell alfabeto basato sulle teorie del dott. Orton.
3 L approccio multisensoriale oggi Oggi la definizione di Orton-Ghillingham Approach viene usata per indicare un approccio strutturato, sequenziale e multisensoriale usato soprattutto nelle classi di lingua straniera e con allievi dislessici. Tuttavia, poiché il metodo tiene conto dei diversi stili di apprendimento, produce risultati con diverse tipologie di apprendenti.
4 I fondamenti scientifici del metodo Gli allievi dislessici hanno difficoltà con le abilità linguistiche che comportano l elaborazione e l associazione a livello mentale dei suoni (fonologia) e della loro componente grafica (ortografia).
5 I principi dell approccio multisensoriale (MSL) 1. simultaneo, multisensoriale (VAKT). L insegnante utilizza tutti i canali per la trasmissione del messaggio (visivo, auditivo, cinestetico, tattile) in maniera simultanea o sequenziale per potenziare la memorizzazione e l apprendimento.
6 I principi dell approccio multisensoriale 2. sistematico e cumulativo Le spiegazioni o le istruzione date dall insegnante seguono un ordine logico, dal facile al più difficile in maniera graduale. Ogni nuovo concetto o informazione si fonda su ciò che è già stato appreso precedentemente. I concetti appresi devono sistematicamente essere rivisti per rinforzare la loro fissazione nella memoria a lungo termine.
7 I principi dell approccio 3. Istruzioni dirette multisensoriale La capacità di capire dal contesto non può essere data per scontata. L approccio multisensoriale richiede l insegnamento diretto dei concetti con una continua interazione docente apprendenti.
8 I principi dell approccio multisensoriale 4. Insegnamento di tipo diagnostico L insegnante deve essere flessibile e impartire un insegnamento personalizzato basato sui bisogni degli apprendenti. L apprendimento dei contenuti deve essere verificato passo passo per accertare i progressi fatti dagli studenti.
9 I principi dell approccio multisensoriale 5. Insegnamento sintetico ed analitico Il metodo prevede sia istruzioni sintetiche che analitiche. Un tipo di insegnamento sintetico parte dalle strutture semplici per dare poi una visione d insieme. L approccio analitico dà una visione d insieme e spiega come l insieme possa essere suddiviso o classificato.
10 I principi dell approccio multisensoriale 6. Comprensivo ed inclusivo Questa parte si riferisce alla lingua. L insegnante usa tutti i livelli della lingua, spesso in parallelo, includendo suoni, simboli, parole, la sintassi, la semantica e gli usi sociali.
11 Aspetti della lingua che possono essere insegnati con l Approccio Multisensoriale (MSL Approach) a. Fonologia e consapevolezza fonologica b. Associazioni suono-simbolo (nelle due direzioni: visivo-auditivo e auditivo- visivo) c. La suddivisione in sillabe d. La morfologia e. La sintassi f. La semantica
12 Gli stili di apprendimento Uno stile di apprendimento, o stile cognitivo, descrive il modo più meno consistente in cui un individuo percepisce, concettualizza, organizza e recupera le informazioni. In altre parole, il modo in cui apprende. (Ellis, 1985)
13 VAK(T) Programmazione neurolinguistica (NLP) (Bandler and Grinder, 1979) V= visivo A= uditivo K= cinestesico T= tattile
14 VAK Secondo il modello VAK, molte persone hanno uno stile dominante o preferito di apprendimento, altre hanno un mix equilibrato dei tre stili. I metodi d insegnamento più efficaci comportano una combinazione di tutte e tre le componenti sensoriali.
15 Stili di apprendimento Visivo Un visivo preferirà vedere e osservare, quindi dovremmo utilizzare immagini, diagrammi, dimostrazioni, dispense, filmati, ecc. Chi preferisce imparare in questo modo tende ad associare le nuove informazioni con le immagini mentali. Uditivo Un uditivo preferisce acquisire informazioni attraverso l ascolto,quindi piuttosto che leggere preferirà la parola parlata, e gli sarà molto utile il ripetere a se o ad altri, in alternativa gli sarà utile, essere coinvolto in un dibattito, dove discutere con altri le nuove informazioni.
16 Stili di apprendimento Cinestetico-tattile Per il cinestetico apprendimento implica un esperienza fisica, toccare, sentire, imparare facendo, l esperienza diretta. A chi rientra in questa tipologia, può capitare di essere sicuro di ricordare un concetto solo nel momento in cui lo scrive. Perché il VAK? Il metodo VAK è importante perché permette alle persone di capire meglio come possono migliorare le proprie prestazioni, memorizzando informazioni efficacemente e con minor fatica e fornisce più opportunità di successo nella trasmissione d informazioni agli altri.
17 Stili di apprendimento Cinestetico-tattile Per il cinestetico apprendimento implica un esperienza fisica, toccare, sentire, imparare facendo, l esperienza diretta. A chi rientra in questa tipologia, può capitare di essere sicuro di ricordare un concetto solo nel momento in cui lo scrive. Perché il VAK? Il metodo VAK è importante perché permette alle persone di capire meglio come possono migliorare le proprie prestazioni, memorizzando informazioni efficacemente e con minor fatica e fornisce più opportunità di successo nella trasmissione d informazioni agli altri.
18 VAKR
19 VAKOG
20 VAKOG L esperienza del mondo Premesso che tutti usiamo tutti i 5 sistemi di rappresentazione primaria, tranne che in caso di disabilità, tendiamo a usarne uno più degli altri (sistema di rappresentazione primaria preferito/dominante) La rappresentazione del mondo Per recuperare le informazioni dal nostro cervello o per immagine le cose usiamo un sistema chiamato sistema guida(lead system). La preferenza può essere diversa dal sistema di rappresentazione primaria.
21 VAKOG Esiste un terzo sistema rappresentativo, o sistema di riferimento, che viene utilizzato per verificare la correttezza delle informazioni (double check).
22 In pratica
23 Stile visivo Caratteristiche Imparano scrivendo e usando le proprie parole, usando mappe mentali, schede o disegni. Ricordano facce e luoghi usando l immaginazione. Consigli per l insegnante Fornite materiali scritti o chiedete di scrivere o prendere appunti, usate immagini e rappresentazioni grafiche di vario tipo. Scrivete usando colori diversi, sottolineando, evidenziando, etc.
24 Stile uditivo Caratteristiche Amano le discussioni e le narrazioni, leggere ad alta voce, registrare e riascoltare. Consigli per l insegnante Date informazioni oralmente e chiedete di fare descrizioni, incoraggiate le domande degli allievi, usate attività orali (narrazioni, drammatizzazioni, conversazioni, etc.)
25 Stile cinestetico Caratteristiche Apprendono facendo, sottolineano e evidenziano il testo con colori diversi, amano i video e la drammatizzazione. Consigli per l insegnante Progettate attività che prevedano il movimento, l uso delle mani (ritagliare, maneggiare schede), fate sottolineare o evidenziare parole chiave. Proponete simulazioni realistiche, usate casi concreti.
26 E adesso tocca a voi Attività 1: Spiegazione di un argomento Prendete il testo di un argomento che volete spiegare e pensate di presentarlo con modalità multisensoriale, rivolgendovi ai vari stili di apprendimento in modo simultaneo. Decidete le modalità di presentazione dell argomento tenendo anche conto di:
27 E adesso tocca a voi a. la struttura logica della presentazione, dal semplice al più complesso; b. fornire spiegazioni dirette, senza giri di parole; c. non dare nulla per scontato e perciò verificare la comprensione prima di passare alla fase successiva; d. scegliere l approccio più adatto all argomento (sintetico o analitico).
28 E se sei un insegnante di lingua Ricorda di lavorare sulla lingua a tutti i livelli. Decidi tu se lavorare sulla grammatica o sul lessico.
29 E tocca ancora a voi Attività 2: attività per gli allievi Ora pensa a una o più attività per aiutare la memorizzazione delle informazioni in ottica multisensoriale.
30 Siti utili
31
32 DysTEFL
33 Altri siti prerequisiti.htm
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