DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA. LE FONTI Il diritto primario (1)

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1 Dipartimento di Giurisprudenza DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA LE FONTI Il diritto primario (1)

2 LE FONTI DEL DIRITTO EUROPEO Diritto europeo primario Diritto europeo derivato

3 IL DIRITTO PRIMARIO Trattati istitutivi (attualmente TUE e TFUE) Carta dei diritti fondamentali Principi generali del diritto

4 IL DIRITTO DERIVATO Gli atti adottati dalle istituzioni ATTI VINCOLANTI ATTI NONVINCOLANTI ATTI TIPICI ATTI ATIPICI

5 LE FONTI SCRITTE Trattati istitutivi (attualmente TUE e TFUE) Carta dei diritti fondamentali Gli atti delle istituzioni LE FONTI NON SCRITTE Principi generali del diritto

6 I TRATTATI ISTITUTIVI Trattati istitutivi (di Parigi e Roma), successivamente modificati dai vari trattati (anche di adesione di nuovi Stati membri) che si sono succeduti ed oggi rappresentati dai Trattati sull unione europea (TUE) e sul funzionamento dell Unione europea (TFUE). Fanno parte integrante dei Trattati, e ne condividono il rango di norme di diritto primario, anche i Protocolli e gli Allegati ai Trattati. Non esiste un rapporto gerarchico tra TUE e TFUE, posto che entrambi i trattati hanno lo stesso valore legale. Il TUE è composto da 55 articoli e contiene norme di portata generale tendenti a delineare il quadro istituzionale dell Unione e i principi che ne regolano l azione; per contro, il TFUE è composto da 358 articoli e contiene norme ben più dettagliate finalizzate a consentire il funzionamento dell Unione.

7 LA NATURA DEI TRATTATI FORMA: Trattato istitutivo di un organizzazione internazionale Concluso nella forma tipica dei trattati internazionali. Articoli redatti nella forma tipica dei trattati internazionali (obblighi gravanti sugli Stati). Potere di revisione del trattato riservato alla decisione unanime degli SM veri padroni del Trattato.

8 SOSTANZA: molto simile a quella di una carta costituzionale di un entità di tipo statale Trattati TUE + TFUE Trattati internazionali Caratteristiche dell ordinamento europeo: i soggetti di tale ordinamento non sono solo gli SM, ma anche i singoli individui. Corte di Giust., 5/2/1963, Van Gend & Loss: La Comunità costituisce un ordinamento giuridico di nuovo genere nel campo del diritto internazionale a favore del quale gli SM hanno rinunciato, sia pure in settori limitati, ai loro poteri sovrani. Tale ordinamento riconosce come soggetti non soltanto gli SM, ma anche i loro cittadini.

9 Corte di Giust., 15/7/1964, Costa/ENEL A differenza dei comuni trattati internazionali, il Trattato CE ha istituito un proprio ordinamento giuridico integrato nell ordinamento giuridico degli SM e che i giudici nazionali sono tenuti ad osservare. Con il Trattato, infatti, gli SM hanno limitato, sia pure in campi circoscritti, i loro poteri sovrani e creato quindi un complesso di diritto vincolante per i loro cittadini e per loro stessi.

10 Parere Corte di Giustizia 1/91 Il Trattato CE, benché sia stato concluso in forma di accordo internazionale, costituisce la carta costituzionale di una comunità di diritto. Criteri interpretativi della Corte di giustizia No criterio letterale, ma teleologico. Interpretazione estensiva dei poteri attribuiti alla Comunità/Unione.

11 LE PROCEDURE DI REVISIONE DEI TRATTATI Art. 48 TUE: una procedura ordinaria e due procedure semplificate. La procedura ordinaria Il governo di qualsiasi Stato membro, il PE o la Commissione possono sottoporre al Consiglio progetti intesi a modificare i trattati. Il Consiglio trasmette tali progetti al Consiglio europeo e ai parlamenti nazionali. Il Consiglio europeo, previa consultazione del PE e della Commissione, può adottare a maggioranza semplice una decisione favorevole all esame delle modifiche proposte. Viene convocata una «convenzione» composta da rappresentanti dei parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del PE e della Commissione (e della BCE se le modifiche riguardano il settore monetario).

12 Il Consiglio europeo, previa approvazione del PE, può decidere a maggioranza semplice di non convocare la «convenzione» qualora si tratti di modifiche non significative. La convenzione deve esaminare i progetti di modifica ed adottare per consenso una raccomandazione da inviare ad una conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri. Tale conferenza ha il compito di decidere di comune accordo le modifiche da apportare ai trattati. Tali modifiche dovranno poi essere ratificate dai singoli Stati membri in conformità alle rispettive normative costituzionali.

13 PRIMA PROCEDURA Le procedure semplificate Revisione della parte terza TFUE: politiche dell Unione e azioni interne. Solo possibilità di ridurre le competenze dell Unione, non di ampliarle. Qualsiasi Stato membro, il PE e la Commissione possono presentare al Consiglio europeo progetti volti a modificare i trattati. Il Consiglio europeo adotta una decisione all unanimità previa consultazione del PE e della Commissione (o della BCE se le modifiche attengono al settore monetario). Tale decisione entra vigore a seguito di ratifica da parte degli Stati membri.

14 SECONDA PROCEDURA Le procedure semplificate Possibilità per il Consiglio di deliberare a maggioranza qualificata anziché all unanimità. Possibilità per il Consiglio di seguire la procedura legislativa ordinaria anziché una procedura legislativa speciale. La proposta di modifica è adottata dal Consiglio europeo all unanimità previa approvazione del PE. La proposta è trasmessa ai parlamenti nazionali che entro 6 mesi possono respingerla, oppure approvarla. In tal caso il Consiglio europeo adotterà la decisione che entrerà in vigore senza ulteriore necessità di ratifica da parte degli Stati membri.

15 L ADESIONE AI TRATTATI Art. 49 TUE. Ogni Stato europeo che rispetti i valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani e si impegni a promuoverli può domandare di diventare membro dell'unione. Il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali sono informati di tale domanda. Lo Stato richiedente trasmette la sua domanda al Consiglio, che si pronuncia all'unanimità, previa consultazione della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono. Le condizioni per l'ammissione e gli adattamenti dei trattati su cui è fondata l'unione, da essa determinati, formano oggetto di un accordo tra gli Stati membri e lo Stato richiedente. Tale accordo è sottoposto a ratifica da tutti gli Stati contraenti conformemente alle loro rispettive norme costituzionali.

16 IL RECESSO DAI TRATTATI Art. 50 TUE. Ogni Stato membro può decidere di recedere dai Trattati in conformità alle proprie norme costituzionali. Lo Stato membro deve comunicare tale intenzione al Consiglio europeo che formula specifici orientamenti. Negoziato finalizzato a trovare un accordo sulle modalità di recesso e sulle future relazioni tra la Stato recedente e l Unione. Procedura ex art. 218, 3 TFUE. L accordo è concluso a nome dell'unione dal Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata previa approvazione del Parlamento europeo. Trascorsi due anni dalla comunicazione al Consiglio europeo senza che sia stato raggiunto un accordo, il recesso sarà comunque effettivo.

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